Stellar Blade Un'esclusiva PS5 che sta facendo discutere per l'eccessiva bellezza della protagonista. Vieni a parlarne su Award & Oscar!
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Mutui Maledettissimi Mutui

Ultimo Aggiornamento: 27/06/2016 14:32
21/10/2009 14:45
 
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Re: Re:
laplace77, 21/10/2009 14.36:


...
secondo me le banche si stanno veramente cagando addosso...
...



[SM=g1749711]

Negli ultimi giorni ho letto diversi articoli sulle previsioni di degrado dei bilanci bancari nel prossimo anno e non solo in Italia.
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21/10/2009 15:07
 
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Re: Re: Re:
(sylvestro), 21/10/2009 14.45:



[SM=g1749711]

Negli ultimi giorni ho letto diversi articoli sulle previsioni di degrado dei bilanci bancari nel prossimo anno e non solo in Italia.




altro che l'agenzia immobiliare...

...tra un po' sara' il caso di passare nell'agenzia bancaria per sapere se hanno qualcosa in offerta...

[SM=g9128]

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Ogni individuo ha diritto alla libertà di opinione e di espressione incluso il diritto di non essere molestato per la propria opinione e quello di cercare, ricevere e diffondere informazioni e idee attraverso ogni mezzo e senza riguardo a frontiere.
21/10/2009 17:51
 
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Re: Re:
laplace77, 21/10/2009 14.36:




da altra fonte:

13:35 - ***Banche: Abi lancia moratoria mutui famiglie in difficolta'

Faissola: "Partira' dal primo gennaio"
...



secondo me le banche si stanno veramente cagando addosso...

[SM=g7728] [SM=g7728] [SM=g7728]





qualche feedback sulla proposta:


17:31 - Banche: Consumatori, ok Abi su mutui, interessata 1 famiglia su 5

(Il Sole 24 Ore Radiocor) - Roma, 21 ott - Le associazioni
di difesa dei consumatori esprimono il proprio apprezzamento
per la decisione dell'Abi di fornire anche alle famiglie la
possibilita' di rinviare per 12 mesi il pagamento delle rate
di mutui o credito al consumo dal prossimo mese di gennaio.
Adiconsum ricorda in una nota che i criteri della moratoria
saranno perfezionati nel corso di un prossimo incontro tra
Abi e associazioni dei consumatori e ritiene che il
provvedimento possa interessare 1 famiglia su 5
.
Federconsumatori e Adusbef colgono questa occasione per
invitare le banche ad affrontare le situazioni piu' difficili
negoziando condizioni piu' favorevoli per quanto riguarda
interessi e durata dei mutui
.


1 su 5 e' il 20%...

a quanto stavano le "sofferenze", gli "incagli", ecc?



17:10 - Banche: Cisl, bene Abi su mutui ma 'Piano famiglie' attivo da subito

(Il Sole 24 Ore Radiocor) - Roma, 21 ott - "Finalmente,
dopo mesi di richieste avanzate dalle associazioni sindacali
ed in particolare dalla Cisl, anche l'Abi ha scelto di dare
un contributo alle tante famiglie in difficolta' che
affrontano con non pochi problemi questo duro momento di
crisi
". Cosi' Annamaria Furlan, segretario confederale della
Cisl con delega ai servizi. "Sarebbe comunque opportuno -
aggiunge - attivare da subito il cosiddetto 'Piano famiglie'
senza aspettare gennaio 2010. Le difficolta' da risolvere e
gli aiuti da dare riguardano, infatti, l'immediato. Dunque,
non si puo' piu' aspettare. Il provvedimento, comunque, e' solo
una goccia nel mare delle attese.
Ci vuole un impegno piu'
marcato da parte del sistema bancario. E' ancora
insufficiente quello che gli istituti di credito fanno per
sostenere le pmi e di conseguenza i lavoratori. In
particolare nel Sud dove si registra il piu' alto tasso di
disoccupazione e di precariato bisognerebbe fare molto di
piu'. Da troppo tempo - sottolinea Furlan - il Mezzogiorno
non investe sul proprio territorio quegli stessi risparmi
che provengono proprio dal meridione. Per questo - conclude
- e' urgente un incontro tra parti sociali, Governo ed Abi,
per capire meglio come realizzare una Banca del Sud che
favorisca un accesso al credito agevolato per pmi, giovani,
famiglie e che veda la partecipazione delle Poste e delle
banche territoriali".


che incontentabili...

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21/10/2009 18:57
 
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Le banche stanno accumulando sofferenze al limite del sopportabile e si avviano a chiudere il 2009 con un livello di rettifiche pari a 18-20 miliardi di euro.


link
[Modificato da marco--- 22/10/2009 12:06]
21/10/2009 19:02
 
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Il 2008 si chiude con un volume erogato di 56,4 miliardi di Euro (-10%).



Link
[Modificato da marco--- 22/10/2009 12:05]
22/10/2009 07:07
 
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Mutui, nel 2008 scendono le erogazioni e aumentano i default. A settembre segnali di fiducia

FINANZA&MERCATI
ILSOLE24ORE


L'Italia è il Paese dell'area Euro dove i prestiti per l'acquisto di abitazioni sono calati di più.

link


[SM=g7882] A settembre segnali di fiducia [SM=g1749713] [SM=g1750147]
[Modificato da marco--- 22/10/2009 12:06]
22/10/2009 07:10
 
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Tassi ai minimi

giovedì 22 ottobre 2009, 07:00
Per comprare casa tassi ai minimi, ma sono in calo i prestiti alle imprese


I mutui casa sono sempre meno «cari». Nello scorso mese di settembre i tassi d’interesse applicati dalle banche hanno toccato il minimo storico, scendendo al 3,23% rispetto al 3,245 di agosto. Un anno prima, nel settembre 2008, i tassi si trovavano ancora al livello del 5,8%. Lo riferisce il bollettino mensile dell’Associazione bancaria. La discesa dei tassi internazionali - ieri l’Euribor a tre mesi ha toccato il minimo di sempre, allo 0,7350% - ha portato al ribasso anche degli interessi sui mutui casa a tasso variabile.
Le banche italiane continuano a finanziare l’acquisto della prima casa: in agosto i finanziamenti per l’acquisto di immobili sono cresciuti del 5% rispetto a un anno prima. L’altra faccia della medaglia è rappresentata dalla frenata, registrata sempre in settembre, dei prestiti bancari. I prestiti al settore privato sono aumentati dell’1,4% rispetto al settembre 2008, mentre in agosto l’incremento era stato dell’1,9%. In cifra, l’ammontare dei prestiti concessi al settore privato da parte delle nostre banche è stato pari a 1.526 miliardi e 500 milioni di euro. Si contrae anche il differenziale dei tassi sui prestiti e tassi sui depositi bancari: in settembre è risultato pari a 222 punti base (cioè il 2,22%).
La crisi fa aumentare le sofferenze bancarie, cioè i prestiti che vengono considerati a rischio: l’aumento registrato dall’Abi in agosto è del 20% rispetto a un anno prima. La crescita delle sofferenze interessa soprattutto le imprese, in particolare quella manifatturiera: in rapporto agli impieghi, hanno raggiunto quasi il 4%.
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22/10/2009 11:09
 
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Le sofferenze bancarie aumentano
- Le sofferenze bancarie aumentano
Il peggioramento della qualità del credito e, quindi, la selettività restrittiva operata dal settore bancario in questo momento sono rispecchiate dal rapporto sofferenze/prestiti complessivi. Nel
primo trimestre del 2009 tale rapporto (credito corretto per l’effetto contabile delle cartolarizzazioni) ha raggiunto l’1.6% su base annua (nel 2007 era all’1.0%). La Banca d’Italia,disponendo di informazioni preliminari, afferma che nel secondo semestre l’esposizione
complessiva dei debitori segnalati per la prima volta in sofferenza è più che raddoppiata rispetto al valore registrato nello stesso periodo del 2008.
I dati ABI riportati nella Figura 3, mostrano che le sofferenze lorde a maggio hanno raggiunto i 47681 milioni di euro. Il rapporto sofferenze lorde-impieghi è risultato pari al 3.15%. La figura mostra come l’indicatore di qualità del credito sia rapidamente peggiorato passando dal 2.62% di novembre al 3.15% di maggio 2009

Focus credito e ciclo economico la restrizione del credito all’economia - luglio 2009

[Modificato da marco--- 22/10/2009 12:03]
22/10/2009 11:17
 
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Re: Le sofferenze bancarie aumentano
stelafe, 22/10/2009 11.09:

- Le sofferenze bancarie aumentano
...



Sei impagabile

[SM=g1750152] [SM=g1749718] [SM=g1750826]


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24/10/2009 16:31
 
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moral hazard

segnalato dal buon mazzalai

fonte: sole24ore

King (Banca d'Inghilterra): riformare il settore bancario

di Nicol Degli Innocenti

LONDRA - Le nuove regole, per quanto severe, non bastano: è ora necessario intervenire in modo radicale per riformare il settore bancario. Il governatore della Banca d'Inghilterra non ha fatto ricorso a eufemismi e mezze parole. In un discorso chiaro e tagliente, Mervyn King ha dichiarato che l'unica soluzione è separare a forza le divisioni depositi e risparmi degli istituti di credito dalle attività speculative a rischio, per evitare la crescita di gruppi "troppo grandi per fallire".

Le proposte di regolamentazione del settore del Governo britannico e dei leader del G20 prevedono che costringere le banche a rafforzare i loro patrimoni e sottoporle a maggiori controlli sia sufficiente a prevenire attività speculative ad alto rischio e quindi un'altra crisi finanziaria. Questa è "un'illusione", ha detto King. Secondo il governatore le banche evidentemente non hanno imparato la lezione e non hanno attuato le riforme necessarie, nonostante un livello di sostegno pubblico al settore "da togliere il respiro", una cifra vicina ai mille miliardi di sterline.

Le riforme proposte finora possono solo curare i sintomi del problema, ma per andare alle cause serve un intervento più deciso. La possibilità di sostegno pubblico andrebbe riservata alle "parti buone" delle banche che sono utili alla società, cioè al retail banking. «Incoraggiare le banche ad assumersi rischi che risultano in ricchi dividendi e bonus quando le cose vanno bene e in perdite per i contruibuenti quando vanno male distorce l'allocazione delle risorse e la gestione del rischio, - ha detto King. - E' l'azzardo morale (moral hazard) più grande della storia».

Intanto stamani un rapporto del Centre for Economic and Business Research prevede che i bonus per i banchieri della City raddoppieranno in valore quest'anno, passando a 6 miliardi di sterline dai 4 dell'anno scorso in seguito all'aumento degli utili bancari e la riduzione della concorrenza nel settore. La cifra totale dei b0nus è comunque ancora inferiore al massimo storico di 10,2 miliardi di sterline del 2007, l'anno dello scoppio della crisi finanziaria.

21 ottobre 2009


il tempo dira', per ora consoliamoci con un'immagine (involontariamente) a tema:

[IMG]http://i28.tinypic.com/2dv5zkk.jpg[/IMG]

[SM=p7579]

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Re: moral hazard
laplace77, 24/10/2009 16.31:


segnalato dal buon mazzalai
...



Qualcuno alla Fed un giorno disse che uno dei ruoli delle banche centrali e' quello di far sparire gli alcolici quando la festa tende a degenerare; io ho l'impressione che le stesse banche centrali sia governate da osti ubriachi che stanno ancora "spillando" whisky dalle botti.

Ormai tutti i vertici della alta finanza sono compromessi, non credo che la soluzione al problema verra' da loro.
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24/10/2009 20:07
 
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Re: Re: moral hazard
(sylvestro), 24/10/2009 19.34:



Qualcuno alla Fed un giorno disse che uno dei ruoli delle banche centrali e' quello di far sparire gli alcolici quando la festa tende a degenerare; io ho l'impressione che le stesse banche centrali sia governate da osti ubriachi che stanno ancora "spillando" whisky dalle botti.

Ormai tutti i vertici della alta finanza sono compromessi, non credo che la soluzione al problema verra' da loro.




per restare su quella metafora, finora le BCs si sono limitate a dare metadone ai tossici...


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Ho letto l'articolo qui

mercatoliberonews.blogspot.com/2009/10/se-chi-sbaglia-non-p...

mi ha colpito questo stralcio:

"......la moratoria potrebbe servire anche a limitare i pignoramenti delle case ed evitare una caduta del mercato immobiliare in Italia come è avvenuto negli Stati Uniti, dove c’è stato un vero e proprio crollo, dopo il boom delle confische di immobili....."

non è che sti farabutti abbiano trovato il modo per non fare crolla' tutto come avrebbe già dovuto succedere da tempo?! ormai è palese che il "SISTEMA" non vuole che i prezzi immobiliari tornino a valori normali!!! so' incazzato nero! [SM=g1752723] [SM=g9589]

[Modificato da iandy73 25/10/2009 13:10]
25/10/2009 13:30
 
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Re:
iandy73, 25/10/2009 13.09:

Ho letto l'articolo qui

mercatoliberonews.blogspot.com/2009/10/se-chi-sbaglia-non-p...

mi ha colpito questo stralcio:

"......la moratoria potrebbe servire anche a limitare i pignoramenti delle case ed evitare una caduta del mercato immobiliare in Italia come è avvenuto negli Stati Uniti, dove c’è stato un vero e proprio crollo, dopo il boom delle confische di immobili....."

non è che sti farabutti abbiano trovato il modo per non fare crolla' tutto come avrebbe già dovuto succedere da tempo?! ormai è palese che il "SISTEMA" non vuole che i prezzi immobiliari tornino a valori normali!!! so' incazzato nero! [SM=g1752723] [SM=g9589]




potrebbe...

c'e' da dire pero' che le banche in italia hanno chiesto belle fidejussioni per i loro mutui, per cui approfitteranno del 2x1, qualora ne avessero bisogno...

e di bisogno ne hanno, vedere i problemucci con risanamento

...di sicuro penseranno prima ai cavoli loro, che alla situazione dei mutuati...

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25/10/2009 13:45
 
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Re:
iandy73, 25/10/2009 13.09:


...
ormai è palese che il "SISTEMA" non vuole che i prezzi immobiliari tornino a valori normali!!! so' incazzato nero! [SM=g1752723] [SM=g9589]




Si iandy e' palese, ma non necessariamente sufficente.

due considerazioni:

1) Non basta la volonta' di "tutti" gli interessati a tenere alti i prezzi, ci vuole anche sostanza, cioe' una economia che sostenga i prezzi; non mi pare che cio' possa accadere, anzi i segnali, per ora, vanno in direzione opposta (a meno di non credere che il mercato immobiliare sia economicamente in grado di supportarsi da solo).

2) Non c'e' una "mano invisibile" a governare i prezzi, ci sono persone che hanno tutto il legittimo interesse a tenerli i piu' alti possibile:
- Tutti gli attuali proprietari; molti sono indifferenti (perche' non comprano ne vendono) ma nessuno di loro svenderebbe un bene "che e' costato tanti sacrifici (magari ai nonni e non a loro) perche' lo sanno tutti che il mattone rende sempre"
- Tutti gli imprenditori edili; sono abituati ai loro margini e non intendo rinunciarci (bisogna vedere se i creditori lo consentiranno)
- Tutti quelli che lavorano nell'indotto edile; meno costano le case meno guadagnano dai loro prodotti (alcuni ci marciano alla grande, come i produttori di cemento, altri sono gia' falliti come i produttori di ceramiche di pregio)
- Tutti gli intermediari; meno costano le case meno guadagni.
Hanno un enorme potere nelle loro mani e lo sanno (e lo usano).
- Tutti i notai;
- Tutti gli intermediari finanziari che coprono la parte esclusa dalla banche.
- Tutti i politici
- Tutti gli amministratori di enti locali
- I governi in genere
- Il fisco

Chi troviamo sull'altro piatto della bilancia? Chi e' che ha interesse ad avere prezzi degli immobili piu' bassi?
- Tutti coloro che non ne posseggono nessuna ed aspirano ad averne (la minoranza degli italiani e, forse, qualche genitore)
- Tutta la parte industriale (PMI) che e' stufa di veder dirottare soldi solo su una parte delle attivita' (di rendita e non produttive)

Questa breve ([SM=g7667]) analisi e' ampiamente suscettibile di perfezionamenti da parte di tutti (vi invito a farlo).

Fintantoche' il primo piatto della bilancia sara' piu' pesante del secondo i prezzi faranno fatica a calare.
[Modificato da (sylvestro) 25/10/2009 13:47]
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Re: Re:
(sylvestro), 25/10/2009 13.45:



Si iandy e' palese, ma non necessariamente sufficente.

due considerazioni:

1) Non basta la volonta' di "tutti" gli interessati a tenere alti i prezzi, ci vuole anche sostanza, cioe' una economia che sostenga i prezzi; non mi pare che cio' possa accadere, anzi i segnali, per ora, vanno in direzione opposta (a meno di non credere che il mercato immobiliare sia economicamente in grado di supportarsi da solo).

2) Non c'e' una "mano invisibile" a governare i prezzi, ci sono persone che hanno tutto il legittimo interesse a tenerli i piu' alti possibile:
- Tutti gli attuali proprietari; molti sono indifferenti (perche' non comprano ne vendono) ma nessuno di loro svenderebbe un bene "che e' costato tanti sacrifici (magari ai nonni e non a loro) perche' lo sanno tutti che il mattone rende sempre"
- Tutti gli imprenditori edili; sono abituati ai loro margini e non intendo rinunciarci (bisogna vedere se i creditori lo consentiranno)
- Tutti quelli che lavorano nell'indotto edile; meno costano le case meno guadagnano dai loro prodotti (alcuni ci marciano alla grande, come i produttori di cemento, altri sono gia' falliti come i produttori di ceramiche di pregio)
- Tutti gli intermediari; meno costano le case meno guadagni.
Hanno un enorme potere nelle loro mani e lo sanno (e lo usano).
- Tutti i notai;
- Tutti gli intermediari finanziari che coprono la parte esclusa dalla banche.
- Tutti i politici
- Tutti gli amministratori di enti locali
- I governi in genere
- Il fisco

Chi troviamo sull'altro piatto della bilancia? Chi e' che ha interesse ad avere prezzi degli immobili piu' bassi?
- Tutti coloro che non ne posseggono nessuna ed aspirano ad averne (la minoranza degli italiani e, forse, qualche genitore)
- Tutta la parte industriale (PMI) che e' stufa di veder dirottare soldi solo su una parte delle attivita' (di rendita e non produttive)

Questa breve ([SM=g7667]) analisi e' ampiamente suscettibile di perfezionamenti da parte di tutti (vi invito a farlo).

Fintantoche' il primo piatto della bilancia sara' piu' pesante del secondo i prezzi faranno fatica a calare.




quoto, specie il punto 1: il vorrei ma non posso vale anche per i "rialzisti"...

...comprassero, se vogliono tenere i prezzi alti, no?

...d'altronde il mattone sale sempre!

[SM=g1934144] [SM=g1934144] [SM=g1934144]

e' solo un problema di cerini da smollare...

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Re: Re:
(sylvestro), 10/25/2009 1:45 PM:

Si iandy e' palese, ma non necessariamente sufficente.

due considerazioni...

Quoto tutto, è perfettamente logico.
Vorrei solo aggiungere che penso che negli USA abbiano tentato quasi l'impossibile per arginare la caduta dei prezzi immobiliari, pignoramenti e quanto altro, non dimenticate che là il costo del denaro da tempo ha un valore compreso tra lo 0% e lo 0,25%, ma quando una speculazione si spinge oltre determinati limiti (temporali e monetari) non esiste soluzione che non sia l'implosione della bolla stessa.
Tutto questo per dire che questi provvedimenti dell'ultima ora che stiamo adottando in Italia avranno il solo effetto di rallentare quasi impercettibilmente il ridimensionamento delle quotazioni immobiliari.
La restante parte dell'opera (purtroppo, con riferimento alla disoccupazione in costante crescita) sarà a cura dell'attuale crisi economica, ben lungi dall'essere stata superata.
I prezzi immobiliari creati dalla speculazione (sopravvalutazione) non sono sostenibili in alcun modo, come del resto qualunque "eccesso" in ambito finanziario.

IMHO, naturalmente [SM=g6963]

Marco
25/10/2009 15:15
 
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Re: Re: Re:
laplace77, 25/10/2009 14.36:


...comprassero, se vogliono tenere i prezzi alti, no?



Attenzione Lap, che questo meccanismo e' reale e pericolosissimo; dopo lo schema Ponzi e' il piu' diffuso, occulto e sleale metodo di arricchimento di pochi a danno di tutti che c'e' in atto da diversi decenni; E' stato ampiamente adottato con i calciatori, e' stato adottato con le opere d'arte, i pezzi unici di archeologia e l'architettura di pregio ...

A mio parere trova precedenti analoghi solo nel mercimonio di indulgenze del medioevo.

In questo momento e' adottato con le varie dismissioni di banche, assicurazioni ed enti locali.

Questi ultimi non sono cerini, sono torce tenute accese con il nostro sangue e quello dei nostri figli.
[Modificato da (sylvestro) 25/10/2009 15:17]
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25/10/2009 21:48
 
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Re: Re:
(sylvestro), 25/10/2009 13.45:

ci sono persone che hanno tutto il legittimo interesse a tenere i prezzi i piu' alti possibile:
- Tutti gli attuali proprietari; molti sono indifferenti (perche' non comprano ne vendono) ma nessuno di loro svenderebbe un bene "che e' costato tanti sacrifici (magari ai nonni e non a loro) perche' lo sanno tutti che il mattone rende sempre"

Il ragionamento vale dalla seconda casa in poi o se la prima casa è troppo grande ed allora si opta per un downgrade. Se si possiede solo la prima casa e si aspira ad un upgrade, il calo dei valori immobiliari porterebbe beneficio in quanto la differenza di prezzo tra le due case calerebbe in proporzione al calo generalizzato dei prezzi.

I proprietari di sola prima casa "intelligenti" che aspirano ad una casa piu' grande, non possono far altro che auspicare un calo dei valori immobiliari (se non per loro, almeno per i loro figli che si spera non siano costretti a fare mutui generazionali).
25/10/2009 22:44
 
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Re: Re: Re:
fpsoft, 25/10/2009 21.48:

Il ragionamento vale dalla seconda casa in poi o se la prima casa è troppo grande ed allora si opta per un downgrade. Se si possiede solo la prima casa e si aspira ad un upgrade, il calo dei valori immobiliari porterebbe beneficio in quanto la differenza di prezzo tra le due case calerebbe in proporzione al calo generalizzato dei prezzi.





[SM=g1749718] [SM=g1749718] [SM=g1749718]
Non sai quante volte ho provato a spiegare questo concetto alle persone fuori da questo forum, ad amici e parenti...
niente, nella migliore delle ipotesi ti guardano con sguardo pallato, come chissà quale stranezza volessi fargli credere [SM=g1765347]
Al punto che c'ho quasi rinunciato.

Come ho quasi rinunciato a far capire il concetto che nella maggior parte dei casi chi vende non sta "svendendo" perchè non è che tutti abbiano comprato nel 2004-2007!!!
Anzi, quelli che hanno comprato in piena bolla speculativa se hanno comprato per viverci, dubito che rivendano immediatamente.
Se hanno comprato per investimento, beh, hanno sbagliato timing...ma questo puo' avvenire per qualunque tipo di investimento!
[Modificato da ocy2001 25/10/2009 22:44]
25/10/2009 23:10
 
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Re: Re: Re:
fpsoft, 25/10/2009 21.48:

Il ragionamento vale dalla seconda casa in poi o se la prima casa è troppo grande ed allora si opta per un downgrade. Se si possiede solo la prima casa e si aspira ad un upgrade, il calo dei valori immobiliari porterebbe beneficio in quanto la differenza di prezzo tra le due case calerebbe in proporzione al calo generalizzato dei prezzi.

I proprietari di sola prima casa "intelligenti" che aspirano ad una casa piu' grande, non possono far altro che auspicare un calo dei valori immobiliari (se non per loro, almeno per i loro figli che si spera non siano costretti a fare mutui generazionali).



[SM=g1749711] In questi casi e' come nel gioco del fazzoletto: ciascuno aspetta che sia l'altro a fare il primo accenno di mossa (al ribasso).
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26/10/2009 08:46
 
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...the way we were





fonte: repubblica

ECONOMIA

Il 58 per cento del reddito degli italiani se ne va in rate

Famiglie, una vita a rate
l'emergenza ora è il debito


E il popolo dei risparmiatori non esiste più. Ecco cosa rischiamo

di ETTORE LIVINI

L'allarme, al momento, non è ancora rosso. Ma nell'Italia dove migliaia di piccole e medie imprese rischiano di chiudere bottega e dove in un anno si sono bruciati 577mila posti di lavoro, l'emergenza prossima ventura rischia di essere quella del debito personale degli italiani. Un anno fa - con i mercati a secco di liquidità - ci si preoccupava per l'impennata delle rate, con gli interessi schizzati oltre il 6%. Oggi i tassi sono ai minimi storici (0,73% l'Euribor a tre mesi), le banche sono tornate ad allargare i cordoni della borsa, le tranche di rimborso mensile sono calate. Eppure i problemi per pagarle, invece che diminuire, sono aumentati.

La percentuale di famiglie che non riesce a onorare i propri impegni sui 617 miliardi di mutui e prestiti contratti con gli istituti (10.400 euro per italiano) è salita negli ultimi mesi al 2,7%. "Livelli ancora bassi rispetto al resto d'Europa", gettano acqua sul fuoco all'Associazione bancaria italiana (Abi).

Ma lo tsunami occupazionale previsto per quest'autunno, sommato alla «voglia di debiti» che ha contagiato le ex-formiche del Belpaese dal 2000 a oggi (con l'esposizione cresciuta dal 31% al 58% del reddito disponibile) rischiano di far esplodere la situazione. «La crisi sarà magari passata per la Borsa - dice Fabio Picciolini, segretario generale dell'Adiconsum - ma per chi ha rate da pagare i problemi veri arrivano ora, in coda alla recessione e in vista di una ripresa che non creerà molta occupazione stabile».

Non solo. A rendere più complessa la situazione c'è la radicale metamorfosi dei debiti tricolori. Fino a pochi anni fa - negli anni d'oro in cui risparmiavamo fino al 30% delle nostre entrate - si faceva un prestito solo per la casa e, al limite, l'auto. Oggi il mercato è cambiato.

Certo il mattone fa ancora la parte del leone. E la moratoria di 12 mesi concessa dall'Abi sui mutui immobiliari alle famiglie in difficoltà è una bella boccata d'ossigeno. Ma a rate, oggi, si compra di tutto: 43 auto su 100 (dati dell'osservatorio Findomestic), 20 elettrodomestici, il 15% di computer e il 12% dei mobili.

Le banche, nell'era dei tassi bassi e della liquidità a go go, hanno iniziato a finanziare i telefonini, gli abiti, l'abbonamento in palestra, i viaggi. Nei portafogli del Belpaese il contante è stato sostituito da tessere d'ogni tipo: carte di debito, di credito, revolving. Il 61% dei 60 miliardi di prestiti distribuiti nel 2008 dal credito al consumo era «non finalizzato». Denaro cioè non destinato all'acquisto di un bene specifico. E il rischio oggi è di pagare un conto salatissimo a questa plastificazione e spersonalizzazione dei pagamenti.

«Inutile che continuiamo a ripetere che l'Italia è il paese meno indebitato d'Europa - ammette sconsolato Picciolini - . Il guaio è che abbiamo drasticamente ridotto la differenza con il resto del Vecchio continente». Certo, i debiti sono il 58% del reddito (azioni, case, depositi e fondi) delle famiglie italiane contro il 91% della media Ue, il 134% degli americani e il 161% degli inglesi, abituati a vivere sopra i loro mezzi. «Ma negli ultimi anni sono state infilati nelle tasche dei risparmiatori, con battage da convention di promotori, strumenti di credito con tassi che arrivano fino al 20%», accusa Picciolini. Certo, casi limite. Ma al Fondo anti-usura e sovraindebitamento della Adiconsum «è in rapido aumento il numero di persone che si presentano con sulle spalle una decina di prestiti personali e 4 o 5 carte di debito differenti. - dice - Gente con 1.340 euro di stipendio al mese. Come fa a pagare?».

L'Assofin, l'associazione delle finanziarie del credito al consumo, minimizza. «Su centinaia di milioni di operazioni all'anno ce n'è per forza qualcuna critica. - dice il segretario generale Umberto Filotto - La contrazione dell'11,8% delle erogazioni tra gennaio ed agosto 2009 dimostra però che il mercato è in grado di autoregolarsi. ».
L'aumento netto dei prestiti non rimborsati (oggi siamo oltre il 3%) e l'impennata di due strumenti «d'ultima istanza» come la cessione del quinto dello stipendio (+6,1%) e delle carte revolving (+3,7%) sono però la spia delle difficoltà del paese, un quadro a macchia di leopardo dove la rischiosità sui prestiti familiari della Sicilia, secondo un complesso indice Adiconsum è 10 volte superiore alla Val d'Aosta e dove le regioni più in difficoltà sul rimborso delle rate sono anche Campania, Calabria, Lazio e Puglia. «Noi con il sito www.monitordata.it abbiamo messo a disposizione uno strumento anonimo, indipendente e semplice per calcolare da sé, in base alle proprie disponibilità e abitudini quanti debiti si possono fare», dice Filotto. La stessa Assofin, del resto, ha già aderito al piano di moratoria sui mutui casa dell'Abi e sta valutando se estenderlo anche sugli altri prestiti «anche se obiettivamente esistono complessità tecniche».
«Le Regioni e molti enti con cui lavoriamo a stretto contatto di gomito hanno già messo assieme interventi di sostegno per chi è in difficoltà», dicono all'Abi. Ma i soldi pubblici - 30 milioni, briciole rispetto alle necessità reali - del fondo contro il sovra-indebitamento sono stati dirottati all'emergenza Abruzzo. «Vista la situazione il governo farebbe un bel gesto a rifinanziarlo - chiede Picciolini - . In fondo questa cifra è pari solo allo 0,5% dei Tremonti bond che l'esecutivo era pronto a mettere a disposizione per salvare i conti delle banche».

Si tratta in ogni caso di misure tampone. Buone magari per togliere le castagne dal fuoco per qualche tempo alle situazioni di crisi reale, ma non ad affrontare il problema della qualità dei debiti delle famiglie italiane nel lungo termine. Certo, in questi giorni va di moda l'elogio del posto fisso. Ma la verità è che da inizio anno i nuovi contratti di lavoro a tempo indeterminato sono stati solo il 26% del totale. E che quasi il 90% dei licenziamenti ha riguardato persone con un impiego temporaneo. «Non prestar soldi a chi è precario è socialmente miope, iniquo e poco intelligente dal punto di vista del business», dice Filotto. Il 9% del credito al consumo italiano, per dire, è già garantito agli immigrati, altra fascia di clienti che per il mondo del credito è a maggior rischio. «E' innegabile che proprio queste siano le fasce più penalizzate dalla crisi» dice il segretario generale Assofin. Peccato che il mondo vada in questa direzione. Un modello di società dove la percentuale di lavoratori immigrati e di precari è in costante aumento. E il credito dovrà fare i conti con questo scenario.

Per ora, come ammette anche la Banca d'Italia, a tappare il buco ci penserà il cosiddetto welfare familiare. A onorare i debiti scaduti su motorini, telefonini e pc dalle nuove generazioni orfane di posto fisso saranno i soldi risparmiati da quelle che il lavoro l'hanno avuto garantito. I tecnici di Palazzo Koch, come spiega l'ultima relazione annuale dell'istituto centrale, hanno fatto una simulazione per verificare la vulnerabilità delle persone indebitate in caso di aumento della disoccupazione o di riduzione del reddito dei lavoratori autonomi. Concludendo che l'impatto sarebbe «abbastanza contenuto», grazie agli ammortizzatori sociali e all'assorbimento delle criticità «all'interno del nucleo familiare». Alla fine, insomma, nel paese dei bamboccioni ci pensa ancora «mammà». C'è solo da sperare che la Banca d'Italia abbia ragione anche questa volta.

(26 ottobre 2009)


[SM=g1750163]


PS: la BdI che si richiama al famoso "a babbo morto" e' il massimo...

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26/10/2009 16:49
 
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Piano famiglie: esposto Codacons all'Antitrust

da vostrisoldi
Lunedì, 26 Ottobre 2009.

L’annuncio dei giorni scorsi dell’ABI, Associazione Bancaria Italiana, che ha messo a punto il “Piano famiglie” che, tra l’altro, permetterà ai nuclei familiari di poter sospendere i pagamenti delle rate del mutuo per un periodo di dodici mesi, non è stato ben accolto dal Codacons.

L’Associazione, infatti, fa presente come esista già una Legge, cui non è stata data attuazione, che può permettere alle famiglie di non pagare la rata del mutuo per un periodo pari a ben diciotto mesi.

Per questo secondo il Codacons l’adozione del “Piano famiglie” da parte delle banche italiane rischia di essere una “bufala prenatalizia”, e di conseguenza l’Associazione ha annunciato la decisione di presentare un esposto all’Autorità Garante per la Concorrenza ed il Mercato per pubblicità ingannevole, ed alla Procura della Repubblica di Roma al fine di verificare se esistano i presupposti per il prefigurarsi del reato di abuso di credulità popolare.

Il Codacons, infatti, visto che c’è una Legge migliore di quanto varato dall’Abi, ritiene che l’iniziativa, messa in risalto quasi come fosse caritatevole e filantropica, di vantaggioso non ha nulla rispetto a quello che già esiste a norma di Legge.

Con il “Piano famiglie”, quindi, non solo c’è uno sconto di sei mesi a vantaggio delle banche, ma addirittura ci sono dei vincoli, condizioni e paletti per poter accedere al “beneficio”; occorre infatti essere in cassa integrazione, o a spasso per aver perso il posto di lavoro. Altrimenti non si può accedere ad una moratoria alla quale, invece, dovrebbero aver diritto anche coloro che non rispettano le condizioni di accesso definite dall’Associazione Bancaria Italiana.
[Modificato da (sylvestro) 26/10/2009 16:49]
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io aspetto di comprare qualche bell'attico con un reverse mortage, da un vecchietto che vuole divrtirsi con le rumene, ovviamente a max il 30% del valore di mercato
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Re:
Ariakan., 26/10/2009 20.43:

io aspetto di comprare qualche bell'attico con un reverse mortage, da un vecchietto che vuole divrtirsi con le rumene, ovviamente a max il 30% del valore di mercato




rumene incluse?

[SM=p7579]

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Secondo le stime, quindi, le procedure immobiliari o pignoramenti sarebbero pari al 2,7% del totale dei mutui, quindi a circa 130.000 su 3,5 milioni del totale che porta il Paese ad avvicinarsi pericolosamente agli Usa, con aumenti stimati nel 2008 rispetto al 2007, da un minimo di +16% a Bologna e Cagliari, fino al +39% di Bari.


www.consulenzaimmobiliare.org/2008/10/31/adusbef-pignoramenti-immobiliari-e-boom-in-un...

[Modificato da stelafe 31/10/2009 14:43]
03/11/2009 17:22
 
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Monza, dai consumatori
allarme per mutui non pagati


Monza - Dalla perdita del lavoro a quella della casa il passo può essere breve, anche perché parecchie banche non aderiscono alla moratoria sui mutui proposta mesi fa dal Governo e rilanciata recentemente da Abi.

Il campanello d’allarme è suonato dalle associazioni a tutela dei consumatori che negli ultimi mesi sono state contattate da alcune famiglie in situazioni ormai disperate: «Solo a ottobre si sono rivolte a noi due coppie di rumeni che non riescono più a pagare il mutuo – spiega Domenico Codispoti di Federconsumatori – si tratta di famiglie con una rata alta, di circa 1.100 euro al mese. Da qualche mese si sono ritrovate in cassa integrazione: con un assegno di settecento euro non riescono più a far fronte all’impegno e, probabilmente, perderanno la loro abitazione». I malcapitati potrebbero non rientrare tra coloro a cui verranno sospesi i versamenti per un anno: «Il problema è dovuto al fatto che finora non è stato emanato il decreto attuativo che stabilisca i criteri della moratoria – aggiunge l’esperto – inoltre dobbiamo ancora valutare come verrà applicato l’annuncio dell’Abi».

Il sospetto è che si tratti di un’operazione a tutto vantaggio degli istituti di credito che si sono ritrovati proprietari di decine di appartamenti che, in tempo di crisi, non riescono a rivendere a prezzi vantaggiosi. «Il rischio che in molti perdano la casa esiste – conferma Sergio Colombo di Adiconsum - a partire da settembre ci hanno contattato otto famiglie, perlopiù giovani, sia italiane che straniere in cassaintegrazione o che sono state licenziate, residenti a Monza e nei comuni della Provincia. Noi cerchiamo di intercedere presso le banche affinché sospendano il mutuo, ma purtroppo non tutti gli istituti di credito accettano; ora speriamo che le nuove disposizioni consentano a chi è in difficoltà di rinviare i pagamenti». Gli otto nuclei che hanno bussato alla porta dell’associazione non sono ancora giunti al punto di dover cedere la casa ma prima delle vacanze una coppia ha dovuto vendere all’asta il proprio alloggio in quanto le banche si sono rifiutate di intervenire.

C’è anche chi, in preda al panico, si rivolge a una finanziaria per riuscire a pagare le rate aumentando di fatto i propri problemi: «In situazioni del genere indirizziamo gli interessati alla Caritas o alla Fondazione San Bernardino» aggiunge Colombo. Una situazione drammatica è segnalata anche da Confconsumatori, anche se qui il problema è dovuto a questioni familiari: una signora sudamericana non riesce a pagare il mutuo dopo che il figlio, con un’entrata sicura, che viveva con lei si è trasferito.
Monica Bonalumi
www.ilcittadinomb.it/stories/Economia/179883/
[Modificato da stelafe 03/11/2009 17:22]
06/11/2009 12:06
 
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Mutui che scottano
Nuova puntata dell'inchiesta sulle cartolarizzazioni: crescono le insolvenze anche in Italia

La crisi finanziaria è alle spalle, ma quella economica morde ancora. E se aumenteranno i disoccupati, aumenterà anche il numero di coloro che non possono più permettersi di pagare il mutuo sulla casa. Quei mutui però sono stati cartolarizzati e venduti agli investitori, che in qualche caso li hanno a loro volta impacchettati e venduti in altri prodotti (perlopiù obbligazioni strutturate), e se i mutui vanno in default si ricomincia da capo. Come un cane che si morde la coda. Lo sanno bene dalle parti di Unicredit: mercoledì scorso, due emissioni del gruppo bancario sono state messe «sotto osservazione» da parte di Moody’s, mentre erano già state declassate - in maggio - da Standard & Poor’s. Il problema è che quelli che smettono di pagare il mutuo sono sempre di più e i titoli emessi con le cartolarizzazioni si deteriorano in fretta.
«Le cartolarizzazioni italiane, a differenza di Spagna o Irlanda, hanno sostanzialmente tenuto», spiega Andrea Perin, amministratore delegato di FinInt Securitisation, una struttura pionieristica per questo tipo di prodotti (155 operazioni di cartolarizzazione ora in gestione per 164,3 miliardi). «Certo - prosegue - se pensiamo che la crisi produrrà effetti almeno fino al primo semestre del prossimo anno...».
A preoccupare è la velocità del deterioramento. Per una delle due emissioni, quella da 1,68 miliardi di euro, la Capital Mortgages series 2007-1 (emessa dall’ex Banca di Roma), il tasso dei default (insolvenza) è passato dallo 0,62% del gennaio 2008 al 2,74% di fine anno, per salire al 3,20% nel primo trimeste di quest’anno e del 3,4% a luglio.
Si tratta di mutui «prime», intestati a persone fisiche, su immobili di Milano e Roma (oltre il 60% del totale). «Ma quel che ci preoccupa - sottolinea Nikoletta Knapcsek, analista senior di Moody’s - è il fondo di garanzia, che serve per coprire i mancati pagamenti, che si è i ridotto a 12,2 milioni contro i 37,2 del suo target. Perfomance peggiori del previsto e ora la perdita attesa del Capital Mortgages è dell’1,7%». L’utilizzo del fondo di garanzia (cash fund) è un campanello d’allarme: come la spia che si accende quando l’auto resta a corto di benzina. Moody’s sottolinea che quel fondo potrebbe dover essere rimpinguato da parte di Unicredit.
Ma meglio non creare allarmismi secondo gli esperti. «Sul mercato degli Abs italiani - dice Perin - abbiamo visto un calo drastico dei rendimenti abbastanza da rassicurare sullo stato di salute» del settore. Però delle 85 emissioni «italiane» monitorate da Moody’s, come rilevato dall’agenzia Reuters sono sotto la lente per un possibile taglio del rating - oltre a Capital Mortgage 2007-1 e due delle classi emesse da Cordusio 2007 - Eurohome Mortgages 2007-1 (Deutsche Bank), Sestante Finance 2004, Sestante Finance 2005 e Sestante Finance 2006 (originator Meliorbanca, gruppo Pop Emilia). Hanno già registrato un downgrade, invece, Eurohome Mortgages 2007-1, Sestante Finance 2006, Berica 6 Residential (gruppo Pop Vicenza), Eurohome Italy (Deutsche Bank).

www.lastampa.it/_web/CMSTP/tmplrubriche/giornalisti/grubrica.asp?ID_blog=121&ID_articolo=131&ID_sezione=265&...
06/11/2009 15:15
 
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Re: Mutui che scottano
stelafe, 06/11/2009 12.06:

Nuova puntata dell'inchiesta sulle cartolarizzazioni: crescono le insolvenze anche in Italia

La crisi finanziaria è alle spalle, ma quella economica morde ancora.

...il tasso dei default (insolvenza) è passato dallo 0,62% del gennaio 2008 al 2,74% di fine anno, per salire al 3,20% nel primo trimeste di quest’anno e del 3,4% a luglio.

Si tratta di mutui «prime», intestati a persone fisiche, su immobili di Milano e Roma (oltre il 60% del totale).

...



dedicato a quelli che...


stelafe, 06/11/2009 12.06:


Ma meglio non creare allarmismi secondo gli esperti. «Sul mercato degli Abs italiani - dice Perin - abbiamo visto un calo drastico dei rendimenti abbastanza da rassicurare sullo stato di salute» del settore. Però delle 85 emissioni «italiane» monitorate da Moody’s, come rilevato dall’agenzia Reuters sono sotto la lente per un possibile taglio del rating - oltre a Capital Mortgage 2007-1 e due delle classi emesse da Cordusio 2007 - Eurohome Mortgages 2007-1 (Deutsche Bank), Sestante Finance 2004, Sestante Finance 2005 e Sestante Finance 2006 (originator Meliorbanca, gruppo Pop Emilia). Hanno già registrato un downgrade, invece, Eurohome Mortgages 2007-1, Sestante Finance 2006, Berica 6 Residential (gruppo Pop Vicenza), Eurohome Italy (Deutsche Bank).



insomma gli ABS (Asset Backed Securities) le hanno fatte pure in italia (85 diverse emissioni), chissa' chi le ha comprate...

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