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Mutui Maledettissimi Mutui

Ultimo Aggiornamento: 27/06/2016 14:32
13/01/2009 14:17
 
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Se caricate la mappa del potere che ho in firma(che ho chiamato bolla immobiliare, oggi la trovate tra le mappe recenti anche), ci sono i collegamenti, da me trovati ma ha margini di sviluppo, tra banche e aziende settore immobiliare.
Le ho disposte a cerchio con "il tutto" intorno a loro. è impressionante!
[Modificato da giulioc2 13/01/2009 14:20]

13/01/2009 14:47
 
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Re: Re: Re: Re:
dgambera, 13/01/2009 13.54:




Prima di poter dire questo, sappiamo cosa è successo nelle altre nazioni EU?



Si infatti non che negli altri paesi non abbiano le loro gatte da pelare.

Ma mi riferivo a questo aspetto specifico nostrano:

Antitrust: su banche e finanza troppi intrecci personali

"Finanza malata, quella italiana. Almeno secondo l’Antitrust: troppi incarichi doppi o addirittura multipli in società concorrenti e un azionariato, anche in società quotate, spesso concentrato in pochi soggetti e legato da patti non dichiarati. Sulle poltrone dei Cda di banche, assicurazioni e Sgr, insomma, siedono quasi sempre le stesse persone.
Un’anomalia che differenzia il nostro paese dal resto d’Europa: circa l’80% degli istituti finanziari e assicurativi italiani presentano nei propri organismi di governo componenti che hanno incarichi anche in imprese concorrenti, quasi il doppio di quanto avviene in Germania e Gran Bretagna.

È il quadro che emerge dall’indagine, durata un anno, sui rapporti tra concorrenza e “corporate governance” nel settore bancario e assicurativo condotta dall’Autorità Garante della Concorrenza e del Mercato (Antitrust). Allarme per le cabine di regia delle società, dove secondo l’Antitrust occorre esaminare i rischi del fenomeno dei legami azionari e di incroci personali, con maggiori controlli da parte di Consob, Banca d’Italia e Isvap (Istituto per la vigilanza sulle assicurazioni private e di interesse collettivo). Va pertanto rivista la governance, secondo l’Autorità, per aumentare la trasparenza e recuperare la fiducia attraverso interventi regolatori e autoregolatori.Secondo l’analisi, il fenomeno riguarda società quotate, ma anche quelle non quotate. Numerosi i casi di esponenti che “contano” a fare il doppio gioco: l’intreccio tra imprese concorrenti a volte può arrivare a coinvolgere anche 16 componenti di un Cda, tanto che 325 dei 2.876 incarichi svolti nella “governance” dei gruppi analizzati sono ricoperti da persone che hanno una poltrona di peso in imprese rivali (150 nelle società quotate e 175 in quelle non quotate). Una peculiarità tutta italiana e inesistente per le imprese quotate sulla borsa spagnola e su Euronext - Amsterdam, mentre interessa solo il 26,7% delle società quotate su Euronext - Parigi, il 43,8% di quelle su Deutsche Borse e il 47,1% di quelle su London Stock Exchange.
A preoccupare anche i legami attraverso le partecipazioni: la presenza di competitors nell’azionariato di un’impresa supera il 60% in quelle quotate e il 47% nelle banche."

Domenica c'erano un paio di articoli interessanti a riguardo ma non li ho trovati nella varie rassegne per postarli.

http://blog.panorama.it/economia/2009/01/13/antitrust-su-banche-e-finanza-troppi-intrecci-personali/

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[Modificato da Pegasus@ 13/01/2009 14:49]
13/01/2009 19:13
 
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Mutui, utenti delusi dal tasso Bce

Mutui, utenti delusi dal tasso Bce "Risparmio annullato dalle banche" ROMA - Dopo le 'rinegoziazioni truffa' e le 'surroghe impossibili' per i risparmiatori si profila un nuovo motivo di delusione sul fronte dei mutui. Da quest'anno tutte le banche dovranno offrire ai loro clienti mutui indicizzati al tasso Bce. Ma quella che era attesa come un'opportunità di risparmio rischia di diventare l'ennesima occasione mancata. Non solo in diversi casi non si risparmierà nulla, ma si rischia di spendere anche di più, a causa di spread eccessivi che per alcuni prodotti arrivano a superare il 2%. E, ricorda Roberto Anedda, direttore marketing di MutuiOnline, "se un variabile ha uno spread di partenza troppo elevato in un periodo di discesa dei tassi non ci si bada, però appena i tassi ricominciano a salire pesa come un macigno". Lo spread alto, si difendono le banche, non è però una scelta arbitraria, ma riflette il costo del denaro, particolarmente alto in un momento di crisi come quello attuale: "La crisi di liquidità fa sì che per la banca il costo da pagare per approviggionarsi sul mercato sia anche superiore all'Euribor. E' il costo del rischio, al quale poi si aggiungono i costi operativi", spiega Luciano Ambrosone, responsabile finanziamenti privati del Gruppo Intesa SanPaolo.
14/01/2009 01:31
 
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15/01/2009 16:12
 
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Il tasso variabile? Ora conviene, ma attenti al margine

Bce anno zero: con il taglio da 50 punti base deciso oggi, l'istituto di Francoforte ha riportato i tassi di interesse a quel 4% che rappresenta il minimo storico e che già si era visto tra il 2003 e il 2005. Ora come 5 anni fa il tasso variabile risulta particolarmente attraente per chi si accinge a stipulare un nuovo mutuo, visto che scegliendo in questo momento un prestito indicizzato si può risparmiare (anche a parità di spread applicato) oltre il 10% rispetto a un prodotto a rata fissa. Una convenienza che è probabilmente destinata ad aumentare nei prossimi mesi, poiché le attese dei mercati indicano un ribasso fino all'1,5% dei tassi Bce e sotto il 2% per l'Euribor a 3 mesi nel corso del 2009.
Chi si appresta a scegliere il variabile deve però fare bene i conti con il reddito a disposizione. La lezione degli ultimi tre anni, infatti, insegna che quando si contraggono finanziamenti indicizzati a tassi particolarmente bassi si deve esser pronti a sopportare un eventuale rialzo dei pagamenti, anche brusco, negli anni successivi ed è quindi importante non farsi sorprendere.

Il margine di sicurezza
Prevedere l'evoluzione dei tassi futuri a medio termine per capire l'evoluzione dei pagamenti è naturalmente impresa impossibile. Può essere tuttavia utile confrontare la rata determinata in base ai tassi odierni con quella che si dovrebbe teoricamente versare nel caso di un ritorno degli Euribor sui livelli massimi del 2008 (la scadenza 3 mesi ha raggiunto lo scorso ottobre il 5,39%, rispetto al 2,51% di oggi). Ipotizzando valori differenti di spread (dallo 0,70% all'1,5%), l'esborso mensile di un prestito da 100mila euro della durata di 20 anni potrebbe registrare, come si può vedere nella tabella, un rincaro compreso fra i 157 e i 162 euro.


 Tipo di mutuoTasso variabileTasso fisso
 ParametroEuribor 3 mesiBceIrs
DurataSpread0,70%1,10%1,50%1,50%2,00%0,70%1,10%1,50%
10 anniRata iniziale97599410139891012102410441063
Rata con tasso ai massimi del 200811151135115510981123
Differenza140141142109111
(in%)14,4%14,2%14,0%11,0%11,0%
20 anniRata iniziale565586607580606638660682
Rata con tasso ai massimi del 2008722745769702731
Differenza157159162122125
(in%)27,8%27,1%26,7%21,0%20,6%
30 anniRata iniziale433455478449477500523548
Rata con tasso ai massimi del 2008605631658584616
Differenza172176180135139
(in%)39,7%38,7%37,7%30,1%29,1%
Fonte: Elaborazione Il Sole 24 Ore

Un aggravio medio del 27%, dunque, che chi opta per il variabile deve essere pronto a sopportare nel caso di un eventuale impennata dei tassi, se non vuole correre rischi. Il margine può aumentare e sfiorare anche il 40% per i mutui a scadenza più lunga come i trentennali, che prevedono un ammontare di quota interessi più elevato, mentre si riduce attorno al 14% per i prestiti decennali.

(dgambera: Ma quante perle di saggezza dopo le batoste)

Quando conviene il mutuo Bce
La vera novità del 2009 sarà molto probabilmente il mutuo indicizzato al tasso ufficiale Bce anziché quello tradizionale legato all'Euribor. Il prodotto, che secondo quanto stabilito dal Decreto «anti-crisi» ogni banca dovrà offrire ai propri clienti, garantisce maggiore trasparenza e in teoria una volatilità meno accentuata (oltre che mettere al riparo da crisi sul mercato bancario quale quella dell'ultimo anno).
L'effettiva convenienza del mutuo Bce dovrà tuttavia essere valutata con cura dal risparmiatore. I primi prodotti introdotti sul mercato già lo scorso ottobre (l'Euromutuo di Bpm e altri simili) applicano al tasso di Francoforte un ricarico dell'1,5% che è mediamente più elevato rispetto agli spread dei prodotti tradizionali e questo alla lunga potrebbe vanificare i vantaggi. Il Decreto 185/2008, da parte sua, stabilisce che il tasso applicato su tali contratti sia «in linea con quello praticato per le altre forme di indicizzazione offerte»: una formula che lascia spazio a differenti interpretazioni da parte degli istituti di credito, tanto che alcune banche offrono al momento mutui a tasso Bce con spread anche superiori al 2 per cento.
L'esperienza degli ultimi dieci anni insegna che lo scarto medio fra l'Euribor a un mese (oggi sceso al 2,2%) e il costo del denaro fissato a Francoforte è stato pari allo 0,16% a vantaggio di quest'ultimo (0,25% per l'Euribor a 3 mesi): una differenza superiore negli spread praticati sui diversi strumenti potrebbe rendere nel lungo termine poco conveniente dal punto di vista strettamente finanziario la scelta del mutuo Bce
[Modificato da dgambera 30/04/2009 00:59]
17/01/2009 00:59
 
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Qualcuno di buona volontà lo potrebbe ascoltare la trasmissione e commentare? Ora non posso. Se no lo faccio io appena possibile.

www.multimedia.ilsole24ore.com/media/d440746a-e3f8-11dd-8bb2-8e7c532a6d51/d440746a-e3f8-11dd-8bb2-8e7c532a6d...


I temi:
- i mutuatari respirano, ma 30 anni sono lunghi e un anno di ossigeno è poco;
- chi vuole fare un TV deve prepararsi ad eventuali rialzi (terrorismo);
- le banche alzano gli spread;
- i mutui ancorati ai tassi BCE saranno meno volatili (fuffa);
- ancora le rate dei mutui non calano;
- l'aiuto statale sembra essere on-demand, non automatico;
- mutuati a TF si sentono fregati dal provvedimento anticrisi;
- i mutui a TV da ora in poi vanno stipulati con mutui (la Rosciani, ma non solo, parla di "lezione");
- mutui ancorati al TUS hanno spread alti;
- cosa interessante e da verificare: superata la metà del piano di ammortamento sembra che non sia più conveniente rinegoziare il mutuo;
- minuto 32. Uno interviene dicendo che si deve impegnare con un mutuo come quello di tutti: trentennale;
- valore delle case potrebbe scendere;
- chi si butta a pronosticare i TUS da qui a un anno viene considerato un ciarlatano;
- ribadiscono in continuazione che i tassi potrebbero alzarsi soprattutto se ricomincia a tirar fuori la testa l'inflazione.

Comunque, la Rosciani è proprio smart come giornalista.
[Modificato da dgambera 17/01/2009 23:45]
26/01/2009 16:00
 
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Mutui: nel 2009 arriva il caro-spread

Avete provato a dare un’occhiata agli spread praticato dalle banche su qualsiasi categoria di nuovi mutui in questo primo scorcio del 2009? Scordatevi (o quasi) quei ricarichi inferiori all’1% che fino a qualche mese fa si potevano trovare se non con facilità, almeno con buona frequenza. Adesso si parte – minimo – da 100 punti base e questa è la vera amara sorpresa di questo primo scorcio del 2009 per chi deve sottoscrivere un finanziamento ex-novo. Lo spread, infatti, è un costo che ci si porta avanti per tutta la vita (a meno di future rinegoziazioni, surroghe o sostituzioni) e chi sceglie oggi il variabile attratto dal livello storicamente basso degli Euribor rischia di trovarsi un fardello assai pesante quando i tassi interbancari torneranno inevitabilmente a crescere.

Osservando le condizioni praticate dalle principali banche italiane rilevate dal broker Mutuionline si può avere un’idea più precisa del rincaro di queste ultime settimane: chi sceglie un finanziamento da 100mila euro a tasso variabile oggi paga in media alla banca (inserire link alla tabella) uno spread dell’1,34% contro lo 0,98% di fine agosto, cioè [SIZE="5"]il 36% in più; per chi preferisce il tasso fisso il ricarico è passato dallo 0,97% all’1,37% (+41%) e ha in parte riassorbito il drastico calo dei tassi Irs.

Paradossalmente sorride adesso due volte chi ha tirato la cinghia nei mesi scorsi, quando l’Euribor aveva varcato la soglia del 5%, e che magari è pure riuscito con una rinegoziazione o una surroga a spuntare condizioni migliori. Questi “fortunati” si ritrovano non soltanto con tassi bassi, ma anche con un prodotto decisamente più competitivo rispetto a quelli che vengono immessi adesso sul mercato.

La crisi finanziaria

Il processo di graduale erosione degli spread - un circolo virtuoso innescato negli ultimi anni anche dall’ingresso di operatori stranieri sul mercato italiano - sembra dunque per il momento interrotto. I motivi alla base di un simile fenomeno, come spesso accade, sono molteplici: alcuni contingenti, che potrebbero quindi venire meno in un prossimo futuro; altri invece strutturali, destinati probabilmente a condizionare il mercato dei prestiti-casa per qualche tempo.

Tra i primi non si può ignorare la crisi finanziaria che sta condizionando da alcuni mesi il settore del credito a livello mondiale: è del tutto fisiologico che le banche, colpite al cuore dalla tempesta del secolo e alla costante ricerca di liquidità, si facciano da una parte più caute nel concedere crediti e cerchino dall’altra di recuperare redditività dove ancora possono farlo. Il risultato, ovviamente, è un innalzamento dei margini sui prestiti che scoraggia il ricorso al credito delle famiglie (e delle imprese) e contemporaneamente tende ad aumentare i guadagni. Non è inoltre inusuale (anzi…) che i periodi in cui i tassi tendono a scendere siano accompagnati da una crescita degli spread (e questo vale naturalmente a maggior ragione per quelli praticati sul fisso), quasi a effettuare una sorta di compensazione della quale il cliente, attratto dalle condizioni finali apparentemente vantaggiose rispetto ai mesi precedenti, non sempre si avvede.

Boomerang Bersani

Fin qui, dunque, le motivazioni temporanee, quelle che potrebbero dissolversi nel momento in cui - c’è da augurarselo – l’economia dovesse riprendere il suo corso usuale. Vale però la pena di guardare anche ad altre ragioni di carattere più strutturale che stanno portando un cambiamento sostanziale allo stesso mercato dei mutui italiano. E qui alcune considerazioni vanno fatte anche sulle innovazioni introdotte ormai da più di un anno dal decreto Bersani sulla portabilità. La possibilità di trasferire a costo zero (o quasi) il proprio finanziamento presso una nuova banca ha infatti dato in molti casi notevoli vantaggi ai mutuatari, ma ha anche tolto agli istituti finanziari quella che fino a pochi mesi prima era la certezza di tenere stretto a sé un cliente per 20 o 30 anni. Quest’ultime si difendono quindi aumentando i margini su ciascun singolo contratto. Una tendenza che, a onor del vero, non è iniziata adesso, ma va avanti se pur in modo graduale da almeno un anno: per un po’ di tempo le forze della concorrenza hanno continuato a operare calmierando l’aumento dello spread, adesso che la crisi finanziaria ha avuto il sopravvento e che i tassi di base sono ai minimi il fenomeno si manifesta in tutta la sua intensità.

Mutuo Bce

Un capitolo a parte lo meritano i nuovi mutui a tasso variabile che propongono l’indicizzazione al tasso Bce anziché al tradizionale Euribor e qui, duole dirlo, eravamo stati facili profeti fin dall’inizio. Il problema di base, infatti, è che il costo del denaro fissato a Francoforte non è un valore di mercato e le banche, che piaccia o no, prendono i soldi a prestito ai tassi indicati dal mercato interbancario (gli Euribor, appunto). Indicizzare un prestito al saggio Bce implica per gli istituti di credito l’assunzione di un rischio supplementare, quello che si possa assistere a una crisi di liquidità simile a quella degli ultimi mesi (e non ancora del tutto rientrata, nonostante il crollo degli Euribor) durante la quale la differenza fra i tassi dell’interbancario e quelli di Francoforte è salita da pochi decimi fino a oltre l’1,5 per cento. Era quindi in un certo senso da mettere in conto che le banche facessero pagare questo rischio al cliente applicando spread più elevati. E a poco, sotto questo aspetto, sembra per il momento servire il decreto anti-crisi che, obbligando le banche a offrire anche prodotti indicizzati alla Bce a partire dal 1 gennaio 2009, ha stabilito che “il tasso complessivo applicato in tali contratti è in linea con quello praticato per le altre forme di indicizzazione”: una formula suscettibile di diverse interpretazioni.

L’antitrust affila le armi?

Le associazioni dei consumatori, naturalmente, gridano allo scandalo e sostengono che le banche si siano messe d’accordo per alzare tutte contemporaneamente gli spread. Dimostrare una simile azione di concerto non sarà certo impresa semplice, intanto però l’Antitrust sembra avere acceso un faro sulla vicenda: nei giorni scorsi il presidente Antonio Catricalà ha sottolineato come l’Autorità stia vigilando per scoprire se in questi ultimi tempi vi siano stati “aumenti ingiustificati” sui nuovi mutui. Potrebbe essere un primo passo, in attesa che le forze di mercato tornino a fare correttamente il proprio dovere.
28/01/2009 00:15
 
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Volevo postare l'articolo di cui sopra ma come sempre il dgambera è arrivato prima di me. Ed è arrivato prima anche del sole24ore:


Monitoraggio offerte mutui 17/01/09

Vediamo come reagiscono alle variazioni del TUS
In giro per altri forum, ci sono alcuni utenti che, monitorando l'andamento dei tassi di interesse (quelli ufficiali), asseriscono che i cali di questi ultimi si concretizzeranno in cali dei tassi di interesse applicati dalle banche in fase di erogazione dei finanziamenti per l'acquisto di immobili, con conseguente ripartenza in pompa magna del mercato immobiliare.

Io dico di no (semplicemente perchè le banche alzeranno gli spread, come già stanno facendo) e vorrei verificare/dimostrare ciò in maniera silente, ricalcolando l'importo della rata ed il relativo ISC giorno per giorno, per due mutui uno a TF e uno a TV, utilizzando un portale specializzato.



Complimenti
[Modificato da giulioc2 28/01/2009 00:18]

28/01/2009 00:18
 
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Re:
giulioc2, 28/01/2009 0.15:

Volevo postare l'articolo di cui sopra ma come sempre il dgambera è arrivato prima di me. Ed è arrivato prima anche del sole24ore:


Monitoraggio offerte mutui 17/01/09

Vediamo come reagiscono alle variazioni del TUS
In giro per altri forum, ci sono alcuni utenti che, monitorando l'andamento dei tassi di interesse (quelli ufficiali), asseriscono che i cali di questi ultimi si concretizzeranno in cali dei tassi di interesse applicati dalle banche in fase di erogazione dei finanziamenti per l'acquisto di immobili, con conseguente ripartenza in pompa magna del mercato immobiliare.

Io dico di no (semplicemente perchè le banche alzeranno gli spread, come già stanno facendo) e vorrei verificare/dimostrare ciò in maniera silente, ricalcolando l'importo della rata ed il relativo ISC giorno per giorno, per due mutui uno a TF e uno a TV, utilizzando un portale specializzato.



Complimenti




Ogni tanto c'azzecco [SM=g7802]
02/02/2009 21:17
 
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fight club?

fonte: punto-informatico


IT per Vendetta

PI - News

lunedì 02 febbraio 2009

Roma - Vendetta, assolutissimamente vendetta: è questo il leitmotiv che sembra descrivere in maniera appropriata la vicenda consumatasi alla Fannie Mae che vede come protagonista un suo ex impiegato. Licenziato in tronco, l'uomo ha deciso di iniettare del codice malevolo nel sistema informatico dell'azienda, con lo scopo di azzerare tutti i database presenti sui server.

...



arriveremo a questo ?!?

Tyler informs him of his plan: to blow up all the credit card buildings, and by that having the mankind to start all over again.


[Modificato da laplace77 02/02/2009 21:18]
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Laplace77 :: Giornalismo è diffondere ciò che qualcuno non vuole si sappia; il resto è propaganda. (Horacio Verbitsky)

forum sulla bolla immobiliare - video sulla bolla immobiliare
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DISCLAIMER:
Tutti hanno diritto di manifestare liberamente il proprio pensiero con la parola, lo scritto e ogni altro mezzo di diffusione.
Ogni individuo ha diritto alla libertà di opinione e di espressione incluso il diritto di non essere molestato per la propria opinione e quello di cercare, ricevere e diffondere informazioni e idee attraverso ogni mezzo e senza riguardo a frontiere.
04/02/2009 19:49
 
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Mutui, il Tar annulla la multa Antitrust sulla portabilità

La prima sezione del Tar del Lazio, presieduta da Giorgio Giovannini, ha accolto il ricorso con cui 23 istituti di credito hanno chiesto di annullare le multe comminate loro dall'Antitrust lo scorso Agosto per pratiche commerciali scorrette. La vicenda riguarda le presunte pratiche scorrette delle banche all'indomani dal decreto Bersani, che prevedeva la portabilità gratuita dei mutui, ossia la possibilità di spostarli da una banca all'altra senza oneri a carico dei clienti.

L'Antitrust valuterà con serenità le motivazioni della sentenza con cui il Tar ha annullato le multe a 20 istituti bancari per il mancato rispetto delle norme sulla portabilità, anche in considerazione di un possibile ricorso al Consiglio di Stato. È quanto si apprende da ambienti vicini all'Autorità guidata da Antonio Catricalà.
[Modificato da dgambera 04/02/2009 19:50]
15/02/2009 20:14
 
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Mutui: perché la rata resta alta nonostante l'Euribor sia ai minimi

«Sento parlare di continuo di tassi in discesa, perché allora la rata del mutuo che ho appena versato è cresciuta rispetto a quella precedente?». La domanda di un lettore è probabilmente la più chiara testimonianza di un fenomeno che per molte famiglie italiane risulta ancora inspiegabile: l'Euribor a 3 mesi ha raggiunto venerdì 13 febbraio i minimi storici all'1,94% (la scadenza a un mese è addirittura scesa all'1,63%, mentre il tasso a 6 mesi quota 2,02%) ed è in continua caduta da quel 5,39% toccato a ottobre. In teoria le rate dei prestiti a tasso variabile avrebbero dovuto subire già un abbattimento che spazia dal 10% al 30% a seconda della diversa durata del piano di ammortamento, ma nella realtà faticano ad adeguarsi e anzi, in alcuni casi, continuano a salire.
La ragione di una simile anomalia risiede nel meccanismo di indicizzazione che sta alla base del calcolo e soprattutto nella modalità di rilevazione dell'Euribor. Molte famiglie stanno infatti verosimilmente pagando rate parametrate ai valori dello scorso autunno, quando i tassi interbancari apparivano fuori controllo e all'orizzonte non c'era ancora avvisaglia del crollo dei mesi successivi. Ogni banca, sotto questo aspetto, adotta le proprie regole che sono chiaramente esplicitate sul contratto siglato: c'è chi utilizza il tasso dell'ultimo mese precedente al pagamento della rata (o alla decorrenza del periodo di riferimento, che potrebbe essere differente), chi sceglie altre date e chi invece prende una media di valori (il mese, il trimestre o addirittura il semestre precedente).

In un piano di ammortamento pluridecennale è molto probabile che simili disparità tendano ad annullarsi, ciò non toglie che sul momento le differenze possano risultare anche di una certa rilevanza. Se si prende per esempio un prestito ventennale da 100mila euro acceso nel settembre 2005 al tasso Euribor 3 mesi (+ spread dell'1%), la rata da versare a gennaio, come dimostra il grafico a fianco, potrebbe in teoria variare di più del 10% a seconda delle diverse rilevazioni: si va dai 610 euro del mutuo con tasso legato all'ultimo Euribor di dicembre (2,93%) ai 690 di chi si basa invece sulla media degli ultimi 6 mesi del 2008 (4,63%). Questi ultimi non hanno tuttavia molto da temere: l'adeguamento arriverà anche per loro, magari nella seconda parte del 2009.
Stabilire quale sia per il mutuatario il meccanismo più conveniente (che per giunta viene scelto dalla banca senza interpellare il cliente) è impossibile a priori: ogni metodo ha i suoi pro e contro. Chi oggi lamenta un aggiustamento eccessivamente lento delle rate del mutuo al calare dei tassi ha verosimilmente sofferto in misura minore o in ritardo anche la fase di rialzi che ci siamo appena lasciati alle spalle, chi invece ha un mutuo più "reattivo" alle variazioni del mercato può d'altro canto subire una maggior volatilità degli importi da versare nel corso del tempo. Per tutti i risparmiatori, però, vale una regola: prima di protestare è opportuno leggere con attenzione il contratto a suo tempo siglato con la banca.
20/02/2009 18:57
 
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23/02/2009 21:49
 
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26/02/2009 20:34
 
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Le banche non erogano mutui a TF?
IL GARANTE: MUTUI A TASSO FISSO, VIGILEREMO
27/02/2009 08:48
 
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Tremonti-bond: otto banche interessate
"Sono già otto le banche italiane interessate a utilizzare i Tremonti-bond. E sarebbero Intesa, Unicredit, Banco Popolare, Mps, Ubi, Carige, Bpm e CreVal. Questi istituti avrebbero partecipato ieri alla riunione tecnica organizzata con l'Associazione bancaria. Intanto si sta lavorando per mettere a punto il protocollo con il ministero dell'Economia. L'accordo quadro dovrebbe essere firmato mercoledì prossimo a Roma. Da quel momento partirà la negoziazione degli strumenti di patrimonializzazione, definiti dal decreto legge degli scorsi giorni. Le banche avrebbero tempo fino a fine anno per fare richiesta."

www.finanzaonline.com/notizie/news.php?id=%7BFA2E6DE3-C052-47CD-AA6D-F91D96BDDD8A%7D&folsession=a6d0652cac6737a9b7c83b4e...

BPM? Ma Mazzotta non ha sempre detto che loro erano stati prudenti, non avevano mai dato mutui al 100 o 120%, ecc.? Allora perche' sono in difficolta'?
[Modificato da fpsoft 27/02/2009 08:50]
27/02/2009 10:32
 
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Re: Tremonti-bond: otto banche interessate
fpsoft, 27/02/2009 8.48:

"Sono già otto le banche italiane interessate a utilizzare i Tremonti-bond. E sarebbero Intesa, Unicredit, Banco Popolare, Mps, Ubi, Carige, Bpm e CreVal. Questi istituti avrebbero partecipato ieri alla riunione tecnica organizzata con l'Associazione bancaria. Intanto si sta lavorando per mettere a punto il protocollo con il ministero dell'Economia. L'accordo quadro dovrebbe essere firmato mercoledì prossimo a Roma. Da quel momento partirà la negoziazione degli strumenti di patrimonializzazione, definiti dal decreto legge degli scorsi giorni. Le banche avrebbero tempo fino a fine anno per fare richiesta."

www.finanzaonline.com/notizie/news.php?id=%7BFA2E6DE3-C052-47CD-AA6D-F91D96BDDD8A%7D&folsession=a6d0652cac6737a9b7c83b4e...

BPM? Ma Mazzotta non ha sempre detto che loro erano stati prudenti, non avevano mai dato mutui al 100 o 120%, ecc.? Allora perche' sono in difficolta'?




Sì, sì. Ora manca il passo successivo: anche da noi è così.
E anche questa è fatta.
27/02/2009 18:30
 
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Pure la gazzetta dello sport
IL RISPARMIATORE
01/03/2009 15:59
 
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01/03/2009 16:01
 
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01/03/2009 16:07
 
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L'AUTOGOL DEL MUTUO A TASSO FISSO (A.Telara)

... il settore del credito è tornato alla normalità ... [SM=g1765347]

... sostituire il mutuo a TV con un TF ... [SM=g1765347] (I maestri del senno del poi)

... se i tassi di interesse dovessero tornare a salire in futuro ... [SM=g1765347]

03/03/2009 23:58
 
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Arriva il mutuo per le coppie gay. Spread ridotto e cumulo dei redditi

Un mutuo agevolato per persone e coppie omosessuali: in Italia è un'assoluta novità, e a proporlo è la banca tedesca Bhw Bausparkasse. Il nuovo prodotto si avvantaggia di un taglio dello 'spread' dello 0,15%, e permette di calcolare i redditi cumulati, purché la casa venga cointestata e la coppia coabiti.

Il mutuo agevolato per gay e lesbiche, che verrà presentato giovedì prossimo in una conferenza stampa a Milano, "è sulla falsariga di quanto la banca tedesca già propone - spiega Riccardo Gottardi, segretario nazionale dell'Arcigay - per giornalisti, forze dell'ordine, dipendenti di ministeri".

Oltre al taglio dello spread (il differenziale rispetto al tasso di riferimento scelto, ndr) tutto sommato limitato, "si tratta soprattutto di un riconoscimento civile - aggiunge Gottardi - e non dispiace sapere che c'è una banca dove gay e lesbiche non solo sono bene accetti, ma anzi possono ricevere delle agevolazioni".

"Consideriamo - spiega Giulio Peruzzi, area manager di Bhw - le coppie di fatto come coniugate, anche quelle dello stesso sesso. La questione maggiore credo sia quella della possibilità di cumulare i redditi per calcolare l'importo del mutuo: l'unica cosa che chiediamo è che la coppia si cointesti la casa e viva sotto lo stesso tetto", conclude Peruzzi.
07/03/2009 00:32
 
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10/03/2009 14:16
 
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12/03/2009 14:38
 
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21/03/2009 10:25
 
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Mutui in valuta estera
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Cerchiamo di documentarci e confrontarci su questo argomento. personalmente ne so poco (e non mi è mai piaciuto saperne poco).

Alcune mie riflessioni di partenza:
l'euro si è mostrato forte: sia il dollaro che la sterlina si sono deprezzate nei suoi confronti.
il dollaro potrebbe riprendersi tornando ad un rapporto con l'euro più vicino all'uno.
la sterlina sembra in difficoltà, secondo me sono un po pentiti di non aver adottato l'euro e non è detto che non lo facciano in futuro
(ma a quale cambio?)
il franco svizzero?
lo yen ha margini di risalita dopo la lunghissima depressione?


quali ripercussioni?
quali prodotti sottoscrivibili in Italia?
[Modificato da giulioc2 21/03/2009 10:27]

22/03/2009 03:26
 
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e questa risposta sembra interessante:
mutui in valuta estera

06/04/2009 13:31
 
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06/04/2009 15:47
 
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Mutui, tassi su per i nuovi anche se l'Euribor è ai minimi

Tassi in risalita per i nuovi mutui oltre i dieci anni. La sorpresa, rispetto alla tendenza generale dei tassi di interesse, emerge dal Supplemento al Bollettino Statistico della Banca d'Italia. Il tasso medio per i mutui oltre dieci anni accesi a febbraio è risalito al 5,13% dal 5,1% medio di gennaio.

Il dato contrasta nettamente con gli altri indicatori. Il tasso taeg (comprensivo delle spese di istruttoria, amministrative e assicurative) è infatti sceso al 4,69% dal 4,91% registrato in gennaio. Intanto ancora minimi record per i tassi interbancari: l'Euribor a tre mesi, su cui è indicizzato il calcolo dei mutui per l'acquisto di una casa, tocca il nuovo minimo storico dell'1,466%, dopo quello di 1,479% segnato venerdì scorso. L'Euribor a una settimana cala dal1o 0,947% allo 0,923%. Quello a sei mesi arretra all'1,644% dal precedente minimo all'1,653%.

E la banca retail di Mediobanca, CheBanca!, per effetto dell'attuale «scenario economico» che «continua a registrare una rapida e costante discesa dei tassi di mercato», ha deciso di tagliare i rendimenti sui conti deposito. È quanto emerge da una lettera inviata dall'amministratore delegato, Christian Miccoli, ai clienti. «Alla luce di questa situazione - ha spiegato il manager -, CheBanca! ha deciso di aggiornare il tasso base del conto deposito, portandolo all'1,75% (dall'attuale 2,6%, ndr) a partire dall' 8 maggio 2009. Le condizioni saranno applicate sulle somme vincolate a tre, sei e 12 mesi».

-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-

Leggere post di apertura qui

freeforumzone.leonardo.it/discussione.aspx?idd=8265930

[SM=g1749713]
[Modificato da dgambera 06/04/2009 15:48]
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