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e se fossimo noi i prossimi?

Ultimo Aggiornamento: 15/12/2010 10:31
29/03/2010 14:52
 
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Re: Volvo...celo
FraMI, 29/03/2010 14.08:

http://motori.corriere.it/motori/varie/10_marzo_29/volvo-cinese_857b388c-3afb-11df-80d0-00144f02aabe.shtml

l più grande takeover automobilistico mai effettuata da una società asiatica
La Volvo diventa cinese: marchio ceduto alla Geely per 1,8 miliardi di dollari
La cifra è meno di un terzo di quanto aveva sborsato nel 1999 l'americana Ford alla casa madre svedese

Mi pare incredibile che la bandiera europea della sicurezza in auto finisca nelle mani di chi della sicurezza se ne fotte...
E se Fiat fosse la prossima? Doo il fuoco di file che gli hanno aperto contro...vedremo... [SM=g9058]



I creditori allungano la corda all'impiccato...mi pare più naturale che immaginare un nuovo prestito da parte di una 'terza posizione', e forse anche più umano.
A me i greci stanno simpatici, 10 euro ce li ho... [SM=g7574]



il bello e' che l'hanno venduta a 1/3 di quanto l'avevano pagata...

...poi dice che neanche in tempi di crisi "non si svende"...


altra cosa curiosa: i cinesi la hummer non se la sono comprata,
nonostante il vantaggio di rubare qualche segreto militare...

[SM=g7574]


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29/03/2010 15:12
 
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Re: Re: Volvo...celo
laplace77, 29/03/2010 14.52:



il bello e' che l'hanno venduta a 1/3 di quanto l'avevano pagata...

...poi dice che neanche in tempi di crisi "non si svende"...


altra cosa curiosa: i cinesi la hummer non se la sono comprata,
nonostante il vantaggio di rubare qualche segreto militare...

[SM=g7574]






...non me dì che Ford è andata in negative equity sulla "casa" automobilistica volvo ed i cinesi invece hanno comprato dopo il crollo e dopo che Ford è rimasta col cerino in mano???!!!!! [SM=g7574] [SM=p7579] [SM=g7628]


...vojio esse cinese pure io e comprà come fanno loro! [SM=g7576] [SM=p7579] [SM=g1747532]
[Modificato da iandy73 29/03/2010 15:14]
06/04/2010 15:45
 
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Re:
labottegadelfuturo, 15/02/2010 10.57:

La Grecia ha truccato i bilanci grazie all'aiuto delle solite banche a stelle e strisce.
Ma anche noi italiani lo abbiamo fatto.
E se i prossimi fossimo noi?



Giusto per seguire la situazione e 'prevedere' :

www.repubblica.it/ultimora/24ore/GRECIA-SPREAD-CON-GERMANIA-SALE-A-NUOVI-MASSIMI-RECORD/news-dettaglio...


GRECIA: SPREAD CON GERMANIA SALE A NUOVI MASSIMI RECORD
Il differenziale di rendimento tra i decennali greci e tedeschi sale di 42 punti e schizza al nuovo livello record di 391 punti base, dai 349 punti di giovedi' scorso. A pesare alcune indiscrezioni di stampa secondo cui il governo greco, preoccupato delle dure condizioni che il Fondo monetario internazionale vorrebbe imporre in cambio degli aiuti, vuole modificare l'accordo siglato al summit Ue del mese scorso per evitare il contributo del Fondo.
08/04/2010 12:14
 
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S&P, consolidamento finanziario Italia potrebbe supportare i rating sovrani

(Teleborsa) - Roma, 8 apr - Standard & Poor's ritiene che alla luce della posizione di partenza relativamente debole delle finanze pubbliche italiane, la prevista attuazione, a partire dal 2010, del programma di consolidamento attraverso la riduzione della spesa pubblica potrebbe essere un importante fattore di supporto per i rating sovrani della Repubblica Italiana (A+/Stable/A-1). Lo si legge in una nota.

Al contrario, se il Governo dovesse ritardare l'implementazione di politiche che conducono il debito verso una riduzione sostenibile, ciò potrebbe portare secondo la nostra opinione ad una revisione al ribasso dei rating.

Uno dei fattori sottostanti i precedenti declassamenti dei rating sovrani della Repubblica Italiana (nel 2004 e 2006), è stata la nostra visione circa la mancanza di volontà dei governi italiani nell'affrontare il costante aumento della spesa primaria. L'attuale governo ha affermato l'intenzione di raccogliere questa sfida a partire dal 2010.

"Le nostre previsioni di bilancio sono in larga parte in linea con quelle del governo, e a nostro avviso, la piena attuazione del pacchetto di riforme potrebbe essere sufficiente per stabilizzare il debito nel 2011" - ha affermato Trevor Cullinan, rating analyst di Standard & Poor's. "Al contrario, una implementazione non completa del programma potrebbe esercitare una pressione al ribasso sui rating sovrani, in quanto riteniamo che ciò potrebbe condurre ad un aumento della spesa primaria al di sopra delle nostre aspettative, creare più ampi disavanzi delle amministrazioni pubbliche e causare un ulteriore aumento del debito pubblico che stimiamo al 119% del PIL nel 2010, rispetto al 39% della mediana della categoria A."

Sebbene fino ad ora l'Italia sembra essere stata meno esposta agli effetti diretti della crisi finanziaria mondiale, abbiamo osservato che il forte rallentamento della domanda interna e della crescita delle esportazioni fin dallo scoppio della crisi finanziaria ha portato ad un sostanziale declino della produzione nel corso del 2009.

Inoltre, ci aspettiamo che le prospettive di crescita dell'Italia rimangano relativamente deboli nel medio periodo. Riteniamo che ciò sia dovuto alla perdita di competitività registrata negli ultimi anni, come dimostrato dal costante apprezzamento del tasso effettivo di cambio reale aumentato del 23% dal 2005, unitamente a inefficienze strutturali nei mercati dei beni e servizi e del lavoro che storicamente hanno portato ad una bassa crescita della produttività. Tuttavia, l'Italia ha un settore privato relativamente meno indebitato (118% del PIL nel 2010) per esempio in confronto alla Spagna (AA+/Negative/A-1+;167%); e quindi non ci aspettiamo che l'Italia attraversi lo stesso processo di riduzione dell'indebitamento nel medio termine. Allo stesso tempo, non prevediamo un drastico aggiustamento dei conti pubblici in Italia a differenza della Grecia (BBB + / negative/A-2). Di conseguenza, prevediano prospettive di crescita per l'Italia superiori a quelle di questi 2 paesi.



...questi pensano e sperano in noi pe sistemà anche gli altri rating sovrani? [SM=g1749704]
...aspetta e spera...della serie: "armà, magna pure tranquillo..." [SM=g7576]
[Modificato da iandy73 08/04/2010 12:15]
27/04/2010 18:42
 
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Re:
labottegadelfuturo, 15/02/2010 10.57:

La Grecia ha truccato i bilanci grazie all'aiuto delle solite banche a stelle e strisce.
Ma anche noi italiani lo abbiamo fatto.
E se i prossimi fossimo noi?


Praticamente tutti gli stati UE hanno truccato i bilanci... per questo la grecia la salveranno... perché altrimenti si verrebbe a sapere, poi, cosa hanno combinato gli altri...

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27/04/2010 18:46
 
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Re: Re:
nobear, 27/04/2010 18.42:


Praticamente tutti gli stati UE hanno truccato i bilanci... per questo la grecia la salveranno... perché altrimenti si verrebbe a sapere, poi, cosa hanno combinato gli altri...




In soldoni si prende tempo...


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Complottismo? No, Grazie!!!
30/04/2010 18:25
 
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Dai Cds segnali di allarme sul debito britannico
30/04/2010

Gli investitori sono preoccupati. Nuovamente pericoli in arrivo dalla Grecia? No, a guardare i dati relativi ai credit default swap (Cds), le nuove ansie arrivano dal Regno Unito. La quantità di capitali investiti infatti per acquistare tali prodotti derivati - attraverso i quali ci si assicura contro l’eventuale default di un debito sovrano - è schizzata a 443 milioni dollari.

A riferire il dato è la Depository Trust e Clearing Corp., secondo quanto riportato questa mattina dal Wall Street Journal. Qualche motivo di reale preoccupazione c’è del resto, se il totale dei Cds in circolazione raggiunge ormai gli 8,2 miliardi dollari e se George Soros, il miliardario a capo del fondo di investimenti reo di aver messo ko la sterlina britannica negli anni Novanta, ha dichiarato recentemente di aver ragione di credere che il Regno Unito possa trovare una maniera per gestire i propri debiti che non sia entrare nella zona Euro. E non è il solo, Parlamento britannico in testa.
L’ammontare dei titoli di “protezione” nel Regno Unito è quasi raddoppiato dall’inizio dell’anno e supera di gran lunga la rincorsa ai Cds avvenuta in Grecia lo scorso autunno. Sebbene questo trend non abbia ancora dato luogo ad alcun crollo dei prezzi, come era invece accaduto in altre recenti situazioni, il comportamento del mercato britannico, in qualche modo, riecheggia quello che ha preceduto altre crisi, quella greca e altre simili.

Tra l’altro, è interessante notare come al contempo l'acquisto di Cds in Portogallo sia aumentato di soli 10 milioni di dollari la settimana scorsa, mentre risulta in calo sia per la Spagna che per l'Italia. E se c’è chi considera questi Paesi come possibili mete di contagio del virus in arrivo da Atene, i dati potrebbero suggerire che anche il Regno Unito sia tra i possibili bersagli.
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30/04/2010 20:25
 
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L'ombra dell'avvoltoio
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01/05/2010 16:27
 
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Una terza via per curare i conti

di Luigi Zingales

Sabato 01 Maggio 2010

Dicevano che fosse una cospirazione di Wall Street, l'effetto della speculazione perversa di hedge fund senza scrupoli, che la crisi della Grecia fosse solo un'invenzione del mondo finanziario. Oggi la triste realtà sembra emergere. La Grecia non soffre di una crisi di liquidità: è insolvente. Con un deficit di bilancio del 13,6% del Pil, un debito del 115% del Pil, e una crescita attesa che secondo le opinioni più ottimiste è del -2% e secondo quelle più realiste del -4%, la Grecia non ce la fa a pagare i suoi debiti. La stretta fiscale richiesta per ridurre il deficit avrà effetti negativi sulla crescita e quindi sul Pil, finendo per aumentare il peso del debito sul Pil, invece che ridurlo. Senza contare la protesta sociale che sta causando.
L'assistenza richiesta ai partner europei non è un temporaneo sostegno finanziario, ma un aiuto a fondo perduto. Se il 67% dei tedeschi è contrario all'aiuto alla Grecia non è per egoismo. È una posizione sacrosanta di chi capisce che l'aiuto non è ai greci, ma alle banche e assicurazioni francesi e tedesche, esposte con la Grecia per 78 miliardi. Una delle regole fondamentali del mercato è che chi gode dei guadagni debba assumersi anche le perdite. I risparmiatori italiani hanno imparato a loro spese la lezione che titoli di stato ad alto rendimento sono rischiosi.
Quando l'Argentina fece default persero una percentuale rilevante del loro investimento, e non furono indennizzati da alcun soccorso statale. Perché le banche devono essere trattate in maniera diversa?
Mi si dirà che il soccorso è inevitabile; che senza un "bailout" l'Europa precipiterà in una crisi finanziaria profonda, con effetti devastanti sull'economia. È vero che se la Grecia dichiarerà default come ha fatto l'Argentina questo avrebbe effetti devastanti e quindi va evitato. Ma la scelta non è tra un soccorso incondizionato e l'abbandono. Esiste una terza via. Una via che elimina gli effetti devastanti di un default, ma non regala i soldi dei contribuenti alle banche.
La prima regola di questo piano alternativo è un allungamento della maturità del debito greco, spostandone di almeno tre anni la scadenza. Questo consolidamento è di fatto un parziale default, che ridurrebbe il valore del debito di circa il 15-20 per cento. Ha l'effetto di dare alla Grecia il tempo di ristrutturarsi, forzando al tempo stesso i creditori attuali ad assorbire una perdita, invece che trasferirla ai contribuenti.
Senza l'obbligo a breve di fare fronte al debito in scadenza, la Grecia ha bisogno di circa 25 miliardi di euro per finanziare il deficit del 2010. Queste risorse potrebbero essere fornite dal Fondo monetario internazionale con un prestito. Affinché non si tramuti in un sussidio indiretto alle banche internazionali, questo prestito dovrebbe avere priorità nella restituzione rispetto a tutti i debiti esistenti. In aggiunta, come tutti i prestiti dell'Fmi, anche questo dovrebbe essere condizionato a una rigida manovra fiscale, che possibilmente minimizzi gli effetti negativi sull'economia. Ad esempio, un'imposta sulla proprietà immobiliare, difficile da evadere, potrebbe essere una buona nuova fonte di entrate.
Il rischio maggiore di questa manovra sarebbe per le banche greche. Il parziale consolidamento avrebbe un immediato effetto sul valore dei titoli pubblici greci con un impatto immediato sul patrimonio bancario. Mentre le banche francesi e tedesche dovrebbero essere in grado di assorbire il colpo, quelle greche, che secondo uno studio di Barclays detengono 42 miliardi di euro, rischierebbero l'insolvenza. Anche in questo caso, la soluzione non sarebbe un bailout incondizionato, ma un sostegno selettivo. Se le banche greche sono a rischio, l'Fmi potrebbe prenderne controllo, garantendone i depositi e i debiti interbancari, ma spazzando via gli azionisti e, se le perdite lo richiedono, anche gli obbligazionisti. Si tratterebbe di una nazionalizzazione, ma non operata dal governo greco, con i rischi di corruzione e influenza politica che questo comporterebbe, ma da parte dell'Fmi, che si impegnerebbe a riprivatizzare quanto prima, recuperando con questo i possibili costi dell'intervento. L'esborso in caso di intervento non dovrebbe superare i 10 miliardi di euro.
Condizionatamente al raggiungimento degli obiettivi prefissati, il Fondo potrebbe promettere altri 5-10 miliardi di euro per finanziare il debito del 2011, che nel frattempo dovrebbe ridursi al di sotto del 5% del Pil. Questo consentirebbe alla Grecia di raggiungere l'obiettivo di un deficit del 3% nel 2012, che le permetterebbe di riaccedere ai mercati, rifinanziando il debito che agli inizi del 2013 comincerebbe a venire a scadenza.
Si tratta di un piano equo, che penalizza giustamente la Grecia, ma anche i creditori che le hanno concesso credito troppo facilmente. Un piano che protegge l'interesse dei contribuenti. Un piano che non sarà mai non solo attuato, ma tantomeno discusso perché a Francoforte e Parigi, come a Washington nel 2008, i voti non si contano, ma si pesano.
Luigi Zingales
© RIPRODUZIONE RISERVATA
Sabato 01 Maggio 2010
[Modificato da (sylvestro) 01/05/2010 16:28]
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05/05/2010 19:07
 
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Fitoussi al TG3 mette la resa dei conti economici del Regno Unito prima dell'Italia e dopo Spagna e Portogallo.
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05/05/2010 19:20
 
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mi permetto di riportare un post che dubbioso ha scritto su Wsi come commento all'articolo DEFICIT-PIL: L'ITALIA TRA I PAESI PIU' VIRTUOSI. LO DICONO I DATI UE

(sempre che sia lo stesso dubbioso del nostro forum! [SM=g7576] )

---------------
I problemi dll'Italia sono diversi da quelli degli altri Paesi mediterranei e dell'Irlanda. Il debito non è esploso a seguito della crisi, ma rimane la crescita bassa, l'elevato grado di inefficenza del settore publico, la scarsa capacità di aggregare PMI (l'unica forza produttiva dinamica) in associazioni d'impresa per conquistarsi maggiori spazi e realizzare economie di scala, ecc., e quel 35 / 40 % di rapporto debito PIL di troppo ereditato dai tempi della prima repubblica. Rivoltando come un calzino i mondi dei politicanti, delle corporazioni e del clientelismo, non sarebbe un cattivo Paese, ma se non si cambia registro rimarremo fragili e prima o poi saremo risucchiati nel baratro al primo "incidente di percorso".
--------
www.wallstreetitalia.com/articolo.asp?art_id=927216&co...


credo sia un ottima fotografia dell'Italia come sempre da noi è diverso forse questa volta a nostro vantaggio [SM=g7576]

noi non falliremo [SM=g1750489]
[Modificato da serafin. 05/05/2010 19:21]
05/05/2010 19:31
 
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Re:
serafin., 05/05/2010 19.20:


...
noi non falliremo [SM=g1750489]



Speriamo
[SM=g1750489]

Mi hai fatto ricordare che proprio stamattina su Class CNBC trasmettevano Zapatero che rassicurava i suoi connazionali dicendo che "La Spagna e' il paese che meglio ha affrontato la crisi" [SM=g9058]


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05/05/2010 19:52
 
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Re: Re:
(sylvestro), 05/05/2010 19.31:



Speriamo
[SM=g1750489]

Mi hai fatto ricordare che proprio stamattina su Class CNBC trasmettevano Zapatero che rassicurava i suoi connazionali dicendo che "La Spagna e' il paese che meglio ha affrontato la crisi" [SM=g9058]






Zapatero su crisi [SM=g1750163]
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06/05/2010 18:31
 
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Attacco all'Italia, Moody's suona la carica
Websim - 06/05/2010 18:28:47

"E' come nel 1992, ci hanno messo in mezzo, ci stanno tritando". La speculazione scatenata contro l'Italia non è più solo nei titoli ad effetto dei quotidiani popolari. Oggi pomeriggio erano fior di professionisti nelle sale operative delle Sim italiane a gridare al complotto finanziario contro il nostro Paese.

Ed è impossibile non dare loro ragione: la Borsa di Milano è caduta in ribasso del 4,2%, di gran lunga la peggiore d'Europa.Non solo Londra (-1,1%), Parigi (-1,7%) e Francoforte (-0,8%) hanno avuto un andamento migliore, ma anche Madrid (-3,2%) e Lisbona(-2,3%). Per non parlare del listino di Atene che ha chiuso in rialzo dell'1,3%.

A innescare l'incendio è stato un report di Moody's scritto con toni compassati, ma micidiale negli effetti. In uno stringato comunicato di una paginetta l'agenzia americana di rating ha avvertito che se si verificasse un "rischio contagio" della crisi greca sul debito pubblico degli altri Paesi deboli dell'euro, e cioè Italia, Spagna, Portogallo e Irlanda (i cosiddetti Piigs), per le banche di questi Paesi sarebbero guai.

"Moody's ha detto una banalità", commenta un analista. Ma guarda caso, contemporaneamente negli ambienti finanziari sono incominciate a circolare voci di un possibile downgrade dell'Italia da parte di S&P. Il governo non è intervenuto, non ha detto nulla, forse rassicurato dal fatto che due giorni fa l'Ocse ha riconosciuto a Giulio Tremonti che il bilancio pubblico italiano è gestito con grande prudenza e oculatezza..

Ma alle orecchie dei grandi hedge fund, quelli che concordano le strategie nelle cene a Manhattan, gli elogi dell'Ocse verso Tremonti non sono arrivati. Oppure se ne sono fregati e si sono rimboccati le maniche per mostrare i muscoli, in termini di miliardi di dollari sparati contro l'Italia, Paese con grande debito. L'obiettivo, evidente, è attaccare l'Italia per ammazzare l'euro.

Chi ha qualche decennio di esperienza non può non dimenticare che anche nel 1992, ai tempi del grande attacco alla lira, fu Moody's a suonare la tromba della carica, cui risposero le truppe di George Soros. Non dimentichiamo che il primo azionista di Moody's con il 12% è Warren Buffett, il principe degli investitori americani.

Con la Borsa italiana è andato a fondo anche l'euro, sceso al livello minimo degli ultimi 14 mesi contro il dollaro a 1,2717. Contro il franco svizzero l'euro è sceso a 1,4141, il livello più basso dall'introduzione dell'euro nel 1999.

In Piazza Affari il massacro è stato perpetrato sulle banche: Unicredit (UCG.MI) è caduta del 7,4%, Intesa (ISP.MI) -7,7%.Forte ribasso anche per MontePaschi (BMPS.MI) -6,6%, BancoPopolare (BP.MI) -6,3%, Mediobanca (MB.MI) -8%.

Malissimo anche le assicurazioni: Generali (G.MI) -5,2%, Fondiaria (FSA.MI) -5,3%, Unipol (UNI.MI) -5,3%.

Fra gli industriali, Fiat (F.MI) -1,8%, positiva Pirelli (PC.MI) +1,1%.

Forti ribassi anche per i petroliferi: Eni (ENI.MI) -3,4%, Saipem (SPM.MI) -1,9%.

www.websim.it
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06/05/2010 19:01
 
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Lo vedremo molto, molto presto:


Tesoro offre 11 maggio 5,5 mld euro Bot 12 mesi, scadono 7,2 mld Reuters - 06/05/2010 18:45:57

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06/05/2010 19:36
 
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guardate i CDS di unicredit come si sono impennati



fonte

lagrandecrisi2009.blogspot.com/

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mi sa che...

...i prossimi sono UK, visto che non c'e' un partito "di maggioranza" che possa gestire il governo "senza se e senza ma"...


...cmq che brutta cosa il maggioritario (o quello che hanno la'):

partito.........seggi...voti...........%
Conservative....305.....10,681,417.....36.1
Labour..........258......8,601,441.....29.1
Lib-Dem..........57......6,805,665.....23.0



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Re: mi sa che...
laplace77, 07/05/2010 16.59:


...i prossimi sono UK, visto che non c'e' un partito "di maggioranza" che possa gestire il governo "senza se e senza ma"...

...



[SM=g1749711]

L'ho pensato anch'io [SM=g6942]

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Re: Re: mi sa che...
(sylvestro), 07/05/2010 17.11:



[SM=g1749711]

L'ho pensato anch'io [SM=g6942]





che dici, la storia si ripetera'?

L'attacco speculativo del settembre 1992 portò ad una svalutazione della lira del 30% ed al prosciugamento delle riserve della Banca d'Italia, che fu costretta a bruciare 48 miliardi di dollari nel vano tentativo di arginare l'attacco speculativo. La crisi portò anche allo scioglimento del Sistema Monetario Europeo.

...

Il sig. George Soros, per sua stessa ammissione in molte interviste alla stampa e alla televisione, è stato uno dei principali promotori, organizzatori e beneficiari del gigantesco attacco speculativo contro la lira, la sterlina britannica, il franco francese e altre monete europee nel settembre 1992, che ha costretto alla libera fluttuazione al di fuori del Sistema Monetario Europeo (SME) ponnedo una seria ipoteca sul futuro dello stesso SME.

Secondo resoconti della stampa economica, George Soros avrebbe incassato in pochi giorni almeno 400 miliardi di lire (28 milioni di dollari) nella speculazione contro la lira e ben 1.200 miliardi di lire operando contro la lira sterlina.

Soros e il suo fondo di investimento"Quantum Fund" sono tra i più abili operatori sui mercati speculativi dei derivati, strumenti finanziari contrattati globalmente per una media di 1.000 miliardi di dollari al giorno. La tecnica utilizzata dagli speculatori in derivati permette loro di operare su cifre enormi disponendo in realtà solo una minima parte dell'ammontare nominale. La stessa tecnica sarebbe stata utilizzata da Soros anche nella speculazione contro la lira, per la quale ha potuto mobilitare un miliardo di dollari impegnando di suo solo 50 milioni di dollari e raccogliendo il resto in crediti, utilizzando i 50 milioni come garanzie collaterali.

La nostra moneta, da 760 lire per un marco tedesco, ha perso subito il 30% del suo valore ed è continuata a scivolare fino alle 1200 lire per un marco con conseguenze drammatiche per le risorse dello stato, con perdite in ricchezza reale e in occupazione (la lira si è ovviamente anche indebolita nei confronti delle altre monete a partire dal dollaro). Tutte le importazioni di energia, materie prime e tecnologia sono in dollari o in marchi.

La Bundesbank, la banca centrale tedesca, ha speso inutilmente 60 miliardi di marchi per la difesa del franco francese, della lira e delle altre monete dello SME. La Banca d'Italia avrebbe utilizzato tra il giugno e il settembre 1992, 48 miliardi di dollari di riserve per difendere, senza successo, il valore della lira.



[SM=g1749704]


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09/05/2010 09:34
 
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???
Ma non c'era solo la Grecia da salvare ?


La dichiarazione finale è stata adottata dall'Eurogruppo dopo nove ore di non facili trattative che hanno visto la Germania, dove domenica si svolgerà un'importante consultazione elettorale, ancora una volta opporre resistenza alle richieste degli altri Paesi per l'immediata messa a punto di un piano salva-Stati.


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Complottismo? No, Grazie!!!
10/05/2010 10:31
 
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non so se è gia stato postato



Non ho molta simpatia per Beppe Grillo ma questo video è molto chiaro.

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17/05/2010 19:59
 
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Sessanta miliardi e tre anni di sacrifici


clicca per ingrandire

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02/06/2010 02:37
 
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io devo finirla di leggere WSI....

Alert: CDS Italia ai nuovi massimi, il paese e' sotto attacco


Il credit default swap sulla Repubblica Italiana subisce i blitz della speculazione salendo a un nuovo record. E' mancanza di fiducia dei mercati nel governo Berlusconi, alla luce delle tensioni tra il premier e il ministro dell'Economia Tremonti per il varo della manovra.

link
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03/06/2010 11:25
 
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Rompono sempre le pxxxe a noi... ma a loro no eeeeeh?

Usa: il debito pubblico sale da 11.500 a 13.500 miliardi di dollari


Pare assurdo che i mercati continuino a muoversi come se niente stesse accadendo, mossi dall’illusione che tanto un giorno si sistemerà tutto. Stiamo soltanto rimandando i problemi che prima o poi dovremo affrontare.
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02/09/2010 16:47
 
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(sylvestro), 05/03/2010 17.39:

Roulette speculativa per il dopo Grecia, spunta anche il nome della Gran Bretagna

(5 Marzo 2010 - 16:30)

MILANO (Finanza.com)
...
(alberto bolis - Riproduzione riservata)




GB, il mercato immobiliare non riesce a scongelarsi

02/09/2010

I prezzi delle case in Gran Bretagna sono scesi ad agosto al ritmo più alto degli ultimi sei mesi. A riportarlo è stata la Nationwide Building Society, che ha specificato come il costo medio delle abitazioni inglesi sia sceso dello 0,9% rispetto a luglio (quando il calo fu dello 0,5%), attestandosi a 166.507 sterline (257.519 dollari). Prendendo in considerazione il dato anno su anno, inoltre, il tasso di crescita è sceso ad un +3,9%: il tasso più basso dallo scorso novembre.

Secondo l’agenzia Bloomberg, a pesare sulle scelte dei cittadini inglesi, evidentemente restii agli investimenti immobiliari, non ci sono soltanto le difficoltà nei budget familiari derivanti dalla crisi. A contribuire al congelamento del real-estate ci sono infatti anche le preoccupazioni per il debito pubblico del Regno Unito, che in molti vedono come un reale pericolo per l’economia inglese. Non a caso, proprio ieri il Fondo Monetario Internazionale, in tre studi dedicati all'argomento, è tornato a spronare il varo di piani di aggiustamento di bilancio nei Paesi europei.

Il deputy governor della Banca d’Inghilterra, Charles Bean, ha poi confermato le paure, spiegando che la ripresa britannica «rimane fragile», e che prima di tornare alla stabilità saranno necessari numerosi interventi da parte del governo.
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17/11/2010 16:38
 
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Mercoledì 17 Novembre 2010, 13:24

Dronebanking e la tragedia dei commons: i mutui subprime colpiscono ancora

di Pietro Cambi
Mentre si decide del destino dell'Irlanda ed è già praticamente deciso quello del Portogallo, in attesa di capire se i prossimi della lista siamo noi o l'Inghilterra, emergono interessanti retroscena che raccontano come è nata la mamma di tutte le crisi.

Avevate dubbi? Quel che salta fuori, dai racconti di funzionari direttamente interessati, è che il collasso dei mutui piu' rischiosi, che con un ormai stranoto effetto domino hanno trascinato l'economia finanziaria mondiale nel baratro e con lei i bilanci degli Stati, fu accellerato dal tentativo di cercare di salvare il salvabile per il proprio istututo finanziario, anche a costo di far crollare il sistema.

Migliaia e migliaia di procedure di insolvenza furono avviate in modo accellerato, talvolta illegale, spesso colpendo clienti incolpevoli, pur di ramazzare almeno un poco di liquidità prima che il mercato immobiliario implodesse.

Pur essendo evidente l'assurdità di una strategia del genere, che avrebbe trascinato tutti nel gorgo, secondo lo schema, assolutamente classico delineato dalla cosidetta tragedia dei commons, di cui ho spesso parlato.

Se ci pensate la cosa ha davvero qualcosa della tragedia greca, dove i protagonisti, colpevoli di Hubrys, di violenza contro le leggi divine ed umane, sono inesorabilmente condotti dal fato ad espiare le loro pene.

Velocizzare al massimo, fino a trasformarsi in droni/robot umani, le procedure di "foreclosure" ovvero di pignoramento per i mutui in ciris, fino ad arrivare a centinaia di procedimenti firmati lo stesso giorno dallo stesso funzionario, era la sola cosa che i funzionari erano addestrati a fare: non farlo avrebbe determinato per la banca un danno percentualmente infinitamente superiore al beneficio che ne poteva trarre il sistema nel suo insieme da tale astensione.

Come vedete, un caso da manuale, ma di una branca dello scibile umano purtroppo o per niente studiata o compresa.

I funzionari erano consapevoli dell'assurdità di quello che stavano facendo, della sua insostenibilità morale, funzonale, materiale, eppure, di fronte al rischio di compromettere la loro carriera, non si sono fermati.

Centinaia di famiglia gettate in mezzo alla strada, ogni giorno, senza nemmeno considerare se, come succedeva, per molte di queste fossero possibili alternative che salvassero la loro casa e il prestito erogato della banca.

Non ci si può stupire che queste cose succedano e continuino a succedere.

Ci si deve invece chiedere PERCHE' i vertici, di questi istituti, l'associazione di categoria, i governi non siano intervenuti.

La risposta, ainoi, temo sia semplice: per incapacità di vedere, dall'alto delle loro torri d'avorio, la realtà delle cose, della vita delle persone normali.

Abituati a prendere decisioni a partire da patinatissimi e lisciatissimi rapporti interni, sono stati gli ULTIMI , nonostante quel che può pensare qualche complottardo, a capire come andavano le cose.

Ancora, lo vediamo tutti i giorni, non hanno pienamente afferrato ne il significato ne la dimensione della crisi che abbiamo davanti.

Che non siano stati e non siano consapevoli di quel che è successo lo dimostra proprio il fatto che, una volta ottenute le coperture necessarie dai governi centrali, si siano rimessi a fare le stesse operazioni spericolate, come se non avessero imparato nulla dal recentissimo passato.

Molti commentatori spiegano questo atteggiamento come quello di un tossico che, ricevuta un'altra dose gratuitamente, con la prospettiva di poterne avere ancora a semplice gentile richiesta, rimanda ad un lontano futuro la difficile e dolorosa decisione di sdrogarsi.

Per me questa vale solo mezza spiegazione.

Perchè, se avessero davvero la percezione di cosa si prepara per loro in caso di nuovo scoppio della bolla, per semplice istinto di conservazione agirebbero diversamente.

Siamo quindi presi tra i due fuochi.

Da un lato un sistema bancario ridotto ad un drone, ad un'automatica ghigliottina senza memoria, logica, pietà, o comprensione, dall'altro strutture dirigenziali, pubbliche e private, senza memoria e senza comprensione.

Capirete, quindi perchè non vi parlo di nuovo dell'Irlanda, del Portogallo, della Grecia dell'Ungheria.

Il Nowcasting, la previsione del tempo che sta facendo, la lascio ai paludati media ordinari.

Noi di Crisis questo sconquasso l'abbiamo "vaticinato" mesi, se non anni, fa.

Niente di strano: era tutto li, davanti agli occhi di chi voleva vedere.
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17/11/2010 17:04
 
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(sylvestro), 17/11/2010 16.38:

Mercoledì 17 Novembre 2010, 13:24

Dronebanking e la tragedia dei commons: i mutui subprime colpiscono ancora

di Pietro Cambi
Mentre si decide del destino dell'Irlanda ed è già praticamente deciso quello del Portogallo, in attesa di capire se i prossimi della lista siamo noi o l'Inghilterra, emergono interessanti retroscena che raccontano come è nata la mamma di tutte le crisi.

Avevate dubbi? Quel che salta fuori, dai racconti di funzionari direttamente interessati, è che il collasso dei mutui piu' rischiosi, che con un ormai stranoto effetto domino hanno trascinato l'economia finanziaria mondiale nel baratro e con lei i bilanci degli Stati, fu accellerato dal tentativo di cercare di salvare il salvabile per il proprio istututo finanziario, anche a costo di far crollare il sistema.

Migliaia e migliaia di procedure di insolvenza furono avviate in modo accellerato, talvolta illegale, spesso colpendo clienti incolpevoli, pur di ramazzare almeno un poco di liquidità prima che il mercato immobiliario implodesse.

Pur essendo evidente l'assurdità di una strategia del genere, che avrebbe trascinato tutti nel gorgo, secondo lo schema, assolutamente classico delineato dalla cosidetta tragedia dei commons, di cui ho spesso parlato.

Se ci pensate la cosa ha davvero qualcosa della tragedia greca, dove i protagonisti, colpevoli di Hubrys, di violenza contro le leggi divine ed umane, sono inesorabilmente condotti dal fato ad espiare le loro pene.

Velocizzare al massimo, fino a trasformarsi in droni/robot umani, le procedure di "foreclosure" ovvero di pignoramento per i mutui in ciris, fino ad arrivare a centinaia di procedimenti firmati lo stesso giorno dallo stesso funzionario, era la sola cosa che i funzionari erano addestrati a fare: non farlo avrebbe determinato per la banca un danno percentualmente infinitamente superiore al beneficio che ne poteva trarre il sistema nel suo insieme da tale astensione.

Come vedete, un caso da manuale, ma di una branca dello scibile umano purtroppo o per niente studiata o compresa.

I funzionari erano consapevoli dell'assurdità di quello che stavano facendo, della sua insostenibilità morale, funzonale, materiale, eppure, di fronte al rischio di compromettere la loro carriera, non si sono fermati.

Centinaia di famiglia gettate in mezzo alla strada, ogni giorno, senza nemmeno considerare se, come succedeva, per molte di queste fossero possibili alternative che salvassero la loro casa e il prestito erogato della banca.

Non ci si può stupire che queste cose succedano e continuino a succedere.

Ci si deve invece chiedere PERCHE' i vertici, di questi istituti, l'associazione di categoria, i governi non siano intervenuti.

La risposta, ainoi, temo sia semplice: per incapacità di vedere, dall'alto delle loro torri d'avorio, la realtà delle cose, della vita delle persone normali.

Abituati a prendere decisioni a partire da patinatissimi e lisciatissimi rapporti interni, sono stati gli ULTIMI , nonostante quel che può pensare qualche complottardo, a capire come andavano le cose.

Ancora, lo vediamo tutti i giorni, non hanno pienamente afferrato ne il significato ne la dimensione della crisi che abbiamo davanti.

Che non siano stati e non siano consapevoli di quel che è successo lo dimostra proprio il fatto che, una volta ottenute le coperture necessarie dai governi centrali, si siano rimessi a fare le stesse operazioni spericolate, come se non avessero imparato nulla dal recentissimo passato.

Molti commentatori spiegano questo atteggiamento come quello di un tossico che, ricevuta un'altra dose gratuitamente, con la prospettiva di poterne avere ancora a semplice gentile richiesta, rimanda ad un lontano futuro la difficile e dolorosa decisione di sdrogarsi.

Per me questa vale solo mezza spiegazione.

Perchè, se avessero davvero la percezione di cosa si prepara per loro in caso di nuovo scoppio della bolla, per semplice istinto di conservazione agirebbero diversamente.

Siamo quindi presi tra i due fuochi.

Da un lato un sistema bancario ridotto ad un drone, ad un'automatica ghigliottina senza memoria, logica, pietà, o comprensione, dall'altro strutture dirigenziali, pubbliche e private, senza memoria e senza comprensione.

Capirete, quindi perchè non vi parlo di nuovo dell'Irlanda, del Portogallo, della Grecia dell'Ungheria.

Il Nowcasting, la previsione del tempo che sta facendo, la lascio ai paludati media ordinari.

Noi di Crisis questo sconquasso l'abbiamo "vaticinato" mesi, se non anni, fa.

Niente di strano: era tutto li, davanti agli occhi di chi voleva vedere.






[SM=g1748862]

Tremonti: Italia solida, non e' problema
Ma e' fondamentale continuare con politica di responsabilita'


(ANSA) - ROMA, 17 NOV - L'Italia ha una posizione solida e non e' un problema, ma parte della soluzione. Al termine dell'Ecofin, il ministro dell' Economia Tremonti sottolinea come, in riferimento alla crisi delle banche irlandesi, per l'Italia non esiste un rischio controparte: 'l'Italia non collassa', assicura. Per Tremonti, e' fondamentale continuare con una politica di responsabilita'. Quanto all'Irlanda, il suo collega tedesco Schaeuble spiega che il Fmi sara' coinvolto nel possibile meccanismo di salvataggio.

noi siamo solidi! capitttoooo [SM=g6942]

[SM=g9128]


www.ansa.it/web/notizie/rubriche/economia/2010/11/17/visualizza_new.html_1699525...




[Modificato da serafin. 17/11/2010 17:05]
18/11/2010 15:48
 
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Re:
(sylvestro), 17/11/2010 16.38:

Mercoledì 17 Novembre 2010, 13:24

Dronebanking e la tragedia dei commons: i mutui subprime colpiscono ancora
...

Che non siano stati e non siano consapevoli di quel che è successo lo dimostra proprio il fatto che, una volta ottenute le coperture necessarie dai governi centrali, si siano rimessi a fare le stesse operazioni spericolate, come se non avessero imparato nulla dal recentissimo passato.

...




me pare una grossa stronzata questa...

...sapevano benissimo: era la politica "short term results" che gli faceva macinare bonus, e da che mondo e' mondo gli ordini vengono dall'alto e il pesce puzza dalla testa...

...e sanno benissimo: che l'unico modo per rientrare delle perdite per i buffi in default e' trovare qualcosa di nuovo su cui speculare (cfr. "di bolla in bolla")


il commento che linka al famoso video ne e' una conferma, oltre che fonte di "ispirazione"

[SM=g1747522]
[Modificato da laplace77 18/11/2010 15:49]
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08/12/2010 18:15
 
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"...
Tenere nascosto il meccanismo non era possibile dopo la proposta ..."

"...
il solo fatto di dichiarare l’eventualita` di una ristrutturazione dei debiti dal 2013 ha di nuovo allarmato i mercati che temono che, qualora il debito dopo il 2013 si rivelasse insostenibile, anche i titoli emessi prima di allora saranno colpiti ..."

"...
i livelli massimi d’indebitamento verranno raggiunti nel 2015, da qui l’allungamento dei prestiti
..."

"...
Il problema dei debiti europei [] e dei ruoli futuri dei governi sta entrando pesantemente nella nostra vita pubblica e non se ne andra` piu
..."

"...
Le fratture all’interno dell’Unione monetaria sono ormai visibili
..."

"...
Il grande interrogativo quindi non e` se la zona euro sia in grado di
evitare un’ondata di crisi finanziarie e dei conti pubblici.
L’interrogativo e` se la moneta unica sopravvivra`
..."

"...
La crisi del debito europeo ha preso una piega minacciosa martedı`
scorso, risucchiando l’Italia verso il vortice che ha gia` inghiottito Grecia e Irlanda e promette di coinvolgere Portogallo e Spagna
..."

"...
Il destino dell’Italia sembra sempre piu` legato a quello della Spagna
..."


Geab2020? [SM=g1749704] No, Senato della Repubblica, [SM=g7814] 6 Dicembre 2010 [SM=g1750163]

Leggete, leggete, ... [SM=g1749711]

www.senato.it/documenti/repository/leggi_e_documenti/ultimi_atti_stampati/lun/2464-2465-A...
_____________________________________

08/12/2010 18:37
 
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"...
Quando l’Irlanda e` precipitata in autunno, gli investitori hanno iniziato a uscire – in punta di piedi – dai titoli di una Repubblica indebitata per oltre 1.800 miliardi di euro.
..."

"...
il margine di errore per le classi politiche, in Europa e in Italia,
ormai e` inesistente: basta guardare al tracciato dell’area-euro nelle prossime settimane per rendersene conto
..."

"...
Fino a che i mercati mantengono la fiducia, il debito e` sostenibile e
non vi sono problemi. Ma se la fiducia viene a mancare, non c’e` piu` nulla da fare, perche´ il peso del debito in scadenza puo` facilmente diventare insostenibile
..."

"...
La lezione da trarre e` semplice: non serve salvare le banche se poi
cio` mette a rischio la solvibilita` del sovrano
..."

_____________________________________

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