A picco il mercato del mattone
di TIZIANO TROIANELLO
— LODI —
SETTORE immobiliare in picchiata anche nel Lodigiano. A Lodi e dintorni si conferma la tendenza negativa nazionale segnalata dagli ultimi dati dell’Istat nelle ultime ore. Anzi gli addetti ai lavori parlano di situazione più grave rispetto alla media del Paese. Calano i prezzi e calano anche le transazioni. Per quanto registrato dall’Istituto nazionale di statistica, le compravendite di unità immobiliari,
nell’ultimo trimestre del 2009, sono crollate in Italia del 10,5%, rispetto allo stesso periodo del 2008. «Se analizziamo la situazione specifica del Lodigiano vediamo che i dati sono più preoccupanti — dichiara Tindara Catena Gatto, presidente della Fiaip Lodi (Federazione italiana agenti immobiliari professionali) —.
Ci risulta un ribasso, a livello di compravendite, di circa il 30%.
La situazione è pesante. Dal settembre 2008 a oggi la crisi economica ha fatto sentire i suoi effetti sulla nostra attività in maniera molto forte e il nostro settore è ancora in sofferenza. In questo momento c’è qualche lieve impercettibile segnale di ripresa, ma è ancora troppo presto per parlare di una tendenza positiva. Registriamo una certa curiosità da parte degli acquirenti, un certo interessamento che ci auguriamo possa trovare concretizzazione». La presidente degli agenti immobiliari riferisce in questi
18 mesi di “passione” c’è stata nel territorio qualche “isola felice”, qualche zona caratterizzata dalla presenza di immobili di particolare prestigio in cui l’affare è giunto in porto solo con un piccolo ribasso di prezzo.
«FACCIO riferimento ad esempio — afferma — alla zona di Codogno della nuova lottizzazione ai bordi della strada verso Cavacurta. Qui le nuove villette non hanno risentito più di tanto della crisi. In generale però, restando ancorati alla realtà codognese caratterizzata da un “oligopolio”, in molti casi non si è potuto approfittare del ribasso dei prezzi e il mercato è tuttora stagnante. A Casalpusterlengo,
dove non c’è monopolio da parte dei costruttori, si è invece potuto usufruire un po’ di più dei ribassi dei prezzi. Tanto per avere un’idea, se fino ai primi mesi del 2008, si era arrivati a vendere le abitazioni nuove chiedendo mediamente tra i 2 mila e 100 e i 2 mila e 300 euro al metro quadro (con punte in alcuni casi di 2 mila e 700) adesso siamo arrivati anche a 1.500, 1.600 euro al metro quadro, un calo di circa il 30%». «A Lodi — conclude Tindara Catena Gatto — il crollo delle compravendite è stato sostanzialmente in linea con i dati provinciali. Rispetto alla Bassa però nel capoluogo alcune agenzie sono state costrette a chiudere i battenti».