Nuova Discussione
Rispondi
 
Pagina precedente | 1 | Pagina successiva
Vota | Stampa | Notifica email    
Autore

Country house: Inglesi in fuga.

Ultimo Aggiornamento: 08/06/2010 15:28
03/11/2009 14:41
 
Email
 
Scheda Utente
 
Modifica
 
Cancella
 
Quota
Post: 7
Città: ROMA
Età: 54
Sesso: Maschile
Utente semplice
Sottoscala
OFFLINE
(Articolo di Filippo Matteucci su ItaliaReale di Settembre)
“ Country house: Inglesi in fuga.

Gli Italiani sono stufi del caos urbano, delle città riempitesi di immigrati clandestini, di spacciatori, prostitute, locali notturni della criminalità, di furti, scippi, stupri, estorsioni, ovvero di quell’inferno, quell’incubo in cui sono state colpevolmente trasformate le nostre aree urbane.
Il rapido deterioramento della qualità della vita nelle città ha spinto negli anni passati molte famiglie a esplorare le campagne in cerca di oasi di tranquillità e sicurezza. Ma la speranza di trovare una migliore vivibilità nelle campagne si è rivelata illusoria: soprattutto nelle zone rurali prossime a strade provinciali, a discariche e tralicci o a zone industriali il degrado è simile se non superiore a quello cittadino, con una popolazione locale composta prevalentemente da clandestini magrebini e da Rumeni, e da qualche agricoltore in pensione, troppo vecchio per cambiar casa e scapparsene via.
Tuttavia se oggi ci si allontana dalle provinciali e ci si addentra nelle campagne e nei piccoli borghi più sperduti si ha una duplice sorpresa: i casolari più isolati e inaccessibili sono stati comprati nello scorso decennio da Inglesi, e, guarda caso, ora questi Inglesi stanno vendendo in massa.
La moda che negli anni scorsi sembrava irrefrenabile, per cui i sudditi di Sua Maestà Britannica correvano a comprare a prezzi assurdi le più scassate e scatafossate bicocche per restaurarle e corredarle di piscina, è finita. Ed è finita decisamente male per gli Inglesi, che ora devono rivendere case scomodissime e costose, case che nessun Italiano vuole, almeno a quei prezzi.
La trascorsa decennale epopea delle case di campagna comprate dagli Inglesi è tutta da ridere, roba da commedia all’italiana. Beandosi della sterlina allora forte, i Britanni compravano quasi a occhi chiusi cascine, rustici, i cosiddetti casolari tipici umbri, marchigiani, pugliesi. Tali umide, maleodoranti e malferme catapecchie erano state abbandonate negli anni ’60 e ’70 dai nostri agricoltori i quali, godendo di tutti i benefici e i privilegi creditizi e fiscali loro concessi a piene mani dalla Bonomiana in cambio del consenso elettorale alla Democrazia Cristiana, si erano fabbricati moderni edifici, autentiche ville e palazzi dotati di ogni confort. Questi contadini, così beneficiati dal (nostro) pubblico denaro, non immaginavano certo di essere colpiti da un’altra imprevedibile fortuna: la moda inglese dell’italian dream, il sogno italiano della country house nel Bel Paese.
L’Italiano è furbo, ha l’occhio lungo, il contadino in particolare, scarpe grosse e cervello fino, con alle spalle una secolare tradizione di ruberie al padrone, agli antichi proprietari terrieri (quelli, per intenderci, che avevano appoggiato il fascismo, poi nel dopoguerra sterminati dalla DC a favore dei contadini stessi).
Ebbene, il furbo vergaro italico, magari col figlio geometra o mediatore, ha colto al volo e ben sfruttato l’ingenua moda britannica: capanne e ruderi di tufo o di altro materiale scadente, in luoghi scomodissimi, lontani da ogni tipo di servizi, che prima degli Inglesi nessuno voleva nemmeno in regalo, venduti per centinaia di milioni di lire a eccitati (“excited”!) sudditi britannici. Poi le famiglie contadine festeggiavano l’insperato affare crapulando in oceanici banchetti ai quali venivano invitati parenti e amici, e, ovviamente, i “chicken” britannici ben spennati.
Ma l’affare non finiva lì: il neoacquistato rudere doveva essere ristrutturato. Tutti conosciamo lo scarso fairplay italico quando si tratta di differenziare i prezzi per turisti stranieri dai prezzi per Italiani: nelle campagne tale differenziazione è stata elevata all’ennesima potenza. All’ingenuo acquirente, reso ancor più fidente da abbondanti “lunch” e da tanta falsa accoglienza iniziale, veniva consigliato per i lavori il cugino geometra, il cognato muratore, il genero idraulico, la nipote titolare dell’agenzia per le pratiche burocratiche, l’amico rivenditore di materiali per l’edilizia. Case del valore finale reale di 100.000 – 200.000 euro venivano a costare 400.000, 500.000, 600.000 euro. Una pacchia, una vera manna per i nostri campagnoli che, giustamente, ne approfittavano, in base al principio: “Finché si trovano i polli…”.
Poi arrivò l’anno domini 2008, l’anno dei subprime, del crollo del mercato immobiliare negli Stati Uniti e nel Regno Unito, dei fallimenti a raffica di banche e assicurazioni inglesi, del governo britannico che per turare le falle nel sistema creditizio si svenava e stampava sterline come se fossero volantini pubblicitari. E la sterlina contro l’euro crollava, crollava, sempre più in basso, sempre più in fondo: 1.7, 1.4, 1.3, 1.1 … E gli Inglesi residenti nelle bicocche con piscina restaurate a caro prezzo, che avevano redditi in sterline, convertivano quelle sterline in sempre meno euro, e cominciavano a chiedersi: “Ma non ci converrà ritornarcene in Gran Bretagna (“go back home”), visto che qui in Italia con le nostre sterline svalutate non ci compriamo più nulla?”. Oltretutto i Britanni si erano nel frattempo stufati di coltivare stentate erbette e verdurine per le talpe, di scorazzare inutilmente coi loro fuoristrada con targa gialla e guida a destra per le nostre campagne, belle sì, ma prive di servizi, di vita sociale tra gente sopportabile, di comodità, così desolate durante le lunghe invernate, e, in fin dei conti, noiose da inedia. Si erano stancati di attendere l’ispirazione artistica raccogliendo in continuazione col retino insetti, formiche, vermi di mosche e altra campagnola sporcizia galleggiante nell’acqua delle loro piscine. Si erano accorti che l’Italia, la vagheggiata Italia, l’italian dream, più che un sogno era un incubo di clandestini, malavita, tasse, burocrazia, servizi pubblici scadentissimi, rapine e stupri in villa…
E allora hanno pensato: “Ma se vendiamo questo nostro casolare tipico toscano umbro marchigiano che abbiamo pagato centinaia di migliaia di euro, e convertiamo queste centinaia di migliaia di euro in sterline, poi con tutte queste sterline in Inghilterra torniamo a vivere da signori”. Ed ecco allora gli Inglesi affollare le nostre agenzie immobiliari, ecco i mediatori riempire bacheche, siti internet e giornaletti immobiliari di casolari tipici ristrutturati con piscina in vendita… ma, ma….
Ma nessuno compra.
Nessun Italiano con famiglia, con figli e/o anziani, può andare a vivere in quelle lande isolate e sperdute, vicino a qualche spopolato paesetto di vecchi, senza servizi, senza scuole, senza ospedali. Nessun Italiano è disposto poi, anche se libero dalle necessità di una famiglia, a pagare un immobile tre, quattro, cinque volte il suo reale valore. Anche perché l’acquirente italiano, sempre con l’occhio lungo, pensa: “Ma un domani, se dovrò rivendermi questa bicocca in campagna, quale fesso me la comprerà?”. Senza contare infine che sul valore delle aree rurali incombe il 2013, l’anno in cui, in ossequio ad accordi liberisti di commercio mondiale già siglati, tesi a favorire le esportazioni agricole di paesi emergenti, l’Europa toglierà agli agricoltori quei sussidi che finora ne avevano permesso la sopravvivenza, con conseguente futuro deprezzamento e cambio di destinazione (a pascolo) dei terreni.
Devo dire che il riconosciuto senso pratico, il tradizionale empirismo britannico, sta inducendo i venditori inglesi a una corsa al ribasso dei prezzi, spesso in concorrenza tra connazionali. In questo i Britannici si stanno dimostrando più realisti e lungimiranti di quei vergari nostrani ai quali il casolare tipico, il rustico, è rimasto ancora invenduto, e che continuano a chiedere prezzi superiori ai 100.000 euro, non comprendendo che, finita la moda degli Inglesi, il mero valore di cubatura delle loro catapecchie è di 10.000 – 20.000 euro al massimo. E per questi 10.000 – 20.000 euro devono ringraziare certe demenziali e antilibertarie normative statali e regionali che impediscono tirannicamente al cittadino la libertà primaria di costruire sulla sua proprietà, sulla sua terra, o lo taglieggiano imponendogli oneri di fantomatiche urbanizzazioni e altre tasse assurde. In mancanza di tali leggi vessatorie e predatorie, in un regime di libero mercato, il valore delle dette bicocche sarebbe negativo: il costo della loro demolizione.
Rimangono pur tuttavia come acquirenti dei casolari tipici i Magrebini e i Rumeni, a prezzi ovviamente magrebini e rumeni. “


(Articolo di Filippo Matteucci su ItaliaReale di Settembre)
03/11/2009 21:00
 
Email
 
Scheda Utente
 
Modifica
 
Cancella
 
Quota
Post: 1.500
Città: MILANO
Età: 31
Sesso: Maschile
Utente semplice
Villa Singola
OFFLINE
Forte questo articolo... conosco un caso, solo che invece che inglesi erano olandesi...
03/11/2009 22:31
 
Email
 
Scheda Utente
 
Modifica
 
Cancella
 
Quota
Post: 2.402
Sesso: Femminile
Utente semplice
Ranch in Texas
OFFLINE
Re: (Articolo di Filippo Matteucci su ItaliaReale di Settembre)
florianus, 03/11/2009 14.41:

“ Country house: Inglesi in fuga.

Case del valore finale reale di 100.000 – 200.000 euro venivano a costare 400.000, 500.000, 600.000 euro. Una pacchia, una vera manna per i nostri campagnoli che, giustamente, ne approfittavano, in base al principio: “Finché si trovano i polli…”.
...
Nessun Italiano è disposto poi, (...) a pagare un immobile tre, quattro, cinque volte il suo reale valore. Anche perché l’acquirente italiano, sempre con l’occhio lungo, [SM=g7628] (allora chi l'ha gonfiata la bolla italiana, Andrea Bocelli? n.d.r.) pensa: “Ma un domani, se dovrò rivendermi questa bicocca in campagna, quale fesso me la comprerà?”.



Il senso di questo articolo si potrebbe riassumere in una di quelle barzellette "ci sono un francese, un americano e un italiano..." Il livello è quello [SM=g9128]

in questo caso ci sono:
gli immigrati brutti zozzi e cattivi
gli inglesi fessi
e infine gli italiani, più furbi di tutti che vincono sempre

ma sto Filippo Matteucci non ch'aveva un caczo da fa'?
[Modificato da TobaccoFlower 03/11/2009 22:47]
____________________________________________________

La casa è un sentimento.

°.°.°.°.°.°.°.°.°.°.°.°.°.°.°.°.°.°.°.°.°.°.°.°.°.°.°.°.°.°.°.°.°
04/11/2009 17:29
 
Email
 
Scheda Utente
 
Modifica
 
Cancella
 
Quota
Post: 1.500
Città: MILANO
Età: 31
Sesso: Maschile
Utente semplice
Villa Singola
OFFLINE
Re: Re: (Articolo di Filippo Matteucci su ItaliaReale di Settembre)
TobaccoFlower, 03/11/2009 22.31:



Il senso di questo articolo si potrebbe riassumere in una di quelle barzellette "ci sono un francese, un americano e un italiano..." Il livello è quello [SM=g9128]

in questo caso ci sono:
gli immigrati brutti zozzi e cattivi
gli inglesi fessi
e infine gli italiani, più furbi di tutti che vincono sempre

ma sto Filippo Matteucci non ch'aveva un caczo da fa'?



L'articolo è divertente, non mi pare che abbia pretese di scientificità. E' vero che adesso la provincia si sta sbragando e gli stranieri che avevano superato gli italiani in spese folli se la stanno prendendo in saccoccia, specie per via delle loro monete ex forti...

16/11/2009 22:49
 
Email
 
Scheda Utente
 
Modifica
 
Cancella
 
Quota
Post: 7
Città: ROMA
Età: 54
Sesso: Maschile
Utente semplice
Sottoscala
OFFLINE
Re: Re: (Articolo di Filippo Matteucci su ItaliaReale di Settembre)
TobaccoFlower, 11/3/2009 10:31 PM:



Il senso di questo articolo si potrebbe riassumere in una di quelle barzellette "ci sono un francese, un americano e un italiano..." Il livello è quello [SM=g9128]




a tobaccoflower, dalle parti mie (lazio) la situazione è esattamente quella descritta nell'articolo (altrimenti non l'avrei postato).
la bolla immobiliare inflazionistica delle catapecchie in campagna l'hanno gonfiata gli stranieri , in primis gli inglesi, ma anche qualche olandese e tedesco.

il giornalista scrive:
"In questo i Britannici si stanno dimostrando più realisti e lungimiranti di quei vergari nostrani ai quali il casolare tipico, il rustico, è rimasto ancora invenduto, e che continuano a chiedere prezzi superiori ai 100.000 euro, non comprendendo che, finita la moda degli Inglesi, il mero valore di cubatura delle loro catapecchie è di 10.000 – 20.000 euro al massimo."

da come te la prendi sembra il caso tuo....
t'è rimasto il rudere invenduto? [SM=g1747522]

16/11/2009 22:52
 
Email
 
Scheda Utente
 
Modifica
 
Cancella
 
Quota
Post: 7.647
Sesso: Maschile
Utente semplice
Castellina in Chianti
OFFLINE
Re: Re: Re: (Articolo di Filippo Matteucci su ItaliaReale di Settembre)
florianus, 16/11/2009 22.49:


...
da come te la prendi sembra il caso tuo....
t'è rimasto il rudere invenduto? [SM=g1747522]




Me sa che c'hai preso male [SM=g1749711]

Ma ti rispondera' lei [SM=g6942]

(scappa finche' sei in tempo [SM=g1806253] )
_____________________________________

16/11/2009 23:07
 
Email
 
Scheda Utente
 
Modifica
 
Cancella
 
Quota
Post: 7
Città: ROMA
Età: 54
Sesso: Maschile
Utente semplice
Sottoscala
OFFLINE
Re: Re: Re: Re: (Articolo di Filippo Matteucci su ItaliaReale di Settembre)
(sylvestro), 11/16/2009 10:52 PM:



Me sa che c'hai preso male [SM=g1749711]

Ma ti rispondera' lei [SM=g6942]

(scappa finche' sei in tempo [SM=g1806253] )




guarda che a me di quello che dice sta tobaccoflower nun me ne fot un caczo.... [SM=g1747532]

giudicheranno i lettori chi è in buona fede

personalmente i casolari tipici, ste bicocche da bbburini, mi stanno sulle pal.e, e so' contentissimo che i loro prezzi stanno crollando [SM=g1747522]

(carino l'ispettor clousot)
16/11/2009 23:12
 
Email
 
Scheda Utente
 
Modifica
 
Cancella
 
Quota
Post: 7.647
Sesso: Maschile
Utente semplice
Castellina in Chianti
OFFLINE
Re: Re: Re: Re: Re: (Articolo di Filippo Matteucci su ItaliaReale di Settembre)
florianus, 16/11/2009 23.07:


...
giudicheranno i lettori chi è in buona fede
...



La accendiamo? [SM=g6942]

Te stavo a spiega' che le tue diffidenze son mal riposte ma ... (ke te lo spiego a fa', hai gia' capito tutto [SM=g7752] )

Buon crollo anche a te [SM=g1747529]
[Modificato da (sylvestro) 16/11/2009 23:13]
_____________________________________

17/11/2009 00:03
 
Email
 
Scheda Utente
 
Modifica
 
Cancella
 
Quota
Post: 2.402
Sesso: Femminile
Utente semplice
Ranch in Texas
OFFLINE
Re: Re: Re: (Articolo di Filippo Matteucci su ItaliaReale di Settembre)
florianus, 16/11/2009 22.49:



a tobaccoflower, dalle parti mie (lazio) la situazione è esattamente quella descritta nell'articolo (altrimenti non l'avrei postato).
la bolla immobiliare inflazionistica delle catapecchie in campagna l'hanno gonfiata gli stranieri , in primis gli inglesi, ma anche qualche olandese e tedesco.

il giornalista scrive:
"In questo i Britannici si stanno dimostrando più realisti e lungimiranti di quei vergari nostrani ai quali il casolare tipico, il rustico, è rimasto ancora invenduto, e che continuano a chiedere prezzi superiori ai 100.000 euro, non comprendendo che, finita la moda degli Inglesi, il mero valore di cubatura delle loro catapecchie è di 10.000 – 20.000 euro al massimo."

da come te la prendi sembra il caso tuo....
t'è rimasto il rudere invenduto? [SM=g1747522]




mi spiace, ma non hai capito nulla del mio intervento. Io commentavo il MODO in cui è stata riportata la notizia, mica ho detto che è falsa.
Ruderi da vendere, magari averceli [SM=g7574]

____________________________________________________

La casa è un sentimento.

°.°.°.°.°.°.°.°.°.°.°.°.°.°.°.°.°.°.°.°.°.°.°.°.°.°.°.°.°.°.°.°.°
17/11/2009 00:09
 
Email
 
Scheda Utente
 
Modifica
 
Cancella
 
Quota
Post: 2.402
Sesso: Femminile
Utente semplice
Ranch in Texas
OFFLINE
Re: Re: Re: Re: Re: (Articolo di Filippo Matteucci su ItaliaReale di Settembre)
florianus, 16/11/2009 23.07:




guarda che a me di quello che dice sta tobaccoflower nun me ne fot un caczo.... [SM=g1747532]

giudicheranno i lettori chi è in buona fede

personalmente i casolari tipici, ste bicocche da bbburini, mi stanno sulle pal.e, (...)[SM=g1747522]




te commenti da solo [SM=g1765139]


[Modificato da TobaccoFlower 17/11/2009 00:10]
____________________________________________________

La casa è un sentimento.

°.°.°.°.°.°.°.°.°.°.°.°.°.°.°.°.°.°.°.°.°.°.°.°.°.°.°.°.°.°.°.°.°
23/11/2009 16:12
 
Email
 
Scheda Utente
 
Modifica
 
Cancella
 
Quota
Post: 7
Città: ROMA
Età: 54
Sesso: Maschile
Utente semplice
Sottoscala
OFFLINE
Re: Re: Re: Re: (Articolo di Filippo Matteucci su ItaliaReale di Settembre)
TobaccoFlower, 11/17/2009 12:03 AM:



mi spiace, ma non hai capito nulla del mio intervento. Io commentavo il MODO in cui è stata riportata la notizia, mica ho detto che è falsa.
Ruderi da vendere, magari averceli [SM=g7574]





a differenza del tuo primo commento, nel quale ti potevi risparmiare i caczi e altro (non mi commento, ti ho solo risposto col tuo linguaggio) , stavolta mi hai risposto educatamente, ed educatamente replico.

poco mi importa il MODO come una notizia è riportata, l'importante è che sia VERA, come tu stessa riconosci.
credo tu sia al corrente della soffocante crisi che c'è nel settore immobiliare edilizio: chi è imprenditore o autonomo rischia di chiudere o peggio, chi è dipendente non trova lavoro.
io opero in questo settore, quindi la cosa mi interessa e molto.

la causa della crisi immobiliare in generale sono stati i tassi di interesse tenuti artificialmente troppo bassi per troppi anni, che hanno creato una bolla immobiliare. le conseguenze dello scoppio della bolla immobiliare noi del settore le stiamo pagando sulla nostra pelle.
oggi il mercato non si riaggiusta PERCHé I PREZZI SONO ANCORA TROPPO ALTI, DEVONO SCENDERE ULTERIORMENTE.
quindi capirai che ce l'ho con qualsiasi fonte di inflazione e di aumento ingiustificato dei prezzi degli immobili.
questi inglesi hanno inflazionato il mercato delle case di campagna per anni, spiazzando gli italiani che non compravano più le bicocche in campagna perché troppo care. per anni quindi, per colpa loro, nelle zone rurali per le case e per l'edilizia non c'è stato più mercato: il figlio del contadino che voleva comprarsi una casa in campagna non poteva farlo più perché a causa degli inglesi GLI COSTAVA TROPPO CARA, NON CI ARRIVAVA PIù.
gli inglesi hanno reso impossibile per gli italiani non benestanti comprarsi la casa in campagna. e c'era a chi la casa serviva proprio in campagna perché lì lavorava.
mi spiego ancora meglio, per non essere frainteso.
per POCHI inglesi che ristrutturavano (senza senso) catapecchie diroccate noi del settore ci siamo persi tutto il lavoro che ci avrebbero fornito i MOLTI italiani che usualmente investivano nelle zone rurali.
gli inglesi lo hanno potuto fare perché avevavo allora la sterlina tenuta artificialmente forte dagli alti tassi d'interesse britannici.
ora invece la sterlina è debolissima, come quello che ha scritto l'articolo da me postato (che, mi sono informato sul web, è un economista e non un giornalista) ha esattamente detto.
per essere più chiaro: questi inglesi, inflazionando i prezzi delle catapecchie in campagna, CI HANNO PER ANNI TOLTO LAVORO.
agli italiani la casa in campagna serviva per lavorare e vivere, mentre sti inglesi venivano qui solo per spasso, per scorazzare coi fuoristrada, per snobismo, quando passava un italiano si chiudevano in casa, socializzavano solo tra loro, e non hanno fatto altro che dire male di noi italiani, delle nostre abitudini, dei telefoni, degli ospedali (e i loro sono anche peggio), di tutto, per giunta spesso neanche pagando puntualmente chi svolgeva lavori per loro.
aprivano agriturismi a carissimo prezzo per spennare i loro connazionali (solo, nessun italiano si sognava di andare a mangiare in un agriturismo inglese...)in concorrenza ai nostri albergatori (che dalle mie parti si sono giustamente inczzati), sfruttando tutte le possibilità di abusivismo (mentre i nostri albergatori erano stracontrollati e pagavano le tasse fino all'ultima lira).
ti posso assicurare che dalle mie parti erano tutt'altro che ben visti, evidentemente qualche ragione di ciò c'era.
per me se se ne rimanevano a casa loro era meglio, e sono felicissimo che strozzati dalla debolezza della loro sterlina oggi se ne vanno a casa scornati.
almeno potremo ritornare a LAVORARE per gli italiani. cosa di cui l'edilizia, in questo momento di crisi e disoccupazione, ha estrememente bisogno.

che poi io personalmente non andrei mai ad abitare in una bicocca in campagna è un altro discorso... ognuno va a vivere dove vuole.


23/11/2009 16:45
 
Email
 
Scheda Utente
 
Modifica
 
Cancella
 
Quota
Post: 2.402
Sesso: Femminile
Utente semplice
Ranch in Texas
OFFLINE
Re: Re: Re: Re: Re: (Articolo di Filippo Matteucci su ItaliaReale di Settembre)
florianus, 23/11/2009 16.12:




a differenza del tuo primo commento, nel quale ti potevi risparmiare i caczi e altro (non mi commento, ti ho solo risposto col tuo linguaggio) , stavolta mi hai risposto educatamente, ed educatamente replico.

poco mi importa il MODO come una notizia è riportata, l'importante è che sia VERA, come tu stessa riconosci.
credo tu sia al corrente della soffocante crisi che c'è nel settore immobiliare edilizio: chi è imprenditore o autonomo rischia di chiudere o peggio, chi è dipendente non trova lavoro.
io opero in questo settore, quindi la cosa mi interessa e molto.






sì anche a me l'argomento interessa e molto, ma ciò non toglie che per me questo Filippo Matteucci è un cretino e l'ho espresso in maniera ironica, senza offendere nessuno. Se ho offeso qualcuno, al limite, è Filippo Matteucci [SM=g1750163], te che c'entri?
Per il resto sono d'accordo su tutto, poichè siamo tutti sulla stessa barca.
E' questa maledetta bolla che ci rende aggressivi... [SM=g1748862]

[SM=g1750483]

____________________________________________________

La casa è un sentimento.

°.°.°.°.°.°.°.°.°.°.°.°.°.°.°.°.°.°.°.°.°.°.°.°.°.°.°.°.°.°.°.°.°
08/06/2010 15:28
 
Email
 
Scheda Utente
 
Modifica
 
Cancella
 
Quota
Post: 7
Città: ROMA
Età: 54
Sesso: Maschile
Utente semplice
Sottoscala
OFFLINE
Re: Re: Re: Re: Re: Re: (Articolo di Filippo Matteucci su ItaliaReale di Settembre)
TobaccoFlower, 23/11/2009 16.45:



Se ho offeso qualcuno, al limite, è Filippo Matteucci [SM=g1750163], te che c'entri?
Per il resto sono d'accordo su tutto, poichè siamo tutti sulla stessa barca.
...

[SM=g1750483]




a distanza di mesi dall'intervento, devo dire che l'economista filippo matteucci aveva azzeccato tutte le sue previsioni scritte in quell'articolo, e soprattutto quella per cui case e terreni in campagna sarebbero crollati di prezzo da paura, perché nessuno le vuole più, ormai nemmeno ai prezzi di oggi, pure se bassi! [SM=g1747522]

se sei d'accordo sul contenuto perché insulti gratuitamente l'autore dell'articolo e quindi anche me che mi sono preso il disturbo di postarlo, il che vuol dire che lo condivido in tutto, anche per il modo sfottente in cui è scritto , e c'è chi se lo merita. [SM=g1750826]

posso pure capire che il tono sfottente di matteucci verso inglesi e vergari nostrani possa innervosire chi ha qualche problema di discendenza da questi ultimi , ma rustica progenie semper villana fuit e dalle cerque non scappano i melaranci....
è sempre stato così, io che ci posso fare?!?!
Amministra Discussione: | Chiudi | Sposta | Cancella | Modifica | Notifica email Pagina precedente | 1 | Pagina successiva
Nuova Discussione
Rispondi

Feed | Forum | Bacheca | Album | Utenti | Cerca | Login | Registrati | Amministra
Crea forum gratis, gestisci la tua comunità! Iscriviti a FreeForumZone
FreeForumZone [v.6.1] - Leggendo la pagina si accettano regolamento e privacy
Tutti gli orari sono GMT+01:00. Adesso sono le 09:14. Versione: Stampabile | Mobile
Copyright © 2000-2024 FFZ srl - www.freeforumzone.com
View My Stats