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Grecia - situazione della crisi economica

Ultimo Aggiornamento: 21/07/2015 09:38
21/02/2012 08:04
 
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dgambera, 20/02/2012 22.30:

The Greek Economy and its Real Estate Market as the Crisis Unfolds

Notare a pag. 16 la % di proprietari in Grecia ed Italia è identica, mentre in Spagna è addirittura più alta.

E come in Italia


Greek households viewed dwellings as safe long term investments




Poi c'è anche quest'altro

The evolution and outlook of the Greek real estate market and initiatives of the Bank of Greece





ho rainews24 in sottofondo, mi pare di aver sentito che si parli di nuove tasse sulla casa, qualcuno conferma?

[SM=g2564972]
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12/03/2012 22:20
 
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Atene, le tre sfide impossibili per la salvezza definitiva

di Fabio Pavesi 11 marzo 2012


Atene per ora è salva, ma tutti sanno che il difficile comincia ora. Il sacrificio degli investitori privati che hanno visto tagliati del 74% i propri crediti verso la Grecia regala una boccata d'ossigeno. Permetterà l'arrivo degli aiuti internazionali e il rimborso dei 14 miliardi di debito in scadenza il 20 marzo. Si è evitato il default incontrollato che avrebbe provocato secondo le stime dell'Iif (l'associazione mondiale delle grandi banche) perdite per mille miliardi al sistema finanziario internazionale.

Ma è ovvio che ora tocca alla Grecia. Tamponata la mina del debito da qui in avanti deve fare in modo di farcela da sola. E qui è il problema. Come fa un paese sottoposto a dure misure di austerity fiscale a ritrovare quella crescita in grado di rendere sostenibile negli anni a venire il peso, che resta elevato, del proprio debito? Ecco tre nodi da superare.

La crescita: serve il miracolo
Per centrare l'obiettivo indicato dall'Fmi di un debito pubblico al 120% del Pil (il livello attuale dell'Italia) nel 2020, cioè tra 8 anni, la crescita ellenica dovrebbe secondo gli analisti di Credit Suisse mettere a segno un incremento medio annuo dal 2014 al 2020 del 2,3%. Posto che il 2012 e il 2013 saranno anni persi dato che le stime indicano il paese ancora in profonda recessione. Uno scenario che sa di miracolistico. La storia insegna che la Grecia dal 2008 è sempre stata in recessione. Il Pil è sceso del 3,3% nel 2009; del 3,5 ne 2010 e l'ultimo trimestre del 2011 ha segnato un -7,5%, peggio delle aspettative di pochi mesi prima. Un crescendo in profondo rosso che in soldoni ha voluto dire che il prodotto interno lordo ha perso per strada qualcosa come 20-25 miliardi di euro dalla crisi Lehman. Chiedersi come farà nei prossimi anni a invertire la tendenza non è ozioso. La disoccupazione è passata dal 7,7% del 2008 al 18% stimato dall'Fmi per quest'anno. Gli investimenti in capitale fisso cadono a doppia cifra anno su anno dal 2008. I consumi privati e pubblici sono scesi nel 2011 rispettivamente del 7 e dell'8,5%. Un paese al collasso. Crescere di oltre il 2% nei prossimi anni vorrebbe dire correre a un ritmo doppio rispetto alla crescita che l'Italia (che certo non è la Grecia) ha avuto negli ultimi 15 anni.

Il deficit: la voragine
Non c'è avanzo primario del bilancio pubblico di Atene almeno dal 2006. Il saldo primario è caduto del 10 e del 5% nel biennio 2009-2010. E se non si ottiene un avanzo primario il debito non può che continuare a salire. E sempre per rispettare quell'equilibrio di sostenibilità del debito posto a 120% del Pil al 2020 occorrerebbe realizzare un avanzo di bilancio dell'1,7% già nel 2013 per poi accelerare sopra il 4% negli anni dal 2014 al 2020. Vista così è fantascienza o meglio un bel libro delle illusioni.
Gli analisti del Credit Suisse hanno simulato cosa accadrebbe al debito greco se solo la crescita e il saldo primario fossero più bassi di un solo punto percentuale rispetto allo scenario base. Ebbene, la curva del debito sul Pil non scenderebbe mai sotto il 150% del Pil neppure negli anni dal 2020 al 2030. Altro che sostenibilità del debito.

La mina delle banche: 11,4 miliardi di deficit patrimoniale
Le banche greche sono sull'orlo del collasso da tempo. Del resto se l'economia sprofonda per un sistema bancario chiuso come quello ellenico la sorte non può essere diversa. Basti ricordare che da tempo le banche greche dipendono per la loro tenuta dai 100 miliardi di euro di finanziamenti garantiti dalla Bce. Senza quelli gli istituti sarebbero già falliti. Le banche hanno vissuto l'emorragia o meglio la fuga dei depositanti. Oltre 40 miliardi di euro si sono volatilizzati negli ultimi anni. E le sofferenze sui prestiti sono a livelli record. Ora in più c'è la grana delle perdite sui bond di Atene che contavano per più di 38 miliardi di valore di carico sui bilanci degli istituti. Gli analisti di Mediobanca Securities hanno stimato un deficit di capitale pari a 11,4 miliardi di euro dopo l'operazione del taglio del debito privato dell'altro ieri. Soldi che qualcuno dovrà mettere nelle casse delle banche. Già ma chi? Gli azionisti, lo Stato? Difficile che queste risorse si possano reperire tanto facilmente. Un'altra mina sul cammino greco.

©RIPRODUZIONE RISERVATA

14/03/2012 17:43
 
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Grecia: dopo la crisi c’è la fame e dopo la fame la delinquenza dilaga
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20/03/2012 20:25
 
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31/03/2012 10:16
 
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Grecia: affitti spazi commerciali crollati del 25-30%

30/03/2012



Nel 2012 in Grecia gli spazi commerciali (uffici e negozi) vuoti e sfitti è destinato ad aumentare, mentre i canoni d'affitto sono destinati a diminuire ulteriormente, soprattutto nelle aree meno popolari delle città elleniche.

Lo sostiene una ricerca di Colliers, da cui è emerso che dall'anno scorso gli affitti degl immobili "commercial" in Grecia sono diminuiti dal 25 al 30%, mentre la percentuale di negozi e uffici disponibili è salita del 30%.

Colliers prevede che la disponibilità di questo tipo di spazi salirà ulteriormente nei prossimi mesi sino a raggiungere il 35%, perché la domanda si sta concentrando sui centri commerciali dove le imprese straniere e locali hanno rivolto la loro attenzione.
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05/04/2012 19:56
 
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Grecia chiede una dilazione

05/04 14:32 CET

La crisi finanziaria in Grecia ha fatto un altro passo avanti verso il default. Atene ha infatti chiesto di riportare ad una data ulteriore lo scambio di oltre 20 miliardi di euro in bond pari al 72% delle obbligazioni emesse dal Tesoro. La Grecia non puo dunque pagare gli interessi e chiede una proroga almeno fino al 20 aprile
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06/04/2012 21:12
 
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Grecia, lavoratori di porto protestano davanti a Banca Centrale: “Ci hanno rubato i risparmi”

06/04 19:24 CET

E’ ancora protesta in Grecia: bandiere nere, colpi di clacson, scontri con la polizia in assetto antisommossa.

Stavolta sono centinaia di lavoratori portuali a farsi sentire davanti alla Banca Centrale di Grecia. Denunciano di aver perso parte dei loro risparmi: “Ci hanno rapinato. Ci hanno rubato i nostri risparmi – dice Fotis Siakaras, segretario del sindacato dei lavoratori di porto -. Non sapevamo che fossero nei bond. Nessuno ce lo ha chiesto. Questo taglio è sui contributi dei lavoratori portuali”

Durante la manifestazione di protesta ci sono stati momenti di forte tensione che hanno provocato anche il ferimento di alcune persone.

L’accordo sullo swap dei titoli, che ha causato forti perdite ai detentori di bond, è essenziale per il piano di salvataggio della Grecia.
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06/04/2012 21:21
 
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Crisi: sempre più suicidi in Grecia e Italia


05/04 20:11 CET

Farmacista in pensione, a 77 anni schiacciato dai debiti, ha deciso di darsi la morte in pieno giorno nel centro di Atene. Un suicidio politico. Nel messaggio che ha lasciato, l’uomo ha accusato il governo greco di annientare – con le sue misure di austerità “qualsiasi speranza di sopravvivenza”. Dal 2010 le pensioni sono state tagliate del 15%, del 20% quelle oltre i 1200€.

“E’ una vergogna – esclama un’anziana donna -, una grande vergogna. Poteva essere uno di noi, un nostro familiare. Ci suicideremo tutti. Oggi ho ricevuto il mio bonus pasquale e invece di 400€ ne ho avuti 180. Come farò a camparci?”

A febbraio una donna aveva minacciato di gettarsi dalla finestra del suo ufficio. Madre di famiglia e funzionaria pubblica come suo marito, aveva appena saputo che sarebbero stati entrambi licenziati. Nel 2010 il tasso di suicidi in Grecia è aumentato del 18%, nel 2011 ad Atene del 25%. E’ una epidemia, in un paese che, prima della crisi, aveva il tasso di suicidi più basso dell’Unione europea.

Lo psichiatra Orestis Giotakos spiega: “Nel 20% dei casi, i suicidi non avevano problemi psichiatrici. Sono persone che hanno vissuto un episodio traumatico nella loro vita, o un grave problema finanziario o una malattia che non hanno saputo affrontare e, soccombendo alla pressione, hanno visto solo questa come soluzione.”

Anche in Italia la crisi sta provocando un aumento dei suicidi. E gli episodi si susseguono ormai ogni giorno. A Gela, in Sicilia, la vedova di 78 anni che si è buttata dalla finestra martedì, era angosciata perché la sua pensione era stata ridotta da 800 a 600€ al mese.

Il giorno prima, un corniciaio indebitato con gli usurai si è impiccato a Roma, come ha fatto a Milano un autotrasportatore disoccupato. Sempre nella capitale, mercoledì si è sparato il titolare di un’azienda in fallimento, mentre in Trentino Alto Adige ha trovato la morte un piccolo imprenditore, che, oberato dai debiti, si è dato fuoco.

Si erano dati alle fiamme la settimana scorsa anche un operaio marocchino e un imprenditore edile, salvati ma tuttora in gravi condizioni.
Nei primi tre mesi dell’anno sono state almeno 15 le persone che si sono tolte la vita o hanno tentato di farlo per ragioni economiche.
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06/04/2012 21:38
 
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Suicidio Grecia: il pensionato invocava il Kalashnikov, censurato

Debora Billi
Giovedì 5 Aprile 2012, 11:13

Il messaggio di Dimitris Christoulas, il pensionato greco suicida, invoca rivolta e Kalashnikov. Ma noi non ne sappiamo niente.



E' interessante come nessuno, dico nessuno, sulla stampa e sulla Rete italiana abbia tradotto per intero il messaggio del pensionato che si è sparato in Grecia a piazza Syntagma. Nessuno si è azzardato, pare, a parte il riferimento a lontani fatti italiani del '45. Trovo una traduzione dal greco all'inglese sul blog del prof. Piga, e scopro che il pensionato tra l'altro scrive:

Vista la mia età avanzata, non ho modo di reagire in modo attivo - ma se un mio concittadino greco afferrasse un Kalashnikov, sarei pronto a stare al suo fianco.

Io credo che questa sia un'affermazione da prima pagina, e lo credono anche i greci che infatti sono immediatamente scesi in piazza a fare casino.

Invece, noi bambinetti italiani siamo stati accuratamente sottoposti a censura.

Viene così da chiedersi cosa ci sarà mai scritto davvero nei disperati messaggi che lasciano anche i nostri suicidi (ormai due al giorno). Solo piagnistei per moglie e figli? Solo lacrime per i dipendenti e i creditori? Io non credo.

Siamo ahimé abituati a leggere spesso di uomini che, disperati e rabbiosi per un divorzio, ammazzano la moglie e poi si suicidano. E' strano che invece chi è altrattanto disperato e forse anche più rabbioso per l'annientamento della propria azienda, per la distruzione di salario o pensione, non trovi altro colpevole che se stesso. Eppure di colpevoli da additare ce ne sarebbero a iosa.

Un suicidio, cari miei, non fa notizia. E' meno interessante di una morte bianca, perché non c'è neppure la caccia al responsabile: il suicida fa tutto da solo, l'unica responsabilità è la sua. Stampa e politici lo liquidano con un paio di paroline di circostanza e la faccia compunta.

Eppure sono tutti terrorizzati, credetemi. Terrorizzati dai Kalashnikov nascosti nei messaggi dei suicidi, che siano scritti nero su bianco o meno. Perché lo sanno, che prima o poi quei fucili o quelle taniche potrebbero rivoltarsi contro di loro. E succederà, la prima volta che un aspirante suicida penserà che, in fondo, se sta per morire non ha poi nulla da perdere.
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08/04/2012 12:14
 
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tanto tuono' che piovve

fonte: repubblica

LA CRISI

I sussidi sono agli sgoccioli
Migliaia di famiglie greche a rischio povertà


Ad agosto buona parte dei 165mila disoccupati assistiti dallo stato smetteranno di ricevere gli assegni. Il venir meno di uno dei pochi ammortizzatori sociali rimasti rischia di provocare una nuova esplosione di malessere. Ed entro fine anno il tasso dei senza lavoro dovrebbe arrivare al 30%

di ETTORE LIVINI


MILANO - Ancora cinquanta giorni, poi ad Atene scoppierà la bomba ad orologeria della disoccupazione. Alla fine di agosto, infatti scadranno molti dei termini dei sussidi garantiti negli ultimi due anni ha chi è rimasto senza lavoro. E del milione di ellenici senza un impiego (il 22,6%) solo 165mila continueranno a ricevere ogni mese un assegno dallo Stato, e ancora solo per poco tempo. Lo ha annunciato Georgios Romanias, capo dell'ufficio studi dell'Istituto del lavoro, aggiungendo che salvo improbabili inversioni di tendenza, a fine anno il tasso di disoccupazione nel paese dovrebbe salire al 30%.

Il circolo vizioso austerità-recessione, in effetti, continua a togliere ossigeno a un paese che fatica ancora a vedere la fine del tunnel dopo quattro anni di crisi in cui è stato bruciato il 20% del Pil. Il prodotto interno lordo è crollato nel primo trimestre del 2012 di un altro 6,5% e anche sul fronte del lavoro l'orizzonte è nero, visto che le condizioni imposte dalla Trojka in cambio di 230 miliardi di aiuti prevedono la riduzione di 150mila dipendenti statali entro il 2015 mentre il colpo d'acceleratore promesso dal governo Samaras a Bruxelles sulle privatizzazioni rischia in prospettiva di creare nuova disoccupazione visti gli organici un po' pletorici delle grandi aziende pubbliche.

Il rischio di un'esplosione sociale resta dunque elevato e non a caso è una delle armi che l'esecutivo di unità nazionale userà nei negoziati con Ue, Bce e Fmi per ottenere un allungamento e/o un ammorbidimento delle condizioni del piano di salvataggio. I rappresentanti delle istituzioni internazionali sono arrivati ieri nella capitale ma l'esame della situazione dovrebbe decollare solo entro fine mese. Atene dovrebbe anche chiedere di poter ricapitalizzare il sistema bancario eattraverso l'Esm e non con il pacchetto di aiuti già concordato, un modo per ridurre la montagna del debito ellenico.

(03 luglio 2012)


d'altronde, se per 10-20 anni hanno campato di clientelismo e nepotismo pagato coi buffi, prima o poi i nodi vengono al pettine

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03/07/2012 15:02
 
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Re: tanto tuono' che piovve
laplace77, 03/07/2012 13.15:


fonte: repubblica

LA CRISI

I sussidi sono agli sgoccioli
Migliaia di famiglie greche a rischio povertà


Ad agosto buona parte dei 165mila disoccupati assistiti dallo stato smetteranno di ricevere gli assegni. Il venir meno di uno dei pochi ammortizzatori sociali rimasti rischia di provocare una nuova esplosione di malessere. Ed entro fine anno il tasso dei senza lavoro dovrebbe arrivare al 30%

di ETTORE LIVINI


MILANO - Ancora cinquanta giorni, poi ad Atene scoppierà la bomba ad orologeria della disoccupazione. Alla fine di agosto, infatti scadranno molti dei termini dei sussidi garantiti negli ultimi due anni ha chi è rimasto senza lavoro. E del milione di ellenici senza un impiego (il 22,6%) solo 165mila continueranno a ricevere ogni mese un assegno dallo Stato, e ancora solo per poco tempo. Lo ha annunciato Georgios Romanias, capo dell'ufficio studi dell'Istituto del lavoro, aggiungendo che salvo improbabili inversioni di tendenza, a fine anno il tasso di disoccupazione nel paese dovrebbe salire al 30%.

Il circolo vizioso austerità-recessione, in effetti, continua a togliere ossigeno a un paese che fatica ancora a vedere la fine del tunnel dopo quattro anni di crisi in cui è stato bruciato il 20% del Pil. Il prodotto interno lordo è crollato nel primo trimestre del 2012 di un altro 6,5% e anche sul fronte del lavoro l'orizzonte è nero, visto che le condizioni imposte dalla Trojka in cambio di 230 miliardi di aiuti prevedono la riduzione di 150mila dipendenti statali entro il 2015 mentre il colpo d'acceleratore promesso dal governo Samaras a Bruxelles sulle privatizzazioni rischia in prospettiva di creare nuova disoccupazione visti gli organici un po' pletorici delle grandi aziende pubbliche.

Il rischio di un'esplosione sociale resta dunque elevato e non a caso è una delle armi che l'esecutivo di unità nazionale userà nei negoziati con Ue, Bce e Fmi per ottenere un allungamento e/o un ammorbidimento delle condizioni del piano di salvataggio. I rappresentanti delle istituzioni internazionali sono arrivati ieri nella capitale ma l'esame della situazione dovrebbe decollare solo entro fine mese. Atene dovrebbe anche chiedere di poter ricapitalizzare il sistema bancario eattraverso l'Esm e non con il pacchetto di aiuti già concordato, un modo per ridurre la montagna del debito ellenico.

(03 luglio 2012)


d'altronde, se per 10-20 anni hanno campato di clientelismo e nepotismo pagato coi buffi, prima o poi i nodi vengono al pettine

[SM=g9128]



Penso anche io che la Grecia sia andata, per i motivi di seguito.

Il mercato già lo sta scontando quindi non penso ci saranno ulteriori ripercussioni sui mercati o sull'euro, in caso di uscita dalla Grecia dall'euro.

D'altro canto l'Europa se vorrà mantenere L'euro, dovrà imporre sacrifici estremamente duri a tutti i paesi chi più chi meno, spending review veramente dure, e avrà bisogno per convincere i paesi più riluttuosi ai cambiamenti, di un esempio di quello che può succedere, se tali sacrifici non saranno adottati nelle modalità e nei tempi richiesti.


L'esempio sarà proprio la Grecia.

I furbetti sono avvisati.









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Chi di speculazione ferisce di speculazione perisce.
04/07/2012 11:23
 
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Re: Re: tanto tuono' che piovve

L'uscita della Grecia dall'euro è quasi (ma leverei il quasi) dato per scontato.

www.teleborsa.it/DettaglioNews/629_2012-07-04_TLB/torna_attuale_lipotesi_della_grecia_fuori_dalle...
[Modificato da MARCHE66 04/07/2012 11:24]
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Chi di speculazione ferisce di speculazione perisce.
19/08/2012 13:21
 
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Nulla succede per caso
Spread: l’educazione dei greci (Fonte: ecodellarete.net - 02/08/2012)

...In un’interrogazione al Ministro dell’Economia, poi ripresa dal blog del Financial Times dedicato al mondo della finanza, il Presidente della Commissione Parlamentare per gli Affari Economici, la parlamentare socialista Vasso Papandreou, accusa la Banca Centrale Greca di aver approfittato del periodo di transizione tra il governo di centrodestra, dimissionario nel settembre 2009, e l’esecutivo socialista eletto in ottobre ma non ancora insediatosi, per modificare – fuori da ogni dialettica politica – le regole del mercato HDAT, introducendo una particolare misura che avrebbe amplificato la potenza di fuoco della speculazione sui titoli greci. La speculazione ribassista trae profitto dalla vendita di un titolo e dal successivo riacquisto del medesimo ad un prezzo inferiore, determinatosi proprio in virtù della massa di vendite iniziale: maggiore è la spinta al ribasso che si produce nell’intervallo di tempo che separa la vendita iniziale dal riacquisto, maggiore sarà il profitto speculativo. La Banca Centrale Greca ha ampliato, a partire dal novembre 2009, quell’intervallo di tempo da tre a dieci giorni: se prima gli speculatori potevano spingere al ribasso i prezzi per soli tre giorni, e poi erano costretti a ‘coprire’ la propria posizione, riacquistando i titoli venduti, le nuove regole consentivano di mantenere la posizione ‘scoperta’ per dieci giorni consecutivi, e dunque di produrre una spinta al ribasso prima impensabile. Quella spinta, di natura speculativa ma resa possibile dalla misura introdotta dall’autorità monetaria, può essere collocata all’origine della dinamica degli spread[6].

Mentre il Financial Times presenta la mossa della Banca Centrale Greca come un goffo errore, sostenendo che l’autorità monetaria ellenica “potrebbe aver involontariamente contribuito ad innescare la svendita dei titoli pubblici greci”, il contributo di Maffeo ci suggerisce un diverso punto di vista, che tende ad attribuire una precisa volontà politica all’operato delle autorità monetarie europee. La Banca Centrale Greca sembra infatti aver deliberatamente spalancato le porte del mercato HDAT alla speculazione, nel tentativo – perfettamente riuscito – di sfruttare l’onda ribassista presente sui listini dell’eurozona per esercitare una pressione sul neoletto governo. Quella pressione ha effettivamente gonfiato il costo del rifinanziamento del debito pubblico in scadenza, portandolo a livelli inaccettabili e dunque spingendo il nuovo esecutivo ad accettare le condizioni dettate nel Memorandum pur di ottenere i fondi necessari. La responsabilità dell’autorità monetaria si manifesta limpidamente quando la Banca Centrale Greca introduce, nell’aprile 2010, il divieto delle vendite allo scoperto sul mercato HDAT, e dunque bandisce quelle stesse operazioni che, sei mesi prima, aveva reso infinitamente profittevoli. Perché introdurre, a pochi mesi di distanza, una misura diametralmente opposta a quella adottata nel novembre 2009? Molto probabilmente, e qui emerge tutta la dimensione politica dell’operato dell’autorità monetaria, perché tra marzo ed aprile del 2010 sono stati raggiunti quegli accordi tra il governo e le istituzioni internazionali che vincoleranno la Grecia negli anni successivi, e dunque si è esaurita la necessità di esercitare una simile pressione sull’esecutivo: la banca centrale ha chiuso i rubinetti della speculazione non appena la Grecia ha accettato la via dell’austerità...


[Modificato da marco--- 19/08/2012 13:31]
31/08/2012 10:01
 
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Grecia, l’82% dei depositi bancari non supera i 2 mila euro



La maggior parte dei cittadini greci ha depositato in banca meno di 2 mila euro. Lo rivelano gli ultimi dati diffusi dall’Associazione bancaria ellenica, riportati dall’agenzia Bloomberg.
Alla data del 30 giugno, la percentuale dei depositi con meno di 2 mila euro era pari addirittura all’82% del totale. Un altro 11% dei depositi è compreso fra i 2 mila e i 10 mila euro; il 5,9% tra i 10 e i 50 mila. Solo lo 0,9% dei greci ha in banca una somma che va dai 50 ai 100 mila euro e una percentuale ancora inferiore (lo 0,4%) ha depositato più di 100 mila euro.
Complessivamente, a partire dal mese di dicembre del 2009 il volume di depositi bancari è crollato di oltre un terzo: la causa è, ancora una volta, la profonda crisi che ha messo in ginocchio il Paese europeo.

30 Agosto 2012
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Re:
(sylvestro), 8/31/2012 10:01 AM:

Grecia, l’82% dei depositi bancari non supera i 2 mila euro



La maggior parte dei cittadini greci ha depositato in banca meno di 2 mila euro. Lo rivelano gli ultimi dati diffusi dall’Associazione bancaria ellenica, riportati dall’agenzia Bloomberg.
Alla data del 30 giugno, la percentuale dei depositi con meno di 2 mila euro era pari addirittura all’82% del totale. Un altro 11% dei depositi è compreso fra i 2 mila e i 10 mila euro; il 5,9% tra i 10 e i 50 mila. Solo lo 0,9% dei greci ha in banca una somma che va dai 50 ai 100 mila euro e una percentuale ancora inferiore (lo 0,4%) ha depositato più di 100 mila euro.
Complessivamente, a partire dal mese di dicembre del 2009 il volume di depositi bancari è crollato di oltre un terzo: la causa è, ancora una volta, la profonda crisi che ha messo in ginocchio il Paese europeo.

30 Agosto 2012



eehehehe ^^

la causa è molto semplice, visto che non ci sono barriere ai movimenti di capitali come l'UE comanda chi ha un pò di soldi li ha già spostati da mesi su conti esteri : germania e UK in primis

Per questo le banche tedesche godono dello sfascio ellenico, si sono trovate ad essere innondate dai soldi greci.

Poi ci sono i poveracci, quelli che anche volendo non possono aprire conti esteri perchè con qualche migliaio di euri in banca che ti metti a fare !?!?

ecco che la media dei conti si è abbassata a livelli ridicoli, gli unici conti correnti corposi rimasti in grecia sono quelli di utilizzo statale, per il resto le mucche sono già scappate dalla stalla e da un bel pezzo.


ciao
Mao


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Comica e dannosa. In due parole, l’Unione Europea.
04/09/2012 14:29
 
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Grecia. La Troika ordina: "lavorate anche il sabato"
Grecia. La Troika ordina: "lavorate anche il sabato" (Fonte: contropiano.org - di Redazione Contropiano - 04/09/2012)

Bce, Fmi e CE pretendono che i lavoratori greci lavorino di più, nonostante un tasso di disoccupazione sempre più alto. E che ricevano meno soldi quando vengono licenziati...

I guai per i greci sembrano non finire mai. E’ notizia di ieri che la troika (Commissione Europea, Banca Centrale e Fondo Monetario Internazionale) ha ‘chiesto’ al Governo di Atene di rendere ancora più flessibili le regole del mercato del lavoro, in particolare aumentando la settimana lavorativa da cinque a sei giorni. E rendendo di fatto il sabato lavorativo per tutti. Significativo il modo – svelato dal quotidiano economico "Imerisia" - in cui i rappresentanti del vero governo greco hanno informato i loro sottoposti locali delle nuove condizioni per accedere agli aiuti economici rimandati a ottobre: una e-mail spedita da Bruxelles ai ministeri delle Finanze e del Lavoro.

Il suggerimento, confermato dai responsabili greci, si estende anche alla riduzione del riposo minimo previsto per i lavoratori tra un turno di lavoro e quello successivo ed elenca altre agevolazioni per gli imprenditori. Come se non bastasse, la troika chiede ai greci di dimezzare gli indennizzi finora previsti per i lavoratori in caso di licenziamento, e anche una diminuzione delle quote che gli imprenditori devono versare per ogni dipendente al Fondo Statale per la Sicurezza Sociale.

Proposte non nuove, quelle della troika al governo suddito di Atene, che però finora ha ritardato la sua applicazione per timore di una ennesima rivolta sociale. Per ora la protesta sindacale e sociale è al minimo, e prevalgono stanchezza e disillusione, se non la disperazione.
I dati parlano da soli: mentre le farmacie si rifiutano di consegnare ai cittadini le medicine che il governo ha smesso da mesi di rimborsare, il tasso di disoccupazione cresce a ritmi rapidissimi.
Ufficialmente il numero dei senza lavoro è arrivato a quota 23,1% della popolazione attiva, una percentuale che raggiunge il 54,9% tra i giovani con meno di 25 anni. Ma secondo vari studi il livello reale di disoccupazione è molto più alto, e sfiorerebbe un 30%. La proposta della troika quindi – lavorare di più, sei giorni a settimana – sembra ridicola in un paese in cui il lavoro non c’è...
Secondo altri studi pubblicati recentemente, negli ultimi anni molti lavoratori ellenici hanno perso l’equivalente di tre stipendi, e il loro potere d’acquisto è tornato a quello di 30 anni fa.
05/10/2012 12:03
 
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Grecia: ci sono soldi fino a novembre (Fonte: bluewin.ch - 05/10/2012)

La Grecia ha fondi a disposizione per arrivare «fino a fine novembre. Poi le casse saranno vuote». Lo ha dichiarato oggi il primo ministro greco, Antonis Samaras, in un'intervista al giornale economico tedesco Handelsblatt.

Per il premier Greco, la situazione del suo Paese assomiglia a quella della Repubblica di Weimar in Germania negli anni '20 e '30 prima dell'avvento del nazismo.

Per Samaras occorre sbloccare in tempi brevi il pagamento degli aiuti: "Abbiamo bisogno di più tempo per il consolidamento, ma non necessariamente di più crediti". Per Samaras, l'uscita dall'euro non è comunque un'opzione per la Grecia, perché si andrebbe incontro a una catastrofe.

Atene potrebbe essere aiutata "dalla Bce, che potrebbe abbassare i tassi sui bond greci che detiene", oppure prolungare la scadenza degli stessi bond, ha suggerito Samaras, il quale pensa anche alla possibilità che le banche elleniche accedano direttamente al fondo salva-Stati Esm.

In merito alla situazione sociale greca, Samaras ha usato parole forti. "La situazione della Grecia è paragonabile a quella della Repubblica di Weimar: la democrazia greca si trova probabilmente di fronte alla sua sfida più grande", ha dichiarato al giornale tedesco.

La tenuta della società "è messa in pericolo dalla disoccupazione crescente, come è stato in Germania alla fine della Repubblica di Weimar", ha puntualizzato.
28/10/2012 23:15
 
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Orrore, la Grecia in schiavitù: è stata venduta agli inglesi
Orrore, la Grecia in schiavitù: è stata venduta agli inglesi (Fonte: imolaoggi.it - 12/11/2011)

La scoperta è di quelle agghiaccianti, e ci arrivo fra un attimo. Ma il senso di disperazione di chi scrive è che non so più a chi appellarmi. Questo colpo di Stato finanziario in Europa sta vomitando orrori su orrori man mano che gli si scava all’interno. Il mio lavoro è di scoprire e rendere pubblico ciò che scopro, ma per chi? Chi ha la determinazione di agire? Non voi, non i politici, non i sindacati, non la Chiesa. Chi allora? Chi?

Ora la scoperta. I greci sono spacciati, non possiamo far più nulla. Dobbiamo lasciarli andare e vederli morire, come fossimo i pochi che sono riusciti a salire sull’ultima scialuppa rimasta e che devono rassegnarsi ad abbandonare gli altri naufraghi ai pescecani che li stanno già dilaniando.

Lo so, è orrendo allontanarsi mentre quelli urlano da non poter sopportare. Non abbiamo scelta. I criminali dall’Unione Europea, leggi i financialnazisti La regina Elisabettatedeschi e i financialVichy francesi, hanno firmato la condanna a morte dei greci nel summit europeo del 26 ottobre, dove all’insaputa della stampa e delle televisioni la seguente clausola è stata imposta di forza ad Atene: la giurisdizione legale sui titoli di Stato greci ancora in circolazione (cioè non ripagati) passa dalla sovranità greca a quella inglese. Traduco: la Grecia non è più padrona del proprio debito, che da ora è gestito legalmente dalla Corona britannica sotto leggi britanniche.

Conseguenze: primo, la Grecia può essere ora trascinata in tribunale dai suoi creditori senza poter esercitare uno straccio di difesa sovrana con le proprie leggi. Parlamento e giustizia greci valgono ormai meno di nulla. Secondo, la Grecia in questo modo non potrà più rinegoziare il proprio debito per salvare la nazione. Non lo potrà fare né in Euro, né in Dracme (cioè proporre ai creditori di accontentarsi di rimborsi inferiori in Euro o di rimborsi in Dracme). Infatti non è più legalmente proprietaria del suo debito, e verrebbe massacrata dai creditori che per farlo userebbero le leggi di un Il premier inglese David Cameronaltro Paese (notoriamente e sfacciatamente pro-business).

Ma questo significa soprattutto che non può più abbandonare l’Eurozona, perché la condizione essenziale del default sovrano è di poter poi dire al mondo intero: «Rinegozio il mio debito alle mie condizioni e con la mia moneta». L’hanno chiusa dentro a chiave, hanno buttato la chiave, e lì deve morire. Fermi: parliamo di sofferenze vere, gente vera, oggi, e destini troncati. Crimini contro l’umanità.

La cosa che fa urlare di furia è anche che fra l’altro questa condanna a morte gli è stata imposta in cambio di un pacchetto di aiuti che sono proprio ciò che ne torturerà l’economia lentamente fino al decesso, perché sono le… famose misure di austerità che sono oggi piombate anche qui da noi. I greci sono perduti. Mi rimane solo una magrissima speranza: che il sadismo franco-tedesco, dopo aver macellato milioni di famiglie greche, irlandesi, portoghesi e italiane, inizi a divorare se stesso, collassando anche la scialuppa dove troneggiano Francia e Germania, che forse comincinano già ora a rendersene conto.

E rimaniamo noi. Cioè voi, perché io la mia parte la faccio. Lavoro gratis per queste battaglie, rischio il vilipendio del Capo dello Stato un giorno sì e uno no, rischio le querele che mi portano via la casa, rischio i manganelli quando vado a urlare a Prodi “delinquente” in pubblico, rischio un bossolo in una busta di carta nella buca delle lettere, certo, perché questi non scherzano, e poi ho perso reddito, fama, e ciò che amavo fare nella vita, cioè le inchieste in giro per il mondo. Ma voi. Voi su quella scialuppa, ancora interi, adulti vaccinati, che messi di fronte alla fine dei vostri figli in un’Italia kosovizzata state lì inermi, laureati, diplomati, occupati, macchinati, Ipaddati, bravi a tirare scapaccioni ai vostri bambini, ma lì imbelli di fronte al Potere e solo capaci di scrivere a me “Dott. Barnard, ma cosa possiamo fare?”. Cosa potete fare? Siate uomini! Siate donne! E se non sapete difendervi per sopravvivere allora schiattate. Vergognatevi. Carne da pescecani. (e smettete di scrivermi).

Paolo Barnard (da Carne da pescecani)

(Barnard lavora da due anni con il gruppo di macroeconomisti del Levy Institute Bard College di New York sulla crisi dell’Eurozona. Il gruppo è guidato dal Prof. L. Randall Wray dell’Università del Missouri Kansas City, che coordina altri 10 colleghi inglesi e australiani)
[Modificato da marco--- 28/10/2012 23:37]
26/11/2012 17:07
 
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Ringraziando stelafe per questa segnalazione.

La Grecia uccide i suoi pazienti di alzheimer e patologie croniche ai reni (Fonte: comedonchisciotte.org - 26/11/2012)

FONTE: KEEPTALKINGGREECE.COM

La salute in Grecia è malata. Malata come le menti di coloro che prendono certe decisioni e costringono migliaia di persone ad una morte dolorosa, dal momento che li privano delle medicine per guarirli. Chiamatelo “Terzo Pacchetto d'Austerità”, chiamatelo “un paese in bancarotta”, chiamatelo come volete, ma il fatto è questo: i ministri ben pagati di questo governo insieme ai ben pagati deputati ed altri funzionari dello Stato che guadagnano diverse migliaia di euro al mese, lasceranno i bisognosi ed i malati senza le medicine essenziali e l'assistenza sanitaria di base.

La scorsa settimana il vice-ministro della 'sanità' Salmas ed il ministro del lavoro Vroutsis hanno deciso, indipendentemente dal “pacchetto di austerità”, di imporre una tassa del 10-25% sull'acquisto dei medicinali prescritti ai malati cronici delle seguenti categorie: insufficienza renale, epilessia, Alzheimer, demenza, vasculite di Burger, malattia di Charcot-Marie-Tooth, Parkinson, diversi tipi di diabete, malattia di Wilson ed altre patologie croniche (Qui, la lista completa in greco iatropedia.com/articles/read/3057).

Contributo dello zero per cento per il cancro, l'HIV ed altre malattie croniche, anche se solo per le medicine direttamente collegate alle loro patologie.

I pazienti dovranno pagare un 10% di tasse per le medicine direttamente collegate alle loro malattie ed un 25% per quelle non direttamente collegate e indipendentemente dal fatto che la malattia secondaria, come problemi cardiovascolari, diabeti, ipertensione, sono causate dalla malattia primaria.

Ora non è chiaro: chi deciderà se il collasso dei reni è collegato al diabete o viceversa, o se le medicine per l'Alzheimer richiederanno una tassa del 10% mentre i rimedi vascolari ne richiederanno una del 25%?

Senza nessuna esenzione per i redditi bassi, i pazienti cronici delle categorie menzionate, alcuni dei quali hanno bisogno di cure che valgono diverse centinaia di euro ogni mese, dovranno sborsare anche più di 100 euro. Anche se le loro pensioni sono inferiori ai 500-600 euro.

Patologie renali

Per esempio un paziente in emodialisi ha bisogno di medicine per un valore di circa 500 euro al mese. Se dovesse pagare un contributo avendo un reddito basso, il paziente e la sua famiglia sarebbero posti di fronte ad un dilemma: comprare le medicine o morire di fame. Questo dove la maggior parte delle famiglie medie hanno un solo membro che lavora e che guadagna.

Solo i malati terminali in dialisi verranno esentati dalla tassa.

“Ciò è inaccettabile, poiché i pazienti sotto dialisi hanno molti altri problemi gravi di salute, compresi quelli cardiovascolari, glicemia, ipertensione, etc.”, dichiara Gregory Leontopoulos, segretario generale della Federazione Panellenica dei Malati Renali.

Come menzionato, un paziente sotto emodialisi potrebbe aver bisogno di più di 500 euro al mese per comprare le medicine, a seconda della sua condizione di salute. “Non tutti hanno la possibilità di pagare una tale somma di denaro ogni mese per fronteggiare un problema di salute grave”, ha detto Leontopoulos ed ha avvertito: “Se non cambiamo la decisione, ne piangeremo le vittime”.

Malati d'Alzheimer

La notizia sulla tassa per l'acquisto di medicinali per i pazienti assicurati ha diffuso l'orrore tra i gruppi di malati cronici, specialmente tra coloro che sono costretti ad un trattamento quotidiano, come gli affetti da demenza o da Alzheimer. Il presidente dell'Associazione Greca per l'Alzheimer, Magda Tsolaki, ha scritto un drammatico appello al ministro della Salute sottolineando la necessità dell'esenzione di questi pazienti dalla tassa.

Qui sotto alcuni passi dalla lettera:

“I pazienti affetti da Alzheimer sono per lo più anziani e pensionati. Sebbene abbiano un'invalidità del 100%, non ricevono alcun beneficio o sussidio dalla previdenza sociale.

La media delle entrate mensili di questi pazienti non supera i 785 euro, mentre il minimo delle pensioni dell'OGA - Istituto di Assicurazione Sociale e l'IKA – Istituto di Previdenza Sociale non superano, rispettivamente, i 350 ed i 470 euro. Circa 400.000 pensionati ricevono tra i 600 ed i 1000 euro mensili.

Le malattie croniche generative causano il declino progressivo della memoria e di tutte le funzioni associate come farsi il bagno, mangiare, vestirsi e è accompagnato da cambiamenti comportamentali notevoli.

Sottolineando l'alto impatto economico per i pazienti e le loro famiglie, Tsolaki richiede l'esenzione dalla tassa dichiarando che senza risorse disponibili i pazienti verrebbero deprivati delle medicine con la conseguenza di un deterioramento più rapido della loro situazione clinica ed un escalation dei disturbi comportamentali che costringeranno le famiglie e per chi si prende cura di loto a mandare questi pazienti in istituti statali, aumentando i costi del sistema di assistenza sanitaria nazionale”.

I trucchi per i tagli all'assistenza sanitaria

I trucchi usati da coloro responsabili dei tagli all'assistenza sanitaria per le malattie croniche non hanno limiti. Hanno tolto la fisioterapia per i pazienti con sclerosi multipla, trauma cranico, neuropatia, malattie del sistema nervoso centrale, se il paziente è già stato trattato in una clinica, in un centro ospedaliero o in qualsiasi altro programma di riabilitazione. Allo stesso tempo, il paziente assicurato dovrà usufruire del trattamento fisioterapico entro tre mesi dalla prescrizione del medico.

Ricovero a soli 25 euro!

Il nuovo pacchetto di austerità prevede tagli per 1.1 miliardi di euro alla sanità greca, oltre ai salari dei dottori, per poter finanziare l'organizzazione nazionale di assistenza sanitaria (EOPYY), la scandalosa organizzazione di nuova costituzione che ha unificato i fondi assicurativi e che è fallita prima di compiere i suoi due primi anni di vita.

Con il nuovo pacchetto di austerità, i pazienti assicurati dovranno pagare 25 euro per essere ammessi in ospedale per operazioni chirurgiche o controlli medici e pagheranno 1 euro per ogni prescrizione a partire dal 1° gennaio 2014.
Se saranno ancora vivi...

Una legge sull'eutanasia in Grecia ?

Ministro Vroutsis? Ministro Salmas? Chi sono questi ministri, i passanti della politica? Chi li ha votati? Quanti voti hanno ricevuto nelle elezioni di giugno per autorizzarli a governare il destino di migliaia di malati e bisognosi?

Un'amica mi stava raccontando del continuo aumento dei costi che deve affrontare per i suoi genitori malati, entrambi ultra-ottantenni. Devono chiamare un dottore almeno una volta al mese (60-80 euro). Ogni due mesi uno dei due deve fare le analisi del sangue (80 euro). I pannoloni costano 50 euro. Poi ci sono le tasse per le prescrizioni mediche (almeno 20 euro). Con la nuova regolamentazione, dovrà pagare altri 40-70 euro per le medicine prescritte. Oltre alle spese mediche, dovrà spendere circa 150-200 euro al mese per comprare da mangiare e pagare le bollette. Una delle pensioni dell'anziana coppia malata serve a pagare un badante (400 euro). Deve anche pagare i loro conti e le tasse sulla proprietà di emergenza perché vivono in una casa di 70 mq.

Questa amica ha perso il lavoro due anni fa, usa i suoi risparmi per assistere i genitori. Da parte loro, hanno perso un'entrata di 4.320 euro dopo il dimezzamento dei bonus natalizi/pasquali, quando il sussidio della previdenza sociale è stato eliminato con un click ed hanno dovuto pagare un contributo di 30 auro al mense alla EOPYY. Con il nuovo pacchetto di austerità perderanno almeno altri 1.200 euro all'anno mentre i bonus natalizi rimanenti scompariranno. I pensionati IKA prendono in tutto 1.090 euro.

Forse Salmas, Vroutsis & Co. dovrebbero considerare di far passare anche una legge sull'eutanasia, dal momento che i malati cronici e le loro famiglie non saranno in grado di sopportare l'ulteriore onere finanziario.

Fonte: www.keeptalkinggreece.com
Link: www.keeptalkinggreece.com/2012/11/06/health-s-o-s-greece-kills-the-chronic-ill-alzheimers-and-kidney-p...
4.11.2012

Traduzione per www.comedonchisciotte.org a cura di ROBERTA PAPALEO
08/02/2013 12:25
 
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Crisi:Grecia; in strada scene da fame come durante la guerra (Fonte: ansamed.ansa.it - di Demetrio Manolitsakis - 07/02/2013)

ATENE, 7 FEB - Scene da una crisi economica. Sono quelle alle quali ogni giorno di piu' accade di assistere nelle strade e nei quartieri delle grandi città della Grecia per effetto della grave crisi economica che da tre anni attanaglia il Paese. Scene che, come ricordano i più anziani, riportano alla mente i tragici anni dell'ultima guerra e dell'occupazione nazista. Come quello che si e' visto ieri davanti al ministero dell'Agricoltura, nel centro di Atene, quando un gruppo di agricoltori ha cominciato a distribuire gratis frutta e verdura a disoccupati e a persone con famiglie numerose.

In poco più di due ore sono state distribuite oltre 50 tonnellate di prodotti. C'era tanta gente nervosa, in fila paziente, con le facce tirate e le mani alzate in aria per riuscire ad accaparrarsi un po' di frutta e verdura. Nel mezzo della grande confusione c'e' scappato anche un ferito, un giovane, per fortuna senza gravi conseguenze.

"Guardate - indica un uomo anziano a una troupe Tv - come tirano dai camion le buste con la frutta e la verdura alla gente, come se stessimo in guerra".

La signora Panayiota, citata dal Newsite.gr, ha in mano due cime di broccoli e una busta di verdura e dice di non avere i soldi per comprare nemmeno i generi di prima necessita'. "Ho una pensione di 600 euro con cui dobbiamo vivere io e i miei tre figli disoccupati" sospira la donna. Vassilis, elettricista, dice a Newsite: "Sono disoccupato da tre anni. Ho fatto di tutto senza riuscire a trovare un lavoro. Con una busta di pomodori e una cima di broccolo io e mia moglie andremo avanti per una settimana". Vassilis fa parte dell'enorme schiera di quelle persone sino a poco tempo fa considerate "normali" e che sono rimaste vittime di una crisi economica che ha distrutto migliaia di famiglie. Si tratta di gente che fino a ieri aveva un lavoro e una vita anche agiata, con una casa e un'auto. Oggi questa gente ha perso tutto e va in giro per la capitale in cerca di qualcosa da mangiare. Sono uomini e donne con un nome e una dignità, ma ormai sono i cosiddetti "neoptochi" cioe' i "nuovi poveri". In Grecia, però, sta nascendo anche una nuova "classe sociale", un'altra categoria di poveri, quella dei "kryfoptochi", coloro cioè che non hanno nulla, nemmeno da mangiare però si vergognano e si nascondono persino dagli amici. Non vanno nei posti dove si recano gli altri "nuovi poveri" ed escono di notte, di nascosto, muniti di un gancio di ferro, spesso il manico del rullo che si usa per pitturare i muri, e con quello scavano nei cassonetti alla ricerca di qualcosa da mangiare o da vendere.

Abbiamo incontrato uno di loro mentre rovistava in un cassonetto davanti ad una pasticceria dove, soprattutto la domenica mattina, passa molta gente che va ad acquistare dolci.

Vanghelis, cosi' si chiama, pero' non cerca roba da mangiare.

"Io - ci ha detto Vaghelis - non mangio la roba dei cassonetti, quella la mangiano gli immigrati. Io cerco qualcosa da vendere come rottami di metallo oppure bottiglie, oggetti insomma che si vendono facilmente anche se non si guadagna molto".

Giorgos Apostolopoulos, ex presidente dell'Ente comunale di Atene per l'assistenza ai senzatetto, racconta al quotidiano Kathimerini che "fra coloro che cercano l'aiuto del Comune vi sono anche molti artisti famosi, mentre persino donne che abitano in quartieri ricchi, come Kifissià e Kolonaki, vengono qui di nascosto a prendere generi alimentari. E alcune di loro poi raccontano agli amici che prendono gli alimenti per darli ai poveri". Per venire incontro a queste persone, ad Atene si sta creando lentamente un altro tipo di "solidarietà silenziosa", come l'ha definita Kathimerini: chi se lo puo' permettere appende buste piene di viveri all'esterno dei cassonetti che saranno raccolte da coloro che ne hanno bisogno.
13/02/2013 14:41
 
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Amnesty international denuncia il governo e la polizia greca. La Grecia e’ collassata. Ma a noi non lo dicono perche’ siamo in campagna elettorale (Fonte: comedonchisciotte.org - 10/02/2013)

L’ho saputo davvero per caso. Il che la dice tutta.
Me ne stavo amenamente trastullando con un amico di lunga data, un giornalista neo-zelandese, con il quale ci incontriamo in un sito, chesscube.com, dove ci sfidiamo in un nostro personale duello a scacchi mentre chattiamo scambiandoci informazioni sull’Europa e su quello che accade nel continente australe e nel sud-est asiatico, di cui lui è un attendibile esperto.
A un certo punto, mi fa:
“E che ha detto Bruxelles della bomba di Amnesty International?”
“Quale?”
“Quella di tre giorni fa che gli ha ammollato il filosofo francese in piena riunione sul budget dell’Unione Europea”.
(sconcertato dalla mia ignoranza dei fatti, nonché fortemente incuriosito, chiedo ragguagli in merito)
“Ma sì, quella dei rapinatori delle banche”
“Quali banche? Dove?”
“Nel nord della Grecia”
“Chi?”
“Gli anarchici, i ragazzi arrestati e poi torturati dalla polizia”.

A questo punto mi arrendo e confesso di non sapere di che cosa stia parlando.

E così, vengo a sapere da un neo-zelandese che abita in quel di Auckland, a 22.500 chilometri di distanza, 12 ore di fuso orario prima di noi, dall’altra parte del mondo, nel continente più lontano (in tutti i sensi) dalla nostra vecchia e cara Europa, che cosa sta accadendo a 1.000 chilometri da Roma, nel territorio che è stata la culla originaria della nostra civiltà.

E tutto grazie ad Amnesty International.

Faccio delle telefonate e mi butto in rete a caccia di notizie. In Italia, nulla. In giro per l’Europa, anche.

Notizie strabilianti in Sudamerica, in Canada, in California e sembra dovunque tra i bloggers scandinavi e nord settentrionali che scrivono nelle loro lingue.

Descrivono e raccontano qualcosa che sta accadendo in questi giorni di cui a nessuno è stata detta neppure una parola, né a Roma, né a Berlino, né a Parigi né a Londra.

Tantomeno a Madrid.

Parlano della Grecia.


Ma in termini nuovi.

Nel senso che riferiscono di una società ormai collassata, al limite della guerra civile, ormai precipitata nel baratro, sulla cui attuale realtà è stato steso un osceno velo di totale censura per impedire che le notizie vengano usate in campagna elettorale in Italia e diffuse in Spagna dove sta esplodendo la tangentopoli iberica delle banche corrotte e Rajoy ha già fatto sapere a Bruxelles che là a Madrid si corre il rischio di veder la situazione sfuggire al controllo.

La Grecia è crollata, definitivamente, sotto il peso dei debiti contratti con la BCE.

Stanno assaltando i supermercati. Ma non si tratta di banditi armati. Si tratta di gente inviperita e affamata, che non impugna neanche una pistola, con la complicità dei commessi che dicono loro “prendete quello che volete, noi facciamo finta di niente”. Si tratta della rivolta di 150 imprenditori agricoli, produttori di agrumi, che si sono rfiutati categoricamente di distruggere tonnellate di arance e limoni per calmierare i prezzi, come richiesto dall’Unione Europea. Hanno preso la frutta, l’hanno caricata sui camion e sono andati nelle piazze della città con il megafono, regalandola alla gente, raccontando come stanno le cose.

Si tratta di 200 produttori agricoli, ex proprietari di caseifici, che da padroni della propria azienda sono diventati impiegati della multinazionale bavarese Muller che si è appropriata delle loro aziende indebitate, acquistandole per pochi euro sorretta dal credito agevolato bancario,quelli hanno preso i loro prodotti della settimana, circa 40.000 vasetti di yogurt (l’eccellenza del made in Greece, il più buon yogurt del mondo da sempre) li hanno caricati sui camion e invece di portarli al Pireo per imbarcarli verso il mercato continentale della grande distribuzione, li hanno regalati alla popolazione andandoli a distribuire davanti alle scuole e agli ospedali

Si tratta anche di due movimenti anarchici locali, che si sono organizzati e sono passati alle vie di fatto: basta cortei e proteste, si va a rapinare le banche: nelle ultime cinque settimane le rapine sono aumentate del 600% rispetto a un anno fa. Rubano ciò che possono e poi lo dividono con la gente che va a fare la spesa. La polizia è riuscita ad arrestarne quattro, rei confessi, ma una volta in cella li hanno massacrati di botte senza consentire loro di farsi rappresentare dai legali. Lo si è saputo perché c’è stata la confessione del poliziotto scrivano addetto alla mansione di ritoccare con il Photoshop le fotografie dei quattro arrestati, due dei quali ricoverati in ospedale con gravi lesioni.

E così, è piombata la sezione europea di Amnesty International, con i loro bravi ispettori svedesi, olandesi e tedeschi, che hanno realizzato una inchiesta, raccolto documentazione e hanno denunciato ufficialmente la polizia locale, il ministero degli interni greco e l’intero governo alla commissione diritti e giustizia dell’Unione Europea a Bruxelles, chiedendo l’immediato intervento dell’intera comunità continentale per intervenire subito ed evitare che la situazione peggiori.

Siamo venuti così a sapere che il più importante economista tedesco, il prof. Hans Werner Sinn, (consigliere personale di Frau Angela Merkel) sorretto da altri 50 economisti, avvalendosi addirittura dell’appoggio di un rappresentante doc del sistema bancario europeo, Sir Moorald Choudry (il vice-presidente della Royal Bank of Sctoland, la quarta banca al mondo) hanno presentato un rapporto urgente sia al Consiglio d’Europa che alla presidenza della BCE che all’ufficio centrale della commissione bilancio e tesoro dell’Unione Europea, sostenendo che “la Grecia deve uscire, subito, temporaneamente dall’euro, svalutando la loro moneta del 20/ 30%, pena la definitiva distruzione dell’economia, arrivata a un tale punto di degrado da poter essere considerata come “tragedia umanitaria” e quindi cominciare anche a ventilare l’ipotesi di chiedere l’intervento dell’Onu”.

Silenzio assoluto.

Nessuna risposta.

Censura totale.

Nessun candidato alle elezioni in Italia ha fatto menzione della situazione greca attuale.


Ecco qualcosina che ho trovato in rete.



Grecia: anarchici torturati, Amnesty chiede un’inchiesta.

Emergono particolari scioccanti sul caso dei quattro giovani arrestati sabato e torturati dalla polizia ellenica. Lo scandalo supera i confini nazionali e Amnesty International punta il dito contro Atene.

Anche Amnesty International, in una nota diffusa ieri, ha chiesto l’apertura di una inchiesta sulle torture inflitte dalla polizia ellenica a quattro giovani arrestati lo scorso 1° febbraio 2013, perché sospettati di aver partecipato alla rapina di una banca di Kozani, nel nord della Grecia. Due dei quattro detenuti sono accusati di far parte del gruppo armato di ispirazione anarchica “Cospirazione delle cellule di fuoco”...

Vedi anche: Grecia situazione attuale: "La Grecia è collassata ma a noi non lo dicono". Amnesty lancia l'allarme (Fonte: internetepolitica.blogosfere.it - 12/02/2013)
[Modificato da marco--- 13/02/2013 14:56]
13/02/2013 14:56
 
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Atene alla fame, il video shock (Fonte: vita.it - 08/02/2013)

Nell'indifferenza dell'Unione Europea e nel silenzio dei media la Grecia sprofonda nella fame e nella miseria. Continuiamo a guardare?



Il 50% dei cittadini vive sulla soglia di povertà o addirittura sotto. 9 su 10 hanno cancellato le spese per il vestiario e le calzature. I 5 euro del ticket necessari per il ricovero sono per molti una spesa proibitiva. Non si tratta di un remoto Paese dell'Africa o dell'Asia. È la situazione attuale della Grecia. Ed è solo una parte del dramma. Come ha infatti sottolineato Ernesto Galli della Loggia sul Corriere della Sera del 2 febbraio, «anche l'acquisto del latte per i bambini è un problema. Non è un caso che secondo le statistiche internazionali la Grecia abbia il più alto numero di bambini sottopeso di tutti i Paesi dell'Ocse». La salute è a rischio per due motivi fondamentali che riporta il giornalista: «a causa del prezzo del combustibile moltissimi impianti di riscaldamento sono rimati spenti, sostituiti da stufe e caminetti più o meno improvvisati che bruciano legna, con relativo aumento dell'inquinamento dell'aria nelle grandi città» a cui si aggiunge il fatto che «le condizioni alimentari generali sono così a rischio che il governo ha autorizzato i supermercati a vendere a un terzo circa del loro prezzo i prodotti scaduti».



Una situazione drammatica che avviene nel cuore dell'Europa. Già l'Unione Europea. «Ma», si chiede Galli della Loggia, «che razza di unione è quella i cui membri, in gran parte, assistono nella più totale indifferenza alla sorte sciagurata che sta toccando ad un'altra e sia pur minore parte?»
Si perché tutto questo sta succedendo nel più assoluto silenzio dei media e nella più raggelante indifferenza di quell'Europa, premio Nobel per la Pace.


Più di tante parole però possono le immagini. I video che vi proponiamo, (segnalateci dal blog Il Contagio) documentano l'iniziativa messa in piedi da alcuni contadini fuori dal Ministero dell’Agricoltura nel cuore di Atene. La distribuzione gratuita di frutta e verdura. Quelli che si accalcano per aggiudicarsi un sacchetto di pomodori o qualche arancia sono pensionati, cittadini comuni, disoccupati. Nella foga per lenire la fame capita anche di cadere e venire calpestati.



Usando nuovamente le parole di Galli della Loggia «è possibile che l'Europa cristiana e socialdemocratica non abbia da dire e fare nulla?». Basterebbe una raccolta fondi europea, la mobilitazione delle associazioni e delle Croci Rosse. Basterebbe un segno.
14/02/2013 07:50
 
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Re:
marco---, 2/13/2013 2:56 PM:

Atene alla fame, il video shock (Fonte: vita.it - 08/02/2013)...



Si, ma se non si incazzano loro, i greci, cosa possiamo farci ?

Ho capito da un bel pezzo che il pietismo e il buonismo non pagano, se i greci sopportano cristianamente tutto questo in nome di un bau bau astratto come l'euro ( almeno una volta era il dio di turno ad incutere timore ) che si lamentano ?

Il vero problema e' che i greci stanno ancora abbastanza bene, almeno quanto basta per non incazzarsi sul serio e prendere il controllo delle loro vite.

pertanto che si fottano, un po' di sano darwinismo sociale puo' fare solo bene, o si svegliano ( italiani compresi ) oppure la scomparsa per inedia e' la fine piu' giusta.

niente lacrime please, e' solo la legge della natura all'opera.




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14/02/2013 09:48
 
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Re: Re:
ziomaoziomao, 2/14/2013 7:50 AM:

...pertanto che si fottano, un po' di sano darwinismo sociale puo' fare solo bene, o si svegliano ( italiani compresi ) oppure la scomparsa per inedia e' la fine piu' giusta...

Noi purtroppo li seguiremo a ruota, appuntamento al dopo elezioni per verificare.
14/02/2013 09:57
 
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Re: Re:
ziomaoziomao, 14/02/2013 07:50:



Si, ma se non si incazzano loro, i greci, cosa possiamo farci ?

Ho capito da un bel pezzo che il pietismo e il buonismo non pagano, se i greci sopportano cristianamente tutto questo in nome di un bau bau astratto come l'euro ( almeno una volta era il dio di turno ad incutere timore ) che si lamentano ?

Il vero problema e' che i greci stanno ancora abbastanza bene, almeno quanto basta per non incazzarsi sul serio e prendere il controllo delle loro vite.

pertanto che si fottano, un po' di sano darwinismo sociale puo' fare solo bene, o si svegliano ( italiani compresi ) oppure la scomparsa per inedia e' la fine piu' giusta.

niente lacrime please, e' solo la legge della natura all'opera.





Purtroppo la verità è che quando ti incazzi, e questo vale sia per i greci che per gli italiani, c'è un esercito di poliziotti armati fino ai denti che ti massacra di botte. Il regime è anche questo.
14/02/2013 16:56
 
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Re: Re: Re:
s77937, 2/14/2013 9:57 AM:


Purtroppo la verità è che quando ti incazzi, e questo vale sia per i greci che per gli italiani, c'è un esercito di poliziotti armati fino ai denti che ti massacra di botte. Il regime è anche questo.



E' vero, pero' e' anche vero che quel poco che avevamo i nostri vecchi l'hanno sudato anche con massacrate da parte del regime.
La cosa sconvolgente e' l'abulica apatia con cui sia la nostra generazione che i nostri genitori accettano lo scippo in atto, la distruzione di tutto quanto costruito : pensioni, diritti sul lavoro, aziende di stato, sicurezza e vivibilita' devastata dall'immigrazione selvaggia ...

Il problema di fondo e' che nulla e' regalato, tutto ha un prezzo.
O si e' disposti a pagarlo questo prezzo anche a costo di prendersi legnate o peggio pallottole oppure si deve perire senza fiatare, una legge di natura.

MArco,

Anch'io la penso come te', dopo le elezioni a prescindere da chi siedera' nel pappamento gli italiani verranno sbranati degli ultimi pezzettini di carne rimasti attaccati alle ossa.
Il tutto in nome del nuovo dio pagano, l'UE e il suo messia, l'euro.

I greci hanno fatto il loro dovere, hanno insegnato ai vampiri eurocrati che si puo' fare qualunque cosa senza che la gente si ribelli seriamente, al massimo qualche manifestazione e le immancabili fiaccolate di cui noi italiani siamo veri professionisti.

si salvi chi puo'.


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Grecia/ Isole in affitto o vendita: ci vorrà avallo forze ordine Parlamento ha votato emendamento
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“Cipro mostra come l’euro si romperà”
Per Münchau Cipro non farà fallire l’euro, visto che è troppo piccolo, ma mostrerà come l’unione monetaria si romperà.

www.giornalettismo.com/archives/840141/cipro-mostra-come-leuro-si-...
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