La crisi fa crollare i mutui
In provincia calo del 30%
Il mercato immobiliare in provincia di Pavia nei dati dei costruttori. In un anno i prestiti per la casa sono scesi del 29%. Ma si è fermata la discesa verticale cominciata nel 2007.
A Pavia calano i prezzi delle case
di Stefano Romano
PAVIA. La crisi fa crollare le richieste di mutuo per la casa: alle prese con disoccupazione e cassa integrazione in crescita, le famiglie pavesi nel 2009 hanno acceso mutui per 548 milioni di euro, 146 milioni in meno rispetto ai 694 milioni di mutui accesi nel 2008. Il trend è stato in discesa per tutto il 2009, ma la buona notizia, almeno secondo gli analisti del settore immobiliare, è che il crollo verticale si è fermato: da una diminuzione di nuovi mutui del 50 per cento registrata all’inizio dell’anno, infatti, si è arrivati ad un più rassicurante meno 3 per cento nell’ultimo trimestre del 2009.
Calcolando le variazioni dal primo al quarto trimestre dell’anno,
il totale del 2009 è comunque clamorosamente negativo: i nuovi mutui sono crollati del 29 per cento rispetto al 2008, anno già negativo dopo il record storico del 2007 (in coincidenza con lo scoppio della bolla immobiliare) quando erano stati accesi nuovi mutui per 714 milioni di euro.
I dati sono quelli di Banca d’Italia, elaborati da Cresme, l’a ssociazione che riunisce costruttori e imprese del settore che ha messo sotto la lente l’andamento del mercato immobiliare italiano provincia per provincia.
Dati che dimostrano come, al di là del crollo nel 2009 imputabile alla crisi, i mutui immobiliari restino comunque la fetta più consistente dei debiti contratti dai pavesi. Alla fine del 2009 l’a mmontare complessivo dei mutui accesi in provincia era di 3.3 miliardi di euro: cifra in crescita rispetto all’anno precedente del 10 per cento visto che, pur in diminuzione, i nuovi mutui si sono aggiunti a quelli già esistenti.
Se le famiglie hanno chiesto meno prestiti per comprare casa, la prima conseguenza diretta è stata la
diminuzione delle compravendite. Il mercato pavese ha retto meglio di quello lombardo almeno fino all’inizio del 2009, poi ha dovuto adeguarsi ai numeri negativi del resto della regione: alla fine dell’anno, così, le case acquistate in tutta la provincia sono state il
13 per cento in meno rispetto all’anno precedente.
Al calo delle compravendite, per una legge di mercato quasi automatica, corrisponde un calo dei prezzi: l’associazione dei costruttori e delle imprese del settore la calcola, a Pavia città, attorno al 4 per cento con oscillazioni, per il centro storico, tra i 2.150 e i 4mila euro al metro quadrato. Dato inferiore alla media degli altri capoluoghi lombardi. Resta il fatto che
anche in provincia di Pavia la bolla immobiliare è esplosa con il crollo dei mutui e la diminuzione delle compravendite dopo che il capoluogo e i Comuni minori avevano fatto registare una crescita in controtendenza regionale fino alla fine del 2008.
(22 giugno 2010)