16/10/2007 23:32 |
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| | | Post: 255 | Sesso: Maschile | Utente semplice | Bilocale | | OFFLINE |
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laplace77, 16/10/2007 21.32:
questi "porti" sono impianti complessi che in genere si chiamano "RIGASSIFICATORI", in quanto:
1) il gas via nave viaggia liquefatto
2) quando lo scaricano, prima di immetterlo in rete bisogna rigassificarlo
ora...
1) in linea di principio, liquefare e rigassificare e' uno spreco, perche' si spende energia in entrambe le fasi; tuttavia, se il costo complessivo del trasporto in questa modalita' e' minore, considerando come unita' di costo gli €/(metro cubo * kilometro), allora il discorso cambia (dal punto di vista commerciale, non energetico)
2) i porti e i rigassificatori sono pericolosi, e' vero, ma sicuramente meno del nucleare fatto "all'italiana" (intendo i politici, non i tecnici, italiani)...
3) esempio pratico: Montalto di Castro va a gas, Civitavecchia a petrolio, ma la vogliono riconvertire a carbone perche' costa meno; nessuno pero' propone di piazzare un rigassificatore tra le due e rifornire con esso entrambe, oltre a fare un "buffer" (tipo la "banca dell'acqua" del Vajont, ma si spera non fatto "all'italiana") per eventuali "tempi di crisi".
pare che quest'anno .. rispetto all0anno scorso .. abbia dimezzato le scorte strategiche di gas in italia .. perchè vuole che ci sia la crisi energetica per convincere gli italiani a costruire sti cazzi di inutili rigasificatori...
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