00 08/09/2008 13:22
Fonte: immobilmente - 04/08/2008
Ringraziando luckyace per la segnalazione

CAROVITA LA CRISI IMMOBILIARE La frenata del mattone ''Acquisti giu' del 25%'' Gabetti: a Roma e Milano i ribassi piu' pesanti, cede tutta l'Italia

La casa scoppia anche in Italia. Dopo Usa, Gran Bretagna, Irlanda e Spagna l'onda lunga della crisi immobiliare ora sembra aver raggiunto anche il Bel Paese. Lo dicono le proiezioni sui primi sei mesi dell'anno da cui risulta un rallentamento delle compravendite sopra al 25% in grandi centri urbani come Milano e Roma.
Nel resto del Paese il calo e' meno ampio ma viaggia comunque a una velocita' a due cifre, vale a dire sopra al 10%.

I numeri arrivano dall'ufficio studi Gabetti che ha un nutrito network di oltre 800 agenzie distribuite capillarmente sul territorio. «L'elemento principale che emerge dalle analisi dei dati sui primi sei mesi del 2008 e' proprio quello della forte flessione del volume di compravendite, accompagnata da una leggera diminuzione dei prezzi delle case», spiega Guido Lodigiani, responsabile dell'Ufficio Studi del gruppo Gabetti. Del resto, la discesa era partita gia' l'anno scorso con una riduzione degli affari del 4,6% sull'intero anno. Arrivava, pero', dopo un anno d'oro, il 2006, che aveva segnato il record assoluto di tutti i tempi con ben 845 mila abitazioni vendute. Da allora la voglia di casa non e' cambiata. Le famiglie frequentano i siti internet a caccia di annunci, passano in agenzia per guardare le nuove offerte ma aspettano prima di fare il grande passo. «Se nel 2006 per un'abitazione in vendita riuscivo a fissare tre appuntamenti al giorno, ora arrivo a raccoglierne soltanto tre a settimana. La conseguenza e' che i tempi per concludere l'affare si sono allungati fino a sei mesi. Sul mercato ci sono belle case, molto appetibili, ma nessuno fa offerte» racconta Elisabetta dalla sua agenzia, Casa Base immobiliare di Torino. Ma cosa e' cambiato in questi ultimi mesi? «Come prima cosa, in questo momento le aspettative di chi mette in vendita il proprio immobile spesso sono troppo alte» spiega Lodigiani. Il fatto che i proprietari non adeguino queste attese a quella che e' la proposta di prezzo che arriva da chi e' in cerca di casa fa si' che la transazione non vada a buon fine. In pratica nessuno vuole abbassare i prezzi e quindi il disallineamento tra offerta e domanda fa si' che le case restino invendute. In secondo luogo, negli ultimi tempi sul mercato ha influito anche un nuovo atteggiamento degli istituti di credito italiani che dopo la crisi dei subprime sono diventati piu' severi nel concedere i crediti per l'acquisto delle quattro mura» dice Lodigiani. Le maggiori difficolta' nell'accedere a questi prestiti colpiscono soprattutto le giovani coppie che, in genere, hanno bisogno di comprarsi la prima casa. Ma non e' calato solo il volume degli affari conclusi. Anche le intenzioni di acquisto sono peggiorate. E'quanto emerge dalla rilevazione fatta da Tecnoborsa, che da anni monitorizza le scelte delle famiglie italiane in fatto di case. Dalle indagini condotte risulta che, nei prossimi due anni, soltanto il 5% delle famiglie intende comprar casa. Nel 2006 erano il 5,2% e nel 2004 addirittura il 9,3%. «Il calo nelle intenzioni di acquisto sembra dovuto principalmente alle difficolta' economiche delle famiglie italiane e all'aumento dei tassi di interesse» dice Tecnoborsa. Insomma chi voleva comprarsi casa con il mutuo oggi preferisce stare a guardare. «E' piu' facile che una bella casa venga affitta in una settimana che non venduta in sei mesi. Questo perche' la rata del mutuo ora e' piu' salata dell'affitto» conferma Elisabetta. Cosa succedera' ora? «Molto probabilmente ci sara' un graduale calo dei prezzi» dice Lodigiani. Ci vorra' pero' un po' di tempo perche' questo mercato reagisce lentamente ai cambiamenti. Gia' oggi e' pero' possibile strappare uno sconto sulla cifra esposta negli annunci. Trattando un po' si arriva anche a un taglio che in media e' del 15%. Prima si fermava a un livello compreso tra il 5% e il 10%. «Lo scenario delle vendite non dovrebbe peggiorare nel 2009» dice Lodigiani che vede una stabilizzazione della situazione nei prossimi anni. Almeno fino al 2011 quando partira' la ripresa.