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Alberto Bagnai: ce lo chiede l'Europa!

Ultimo Aggiornamento: 30/08/2013 15:38
11/08/2012 13:05
 
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Re: Contenuti di spessore e integrali. Perché chi non ha tempo, non ha neppure speranza...
marco---, 09/08/2012 12.06:





L'ho ascoltato con attenzione.

E' una bella finestra aperta sui problemi economici di oggi e del recente passato spiegati in maniera chiara da un autorevole professionista di indubbia preparazione e capacità.

Ringrazio marco per averlo postato e gli autori per averlo preparato.

Tuttavia non sono daccordo con le tesi di Bagnai. Ovviamente dice tante cose sacrosante ma il suo modo di porli in relazione causa/effetto e volontà/obiettivo non mi ha convinto.

Sintetizzando (sicuramente troppo) ma senza voler banalizzare, sostiene che il cattivo e' la Germania e l'euro è una delle sue armi.

L'impresa difficile quando si trattano argomenti di questa complessità e' la capacità distinguere i singoli termini e le variabili , relazionarli e condividere metodo, percorso e risultati.
Non ci riusciremo mai [SM=g1750865] (del resto non ci riescono neanche gli economisti tra di loro)

L'italia negli ultimi decenni è cresciuta, oltre che per i meriti intrinseci, anche (o forse soprattutto) per il ricorso sempre più intensivo al Debito Pubblico.



Cioe' abbiamo via via fatto debiti impegnando i prestiti per gonfiare l'apparato statale fino a farlo diventare ipertrofico in quasi tutte le attività ove presente. Questa disponibilità si è riversata, direttamente o indirettamente, anche verso le strutture extra-governative in termini di appalti, sovvenzioni, redditi, pensioni e welfare.

Alla fine del secolo scorso i nodi son cominciati a venire al pettine tant'e' che, come abbiamo imparato, il primo forte stop è arrivato intorno al '92 con l'uscita dallo SME, la svalutazione, la patrimoniale, l'abolizione della scala mobile ecc ...

Cioe' gia' ai tempi della lira il mondo, quel vecchio mondo che ormai non esiste piu', ci aveva gia' detto BASTA!

L'ingresso nell'euro e' stato difficoltoso, per molti doloroso, ci hanno venduto che era necessario e l'abbiamo fatto (peraltro anche con una ulteriore eurotassa).

Poi e' venuta la crisi internazionale, pian pianino ha contagiato tutti, ha scoperchiato il vaso di Pandora e ciascuno ha dovuto fare i conti con i propri errori, i propri limiti e le proprie menzogne.

Chi sta "apparentemente" (vedremo in futuro) affrontando meglio le difficoltà? Chi ha saputo preparsi per tempo ed adeguarsi al nuovo sistema globalizzato.

Per quel poco che ne so la Germania si è strutturata dandosi delle regole di sostenibilita' che, ad oggi, le danno ragione (vedi ad esempio il sistema pensionistico). Noi invece abbiamo continuato a "comprare tempo" per garantire lo status quo di molti privilegi acquisiti con forte indebitamento.

Oggi il mercato ci dice che il nostro microcosmo nazionale non è più sostenibile o perlomeno lo avverte meno sostenibile di altre nazioni e ci chiede degli interessi maggiori per continuare a finanziarci (come spiega molto bene Bagnai). La colpa di questo è la Germania?
Io credo di no. La Germania e' complice? Secondo me abbiamo fatto da soli. La Germania sta beneficiando delle nostre difficoltà? Indubbiamente. Però non confondiamo la pochezza della nostra situazione causata (forse in maniera obbligata) dalla reiterazione delle nostre scelte con la volontà politica di Altri. Siamo dove ci hanno portato i nostri passi.

Io non so se questa moda di scaricare le responsabilità sull'euro e sull'estero ci porterà all'uscita dalla moneta unica, sono però sicuro che in un modo o nell'altro dovremo essere noi a pagare i nostri debiti e dovremo farlo oggi, non tra sei o sette anni o tra una o due generazioni.

E dovremo pagarlo noi non perche' siamo onesti o masochisti (secondo i punti di vista) ma perche' e' il mercato che ce lo impone. Una nuova moneta nazionale non allevierà il Debito Pubblico, la svalutazione non ci farà più ricchi, la stamperia non ci eviterà di pagare interessi più alti.

Fuori dall'euro saremo più soli, più vulnerabili e fuori gara sullo scacchiere internazionale (ma anche continentale). Dentro l'euro conteremo di meno ma saremo sopra un carro che io credo e spero vincitore nel medio periodo.

Insieme la crisi si affronta meglio. Secondo me bisogna andare avanti, darsi da fare per europizzare anche il resto. Chi si oppone vuole mantenere il proprio orticello provinciale e continuare a vivere e ragionare secondo schemi obsoleti, oppure, come nel caso di Soros, lo auspica per fare gain e shopping al ribasso di quello che gli interessa.
[Modificato da (sylvestro) 11/08/2012 13:11]
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