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Arena politica

Ultimo Aggiornamento: 29/11/2016 12:32
10/04/2013 15:37
 
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Re: Re: Re: Re: democrazia diretta
Pax,

a proposito di masochismo grillino ...

cosa ne pensi delle sparate di cittadinanza per tutti e su perle come "Oggi la nozione di italiano è fumosa" dette da un magrebba eletto alla camera con i voti del m5s ?

eletto che per la cronaca sta' facendo il suo lavoro per l'egitto o il marocco, mica per l'italia e lo va' pure a dire...

tutti segnali che fanno un po' preoccupare, il m5s sembra sempre di piu' un'accozzaglia di gente con abbagli "sinistri" senza ne' capo ne' coda.

ciao

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Tra gli eletti alla Camera cooptati del M5S, c’è anche Girgis irgis Sorial, 29 anni, figlio di immigrati egiziani.

E infatti il suo impegno è tutto per gli immigrati ai quali vuole svendere la nostra cittadinanza – il suo è un “conflitto di interessi – a dimostrazione di come chiunque pensi agli interessi della propria gente, tranne noi.
Il deputato cooptato – nessun deputato è eletto, visto che si vota uno stemmino e non i singoli personaggi – lo scorso novembre nel teatro della sua città ha partecipato alla buffonata del conferimento delle cittadinanze onorarie ai figli degli immigrati. Quindi anche a se stesso.

E visto che di buffonate è esperto, oggi si è autonominato insieme ai suoi compagni di bisbocce vicepresidente della commissione speciale alla Camera, una commissione tutta grillina visto che ancora non ci sono quelle ufficiali.

Il personaggio è stato intervistato dal portale che guadagna bei soldi col business immigrazione Stranieriinitalia dove ha parlato di cittadinanza e immigrazione, e se ne è uscito prima con una frase degna della sua provenienza “Oggi la nozione di italiano è fumosa, c’è chi è qui da generazioni e c’è anche chi arriva da culture diverse ed è comunque parte integrante di questo Paese”. La nozione di Italiano è cristallina signor Sorial: è Italiano solo chi ha genitori italiani. Il resto, la parte fumosa, sono le sue/vostre fantasie oniriche. Condivise dal simpatico personaggio che l’ha intervistato:

Però ammetterà che è un’Italia nuova, intrisa anche di culture che fino a qualche anno fa sembravano lontane, straniere…
“È vero, ma io sono un bresciano al 200%, anche nei gusti culinari: dopo qualche giorno a Roma mi manca la polenta. Continuo ad avere legami con l’Egitto, ma per altri ragazzi figli di immigrati non è così, quando vanno nel Paese dei genitori sono stranieri. Insegnando ne ho incontrati tanti. Per questo il tema della cittadinanza va affrontato, serve una riforma e una riflessione su cosa siamo adesso noi italiani”.

È una posizione sua o di tutto il M5S?
“Mia e del Movimento. Uno dei nostri motti è: “Nessuno deve restare indietro”. Se vogliamo portare in Parlamento la voce di tutti le persone deboli i cui diritti sono calpestati non possiamo non appoggiare il diritto alla cittadinanza delle seconde generazioni. Ragazzi italianissimi che però devono aspettare i diciotto anni per essere italiani anche per legge, e intanto sono cittadini di serie B, con diritti di serie B. In tutto questo non c’è un senso”.

E allora ci spiega come mai Beppe Grillo dice che è la riforma della cittadinanza ad essere “senza senso” ?
“Su quelle parole c’è stato un grande fraintendimento. Denunciavano che alcuni partiti, pur avendo la possibilità di dare una giusta direzione, hanno utilizzato questa questione per fini elettorali. Io non ho visto dai partiti proposte concrete su questi temi, proposte che poi non siano finite nei cassetti”.

Di proposte ne sono arrivate tante. Ci ha provato il governo Prodi prima di cadere, sotto il governo Berlusconi ci sono state quelle del centrosinistra e la Sarubbi-Granata, altre sono arrivate nell’ultima legislatura. Ma non hanno trovato i numeri per andare avanti. Perché fare di tutta l’erba un fascio?
“Se ci fosse stata la volontà politica ce l’avrebbero fatta. I partiti sono bravi a negoziare e a trovare maggioranza quando devono portare a casa cose che stanno loro a cuore. L’unico vero no sulla riforma della cittadinanza era quello della Lega Nord, secondo me era superabile”.

Per chiarirci una volta per tutte, la riforma della cittadinanza ha senso o no?
“È fondamentale. Ripeto: non possiamo lasciare indietro tutti questi ragazzi, anche perché tutta l’Italia può essere arricchita dal loro contributo. La critica apparsa sul blog di Beppe Grillo riguardava un uso strumentale della questione”.

E perchè nel vostro programma non c’è una parola sulla cittadinanza o sull’immigrazione? Sono poco interessanti? O sono troppo scomode per guadagnare consenso?
“Sono temi importantissimi e di posizioni scomode nel programma ce ne sono tante, come il referendum sulla permanenza nell’ euro. Nei venti punti ci siamo dati delle priorità, su cose da fare “a tempo zero” per tutti coloro che vivono in Italia. Nel programma non si parla nemmeno di sanità, ma crede forse che non ci interessi? Interverremo su tutte le questioni importanti per il Paese, immigrazione compresa”.

Prima parlava di cittadini di serie B. Secondo il vostro “Non Statuto”, al M5S possono iscriversi solo gli italiani. Non le sembra una discriminazione?
“È una cosa che va superata, perché il movimento è aperto a tutti, italiani e stranieri. Credo che si tratti di un vizio del Non Statuto, ma dietro non c’è la volontà di discriminare . L’idea era che ogni iscritto potesse aspirare a qualunque carica politica e quindi è stato inserito il requisito della cittadinanza. Ora però si rischia di tagliare fuori tanti attivisti stranieri, non mi sembra giusto. Ne discuteremo”.

Capisce però che se si mettono insieme “vizi” come questo, i silenzi del programma, certi commenti sui vostri forum e altre sparate di Grillo, come quella contro la libera circolazione dei romeni, rischiate di passare per leghisti?
“No, la prego, leghisti no. Siamo distantissimi. Io da bresciano la Lega Nord la conosco bene, nelle mia vita mi sono spesso scontrato con i suoi militanti e mi sono preso anche diversi insulti a causa dei miei tratti somatici, come “negro” o “tornate a casa tua”. Quanto alle cose che scrive Beppe Grillo, non sono tutte posizioni del movimento”.

Per citare Dario Fo, Grillo sull’immigrazione ha detto qualche stronzata?
“Io dico che molti interventi di Beppe vengono travisati o strumentalizzati. L’ho conosciuto e non ho mai riscontrato chiusure o visioni negative sull’immigrazione o sulle seconde generazioni”.

Crede che il Movimento 5 Stelle su questi temi sia unito? O voterete ognuno per sé, secondo coscienza?
“Io credo che siamo assolutamente omogenei nella difesa dei più deboli, e tra i più deboli ci sono anche le persone che vengono a lavorare da altri Paesi e i loro figli. Per questo siamo per la riforma della cittadinanza e contro la Bossi-Fini, una legge nata obsoleta , contraria al buon senso, illogica”.

Nei giorni scorsi gli altri partiti hanno presentato una quindicina di proposte di riforma della cittadinanza. Siete pronti ad appoggiarle?
“Non abbiamo preclusioni ideologiche a confrontarci sui diversi progetti di legge. Il nostro metodo è valutarli nel merito, senza pregiudizi, valutare i pro e i contro e quindi decidere. Ho già avuto contatti con esponenti del Pd su temi condivisibili. Anche per questo è ora di creare le commissioni e metterci all’opera, ad oggi buona parte del Parlamento non lavora, l’Italia non può fermarsi”.

A parte le indefinibili stupidaggini del pennivendolo sulle “culture un tempo lontane”: come se ora non lo fossero, come se in altri paesi europei dove “l’esperimento” multietnico va avanti da molti più decenni le “culture” fossero divenute meno straniere e non più straniere. Basti a memento il disastro banlieus francesi o gli attentati di Londra compiuti da “nuovi inglesi”. E a parte le inevitabili frasi strappalacrime dei “poveri migranti che non possono diventare italiani”: come se fosse meno dignitoso essere Egiziani (razzisti!). Dicevo, a parte la pochezza intellettuale e politica dell’intervista questa ci serve a comprendere chi Grillo ha portato in Parlamento, quali sono le reali intenzioni del suo movimento nel campo dell’immigrazione e della cittadinanza e come i grillini altro non siano che un’appendice del regime in putrescenza. Non certo la cura o il nuovo. Sono l’ultima escrescenza del vecchio.

Chi li ha votati ora ha la possibilità di sapere chi è stato mandato in Parlamento: Girgis irgis Sorial, ragazzotto egiziano che si permette di definire “l’Italianità” come “fumosa”. Se c’è qualcosa di “fumoso”, signor Sorial, questa è la sua identità, e la foto ne è testimonianza evidente. E’ la solita questione della “proiezione”: si proietta nell’altro le proprie turbe. Questi non sanno chi sono, sono individui senza identità, ed essendo tali, vorrebbero che anche gli altri venissero attirati e affogati nella medesima poltiglia indefinita: noi siamo senza identità, e allora anche voi dovete divenire come noi. Dal loro punto di vista è “comprensibile”. Ciò che non è comprensibile è che anche politici e cittadini italiani si prestino come omuncoli allo stesso esercizio: ecco, nel loro caso è solo autolesionismo.

Sorial, a noi fanno già schifo i nostri di parlamentari, figurarsi quelli d’importazione. E un consiglio: non esageri col rimmel.

Prima che si scateni la canea dei fans di Grillo: se smentisce il suo deputato sul tema “cittadinanza agli immigrati” saremo i più felici nel darne la notizia. Se…




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Comica e dannosa. In due parole, l’Unione Europea.
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