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Edilizia shock

Ultimo Aggiornamento: 24/07/2012 10:00
23/06/2011 14:58
 
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Il mattone deprime l’economia
Il mattone deprime l’economia

di Mario Spezia , 22 giugno 2011

Negli ultimi anni sono stati impiegati ingenti capitali per la realizzazione di enormi edifici poi di fatto inutilizzati e si continua caparbiamente sulla stessa strada, buttando al vento risorse che, impiegate in maniera intelligente, potrebbero creare nuove e preziose opportunità.


Gli esempi sono sotto gli occhi di tutti: dalla lottizzazione della Tiberghien al Borgo degli ulivi, passando per le zone industriali e per le numerose lottizzazioni sparse per tutta la provincia: una lunga sequenza di colossali investimenti che si sono poi rivelati dei colossali fallimenti.

Si tratta di iniziative che hanno coinvolto società immobiliari, ditte legate alla mafia, imprese edili, banche e anche privati, sia in veste di acquirenti che di investitori. Migliaia di incauti cittadini sono stati convinti dal suadente impiegato di banca ad investire forti somme nei fondi immobiliari: “Guardi, questa è roba sicura, gli immobili non si sono mai deprezzati”.
Con questo sistema il costo delle operazioni è stato “spalmato” sui conti correnti di migliaia di cittadini che si sono “volontariamente” accollati il rischio di impresa di queste insane iniziative immobiliari.

Ora, indipendentemente da chi ha investito i propri capitali in questi inutili edifici, il dato fondamentale è che questi soldi sono stati buttati, si sono volatilizzati, non hanno prodotto né reddito né ricchezza, anzi hanno prodotto delle perdite spaventose.

Con quegli stessi soldi si sarebbero potuti finanziare progetti e ricerche, sostenere imprese in difficoltà, far nascere nuove aziende, costruire strade, scuole, parchi, ospedali.

Di chi è la responsabilità?
Un po’ di tutti, anche di chi, invece di informarsi e di usare il cervello ha preferito farsi abbindolare dalle chiacchiere e dalle promesse dei vari venditori di fumo.

Ma la responsabilità più grande ricade sugli sindaci, sugli assessori e sui tecnici che redigono i Piani di Assetto del territorio e i Piani degli Interventi, sui componenti delle commissioni edilizie cha approvano questi progetti, sui politici che usano tutti i mezzi, leciti ed illeciti, per favorire le assurde iniziative immobiliari dei loro protetti/protettori.

A costoro va chiesto conto di questi disastri finanziari, alla loro ingordigia e alla loro ottusità.

Ci si aspetterebbe una pausa di riflesssione, un ripensamento.
Invece il Comune di Verona insiste ancora a proporre un Piano deli Interventi che prevede 650 interventi con milioni di mc di nuove costruzioni, come se, invece di essere nella morsa della peggior crisi del dopoguerra, fossimo in un periodo di grande espansione economica.

E l’ineffabile Sboarina vaneggia sul progetto di un nuovo stadio di calcio alla Marangona.

Le scelte urbanistiche di Verona -


---edit: link e titolo

aggiungo che e' cosi' un po' in tutta italia, per una rassegna piu' o meno completa, vedere "La colata"



[SM=g1750163] [SM=g1750163] [SM=g1750163]
[Modificato da laplace77 23/06/2011 15:13]
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