00 01/07/2010 20:08
Goldman non fornisce i dati sul business dei derivati
Goldman Sachs si è rifiutata di fornire alla Commissione del Congresso americano, che sta indagando sulle cause della crisi finanziaria, informazioni sui guadagni realizzati dalle operazioni sui derivati. Una condotta che ha molto contrariato Brooksley Born, che guida la commissione bipartisan, che ha subito fatto notare come la banca sia stata l'unica a comportarsi in questo modo. Altre società infatti non hanno avuto difficoltà a fornire alle autorità lo stesso tipo di informazioni.

Il chief financial officier della banca David Viniar, ascoltato dai membri della Commissione, si è difeso dicendo che Goldman «non ha modo di scorporare i guadagni derivanti da operazioni sui derivati» ([SM=g7840] ce fa o ce e'? [SM=g10303] ) . A questa giustificazione il commissario Byron Georgiou ha risposto a muso duro: «Nessuno le può credere. Nessuno può pensare che voi non siate a conoscenza della redditività dei vari aspetti del vostro business. È un'affermazione priva di senso».
La commissaria Brooksley Born è stata una delle prime persone a lanciare l'allarme sulle conseguenze nefaste dell'uso troppo disinvolto dei derivati. Già nel 1998 aveva avvertito le autorità competenti dei rischi che un mercato così poco regolamentato avrebbe posto all'intero sistema finanziario. Una «Cassandra» rimasta inascoltata. In primo luogo dall'allora governatore della Fed Alan Greenspan convinto che il mercato si sarebbe autoregolamentato. La storia gli ha deto torto.

Goldman Sachs, una delle grandi banche americane che ha retto meglio alla crisi finanziaria (anche grazie ai 10 miliardi di dollari dei contribuenti ricevuti in prestito dal Tesoro Usa con il programma Tarp avviato dall'amministrazione Bush), è stata accusata nei mesi scorsi di frode per aver creato e venduto prodotti collegati a mutui suprime, rilasciando informazioni inesatte e omettendo fatti chiave.


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Vojo vede na righina nera discendente.