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Liguria - situazione del mercato immobiliare

Ultimo Aggiornamento: 25/10/2015 09:48
27/09/2009 09:05
 
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da ilgiornale
sabato 26 settembre 2009, 07:00
di Redazione

Prezzi delle abitazioni e mutui in calo In Liguria torna la voglia del mattone

Se i prezzi calano e con loro scendono anche i tassi d'interesse sui mutui, in Liguria torna a farsi sentire la voglia di comprare casa, almeno stando ai risultati di uno studio del mercato immobiliare e creditizio effettuato da Tecnocasa Group, società di compravendite immobiliari con sedi in tutta Italia. Dalle stime annuali, illustrate durante un incontro a Palazzo Ducale, emerge un panorama nazionale ancora in crisi. Peggio di così, si potrebbe pensare, c'è solo da scavare. Invece no perché la ruota gira e, dopo il calo delle vendite degli ultimi mesi ora è iniziata la fase della contrazione dei prezzi . Proprio la discesa dei costi delle abitazioni sta alimentando una crescita della domanda che fa ben sperare gli operatori. L’aumento di interesse riguarda principalmente le prime case. Sulle riviere invece, dove si comprano prevalentemente seconde case, la crisi sembra pesare meno: «Sul turistico - sottolinea Giovanni Griotti, consulente Tecnocasa ad Imperia - i prezzi hanno tenuto molto meglio rispetto alle prime case. Qui comprano soprattutto milanesi e torinesi attratti dalle strutture ricettive».
A Genova, terzo posto in Italia dopo Napoli e Bologna per il calo più sensibile dei prezzi, il 16 per cento dei clienti di Tecnocasa è disposto a spendere fino a 119mila euro per l'acquisto dell'abitazione, il 28,2 per cento accetta prezzi compresi tra i 120 e i 169mila euro mentre solo lo 0,7 per cento può permettersi una casa che supera i 630mila euro di valore. «Tra le aree cittadine la più sofferta è Sampierdarena - dichiara Giovanni Scaccianoce, consulente di Tecnocasa per Genova e La Spezia - con una contrazione dei costi che registra un -4,6 per cento». Se le richieste ci sono e reggono, il problema è che spesso le trattative si interrompono perché le banche non concedono il mutuo. Chi si vede rifiutare la concessione del finanziamento, cosa che spesso capita a immigrati, famiglie monoreddito o lavoratori a tempo determinato, rivolge l'interesse verso le locazioni: nella zona tra via Cantore e via Avio, dove gli appartamenti costano tra i 1800 e i 2300euro al metro quadro, una casa in affitto si trova con 600euro al mese. Anche nei quartieri del ponente genovese, da Pegli a Sestri, si riscontra un freno del mercato del mattone: qui il budget medio di chi compra non supera i 160mila euro e chi vende casa, dal canto suo, lo fa perché spesso non riesce più a pagare il mutuo.
A Pegli chi compra dimostra invece di apprezzare i contesti condominiali, in zone ben servite e soprattutto dotate di parcheggio privato o box, vista la carenza di parcheggi pubblici. La situazione migliora invece se ci si sposta nella zona di Certosa e Bolzaneto dove l'oscillazione dei prezzi rimane stabile al 2 per cento rispetto al 2008. Il quartiere risponde alle esigenze di diverse tipologie di persone e negli ultimi anni ha vissuto una riqualificazione grazie alla costruzione di un centro commerciale e ai servizi di trasporto metropolitano che permettono di raggiungere il centro in poco tempo. Altra nota positiva si registra nel quartiere di Molassana dove, a fronte di un budget medio di 160mila euro, si riescono a comprare case sui 100 metri quadri. Tendenzialmente è ancora crisi, ma lo scenario tracciato da Tecnocasa lascia dunque intravedere un po’ di luce alla fine del tunnel. «Sul futuro molto dipende dalla situazione nazionale e dall'atteggiamento delle banche che regolano l'accesso al credito - conclude Scaccianoce -. Al momento ci aspettiamo un ulteriore calo di prezzi per il 2010 poi, se ci sarà una ripresa economica, nel 2011 dovrebbero stabilizzarsi».
[Modificato da marco--- 27/09/2009 14:29]
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21/05/2010 20:20
 
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Fiaip Liguria: prezzi case caleranno ancora
21/05/2010

- Il comparto immobiliare ligure prosegue la sua fase recessiva, solo qua e là mitigata da segnali di ripresa.
Per la fine del 2010, secondo le previsioni dell'Osservatorio Fiaip, i valori degli immobili cresceranno in provincia della Spezia (+0,6%) e di Imperia (+0,3%), mentre subiranno un ulteriore contrazione in provincia di Genova (-2,2%) e Savona (-0,6%).
Nelle città, il calo dei valori immobiliari si farà più sentire, attestandosi al -3,5% a Genova, al -5% a Savona ed al -4,8% ad Imperia.
In controtendenza La Spezia, dove i prezzi delle case resteranno fondamentalmente stabili.
A Genova e La Spezia la tipologia d'immobile più richiesta varia dai 60 ai 120 metri quadri, mentre a Savona e Imperia la richiesta è forte anche sotto i 60 metri quadri.
Tra gli acquirenti, a causa della difficile congiuntura economica, è in diminuzione il numero di stranieri extracomunitari: a Genova si attestano all'11%, soprattutto sudamericani e africani, a Savona al 9%, a Imperia al 7%, soprattutto russi, ed alla Spezia al 3%.
“I tempi di vendita degli immobili restano lunghi – spiega Fabrizio Segalerba, presidente Fiaip per la provincia di Genova - ma c'è stato un ridimensionamento della caduta precedente”.
“Per l'anno in corso dovrebbe esserci una graduale ripresa - continua Segalerba - sulla fascia costiera, in particolare, la ripresa dovrebbe essere più evidente, mentre nell'entroterra ci aspettiamo un'ulteriore contrazione della domanda.
Da segnalare poi, soprattutto a Genova, l'aumento del divario tra il prezzo richiesto e il prezzo di vendita”.
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09/08/2010 19:36
 
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Seconda casa al mare: lieve ripresa del mercato in Liguria

Liguria. Il mercato della seconda casa al mare registra un leggero miglioramento in Liguria nel 2010 rispetto al 2009, in termini di transazioni e richieste. E’ quanto risulta dal report dell’Ufficio Studi Gabetti sul Mercato Turistico Mare 2010. Vi è comunque, sottolineano gli analisti, un problema di qualità medio-bassa di molti immobili (termo centrali, terzi-quarti piani senza ascensore, vicinanze Aurelia o ferrovia) con proprietari che hanno aspettative di prezzo eccessive. Solo un’ulteriore ribasso dei valori, affermano, potrebbe portare impulso alla domanda latente che cospicua. Le quotazioni sono in leggera flessione ad Alassio con una una forte variabilità, dai prezzi top del Centro Storico, mare e “budello”, ad altre zone magari con palazzi brutti in vicoli stretti, sull’Aurelia o in zone periferiche. Per soluzioni fronte mare si spendono da 10 a 12 mila euro al metro quadro.

In calo di circa il 10% i prezzi a Loano. I compratori sono soprattutto milanesi e piemontesi, pochi gli stranieri. Le famiglie interessate all’acquisto hanno figli piccoli e cercano i bilocali. I costruttori ne realizzano ad 1 km dal mare ormai di compattissimi, anche meno di 40 mq. Non hanno di solito ingressi, solo angoli cottura, bagnetti con doccia, con balconi. Anche i trilocali non superano ormai i 50 mq. Come fasce prezzo al di sotto dei 200 mila euro gli immobili in discrete condizioni si vendono senza problemi. La maggioranza del mercato si concentra nell’area 200-250 mila euro, oltre i 300 mila euro diventa molto difficile. Il grande porto turistico (i posti barca si vendono per 12 mt a 140 mila euro, prossimo all’ultimazione, potrebbe portare qualche miglioramento alle attività commerciali limitrofe all’area. A Varazze, invece, i valori immobiliari sono più bassi rispetto a qualche hanno fa, anche se nell’ultimo anno hanno tenuto. Chi compra cerca mono e bilocali, centrali, ai piani bassi, visto che mancano gli ascensori. Queste soluzioni, però, sono difficili da trovare. Vi è molta offerta di terzi e quarti piani, poco proponibili ad anziani e famiglie con figli piccoli.

Condomini con ascensore degli anni ‘70, si trovano ad almeno 500 mt dal mare, sulle alture. La disponibilità di spesa per l’acquisto della seconda casa è di 200-300 mila euro. Il turismo è principalmente di famiglie e anziani, più lombardi che piemontesi, qualche straniero (tedeschi e svizzeri). I proprietari tendono ad affittare per l’intero mese. Le richieste sono buone per giugno, luglio e agosto, meno per settembre.
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24/09/2010 13:39
 
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Genova I semestre 2010

Gabetti
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La crisi e la paura fermano il mercato del mattone (Fonte: lanazione.it - di Chiara Tenca - 20/08/2011)

La Spezia, 20 agosto 2011 - "PRATICAMENTE cristallizzato": bastano due semplici parole, pronunciate da chi lavora nel settore, per definire l’andamento del mercato immobiliare nello Spezzino. Nella città che prova a cambiare il suo volto con le grandi opere, dal Porto Mirabello al mega centro commerciale “Le Terrazze”, fino al Waterfront di futura realizzazione, il mattone continua ad essere il bene rifugio per eccellenza, ma non riesce a sottrarsi all’asfittico andamento dell’economia.

Pessimismo, crisi, perdita del potere di acquisto degli stipendi, difficoltà nell’ottenere i mutui sono i fattori negativi che più gravano sulla situazione, ma è davvero tutto così negativo? I dati diffusi dall’Ufficio Studi Gabetti relativamente alla nostra città parlano di una flessione del 6% delle quotazioni degli immobili nel primo semestre del 2011, con un allungamento dei tempi medi di vendita fino a sette mesi. I finanziamenti erogati dalle banche sono nell’ordine dei 120mila euro e cresce lo sconto medio sul prezzo iniziale, che può arrivare fino al 12.5%. Quest’ultima la buona notizia, ma andando a fotografare la situazione, il cammino verso l’acquisto della casa può rivelarsi davvero lungo e tortuoso.

«In questo momento le operazioni sono ferme — osserva Renato Oldoini, presidente di Confedilizia La Spezia — : si continua a vendere, ma lentamente, e si è registrata una leggera flessione rispetto al 2010. Pesa particolarmente l’allungamento dei tempi delle trattative, che dipende dalla maggior difficoltà, per l’acquirente, di trovare il denaro necessario. Fino a poco tempo fa, gli istituti bancari finanziavano anche il 100% della spesa, mentre ora non si va oltre il 60. Non è un caso che quando chi compra dispone già dei soldi, servono solo due mesi per concludere, mentre se ci si mette di mezzo il finanziamento, i tempi si dilatano fino a sette mesi".

Una situazione confermata anche da Gianni Balducci, titolare dell’agenzia immobiliare “Il Corso”: "Con questa difficoltà nell’ottenere credito – sottolinea - la gente ha paura e prevale il pessimismo: tutti percepiscono la situazione più difficile di quella reale, anche se non è certo rosea. Le banche concedono sempre meno, e a questo si è aggiunto il passaggio del principale istituto di credito cittadino ad un gruppo più grande, e c’è chi preferisce attendere la fine dell’acquisizione temendo difficoltà tecnico-burocratiche". Il benessere degli spumeggianti anni ’80 è ormai un ricordo sfocato: a regnare, nel 2011 della crisi, è un clima di segno opposto; lo racconta Matteo Montanari, presidente Provinciale Fiaip (Federazione italiana agenti immobiliari professionisti, ndr): "Non squillano più i telefoni delle agenzie: la voglia di comprare c’è, ma l’incertezza generale mina la volontà del cliente, e le ragioni non sono comunque immaginarie: dal minor potere di acquisto degli stipendi ai mutui concessi con difficoltà, molte categorie fanno i salti mortali, in particolare i giovani e il ceto medio".

Una delle conseguenze più visibili di questo quadro è il ridimensionamento delle aspettative: "Tira maggiormente il mercato dai 50 ai 70 metri quadrati", fa sapere Oldoini, e difficilmente si realizzano operazioni con cifre esorbitanti: "Siamo in una fase di stagnazione — rimarca Balducci — e la quasi totalità delle richieste è inferiore ai duecentomila euro". Il “freno tirato” è ciò che connota maggiormente il trend spezzino relativamente alle prime abitazioni, che vengono acquistate generalmente da chi possiede già un immobile e vuol cambiare casa o, in alternativa, da giovani aiutati da nonni e genitori. Hanno mercato a sé, invece, le seconde case, che le agenzie del propongono a clienti facoltosi provenienti perlopiù dal Nord Italia, offrendo prodotti vicini al mare del Golfo, ma meno costosi dei salatissimi appartamenti delle più famose località marine. Sostanzialmente stabile, infine, il mercato delle locazioni leggermente incrementato da studenti universitari e lavoratori fuori sede - in cui vince il modello dell’affitto concordato, che secondo Oldoini sarà “la carta vincente del futuro”.
28/11/2011 16:40
 
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Ma è crollo del mercato immobiliare in città, affari in calo di un quinto (Fonte: cittadellaspezia.com - 28/11/2011)

La Spezia. È un vero e proprio tonfo quello delle compravendite immobiliari in provincia della Spezia e nel comune capoluogo in particolare, in cui vendere e comprare casa è sempre più raro. L'ultimo semestre segna un -19.7% per quel che riguarda la provincia e addirittura -21.7% in città sull'anno 2010. Un dato oltretutto in controtendenza rispetto al resto della Liguria, che segna globalmente una contrazione del 5% e in cui solo Genova segna un dato positivo con una crescita del 3%, mentre Savona e Imperia sono calo rispettivamente dell'11.6% e del 5.5%.
[Modificato da marco--- 07/06/2012 10:17]
11/01/2012 10:45
 
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Ringraziando labottegadelfuturo per questa segnalazione.

Immobiliare, ripresa a prezzi da saldo (Fonte: ilsecoloxix.it - 05/01/2012)

Savona - I prezzi da saldo stanno rimettendo in moto, sia pure ancora a bassi regimi, il mercato dell’”usato” in città. Gli operatori del settore immobiliare sono concordi: in provincia di Savona il mercato ristagna, anche se c’è qualche occasione con le nuove costruzioni, mentre in centro si sta risvegliando, facendo registrare risultati addirittura migliori di qualche anno fa, anche se è riferito solo a compravendite di abitazioni già esistenti, mentre il mercato del nuovo è fermo.

È un segnale che mostra che, per chi ha le possibilità economiche, è il momento di fare acquisti approfittando della vasta disponibilità di immobili e di prezzi scesi del 35% rispetto a tre anni fa. E qualcuno se ne è già accorto, come dimostrano le statistiche. Il problema, piuttosto, è che a fronte di prezzi bassi si incoccia spesso in appartamenti da ricondizionare in modo pesante. E quindi, a fronte di un basso prezzo di acquisto, bisogna mettere in conto una spesa consistente per i lavori.

Nonostante ciò, nel secondo trimestre dell’anno scorso le compravendite di appartamenti e ville in provincia di Savona sono aumentate di quasi il 20% rispetto al periodo gennaio-marzo, pur mantenendosi a livelli nettamente inferiori degli stessi mesi del 2007, quando la bolla immobiliare non era ancora scoppiata. Il volume di affari è inferiore se si prende in considerazione la provincia, mentre in centro Savona si è risvegliato un certo fermento. Il motivo è molto semplice: in tempi di crisi la Riviera è meno accessibile alle famiglie del ceto medio a causa dei prezzi elevati, dato che la “vista mare” incide per un buon 20-30% sul valore dell’immobile, mentre il crollo dei prezzi e alcuni grossi interventi (ad esempio la nascita del Crescent”) hanno favorito il ritorno al capoluogo. Ma anche qui bisogna distinguere. Per 100 metri quadrati nell’Oltreletimbro occorrono in media 200-250mila euro, mentre se si va nella zona del porto bisogna mettere in conto una spesa più che doppia, superando il mezzo milione di euro. Inoltre chi è in cerca di una casa deve mettere in conto di trovarne solo “usate”, perché il nuovo è in attesa di nuovi interventi edilizia ancora da venire.

Scendendo nel dettaglio, i contratti stipulati tra aprile e giugno di quest’anno sono stati 1.200 a livello provinciale, dei quali 216 nella città di Savona. Tra gennaio e marzo erano stati invece rispettivamente 1.017 e 184. L’incremento è evidente, ma se si vanno ad esaminare i dati del 2007 è altrettanto evidente che allora c’era uno scenario decisamente diverso, con un mercato molto più attivo. Nel primo trimestre del 2007 le compravendite di case erano state 1.313 (149 a Savona città), nel secondo 1.575 (175), nel terzo 1.204 (208) e nell’ultimo trimestre 1.502 (252).

Gli operatori sono ora in attesa che vengano elaborate le statistiche ufficiali relative al secondo semestre di quest’anno. Sarà difficile ripetere le performance del 2007, ma alcuni sperano nella fine dell’anno e nell’inizio del 2012 per vedere una decisa ripresa. Un altro segnale arriva dal mercato dei mutui, cartina al tornasole della vivacità e meno del settore immobiliare. Dopo tre anni di buio, le famiglie sono tornate ad accedere al credito bancario per l’acquisto della prima casa.

Sul fronte delle quotazioni degli immobili, in alcune zone di Savona i prezzi al metro quadrato sono arrivati a valori di semplice costruzione. Case di tipo tradizionale, senza optional e finiture di lusso, sono in vendita con prezzi da 1.550 a 2.300 euro al metro quadrato fra via Torino e via Verdi. Quotazioni analoghe anche nella zona dello stadio “Bacigalupo”, dove si trovano appartamenti da 1.550 a 2.200 euro a metro quadrato Ancora meno nelle “popolari” via Chiavella e piazzale Moroni (1.500-2.100 euro al metro quadrato).

Maggior fermento nell’Oltreletimbro, in corso Ricci e sulla via Aurelia, dove il calo dei prezzi per abitazioni di un certo livello sta spingendo gli investitori a caccia di un buon affare. Prezzi ancora elevati, invece, nella zona del porto e della vecchia Darsena, dove si sono moltiplicate nuove costruzioni e ristrutturazioni di pregio. E infatti i prezzi (pur mantenendosi inferiori alle medie di qualche anno fa) toccano i 4.000 euro per abitazioni di standard superiore e i 5.000 nel caso di appartamenti nuovi o di stato ottimo. Ma in questo caso a influire è l’esclusività della zona, la centralità e il fatto di accedere a costruzione nuove.

In periferia, a monte di Lavagnola e verso Santuario e Ciantagaletto, i prezzi tornano ad essere appetibili per i compratori: da un minimo di 1.150 ad un massimo di 2.250 euro a metro quadrato. Ma qui sono le difficoltà di collegamenti a tenere basse le quotazioni. Per raggiungere il centro bisogna infatti affidarsi a bus non sempre efficienti o ricorrere all’auto privata, con lo scotto, una volta arrivati a Savona, di dover lottare per un parcheggio, magari a pagamento.
[Modificato da marco--- 11/01/2012 10:47]
28/02/2012 21:15
 
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Mercato immobiliare quotazioni in calo in tutta la provincia (Fonte: La Stampa Imperia e provincia - di Daniela Borghi - 30/05/2012)

06/06/2012 14:18
 
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Residenziale Genova: II sem 2011 prezzi -4,8%

06.06.2012



Nella seconda parte del 2011 le quotazioni delle abitazioni a Genova hanno segnalato un calo del 4,8%, con un complessivo -5,3% per l’intero anno.

Nella macroarea di Sampierdarena le quotazioni delle abitazioni sono diminuite del 9,8% nella seconda parte del 2011.

Tra i quartieri che hanno contribuito a questo risultato c’è quello di Sampierdarena Monti e Sampierdarena corso Martinetti.

La motivazione è da ricercarsi nel fatto che in zona esiste un target di acquirenti che ricorrono al mutuo e che, in questo momento, hanno difficoltà ad accedere al mercato del credito: parliamo di immigrati e di coppie giovani con lavoro a tempo determinato.

Infatti in questa seconda parte dell’anno hanno potuto acquistare coloro che avevano già un capitale a disposizione e che hanno migliorato il loro immobile.

I tempi di vendita si sono allungati per portarsi intorno a 5-6 mesi.

Pochi gli investitori presenti nella zona che si presenta abbastanza omogenea dal punto di vista immobiliare, con condomini sorti nei primi anni ’30 che si alternano ad altri costruiti negli anni ’60-’70.

Su corso Martinetti prevalgono le soluzioni degli anni ’50-’60 mentre su via Monti quelli degli anni ’30.

Per una soluzione usata in buone condizioni in questa zona si spendono mediamente 1500 € al mq.

Le quotazioni salgono per gli immobili situati in salita Belvedere dove ci sono piccoli contesti condominiali, dotati di giardino condominiale e di box auto.

In buono stato hanno valori medi di 2300 € al mq.

Nella zona che si estende verso via Fillak le quotazioni scendono a 1000 € al mq.

Sul mercato delle locazioni si registra una buona domanda da parte di giovani coppie e di immigrati.

Il contratto maggiormente stipulato è quello a canone libero.
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07/06/2012 08:41
 
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Il mercato immobiliare annaspa
nessuno compra, crollano i prezzi


Si stima che siano circa ventimila gli alloggi lasciati sfitti a Genova, un numero che tenderà a salire, Particolarmente in ginocchio la zona di Sampierdarena



Il mercato immobiliare annaspa nessuno compra, crollano i prezzi
Un disastro. Nella seconda metà del 2011 nell'area compresa tra Sampierdarena, San Teodoro, Lagaccio, Oregina le quotazioni di compravendita delle abitazioni sono diminuite di un altro dieci per cento (9,8, a voler proprio essere pignoli). In via Vincenzo Monti, in corso Martinetti, in tutte le strade che vanno verso via Cantore vendere un alloggio è diventato impossibile e i tempi delle trattative si sono allungati ancora, superando ampiamente il mezzo anno.

Ma il dato di Sampierdarena è soltanto quello più clamoroso: in tutta la città, l'anno scorso, i prezzi sono calati complessivamente di un altro 5,3 per cento e nella seconda metà dell'anno è andata ancora peggio che nella prima. L'indagine dell'Ufficio studi di Tecnocasa - pubblicata ieri - non fa che rendere clamorosa una tendenza che tutti gli addetti ai lavori conoscono da tempo. Anzi, quel meno 5,3% finale è, probabilmente, molto più ottimistico di quel che dice la realtà.

Una realtà che tenderà a peggiorare ulteriormente nei prossimi mesi per effetto dell'Imu. Secondo il maggiore sindacato inquilini, il Sunia, a Genova già esistono ventimila appartamenti vuoti. Con la manovra governativa sull'Imu - che colpisce pesantemente i contratti agevolati e penalizza chi affitta il proprio appartamento - il numero degli appartamenti tenuti vuoti dai padroni di casa tenderà ad aumentare: non in vendita (perché nessuno compra), non in affitto (perché in certi casi è più conveniente
tenere sfitto), ma semplicemente vuoti.

In questo caso le decisioni del Comune di Genova sul bilancio c'entrano davvero pochissimo: la scelta governativa di far fare ai Comuni da gabellieri colpisce duramente l'immagine degli Enti locali senza dar loro il benché minimo guadagno, visto che i soldi "tagliati" dal bilancio centrale son ben di più di quelli incassati con l'Imu e che restano sul territorio (poco più della metà).
Ma, tornando alle valutazioni immobiliari, ad essere colpita dalla crisi è tutta l'area che va dalla bassa Valbisagno (Marassi, San Fruttuoso) a tutto il levante, fino a Nervi.

Secondo gli esperti di Tecnocasa "tra le macroaree che hanno segnalato un ribasso dei prezzi c'è quella di Marassi-Nervi che chiude il secondo semestre del 2011 con meno 4,4%. Numerosi i quartieri al ribasso nella zona, a partire da Quezzi che a novembre è stato interessato dall'alluvione. In questo momento sono già stati ripristinati i locali commerciali interessati dall'allagamento ma si segnala comunque un mercato immobiliare rallentato. Il timore di ulteriori straripamenti del torrente Fereggiano ha rallentato la domanda di immobili in zona.

La macroarea di Certosa-Bolzaneto ha registrato nella seconda parte del 2011 una diminuzione dei prezzi del 2,9% e tra i quartieri al ribasso c'è quello di Certosa. La motivazione è da ricercarsi nel fatto che nella zona esiste un target di acquirenti che ha necessità di ricorrere al mutuo per l'acquisto dell'abitazione e che ha avuto difficoltà ad accedere al credito. Infine Pegli e Sestri che hanno registrato una contrazione dei valori del 2,1%. La domanda di immobili c'è ma spesso si scontra con la difficoltà di accesso al credito".

(07 giugno 2012) © Riproduzione riservata
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07/06/2012 10:58
 
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Dati Tecnocasa
Il mercato immobiliare di Genova (Fonte: civitanews.it - 06/06/2012)

Nella seconda parte del 2011 le quotazioni delle abitazioni a Genova hanno segnalato un calo del 4,8%, con un complessivo -5,3% per l’intero anno.

2003 +14.9%
2004 +11.2%
2005 +9.5%
2006 +5.7%
2007 -4.5%
2008 -7.6%
2009 -3,70%
2010 0,60%
2011 -5,30%
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Case, prezzi in calo dcl 4,5% in città, va meglio nell’hinterland (Fonte: Il Secolo XIX - 21/09/2012)

Crollo verticale a Sampierdarena: -8%
dimezzato l’accesso totale ai mutui


Nei primi sei mesi del 2012 i prezzi immobiliari dei capoluoghi della Liguria hanno fatto rilevare una diminuzione, a eccezione di La Spezia che è rimasta stabile. Secondo i dati di Tecnocasa, Genova città ha registrato valori immobiliari in calo dei 4,5%, l’hinterland del 3,3%. Le abitazioni di Imperia hanno perso il 3,5% mente quelle di Savona il 4,2%. Le abitazioni di Genova hanno subito un calo del prezzi pari al 4,5%. Nei dettaglio: diminuzione dei 7,9% le quotazioni della macroarea di Sampierdarena (con il -6,7% a Cornigliano); a seguire nella diminuzione dei prezzi c’è la macroarea di Pegli-Sestri (-4,3%). In diminuzione dei 4% la macroarea di Marassi—Nervi; anche se nel residenziale quartiere Quinto i prezzi delle abitazioni sono diminuiti dei 5%; in calo dell’1,7% le quotazioni delle abitazioni nella macroarea di Certosa—Bolzaneto. L’analisi condotta dall’ufficio Studi Tecnocasa, sezione mediazione creditizia ha poi analizzato il mercato dei mutui nella Regione Liguria. Nel primo trimestre 2012 le famiglie in Liguria hanno ricevuto finanziamenti per l’acquisto dell’abitazione per 192,19 milioni di euro, rispetto allo stesso trimestre dell’anno precedente si registra una variazione delle erogazioni in regione dei -56,42% per un controvalore di -248,87 milioni di euro. Osservando l’intera macroarea Italia Nord-Occidentale, che ha fatto rilevare una variazione rispetto all’analogo trimestre del precedente anno pari a -49,2%, si nota come la regione segua la tendenza in atto nell’area di appartenenza e ne accentui l’importanza. Come nello scorso trimestre anche in questa prima rilevazione del 2012 tutte le regioni italiane hanno fatto registrare una diminuzione dei volumi, è stata rilevata una con trazione media nazionale dei -47,33%. La fotografia indica quindi un ulteriore riduzione dei credito concesso alle famiglie rispetto al -25,86% registrato nell’ultimo trimestre 2011, In questo contesto di mercato la variazione percentuale della regione corrisponde alla 5a minor contrazione in ordine di importanza. Nel periodo in analisi la regione ha inciso per il 2,7% di tutti i volumi erogati in Italia. La provincia di Genova ha erogato volumi per 107,14 milioni di euro facendo registrare una variazione rispetto allo stesso trimestre dello scorso anno pari a -58,92%.
[Modificato da marco--- 21/09/2012 12:00]
10/11/2012 09:35
 
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I prezzi delle case calano a Genova di un altro 5 per cento (Fonte: ilgiornale.it - 10/11/2012)

Calano in misura modesta le quotazioni delle case a Genova, nelle zone di Quarto, Quinto e Nervi, ma - secondo Cristiano Tommasini, titolare dell'agenzia Gabetti di Nervi - le abitazioni in questi quartieri mantengono «il loro appeal sia per gli acquirenti con disponibilità elevate, dai 500-600mila euro, sia per l'acquisto di piccoli tagli per investimento. Nel primo caso i tempi medi di vendita sono più lunghi (6-8 mesi) e le trattative più complesse, in quanto i potenziali compratori sono alla ricerca delle migliori occasioni sul mercato. Nel secondo caso, i tempi si riducono e il budget medio è intorno ai 250-300mila euro per tagli di circa 60 metri quadrati, particolarmente richiesti da genovesi e acquirenti provenienti da Milano e Torino».
In generale, sulla base del report semestrale realizzato dall'Ufficio studi di Gabetti Property Solution, Professionecasa e Grimaldi Immobiliare, il mercato di Genova, nel primo semestre dell'anno, ha mostrato una flessione delle quotazioni dell'ordine del 5 per cento; i tempi di vendita si sono mantenuti su una media di 6-8 mesi, mentre lo sconto che si riesce a ottenere in chiusura di trattative è mediamente del 10 per cento. Per quanto riguarda le zone specifiche, nel periodo considerato si conferma una maggiore tenuta per il Centro, Carignano, Albaro e il Levante, mentre hanno subìto un rallentamento il Ponente e le zone caratterizzate da contesti più popolari. I quartieri più richiesti restano dunque il Centro, in cui le quotazioni hanno avuto solo lievi flessioni mantenendosi su una media di 3800 euro al metro quadrato, per il signorile in buono stato, e di 3mila al metro quadrato per le soluzioni medie in buono stato. Le quotazioni in altre zone: a Castelletto 3mila per il medio in buono stato, 3800 per il signorile e 4300 per il signorile ristrutturato; a Carignano 4mila; ad Albaro 5.500 (signorile ristrutturato) e 4500 (in buono stato); a Nervi da 5mila a 6300 (ristrutturato); a Quinto rispettivamente 4500 e 5400; a Sturla da 3100 a 4mila; a Sampierdarena da 1000 a 1500; a Cornigliano da 1000 a 1100; a Sestri Ponente da 1700 a 2500; a Pegli da 2mila a 2800; infine, a Marassi da 1800 a 2mila e nel centro storico da 1400 a 1800.
01/12/2012 10:21
 
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Casa, il mercato vicino al tracollo
Casa, il mercato vicino al tracollo (Fonte: Il Secolo XIX - di Roberto Sculli - 01/12/2012)

[Modificato da marco--- 01/12/2012 10:22]
10/01/2013 09:50
 
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Mercato della casa KO: -50% in 8 anni (Fonte: Il secolo XIX - di Giorgio Bracco - 10/01/2013)
Link alternativo: Mercato casa ko: -50% in 8 anni

- Le compravendite sono scese da 4900 a 2500. La Fiaip: "Colpa del prezzi troppo alti"
- 15 per cento è il calo medio dei prezzi degli alloggi che si è registrato negli ultimi due anni nel ponente ligure
- 2300 le transazioni che vengono ipotizzate per l’anno appena iniziato, a conferma del perdurare della crisi


IMPERIA. I più ottimisti, come gli esperti dell’Ufficio Studi di Tecnocasa, parlano di un calo dei prezzi di vendita contenuto entro ii 2%. Ma ci sono anche altri che azzardano una discesa tra il 3 e il 5 per cento. Dopo un difficile 2012, lo scenario dei mercato immobiliare si profila ancora molto incerto. La ripresa economica, se ci sarà, potrebbe restituire fiducia ai compratori e, nello stesso tempo, muovere il settore delle compravendita, da troppi anni fermo al palo. Compreso l’ultimo anno. «Nel 2012 c’è stato un calo delle transazioni pari al 20% - conferma Guido Mari, presidente della Fiaip (federazione italiana agenti immobiliari professionisti) della provincia di Imperia - i dati ufficiali non ci sono ancora ma sono convinto che non sia andrà lontano da questa stima». Il problema più
drammatico, per l’intero comparto immobiliare ponentino, è che il calo, pur netto, è soltanto l’ultimo di una serie. «A livello
nazionale - prosegue Mari - i dati dell’Agenzia del Territorio ci dicono che dal 2006 a oggi le compravendite si sono dimezzate: da
900 mila a 450 mila. Qui da noi, dati alla mano, il crollo è
stato un po’ meno fragoroso ma c’è stato ugualmente».
Guardiamole, le statistiche ufficiali dell’ultimo decennio. Nel 2004 le transazioni furono 4849, nel 2005 4672 e nel 2006 4771. Tre anni di tenuta, con numeri decisamente positivi. Nel 2007 le prime avvisaglie della crisi: 4170 contratti. Dal 2008 in poi è stato uno stillicidio: si parte da 3805 case vendute in un anno per passare alle 3358 (2009), 3132 (2010), poi lieve ripresa con 3272 nel 2011. E il 2012? «Saremo sui 2500 o giù di lì». Un calo dei 50% in soli otto anni. Un’enormità. «Nonostante questo panorama così fosco - cerca di essere ottimista Mari - resta il fatto che l’interesse perla casa, soprattutto la prima, resiste. Non c’è più la corsa di qualche anno fa ma la gente ha voglia di alloggio. Deve fare i conti, però, con una realtà difficile: bassa disponibilità economica a livello di reddito, accesso complicatissimo a mutui e prestiti bancari. Anche se il vero ostacolo per il compratore è il prezzo di vendita delle case: troppo elevato. Il mercato è bloccato per questo motivo. I venditori non riescono a capire, nonostante i nostri sforzi, che i prezzi di richiesta vanno diminuiti. II mercato li ha già “abbassati” del 15-20 per cento. Ma occorre scendere ancora, non c’è niente da fare». Colpa della “bolla immobiliare” di inizio-metà anni Duemila. «Lì i prezzi sono “esplosi” - puntualizza Mari - ma la realtà non era e non è quella. Negli anni successivi all’entrata in vigore dell’euro le pretese in denaro di chi vendeva erano doppie rispetto a pochissimo tempo prima. Ma era irrealtà, quella. Se i proprietari non capiscono che c’è un disallineamento dei prezzi rispetto all’economia reale, il mercato non si sbloccherà». Il problema è convincere questi signori a scendere di prezzo. "Non è facile - conclude Mari - ma chi è “cocciuto” ci rimette: sa quanti alloggi sono stati venduti, due anni dopo, a cifre ben più basse di quelle che erano state offerte, e puntualmente rifiutate, in precedenza? Armadi Taggia è l’esempio lampante di questo “stallo”: lì ci sono tantissimi appartamenti invenduti per richieste troppo esose".
[Modificato da marco--- 10/01/2013 09:55]
19/01/2013 19:43
 
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Ringraziando stelafe per questa segnalazione.

Albenga, la crisi edilizia ha ridotto i prezzi del 40% (Fonte: edizioni.lastampa.it - di Angelo Fresia - 02/01/2013)

Muratori in cassa integrazione e chiudono anche le imprese di fornitura.

Agenzie immobiliari chiuse, operai disoccupati o in cassa integrazione, artigiani in difficoltà ma anche prezzi quasi dimezzati rispetto a cinque anni fa. Il crollo occupazionale e l'abbassamento dei valori degli immobili sono i due volti della crisi che nel 2012 ha colpito il settore edile nel ponente savonese, con particolare recrudescenza nel comprensorio di Albenga, teatro nell'ultimo decennio di un autentico boom edificatorio, con costi degli alloggi ai massimi storici nel biennio tra il 2007 e il 2008.

Dall'estate di sei anni fa, quando per acquistare un bilocale a Vadino potevano servire fino a 180 mila euro, per il mercato del mattone sembra sia trascorsa un'era geologica. Tanto per cominciare, numerosi uffici di vendita in città hanno chiuso i battenti per mancanza di clienti.
Nel vocabolario di muratori e carpentieri è entrato un termine di cui in Riviera si era sentito parlare solo in riferimento a medie e grandi aziende in difficoltà: cassa integrazione. è lo strumento a cui stanno ricorrendo alcuni imprenditori per mantenere il reddito dei dipendenti in assenza di lavoro. La carenza di clientela ha ridimensionato anche il giro d'affari delle altre attività legate all'edilizia, dagli artigiani incaricati di ultimare gli appartamenti fino al settore dell'arredamento e dell'impiantistica, come testimoniato dalla chiusura dell'azienda Sanzone a Campochiesa. Nella Piana, il comparto più colpito dalla crisi economica è quello dell'edilizia.

Parallelamente al calo delle vendite c'è il crollo delle quotazioni. Nelle ultime settimane, alcune operazioni di mercato hanno messo in evidenza una contrazione dei prezzi superiore al 40% rispetto al 2007. A Vadino, alcuni alloggi di cento metri quadrati (con tanto di balcone) sono stati acquistati da giovani coppie per cifre comprese tra i 200 e i 250 mila euro. Discorso simile per trilocali di circa sessanta metri quadrati, venduti a 160 mila euro. In pratica, le case del quartiere sulla sponda destra del Centa hanno un costo inferiore ai tremila euro al metro quadrato, ben lontani dai cinquemila euro necessari per arrivare alla firma del compromesso prima della recessione.
[Modificato da marco--- 19/01/2013 20:08]
29/01/2013 09:42
 
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Seguici su Facebook Andamento mercato immobiliare Savona (Fonte: casaemutui.net - di Roberto Rais - 29/01/2013)

Secondo quanto sancito dall’ultimo report di Tecnocasa in materia, le quotazioni delle case di Savona sarebbero diminuite, nel primo semestre 2012, del 4,2 per cento. Sempre secondo l’analisi dell’operatore immobiliare, nell’area centrale della città si sarebbe avvertita una leggera contrazione dei valori, ben più pesante nelle zone del centro, e più contenuta nella zona del Porto.

Le case di prestigio, con anzianità ultracentennale, continuano a collocarsi sul mercato con quotazioni superiore ai 3 mila euro al metro quadro, mentre a soffrire maggiormente la tenuta dei valori sarebbero le case posizionate in vie limitrofe e nelle traverse di quelle principali.

Bene, dicevamo, l’andamento del mercato immobiliare della zona del Porto, dove il discreto numero delle compravendite realizzate o da famiglie, o da investitori, ha puntato soprattutto sulle nuove costruzioni. In quest’area, anche compratori al primo acquisto, che scelgono di vivere in centro, potendo contare su un patrimonio di partenza in grado di sopperire alle scarse possibilità di accesso al credito.
20/03/2013 10:17
 
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Mercato immobiliare, a Genova prezzi ancora in discesa: – 3% in tre mesi (Fonte: genova24.it - 20/03/2013)

Genova. Continuano a scendere i prezzi degli immobili in Liguria e soprattutto a Genova. Secondo i dati dell’Osservatorio sul mercato residenziale nel secondo semestre 2012 e primo bimestre 2013 messa a punto dall’Ufficio Studi di Immobiliare.it, a livello annuo la flessione dei prezzi degli immobili in Liguria è stata del 4,5%, con picchi del 13% nella provincia di Imperia.

Il mercato immobiliare della Liguria continua a soffrire, e nemmeno i primi mesi del 2013 riescono ad invertire la tendenza, soprattutto nella provincia di Genova, dove i prezzi delle case scendono, da dicembre 2012 a febbraio 2013, del 3%.

A febbraio il costo medio di vendita di un immobile in Liguria si è assestato a 2.949 euro al metro quadro: tra le singole province, resta sempre più cara Imperia (prezzo medio al metro quadro pari a 3.475 euro), seguita da Savona (3.100 euro), Genova (2.805 euro) e, infine, dalla provincia di La Spezia (2.571 euro).
19/05/2013 09:14
 
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Imu e paura del futuro crolla il mercato immobiliare (Fonte: genova.repubblica.it - di Nadia Campini - 19/05/2013)

Nel 2012 transazioni in calo del 26 per cento. Crollano le quotazioni delle case a ponente, reggono le zone residenziali.

LA crisi che non accenna a mollare, l’Imu e la paura del futuro: un concentrato esplosivo di cause ha determinato la caduta del mercato immobiliare a Genova, che nel 2012 ha registrato il 26,1% delle transazioni in meno rispetto al 2011, un quarto in meno, con quotazioni in calo soprattutto a Ponente, mentre tengono le zone residenziali del centro e del Levante.

Sono questi i dati che emergono dal report semestrale dell’ufficio Studi Gabetti su dati Gabetti, Professionecasa e Grimaldi. Non è una novità il fatto che ormai da tempo edilizia e immobiliare segnino il passo, ma nell’anno scorso il calo è stato particolarmente pesante. Secondo i dati dell’Agenzia del Territorio il capoluogo genovese ha registrato un totale di 5176 compravendite residenziali nel 2012, in calo del 26,1% rispetto al 2011, mentre la restante provincia ha registrato 2501 transazioni, in calo del 26,8% rispetto all’anno precedente. E il dato è stato particolarmente negativo nel corso dell’ultimo trimestre dell’anno, quando le incertezze anche della politica hanno influito in modo più negativo sulla fiducia dei consumatori e quando il calo rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente ha superato il 30%.

«Nel secondo semestre del 2012 hanno tenuto soprattutto le soluzioni di migliore livello qualitativo nelle zone del centro, Foce, Carignano, Albaro e Lavante cittadino — spiega Roberto Ruocco, titolare dell’agenzia Gabetti di Foce, centrostorico, Carignano Albaro» al contrario è risultata in difficoltà l’offerta di scarso appeal, soprattutto nelle zone popolari e del Ponente. I giovani qualora riescano ad affacciarsi all’acquisto si orientano a soluzioni modeste con valori complessivi al di sotto dei 100.000 euro».

Per quanto riguarda i singoli quartieri dati più negativi si sono avuti nel Ponente. A Cornigliano le quotazioni sono calate dell’8,6% e a Sestri Ponente dell’8,9%, a Cornigliano le quotazioni dell’usato in buono stato si attestano tra gli 800 e i 1200 euro al metro quadrato, mentre a Sestri Ponente siamo tra i 1500 e i 2300 euro al metro quadro. Persino a Pegli, storica zona bene del Ponente cittadino, si sono riscontrati cali dei valori nell’ordine del 6,8%, qui gli immobili in buono stato vanno dai 1800 ai 2600 euro al metro quadro.

Flessioni più marcate si sono avute anche in Bassa Valbisagno, nelle zone di Marassi, dove si pagano in media 1500 euro al metro quadro, a San Fruttuoso (2100 euro al metro quadro) e in alta Valbisagno a Molassana (1600 al metro quadro) e Staglieno (1100 euro al metro quadro).

Hanno retto meglio invece la crisi le zone residenziali, anche se bisogna tenere conto che spesso quando c’è urgenza di vendere e data la difficoltà di accedere ai mutui le quotazioni possono variare anche sensibilmente al di sotto delle medie ufficiali delle agenzie immobiliari. Secondo gli studi di Gabetti comunque in centro le quotazioni si attestano su valori da 2900 ai 3700 euro al metro quadro.

Tengono anche Carignano, con quotazioni tra i 4 e i 5000 euro al metro quadro, e Castelletto, dove per il medio in buono stato si pagano intorno ai 2900 euro al emtro quadro, 3800 per il signorile in buono stato e 4300 per il signorile ristrutturato a nuovo. Reggono infine le zone del Levante, con Albaro tra i 4500 e i 5500 euro al metro quadro, e Nervi, dove si arriva fino a punte di 6300 euro al metro quadro.
[Modificato da marco--- 19/05/2013 09:19]
20/06/2013 21:14
 
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Case, un mercato al collasso (Fonte: ilsecoloxix.it - di Giuliano Gnecco - 20/06/2013)

Genova - Il quadro è a tinte decisamente fosche, «però bisogna saper analizzare i dati: i valori sono nella media nazionale», si sforza di tranquillizzare Stefano Silvano, responsabile dell’Osservatorio del Mercato Immobiliare per l’Agenzia delle Entrate e del Territorio.

E però, in questo caso, mal comune non è certo mezzo gaudio. Perché la nota territoriale sull’andamento del mercato immobiliare nel secondo semestre del 2012, è una sorta di bollettino di guerra.

«Savona perde circa il 40% rispetto al secondo semestre del 2011 - nota Silvano - Però, la parte del leone nel mercato ligure la fa Genova, dove le quote di mercato sono calate solo del 3%. In realtà, osservando bene i dati storici, il calo del mercato immobiliare non è iniziato con la crisi, ma parte da prima, dal primo semestre del 2004.

La crisi è iniziata nel secondo semestre del 2008 con la bolla americana; dopo il mercato locale ha recuperato, ma il peggio è arrivato nel 2012: dal primo semestre 2004 al secondo del 2012 si è persa la metà dei volumi di affari». Uno dei motivi per i quali il mercato non riparte è che sostanzialmente i prezzi sono stabili: scendono, ma di poco. Per cui gli acquirenti non comprano.
[Modificato da marco--- 21/06/2013 08:50]
24/09/2013 14:03
 
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Casa, mercato immobiliare ancora in crisi: prezzi in caduta libera nell’hinterlard genovese (Fonte: genova24.it - 24/09/2013)

Genova. Continua, secondo i dati resi noti da Tecnocasa, il trend in discesa dei valori immobiliari anche nelle città liguri, pur se con una media a Genova (-3,9% nel primo semestre del 2012) leggermente inferiore a quella delle altre grandi città (-4,7%).

Genova, però, è tra le città nelle quali si è registrato un forte calo dei prezzi per quanto riguarda l’hinterland: il valore delle case fuori città è infatti sceso dello 6,1% a fronte di una media nazionale del 5%.
Anche nel capoluogo ligure, come nelle altre grandi città italiane la casa più richiesta è il trilocale, e, nel complesso, risulta esserci più interesse per gli acquisti e vengono fatte più visite a fronte, però, di una contrazione di finanziamenti per il mutuo del 16,51% rispetto a una media di contrazione di mutui nella macroarea Italia Nord-Occidentale del 26,11%.

Tornando ai prezzi, si mantengono sostanzialmente invariati quelli in zona Oregina, mentre nella macroarea di Voltri, Pegli e Sestri i valori delle abitazioni sono fortemente diminuiti, cioè del 4,3%. Stessa cosa vale per la macroarea di Marassi, Molassana e San Fruttuoso, con una diminuzione dei prezzi pari al 4,7%.

Il ribasso più alto, però, si registra nell’area di San Sebastiano, Gavette e Sant’Eusebio, con un -6,7% delle quotazioni immobiliari. Le maggiori problematiche sono legate al settore creditizio, in questa zona della città infatti ad acquistare sono quasi sempre persone dal reddito medio basso che spesso incontrano difficoltà di accesso al credito.

Fortissimo ribasso, infine, anche a Quarto e Quinto, dove i prezzi delle abitazioni sono diminuiti del 4,5%. In particolare, a Quinto, la diminuzione è del 6,3%. Il numero di compravendite risulta in calo anche perché rimane ampia la forbice tra il prezzo richiesto dai proprietari e la disponibilità di spesa dei potenziali acquirenti. Spesso i proprietari non riuscendo a realizzare le cifre desiderate preferiscono non vendere e tenere vuoto l’appartamento.
06/11/2013 10:32
 
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Genova: nel primo semestre flessione prezzi del 4,8% (Fonte: a-realestate.it - 05/11/2013)

GENOVA, 5 NOV - Nel primo semestre 2013 il mercato immobiliare di Genova ha mostrato una flessione delle quotazioni del 4,8%. I tempi di vendita si sono mantenuti su una media di 6-8 mesi, mentre gli sconti in sedi di chiusura delle trattative sono mediamente del 15-20%. E' quanto emerge dal report semestrale sul capoluogo ligure a cura dell'Ufficio Studi Gabetti. In dettaglio le transazioni sono state 1.128 nel primo trimestre 2013 (dati Agenzia del Territorio), con un -11,1% rispetto allo stesso periodo del 2012, e 1.236 nel secondo trimestre, con una flessione del 15,7%. ''Tali variazioni, seppure negative, mostrano un attenuarsi - si legge nel report - del quadro evidenziato nel 2012''. Per quanto riguarda le specifiche zone, è stata rilevata ''una maggiore tenuta per il Centro, Carignano, Albaro ed in generale il Levante'', mentre ''hanno subito un ulteriore rallentamento le zone del Ponente e quelle caratterizzate da contesti più popolari'', confermando le difficoltà del target medio-basso a causa delle problematiche connesse all'accesso al credito. Le quotazioni medie (al metri quadro): centro storico 1.700-1.800 euro, porto antico 1.300-1.350, Castelletto tra 2.750 e 4.100 euro, Carignano tra 3.350 e 4.900, Principe 1.500-1.550, Sampierdarena 1.000, Granarolo 2.000, Marassi 1.660, San Fruttuoso 1.900, Molassana 1.500, Staglieno tra 950-1.100, Albaro tra 3.250 e 5.350, Foce tra 2.750 e 3.700, Sturla tra 2.850 e 3.300, San Martino 2.100, Borgoratti 1.700, Nervi tra 4.800 e 6.100, Quinto tra 4.500 e 5.400.
23/01/2014 11:06
 
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Tecnocasa: nel 2014 prezzi tra -4% e -2%
Mercato immobiliare, anche a Genova previsti timidi segnali di ripresa (Fonte: genova24.it - 23/01/2014)

Genova. Nel 2013 il mercato immobiliare ha dato ancora segnali di contrazione sia a livello di prezzi sia a livello di compravendite anche se, a partire dal secondo trimestre dell’anno, gli operatori hanno iniziato a riscontrare i primi segnali di ripresa della volontà di acquisto.

Il 2014 potrebbe non essere molto diverso da quello che si è appena concluso, soprattutto se non ci saranno cambiamenti sul fronte dell’erogazione del credito e sul fronte dell’occupazione, i due elementi che più di tutti hanno inciso in questi anni sull’andamento del mercato immobiliare.

Nelle Grandi città per il 2014, il gruppo Tecnocasa prevede una contrazione dei valori compresa tra -4% e -2%. Proprio questo è il dato di Genova, ad esempio.
In queste realtà gli operatori notano un maggior dinamismo che si è tradotto in un ritorno di interesse all’acquisto sia da parte delle famiglie sia da parte degli investitori, in particolare in città come Milano e Roma.

Più complessa la situazione nell’hinterland delle grandi città e nei capoluoghi di provincia, dove la difficoltà di accesso al credito si sente maggiormente e dove sono presenti nuove costruzioni invendute, per le quali la riduzione dei prezzi sembra essere necessaria. La conseguenza è che anche le tipologie usate subiranno una contrazione dei valori, soprattutto se necessitano di importanti lavori di ristrutturazione.

Per queste realtà territoriali si prevedono rispettivamente una diminuzione dei prezzi compresa tra -5% e -3% e tra -4% e -2%, con diversi capoluoghi di provincia dove il ribasso potrebbe essere più accentuato. Le tipologie abitative in buono stato potrebbero avere performance migliori rispetto a quelle che necessitano di interventi di ristrutturazione che, infatti, saranno vendute solo se messe sul mercato a prezzi decisamente vantaggiosi. Quindi anche per il prossimo anno la qualità abitativa sarà premiante.

Occorre però precisare che in questo scenario si aprono delle opportunità di acquisto: il ribasso dei prezzi degli ultimi anni potrà consentire a coloro che hanno il capitale o che potranno ottenere un mutuo la possibilità di acquistare a prezzi difficilmente immaginabili alcuni anni fa.

Il mercato delle locazioni continuerà ad assorbire la domanda di coloro che non riescono ad acquistare e le richieste saranno in aumento. I canoni di locazione non dovrebbero però registrare incrementi.
24/03/2014 08:58
 
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Genova: prezzi diminuiti in sette anni del 30%
Case in vendita, l’anno più nero Prezzi, in sette anni perso il 30% (Fonte: ilsecoloxix.it - di Daniele Grillo - 23/03/2014)

Genova - Nessun assestamento, dopo aver affondato il piede nelle sabbie mobili. Il mattone continua ad attraversare il periodo più nero della sua storia, descritto dalla tinte scure dei dati sulle compravendite immobiliari, letteralmente crollate negli ultimi anni. I genovesi hanno sempre preferito acquistare casa che rivolgersi al mercato degli affitti, e a tutt’oggi la provincia di Genova figura tra le prime in Italia nel rapporto tra proprietari e inquilini (nettamente a favore dei primi). Tuttavia, il numero degli atti notarili che segnano il passaggio di un immobile da una famiglia all’altra continuano a far registrare cali vertiginosi. Secondo i dati in possesso della Fiaip, la federazione delle agenzie immobiliari, a Genova le compravendite nel 2013 sono state complessivamente 6.700, 3.400 nel primo semestre e 3.300 nel secondo. L’anno precedente erano state il 10% in più (7.500 complessive), ma è soprattutto il confronto con il 2007, che rende l’idea del tracollo patito in questi anni: 14 mila compravendite contro le citate 6.700 del 2013, a conti fatti un calo del 60%.

«Il settore continua ad attraversare un momento estremamente difficile - spiega il presidente regionale Fiaip Fabrizio Segalerba - l’acquirente continua a preferire metrature medio piccole, ma l’esigenza si deve incrociare con un’offerta di case a basso prezzo». Martedì (ore 10,15) il mondo delle agenzie immobiliari si incontrerà alla Camera di Commercio, in via Garibaldi, per fare il punto sui dati dell’osservatorio immobiliare ligure. In Italia le compravendite sono crollate dalle 870 mila del 2007 alle 404 mila odierne.

I tempi per trovar un acquirente e siglare l’intesa si sono enormemente dilatati, tanto da essere oggi molto superiori ai canonici 12-14 mesi “assicurati” dagli agenti immobiliari fino a pochi anni fa. Gli ostacoli alla conclusione delle compravendite sono la crisi, la pressione fiscale - lamentano, gli agenti: «è la più alta d’Europa» e la stretta creditizia, con solo una minoranza degli acquisti (43%) che avviene con ricorso a mutui. E i prezzi? Inferiori addirittura del 30%, rispetto a sette anni fa.
19/06/2014 09:02
 
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OMI II semestre 2013 Genova (Fonte: agenziaentrate.gov.it - 18/06/2014)

Un click per ingrandire.
[Modificato da marco--- 19/06/2014 09:03]
19/06/2014 09:12
 
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Genova: prezzi delle case -4% nel 2013
Genova - Prezzi delle case in picchiata: - 4% nel 2013 (Fonte: genova.ogginotizie.it - 19/06/2014)

Genova - Nonostante anche all'osservatore meno attento i prezzi degli immobili nel capoluogo ligure appaiono ancora, soprattutto in alcuni quartieri del levante, troppo alti rispetto all'effettiva qualità degli alloggi, in realtà secondo gli ultimi dati dell'Osservatorio del mercato immobiliare dell'Agenzia delle Entrate i prezzi della case a Genova sarebbero in calo da 2 anni consecutivi, e sarebbe la prima volta che succede almeno dal 2004. Nel 2013 la quotazione media residenziale in provincia di Genova è calata del 3,9%. Nel Golfo del Tigullio del 4,8%, nel Centro Ovest e Bassa Val Bisagno del 5,5%. I maggiori responsabili di questa progressiva diminuzione delle quotazioni sarebbero la crisi e le tasse i responsabili. Intanto segnano -6,6% le compravendite di case a Genova (3.384) nel 2° semestre del 2013, un -3,2% in Liguria (7.026) -6,7% in Italia.
[Modificato da marco--- 19/06/2014 09:13]
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