È soltanto un Pokémon con le armi o è un qualcosa di più? Vieni a parlarne su Award & Oscar!
Nuova Discussione
Rispondi
 
Vota | Stampa | Notifica email    
Autore

Risparmio: news, rumors, commenti

Ultimo Aggiornamento: 01/06/2010 10:33
13/01/2009 13:39
 
Email
 
Scheda Utente
 
Modifica
 
Cancella
 
Quota
Post: 8.844
Sesso: Maschile
Utente semplice
Castellina in Chianti
Building Site Hunter con le palle
OFFLINE
Re: Com'era ? in tempi di crisi si acquista l'oro?.................
grella, 13/01/2009 1.27:

CRISI USA: ANCHE I RICCHI PIANGONO...E VENDONO


Parte la nuova corsa all'oro, ma questa non ha nulla di esaltante. Perche' gli americani anziche' cercarlo lo vendono. Come in Europa accadeva solo ai tempi di guerra ed e' il segnale più evidente che...

L’altro giorno un uomo distinto è scoppiato a piangere quando gli ho offerto 2500 dollari. "Lei ha salvato la mia casa", mi ha detto. Ho saputo che la banca gli aveva dato fino all’indomani per saldare la rata del mutuo più volte rimandata». Ai party partecipano tra le dieci e le cinquanta persone, di ogni età, di ogni censo. Commercianti, funzionari, finanzieri travolti dal crollo di Borsa. E anche ex generali del Pentagono.






io avrei venduto la casa e mi sarei tenuto l'oro

[SM=g7576] [SM=g7576] [SM=g7576]


vero e' che vendere casa di questi tempi e' abbastanza difficile

[SM=p7579]




-------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------
Laplace77 :: Giornalismo è diffondere ciò che qualcuno non vuole si sappia; il resto è propaganda. (Horacio Verbitsky)

forum sulla bolla immobiliare - video sulla bolla immobiliare
-------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------
DISCLAIMER:
Tutti hanno diritto di manifestare liberamente il proprio pensiero con la parola, lo scritto e ogni altro mezzo di diffusione.
Ogni individuo ha diritto alla libertà di opinione e di espressione incluso il diritto di non essere molestato per la propria opinione e quello di cercare, ricevere e diffondere informazioni e idee attraverso ogni mezzo e senza riguardo a frontiere.
13/01/2009 14:36
 
Email
 
Scheda Utente
 
Modifica
 
Cancella
 
Quota
Post: 235
Città: ROMA
Età: 46
Sesso: Maschile
Utente semplice
Bilocale
OFFLINE
iwbank, websella, chebanca (riposto in topic da altro post)



dgambera:

Hai verificato che è tutto ok con questi investimenti?

Qualcuno mi diceva che potrebbero esserci clausole particolari (per la serie "il cliente però doveva sapere"), ma io non ho ancora verificato.

Poi, conosci Rendimax-Privati?

In base alla tua esperienza con gli altri conti deposito, gli daresti un'occhiata per fare confronti?

PS: forse qui siamo OT. Non perchè disturbiamo, ma è meglio spostarci di qua in modo da semplificare la ricerca dei post un domani.

Che ne dite?



Non ti so dire molto, per quelle banche sono andato un pò ad intuito. La prima a cui avevo pensato era Fineco ma poi hanno rifiutato la mia iscrizione (all'epoca avevo il mutuo, era l'inizio della crisi) e quindi mi sono andati subito in puzza. [SM=g7054]

Cercavo una banca online con pochi costi, poca burocrazia (che vuol dire maggiore chiarezza), conto DEPOSITO (già il nome DEPOSITO a mio parere era una garanzia), che fosse garantita da una banca solida alle spalle e possibilità di fare tutto online, magari con qualche sportello a portata di mano. Ho inoltre cercato su google tutto quello che poteva riguardare le suddette banche, compresi forum di utenti magari incaxxati per qualunque motivo. [SM=g1765176] [SM=g7054]

IWBank aveva tutte le carte in regola e me ne sono subito innamorato, l'unico problema è la mancanza di sportelli.
Websella secondo me ha troppa burocrazia ed un sito incasinato, Chebanca non saprei, è quella che ancora oggi ha il rendimento più alto. Ma la mia domanda è: come fanno a mantenere questi rendimenti sui conti deposito di questi tempi?????? [SM=g1749704]

Rendimax mi sembra buono come rendita ma per il motivo di cui sopra non saprei che dire. Il sito è chiaro e semplice proprio come piace a me ma io avrei una certa riluttanza a mettere i miei soldi su un qualcosa che sembra nato da poco, mi sbaglio? Banca IFIS io non l'ho mai sentita, magari sono io che non sono informato, ditemi voi...

Secondo me con lo stato attuale della crisi bisognerebbe scegliere una banca con le seguenti caratteristiche:

-Banca alle spalle ne troppo grossa ne troppo piccola
-Poca burocrazia
-Conto deposito
-Una certa solidità della banca (vedere tier ratio ecc.
-Possibilita di disinvestire immediatamente
-Accredito interessi almeno trimestrale
-Sito chiaro, semplice, moderno con chat operatore banca
-Diffidare di chi garantisce rendimenti eccessivamente alti e con accrediti lontani (potrebbero cercare di far cassa prima di chissa quale evento)
-Se si hanno più di 20k euro occorre separare conti da 20k euro per ogni banca quindi bisogna aggiungere anche il fatto che la banca non deve avere eccessivi costi fissi.
-Se si hanno ben oltre i 100k euro allora conviene fare più conti da 100k euro ciascuno, ricordando però che in caso di default i primi 20k si prendono entro 3 mesi i restanti soldi seguono la procedura fallimentare.

Tutto questo a svantaggio magari di un minore rendimento, ma di questi tempi meglio cosi... [SM=g1750826]
[Modificato da damiX77 13/01/2009 14:49]
13/01/2009 15:08
 
Email
 
Scheda Utente
 
Modifica
 
Cancella
 
Quota
Post: 8.844
Sesso: Maschile
Utente semplice
Castellina in Chianti
Building Site Hunter con le palle
OFFLINE
nuova sezione

qui:
freeforumzone.leonardo.it/discussione.aspx?idd=8250306

discutiamo dei vari conti deposito.


possibilmente postate recensioni complete e documentate.

le chiacchiere, gli OT e quant'altro non strettamente rispondente verra' cassato.



In questo thread continuiamo a discutere di argomenti generali relativi alle varie alternative all'investimento immobiliare.

-------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------
Laplace77 :: Giornalismo è diffondere ciò che qualcuno non vuole si sappia; il resto è propaganda. (Horacio Verbitsky)

forum sulla bolla immobiliare - video sulla bolla immobiliare
-------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------
DISCLAIMER:
Tutti hanno diritto di manifestare liberamente il proprio pensiero con la parola, lo scritto e ogni altro mezzo di diffusione.
Ogni individuo ha diritto alla libertà di opinione e di espressione incluso il diritto di non essere molestato per la propria opinione e quello di cercare, ricevere e diffondere informazioni e idee attraverso ogni mezzo e senza riguardo a frontiere.
14/01/2009 17:49
 
Email
 
Scheda Utente
 
Modifica
 
Cancella
 
Quota
Aste titoli di Stato, in rialzo i rendimenti dei BTp

BTp italiani porto sicuro, secondo gli investitori. Almeno per ora il Tesoro sembre quindi non trovare difficoltà nel finanziarsi sul mercato del reddito fisso. La richieste per i bond italiani continua ad essere alta. Lo conferma l'asta di oggi sul medio-lungo termine, che ha collocato BTp per circa 7 miliardi di euro a fronte di una domanda pari a circa 10,5 miliardi. Secondo gli operatori ha dato una mano il sostegno arrivato dalla conferma, martedì, del rating italiano da parte di Standard & Poor's.

Rendimenti in rialzo. Il nuovo BTp quinquennale scadenza 15/12/2013 è uscito con un rendimento lordo in aumento al 3,87%. L'offerta è arrivata a un importo compreso tra 3,5 e 4 miliardi di euro, la domanda è stata pari a 5,9 miliardi di euro e l'importo aggiudicato con un prezzo di 99,64 è stato di 4 miliardi. Gli operatori partecipanti al collocamento sono stati 25, la percentuale di riparto si è attestata al 13,826.

In aumento anche il rendimento del BTp a 30 anni scadenza 01/08/2039, riaperto dal Tesoro in decima tranche, e assegnato per 1,45 miliardi di euro con un rendimento del 5,55% (+0,27 centesimi). Invariato al 5,48% il rendimento del BTp scadenza 01/11/2029, assegnato per un ammontare di 1,499 miliardi.

I BTp trentennali scadenza 01/08/2039, richiesti per 2,166 miliardi, sono stati aggiudicati per un importo di 1,453 miliardi di euro ad un prezzo di 93,02. Gli operatori partecipanti al collocamento sono stati 23. L'importo in circolazione è ora pari a 14,22 miliardi. I BTp scadenza 01/11/2029, offerti in trentaduesima tranche per un importo compreso tra 1 e 1,5 miliardi e richiesti per 2,32 miliardi, sono stati aggiudicati per un importo di 1,499 miliardi ad un prezzo di 98,05. Gli operatori partecipanti sono stati 24 e l'importo in circolazione è pari a 24,7 miliardi.

Lo spread con il Bund. Prima delle aste lo spread BTp/Bund sulle scadenze 2019 si attestava a 155 punti base (praticamente invariato rispetto a ieri) mentre il differenziale di rendimento con la Germania risultava più ampio sulla scadenza a 30 anni. Apertura in flessione, intanto, per il Bund future. Il derivato sul decennale tedesco, scadenza marzo, dopo aver aperto a 125,12 punti, scambiava questa mattina a 124,96 punti in calo di 16 centesimi sul riferimento di ieri. Tra gli indicatori in agenda per oggi si segnalano il Pil 2008 della Germania e la produzione industriale italiana e dell'Eurozona a novembre. Nel pomeriggio sono attesi dagli Usa i dati su prezzi all'import e vendite al dettaglio a dicembre e sulle scorte delle imprese a novembre. In serata attesa anche la pubblicazione del Beige Book.
14/01/2009 17:53
 
Email
 
Scheda Utente
 
Modifica
 
Cancella
 
Quota
Ecco la sòla di cui parlava: guarda che cerini a X anni. Ora li passano gli Stati
Il rifugio accogliente dei titoli di Stato

Strani timori e strani tremori quelli della finanza pubblica di oggi. I paradossi si sprecano, in tutti i Paesi: i deficit aumentano senza rispettare meridiani e paralleli, i debiti pubblici si gonfiano ma i tassi scendono. I khomeinisti delle finanze pubbliche - "il deficit è un peccato mortale" - sono sulla difensiva. Il peccato sarà punito, dicevano, perché i mercati chiederanno un tasso più alto a quei Paesi irresponsabili che lasciano lievitare il disavanzo. Ma succede il contrario. E i tassi sono scesi così tanto - il Bund a 10 anni ieri rendeva meno del 3% - che (altro paradosso) i collocamenti diventano difficili, come financo la Germania ha appena sperimentato: essendo praticamente certo che di qui a 10 anni, finita la buriana della crisi (prima di 10 anni!) i tassi torneranno a livelli "normali", e chi non si voglia tenere il Bund fino alla scadenza ne vedrebbe scendere le quotazioni.
Intanto la trama si infittisce. Lo shock della crisi è stato simmetrico, come dicono gli economisti (ha colpito tutti egualmente), ma le conseguenze su tassi e valute non sono state simmetriche. In America - il Paese più "colpevole" e quello che soffrirà di più nell'economia reale - i tassi sono scesi più che altrove e la valuta si è paradossalmente rafforzata (quando la peste infuria e il pan ci manca gli Usa sono sempre il Paese-rifugio). All'interno dell'area euro i tassi sono scesi dappertutto ma non in misura simmetrica. I tassi sono scesi di molto in Germania (che è il Paese-rifugio dell'area euro) e sono scesi nettamente di meno negli altri Paesi, allargando i divari. A questo punto le sindromi punitive di mercati e agenzie di rating hanno cominciato il tiro a segno: i divari si sono aperti al massimo per Grecia (timeo Danaos, specie con un deficit con l'estero del 14% del Pil), Portogallo, Spagna e Irlanda (anche qui, deficit con l'estero terrificanti, con l'aggravante per Spagna e Irlanda di essere state troppo "americane": crescita spinta da una bolla immobiliare anche più forte di quella Usa). Per l'Italia, invece, Standard & Poor's ieri ha mantenuto il proprio giudizio stabile, sia pure col solito avvertimento sul debito pubblico troppo alto.
Ma tutti questi divari e i collegati patemi per le aste dei titoli non devono far dimenticare una semplice verità: i rendimenti dei titoli di Stato sono scesi dappertutto.

Questo con grande sollievo delle casse pubbliche, che ne avevano bisogno, visto quello che succede in altre voci di entrate e spese. E gli unici titoli che hanno fatto felici i risparmiatori nell'annus horribilis appena trascorso sono stati i titoli pubblici, specie quelli a lunga: come ha appena ricordato l'Economist, in America la performance dei bond del Tesoro ha superato quella della Borsa di ben 53 punti percentuali.
Sì, ma poi cosa succederà?, si chiedono i rigoristi, ben spalleggiati da quelle agenzie di rating che avevano accuratamente indossato i paraocchi quando spargevano triple A ai titoli tossici. Succederà che per riportare i deficit pubblici a livelli normali bisognerà fare delle scelte difficili.
Ma prima di parlare di queste scelte difficili bisogna ricordare con forza un'altra semplice verità: no, il deficit non è un peccato mortale. Se questa crisi ci ha insegnato qualcosa, ci ha insegnato che Keynes aveva ragione: per far circolare sangue e soldi nel gran corpaccio dell'economia bisogna che qualcuno spenda, e se il settore privato non spende deve spendere lo Stato.
Ciò detto, è certamente vero che il soccorso della spesa in deficit non deve portare a disavanzi in servizio permanente effettivo. E qui soccorrono rimedi di buon senso: le misure scelte, se mettono soldi nelle tasche dei cittadini, devono andare a coloro che poi quei soldi li spendono; nella misura del possibile, devono essere reversibili; e quando non siano reversibili, devono essere misure che facilitano la crescita, come la spesa per infrastrutture, o che, anche se non aiutano l'economia nell'immediato, migliorano gli equilibri della finanza pubblica nel medio periodo, come l'aumento dell'età pensionabile. Ricette, queste, che valgono per tutti i Paesi e segnatamente per l'Italia, che di stimoli ha bisogno quanto e più degli altri.
L'economia di mercato è essenzialmente una mezzadria fra pubblico e privato, e non è neanche chiaro chi sia il mezzadro e chi il padrone: i ruoli si alternano, secondo i tempi, i Paesi e i cicli. In questo tempo, in questi Paesi e in questo ciclo, deve essere il pubblico a menare la danza.
Ma il settore pubblico può regolare e stimolare, non può produrre. E una politica economica ben temperata deve preoccuparsi oggi di stimolare l'attività con misure che innalzino non solo e non tanto la crescita nel breve periodo, ma il tasso potenziale di crescita nel lungo. Perché sarà solo la crescita - il denominatore del rapporto deficit/Pil - che riporterà sotto controllo la finanza pubblica.
15/01/2009 13:21
 
Email
 
Scheda Utente
 
Modifica
 
Cancella
 
Quota
Caccia aperta ai corporate bond

Moody's prevede che quest'anno 300 società finiscano in default in tutto il mondo. Una media di 25 "casi-Parmalat" ogni singolo mese. Eppure, nonostante questa prospettiva tutt'altro che incoraggiante, gli investitori sono tornati a comprare obbligazioni aziendali e – strano ma vero – anche bond legati ai mutui. Lo dimostra innanzitutto il fatto che i tassi d'interesse nelle ultime settimane sono notevolmente scesi: in America – secondo i dati di Merrill Lynch – i rendimenti dei corporate bond con rating elevati sono diminuiti mediamente di 100 punti base rispetto ai tassi interbancari, dal massimo del 5 dicembre. Segno che gli acquisti hanno fatto salire i prezzi e, di conseguenza, scendere i rendimenti. Ma la dimostrazione più efficace arriva dal fatto che le aziende di Stati Uniti ed Europa sono tornate ad emettere obbligazioni: in questo primo scorcio di 2009 – secondo Bloomberg – sono stati lanciati bond aziendali per 49,9 miliardi di dollari, contro i 16,8 miliardi dello stesso periodo del 2008. Record dallo scorso maggio. Insomma: le Borse crollano, ma le obbligazioni emesse dalle stesse società quotate in Borsa sembrano essere diventate un nuovo oggetto dei desideri.

Il paradosso
A prima vista questo fenomeno può sembrare sorprendente. Tyco International ha emesso obbligazioni decennali il 6 gennaio con un "premio" sul tasso swap di 6,81 punti percentuali e da allora gli acquisti degli investitori hanno alzato il prezzo e schiacciato questo spread a soli 5,3 punti percentuali; nello stesso periodo, però, le azioni della stessa Tyco International hanno perso l'11% a Wall Street. Insomma: gli investitori comprano obbligazioni Tyco e contemporaneamente vendono azioni Tyco. Come se la società che emette i bond non fosse la stessa quotata in Borsa. E di casi così è pieno zeppo il mercato: la stessa Eni è stata debole in Borsa ma il suo bond ha dimezzato lo spread sul tasso swap (da 220 a 130 punti base) dal 2 dicembre dell'emissione a oggi. Il paradosso è ancora più evidente se si guardano i dati – diffusi ieri da Moody's – sulle insolvenze attese per il 2009: la società di rating stima infatti che il tasso di default delle aziende a basso rating a livello globale salga al 15,1% entro la fine dell'anno, contro il 4% di fine 2008 e lo 0,9% di fine 2007. Perché gli investitori sono tornati a comprare obbligazioni che, in 15 casi su 100, non saranno in grado di onorare l'impegno? Masochismo o altro?

Le valutazioni
Ovviamente l'appetito per i corporate bond deriva da un calcolo razionale: le quotazioni sono così basse e i rendimenti così elevati – riferiscono all'unisono analisti e operatori – che anche nel peggiore scenario possibile restano attraenti. «Sul mercato i soldi ci sono – confessa un banchiere –. E in questo momento gli investitori preferiscono comprare obbligazioni aziendali, che offrono rendimenti elevatissimi, piuttosto che azioni». Ma c'è anche chi fa un calcolo più affascinante: attualmente le quotazioni delle obbligazioni aziendali scontano una probabilità di default molto più elevata rispetto a quella prevista dalle agenzie di rating, dai mercati azionari e anche dai credit default swap. In America – secondo i calcoli di Dario Cintioli di StatPro – i prezzi delle obbligazioni aziendali ad alto rischio scontano una probabilità media di insolvenza del 23-24% nell'arco di 12 mesi, mentre i credit default swap scontano una probabilità media del 18,97%. Insomma: i bond sono sottovalutati. Prezzano più o meno l'apocalissi. Offrono cioè rendimenti elevati (un 8% medio per i titoli con rating di "Tripla B"), che sui mercati azionari ancora in pochi si aspettano.

La rinascita
Morale: gli investitori comprano, i rendimenti scendono, le aziende emettono. E anche sui bond legati ai mutui – riferisce Luca Peviani di P&G – sta tornando appetito, tanto che alcune società di gestione (tra cui la stessa P&G) stanno lanciando dei fondi per acquistare titoli cartolarizzati a prezzi da saldo. Certo, la cautela è d'obbligo: due settimane d'acquisto sono poche per parlare di un nuovo trend. Ma, in questo scenario di crisi, la "luna di miele" sui corporate bond apre uno spiraglio di speranza. Quantomeno dimostra che gli investitori sono tornati a fare il loro lavoro: investire.
15/01/2009 15:18
 
Email
 
Scheda Utente
 
Modifica
 
Cancella
 
Quota
Post: 269
Sesso: Maschile
Utente semplice
Bilocale
OFFLINE
Re: iwbank, websella, chebanca (riposto in topic da altro post)
damiX77, 13/01/2009 14.36:


Se si hanno ben oltre i 100k euro allora conviene fare più conti da 100k euro ciascuno, ricordando però che in caso di default i primi 20k si prendono entro 3 mesi i restanti soldi seguono la procedura fallimentare.




Nel sito del fondo interbancario dicono che i 3 mesi si contano dalla
"liquidazione amministrativa coatta" e che in realtà i 3 mesi si possono prorogare fino a 9 mesi. In tutto quanto può fare?

[SM=g1749704]
[Modificato da polfish 15/01/2009 15:18]
15/01/2009 15:23
 
Email
 
Scheda Utente
 
Modifica
 
Cancella
 
Quota
Re: Re: iwbank, websella, chebanca (riposto in topic da altro post)
polfish, 15/01/2009 15.18:



Nel sito del fondo interbancario dicono che i 3 mesi si contano dalla
"liquidazione amministrativa coatta" e che in realtà i 3 mesi si possono prorogare fino a 9 mesi. In tutto quanto può fare?

[SM=g1749704]




it.wikipedia.org/wiki/Liquidazione_coatta_amministrativa

Sbaglio o i tempi potrebbero essere anche più lunghi?

(E' una domanda, non sto ironizzando)
16/01/2009 00:59
 
Email
 
Scheda Utente
 
Modifica
 
Cancella
 
Quota
Post: 116
Città: ROMA
Età: 52
Sesso: Maschile
Utente semplice
Monolocale
OFFLINE
Che ne dite di questa offerta?
www.websella.it/web/index.jsp?id=1334335679

qualcuno di voi ha il conto con websella? come si trova?
16/01/2009 01:12
 
Email
 
Scheda Utente
 
Modifica
 
Cancella
 
Quota
Re: Che ne dite di questa offerta?
eandiamdisfrattoinsfratto, 16/01/2009 0.59:

https://www.websella.it/web/index.jsp?id=1334335679

qualcuno di voi ha il conto con websella? come si trova?




Sembrerebbe un conto online.
Noi stavamo analizzando i conti deposito qui

freeforumzone.leonardo.it/cartella.aspx?c=150353&f=150353&id...

Una volta esaurito l'elenco di quelli, si potrebbe fare un pensierino a questo. Ma non per qualcosa. Semplicemente perchè quelle condizioni ce le hai solo per i primi 5 mesi.
16/01/2009 01:19
 
Email
 
Scheda Utente
 
Modifica
 
Cancella
 
Quota
Post: 8.844
Sesso: Maschile
Utente semplice
Castellina in Chianti
Building Site Hunter con le palle
OFFLINE
news

dalla gazzetta ufficiale

io per ora mi limito a linkare, magari ne parliamo


Serie Generale n. null del 09-01-2009
BANCA D'ITALIA
DELIBERAZIONE 16 dicembre 2008


Modifica al Regolamento 14 aprile 2005 sulla gestione collettiva
del risparmio. (Deliberazione n. 786).


[SM=g1749704]

-------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------
Laplace77 :: Giornalismo è diffondere ciò che qualcuno non vuole si sappia; il resto è propaganda. (Horacio Verbitsky)

forum sulla bolla immobiliare - video sulla bolla immobiliare
-------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------
DISCLAIMER:
Tutti hanno diritto di manifestare liberamente il proprio pensiero con la parola, lo scritto e ogni altro mezzo di diffusione.
Ogni individuo ha diritto alla libertà di opinione e di espressione incluso il diritto di non essere molestato per la propria opinione e quello di cercare, ricevere e diffondere informazioni e idee attraverso ogni mezzo e senza riguardo a frontiere.
16/01/2009 02:59
 
Email
 
Scheda Utente
 
Modifica
 
Cancella
 
Quota
Post: 3.291
Sesso: Maschile
Utente semplice
Castelletto sul Ticino
OFFLINE
Re: news
laplace77, 16/01/2009 1.19:


dalla gazzetta ufficiale

io per ora mi limito a linkare, magari ne parliamo


Serie Generale n. null del 09-01-2009
BANCA D'ITALIA
DELIBERAZIONE 16 dicembre 2008


Modifica al Regolamento 14 aprile 2005 sulla gestione collettiva
del risparmio. (Deliberazione n. 786).


[SM=g1749704]




MMMMMMMM coincidente con l'aumento della gestione patrimonio immobiliare di queste settimane ,in controtendenza col trend europeo............mmmmmmmmm [SM=g10303] [SM=g1765176]




--- $ 100 WILL BUY THIS CAR MUST HAVE CASH LOST ALL ON THE SOTCK MARKET---
16/01/2009 03:23
 
Email
 
Scheda Utente
 
Modifica
 
Cancella
 
Quota
Post: 3.291
Sesso: Maschile
Utente semplice
Castelletto sul Ticino
OFFLINE
Re: Re: news
grella, 16/01/2009 2.59:



MMMMMMMM coincidente con l'aumento della gestione patrimonio immobiliare di queste settimane ,in controtendenza col trend europeo............mmmmmmmmm [SM=g10303] [SM=g1765176]







Attenzione! Attenzione! forse ho fatto Bingo!!!!!!!!!!

L'articolo è vecchio ma...................

Cartolarizzazioni, l'attacco delle lobby

Il Vecchio continente è (in parte) al riparo dal degrado dei mutui residenziali che ha investito gli Stati Uniti, con il meltdown delle ipoteche subprime, per le politiche di accorta erogazione del credito il cui merito spetta anche a Bruxelles. Da anni la Commissione europea regola il mercato unico dei prodotti finanziari con provvedimenti che, pur nell'inevitabile mediazione con le organizzazioni del settore, sono il primo argine al dilagare delle pratiche creditizie che hanno destabilizzato molti operatori Usa. Ma sei mesi fa, quando si avvertivano i primi scricchiolii dei subprime, le lobby sono tornate alla carica consigliando all'Esecutivo comunitario di aumentare di ben otto volte gli attuali limiti agli investimenti dei fondi comuni nelle cartolarizzazioni di mutui residenziali (Rmbs).
Il tentativo è contenuto in una lettera inviata alla Commissione Ue il 15 febbraio scorso dall'European Securitisation Forum ( Esf), l'associazione che raggruppa oltre 150 operatori mondiali delle cartolarizzazioni (banche, che controllano anche gran parte del mercato dei fondi comuni, e agenzie di rating), nell'ambito della consultazione avviata per verificare l'opinione del settore sulle proposte normative avanzate da un gruppo di esperti. L'Esf propose alla Commissione (che lavora a un libro bianco sui mutui atteso per fine anno) di modificare la direttiva Ucits «per consentire ai fondi di investimento di investire sino al 25% dei loro asset in cartolarizzazioni di mutui residenziali con rating tripla A di un singolo emittente ». L'Esf sosteneva la proposta «data la relativa stabilità dei prezzi e dei rating di questi strumenti di debito». Occorre considerare che in base al Regolamento sulla gestione collettiva del risparmio della Banca d'Italia del 14 aprile 2005, che ha recepito la direttiva Ucits, ha fissato al 3% la quota di patrimonio dei fondi armonizzati che può essere investita in cartolarizzazioni «aventi a oggetto crediti ceduti da soci della società di gestione, o da soggetti appartenenti al loro gruppo».È vero che le cartolarizzazioni immobiliari europee, e quelle italiane su tutte, hanno uno standing creditizio molto superiore a quelle Usa. È vero anche che, in una successiva consultazione riguardante il rating dei prodotti di finanza strutturata,l'Esf ha posto notevolmente l'accento sui rischi di potenziali conflitti di interesse tra agenzie di rating ed emittenti di Rmbs e Abs.Ma l'ammonimento dell'Esf era tardivo: la seconda lettera è datata 31 luglio, quando la bufera dei mutui subprime Usa infuriava già. Soprattutto, quando molte banche avevano ormai gonfiato i portafogli dei propri fondi di liquidità, come ha dimostrato per primo «Il Sole-24 Ore», proprio di quei derivati sulle cartolarizzazioni immobiliari Usa i cui rating tripla A ormai non avevano più alcun significato.
www.ilsole24ore.com

Ho vinto qualche cosa? [SM=g1747529]











[Modificato da grella 16/01/2009 03:25]
--- $ 100 WILL BUY THIS CAR MUST HAVE CASH LOST ALL ON THE SOTCK MARKET---
16/01/2009 13:54
 
Email
 
Scheda Utente
 
Modifica
 
Cancella
 
Quota
Post: 116
Città: ROMA
Età: 52
Sesso: Maschile
Utente semplice
Monolocale
OFFLINE
Re: Re: Che ne dite di questa offerta?
dgambera, 16/01/2009 1.12:




Sembrerebbe un conto online.
Noi stavamo analizzando i conti deposito qui

freeforumzone.leonardo.it/cartella.aspx?c=150353&f=150353&id...

Una volta esaurito l'elenco di quelli, si potrebbe fare un pensierino a questo. Ma non per qualcosa. Semplicemente perchè quelle condizioni ce le hai solo per i primi 5 mesi.




bè, sì, lo vedo che l'offerta è solo per 5 mesi, ma visto che a brevissimo tutti i conti deposito abbasseranno i loro rendimenti, non mi sembra una cattiva idea aprire websella ora e metterci 20.000 euro. Poi fra 5 mesi si vedrà.
16/01/2009 14:06
 
Email
 
Scheda Utente
 
Modifica
 
Cancella
 
Quota
Re: Re: Re: Che ne dite di questa offerta?
eandiamdisfrattoinsfratto, 16/01/2009 13.54:




bè, sì, lo vedo che l'offerta è solo per 5 mesi, ma visto che a brevissimo tutti i conti deposito abbasseranno i loro rendimenti, non mi sembra una cattiva idea aprire websella ora e metterci 20.000 euro. Poi fra 5 mesi si vedrà.




Lo dici perchè il TUS si è abbassato?

Dici che è il caso di entrare per bloccare l'offerta?
16/01/2009 14:26
 
Email
 
Scheda Utente
 
Modifica
 
Cancella
 
Quota
Post: 116
Città: ROMA
Età: 52
Sesso: Maschile
Utente semplice
Monolocale
OFFLINE
Re: Re: Re: Re: Che ne dite di questa offerta?
dgambera, 16/01/2009 14.06:




Lo dici perchè il TUS si è abbassato?

Dici che è il caso di entrare per bloccare l'offerta?


temo che per qualche conto deposito sia già troppo tardi. Per esempio Che banca a febbraio abbasserà i rendimenti (il 4,70% rimarrà solo sul deposito vincolato a un anno, quelli vincolati a 3 o 6 mesi si abbasseranno di 50 punti). Anche Rendimax abbasserà. Io di vincolare i soldi a un anno non me la sento. Mi piace più l'offerta di websella e conto arancio che fino a fine febbraio da il 4,25% su 6 mesi. Sono orientato a fare questi due per ora. Dovrei sbrigarmi però.

16/01/2009 17:51
 
Email
 
Scheda Utente
 
Modifica
 
Cancella
 
Quota
Post: 235
Città: ROMA
Età: 46
Sesso: Maschile
Utente semplice
Bilocale
OFFLINE
Re: Che ne dite di questa offerta?
eandiamdisfrattoinsfratto, 16/01/2009 0.59:

https://www.websella.it/web/index.jsp?id=1334335679

qualcuno di voi ha il conto con websella? come si trova?



E' uno dei miei tre conti, all'inizio c'è un tasso vantaggioso ma poi si adegua agli altri. A me Websella non piace, troppa burocrazia per aprire il conto ed il sito è un pò impiccioso, ora ce l'ho solo per suddividere i miei spiccioli in più banche. L'unico vantaggio rispetto ad una qualunque banca che accredita gli interessi ogni anno è che l'accredito è trimestrale.


17/01/2009 20:53
 
Email
 
Scheda Utente
 
Modifica
 
Cancella
 
Quota
BTp «promossi» dai mercati

È stato un giorno di gloria, ieri, per i titoli di Stato italiani. Il differenziale del rendimento tra BTp e Bund ha chiuso la giornata allo stesso livello di apertura, 146 centesimi di punto percentuale, in controtendenza rispetto all'allargamento non-stop registrato dagli spread di Grecia, Spagna, Irlanda e in mattinata anche del Portogallo. Il rischio-Italia è stato classificato tra i "best performer" della seduta, Germania e Francia, anche se ieri il recupero dei mercati azionari ha raffreddato gli acquisti di bond governativi.

A sostenere i BTp è servita anche l'anticipazione che il rating e l'outlook stabile della "Aa2" di Moody's saranno con tutta probabilità confermati, sulla scia dell'analoga decisione di S&P's di questa settimana.

Il gap tra BTp e Bund, che orbita comunque attorno ai livelli massimi storici dall'avvio dell'Unione monetaria, ieri ha segnato un picco a quota 150 (1,50%) per poi chiudere a 146, livello di apertura. Ai margini di un seminario a Milano, il capo analista dei rating sovrani di Moody's Pierre Cailleteau ha detto di non aspettarsi «cambiamenti significativi del rating sovrano dell'Italia»: il debito privato italiano è più basso di quello di altri Paesi e il sistema bancario è stato colpito meno dalla crisi di liquidità.

Per Cailleteau, l'allargamento degli spread tra i bond governativi di Eurolandia ha normalizzato una situazione che in passato era squilibrata perché il mercato per lungo tempo non ha richiesto il pagamento di un premio a rischio adeguato tra Stati con rating diversi. Per lo strategist di Goldman Sachs Francesco Garzarelli, tuttavia, il differenziale attuale tra BTp e Bund (i Buoni del Tesoro Febbraio 2018 contro i Bund Gennaio 2018 sono arrivati a 154) è troppo elevato, «dovrebbe orbitare attorno ai 100 centesimi». Per GS il pagamento delle cedole a inizio febbraio sarà massiccio e questo flusso di cassa sosterrà la domanda sui titoli italiani. Il Tesoro ha tecnicamente alcuni punti di forza per fare concorrenza ad altri titoli cosiddetti "periferici": la liquidità sul secondario dei BTp e una vasta gamma di scadenze e di prodotti in offerta.

Ieri infatti è andata peggio a Grecia, Irlanda e Spagna. L'annuncio di nuove emissioni di titoli di Stato greci a cinque anni - non in asta ma con l'aiuto di un sindacato di collocamento di banche tra le quali Banca Imi - ha messo sotto pressione il mercato secondario. Il differenziale tra i titoli greci e tedeschi a dieci anni si è allargato fino a toccare 251 centesimi (2,51%). La Grecia, declassata questa settimana dalla "A" alla "A-" da S&P's, intende raccogliere con bond in asta o sindacati fino a 43 miliardi nel 2009: il debito pubblico di Atene è proiettato verso quota 100% secondo le stime di Standard & Poor's e trader.

Anche i titoli di Stato spagnoli hanno sofferto ieri, per motivi analoghi: oltre al credit watch di S&P's, che ha posto sotto osservazione la tripla "A" spagnola con possibilità di declassamento entro due mesi, le aste di questa settimana dei Bonos hanno pesato e sono state digerite con difficoltà. Se è vero che il Tesoro spagnolo ha raccolto 3,6 miliardi di euro contro i 3 richiesti, è altrettanto vero che per vendere Bonos a 15 e 30 anni i rendimenti sono lievitati enormemente. Lo spread tra bond spagnoli e (AAA) e Bund (AAA) ieri è cresciuto ancora di qualche centesimo portandosi a quota 117 punti: una trentina di centesimi di distanza dall'Italia che ha rating con due (Moody's), tre (Fitch) e quattro (S&P's) gradini sotto la "AAA".

Bastonati ieri infine anche i titoli di Stato irlandesi. Al di là dell'outlook negativo sulla "AAA" S&P's, che può risolversi nell'arco di due anni, quel che ha pesato sul rischio-Irlanda stata la notizia della nazionalizzazione della Anglo Irish Bank: un caso eclatante di rischio-banca che sconfina o addirittura si trasforma in rischio-Stato. Per l'Irlanda tra l'altro S&P's prevede un deficit/Pil tra il 9,7% e il 5,2% dal 2009 al 2013, con un debito/Pil che quasi triplicato dal 21% al 57% in un quinquennio.

Fino al 22 gennaio, tuttavia, il mercato dei titoli di Stato di Eurolandia può tirare un sospiro di sollievo perché non sono programmate aste importanti dai principali Stati: l'offerta rallenta. Non è escluso tuttavia che questa finestra sia colta al volo dalle banche che progettano di collocare obbligazioni con la garanzia statale. Lo strumento del "government guaranteed bond" in Italia resta in stallo a causa degli alti costi di raccolta per le banche e anche per colpa di alcuni passaggi poco chiari della legge che rischiano di indebolire la portata della garanzia: il Tesoro pubblicherà – probabilmente la prossima settimana – una circolare esplicativa per sciogliere i dubbi sull'efficacia della garanzia che resta «irrevocabile, incondizionata e a prima richiesta».


[Modificato da dgambera 17/01/2009 20:54]
26/01/2009 11:29
 
Email
 
Scheda Utente
 
Modifica
 
Cancella
 
Quota
Post: 4
Città: VIGNANELLO
Età: 54
Sesso: Maschile
Utente semplice
Sottoscala
OFFLINE
ING Direct - perdite
Per continuare a preoccupare quelli che, come me, hanno qualche risparmio nelle mani degli olandesi...

L'AJA (OLANDA) - Il gruppo bancario e assicurativo olandese Ing ha annunciato oggi per il 2009 il taglio di 7.000 posti di lavoro in tutto il mondo, nell’ambito di un piano di riduzione dei costi di un miliardo di euro. Stando ai risultati provvisori, nel 2008 il gruppo ha registrato una perdita netta di un miliardo di euro. Ing aveva ricevuto nel dicembre scorso un prestito di dieci miliardi di euro dal governo olandese.

Corriere della Sera

Che fare?

Ab.
26/01/2009 15:24
 
Email
 
Scheda Utente
 
Modifica
 
Cancella
 
Quota
L'attrazione fatale dei bond bancari

Chiaro e tondo il ministro delle Finanze francese, Christine Lagarde, ha chiesto «alle banche che fanno profitti di finanziare l'economia e di non remunerare gli azionisti ». In linea con l'orientamento espresso dal presidente francese Nicolas Sarkozy che ha convocato martedì scorso le maggiori banche francesi. In linea con quanto stanno dicendo molti altri Governi.
Una frase del genere non suona più come statalismo di ritorno e pressione indebita sugli amministratori di una società. Sul piatto ci sono soldi pubblici, corposi assegni (la nuova tranche in Francia è da 10,5 miliardi) per tenere in piedi istituti di credito tanto blasonati quanto fragili nei conti.

Perchè stupirsi quindi se le azioni bancarie sono vendute da mesi (salvo qualche momentanea fiammata) e sono uscite dai portafogli di investitori a loro volta indeboliti dalla crisi? In questa fase vincono nettamente i bond bancari (vedi servizi nella pagina a fianco) con rendimenti ancora significativi e protetti più o meno esplicitamente dal rischio di default. Ogni Governo, fatto salvo qualche obiettivo comune, ha scelto le sue linee di sostegno (vedi servizio in pagina) ma la priorità è il rafforzamento patrimoniale dall'esterno e con risorse prodotte all'interno. In questa fase bisogna pagare interessi prima che dividendi, bisogna avere la forza per portare a galla ed espellere titoli tossici, bisogna alimentare l'economia.

Chi compra titoli di banche deve mettere in conto forse anni di «impegno pubblico» prima di rivedere un normale payout da utile annuale. E la fase degli utili crescenti sembra lontana (a pagina 6 si trovano le attese sempre più ridimensionate degli analisti). Cambia anche la gestione della banca: probabilmente altri manager, sicuramente atri comportamenti. Gli aiuti pubblici spingono anche all'eliminazione dei superstipendi e dei bonus di cui hanno beneficiato molti fautori dei risultati di breve. Si riduce l'autonomia dalla politica.

Negli impieghi all'economia la valutazione del merito di credito dovrà tener conto del sostegno a interi settori. A costo di caricare la molla delle sofferenze future, altro costo per le banche. «Come sempre in tutte le crisi – ha detto il presidente dell'Abi, Corrado Faissola – la qualità del credito peggiora notevolmente. Se «ci saranno imprese che non saranno in grado di adempiere alle proprie obbligazioni le accompagneremo per uscire dalla posizione di difficoltà, sempre se avranno merito di credito e se la situazione di difficoltà sarà temporanea, altrimenti saranno trattate come in periodi normali».

In queste condizioni è facile prevedere che alcune banche utilizzeranno per fare patrimonio quei Tremonti-bonds che devono essere ancora precisati nel costo complessivo e nelle modalità di emissione. Carlo Gori, capoanalista di Moody's per le banche, è convinto che anche gli istituti italiani dovranno valutare l'offerta del Governo, anche se per l'Italia «il ricorso potrà essere più limitato».

In questo momento il valore del sostegno pubblico e valutabile fra i 12 e i 15 miliardi. Ricapitalizzazione (valida a innalzare i ratios patrimoniali) da remunerare sicuramente più di quel 7,5% di base, modulabile sulla durata di utilizzo e sulle capacità di recupero del valore di Borsa. Soldi che vanno restituiti con interessi, tagliando ulteriormente le gambe ai dividendi. Se si calcola che i bond bancari italiani in scadenza fra il 2009 e il 2010 sono già circa 200 miliardi (stima della Consob che ha segnalato rischi di scarsa liquidità dei titoli) si capisce bene che lo stock di 660 miliardi a fianco è destinato ad aumentare. Monopolizzando la raccolta di risparmio, in abbinata con i titoli dello Stato-partner.

-----------------------------------------------------------------

Fiducia nel reddito fisso Grazie agli Stati

Il diario della crisi registra in questo inizio 2009 un andamento divergente tra le quotazioni delle azioni delle banche, in picchiata, e quello delle loro obbligazioni, che dimostrano una maggiore tenuta. Nella precedente escalation di sfiducia, quella dell'ottobre 2008, anche i bond emessi dalle banche avevano sofferto molto, con le quotazioni di alcuni prestiti senior di istituti europei sprofondate al di sotto di 80. Molto probabilmente, il mercato sconta ora assai meno l'ipotesi di insolvenza delle banche, grazie soprattutto alle rassicurazioni e ai provvedimenti governativi che mirano a fornire una protezione pubblica nei casi di estrema difficoltà. Di fatto, in vari Paesi europei i bond bancari ora presentano gli stessi rischi di default dei titoli di Stato domestici. Tuttavia, resta ancora uno spread (differenziale di rendimento) piuttosto ampio rispetto ai titoli pubblici, spiegabile in parte con la minore liquidità che caratterizza gli scambi su queste emissioni rispetto a quelli sui titoli di Stato.
L e quotazioni delle azioni bancarie sono invece capitolate in settimana al di sotto dei minimi di ottobre. A Piazza Affari ciò è accaduto a UniCredit, Banco Popolare, Monte Paschi e Ubi Banca, a testimonianza del fatto che sul mercato continuano a esserci dubbi sulla solidità di certi attivi degli istituti, al punto da attribuire agli stessi una valutazione drammaticamente inferiore rispetto al patrimonio netto contabile. In queste fasi, purtroppo, il confine tra aspettative fondate e eccessi speculativi e comportamentali è imprecisato.
Pur nella straordinarietà del momento, da mesi il mercato stesso riconosce alle banche italiane una maggiore stabilità (o, se preferite, una minor instabilità) rispetto alla maggior parte delle concorrenti anglosassoni, per le quali lo stillicidio di ribassi sembra non avere fine (si vede a pag. 9). Ciò è constatabile anche dalla minor ferocia con la quale le ondate di vendite si abbattono sui titoli bancari italiani nelle giornate di maggiore tensione. Di questi tempi, perdere l'8/10% in una seduta anzichè il 20/30% è già qualcosa. Se per gli istituti italiani il ricorso ad aiuti pubblici quali la sottoscrizione dei Tremonti-bond sarà una opzione, per qualche banca estera (soprattutto tra le inglesi) la nazionalizzazione può diventare l'unica strada per evitare il fallimento. Al momento non pare che le banche italiane abbiano difficoltà a finanziarsi presso i risparmiatori a tassi più bassi rispetto al 7,5% che dovranno riconoscere a eventuali prestiti di Stato. Anche perché la fruizione di questi capitali comporterà dei condizionamenti sulla gestione delle banche.
L'area di maggiore fragilità delle obbligazioni è ovviamente quella dei prestiti subordinati, che sono stati emessi in quantità negli anni passati. Le quotazioni dei bond Tier I (quelli con la massima subordinazione) di Royal Bank of Scotland sono scese al di sotto di 20. Anche in presenza di un salvataggio statale, il mercato si aspetta che la banca eserciti la possibilità di non erogare le cedole. Davvero un imbarazzante destino per il colosso scozzese e il management che l'ha ridotta in queste condizioni, capitanato dall'ex amministratore delegato Sir Fred Goodwin, detto «Fred the Shred» (Fred il tagliatore - di risorse umane ovviamente). Costretto all'uscita nell'ottobre scorso, il peggio che potrebbe accadergli ora è di passare il resto dei suoi giorni a giocare a golf e a godersi i milioni di sterline accumulati nella sua meteorica carriera. Ma non gli andrà così male: il «Times » ha sussurrato che per lui potrebbe esserci un ruolo importante nella Formula Uno del dopo-Mosley.

-----------------------------------------------------------------

Liquidi ed entro i cinque anni

Con rendimenti dei BTp a due anni scesi in area 2,5% lordo, appaiono sempre più attraenti le obbligazioni emesse dalle banche. Il differenziale di rendimento tra l'indice Merrill Lynch corporate banking euro e il Bund è passato da 1,46 di inizio 2008 all'attuale 4,9. Un aumento dovuto all'effetto combinato della diminuzione dei rendimenti dei governativi e al contemporaneo aumento dei ritorni dei corporate.
I bond bancari hanno più appeal anche per le aumentate garanzie, esplicite o meno, dei Governi nazionali. È opinione diffusa infatti che dopo l'errore Lehman, difficilmente ci saranno nuovi fallimenti nel settore bancario dove l'intervento statale sta diventando ormai una consuetudine. Ma generalizzare sarebbe un errore. Chi si vuole muovere dunque tra i bond bancari deve seguire precise regole. In primo luogo privilegiare emissioni liquide (con ammontare di almeno 750milioni di euro). Inoltre bisogna puntare, secondo gli esperti, su scadenze abbastanza ravvicinate.
In quest'ambito accanto a obbligazioni che hanno una vera e propria garanzia statale, con un impegno formale dei Governi, esistono emissioni (come tutte quelle italiane) che di fatto sono prive di una garanzia vera e propria. Questa discriminante, ovviamente, si riflette sui rendimenti. I bond esteri garantiti rendono infatti dagli 80 a 110 punti base più dei Bund tedeschi di analoga scadenza, con remunerazioni quasi analoghe dunque a quelle dei BTp italiani. Su di essi, nonostante l'esiguo spread, consiglia di puntare uno studio di Credit Suisse che prende in esame questa nuova asset class di fatto paragonabile a emissioni sub sovreign, sovranazionali e alle cosiddette agencies.
CS consiglia di passare dai titoli di Stato a breve termine ai bond bancari a medio termine garantiti dai vari Governi (nella tabella a fianco ci sono i titoli che Credit Suisse raccomanda).
Ritiene invece molto più interessante giocare la carta della garanzia implicita Andrea Delitala, responsabile della strategia di investimento di Pictet Funds. «Ci troviamo in un ambiente dove le banche sistemiche (troppo grandi per fallire) sono sostenute in ogni modo e, ove non bastasse, nazionalizzate – sottolinea Delitala – e dunque o fallisce lo Stato o anche i bond esplicitamente non garantiti verranno rimborsati comunque alla scadenza». Meglio dunque secondo il gestore approfittare di rendimenti superiori del 2%-4% rispetto ai governativi offerti dalle emissioni bancarie senza bollino di garanzia. Su quersto fronte però, secondo Delitala è meglio evitare Stati come Irlanda e Regno Unito, nonostante il loro miglior rating (AAA), poichè il debito bancario e l'indebitamento delle famiglie (entrambi oltre il 100% del Gdp) superano di gran lunga le proporzioni dell'Italia (rispettivamente pari al 50%, e 35%), aumentando i rischi che gravano sulle finanze pubbliche.
Consigliabile stare alla larga, oltre che dalla già citata Irlanda, anche dalla Grecia a favore di Francia, Germania e Italia. Questo è il parere di Tommaso Federici, gestore di Banca Ifigest. «Inoltre è tassativo puntare solo su obbligazioni senior e liquide, evitando i subordinati, troppo complicati e rischiosi. Quanto alla tipologia dei titoli, le scadenze non dovrebbero superare i cinque anni», spiega il gestore che suggerisce anche titoli a tasso variabile (indicati nella tabella in pagina), che agli attuali prezzi offrono una cedola attuale che arriva a superare anche il 4 per cento. Essi rappresentano una polizza assicurativa contro un eventuale rialzo dell'Euribor che non è escluso si verifichi a causa delle nuove emissioni necessarie: Cs stima che il fabbisogno 2009, per rifinanziare il solo settore banking europeo, sia di 400 miliardi di euro.
Con molta attenzione si può approfittare dei saldi anche secondo Luigi Romano responsabile dell'obbligazionario a Mps A.m. «I bond delle banche offrono rendimenti mai visti, ma anche il rischio non è trascurabile». La parola d'ordine è puntare su emissioni senior di «campioni nazionali », ossia su grandi gruppi che difficilmente verranno abbandonati al proprio destino. Traducendo in pratica le indicazioni di Romano meglio privilegiare bond a tasso fisso di Intesa Sanpaolo e UniCredit con scadenze entro i tre anni.
27/01/2009 12:17
 
Email
 
Scheda Utente
 
Modifica
 
Cancella
 
Quota
Bot e Ctz, rendimenti in calo

Rendimenti in calo sia per i Buoni ordinari del Tesoro semestrali, scadenza 31 luglio 2009, all'1,479% (in ribasso di 0,424 punti) sia per i Ctz, scadenza 30 settembre 2010, al 2,347% (in ribasso di 0,622 punti), offerti martedì 27 gennaio in asta dal Tesoro. Per i BoT con durata residuale a 119 giorni, scadenza 29/05/2009, il rendimento lordo è al 1,435 per cento.
28/01/2009 11:13
 
Email
 
Scheda Utente
 
Modifica
 
Cancella
 
Quota
29/01/2009 18:16
 
Email
 
Scheda Utente
 
Modifica
 
Cancella
 
Quota
Tesoro, BTp: in calo i triennali, risalgono i titoli a 10 anni

Rendimento in calo per i BTp triennali e in rialzo, invece, per i decennali assegnati giovedì 29 gennaio in asta dal Tesoro. Nel dettaglio, l'undicesima tranche del BTp a tre anni scadenza 01/09/2011 è stata collocata con un rendimento lordo al 2,80%, in calo di 0,64 punti sull'asta precedente. La settima tranche del BTp a dieci anni scadenza 01/03/2019 è stata piazzata con un rendimento lordo del 4,62%, in aumento di 0,19 punti. In calo anche il rendimento della nona tranche del CcT scadenza 01/09/2015, assegnati a un rendimento annuo lordo del 2,67%, in flessione di 0,81 punti.

Per i BTp a tre anni scadenza 01/09/2011, collocato per 3,239 miliardi di euro, la domanda è stata di 4,415 miliardi a fronte di un'offerta compresa in una forchetta tra 2,5 e 3,250 miliardi. Il prezzo di aggiudicazione è stato di 103,63. Gli operatori partecipanti all'asta sono stati 23. Per il BTp decennale scadenza 01/03/2019, assegnati per 3,064 miliardi, la domanda è stata di 4,574 miliardi a fronte di un'offerta compresa tra 2,5 e 3,250 miliardi. I 3,064 miliardi di euro assegnati dal Tesoro sono stati collocati a un prezzo di 99,46. Gli operatori partecipanti all'asta sono stati 23.
Per i CcT scadenza 01/09/2015, assegnati per 994 milioni, la domanda è stata pari a 1,721 miliardi a fronte di un'offerta compresa tra 500 milioni e un miliardo di euro. Gli operatori che hanno partecipato all'asta sono stati 24. Il regolamento delle emissioni cade sul prossimo 2 febbraio.
03/02/2009 17:36
 
Email
 
Scheda Utente
 
Modifica
 
Cancella
 
Quota
Enel, nel 2008 ricavi a 61 miliardi. Margini in crescita del 14%

Risultati secondo le attese di mercato e tuttavia molto brillanti per Enel, a cominciare dai ricavi in crescita del 40% nel 2008 a 61 miliardi di euro rispetto ai 43,7 miliardi di euro del 2007. È quanto emerge dal preconsuntivo del bilancio di esercizio per il 2008 del gruppo guidato da Fulvio Conti, che vede ridursi l'indebitamento finanziario netto a fine 2008, pari a circa 50 miliardi di euro, in diminuzione di circa 5,8 miliardi di euro rispetto alla fine del 2007.

I ricavi relativi al 2008 beneficiano del consolidamento proporzionale al 67,05% dei risultati conseguiti dalla maxi-utility spagnola Endesa per l'intero anno a fronte di un 2007 che risente di tale beneficio solo nell'ultimo trimestre. L'Ebitda (margine operativo lordo) è pari a oltre 14,2 miliardi di euro, in aumento del 45% rispetto ai 9,8 miliardi di euro del 2007, per effetto principalmente del consolidamento proporzionale al 67,05% dei risultati conseguiti da Endesa nell'intero esercizio a fronte di un 2007 che includeva tali benefici solo nell'ultimo trimestre.
Il decremento dell'indebitamento risente essenzialmente dei benefici derivanti dal perfezionamento dell'operazione di cessione delle attività relative a Endesa Europa e Viesgo al colosso tedesco E.On, parzialmente compensato dai fabbisogni connessi alla finalizzazione delle operazioni di acquisizione effettuate nel corso del 2008.

«Gli eccellenti risultati del 2008 - ha commentato l'amministratore delegato, Fulvio Conti - confermano la validità di un percorso che ha portato il nostro gruppo a diventare uno dei principali operatori mondiali dell'energia. Inoltre, coerentemente con gli obiettivi prefissati, l'indebitamento è stato ridotto a 50 miliardi. Inoltre, prevediamo di mantenere un dividendo per l'intero esercizio 2008 pari a 49 centesimi di euro per azione». Il titolo Enel ha preso decisamente quota dopo la pubblicazione dei conti preliminari per il 2008.


---------------------------------

Vorrei farvi notare che Enel oggi è a 4.45 circa. Con dividendo a 0.49 fa circa 11% lordo --> 9.6% netto. Se poi mettiamo in conto che il dividendo mi sembra che lo stacchino a Luglio normalmente, il conto di cui prima è su base semestrale, quindi per riportare su base annua occorre raddoppiare. Se si compra OGGI --> 22% lordo, 19% NETTO.

Vorrei infine ricordare che l'anno scorso si parlava di dividendo fermo fino al 2012 (se non ricordo male). Quindi chi comprerebbe oggi, avrebbe il 9.6% netto annuo per 3 anni.

Ovviamente tutto può essere soggetto a revisione.

DISCLAIMER
Non sto invogliando nessuno a comprare questo titolo, sto solo indicando quella che sembrerebbe essere una buona opportunità di investimento di PARTE del proprio portafoglio per aumentare, diversifiando, i rendimenti ad oggi bassi di TDS o altre forme di investimento un pò più risk free, ma a rendimenti più o meno bassi.
[Modificato da dgambera 03/02/2009 17:40]
04/02/2009 13:22
 
Email
 
Scheda Utente
 
Modifica
 
Cancella
 
Quota
Re: Re: Re: Re: Re: Re: santanderconsumer
dgambera, 05/06/2008 16.24:




Da ieri a oggi le quotazioni sono cambiate: stiamo attorno al 4.2% netto.

L'effetto BCE si fa sentire.




Tanto per dirvi cosa significa stare attenti a ciò che si compra.

CTZ 30/04/2010 con buon gain: che fare?


Ho in carico un pò di CTZ 30/04/2010 acquistato in data 05/06/2008 a 91,35 e attualmente quota quasi 98, con un gain di quasi 6 punti netti in 8 mesi, ovvero circa il 9% su base annua.

Il mio cruccio non è questo, però. Essendo uno zero coupon, non ho necessità di tenere in portafoglio un titolo che in 8 mesi ha reso il 6% netto e che nei restanti 15 dovrà fruttare solo il 2% lordo e che tra l'altro non mi darà alcuna cedola.

Sto cercando un buon motivo per non vendere domani al meglio, tra cui la difficoltà di riallocazione del capitale su qualche titolo (quasi) risk free e a rendimenti decenti.



Sono stato così bravo che ora non so che fare nè del guadagno nè del capitale. [SM=g1750147]

A parte gli scherzi, sto sondando il mercato. Vi farò sapere se trovo qualcosa di interessante.
[Modificato da dgambera 04/02/2009 13:23]
05/02/2009 15:48
 
Email
 
Scheda Utente
 
Modifica
 
Cancella
 
Quota
Re: Re: Re: Re: Re: Re: Re: santanderconsumer
dgambera, 04/02/2009 13.22:




Tanto per dirvi cosa significa stare attenti a ciò che si compra.

CTZ 30/04/2010 con buon gain: che fare?


Ho in carico un pò di CTZ 30/04/2010 acquistato in data 05/06/2008 a 91,35 e attualmente quota quasi 98, con un gain di quasi 6 punti netti in 8 mesi, ovvero circa il 9% su base annua.

Il mio cruccio non è questo, però. Essendo uno zero coupon, non ho necessità di tenere in portafoglio un titolo che in 8 mesi ha reso il 6% netto e che nei restanti 15 dovrà fruttare solo il 2% lordo e che tra l'altro non mi darà alcuna cedola.

Sto cercando un buon motivo per non vendere domani al meglio, tra cui la difficoltà di riallocazione del capitale su qualche titolo (quasi) risk free e a rendimenti decenti.



Sono stato così bravo che ora non so che fare nè del guadagno nè del capitale. [SM=g1750147]

A parte gli scherzi, sto sondando il mercato. Vi farò sapere se trovo qualcosa di interessante.




Fatto: ho venduto stamani a 97,92 con gain di 6,8 punti lordi circa ovvero, quasi il 6% netto.

Ottimo, 3 mesi di affitto pagato con 20k investiti in 8 mesi.

Ora sono a caccia di investimenti alternativi.
05/02/2009 16:34
 
Email
 
Scheda Utente
 
Modifica
 
Cancella
 
Quota
Re: Re: Re: Re: Re: Re: Re: Re: santanderconsumer
dgambera, 05/02/2009 15.48:




Fatto: ho venduto stamani a 97,92 con gain di 6,8 punti lordi circa ovvero, quasi il 6% netto.

Ottimo, 3 mesi di affitto pagato con 20k investiti in 8 mesi.

Ora sono a caccia di investimenti alternativi.




Ho aperto CheBanca appena adesso con vincolo a 12 mesi ed interessi anticipati sul conto --> altro 3.55% netto per questo investimento in un anno. [SM=g1750826]
05/02/2009 21:29
 
Email
 
Scheda Utente
 
Modifica
 
Cancella
 
Quota
Post: 1.162
Città: ROMA
Età: 50
Sesso: Maschile
Utente semplice
Appartamento in villa
OFFLINE
Re: Re: Re: Re: Re: Re: Re: Re: Re: santanderconsumer
dgambera, 05/02/2009 16.34:




Ho aperto CheBanca appena adesso con vincolo a 12 mesi ed interessi anticipati sul conto --> altro 3.55% netto per questo investimento in un anno. [SM=g1750826]



...dgambera ma c'hai messo tutto il malloppo o solo una porzione? io ho messo tutto su Conto Arancio aperto tempo fa al 4,75% lordo x 1 anno......fra un anno poi se vede! [SM=g7576]
06/02/2009 01:36
 
Email
 
Scheda Utente
 
Modifica
 
Cancella
 
Quota
Post: 8.844
Sesso: Maschile
Utente semplice
Castellina in Chianti
Building Site Hunter con le palle
OFFLINE
Re: Re: Re: Re: Re: Re: Re: Re: santanderconsumer
dgambera, 05/02/2009 15.48:




Fatto: ho venduto stamani a 97,92 con gain di 6,8 punti lordi circa ovvero, quasi il 6% netto.

Ottimo, 3 mesi di affitto pagato con 20k investiti in 8 mesi.

Ora sono a caccia di investimenti alternativi.




[SM=g1747536]

come da emoticon


io qualcosa di simile, ma coi bot
quindi con rendimenti piu' bassi


ora spizzico sulla volatilia'
ma mi aspetto ulteriori scrolloni


perche' chebanca?
e' mediobanca, no?


ciao

-------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------
Laplace77 :: Giornalismo è diffondere ciò che qualcuno non vuole si sappia; il resto è propaganda. (Horacio Verbitsky)

forum sulla bolla immobiliare - video sulla bolla immobiliare
-------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------
DISCLAIMER:
Tutti hanno diritto di manifestare liberamente il proprio pensiero con la parola, lo scritto e ogni altro mezzo di diffusione.
Ogni individuo ha diritto alla libertà di opinione e di espressione incluso il diritto di non essere molestato per la propria opinione e quello di cercare, ricevere e diffondere informazioni e idee attraverso ogni mezzo e senza riguardo a frontiere.
06/02/2009 12:14
 
Email
 
Scheda Utente
 
Modifica
 
Cancella
 
Quota
Re: Re: Re: Re: Re: Re: Re: Re: Re: Re: santanderconsumer
iandy73, 05/02/2009 21.29:



...dgambera ma c'hai messo tutto il malloppo o solo una porzione? io ho messo tutto su Conto Arancio aperto tempo fa al 4,75% lordo x 1 anno......fra un anno poi se vede! [SM=g7576]




No, era solo il 15% del mio capitale.

Nuova Discussione
Rispondi

Feed | Forum | Bacheca | Album | Utenti | Cerca | Login | Registrati | Amministra
Crea forum gratis, gestisci la tua comunità! Iscriviti a FreeForumZone
FreeForumZone [v.6.1] - Leggendo la pagina si accettano regolamento e privacy
Tutti gli orari sono GMT+01:00. Adesso sono le 12:29. Versione: Stampabile | Mobile
Copyright © 2000-2024 FFZ srl - www.freeforumzone.com
View My Stats