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Bologna - situazione del mercato immobiliare

Ultimo Aggiornamento: 28/06/2015 09:38
22/04/2008 13:59
 
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Fonte: Virgilio Notizie - 22/04/2008

BOLOGNA, PREZZI CASE CALANO 4,4%, EROGATI -33% MUTUI (CARLINO)

Bologna, 22 apr. (Apcom) - Netta flessione negativa per il mercato immobiliare bolognese, dove calano i prezzi delle case e diminuiscono anche i mutui erogati. I dati sono quelli dell'indagine svolta dal gruppo Tecnocase, e ripresa oggi dalle colonne del Resto del Carlino.

"Nel secondo semestre del 2007 il prezzo del mattone sotto le Due Torri è diminuito del 3,4% - spiega il quotidiano bolognese - una flessione arrivata a Bologna all'inizio del 2007 e giunta sull'arco annuale a quota 4,4%, segna una sorta di contrappasso rispetto alla crescita ininterrotta registrata dal 1998, con un aumento maggiore rispetto ad altre città".

"Un capitolo a parte merita il credito per l'acquisto di abitazioni che in città registra una vera e propria picchiata: nel terzo trimestre 2007 l'erogazione dei mutui è calata del 33% rispetto allo stesso periodo del 2006. L'Emilia- Romagna - conclude il Carlino - resta comunque al terzo posto in Italia per per volume di credito erogato, pari a 4 miliardi e 368 milioni di euro"

Quindi, se la flessione sull'arco annuale è del 4,4% mentre quella del solo secondo semestre del 2007 è del 3,4% deduco che c'è stata una bella accelerazione nella seconda parte dell'anno!
A quanto pare le previsioni FIAIP uscite a metà dello scorso anno e relative al secondo semestre 2007 non erano del tutto errate: Colpo di freno al caro-casa "Iniziato il calo dei prezzi"
Penso che un -4,4% sia piuttosto ottimistico, non dimentichiamoci che la verità sui cali effettivi dei prezzi delle case tutti la tengono ben celata: ”Allarme: i prezzi delle case scendono!”

Marco
Vedi anche: Emilia Romagna - Situazione del mercato immobiliare
[Modificato da marco--- 08/10/2013 14:26]
22/04/2008 14:21
 
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Fonte: Il Bologna - 22/04/2008

Crolla il mercato immobiliare, compravendite in calo del 20%
...In calo anche i prezzi, meno tre per cento a livello regionale, mentre i tempi di vendita si sono allungati fino ad arrivare a una media di sei mesi per unità abitativa...
...A Bologna, prezzi in calo del 3,4 per cento in pochi mesi.


Marco
[Modificato da marco--- 06/10/2010 21:57]
22/04/2008 14:21
 
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Fonte: Il Resto del Carlino - 22/04/2008

Case, i prezzi vanno giù e il mutuo è solo fisso
Prezzi in calo, Modena -5,2%, Reggio Emilia -3,8%, Bologna -3,4%, queste variazioni hanno avuto luogo nel secondo semestre 2007, cioè solamente in metà anno!

Marco
[Modificato da marco--- 06/10/2010 21:56]
21/05/2008 00:46
 
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In quasi tutte le città della regione, dunque, si registra un calo dei mutui, con in testa Bologna che fa segnare addirittura un -33%.
www.lungoparma.it/web/newsestesa.php?extend.10181

www.fiaip.it/ecostampa/utility/imgrs.asp?numart=HVBV2&annart=2008&numpag=1&tipcod=0&tipimm=0&defimm=1&tipnav=1&isjpg=S&usekey=...
Se non è un tracollo questo, poco ci manca

Inizia così questo articolo postato da Marco. Sopra ho aggiunto un altro articolo dove si parla di un calo del 33% dei mutui. Allora mi chiedo: ma a che percentuale bisogna arrivare perchè sia dichiarato un vero tracollo?
[Modificato da stelafe 21/05/2008 08:39]
21/03/2009 12:06
 
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Fonte: trend-online.com - 21/03/2009

Mercato immobiliare: contrazione della domanda a Bologna

...Abitazioni – Il mercato bolognese delle abitazioni ha particolarmente subito nella seconda parte dell’anno i contraccolpi della congiuntura immobiliare negativa. A Bologna, infatti, sono state registrate le peggiori variazioni nei prezzi e nei canoni di locazione. In particolare, la variazione semestrale dei prezzi delle abitazioni pari al -4,5% in termini nominali che è il dato peggiore tra le 13 aree analizzate (la media è del -1%). Rispetto al secondo semestre del 2007, la variazione dei prezzi a valori correnti è stata del -4,4% contro l’1,1% medio. Il rallentamento ha coinvolto anche le abitazioni nuove che segnano un rallentamento nel tasso di crescita dei prezzi del -4,8% in termini nominali rispetto all’anno precedente. Il rallentamento riflette una domanda media ancora in diminuzione a fronte di un’offerta in aumento. Questa dinamica è particolarmente evidente nelle zone del centro sebbene i segnali siano facilmente riscontrabili anche in semicentro e in periferia.
Il difficile incontro tra domanda e offerta ha contribuito al progressivo allungamento dei tempi medi di vendita che sono pari a 6,5 mesi – il dato più alto degli ultimi dieci anni. Si allarga, poi, il divario tra il prezzo offerto e quello richiesto che, sebbene inferiore rispetto alla media nazionale, riporta Bologna ai livelli di dieci anni fa. Gli sconti ammontano, infatti, al 9,8% del prezzo con oscillazioni che vanno dall’ 8,3% in zone di pregio al 10,9% in periferia.
Le considerazioni svolte finora trovano applicazione anche nel caso del mercato della locazione con offerta in aumento e domanda in calo. Questa dinamica, che appare particolarmente evidente nelle zone periferiche, si riflette nel calo di numero dei contratti e nei canoni e con riduzioni dei valori su base annua in misura del -7,5% (quando la media nazionale segna +0,4%) ed un significativo peggioramento nella seconda parte dell’anno. I tempi medi di locazione sono, tuttavia, in riduzione seguendo il trend nazionale ora sui 3,3 mesi che diventano 3,1 mesi nel caso di abitazioni nuove. Infine, i rendimenti lordi da locazione sono pari al 4% in lieve calo rispetto alla fine del 2007...

Segnalato da Pegasus@




Vedi anche:

Mercato immobiliare: chiari segnali di flessione a Brescia
Mercato immobiliare: Novara è toccata dalla stagnazione del mercato
Mercato immobiliare: si riducono le transazioni a Modena
Mercato immobiliare: segnali negativi da Messina
Mercato immobiliare: variazione negativo per il mattone di Bergamo
Mercato immobiliare: segnali di raffredamento ad Ancona
Mercato immoibliare: quadro poco incoraggiante per Livorno
[Modificato da marco--- 21/03/2009 21:27]
04/10/2009 21:07
 
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Bologna: il calo medio dei prezzi è del 17-18%
Ringraziando Pegasus@ per la segnalazione dell'articolo.
A quanto pare la discesa prosegue! [SM=g6957]

Marco
[Modificato da marco--- 04/10/2009 21:14]
12/10/2009 12:13
 
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Bologna
Bologna, prezzi in calo in doppia cifra (Fonte: vostrisoldi.it - 12/10/2009)

Dopo Roma, Milano e Torino, è la volta di poggiare il nostro rapido sguardo sull’andamento del mercato immobiliare bolognese. Nel capoluogo dell’Emilia-Romagna, sia le compravendite che i prezzi sono diminuiti in doppia cifra (al di là di qualche rara eccezione), denotando tuttavia di poter conseguire un presumibile rimbalzo già nel corso dei primi mesi del nuovo anno.
Sul fronte dei prezzi delle singole aree, particolarmente positive sono le previsioni per la zona di Bolognina (circa 2.700 euro/mq è il prezzo attuale) e Savena Mazzini (3.300 euro/mq).
Più cara, ma comunque con una buona resistenza, è la zona del Centro Storico e quella immediatamente a ridosso, con prezzi al metro quadro superiori ai 4.000 euro.
Più “economica” del Centro Storico è invece la zona di San Lazzaro - Castelmaggiore, con buone prospettive, e un prezzo al metro quadro di circa 3.000 euro.


Rimbalzo? Vedremo... [SM=g6963]

Marco
27/11/2009 12:09
 
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Bologna, crisi dell'immobiliare (Fonte: Giornale di Reggio - 27/11/2009)



Vedi anche: Case, anora giù vendite e prezzi (Fonte: il domani di Bologna - 27/11/2009)

Marco
28/11/2009 13:50
 
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Case, crollo senza fine Compravendite a -15% (Fonte: Corriere di Bologna - di Paola Benedetta Manca)



Coraggio che ci siamo quasi! [SM=g6957]

Marco
17/12/2009 09:45
 
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Bologna. Il mercato immobiliare nel primo semestre 2009 (Fonte: mondocasablog.com - 17/12/2009)

L’ Ufficio Studi Gruppo Tecnocasa ha analizzato l’ andamento del mercato immobiliare di Bologna, quartiere per quartiere, nel primo semestre dell’ anno. Nello speciale anche indicazioni sul trend domanda / offerta e sugli sviluppi urbanistici legati ai nuovi interventi in corso nella città.
Nel cuore della città le quotazioni delle abitazioni sono diminuite del 2.7% nei primi sei mesi dell’ anno, anche se si riscontra un mercato dinamico sulle tipologie di piccolo taglio (monolocali e bilocali) e un rallentamento sui tagli più grandi (trilocali e quattro locali). Le prime sono state acquistate soprattutto da investitori che hanno investito capitali compresi tra 160 e 210 mila euro con l’ obiettivo di metterli poi a reddito.
Si sono preferite le zone intorno al Tribunale e via D’ Azeglio (ad esclusione della zona pedonale che essendo più quotata attira un target più d’ elite alla ricerca di abitazioni per uso diretto) dove le quotazioni medie per una tipologia usata sono comprese tra 3800 e 4000 euro al mq. Gli investitori sono cittadini bolognesi che acquistano un’ abitazione da mettere a reddito per poi destinarla ai figli in futuro oppure genitori di studenti universitari fuori sede.
Questi ultimi in particolare sono diventati più esigenti e cercano nelle zone più centrali prestando attenzione alla qualità della zona più che al prezzo dell’ immobile. Esiste poi un target di nicchia rappresentato da coloro che decidono di acquistare per migliorare la qualità abitativa e che si orienta su tagli più grandi, soluzioni di prestigio con affaccio sulle zone adiacenti piazza Maggiore o su via d’ Azeglio pedonale dove si possono toccare punte di 5500 euro al mq lontane dai top prices di 6000 euro al mq che si potevano raggiungere un anno fa. Da segnalare una maggiore propensione ad acquistare immobili da ristrutturare sia per abbattere i costi di acquisto che per personalizzarlo.
Sono in corso al momento una serie di interventi tra cui la riqualificazione dell’ ex Ospedale Maternità in via d’ Azeglio e la riqualificazione di un palazzo dismesso delle Ferrovie dello Stato in via Farini che diventerà la nuova sede della Procura. Anche intorno a via Galvani le quotazioni immobiliari sono in diminuzione e gli operatori immobiliari hanno riscontrato una riduzione della capacità di spesa di chi acquista in zona. Da alcuni mesi ci sono immobili fermi sul mercato per difficoltà di incontro tra domanda ed offerta. A titolo di esempio, per un monolocale, la domanda sarebbe disposta a spendere intorno a 125 - 130 mila euro, per un bilocale 160 - 170 mila euro.
La maggioranza delle richieste inserite sono destinate all’ investimento; ad essere interessati sono acquirenti di Bologna e genitori di studenti universitari. Si cercano soprattutto piccoli trilocali da poter affittare al figlio e ai loro amici. Le abitazioni più richieste sono quelle situate in via Saragozza perché è una zona residenziale, non lontana dai colli bolognesi. Si tratta delle tipiche case bolognesi della fine del 1800 ed inizi del 1900 con portici. Al momento in questa zona si registra una buona presenza di piccoli tagli, monolocali e bilocali, spesso ricavati da operazioni di frazionamento.
Meno richieste, soprattutto per uso diretto, le abitazioni situate in via del Pratello e via S. Isaia strade trafficate, anche per la presenza di locali notturni. Quasi sempre sono acquistate da investitori che poi affittano a studenti universitari. Per un posto letto si spendono mediamente da 250 a 300 euro al mese. Anche le quotazioni in via S. Felice cambiano a seconda del posizionamento. Nel tratto che va da Porta S. Felice fino a via Riva di Reno ci sono condomini degli anni ‘50 - 60 spesso senza ascensore che si vendono a prezzi medi 2500 euro al mq.
Le quotazioni salgono a 3000 - 3200 euro al mq per le abitazioni situate nel tratto più centrale che va da via Riva di Reno fino a via Ugo Bassi. L’ attenzione degli investitori si concentra sulle pertinenze esterne, sulle condizioni e la vivibilità del condominio. Il mercato delle locazioni vede protagonisti soprattutto studenti universitari e a seguire lavoratori fuori sede. Ad oggi si registra un lieve calo dei valori dei bilocali (650 euro al mese) e dei trilocali (750 euro al mese).
La macroarea che ha segnalato la contrazione dei prezzi maggiore è quella di Borgo Panigale con -9.7% . Il ribasso si è avvertito in modo particolare nel quartiere di Borgo Panigale - Lavinio alla periferia di Bologna. Si tratta di una zona popolare, con abitazioni degli anni ’60, spesso prive di ascensore, con riscaldamento centralizzato e da ristrutturare nella parti interne ed esterne.
Il mercato immobiliare della zona nei primi mesi ha visto protagonisti soprattutto investitori, provenienti dai quartieri limitrofi della città e che investono cifre medie di 150 - 160 mila euro per bilocali e trilocali che poi affittano. Infatti in zona si è registrato un aumento delle richieste di immobili in affitto. Tra coloro che cercano numerosi impiegati presso l’ aeroporto Marconi di Bologna, che sorge non distante. Per un bilocale si spendono mediamente 550 euro al mese.
Borgo Panigale offre soprattutto tipologie popolari, in complessi condominiali degli anni ‘60 quasi sempre da risistemare nelle parti esterne ed interne. Negli anni precedenti in questa zona avevano acquistato anche numerosi immigrati; ad oggi molti di loro sono in difficoltà con il pagamento del mutuo. Per una tipologia già ristrutturata si spendono mediamente 2500 euro al mq.
Il quartiere Lavino è ancora più periferico e la presenza di terreni edificabili permette la costruzione di nuovi immobili che si trattano a prezzi medi di 2800 - 3300 euro al mq. La zona offre anche ville semindipendenti e soluzioni indipendenti su due livelli. Ad acquistare in questa zona, dove le quotazioni difficilmente superano i 2000 euro al mq sono spesso famiglie alla ricerca dell’ indipendenza ma vincolate da un budget più ristretto.
A seguire con una diminuzione del 5.3% la macroarea di Fiera - San Donato che registra un calo più sensibile sui quartieri di Massarenti e San Donato. Nella prima parte del 2009 il mercato immobiliare di San Donato ha evidenziato una domanda stabile ed un aumento dell’ offerta causata dalla presenza di venditori che sono ancora poco propensi a ribassare le richieste. La tipologia maggiormente richiesta è il trilocale e a cercare casa in zona sono investitori, genitori di studenti universitari, famiglie e giovani coppie.
Il quartiere infatti offre tanti vantaggi tra cui la vicinanza al centro e alle facoltà universitarie. Inoltre negli ultimi mesi sono stati realizzati degli interventi di riqualificazione che hanno portato alla nascita di nuovi parcheggi e alla realizzazione di un nuovo parco in luogo della vecchia sede del Comune. Sono stati ultimati i condomini in edilizia agevolata costruiti su viale della Repubblica e le relative opere urbanistiche.
La zona intorno a Porta San Donato è quella preferita dagli investitori che, negli ultimi tempi, alla luce del ribasso dei prezzi stanno chiedendo anche trilocali per aumentare il numero dei posti letto da poter affittare. Le abitazioni su viale Repubblica, via Torretta e via Duse sono preferite dalle famiglie perché vicine al centro della città e ai servizi più importanti. La zona offre appartamenti costruiti tra gli anni ‘50 e gli anni ‘60 che sono stati ristrutturati nel corso degli anni sia nelle parti interne che nelle parti esterne e che oggi si vendono a prezzi medi di 1900 - 2200 euro al mq. Sul mercato delle locazioni si registra un maggiore ricorso al canone concordato essendosi ridotto il divario con i canoni del contratto libero.
Un lieve ribasso delle quotazioni immobiliari ha interessato il quartiere Massarenti dove, nella prima parte dell’ anno, si sono segnalati numerosi immobili sul mercato a prezzi superiori rispetto alle possibilità espresse dalla domanda. A movimentare il mercato della zona sono stati soprattutto acquisti di sostituzione e genitori che hanno comprato per i figli. Si sono apprezzati in particolare gli immobili con riscaldamento autonomo, con ascensore e posizionati vicino ai servizi.
I potenziali acquirenti hanno espresso delle incertezze legate soprattutto alle difficoltà esistenti sul mercato del lavoro dal momento che alcune aziende della provincia hanno messo i propri dipendenti in cassa integrazione. Le tipologie più quotate sono quelle che sorgono in via Mengoli presso l’ Ospedale “S.Orsola” perché di recente costruzione e vicine al quartiere Murri, uno dei più pregiati della città. Per un buon usato si spendono cifre medie di 2800 - 3000 euro al mq. Il mercato delle locazioni segnala un ribasso dei canoni in seguito all’ incremento di utilizzo del canale concordato che prevede canoni calmierati. Per un bilocale si spendono 500 - 550 euro al mese.


Marco
09/04/2010 09:52
 
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Il mercato immobiliare di Bologna a fine 2009 (Fonte: mondocasablog.com - 09/04/2010)

Abitazioni
Gli indicatori qualitativi relativi alle tendenze di domanda, offerta e numero di contratti si presentano assai negativi nella prima parte dell’ anno, mentre, pur rimanendo negativi, volgono verso una certa stabilizzazione nella seconda parte del 2009

Anche il livello toccato dallo sconto, pur essendo alquanto elevato e sull’ 11,8%, mostra una riduzione rispetto al primo semestre in cui si erano superati i 13 punti. Al contempo le tempistiche per vendere gli immobili residenziali si rivelano ancora in aumento raggiungendo i 7 mesi ed oltre (7 mesi e mezzo per le abitazioni di nuova costruzione).

Sul fronte dei prezzi, si assiste al terzo semestre consecutivo di flessioni semestrali nei valori, con una riduzione del 5,6% tra la fine del 2009 e la fine del 2008, ovvero la flessione più sostenuta dopo quella riscontrata a Venezia Mestre.

Uffici
Il mercato degli uffici a Bologna è nettamente in stagnazione. Per tutto il 2009 la domanda ed il numero dei contratti si sono mostrati decisamente in flessione, accompagnati da un innalzamento nel livello degli sconti praticati (i primi hanno superato il 14%, crescendo di ben 3 punti in un anno) e da tempi di vendita assai elevati, nell’ ordine dei nove mesi.

Il 2009 rappresenta il secondo anno consecutivo di riduzione dei valori di compravendita (in realtà sono tre semestri di calo) con le riduzioni più sensibili in corrispondenza del secondo semestre del 2008 e cali via via meno significativi nei semestri susseguenti.

Sul fronte delle locazioni di immobili ad uso ufficio, la domanda, comunque debole, per la complessa congiuntura economica, si viene a riassestare nel secondo semestre dell’ anno, così come lo hanno fatto i contratti di affitto.

Anche i canoni si stanno riducendo sensibilmente da due anni a questa parte con un tasso di flessione annua superiore al 7%. Così, per il comparto direzionale, analogamente a quanto osservato in relazione al settore residenziale, si assiste ad una erosione nel livello dei rendimenti, ora al 4,4% – i più bassi dopo quelli veneziani.

Negozi
Dopo un primo semestre del 2009 in cui si è denunciato un vero e proprio tracollo in termini di domanda e numero di compravendite e locazioni di immobili commerciali, nel secondo semestre dell’ anno parrebbe esservi un assestamento nei livelli conseguiti. Le tempistiche di vendita non crescono ulteriormente, ma si portano sui 7,6 mesi, quota comunque piuttosto elevata, quando, invece, gli sconti praticati non smettono di aumentare e raggiungono il 12,9%.

I tempi necessari per affittare un negozio a Bologna crescono sino ai 6 mesi (i più alti dopo quelli riscontrati a Bari). Con riferimento ai prezzi, osserviamo che nel 2008 questi sono rimasti stabili dopo un decennio di incrementi consecutivi, preludendo alla riduzione riscontrata in corrispondenza del 2009 e pari al -4,2%, sottoperformando quindi la media.

I canoni di locazione perdono quota, ma in maniera meno spiccata rispetto ai prezzi: la riduzione su base annua si attesta sul -2,7%, una riduzione assai meno pronunciata a quella osservata in corrispondenza di abitazioni ed uffici e più contenuta rispetto a quanto perso sul fronte dei prezzi di compravendita. Così, in controtendenza, i rendimenti si risollevano leggermente, raggiungendo il 6,8%.

Capannoni
In visibile difficoltà altresì il settore dei capannoni industriali, per i quali si assiste ad una riduzione nel livello della domanda e dei contratti, sia di compravendita che di locazione, con una offerta che sta vistosamente ingrossandosi. Prova ne è l’ ampliamento degli sconti praticati all’ atto della compravendita (e pari all’ 11,6%) o le lunghe tempistiche di vendita (circa 10 mesi) e di locazione (quasi 9).

Previsioni
All’inizio del 2010, gli operatori bolognesi ipotizzano che il 2010 sia all’insegna di una stabilizzazione delle transazioni, arrestando quindi il trend di calo in atto da oltre un biennio, ma ancora prezzi e canoni in riduzione. Per i valori, quindi, non sembra essersi ancora arrestata la parabola discendente. Attraverso una limatura dei prezzi potrebbe riavviarsi il mercato.
04/05/2010 11:32
 
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Crolla il mercato degli alloggi meno vendite, ribassi del 5,6% (Fonte: Repubblica Bologna - 04/05/2010)

12/05/2010 21:36
 
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Bologna: analisi Gabetti

[Modificato da (sylvestro) 12/05/2010 21:36]
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Analisi Gabetti: andamento canoni mercato uffici a Bologna
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Analisi Gabetti: andamento canoni mercato retail a Bologna
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Analisi Gabetti: andamento canoni mercato industriale a Bologna

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Re:
(sylvestro), 5/12/2010 9:36 PM:

Bologna: analisi Gabetti


Bene syl, grazie! [SM=g1750826]

Da notare che la discesa dei prezzi è iniziata dal 2006, e non nel 2008/2009 come gli operatori del settore immobiliare ci vogliono far credere: Bologna - andamento prezzi/compravendite 2000-2009

Marco
12/06/2010 09:59
 
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A Bologna rischio invenduto


clicca per ingrandire



[Modificato da (sylvestro) 12/06/2010 10:00]
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Re: case.trovit.it - andamento prezzi Bologna
marco---, 30/08/2010 12.12:





Ma come, non stavamo in ripresa?!?! [SM=g1749704] [SM=g7574] [SM=g9128]
03/09/2010 10:15
 
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In città non si muove più un mattone nel 2009 costruzioni al minimo storico (Fonte: Repubblica Bologna - di Eleonora Capelli - 03/09/2010)

Altro link: In città non si muove più un mattone nel 2009 costruzioni al minimo storico

Cantieri più che dimezzati rispetto a cinque anni fa. Capuzzimati: "Tanti non ritirano i permessi in Comune, non potendo partire". Al duro momento generale si somma la precarietà della amministrazione locale

La crisi del mattone morde ancora e la ripresa non si affaccia all´orizzonte. Nel 2009 a Bologna si è raggiunto il record negativo di nuove costruzioni e di ristrutturazioni private, con cifre ancor più basse rispetto al 2008, considerato l´annus horribilis dell´edilizia. Un indicatore preciso è quello degli oneri di urbanizzazione secondaria incassati dal Comune: nel 2009 furono poco più di 4,9 milioni di euro, un´ulteriore flessione rispetto al 2008 che aveva visto entrare nelle casse di Palazzo d´Accursio poco più di 5,2 milioni. Una piccola cartina di tornasole (cui poi nel bilancio si aggiungono gli oneri di urbanizzazione primaria) che si può calcolare a partire da quanto viene destinato agli enti religiosi, che hanno a disposizione il 7% del totale: quest´anno, 344.154 euro.

E´ il punto più basso degli ultimi anni, ma per rendersi conto della difficile congiuntura bisogna pensare che in cinque anni questa cifra si è più che dimezzata, calando quasi del 66%. Gli oneri di urbanizzazione secondaria sono un indicatore affidabile, perché si tratta dei soldi che chiunque costruisca o ristrutturi un immobile in città deve versare per "risarcire" la comunità, che poi deve provvedere ai servizi, al verde pubblico e alle infrastrutture. Nel 2004 questa cifra (sempre calcolata a partire dai fondi destinati alle confessioni religiose) arrivava a 11,4 milioni di euro, nel 2005 si superava quota 11 milioni, mentre nel 2006 e nel 2007 già si avvertiva una forte contrazione del mercato con 8,1 e 7,7 milioni. Quest´anno si è scesi sotto quota 5 milioni, e gli operatori faticano a vedere l´uscita dal tunnel.

«Sui grandi interventi edilizi ha pesato la crisi del mercato finanziario. Noi oggi ci troviamo nella situazione in cui rilasciamo dei permessi di costruire che rimangono in Comune e "scadono" senza essere ritirati - dice Giacomo Capuzzimati, direttore del dipartimento Qualità della città del Comune -. Oppure passano i 12 mesi fissati per l´inizio dei lavori senza che questi inizino effettivamente». «Il mercato non è brillante, le nuove iniziative stentano a partire e in più a Bologna c´è anche la crisi dell´amministrazione - conferma Carmine Preziosi, direttore del Collegio costruttori -. Molti strumenti urbanistici ci saranno solo nel 2011, con la nuova giunta. Questo spiega una situazione di sostanziale stabilità rispetto al 2008, che comunque ci allontana dalla ripresa».

Per ripartire si guarda ai comparti di Navile e Lazzaretto. Nel primo dei due casi, un primo lotto affidato dall´impresa Valdadige all´architetto Cino Zucchi ha ottenuto il permesso di costruire, e si sta preparando il cantiere che darà alla luce case per il libero mercato e palazzi di edilizia residenziale pubblica. Gli altri tre comparti di cui si sta occupando l´architetto milanese sono in fase di progettazione. «È un momento in cui tutti guardano il concorrente e chiedono: a te come va? C´è grande prudenza - spiega Zucchi -, ma bisogna provare a rispondere con un´architettura di qualità». Al Lazzaretto, invece, l´impresa Frascari costruzioni ha ottenuto il via libera per dare inizio alla trasformazione della grande area che aspetta l´arrivo del People mover.

Vedi anche: E la Grande stazione resta al palo "Ormai fermi da ventiquattro mesi" (Fonte: Repubblica Bologna - di Marco Bettazzi - 03/09/2010)
[Modificato da marco--- 03/09/2010 15:12]
03/09/2010 10:26
 
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marco---, 03/09/2010 10.15:

La crisi travolge il mattone in cinque anni cantieri dimezzati (Fonte: Repubblica Bologna - di Eleonora Capelli - 03/09/2010)
...




Ooops [SM=j7568] , stavolta mi hai preceduto di 26 secondi [SM=g7802]

Che faccio, lo lascio anche di la?

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03/09/2010 14:54
 
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Re: Re:
(sylvestro), 03/09/2010 10:26:

Ooops [SM=j7568] , stavolta mi hai preceduto di 26 secondi [SM=g7802]

Che faccio, lo lascio anche di la?

Lascia, lascia, non essendo OT "repetita iuvant"! :-)

Marco
06/10/2010 22:55
 
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Il confronto
Vediamo un po' come evolve la situazione tra il 2009 e il 2010 nell'ambito non residenziale! [SM=g6957]

Marco
A Bologna è sfitto l'8% degli immobili commerciali (Fonte: dire.it - 03/04/2009)

BOLOGNA - Circa l'8% degli immobili "corporate", cioè ad uso non residenziale, di Bologna e provincia sono attualmente sfitti. Inoltre, dopo anni di crescita, gli affitti del settore nel 2008 sono calati, mentre si è avuto un aumento dei rendimenti degli immobili migliori, cosa che non si registrava dal 2000. A fotografare l'andamento delle principali variabili del mercato immobiliare bolognese non residenziale, che comprende immobili commerciali, industriali e uffici, è il report "Real estate snapshot 2009", di Gabetti property solution corporate, illustrato dal direttore Luca Blasi Toccacelli, in occasione dell'incontro "Analisi e prospettive del mercato immobiliare corporate di Bologna", a cui hanno partecipato Giuseppina Gualtieri, presidente dell'Aeroporto Marconi di Bologna, William Brunelli, dirigente di Unindustria Bologna, Luca Dondi di Nomisma, e Alberto Mastrovito, responsabile finanziamenti speciali di Bper.

Dal rapporto si scopre che gli immobili sfitti sono in media soprattutto uffici (8,75%), in crescita dello 0,87% rispetto al 2007. Il dato peggiora nelle zone del centro storico (11%), e dell'hinterland (9%), mentre è più attenuato nella prima periferia (7%), e nella periferia (8%). Rispetto al 2007, gli affitti degli uffici subiscono un ribasso del 2,91%, ed in media si assestano a 178 euro al metro quadro per anno. Sono in calo soprattutto in periferia (-5,56), e nell'hinterland (-3,57%), e nella prima periferia (-2,5%), ma in centro non variano (210 euro al metro quadro per anno). I rendimenti degli uffici sono aumentati in media del 6,5%, in maniera decrescente dalla periferia al centro: hinterland (+6,9%), periferia (+6,7%), prima periferia (+6,5%), centro (+5,9%).

L'8% degli immobili industriali situati in periferia e nell'hinterland di Bologna rimangono sfitti (+2% dal 2007). Per contro, gli immobili industriali subiscono la minor flessione media per quanto riguarda il canone d'affitto (-1,1%), per un controvalore di 63 euro per metro quadro all'anno. A perdere sono soprattutto i locali in periferia (-4,41% dal 2007), che in valore assoluto quotano 65 euro al metro quadrato all'anno. La variazione è nulla per l'hinterland, che si assesta a 60 euro per metro quadro all'anno. Miglior performance anche per quanto riguarda l'aumento dei rendimenti che in media registrano un +6,8% (+7,1% nell'hinterland e +6,5% in periferia).

Il comparto commerciale fa registrare la minor percentuale del settore di immobili inutilizzati e quindi vuoti: in media sono 7,75% (+0,75% dal 2007). Il 10% degli immobili commerciali della prima periferia è sfitto, mentre in centro, in periferia e nell'hinterland la percentuale è del 7% (+1% dal 2007). La flessione media del prezzo degli affitti è pari a 3,75% (si pagano in media 589 euro per metro quadro all'anno). Nell'hinterland il calo è del 6% (235 euro per metro quadro l'anno), in periferia del 4% (240 euro per metro quadro l'anno), e nella prima periferia del 5% (380 euro al metro quadro all'anno). L'aumento dei rendimenti degli immobili commerciali è stato invece del 6,65%: +7% nell'hinterland, +6,8% nella prima periferia e in periferia e +6% in centro.

Crisi in città. Sempre più vuoti uffici, negozi e capannoni (Fonte: oggibologna.it - 12/05/2010)

Da una indagine del gruppo Gabetti risulta soffrire soprattutto l'hinterland, tiene invece il comparto logistica

Bologna, 12 mag. - Né affittati né venduti. Sono sempre di più i negozi, i capannoni industriali e gli uffici che restano vuoti. La crisi, a Bologna e provincia, si fa sentire anche così: in media è inutilizzato il 14% dei capannoni, l'11% dei negozi e il 14,5% degli uffici.

Ad affermarlo è il "real estate snapshot", la fotografia sul 2009 realizzata dal gruppo Gabetti sul mercato immobiliare che riguarda il commercio, l'industria e gli studi professionali. A soffrire di più è l'hinterland, considerato dagli investitori una delle zone più rischiose. Nonostante la crisi, però, "il mercato corporate bolognese ha tenuto discretamente, pur con un ridimensionamento.

"Le grandi opere - si legge nell'analisi - che possono influenzare il mercato sono lontane nel tempo", ma ciò non impedisce alla realtà bolognese di confermarsi "un mercato interessante in un ottica di sviluppo sul medio e lungo termine". Se il futuro non è dunque nero, il presente in ogni caso preoccupa perché i capannoni industriali inutilizzati sono passati in un anno dall'8% al 13,75%, con punte del 15% nell'hinterland bolognese (+7%). In questo settore è cresciuta la domanda di locazione, soprattutto per le esigenze di liquidità da parte delle aziende, mentre la compravendita è scesa del 21,6%. Allo stesso tempo gli affitti sono calati in media del 17,5% (poco più del 15% in periferia, -20% nell'hinterland). Le aree più ricercate dalle imprese dove prendere possesso di un capannone restano quelle della prima cintura, a ridosso della tangenziale, ma il mercato si è spostato verso superfici più piccole, fino a un massimo di 1.500 metri quadrati. Restano invece poco considerate e quasi vuote gli ambiti industriali sovracomunali previsti dal Ptcp, perchè lontani dalla città e non serviti dalle infrastrutture. L'unico comparto che continua a lanciare segnali positivi è quello della logistica, anche se "diversi operatori - si legge ancora nell'analisi del gruppo Gabetti - preferiscono Piacenza o la porzione meridionale del Veneto, perchè meno care rispetto alla piazza bolognese". Dinamiche simili anche per quanto riguarda i negozi. Sempre di più si preferiscono posti piccoli (al massimo 50 metri quadrati) e in affitto, in particolare nel centro storico dove la messa in vendita di spazi è inesistente. La compravendita è calata in un anno del 23% e il tasso di vacancy è salito in media dal 7,75% all'11%. Nel centro i negozi vuoti sono rimasti stabili (7%), mentre a partire dalle zone semicentrali fino all'hinterland si raggiunge il 12-13%. Più in generale, il centro storico di Bologna è la zona dove non si sono verificati cambiamenti. Anche i prezzi di locazione sono rimasti invariati (1.600 euro al metro quadro all'anno), mentre nelle altre zone della città la locazione è scesa nell'ordine dell'8-10% (fra i 350 e i 210 euro al metro quadro all'anno). Per quanto riguarda gli studi professionali (in particolare commercialisti e consulenti), nel 2009 è aumentata la tendenza a spostarsi dal centro verso le periferie, soprattutto per ragioni di costo e di accessibilità per i clienti. Solo notai e avvocati tendono a rimanere nel centro della città. Anche per questo le superfici vuote in centro sono balzate dall'11 al 18%. In costante aumento risultano gli studi associati. Gli uffici più richiesti hanno una dimensione massima di 400 metri quadrati, la taglia più piccola sul mercato. I canoni di locazione sono scesi in media di quasi il 10% (dal 7% del centro a quasi il 15% nell'hinterland).
[Modificato da marco--- 06/10/2010 23:36]
18/10/2010 10:28
 
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Mercato immobiliare, i numeri 2009 di CamCom Bologna (Fonte: quotidianocasa.it - 18/10/2010)

Il mercato immobiliare della Provincia di Bologna al vaglio della locale Camera di Commercio. In un contesto più ampio che prende in considerazione l'intero comparto delle costruzioni e dell'edilizia

Il rapporto della Camera di Commercio di Bologna sul mercato immobiliare della Provincia per il 2009 si chiama “Le costruzioni in provincia di Bologna – anno 2009 (Dati sul settore edile bolognese nell’anno 2009)“.
In particolare, al mercato immobiliare è dedicato l’intero capitolo 2 del rapporto, dal quale si evince, per esempio, che «nella sola città di Bologna continua tra il 2001 ed il 2009 la crescita del numero di abitazioni immesse sul mercato, con un incremento nei nove anni del +3,11%. Le abitazioni ultimate tra gennaio e dicembre di quest’anno [2009] si fermano però a 542, un valore ulteriormente ridotto dopo la contrazione già registrata un anno addietro, conseguenza solo in parte delle numerose operazioni di verifica d’ufficio condotte nell’anno su opere che risultavano ancora non ultimate».
La buona notizia è però che la tendenza, riferita al 2009, sembra invertirsi se si prendono in considerazione i progetti per nuove costruzioni a Bologna, che fanno registrare un +50% rispetto agli edifici progettati nel corso del 2008, «quasi ad indicare i primi timidi segnali di fiducia di un mercato locale che sembra voler riprendere slancio».
In ogni caso l’esigenza di nuove abitazioni si rivela costante come è costante l’aumento della popolazione della provincia, la crescita dei nuclei familiari, l’abbandono della città (Bologna -0,72%) verso l’hinterland (+12,03%) e i comuni a minore densità abitativa e maggiore vivibilità.
Ciononostante l’offerta di abitazioni risulta superiore alla domanda «frenata da prezzi d’acquisto ancora troppo elevati e da un ridotto accesso ai mutui [ma oltre il 70% degli acquisti si effettua grazie a un mutuo, ndr]: a risentirne di più, infatti, sono le famiglie monoreddito, i giovani o gli stranieri, alla ricerca di tipologie d’acquisto non più alla loro portata».
Numero delle compravendite di conseguenza in calo per gli immobili residenziali (-8,9% per l’intera provincia; media nazionale -11,3%).
Prezzi in calo e, quel che più conta, non c’è quella inversione di tendenza verso l’alto che pure viene registrata in altre zone del Paese (a fine 2009 a Bologna si è avuto un deprezzamento degli immobili del 7%, uno dei peggiori risultati fra le città italiane nel corso del 2009).
Affitti meno cari (tra -2,6 e -2,0% a seconda della tipologia di appartamento)
In netto calo gli acquirenti stranieri, appartenenti comunque all’Ue, con un esiguo 2% di cittadini provenienti da aree extracomunitarie.
Maggiormente richiesti i trilocali (46% delle compravendite) a buon mercato e immediatamente abitali.
Situazione in netto miglioramento nei primi mesi del 2010 [+8% a Bologna dell'indice NTN (numero transazioni normalizzate)]; ma va opportunamente ricordato che i primi mesi del 2009 avevano fatto registrare un drastico ridimensionamento nel numero di transazioni.
18/10/2010 14:35
 
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Mercato immobiliare Bologna: presentato dalla camera di commercio il report 2009

18 ott 2010

È stato presentato dalla Camera di Commercio di Bologna il report 2009 sul mercato immobiliare locale “Le costruzioni in provincia di Bologna”. In base ai dati presenti nel rapporto nella città di Bologna il numero delle abitazioni sul mercato è cresciuto dal 2001 al 2009 di 3,11 punti percentuali, relativamente ai progetti per nuove costruzioni nel 2009 si è registrato inoltre un più 50 per cento rispetto al 2008. Prezzi ancora troppo alti e difficoltà ad accedere al mutuo per un numero crescente di persone (giovani, immigrati, famiglie monoreddito) fa sì che l’offerta sia ancora superiore alla domanda determinando un calo per le compravendite di immobili residenziali di 8,9 punti percentuali su tutta la provincia. Continua inoltre l’esodo dalla città: meno 0,72 per cento di residenti registrato a Bologna contro un più 12,03 per cento registrato nella provincia.
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27/11/2010 12:21
 
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Casa, prezzi ancora giù - L'offerta sale del 5% (Fonte: Corriere di Bologna - 27/11/2010)

28/11/2010 00:24
 
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Bologna, prezzi delle case in calo (Fonte: casa.guidone.it - 28/12/2010)

Il mercato immobiliare a Bologna si caratterizza per un lieve ribasso dei prezzi nei primi sei mesi del 2010, tendenza questa diffusa in tutti i capoluoghi dell’Emilia Romagna. Nella città bolognese la contrazione dei valori immobiliari si è attestata sull’1.6%, mentra spostandoci sull’intera provincia di Bologna la diminuzione arriva fino al 2,1%.

Mente guardando alle altre città emiliane, i cali maggiori sono quelli Rimini (6,9%) e Modena (6,7%), più contenute invece le contrazioni a Forlì (4,1%) e Reggio Emilia (4,9%). Piuttosto stabili invece le quotazioni di Ferrara, Parma e Piacenza. Tornando sull’andamento della abitizioni a Bologna, il calo dei prezzi, dello 0,7%, si riscontra anche nel centro storico, mentre le maggiori difficoltà di vendita riguardano le abitazioni che superano i 100 mq.
09/02/2011 18:56
 
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Balla il mattone, ma è una danza della morte (Fonte: viaemilianet.it - di A. B. - 09/02/2011)

Le compravendite di abitazioni, uffici e spazi commerciali calano eppure si continua a costruire. Il caso di Bologna visto dalla società di studi Nomisma: "Fra un paio d'anni inizierà una stagnazione del mercato lunga un quinquennio"

BOLOGNA, 9 FEB. 2011 - Nel settore immobiliare le leggi dell'economia sono un'opinione. Da anni il mercato del mattone non tira, eppure si continua a costruire a rotta di collo. Prendiamo il caso di Bologna: le compravendite di case e di spazi commerciali sono fermi da un po' di tempo a questa parte, ma la città è un pullulare di cantieri aperti. In corso c'è la costruzione di 320 mila metri quadri di abitazioni e quasi altrettanti destinati a uffici e commercio. Chi comprerà tutti questi spazi?
Un dilemma di non poco conto, perché la probabilità di trovarsi di fronte, fra un paio d'anni, a una montagna di invenduto è molto alta. Ad esserne convinti sono gli analisti della società di studi Nomisma. "Ci sarà una stagnazione del mercato per almeno un quinquennio", spiega intervistato dal Tg3 dell'Emilia Romagna Luca Dondi, esperto Nomisma per il settore immobiliare.
La ragione della contraddizione tra il numero di compravendite di immobili che calano e le costruzioni che invece aumentano ha un nome. Si chiamano Oneri di urbanizzazione
, ovvero gli introiti ricevuti dal Comune per ogni metro quadro di costruito. Un flusso di denaro che in questi anni è stato utilizzato per far fronte alla mancanza di trasferimenti da parte dello Stato. Così che per ragioni di cassa la pianificazione urbanistica è andata a farsi benedire.
Ora, visto che il settore immobiliare e quello edile non si parlano, a intervenire dev'essere la politica. Secondo Dondi politici e costruttori devono sedersi attorno a un tavolo con un obiettivo comune: evitare che fra qualche mese il settore entri in stagnazione e che resti in stallo per un periodo piuttosto lungo. Sarà dunque questo uno dei grattacapi più grossi per il prossimo sindaco.
Uno dei fronti dove può avere uno sbocco sicuro l'edilizia è quello della riqualificazione degli edifici già esistenti. Un ambito dove i margini di guadagno sono inferiori e dove i livelli di competenze richiesti sono più alti. Ma a beneficiarne sarebbero il colpo d'occhio sulla città e soprattutto l'ambiente, con uno stop al consumo inutile di territorio.
[Modificato da marco--- 09/02/2011 19:06]
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