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Supertassa patrimoniale sugli immobili in arrivo

Ultimo Aggiornamento: 17/07/2012 11:04
02/08/2011 18:47
 
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tic tac tic tac...

il fatto butta li' qualcosa dopo l'analisi politica,
beppe grillo e' proprio sfacciato...


fonte: il fatto quotidiano

Crisi, ora B. più della Lega teme i mercati

Il governo adesso rischia di crollare sul debito più che sulla crisi politica. Ai mercati piace l'ipotesi (difficile) di un governo tecnico guidato da Mario Monti. Al Cavaliere resta solo un giorno per dare una risposta credibile.

...

Intanto sulla stampa si torna a parlare di tassa patrimoniale. Come quella che, il 10 luglio del 1992, venne imposta dal governo Amato sui depositi bancari e postali dei risparmiatori italiani (in ragione del 6 per mille del totale). Lo stesso Giuliano Amato l’ha evocata per primo il 22 dicembre scorso in un’intervista al Corriere della Sera ed è tornato a sostenerla sabato scorso. “Se un’imposta sulla ricchezza una tantum può abbattere il nostro debito per qualche decina di punti e tranquillizzare i mercati non possiamo sottrarci”, ha dichiarato Amato.

In dicembre l’ex presidente del consiglio era stato sommerso da una pioggia di critiche bipartisan. Ma se dovessero continuare gli attacchi alle azioni e ai titoli di stato italiani, i tempi per una patrimoniale straordinaria potrebbero presto diventare maturi. “Gli investitori ora vogliono che l’Italia tassi la ricchezza dei suoi cittadini per portare il debito a livello sostenibile. I mercati si augurano una tassa patrimoniale una tantum di una certa dimensione”, scriveva ieri il Wall Street Journal (WSJ) in un commento, citando un asset manager milanese. “Un numero sempre maggiore di italiani si sta rassegnando all’idea di una tassa una tantum sui depositi”, continuava WSJ.

“Se le cose non miglioreranno la patrimoniale è inevitabile. Sarà approvata in tempi rapidi e avrà un gettito elevato”, avrebbe affermato – sempre secondo il Wall Street Journal – un funzionario della Banca d’Italia che ha scelto l’anonimato. “L’Italia ha un debito pubblico del 120% rispetto al PIL, ma le famiglie hanno asset finanziari pari al 180% del PIL e un patrimonio immobiliare non ipotecato che vale più del 300% del prodotto interno lordo”, osserva WSJ. “Una patrimoniale elevata potrebbe ridurre il debito pubblico di 200 miliardi di euro portando l’Italia all’80% del PIL, ai livelli della Germania”.

E nonostante il ministro dell’Economia Giulio Tremonti continui a insistere che “la patrimoniale è una follia”, l’idea sta guadagnando sempre più consensi. Ad Amato si è aggiunto negli scorsi giorni l’amministratore delegato del fondo infrastrutturale F2i (ed ex boiardo di stato in Eni, Stet e Sip) Vito Gamberale.

Ora Berlusconi ha meno di un giorno per presentarsi in Parlamento con una controproposta seria. Altrimenti l’odiata patrimoniale sarà inevitabile, forse già prima della fine dell’anno.

...



fonte: beppe grillo

Default morbido, quasi morbido, praticamente in mutande



Il default quando arriva, arriva. E poi? Cosa succederà? Immaginiamo tre scenari: "default morbido", "quasi morbido", "praticamente in mutande". Il default morbido prevede un prelievo dai conti correnti (stile Amato), un aumento generalizzato delle imposte indirette, la reintroduzione dell'ICI, l'innalzamento dell'età pensionistica, il blocco di ogni turn over delle assunzioni nella pubblica amministrazione, aumento delle tasse locali, dei trasporti, dell'acqua,dell'elettricità e del gas. Il default morbido è però improbabile con un debito pubblico maggiore di 1.900 miliardi e le banche che non valgono un soldo bucato con in pancia 220 miliardi di titoli di Stato, 85 miliardi di sofferenze e un immenso patrimonio immobiliare che prima o poi andrà svalutato. Per piazzare sul mercato i nostri titoli Tremorti deve riconoscere sempre maggiori interessi. Nel 2011 ne dovremo pagare tra gli 80 e i 90 miliardi. Forse aumentare gli interessi non basta più. L'asta pubblica dei titoli di Stato di metà agosto è stata annullata per il timore che andasse deserta.
Vediamo ora le conseguenze del default quasi morbido. Patrimoniale secca su beni mobili e immobili, eliminazione delle Province e accorpamento dei comuni sotto i 5.000 abitanti (misure queste meritorie), innalzamento della tassazione diretta, a iniziare dall'Irpef, aumento dei costi della Sanità, raddoppio tassazione delle rendite sui patrimoni finanziari, eliminazione agevolazioni fiscali alle regioni e province autonome, introduzione del "giusto contributo" del 5% per ogni reddito uguale o superiore ai 30.000 euro. Ovviamente a queste misure vanno aggiunte quelle del default morbido. In Italia ci sono 19 milioni di pensionati e circa 4 milioni di dipendenti pubblici che, tutti i 27 del mese, devono ricevere la pensione o lo stipendio. I disoccupati sono milioni e centinaia di migliaia le aziende che hanno chiuso. Meno gettito fiscale a parità di costi, finora coperto dal debito, dalla vendita di Bot e Btp, porta al collasso. La coperta dei titoli è diventata corta.
Passiamo quindi allo scenario praticamente in mutande. Blocco del rimborso dei titoli di Stato a scadenza per i cittadini italiani, fallimento di alcune banche, taglio degli stipendi nella Pubblica Amministrazione e delle pensioni del 20/30%, blocco temporaneo di accesso ai propri conti correnti con un prelievo massimo giornaliero di 100/200 euro, sospensione delle carte di credito, privatizzazioni delle quote Eni, Enel e di qualunque bene dello Stato che abbia un mercato. Misure che vanno aggiunte quelle di default morbido e quasi morbido. In ogni caso ci sarà un periodo di recessione e di crollo dei consumi, aumenterà la disoccupazione e le spinte secessionistiche, a Sud come a Nord. “Grande è la confusione sotto il cielo. La situazione è eccellente”, Mao Tse-Tung.



ri-quoto mao (quello senza zio): tra un po' si balla...

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