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Fondi immobiliari

Ultimo Aggiornamento: 09/05/2015 10:14
08/07/2010 11:52
 
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Le agenzie di valutazione cambiano pelle. In arrivo le nuove direttive Consob

di Maurizio Cannone
08/07/2010

- Dicembre 2008-fine luglio 2010.
La prima data segna l’inizio dell’indagine della Consob riguardo alle valutazioni nel mondo dei fondi immobiliari.
La seconda, e mancano pochi giorni, rappresenta l’emanazione dei regolamenti che Consob sta preparando per riformare il settore.
E che porterà inevitabilmente a modifiche degli assetti del mercato. Nel 2008 l’ente di controllo delle società ha messo sotto la lente l’attività di 17 Sgr che gestiscono 29 fondi immobiliari retail in Italia, pari al 25% del totale del valore complessivo dei fondi (il resto è rappresentato da strumenti riservati a investitori istituzionali).
L’85% delle valutazioni è risultato essere realizzato da soltanto due aziende: CB Richard Ellis e Reag. Secondo Consob gli stessi soggetti o società a loro collegate avevano anche mandati e incarichi in potenziale conflitto d’interesse verso le Sgr clienti.
Ci rifacciamo da sempre alle normative internazionali, e addirittura ogni nostra società ha amministratori differenti proprio per evitare interferenze.
Comunque attendiamo e ovviamente ci adegueremo alle eventuali nuove normative>.
Di parere diverso Reag.
Ci siamo sempre mossi correttamente e quindi non temiamo nulla.
Eventuali modifiche normative saranno senza dubbio viste con favore dalla concorrenza, che potrà guadagnare quote di mercato. Ma per noi non cambia niente>.
Un approccio che forse invece cambierà visto lo sviluppo della situazione.
Perché gli enti di controllo non hanno in effetti alcun potere verso i valutatori, ma lo hanno verso le società di gestione che li scelgono.
E così prima delle ferie la Consob dovrebbe rendere ufficiale il regolamento che si rifarà, e probabilmente lo renderà ancora più restrittivo, alla circolare di Assogestioni.
Circolare che ha già introdotto importanti novità.
Da precisare che, nonostante venga definita formalmente come semplice circolare, nei fatti sia invece un documento vincolante per tutte le Sgr che aderiscono all’associazione.
Perché è stata sottoposta a Banca d’Italia e Consob che non hanno sollevato eccezioni, e quindi l’hanno implicitamente accettata.
Nel documento in primo luogo già oggi le Sgr sono invitate a non sottoscrivere per gli immobili dei propri fondi contratti di valutazione per una durata superiore a 3 anni.
E la possibilità di utilizzare lo stesso valutatore è “sconsigliata” salvo una pausa di almeno 3 anni.
Attualmente è possibile conferire incarichi per 6 anni consecutivi e sarà poi Banca d’Italia a modificare il regolamento per renderlo vincolante.
Si invitano anche le Sgr a evitare di affidare incarichi di valutazione a soggetti che abbiano ricevuto il mandato di agency per la compravendita degli stessi immobili, un approccio intuitivo per evitare valutazioni poco realistiche che finalmente è stato messo nero su bianco.
I termini cortesi come invito e consiglio si devono leggere nella realtà come imperativi.
Le Sgr che non rispetteranno le indicazioni saranno messe sotto la lente degli organi di controllo.
Non abbiamo competenze sanzionatorie ma le nostre indicazioni hanno lo scopo di contribuire a realizzare regole che prevengano comportamenti scorretti.
Perché in ultima analisi sono le Sgr responsabili delle valutazioni degli immobili in portafoglio, non i consulenti esterni>.
Questo giro di vite porterà indubbiamente vantaggi agli altri operatori sul mercato.
Da sempre evitiamo incarichi in potenziale conflitto d’interessi e dunque riteniamo di essere già pronti alle nuove normative.
Comunque non avremo nessun difficoltà a seguire le disposizioni della Consob>.
Anche se non in forma ufficiale, a Mondo Immobiliare risulta che diversi operatori stanno preparando una separazione societaria tra le attività di agency e quelle di valutazione nel caso Consob dovesse imporre nuovi assetti.
Lo stesso vale per Cushmann&Wakefeld.
Avremo certamente un aumento delle attività di valutazione, visto che altri saranno costretti a ridurre la propria quota di mercato, e riteniamo positiva l’attenzione degli Enti verso una regolamentazione precisa del settore.
Resto comunque sicuro che non sarà sufficiente mettere paletti formali.
Chi opera nel settore già ora sa come distinguere le aziende serie dalle altre>.
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