Quello che sfugge ai piu', secondo me, e' che ci vuole una superficie "importante" e tanto, tantissimo lavoro per produrre beni comunque insufficenti a sopravvivere.
In tutte le gradazioni del disastro, dalla stagflazione prolungata, alla crisi sociale, giu', giu' fino al collasso economico.
Se puoi usare i carburanti li paghi cari; se li devi risparmiare il piu' possibile non produci, se si e' al punto di lavorare a forza di braccia verrai depredato. La terra tornerebbe velocemente ad avere lo stesso valore che aveva presso gli indiani di america.
Io ho l'impressione che spesso veniamo rapiti dai luoghi comuni in un sogno bucolico inconsistente.
Io piuttosto mi procurerei una barchetta e due lenze per pescare, sarei piu' produttivo a breve (al netto della mia inesperienza
).
No, in caso di tragedia economica, in primis valuterei di sfruttare i risparmi per trasferirmi altrove (se opportuno), in nessun caso li butterei alle ortiche.
La terra sarebbe l'unico bene disponibile in abbondanza aggratis.