damiX77, 31/07/2008 12.40:
Quella del petrolio secondo me è una vera e propria bolla. Infatti il suo andamento si comporta come una bolla: aumento spropositato del prezzo in un tempo relativamente breve senza una reale richiesta da parte del mercato. Nota che per "reale" intendo il reale fabbisogno energetico mondiale, che non è quadruplicato in pochi mesi. Essendo una bolla quindi prima o poi scoppierà. Non tornerà però di certo a 20$ al barile.
concordo sul fattore speculazione: e' il solito "di bolla in bolla"
i soldi fatti col mattone (perche' oltre a chi ci ha perso e a chi ci perdera' c'e' gia' stato chi ha guadagnato: ora se ne paga il conto) sono passati per l'oro e ora giocano col petrolio, domani con le rinnovabili...
cmq non serve che il fabbisogno quadruplichi,
basta che vada oltre la capacita' produttiva
il momento del sorpasso e' il famigerato "picco"
da quel momento in poi, ogni stato o azienda,
o compra meno petrolio di quanto glire ne servirebbe,
o e' costretto a offrire di piu'
ovviamente potrebbe
anche optare per tecnologie,
processi e modelli di business sostenibili,
ma questo e' per la prossima bolla...
in quest'ottica (prezzi quasi-monotòni-crescenti dopo il picco),
c'e' una cosa molto semplice da dire, rispetto alla speculazione
il mercato dei derivati andrebbe abolito o riformato
perche' i derivati servivano, quando pensati,
a proteggersi dalle oscillazioni dei prezzi,
ma questo da parte di chi veramente poi usa quel petrolio,
non di chi specula sui derivati ed il petrolio fisico
non lo ha mai visto ne' lo
vuole vedere:
chi specula comprando il "diritto di acquisto",
lo fa per rivenderlo prima di doverne usufruire!
ammettendo il quasi-monotono-crescente, quindi,
i derivati non servono piu' a chi userebbe il petrolio per garantirsi un prezzo
ma agli speculatori per scommettere su quanto salira' il prezzo!
se non si vogliono abolire i derivati (come penso sia bene),
una riforma significativa potrebbe essere permetterne la
contrattazione SOLO a venditori e consumatori "finali" di petrolio
ma i mercati attuali stanno in USA, UK, Asia
perche' non farne uno europeo, in euro?
dove ENI, Royal Dutch Shell, Yukos, Gheddafi, ecc VENDONO
e ENI/Agip, Ip, Total, Shell (una lista
qui ) COMPRANO
insomma, un mercato, in euro, dove
chi cava il petrolio
dalla terra lo vende, chi lo compra e' per raffinarlo e venderne i prodotti su mercati analoghi (benzina, gasolio, catrame, GPL, ecc...),
anche questi "chiusi":
le raffinerie vendono, il successivo nella filiera compra.
politica energetica e' anche organizzare la filiera...
...dalla produzione alla distribuzione...
e invece tutto questo non lo si fara',
e ci terremo il caro energia per un po'
PS: non e' che la filiera alimentare in italia stia messa meglio...
...poi vanno al Doha Round a chiedere tutele per il doc, igp, ecc...
P-PS: riportato nella sezione macro, nel caso continuiamo
di la'
[Modificato da laplace77 31/07/2008 13:23]