00 02/05/2009 00:07

Ma la restrizione del credito riguarda anche le famiglie

I dati di Banca d’Italia indicano che la stretta più forte sta avvenendo ai danni delle PMI ed delle famiglie.
Solo da inizio gennaio 2009 si è verificata una consistente diminuzione dell’Euribor, specialmente per la scadenza più breve, ma ciò non ha evitato che sul mercato del credito il flusso delle erogazioni per finanziare gli investimenti in costruzioni e le compravendite diminuisse.
Nel quarto trimestre 2008, secondo i dati provvisori di Banca d’Italia, i prestiti alle famiglie per l’acquisto dell’abitazione hanno segnato una netta decelerazione: -20% rispetto all’analogo periodo 2007 a livello nazionale.
Sul calo dei flussi di nuovi mutui pesa, senza dubbio, la riduzione della domanda abitativa, dovuta sia all’incertezza delle famiglie sulle disponibilità finanziarie future, sia al rialzo dei tassi d’interesse avvenuto negli ultimi mesi.

L’atteggiamento delle banche acuisce la crisi e non è in linea con la strategia di salvataggio del Governo
La stretta creditizia, che si è manifestata sia con la diminuzione della quantità di credito erogato, sia con l’aumento sensibile degli spread praticati, non ha permesso né alle famiglie né alle imprese di poter beneficiare del sensibile abbassamento dei tassi interbancari.
Questo modo di operare non sembra assolutamente in linea con gli interventi del Governo: oltre 12 miliardi di euro sono stati destinati al salvataggio ed al rafforzamento patrimoniale delle banche. Tali interventi, però, sono stati varati con il fine ultimo di aumentare il credito all’interno del sistema, a favore delle PMI e delle famiglie. (dgambera: che pena mi fanno porelli [SM=g9202] )
Purtroppo, anche gli ultimi dati pubblicati dalla nostra Banca Centrale non segnalano alcun cambiamento nell’atteggiamento dei nostri istituti bancari. Anzi, indicano un continuo peggioramento della situazione. Se, quindi, la quantità di credito erogato e gli spread praticati alla clientela (imprese e famiglie) non ritorneranno a livelli normali di mercato, l’impegno della BCE per una politica espansiva finalizzata a far ripartire l’economia rischia di essere vano.



A livelli normali?

Ancora non ci siamo: quindi sperano che il credito venga ulteriormente ristretto? [SM=g9128]
[Modificato da dgambera 02/05/2009 00:08]