Sicilia - situazione del mercato immobiliare

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(sylvestro)
00venerdì 22 giugno 2012 20:30
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00martedì 26 giugno 2012 10:53
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00venerdì 29 giugno 2012 11:11
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00mercoledì 11 luglio 2012 11:53
Residenziale Palermo: II sem 2011, prezzi -6,6%

11.07.2012




Nei primi mesi del 2012 a Palermo si registra una forte contrazione delle compravendite attribuibile soprattutto alla difficoltà di accesso al credito.

A soffrire sono soprattutto i monoreddito e persone che non hanno una situazione lavorativa stabile.

A comprare sono stati prevalentemente soggetti che hanno realizzato acquisti migliorativi.

I prezzi sono in diminuzione in tutta la cittadina anche se il centro sembra stia soffrendo meno delle altre realtà cittadine.

A Palermo nel secondo semestre del 2011 i prezzi delle abitazioni sono diminuiti del 6,6% rispetto al semestre precedente.

Nell’area centrale della città i ribassi si sono attestati sul -7,7%.

Sono in diminuzione i prezzi in zona Libertà,dove si acquista prevalentemente con l’aiuto di mutui ed attualmente si registrano difficoltà di accesso al credito.

Inoltre, i proprietari difficilmente ribassano i prezzi e questo determina lentezza nelle compravendite.

La domanda di appartamenti proviene sia da famiglie che da investitori.

Questi ultimi in genere acquistano bilocali con una spesa che non supera i 100mila euro .

Il mercato degli affitti è movimentato da studenti universitari e da stranieri, il canone di locazione di un bilocale è di 380 euro mensili, quello di un trilocale è di 450 euro.

Le famiglie concentrano la loro attenzione su trilocali e quattro locali, preferibilmente dotati di una cucina abitabile.

L’area di via Libertà e delle sue traverse è signorile, caratterizzata da palazzi d’epoca, giardini e negozi.

Per l’acquisto di soluzioni ristrutturate si spendono circa 2500 euro al mq.

Zona completamente diversa quella del Borgo Vecchio, composta da palazzine popolari costruite tra gli anni ’30 e ‘40.

Ad acquistare in questa zona sono in genere persone che già abitano nel quartiere oppure investitori grazie ai prezzi contenuti.

Per l’acquisto di una soluzione usata si spendono circa 1400 euro al mq.

Valutazioni intermedie si registrano nell’area di via Archimede, via Isidoro La Lumia e nelle traverse di via Libertà che si sviluppano in direzione del porto.

L’area è stata edificata tra gli anni ’50 e ’60 e per un buon usato si spendono circa 1900 euro al mq.

Sono in leggero calo anche le quotazioni immobiliari in zona Terrasanta, dove si registrano tempi medi di vendita in crescita che si attestano attualmente sui tre mesi.

In questa area della città sono numerosi gli acquisti per investimento grazie alla presenza di buoni collegamenti con le aree universitarie attraverso la metropolitana di via Notarbartolo.

Gli investitori sono in genere piccoli risparmiatori residenti in città che spesso acquistano in contanti.

Il trilocale è la tipologia maggiormente richiesta, si preferiscono soluzioni posizionate ai piani alti perché più luminose e dotate di riscaldamento autonomo.
(sylvestro)
00mercoledì 25 luglio 2012 16:14


Nuovo irrigidimento per il mercato immobiliare di Catania

POSTED BY PIERPAOLO MOLINENGO ON LUGLIO - 25 - 2012 0 COMMENT

Secondo Nomisma, nel corso del primo semestre del 2012, il mercato immobiliare di Catania ha subito un nuovo irrigidimento dei principali indicatori. Ciononostante, il ridotto dimensionamento del contesto rispetto alle altre realtà cittadine monitorate da Nomisma ha contribuito a moderare le flessioni che, altrimenti, sarebbero state ben più pesanti. Le dinamiche, pertanto, sono risultate invariate con una domanda in acquisto ancora una volta in affanno ed un’offerta che stenta sempre più ad essere assorbita. Di conseguenza, il numero di compravendite continua a calare in tutti i comparti e solamente il segmento dei box e garage mostra segnali di tenuta parziale.
Il comparto locativo soffre delle medesime criticità e dunque, anche in questo caso, è difficile prevedere una ripresa, entro breve, del numero degli scambi.
I valori di compravendita continuano a flettere, ma le variazioni sono tra le più basse rispetto alle altre città. Lo stesso può dirsi se si considera il calo rispetto ai massimi del 2008: la riduzione cumulata del 7-8% dei prezzi non è così drastica come quella di altre realtà, anche perché difficilmente si raggiungono valori così bassi. Per quanto riguarda i canoni valgono le medesime considerazioni: variazioni tutto sommato contenute e valori assoluti molto al di sotto delle medie campionarie.
Nonostante l’esiguità del mercato, il divario tra prezzo richiesto e prezzo effettivo tende ancora ad aumentare rispetto alla passata rilevazione in tutti i comparti, raggiungendo i valori più elevati dall’inizio della crisi. In aggiunta a tali sconti, anche le tempistiche medie delle contrattazioni continuano ad allungarsi notevolmente, soprattutto quelle per concludere le compravendite.
La redditività media da locazione risulta invariata per il comparto residenziale e direzionale mentre, per quello commerciale, il maggiore calo dei canoni rispetto ai prezzi provoca una lieve riduzione dei rendimenti.
Per i prossimi sei mesi la maggioranza degli operatori intervistati non intravede possibili segnali di ripresa. Per tale motivo i prezzi continueranno a scendere, ad eccezione di quelli dei box e garage. L’attività contrattuale, tuttavia, non trarrà benefici da tali nuove riduzioni se non in parte, con riguardo alle abitazioni. Dal lato locativo, anche per i canoni si prevede una nuova flessione, mentre il numero di contratti di affitto potrebbe rimanere stabile, con l’eccezione del settore commerciale.
Infine, per quanto riguarda possibili riqualificazioni urbane che potrebbero dare spinta al mercato, non si segnalano iniziative di rilievo. Riportiamo, comunque, l’avvio di un gruppo di studio denominato Catania Green Plan, che nasce con l’obiettivo di elaborare soluzioni urbanistiche e rendere Catania una green city.
(sylvestro)
00giovedì 26 luglio 2012 10:42
(sylvestro)
00giovedì 23 agosto 2012 10:50
Taormina, mercato immobiliare in stallo

Un’infinità di immobili in vendita ma le richieste restano proibitive e gli affari non decollano: troppo spesso c’è ancora chi tratta puntando sul “mito” dei tempi passati
marco---
00sabato 24 novembre 2012 10:34
Sicilia, il mercato immobiliare cola a picco (Fonte: a.marsala.it - 23/11/2012)

Il mercato del mattone va ancora più giù, segnando un crollo annuo del 26% tra luglio e settembre, il ribasso peggiore dall’inizio delle serie storiche, cominciate nel 2004.

Una vera e propria paralisi che segna una sorta di divorzio tra gli italiani e l’abitazione: la casa di proprietà sta diventando quasi un lusso, un investimento troppo pesante per le famiglie, sempre più preoccupate di arrivare a fine mese. Di sicuro il 2012 è pronto per essere archiviato come hannus horribilis del mercato immobiliare.
L’Agenzia del Territorio, dopo il nuovo scivolone registrato nel terzo trimestre, spiega che se il trend dei primi nove mesi dell’anno sarà confermato anche nell’ultimo periodo, il numero delle compravendite annuali scenderà sotto le 500 mila case, riportando l’Italia ai livelli degli anni Ottanta. Guardando nel dettaglio tra luglio e settembre, nel complesso i contratti calano del 25,8%, che diventa 26,8% sul residenziale. Basti pensare che si sono riuscite a piazzare meno di 100 mila abitazioni. Male vanno anche le pertinenze, come box e cantine, in riduzione del 24,8%.
L’Agenzia del Territorio registra altri tonfi nel commerciale (negozi) che cede il 29,7%, seguito dal terziario (uffici) in discesa del 27,6% e dal comparto produttivo (capannoni industriali) con una diminuzione del 25,9%. Insomma il crollo non risparmia nulla, anche a livello territoriale la crisi immobiliare è diffusa dappertutto, con Bologna che segna il ribasso peggiore, vicino al 30%. E a poca distanza seguono Roma, Milano, Firenze, tutte con cali intorno al 27%. Tra le grandi città fa eccezione Napoli, che perde solo lo 0,4%, ma semplicemente perchè aveva già dato, accusando decisi cali nel periodo precedente.
La disfatta del mercato immobiliare sorprende sia per l’entità sia per la rapidità con cui si è manifestata. Il direttore centrale dell’Osservatorio immobiliare dell’Agenzia del Territorio, Gianni Guerrieri, spiega che durante la recessione del 2009 il calo era stato proporzionato alla discesa del Pil, dopo era arrivato un biennio di sostanziale stabilità, interrotto in maniera “repentina e violenta” si dall’inizio del 2012 con ribassi a doppia cifra. Ecco che le cause del tracollo, sottolinea Guerrieri, più che stare “nell’incremento della tassazione e nella difficoltà di accesso al credito” risiedono “qualcosa di più profondo”. Si tratta probabilmente, aggiunge, di un cambiamento dei “piani di investimento delle famiglie”, con il “forte grado d’incertezza” sul futuro che porta al “ritiro da acquisti importanti come quelli per le abitazioni”.
marco---
00domenica 2 dicembre 2012 11:27
Sicilia: Agenzia Territorio, crolla mercato immobiliare (Fonte: a-realestate.it - 02/12/2012)

(ANSA) - PALERMO, 30 NOV - Crolla il mercato immobiliare in Sicilia. Negli ultimi sei mesi le transazioni sono diminuite del 25 per cento con un trend in picchiata. E' quanto emerge da uno studio dell'Agenzia del Territorio. In linea con il tasso tendenziale nazionale (-22,6%), il volume di scambio registrato in Sicilia, pari a 16.023 transazioni, nel primo semestre 2012 si riduce di un quarto (-25,4%) rispetto allo stesso periodo del 2011 e della metà rispetto ai valori registrati a giugno del 2006 (-47,7%). In particolare, dall'analisi della distribuzione provinciale delle compravendite risulta, per tutte le province siciliane, una riduzione del numero di transazioni con variazioni percentuali negative minori per le province di Agrigento (-12,1%) e Caltanissetta (-15,3%) e superiori al 30% per le province di Messina e Ragusa. A giugno il volume di scambio complessivo in Sicilia è assorbito per il 46% dalle province di Palermo e Catania, per il 30% dalle province di Messina, Agrigento e Siracusa e per il 24% dalle altre province, tra cui Enna che assorbe solo il 3,2%. Le province con maggior numero di transazioni restano ancora Palermo (3.885), Catania (3.471) e Messina (2.089), mentre per tutte le altre, le quote di mercato non superano 1.500. (ANSA).
marco---
00sabato 22 giugno 2013 14:51
A picco il mercato immobiliare, a Catania compravendite a – 30,7% (Fonte: catania.blogsicilia.it - 21/06/2013)

Flessione del 30,7% per le compravendite di abitazioni a Catania e provincia nel secondo semestre 2012, rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente. In particolare, sono state 3.201 le unità immobiliari scambiate negli ultimi sei mesi dello scorso anno, di cui 915 ubicate nel capoluogo etneo.

Questi dati, calcolati sulla base delle quote di proprietà (NTN, numero di transazioni normalizzate), sono riportati nello studio pubblicato oggi dall’Osservatorio del mercato immobiliare dell’Agenzia delle Entrate, in collaborazione con l’Ufficio Provinciale – Territorio di Catania, e confermano il trend negativo registratosi anche a livello regionale (-29,7 %) e nazionale (-28,9%).

In linea con il dato nazionale, per il mercato residenziale siciliano nel secondo semestre 2012 si conferma il crollo delle compravendite registrato nel primo semestre 2012. Superando di 4 punti percentuali il tasso tendenziale annuo del primo semestre (-25,4%), nel secondo semestre 2012 questo tocca il -29,7%.

Focus – Analizzando i dati dal 2004, si rileva una continua contrazione del numero di transazioni di immobili residenziali a partire dal 2006. Per la provincia di Catania si è passati dalle 13.727 transazioni del 2005 (anno di picco del periodo) alle 6.672 del 2012, con una riduzione percentuale del 51,4%.

Quotazioni – Per quanto riguarda i prezzi medi degli immobili residenziali si sono registrate nel secondo semestre 2012, rispetto al primo semestre dello stesso anno, riduzioni percentuali del 4.1% e del 3,9% rispettivamente per il capoluogo etneo e per la sua provincia. Questa contrazione dei prezzi medi è stata registrata a partire dall’anno 2009.

Per maggiori informazioni, la Nota può essere consultata sul sito internet dell’Agenzia, www.agenziaentrate.gov.it, nella sezione Documentazione > Osservatorio del Mercato Immobiliare > Pubblicazioni > Note territoriali.
marco---
00martedì 1 ottobre 2013 15:06
Siracusa: prezzi immobili I° semestre del 2013 -2,7% in trattativa -20% in media
Gabetti Immobiliare Siracusa “fa il prezzo” del Mercato Siracusano (Fonte: freeonline.org - 01/10/2013)

Il mercato di Siracusa, nel I semestre del 2013, ha mostrato quotazioni in calo con una media del -2,7%.
I tempi di vendita sono intorno ai 7 mesi, mentre gli sconti in sede di chiusura delle trattative si attestano su una media del 20% sul prezzo iniziale.

Per quanto riguarda le compravendite, secondo i dati dell’Agenzia del Territorio, nel 2012 si sono registrate 793 transazioni residenziali nel capoluogo, in calo del 32,2% rispetto al 2011. Considerando la restante provincia, le transazioni sono state 1.731 , -28,7% rispetto al 2011...
marco---
00lunedì 7 aprile 2014 21:15
Prezzi dimezzati in 3 anni
Interessante il finale del video relativo ai prezzi: appartamento viale Vittoria con vista mare oggi 1700 euro/mq, 2-3 anni fa 3500-4000 euro/mq
Mattone: continua il crollo del mercato immobiliare (Fonte: agrigentooggi.it - di Domenico Vecchio - 31/01/2014)

“Un crollo delle compravendite pari al 60%”. Ad affermarlo, dati alla mano è Rosario Cantavenera, noto agente immobiliare, titolare dell’Agenzia Sant’Antangelo e presidente della FIMAA di Agrigento, (Federazione che rappresenta tutto il comparto della Mediazione). In pratica se nel primo semestre 2011 si sono fatti 320 atti, nello stesso periodo del 2013 si è arrivato a soli 150. Numeri che si riferiscono ad atti notarili di compravendita e che sono l’esatta misura del calo del mercato finanziario in città.

“Un calo delle compravendite pari al 60%”. Ad affermarlo, dati alla mano, è Rosario Cantavenera, noto agente immobiliare, titolare dell’Agenzia Sant’Antangelo e presidente della FIMAA di Agrigento, (Federazione che rappresenta una buona porzione del mercato della Mediazione). In pratica se nel primo semestre 2011 si sono fatti 320 atti, nello stesso periodo del 2013 si è arrivati a soli 150. Numeri che si riferiscono ad atti notarili di compravendita e che sono l’esatta misura del calo del mercato finanziario in città. Dovuta a una caduta dei prezzi, con il “Catasto Immobiliare” che ha difficoltà a quantificare i valori ripartiti in zone, dato che per periodi lunghi, anche fino a sei mesi, non si vende nessun immobile.

“La conclusione – dice Cantavenera – è che anche quando si riesce a codificare un prezzo, ci si accorge poi che non c’è attinenza con il mercato reale dato che il numero delle compravendite è irrisorio per potersi uniformare con prezzi costanti a stabilire il vero valore”. In pratica in alcune zone di Agrigento, soprattutto la periferia nord ed est, si vende pochissimo e senza nessun riferimento di un prezzo precedente. Particolare problematica è la zona dell’ospedale nuovo, per niente considerata per chi vuole mettere su casa. “Non essendoci prezzi di riferimento precisi – dice Cantavenera – significa che non c’è più mercato”. Le poche compravendite che si registrano si riferiscono a giovani coppie prossime al matrimonio. In questi casi, come spesso accade in periodi così “neri”, non tutti però possono permettersi un nido d’amore. A comprare infatti sono quei giovani che hanno la fortuna di avere alle spalle una famiglia facoltosa con genitori che li finanziano o che possono garantire per il mutuo. Nessuno investe nel mattone, chi compra lo fa per necessità a maggiore ragione quando i prezzi si abbassano drasticamente, generando un forte senso di sfiducia per il potenziale investitore.

“D’altra parte – come spiega l’esperto – non è sicuro che gli immobili nel tempo possano mantenere i prezzi iniziali e le nuove unità immobiliari acquistate non garantiscono un reddito sicuro”. Una volta, dalle nostre parti, chi poteva, acquistava casa per i figli, per garantire loro un futuro. Adesso anche questo tipo di mercato è fermo. Ad influire sulla crisi del settore immobiliare c’è sicuramente anche la pressione fiscale, Imu al massimo e altre tasse che si pagano sugli immobili anche quando questi sono disabitati e non producono nessun reddito reale. Nella ripartizione delle poche compravendite, resta maggiormente appetibile il centro città. Chi compra per una nuova residenza e per farlo deve avere una certa disponibilità economica, preferisce i quartieri alti.

Per chiudere va detto, che si sono abbassati in maniera drastica anche i prezzi dei cosiddetti appartamenti signorili. Una casa con vista mare al Viale della Vittoria ad oggi viene venduta intorno ai 1750,00 euro mq, contro i 3500 di tre anni addietro. A Fontanelle e Villaggio Mosè, un tempo tra i quartieri periferici tra i più ambiti dagli agrigentini, adesso il prezzo lo determina l’acquirente. Chi vuole acquistare propone un’offerta, e chi vuole vendere spesso è costretto ad accontentarsi. Un appartamento pronto ad essere abitabile, in qualunque zona di Agrigento difficilmente supera la quotazione di 1000 euro a mq.



marco---
00venerdì 20 giugno 2014 15:42
Sicilia, immobiliare: lievi segnali di ripresa del mercato residenziale (Fonte: ilmattinodisicilia.it - di Giorgio Livigni - 20/06/2014)

Lievi segnali di ripresa per il mercato residenziale siciliano che dal 2006 continua a registrare una continua contrazione del numero delle compravendite degli immobili.
Nel II° semestre 2013 il calo delle compravendite (14.345) si riduce, infatti, del 5.9% rispetto al II semestre 2012 (15242) a fronte di un ribasso, fra il II° semestre 2012 e il II° semestre 2011, ben superiore di circa il 30%.

In rapporto al II° semestre 2012, ad eccezione della provincia di Caltanissetta che registra un + 4,9%, l’analisi della distribuzione provinciale delle compravendite, svolta per il II semestre 2013, evidenzia, comunque, una diminuzione delle vendite per tutte le province siciliane. Le maggiori contrazioni si registrano per le province di Enna (-11,2%) e Ragusa (-12,5%).
Più contenuta la flessione per le compravendite di abitazioni a Catania e provincia
(-6,8%). In dettaglio, sono state 2.984 le unità immobiliari scambiate nel secondo semestre dello scorso anno, di cui 909 concentrate nel capoluogo etneo.
I dati, calcolati sulla base delle quote di proprietà (NTN, numero di transazioni normalizzate), sono riportati nello studio pubblicato oggi dall’Osservatorio del mercato immobiliare dell’Agenzia delle Entrate, in collaborazione con l’Ufficio Provinciale – Territorio di Catania, e confermano il trend negativo registrato anche a livello nazionale (-6,7%), rispetto sempre al II° semestre 2012.
Focus andamento Storico su Catania e provincia – Per la provincia di Catania si è passati dalle 7.184 transazioni del II° semestre 2005 (anno di picco del periodo) alle 2.984 del II° semestre 2013, con una riduzione percentuale del 58,5%.
I dati del mercato immobiliare dei comuni della provincia di Catania, raggruppati in 6 macroaree (Hinterland Catanese, Acese e Versante Sud-Orientale Etna, Versante Sud-occidentale Etna, Versante Nord Etna, Ionica, Piana di Catania e Calatino) sono riportati nella tabella allegata.
Le quotazioni nel catanese – Per quanto riguarda i prezzi medi degli immobili residenziali, si sono registrate nel II° semestre 2013, rispetto al I° semestre dello stesso anno, riduzioni percentuali dell’1,9% e dell’1,7% rispettivamente per il capoluogo etneo e per la sua provincia.

Le quotazioni medie più alte si registrano per le macroaree: Hinterland catanese (1.386€ al metroquadro) e Acese e Versante Sud-Orientale Etna (1.138€ al metroquadro), mentre le altre macroaree non superano il valore di 850€ al metroquadro.

Per maggiori informazioni, la Nota può essere consultata sul sito internet dell’Agenzia, www.agenziaentrate.gov.it, nella sezione Documentazione > Osservatorio del Mercato Immobiliare > Pubblicazioni > Note territoriali
marco---
00venerdì 4 luglio 2014 10:29
Tecnocasa: nei prossimi due anni il valore delle case in Sicilia calerà tra il 5 e il 10 per cento
Casa, in Sicilia quotazioni in caduta libera (Fonte: gds.it - di Salvo Ricco - 04/07/2014)

Le stime di Tecnocasa: nei prossimi due anni calo tra il 5 e il 10%. A Siracusa nel primo trimestre 2014 già registrato un -10%. «Ribasso legato alla congiuntura nazionale ma anche all’allungamento delle trattative». I tempi delle compravendite sono passati da 2 a 6-8 mesi

PALERMO. Nei prossimi due anni, il valore delle case in Sicilia calerà tra il 5 e il 10 per cento. A rivelarlo è l'Ufficio studi del gruppo Tecnocasa che ha seguito l'andamento dei prezzi degli immobili dell'Isola. Nel mercato immobiliare siciliano, il ribasso dei prezzi, secondo Tecnocasa, dipende sia dal calo congiunturale e tendenziale che si sta verificando in tutta Italia (-5,3% per le case esistenti e -2,6% per quelle nuove), sia dalle lunghe trattative tra venditore e acquirente, che sfociano in un ulteriore ribasso del valore dell'immobile.
«Questo significa - dice Calogero Curcio, Area manager Tecnocasa Sicilia - che c'è una maggiore disponibilità da parte dei proprietari a condurre la trattativa verso un potenziale prezzo più basso, ma significa anche che il crollo del valore della casa non è altro che un adeguamento alle esigenze degli acquirenti. In tutto questo - continua Curcio - c'è da tener conto anche della leggera ripresa in fatto di erogazione dei mutui bancari che serve a dare più stabilità al mercato delle compravendite».
marco---
00domenica 4 gennaio 2015 11:58
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