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OT la crisi è GIA' qui...

Ultimo Aggiornamento: 13/10/2008 10:46
09/10/2008 21:17
 
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Sull’immigrazione: peggio di quanto credessi
Maurizio Blondet


L’Italia sta andando peggio di quel che credono anche i più pessimisti, fra cui il sottoscritto.
Me lo rivelano due lettere, in qualche modo di protesta contro il mio articolo «Non volete immigrati? Mandate i figli a lavorare».
Eccole.
«Sono un laureato in chimica con due corsi di specializzazione post laurea, ho trentun anni e sono
di Napoli.
Dopo tanto penare ‘per anni’ a mandar curriculum in giro per tutta Italia sono riuscito ad avere
un contratto a tre mesi (3) in Liguria (a Isoverde di Campomorone, per l’esattezza), per lavorare
in una aziendina che produceva aromi alimentari.
Dico produceva perchè ora è fallita (o meglio, è stata fatta fallire perchè ai proprietari conveniva venderla per appianare debiti che avevano precedentemente).
Comunque lì mi sono ritrovato, man mano, a capire che non avevano bisogno di un chimico, bensì di un operaio che spostasse con transpallet i carichi di materiale grezzo, che lavasse per terra,
e che all’occorrenza mettesse firme false su analisi HACCP mai avvenute in laboratori inesistenti che certificassero la bontà dei prodotti.
In aggiunta il simpatico capo-responsabile si divertiva ad angariarmi continuamente perchè ero
lento, perchè non riuscivo a spostare un transpallet con una tonnellata (sì, ha letto bene, una tonnellata) di carico in un lampo da una parte all’altra del magazzino, perchè a parer suo non riuscivo a pulire bene a terra, provvedendo a buttare taniche di sostanze chimiche a calci a terra
e poi facendomi ripulire da capo.
Il tutto condito da ‘ti faccio vedere io chi ha la laurea in chimica, Napoli!’ (lui era di Milano).
Dato che avevo bisogno di lavorare, ho continuato a non fiatare e a subire, finchè non ha chiuso
e non mi sono trovato letteralmente in mezzo a una strada.
Si badi che, chimico con due corsi di specializzazione, ero inquadrato come operaio
e guadagnavo sì e no 1000 euro al mese.



Per alcuni giorni ho vagato per Genova aiutato da qualche soldo mandatomi da mio padre giù da Napoli, pensionato dell’Italsider (sono di famiglia operaia e so quanto il pane che viene messo su una tavola operaia costi sudore), finchè non ho trovato un altro posto in un saponificio, dove sembrava mi dovessi occupare di manutenzione di laboratorio, schede tecniche, legge 626 sulla sicurezza et similia.
Ovviamente assunto come ultimo degli operai, e inquadrato come ultimo degli operai, s’intende, a sì e no 900 euro al mese.
Per il primo mese ho fatto un lavoro immenso per cercare di razionalizzare una situazione completamente caotica e creare un lavoro di buona fattura da presentare alle ispezioni che si presentavano.
Per non farla tanto lunga, si va avanti così fino alla fine del primo mese, dopodichè arrivano quelli dell’ispezione, vedono tutte le carte in ordine (di cui molte, ovviamente, falsificate perchè non c’era tempo e soldi per fare tutti i controlli di legge), si congratulano con me e se ne vanno.
Dal giorno successivo, mi si mette una ramazza in mano e mi si dice che sono stato promosso al mio vero lavoro, l’operaio!
Per terminare, il contratto di sei mesi che mi viene fatto scade.
Ora sono tornato a Napoli, disoccupato.
[…] In moltissimi casi la laurea, lungi da aprire prospettive, si rivela essere un vero danno, in quanto i ‘padroni’ (mi scuserà il termine) vogliono per l’appunto solo i ‘senegalesi e marocchini’ che possono permettersi di sottopagare tranquillamente.
Va detto che vengono preferiti i ‘senegalesi e i marocchini’ di cui parla nel suo articolo, non perchè siano più buoni, bravi e belli, ma perchè lavorano senza contributi pensionistici, al nero più nero, senza alcuna garanzia sul lavoro, con turni da macello e trattati come bestie su cui esercitare un potere di ricatto molto maggiore che su noi italiani ‘veri’.
In quella che lei chiama ‘la grande scuola della fabbrica’ io ci sono stato, e mi hanno insegnato umiliazioni, pressappochismo, ottusità, bestialità e, soprattutto, frode e falsificazioni».

L’altra lettera:
«Ho 32 anni e una laurea in ingegneria elettronica; dopo aver lavorato come operaio nelle catene di montaggio (quando ero assunto con contratti a progetto per far funzionare gli ultimi prototipi di macchine di automazione industriale) prima per un mese, poi per un altro... l’ennesima presa in giro… me ne andai...
Se mi avessero detto guarda qui per te c’è solo il lavoro d’operaio, forse starei ancora là...
Segue la mia esperienza di insegnante di informatica (entrato con una raccomandazione) presso vari enti pubblici dopo i quali col cambio del governo, incuranti che ero l’unico ad avere a fine corso un numero maggiori di studenti di quelli che lo iniziavano… tanto che col passa parola
gli alunni portavano in classe amici per ascoltare le lezioni insieme... una ragazza si portò addirittura il fidanzato ‘ciao Marco oggi c’è anche lui, almeno così impara qualcosa’.
Seguirà un periodo di stasi dove ho chiesto apertamente a maggio di questo anno di fare lavori come portiere notturno, receptionist, ecc...
Mi hanno risposto che ero troppo qualificato per fare lavori del genere, e un mio amico mi ha detto che gli immigrati costano molto di meno di un receptionist italiano, ingegnere che sia, possa costare...».



Prima constatazione tristissima: l’Italia non riesce ad occupare decentemente i suoi laureati tecnici.
Non ne ha bisogno.
Perché non ci sono più le industrie che necessitavano di questo settore «alto» del lavoro.
E ciò, dopo che ai giovani è stato detto e ripetuto che, per vincere la competizione globale, dovevano riqualificarsi appunto nei settori alti; che abbiamo troppo pochi ingegneri in confronto a Cina e India, e via predicando.
La cosa è tragica.
Fino a pochi anni fa, la Lombardia pullulava di aziende produttrici di macchine utensili, ad esempio quelle che per destinazione chiara dovrebbero occupare ingegneri.
Le macchine utensili - poi ribattezzate «a controllo numerico», e il settore sfocia nella robotica - sono le macchine che servono a fabbricare le macchine, beni capitali per eccellenza, non merci
di consumo, e fonte di ricerca e sviluppo.
Fino a pochi anni fa, lo stato di sviluppo di un Paese si valutava dal suo settore delle macchine utensili, dal grado di automazione; e in questo l’Italia - all’insaputa degli italiani, perché queste fabbriche non «compaiono» in TV - era fra i primi Stati al mondo.
Dopo la Germania e forse alla pari degli Stati Uniti, e prima della Francia.
Dove sono finite queste fabbriche che ieri volevano, reclamavano, ingegneri e operai specializzati? Sono morte silenziosamente, distrutte dalla concorrenza cinese e asiatica?



Vado a cercare i comunicati dell’associazione del settore (UCIMU) e scopro che nel 2005 la Cina ha scalzato l’Italia nel terzo posto mondiale, in un anno in cui il commercio mondiale di queste macchine è aumentato del 23 %.
E tuttavia, la nostra industria si difende.
Le nostre esportazioni di macchine utensili sono cresciute del 14 %, 2,2 miliardi di euro.
Ma se sopravvive, è in lavorazioni di nicchia: si è specializzata in produzioni quasi su misura a richiesta del cliente.
Lo dice la struttura del settore: sono 400 imprese, quasi tutte sotto i 70 dipendenti (la media in Giappone è 200); e sono le più grandi, non le più piccole, quelle che esportano di più.
Chi resiste in questa nicchia, evidentemente non ha più bisogno di centinaia di ingegneri, nemmeno di quei pochi che si laureano, con duri studi, in Italia.
Quanto alla chimica, l’abbiamo perduta da decenni; niente più chimica fine, niente più farmaceutica. Siamo totalmente dipendenti dalle importazioni.



A che serve laurearsi in chimica?
Fabbrichette arretrate che campano con la frode, ti offrono posti precari da scaricatore e addetto alle pulizie.
L’esperienza amara dei nostri due lettori è illuminante del degrado profondo e malato della struttura economica italiana, anzi della società.
E i giovani che sono disposti a fare i lavori «che gli italiani rifiutano», si sentono dire che sono «troppo qualificati».
Quei lavori sono per gli emigranti, i soli di cui si occupano la Caritas e le burocrazie «caritative»; non accade mai che la carità pelosa «cattolica» si occupi degli ingegneri che non trovano lavoro: non cercano abiti usati, né piatti di minestra, la facile e pelosa carità somministrabile agli «ultimi».
E’ una retorica, dietro cui si nasconde un business (i caritatevoli ricevono contributi statali per ogni assistito, ovviamente), che lascia i nostri giovani nella trappola: non c’è lavoro per te come ingegnere; se chiedi di fare il portiere, sei troppo qualificato.
Non puoi fare nemmeno i lavori che «gli italiani rifiutano».
Ciò rompe radicalmente un tacito legame, impalpabile, che univa le generazioni, un legame di lealtà.



Questo è il risultato dell’adesione al «mercato» di tipo anglosassone, funestamente entusiasta all’inizio, della nostra sedicente classe dirigente politica e imprenditoriale.
Per gli imprenditori, la dottrina del privatismo, che ha reso il lavoro una merce come ogni altra (basata sul prezzo), si è tradotta nella sua forma più patologica: lo sfruttamento, la dequalificazione, il menefreghismo assoluto verso i dipendenti.
Arrangiatevi ragazzi, ora vige il privato.
E mica vorrete il lavoro a vita…
Per confronto, penso alla ditta farmaceutica in cui lavorò - per tutta la vita - mio padre.
Quando si ammalò gravemente, il direttore del personale dell’epoca - era un conte, un aristocratico - telefonò personalmente a mia madre, le chiese se poteva permettersi spese, credo le abbia dato del denaro; e la assicurò che il posto ci sarebbe sempre stato, per mio padre (quando morì, fu assunta mia sorella).
La ditta era la casa, i dirigenti si sentivano attivamente responsabili dei dipendenti.



Non è ciò che s’insegna alla Bocconi: s’insegna che il lavoro è «un costo», e che va liquidato e alleggerito alla prima occasione.
Stranamente l’Italia andava meglio quando gli aristocratici milanesi, capi del personale, mettevano la lealtà fra azienda e lavoratori prima dei «costi».
Tutto questo «taglio sui costi» bocconiano ci ha portato all’arretramento nel mondo, a dipendenza crescente dall’estero, a impoverimento generale.
Qui, la colpa è dei politici.
La dottrina liberista - che vieta alla Stato di occuparsi di imprese - l’hanno tradotta come un immenso scarico di responsabilità: lo Stato non si occupa più nemmeno di economia generale, di mantenere il Paese all’altezza nel mondo.



E' avvenuto un grande rapidissimo cambiamento - la competizione globale, i salari cinesi ci hanno distrutto - e questa classe politica non ha fatto niente.
Anzi peggio: si è chiusa nella sua sfera dorata dove si dà stipendi miliardari, ben salda al riparo dalla competizione globale (mica possiamo importare magistrati e funzionari cinesi a 200 euro mensili), estraendo questi emolumenti da un Paese che stava velocemente impoverendo, e socialmente degradandosi.
Nella storia d’Italia, non c’è mai stata una classe burocratica, che abbia presieduto a una così tragica fase di impoverimento, e così ricca, enormemente più ricca dei suoi cittadini.
Le responsabilità dei sindacati sono anch’esse enormi: non hanno segnalato il mutamento in atto e le sue patologie; in contatto col mondo del lavoro, hanno badato ad addormentarlo, non sono stati culturalmente in grado di vedere dove si finiva.
Del resto, ormai, gli iscritti ai sindacati non sono più lavoratori, ma pensionati.
Certo non interessati allo sviluppo generale.



Ora una mia amica che abita in Russia e viene periodicamente, trova l’Italia ferma, senza forza intellettuale, completamente disorientata e istupidita.
Senza qualcuno che dia la direzione; del resto, dove lanciarsi?
Come quasi tutti i Paesi europei, infatti, l’Italia è stato un Paese culturalmente retto dal dirigismo.
Il «liberismo globale» anglosassone, che ci è stato imposto da fuori, non lo comprendiamo e non lo viviamo nel modo giusto: anzi, ci fa male.
La Russia aveva ben più del dirigismo, la socializzazione forzata, l’abolizione della proprietà privata: le rovine del «liberismo», là sono state anche peggiori.
Ma ora, ogni giorno con sempre maggior sicurezza, sta adottando il dirigismo - l’indicazione di traguardi nazionali da parte del potere, l’educazione all’ambizione non privata ma collettiva, ad essere qualcosa nel mondo come nazione - che noi abbiamo abbandonato.
In Russia, nonostante tutto, c’è più vivacità intellettuale, dice la mia amica.
E ci ha fatto male l’Europa a-democratica, dove il discorso pubblico è limitato, dove non si deve parlare di certe cose.
Ci ha fatto male anche l’'euro: l’Europa non ha dato direzioni, solo regole su regole; ha dato prescrizioni invece che orizzonti e traguardi.
Ed è ovvio, perché una burocrazia non sarà mai la madre di nazioni, né sostituirà mai la nazione.
In Europa, accade questo: che la Germania, a forza di tagli crudeli sulla pelle dei suoi lavoratori, s’è rese «competitiva», grande esportatrice di nuovo: a spese di Italia e Francia, i cui «costi sociali» sono rimasti alti.



Non siamo soci di un progetto comune; siamo concorrenti sul mercato globale, restiamo avversari sotto la trappola pseudo-unificante dell’euro.
E’ questa l’Europa Unita?
L’Europa ci predica la «flessibilità», la competizione, ci dice che dobbiamo rassegnarci al «mercato», quello per cui i giovani non trovano lavoro che precario.
Non ha visto in tempo - stupida, come ogni burocrazia - che la Cina non ci avrebbe spiazzato solo dai settori «bassi» (tessile, scarpe, cemento) ma dai settori d’alta gamma tecnologica a cui la burocrazia incitava i giovani.
Non c’è stato pensiero, non c’è stata elaborazione, e nemmeno sostegno dopo la rovina.
Solo, negli ultimi tempi, visto che i consumi languono, veniamo incoraggiati a «sostenere la domanda interna»: per poi scoprire che lo stimolo alla domanda non giova alle aziende locali, ma provoca un aumento rapidissimo delle importazioni.
Perché ciò che oggi i consumatori vogliono comprare non è più prodotto in Italia né in Europa: i telefonini da Taiwan, le scarpe Reebock dalla Cina... persino il cibo locale non è più richiesto, dalle nuove generazioni degenerate fin nel gusto; e così la musica pop, lo spettacolo, persino l’architettura: è richiesto solo quello che compriamo dall’estero.
Bisognava sostenere l’offerta, non la domanda.
Ma ciò comportava l’indicazione di traguardi e settori strategici, la promozione culturale di chi se ne occupava, lo stimolo al senso di lealtà fra le generazioni, unite nel comune destino: insomma, ancora una volta, «dirigismo» sia pur in regime di proprietà privata e pluralismo economico.
Ma appunto di questo è vietato parlare.
Un argomento tabù: parlare di dirigismo sarebbe in qualche modo «fascista», parola su cui grava un sacro interdetto.





E’ impossibile aprire il discorso, esaminare quello che nel «fascismo» (nei dirigismi europei del ventesimo secolo) funzionava, e se è possibile separarne la lezione economica dalla lezione politica, il cosiddetto «totalitarismo» (che forse, poi, era meno totalitario del conformismo mediatico di oggi, e sicuramente meno del socialismo reale staliniano: manteneva la proprietà privata, ma lo Stato interveniva per salvare le competenze umane e professionali che i padroni gettavano sulla strada come un costo).
A forza di tabù stiamo soffocando e istupidendo.
Siamo degenerati perché costretti a vivere in un universo economico che non ci appartiene, in un «liberismo» mercantile e finanziario che non è nostro, perché non è stato elaborato da noi.
Abbiamo gettato nel cesso tutti i nostri patrimoni storici, per nulla.



A cosa porterà tutto questo?
Al Sudamerica.
Alla borghesia compradora chiusa nei suoi quartieri di lusso circondati da mura e sorvegliati da guardie armate, per difendersi dalla violenza e dai furti di una popolazione giovanile perennemente disoccupata, eternamente senza reddito certo, e senza istruzione perché «non è richiesta».
Da questa devastazione della lealtà reciproca nasce, inarrestabile, la violenza.
E con in più, la concorrenza degli immigrati di colore e di altra fede: l’ideale per fare della questione sociale una miscela esplosiva di tipo razziale.
Il Sudamerica oggi si dà capi-popolo venuti da questo popolo inoccupabile e degradato, ossia ignoranti: Chavez ne è l’esempio, che i nostri uomini di sinistra ultrà - ignorantissimi - stanno imitando.
Ma Chavez ha almeno il petrolio.
E noi?

Maurizio Blondet

09/10/2008 22:07
 
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Consulente per Poste Italiane.

Il cliente ha deciso di tagliare i costi ed il 50% dei consulenti verrà mandato a casa.
L'ho saputo oggi che io lunedi non dovrò presentarmi a lavoro e la mia società non sa dove ricollocarmi.
Mi ha detto "pensaci te,se troviamo qualche cosa noi per primi ti chiamiamo".

Da mercoledi sono ufficialmente disoccupato.

La crisi è qui.

E la categoria dei CoCoPro,Piva e via dicendo sono i primi a beccarsela sul grugno...poi seguiranno gli altri (e quando i sindacati "chiameranno a raccolta" io me la godrò un mondo a vedere i loro protetti buttati in mezzo alla strada.

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Complottismo? No, Grazie!!!
09/10/2008 22:18
 
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Re:
labottegadelfuturo, 09/10/2008 22.07:


E la categoria dei CoCoPro,Piva e via dicendo sono i primi a beccarsela sul grugno...poi seguiranno gli altri (e quando i sindacati "chiameranno a raccolta" io me la godrò un mondo a vedere i loro protetti buttati in mezzo alla strada.



Sono un collega sistemista.
I finti cocopro e le finte piva dovrebbero però darsi una svegliata e iniziare a far valere i propri diritti! Non è possibile che TUTTI gli informatici siano a progetto! Dio santo, la legge Biagi è molto chiara in proposito! DOBBIAMO FARLA PAGARE ai padroni che non la rispettano!! Non possiamo aspettare che scenda qualcuno dal cielo!



09/10/2008 22:20
 
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Re: Re:
xyzfra, 09/10/2008 22.18:



Sono un collega sistemista.
I finti cocopro e le finte piva dovrebbero però darsi una svegliata e iniziare a far valere i propri diritti! Non è possibile che TUTTI gli informatici siano a progetto! Dio santo, la legge Biagi è molto chiara in proposito! DOBBIAMO FARLA PAGARE ai padroni che non la rispettano!! Non possiamo aspettare che scenda qualcuno dal cielo!







si, certo, come no...



ti consiglio "parole sante" di ascanio celestini

buona gastrite


[SM=g7600]


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Laplace77 :: Giornalismo è diffondere ciò che qualcuno non vuole si sappia; il resto è propaganda. (Horacio Verbitsky)

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10/10/2008 14:05
 
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Grazie per questo interessante articolo. Però stiamo attenti a parlare (seppure molto velatamente) della "concorrenza" dei lavoratori stranieri.
Le tensioni sociali sono ciò che LORO auspicano: poveri contro ricchi, cittadini contro stranieri etc. Vogliono portare le masse all'esasperazione e alla violenza. E poi? Regimi autoritari, privazione delle libertà fondamentali. E' questo il rischio. Così i fucili saremo costretti a imbracciarli sul serio, per liberarci dalle nuove dittature...

Nei paesi democratici in teoria nessuno è "obbligato" a fare determinate scelte (così come nessuno ha costretto milioni di famiglie a farsi il mutuo a sarcofago, auto-schiavizzandosi a vita) ma in pratica esiste un condizionamento forte e subdolo che spinge tutti verso una direzione: renderci BESTIE. E' a questo che dobbiamo ribellarci, attraverso l'informazione, la consapevolezza, la strategia. Abbiamo un cervello, cerchiamo di usarlo. Diversamente, faremmo il loro gioco: BESTIE AFFAMATE E RABBIOSE DA ABBATTERE O METTERE IN GABBIA.

Così, tu che prendi il fucile vai in galera, mentre dovrebbero andarci quegli imprenditori (o multinazionali) che sfruttano i lavoratori, italiani o stranieri che siano.
Non ci sono ingegneri? Strano, io ne conosco molti e alcuni lavorano/hanno lavorato per Microsoft, Eriksson, per 900 euro al mese e straordinari obbligatori (cioè chiesti con il ricatto del non-rinnovo del contratto) arrivando a lavorare più di 12 ore al giorno; gli altri fanno lavori non qualificati (call center e simili). [SM=g7564]
Se proprio dobbiamo annà a menà a qualcuno, cominciamo con questi schiavisti di merda!

[perdonate la durezza di questo intervento]
____________________________________________________

La casa è un sentimento.

°.°.°.°.°.°.°.°.°.°.°.°.°.°.°.°.°.°.°.°.°.°.°.°.°.°.°.°.°.°.°.°.°
10/10/2008 14:15
 
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E io che mi lamento, per la mia laurea in ingegneria non sfruttata appieno. Ho un lavoro sicuro e ben pagato (Terna) come informatico (e neanche di basso livello).
Di questi tempi me lo tengo stretto.

--------------------------------------------------

Valuta il tuo successo da quello che devi lasciare allo scopo di ottenerlo
10/10/2008 14:20
 
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Ma avete visto ad anno 0 la ragazza superlaureata costretta a razzolare nella spazzatura????
Ma ne vogliamo parlare di questo schifo?

10/10/2008 14:29
 
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Re:
TobaccoFlower, 10/10/2008 14.05:

Grazie per questo interessante articolo. Però stiamo attenti a parlare (seppure molto velatamente) della "concorrenza" dei lavoratori stranieri.
Le tensioni sociali sono ciò che LORO auspicano: poveri contro ricchi, cittadini contro stranieri etc. Vogliono portare le masse all'esasperazione e alla violenza. E poi? Regimi autoritari, privazione delle libertà fondamentali. E' questo il rischio. Così i fucili saremo costretti a imbracciarli sul serio, per liberarci dalle nuove dittature...

Nei paesi democratici in teoria nessuno è "obbligato" a fare determinate scelte (così come nessuno ha costretto milioni di famiglie a farsi il mutuo a sarcofago, auto-schiavizzandosi a vita) ma in pratica esiste un condizionamento forte e subdolo che spinge tutti verso una direzione: renderci BESTIE. E' a questo che dobbiamo ribellarci, attraverso l'informazione, la consapevolezza, la strategia. Abbiamo un cervello, cerchiamo di usarlo. Diversamente, faremmo il loro gioco: BESTIE AFFAMATE E RABBIOSE DA ABBATTERE O METTERE IN GABBIA.

Così, tu che prendi il fucile vai in galera, mentre dovrebbero andarci quegli imprenditori (o multinazionali) che sfruttano i lavoratori, italiani o stranieri che siano.
Non ci sono ingegneri? Strano, io ne conosco molti e alcuni lavorano/hanno lavorato per Microsoft, Eriksson, per 900 euro al mese e straordinari obbligatori (cioè chiesti con il ricatto del non-rinnovo del contratto) arrivando a lavorare più di 12 ore al giorno; gli altri fanno lavori non qualificati (call center e simili). [SM=g7564]
Se proprio dobbiamo annà a menà a qualcuno, cominciamo con questi schiavisti di merda!

[perdonate la durezza di questo intervento]




STRAQUOTO.
Questo e' il pericolo che incombe su questa "democrazia"

Ma avete sentito,dalla bella introduzione del Travaglio,chi e'il padre della Emma!!! [SM=j7568]
10/10/2008 14:33
 
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Re:
nazionalsindacalista, 10/10/2008 14.20:

Ma avete visto ad anno 0 la ragazza superlaureata costretta a razzolare nella spazzatura????
Ma ne vogliamo parlare di questo schifo?





E di che dobbiamo parlare?
Se cominciamo a parlare di come è ridotta l'Italia andiamo davvero OT.
L'Italia è in declino da almeno 20 anni: sì, ben 5 prima che arrivasse il Grande Puffo coi suoi problemi del cavolo, visto che lui stravinse le elezioni cavalcando un pò di malessere che c'era già.

Nel frattempo, ci siamo scannati per decidere su chi fosse il meno peggio e siamo finiti così: c'è una generazione letteralmente bruciata, cannibalizzata dai suoi padri.
Per sopravvivere dovranno mangiarsi noi e noi non potremo mangiarci nessuno, perchè siamo messi nella condizione di non procreare.

Siamo una nazione di smidollati: parliamo sempre quando il padulo ci punta e prima ci facciamo i fatti nostri, anche se sappiamo che le cose potrebbero toccare noi un domani.

Non giochiamo mai d'anticipo, ignoriamo finchè non ci sbattiamo il grugno.

Gli imprenditori non sono dei filantropi: hanno interesse a tenere in vita i propri dipendenti affinchè questi gli permettano di riempire il C/C.
Quando diventi un costo è ovvio che taglino.
Se possono risparmiare su di te lo fanno.
Questo, se è vero dappertutto, in Italia è vero moltiplicato 10.

Spero che quello che sta succedendo adesso insegni qualcosa a questa nazione di bifolchi e che domani, quando tutto sarà passato, non si permetterà mai più di ridurre la nazione in questo stato pietoso.

DISCLAIMER: escludo i presenti dalla mia valutazione. Siete un'eccezione rara in Italia: gente sveglia e con una notevole coscienza.

Scusate lo sfogo.
10/10/2008 14:34
 
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Re:
nazionalsindacalista, 10/10/2008 14.20:

Ma avete visto ad anno 0 la ragazza superlaureata costretta a razzolare nella spazzatura????
Ma ne vogliamo parlare di questo schifo?





Sì, scusami, e sarebbe colpa del brutto immigrato? Non mi pare che la ragazza abbia detto "quei maledetti negri mi hanno fregato il posto". A detto esplicitamente "mio padre non può permettersi di pagare mazzette a qualche dirigente sanitario, non ho conoscenze che possano aiutarmi e quindi nonostante sia superspecializzata nessuno mi da lavoro". E la colpa è dell'immigrazione? [SM=g7752]

O piuttosto di una classe dirigente e imprenditoriale assolutamente NOSTRANA e assolutamente incapace e corrotta/corruttibile?

A chi è che fa comodo qualsiasi mancanza di regole e la clandestinità? A chi è che fa comodo che una ragazza come quella di ieri sera si ritrovi in queste condizioni?
10/10/2008 14:42
 
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Re: Re:
Dotexe, 10/10/2008 14.34:




Sì, scusami, e sarebbe colpa del brutto immigrato? Non mi pare che la ragazza abbia detto "quei maledetti negri mi hanno fregato il posto". A detto esplicitamente "mio padre non può permettersi di pagare mazzette a qualche dirigente sanitario, non ho conoscenze che possano aiutarmi e quindi nonostante sia superspecializzata nessuno mi da lavoro". E la colpa è dell'immigrazione? [SM=g7752]

O piuttosto di una classe dirigente e imprenditoriale assolutamente NOSTRANA e assolutamente incapace e corrotta/corruttibile?

A chi è che fa comodo qualsiasi mancanza di regole e la clandestinità? A chi è che fa comodo che una ragazza come quella di ieri sera si ritrovi in queste condizioni?




Ma quale immigrazione e immigrazione.

La maggior parte degli immigrati sono venuti in Italia a fare i lavori che noi non vogliamo fare.

Se capita che qualche italiano si lamenta con me di essere precario, di guadagnare poco o storie simili (in genere donne) e mi azzardo solo ad accennare la domanda "Hai provato a vedere se trovi qualcosa come baby-sitter, domestica, ...?" mi guardano così male, manco li avessi offesi. Detto da mia moglie: "Se perdo il lavoro, non ho problemi." e mi parla proprio di questi lavori e se lo fa davanti agli altri un discorso simile, vado fiero di quello che dice.

Vorrei far presente che in città come Roma certi lavori sono pagati bene. La baby-sitter prende 12/EUR l'ora mediamente: in 1 giorno di 8 ore (se ti sai gestire) fanno 100 EUR, molte volte a nero. In un mese di 22gg fanno 2200 EUR netti.

Poi ci sono quelli che sono venuti a delinquere, ma questi non credo rubino il lavoro a nessuno.

Infine, diciamoci la verità.
Siamo le cause dei nostri mali e ce la prendiamo con chi non ha colpa?
Passiamoci la mano sopra la coscienza.
[Modificato da dgambera 10/10/2008 14:45]
10/10/2008 14:44
 
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Re: Re:
dgambera, 10/10/2008 14.33:




E di che dobbiamo parlare?
Se cominciamo a parlare di come è ridotta l'Italia andiamo davvero OT.
L'Italia è in declino da almeno 20 anni: sì, ben 5 prima che arrivasse il Grande Puffo coi suoi problemi del cavolo, visto che lui stravinse le elezioni cavalcando un pò di malessere che c'era già.

Nel frattempo, ci siamo scannati per decidere su chi fosse il meno peggio e siamo finiti così: c'è una generazione letteralmente bruciata, cannibalizzata dai suoi padri.
Per sopravvivere dovranno mangiarsi noi e noi non potremo mangiarci nessuno, perchè siamo messi nella condizione di non procreare.

Siamo una nazione di smidollati: parliamo sempre quando il padulo ci punta e prima ci facciamo i fatti nostri, anche se sappiamo che le cose potrebbero toccare noi un domani.

Non giochiamo mai d'anticipo, ignoriamo finchè non ci sbattiamo il grugno.

Gli imprenditori non sono dei filantropi: hanno interesse a tenere in vita i propri dipendenti affinchè questi gli permettano di riempire il C/C.
Quando diventi un costo è ovvio che taglino.
Se possono risparmiare su di te lo fanno.
Questo, se è vero dappertutto, in Italia è vero moltiplicato 10.

Spero che quello che sta succedendo adesso insegni qualcosa a questa nazione di bifolchi e che domani, quando tutto sarà passato, non si permetterà mai più di ridurre la nazione in questo stato pietoso.

DISCLAIMER: escludo i presenti dalla mia valutazione. Siete un'eccezione rara in Italia: gente sveglia e con una notevole coscienza.

Scusate lo sfogo.




Devo dire che gli aggettivi che ho sentito in questo forum sono eccezionalmente veritieri,come :Italioti,Beoti,Bovini, etc..
Con questi compatrioti che cosa si pretende da questo paese???
Forse con queste cariolate di me..a che stanno arrivando,ci sara'una flebile speranza che gli Italioti diventino "ITALIANI CON LE PALLE"
10/10/2008 14:46
 
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Re: Re:
xyzfra, 09/10/2008 22.18:



Sono un collega sistemista.
I finti cocopro e le finte piva dovrebbero però darsi una svegliata e iniziare a far valere i propri diritti! Non è possibile che TUTTI gli informatici siano a progetto! Dio santo, la legge Biagi è molto chiara in proposito! DOBBIAMO FARLA PAGARE ai padroni che non la rispettano!! Non possiamo aspettare che scenda qualcuno dal cielo!





Beh, io fino a poco tempo fa ero una finta piva, praticamente avevo i doveri del dipendente e i diritti del consulente. Poi da un paio di anni mi sono rotto e mi sono aperto al mercato, continuo a lavorare per l'azienda mamma però piano piano altre aziendine mi stanno facendo la corte e stò incominciando a lavoricchiare anche per loro.

Questo per dire che non sono d'accordo sul fatto che attualmente sia meglio avere un posto a contratto indeterminato piuttosto che una piva. Spesso chi ha il posto fisso si adagia sugli allori, in questo periodo ciò è male, anzi malissimo, nei prossimi anni dobbiamo aspettarci una miriade di fallimenti, avere altre carte da giocare è indubbiamente un vantaggio.

Ragà, qui occorre essere attivi, altrochè lasciarsi andare agli eventi, bisogna rimboccarsi le maniche: date un occhiata alla realtà e cercate di essere competitivi, internet è di grande aiuto... Cosa serve? Come mi posso pubblicizzare? Cosa cercano le aziende?
Capisco che spesso per trovare una realtà migliore occorre emigrare ma ogni tanto ricordiamoci che l'Italia siamo anche noi.


10/10/2008 15:01
 
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Re:
nazionalsindacalista, 09/10/2008 21.17:



Prima constatazione tristissima: l’Italia non riesce ad occupare decentemente i suoi laureati tecnici.
Non ne ha bisogno.
Perché non ci sono più le industrie che necessitavano di questo settore «alto» del lavoro.

Quanto alla chimica, l’abbiamo perduta da decenni; niente più chimica fine, niente più farmaceutica. Siamo totalmente dipendenti dalle importazioni.

A che serve laurearsi in chimica?

E i giovani che sono disposti a fare i lavori «che gli italiani rifiutano», si sentono dire che sono «troppo qualificati».






Da laureata in chimica non posso far altro che confermare tutto.


Purtroppo.
10/10/2008 15:02
 
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...
Leggere quello che scriveva un imprenditore italiano negli anni '50 e pensare alla stato attuale delle cose...

"La cultura, nel suo autentico significato di ricerca disinteressata di verità e di bellezza, sarà l'elemento caratteristico della nuova società e a tal fine le istituzioni sanzioneranno concretamente l'esigenza culturale.
Si può manifestare una condizione della società formalmente libera, ma così interiormente povera, così culturalmente arretrata, così poco spiritualmente dinamica che tutti gli sforzi di elevamento urterebbero contro resistenze passive insormontabili. La cultura, accanto all'ideale democratico e alle forze del lavoro, costituirà un terzo fattore di equilibrio politico del nuovo Stato, capace di determinare uno stato di cose generale sensibilissimo alle esigenze spirituali e a quelle aspirazioni superiori senza le quali la libertà, una intima vocazione - non potrebbe esprimersi."


da L'ordine politico delle Comunità di Adriano Olivetti

Peccato si sia andati nella direzione opposta
10/10/2008 15:15
 
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Re: Re:
Dotexe, 10/10/2008 14.34:




Sì, scusami, e sarebbe colpa del brutto immigrato? Non mi pare che la ragazza abbia detto "quei maledetti negri mi hanno fregato il posto". A detto esplicitamente "mio padre non può permettersi di pagare mazzette a qualche dirigente sanitario, non ho conoscenze che possano aiutarmi e quindi nonostante sia superspecializzata nessuno mi da lavoro". E la colpa è dell'immigrazione? [SM=g7752]

O piuttosto di una classe dirigente e imprenditoriale assolutamente NOSTRANA e assolutamente incapace e corrotta/corruttibile?

A chi è che fa comodo qualsiasi mancanza di regole e la clandestinità? A chi è che fa comodo che una ragazza come quella di ieri sera si ritrovi in queste condizioni?



Ma allora se hai letto l'articolo non ne hai capito nulla...
Chi se la prende con l'immigrato? Nessuno se la prende con l'immigrato, ma con chi lo vuole (spesso facendosi passare per progressista) al solo scopo di sfruttarlo ben bene, a condizioni così proibitive che tagliano le gambe a ogni italiano, per quanto disperato sia.
Giovani laurati, masterizzati che poi sono completamente inutili su un mercato del lavoro semplicemente squallido... E quando questi stessi giovani si offrono di fare lavori più "umili", non vanno bene uguale: "troppo qualificati". Tanto c'è l'immigrato in nero e pagato con un tozzo di pane... che taglia fuori anche gli italiani più malmessi.
Basta con questa ipocrisia rossa... il problema è a monte. L'arrivo di frotte di immigrati più disperati degli italiani disperati è una forma parallela di delocalizzazione. Lo capite o no?
Avete capito o no che questi sporchi plutocrati hanno distrutto la classe media e anche quella bassa? Chi glieli compra i loro prodotti adesso? Gli schiavi dell'estremo oriente? Gli amricani che hanno esaurito il debito? Ora arriva il redde rationem... e ci rimetteranno ancora una volta i poveracci.
10/10/2008 16:05
 
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Re: Re: Re:
nazionalsindacalista, 10/10/2008 15.15:



Ma allora se hai letto l'articolo non ne hai capito nulla...
Chi se la prende con l'immigrato? Nessuno se la prende con l'immigrato, ma con chi lo vuole (spesso facendosi passare per progressista) al solo scopo di sfruttarlo ben bene, a condizioni così proibitive che tagliano le gambe a ogni italiano, per quanto disperato sia.
Giovani laurati, masterizzati che poi sono completamente inutili su un mercato del lavoro semplicemente squallido... E quando questi stessi giovani si offrono di fare lavori più "umili", non vanno bene uguale: "troppo qualificati". Tanto c'è l'immigrato in nero e pagato con un tozzo di pane... che taglia fuori anche gli italiani più malmessi.
Basta con questa ipocrisia rossa... il problema è a monte. L'arrivo di frotte di immigrati più disperati degli italiani disperati è una forma parallela di delocalizzazione. Lo capite o no?
Avete capito o no che questi sporchi plutocrati hanno distrutto la classe media e anche quella bassa? Chi glieli compra i loro prodotti adesso? Gli schiavi dell'estremo oriente? Gli amricani che hanno esaurito il debito? Ora arriva il redde rationem... e ci rimetteranno ancora una volta i poveracci.



ma perchè tirare sempre in ballo gli schieramenti politici? qua stiamo parlando di uno Stato che permette tale sfruttamento. Il problema è a monte? E' vero, ma il monte è la mancanza di leggi adeguate e sanzioni che impediscano tutto ciò.
In un certo senso sono d'accordo con te: accogliere uno straniero per farlo vivere da schiavo non è una cosa degna di un paese civile (sebbene faccia comodo!). Visto che è così, meglio (per loro) non lasciarli entrare! Ma il problema, tuttavia, è a monte! L'ho già detto: comiciassero a carcerare 'sti schiavisti!
[Modificato da TobaccoFlower 10/10/2008 16:09]
____________________________________________________

La casa è un sentimento.

°.°.°.°.°.°.°.°.°.°.°.°.°.°.°.°.°.°.°.°.°.°.°.°.°.°.°.°.°.°.°.°.°
10/10/2008 16:07
 
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Re: Re: Re:
nazionalsindacalista, 10/10/2008 15.15:



Ma allora se hai letto l'articolo non ne hai capito nulla...
Chi se la prende con l'immigrato? Nessuno se la prende con l'immigrato, ma con chi lo vuole (spesso facendosi passare per progressista) al solo scopo di sfruttarlo ben bene, a condizioni così proibitive che tagliano le gambe a ogni italiano, per quanto disperato sia.




Uhm, cospargo il capo di cenere perchè non avevo fatto caso che "Sull’immigrazione: peggio di quanto credessi" fosse il titolo dell'articolo di Blondet e non un tuo cappello all'articolo, ma a parte questo (e di nuovo, me ne scuso), lasciando perdere ipocrisie rosse, bianche e gialle, guarda che sono assolutamente d'accordo con quello che dici, anche perchè vivo ogni giorno questa situazione: pur facendo il lavoro per cui ho studiato, ho solo avuto contratti precari(ne ho una collezione invidiabile) senza alcuna prospettiva di stabilità e contratto in scadenza a dicembre con forti dubbi sul rinnovo... [SM=g7777]

Poi al limite si può discutere sull'internazionalismo, ma lì davvero si andrebbe troppo OT e genererebbe inutili e sterili discussioni. [SM=g7560]
10/10/2008 16:13
 
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Non ci sono lavori che gli italiani non vogliono fare ma stipendi che gli italiani non possono accettare.

Io pure sono un informatico e ringrazio iddio di essere stato assunto sempre come consulente, ma non credete che mi senta al sicuro basta poco a costringere una persone a dimettersi. Mai sentito parlare di esegenze fuori sede? Basta che ogni giorno ti mandino da qualche parte sperduta in italia così se ha moglie o t'accanna o te tradisce.

Stiamo facendo il botto e pure bello grosso, gli ultimi a cascare dalla poltrona saranno i posti pubblici come al solito.

Che esploda pure la borsa e tutto il resto non ho alcun timore, sono disposto a zappare la terra pur di vedere questi infami ridursi in lastrico... TUTTI PERO'

Ha dimenticavo, sono ingegnere delle telecomunicazioni iscritto all'albo ho un amico all'AMA guadagna esattamente come me con sole 30 ore a settimana contro le mie 40, un altro porta gli autobus ATAC pure lui guadagna come me ma in più fa pure un secondo lavoro
[Modificato da MirkoROMA78 10/10/2008 16:17]
10/10/2008 16:27
 
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Re: Re: Re: Re:
TobaccoFlower, 10/10/2008 16.05:



ma perchè tirare sempre in ballo gli schieramenti politici? qua stiamo parlando di uno Stato che permette tale sfruttamento. Il problema è a monte? E' vero, ma il monte è la mancanza di leggi adeguate e sanzioni che impediscano tutto ciò.



Le leggi esisteranno pure, ma non servono se nessuno le rispetta o le fa rispettare o se per alcuni valgono e per altri no...
Il problema è che questa società è marcia, questa repubblica delle banane fintodemocratica è marcia, corrotta e solo apparentemente democratica e sostanzialmente oligarchica.
Per questi motivi non basta una soluzione legale o materiale-economicista... Serve lo Stato Etico Corporativo e Socializzatore... [SM=j7569]

10/10/2008 16:31
 
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Re:

MirkoROMA78, 10/10/2008 16.13:

Non ci sono lavori che gli italiani non vogliono fare ma stipendi che gli italiani non possono accettare.



Un italiano disoccupato deve imparare ad accontentarsi.
Sarei coerente con quello che dico se mi trovassi io in questa condizione.
Dobbiamo imparare che nulla è eterno e ai giorni nostri questo vale soprattutto per il lavoro.

MirkoROMA78, 10/10/2008 16.13:


Io pure sono un informatico e ringrazio iddio di essere stato assunto sempre come consulente, ma non credete che mi senta al sicuro basta poco a costringere una persone a dimettersi. Mai sentito parlare di esegenze fuori sede? Basta che ogni giorno ti mandino da qualche parte sperduta in italia così se ha moglie o t'accanna o te tradisce.




Io vado spesso all'estero e l'ho fatto per scelta, ma prima di questo ho girato un pò pure in Italia, a volte stando lontano dalla famiglia.
La moglie che accanna o fa le corna per questi motivi può fare altrettanto anche se si lavora all'officina sotto casa.
Na mign...a è na mign...a: non è il marito che lavora all'estero.
Per par-condicio, uno che fa le corna o accanna moglie e famiglia, non lo fa per colpa della moglie, ma perchè ha i grilli per la testa e forse perchè non doveva metter su famiglia.


MirkoROMA78, 10/10/2008 16.13:


Stiamo facendo il botto e pure bello grosso, gli ultimi a cascare dalla poltrona saranno i posti pubblici come al solito.




No comment: vedi Brunetta, Gelmini (-90k posti nella scuola) & C. e poi rettifica quello che hai detto.

MirkoROMA78, 10/10/2008 16.13:



Che esploda pure la borsa e tutto il resto non ho alcun timore, sono disposto a zappare la terra pur di vedere questi infami ridursi in lastrico... TUTTI PERO'

Ha dimenticavo, sono ingegnere delle telecomunicazioni iscritto all'albo ho un amico all'AMA guadagna esattamente come me con sole 30 ore a settimana contro le mie 40, un altro porta gli autobus ATAC pure lui guadagna come me ma in più fa pure un secondo lavoro



I tuoi amici che lavorano all'AMA e all'ATAC, come ci sono entrati?
Questo spiega cos'è l'Italia: lo Zimbabwe.

Comunque, a loro potrebbe pensarci Alemanno a breve e non per ideologia, ma perchè tutti questi tagli ci sono per il bengodi che c'è stato prima.

La pacchia è finita.


10/10/2008 16:39
 
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Re: Re:
dgambera, 10/10/2008 16.31:



I tuoi amici che lavorano all'AMA e all'ATAC, come ci sono entrati?
Questo spiega cos'è l'Italia: lo Zimbabwe.





E' dura per chi è fuori da ogni clan (partitico, familistico, parrocchiale) in questo sistema neofeudale...
Nei giorni scorsi ho mandato 2, dico 2, cv all'estero nei giorni scorsi. Ho ricevuto immediatamente risposta. In Itagglia ne mando a decine quasi ogni giorno... e le rarissime volte che ricevo chiamate (quasi mai risposte)... vi lascio immaginare. Significherà qualcosa tutto ciò?


10/10/2008 16:43
 
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Mo ho capito, domani vado a lavà le macchine al benzianio per 2€ l'ora... magari con le mance svolto! Ma sai i destri in faccia che prendono porca miseria.

AOOOOOO, quella della moglie era per dire non sono sposato. Volevo dire che se una società vuole mandarti via lo trova il modo, non ci sono dubbi! Io rispetto a te so l'1% di quello che c'è da sapere sulla bolla e sulla crisi economica, però posso dirti che noi consulenti siamo più svantaggiati rispetto i dipendenti delle società fornitrici presso cui lavoriamo.

Quello dell'ama ha fatto il concorso come quello dell'atac, io pure per i primi anni dell'università ho fatto il macchinista della metro ma non mi ha spinto nessuno. L'unico che me po spigne è mi padre a Rebibbia visti i precedenti.

Rimpiango di non aver continuato a fare il macchinista
10/10/2008 17:25
 
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Ma per anni non vi siete accorti di nulla?

...cari signori, per anni da quando hanno iniziato a raccontarci che il privato funziona meglio dello stato, globallizzazione , l'efficenza, la competitivita`.. etc etc ci hanno preso per il culo.
Altro che "piu` mercato e meno stato"!!!
Le privatizzazioni per esempio sono servite solo a svendere beni agli amici degli amici..come di solito suggerisce di fare il FMI.

Il danno e' profondo e culturale, ormai certi paradigmi che hanno cercato di inculcarci saranno difficili da rimuovere senza che le gente inizi seriamente a rimettersi in discussione, ci vogliono le batoste.
Dobbiamo renderci conto che siamo stati governati economicamente politicamente da gente che a pensar bene sono una massa di idioti ed a pensar male sono un branco di criminali.

Ci hanno riempito la testa di balle e di assurdita` tipo che la sommatoria degli egoismi delle ambizioni e delle voglie di profitto di tutti alla fine portano ad un sistema autoregolato e fondamentalmente giusto ed efficente.
Un po' come pensare che la sommatoria di quantita` negative porti ad un risultato positivo: minchiate!

Il profitto: scuole costruite con rifiuti tossici, melamina nel latte, guerre, informazione manipolata, criminalita`.... etc etc. eppoi programmi diseducativi, bambini educati al consumismo gia` nella culla...etc etc..
Io ho solo voglia di farla pagare, altro che affidarci ancora a sti porci, vogliamo giustizia!!




10/10/2008 17:28
 
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Re:
MirkoROMA78, 10/10/2008 16.43:

Mo ho capito, domani vado a lavà le macchine al benzianio per 2€ l'ora... magari con le mance svolto! Ma sai i destri in faccia che prendono porca miseria.

AOOOOOO, quella della moglie era per dire non sono sposato. Volevo dire che se una società vuole mandarti via lo trova il modo, non ci sono dubbi! Io rispetto a te so l'1% di quello che c'è da sapere sulla bolla e sulla crisi economica, però posso dirti che noi consulenti siamo più svantaggiati rispetto i dipendenti delle società fornitrici presso cui lavoriamo.

Quello dell'ama ha fatto il concorso come quello dell'atac, io pure per i primi anni dell'università ho fatto il macchinista della metro ma non mi ha spinto nessuno. L'unico che me po spigne è mi padre a Rebibbia visti i precedenti.

Rimpiango di non aver continuato a fare il macchinista



Non avevo detto che eri sposato, infatti. Ho risposto a quello che hai detto te: quando la donna ha la capoccia malata, non c'entra nulla dov'è il marito e lo stesso vale per il marito.

L'ho detto pure io che il datore di lavoro non è un benefattore se rileggi bene le cose che ho scritto.

Io ho fatto il consulente per 5 anni, fino a 6 mesi fa: quindi, non hai nulla da insegnarmi a riguardo.

Mi ero accorto di essermi fermato e che a lungo andare rischi di andare fuori mercato e di rischiare più di altri, soprattutto dei ragazzini. Allora, mi sono dato da fare e ho trovato un altro lavoro.
Mi sono reinventato. Dopo aver lavorato per quasi 9 anni nello stesso ambito, mi sono reinventato, pur rimanendo nello stesso settore.

Avevo deciso di emigrare un anno e mezzo fa, ma poi per scelta ho deciso di dare all'Italia un'altra possibilità: infatti, sono cittadino italiano a scadenza. Altri 2 anni e poi si vede.
Nel frattempo per esere eventualmente pronto, ho cercato un lavoro che mi facesse lavorare parecchio all'estero e questo faccio.

Se non ti piace quello che fai, muoviti, datti da fare. Non sperare che l'Italia risolva i suoi problemi per sentirti appagato.
Se non ti sta bene com'è, emigra: hai la fortuna di non avere un vincolo forte quale può essere la famiglia (nel senso di moglie e bambini). Questa è un'opportunità. Ricordalo.

10/10/2008 17:30
 
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Re: Ma per anni non vi siete accorti di nulla?
greenray, 10/10/2008 17.25:


...cari signori, per anni da quando hanno iniziato a raccontarci che il privato funziona meglio dello stato, globallizzazione , l'efficenza, la competitivita`.. etc etc ci hanno preso per il culo.
Altro che "piu` mercato e meno stato"!!!
Le privatizzazioni per esempio sono servite solo a svendere beni agli amici degli amici..come di solito suggerisce di fare il FMI.

Il danno e' profondo e culturale, ormai certi paradigmi che hanno cercato di inculcarci saranno difficili da rimuovere senza che le gente inizi seriamente a rimettersi in discussione, ci vogliono le batoste.
Dobbiamo renderci conto che siamo stati governati economicamente politicamente da gente che a pensar bene sono una massa di idioti ed a pensar male sono un branco di criminali.

Ci hanno riempito la testa di balle e di assurdita` tipo che la sommatoria degli egoismi delle ambizioni e delle voglie di profitto di tutti alla fine portano ad un sistema autoregolato e fondamentalmente giusto ed efficente.
Un po' come pensare che la sommatoria di quantita` negative porti ad un risultato positivo: minchiate!

Il profitto: scuole costruite con rifiuti tossici, melamina nel latte, guerre, informazione manipolata, criminalita`.... etc etc. eppoi programmi diseducativi, bambini educati al consumismo gia` nella culla...etc etc..
Io ho solo voglia di farla pagare, altro che affidarci ancora a sti porci, vogliamo giustizia!!








Non ti riconosco più.

[SM=g7576]
10/10/2008 17:53
 
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Re: Re: Re:
UdSSR, 10/10/2008 14.44:




Devo dire che gli aggettivi che ho sentito in questo forum sono eccezionalmente veritieri,come :Italioti,Beoti,Bovini, etc..
Con questi compatrioti che cosa si pretende da questo paese???
Forse con queste cariolate di me..a che stanno arrivando,ci sara'una flebile speranza che gli Italioti diventino "ITALIANI CON LE PALLE"



Mi dispiace ...........nessuna piretà........quando si tentava di aprir loro gli occhi avvertendoli e spiegandogli la situazione non ti è mai capitato lo sguardo puntato del tipo: "Si vabbè ......la conti bene ma ora mi hai rotto le palle..........devo andare in palestra e poi a comprare l' LCD da 6k.........tanto riguarda gli altri!!!!

I beoti son sempre beoti ...........e poi ricorda sempre che è meglio un figlio di p*****a che un idiota, il primo ti frega ma è intelligente e sà quello che fà, il secondo ,idiota è e idiota resta, non c'è verso di recuperarlo!!!!!!!!!


--- $ 100 WILL BUY THIS CAR MUST HAVE CASH LOST ALL ON THE SOTCK MARKET---
10/10/2008 17:58
 
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ammazza quanto stiamo 'ncazzati, oggi. [SM=j7569]
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La casa è un sentimento.

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10/10/2008 17:59
 
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Re:
TobaccoFlower, 10/10/2008 17.58:

ammazza quanto stiamo 'ncazzati, oggi. [SM=j7569]




Dopo così tanto tempo a soffrire pensi che c'è poco veleno in corpo?

Meno male che fra qualche giorno ci facciamo due risate
10/10/2008 18:05
 
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Re: Re: Ma per anni non vi siete accorti di nulla?
dgambera, 10/10/2008 17.30:




Non ti riconosco più.

[SM=g7576]




Carissimo, sei tu che mi hai cucito addosso una immagine che non mi appartiene, come te sono giustamente incazzato nero.
In piu` io vivo nella tua terra e dunque comprendi le gioie ma anche i dolori, lottare anche per il posto in fila all'ufficio postale.....

Sono curioso di vedere qui cosa succedera` in seguito a sti stravolgimenti, forse e` una occasione per cambiare qualche cosa.

Chissa`, forse dando una spintarella nella direzione giusta riusciamo a creare un valanga che trascina tutti i porci a valle...
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