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Crollo del mercato immobiliare italiano

Ultimo Aggiornamento: 05/07/2015 09:34
14/09/2013 10:02
 
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La bolla esiste, lo sgonfiamento proseguirà ancora per anni - NESSUNA RIPRESA DEL MERCATO E' PREVISTA A BREVE TERMINE: SOLO SPERANZE, FANTASIE E BALLE
I figli del baby boom sono scomparsi dal mercato immobiliare e le quotazioni rischiano un altro flop (Fonte: blogncc.com - di Alessandro Dionisi - 14/09/2013)

Nessuno ha il coraggio di dirlo chiaramente ma per il mercato del mattone le prospettive potrebbero essere tutt’altro che rosee. Le cifre ufficiali sulle quotazioni che perderebbero pochi punti percentuali in ragione d’anno, non convincono più: se si escludono le città metropolitane, nel resto del Paese le quotazioni sono arrivate a perdere anche il 50% rispetto al 2008. E da lì si inizia la trattativa per la vendita, ma con ulteriori ribassi. Ebbene, se queste sono le premesse il futuro del mattone italiano rischia di tingersi a tinte molto cupe. Secondo uno studio di Bloomberg pubblicato da Wallstreetitalia, nonostante il calo dei prezzi, i 30-40enni non acquistano più casa. E questo spiegherebbe il perché del fermo quasi assoluto delle costruzioni e la discesa delle quotazioni. Ma secondo l’analisi questa situazione sarebbe destinata a perdurare per almeno un decennio. Anche in presenza di un aumento delle compravendite che secondo Bloomberg dovrebbe manifestarsi già dall’anni prossimo, i valori al metro quadro continuerebbero a scendere. Per mancanza di acquirenti. In pratica resterebbero alla finestra i trentenni e i quarantenni, proprio le fasce di popolazione che storicamente sono state protagoniste del mercato immobiliare. Sono proprio i nuclei familiari da poco costituiti che si impegnano di più nell’acquisto dell’abitazione. E la decisione di comperare casa matura proprio nel ventennio che si conclude col cinquantesimo anno di età. Basta la lettura del grafico che pubblichiamo in questa pagina per capire la stretta correlazione esistente fra l’andamento delle quotazioni e la propensione all’acquisto da parte di questa fascia di popolazione. Finquando costoro hanno acquistato, anche con la sottoscrizione di mutui, i prezzi reali del mercato sono saliti. Poi, a partire dal 2008, quando la crisi li ha messi progressivamente all’angolo, inducendoli a disimpegnarsi dal mattone, le quotazioni hanno iniziato a scendere. E il calo non si è ancora concluso. Anzi: i protagonisti principali dovrebbero mancare dalle scene per altri dieci anni. Anche il portale Lavoce.info ha approfondito il fenomeno, studiando l’andamento del settore immobiliare negli ultimi decenni. L’attenzione era focalizzata in particolare sui fattori che hanno favorito nel tempo il settore edilizio. Vale a dire sui motivi che hanno alimentato negli ultimi quindici anni il mercato delle nuove costruzioni. C’era una reale domanda di immobili, un reale desiderio di comprare casa con un finanziamento a lungo termine? La risposta, secondo Lavoce.info è no. Si sarebbe verificata una vera e propria bolla speculativa con effetti destinati a dispiegarsi ben oltre quelli della crisi da cui l’Europa sta faticosamente tentando di uscire. Il flusso di investimenti sul mattone ha dirottato la maggior parte degli gli impieghi bancari verso le costruzioni a scapito dell’industria.
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