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Risparmio: news, rumors, commenti

Ultimo Aggiornamento: 01/06/2010 10:33
06/02/2009 12:16
 
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Re: Re: Re: Re: Re: Re: Re: Re: Re: santanderconsumer
laplace77, 06/02/2009 1.36:




[SM=g1747536]

come da emoticon


io qualcosa di simile, ma coi bot
quindi con rendimenti piu' bassi


ora spizzico sulla volatilia'
ma mi aspetto ulteriori scrolloni


perche' chebanca?
e' mediobanca, no?


ciao





Ho scelto quello perchè sembra che sia l'unico che ti da certi interessi se approfitti dell'offerta.
Gli altri ti cambiano sotto i numeri o sono meno redditizi.

Almeno da quello che m'è sembrato di capire: se mi sbaglio, dimmelo, che ancora non ho messo nulla.

Se è Mediobanca o meno non ha importanza: dietro c'è lo stato che mi tutela.
13/02/2009 13:43
 
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Ricordate sempre che un immobile per investimento non lo si compra per tenerlo max 18 mesi
BTp a cinque anni ai minimi da tre anni

Rendimento in flessione per il BTp a 5 anni assegnato oggi in asta dal Tesoro. Il titolo scadenza 15/12/2013 è stato collocato con un rendimento lordo semplice del 3,50% (-0,37 punti), ai minimi dal marzo del 2006. In totale sono stati collocati 3,381 miliardi di euro a fronte di una domanda pari a 4,2 miliardi. Per quanto riguarda gli altri BTp a medio-lungo termine il titolo scadenza 01/08/2023 è stato riaperto per 2,182 miliardi di euro ed è stato assegnato con un rendimento lordo del 5,07%. Per il BTp scadenza 01/08/2021 l'importo assegnato è stato pari a 800 milioni (tasso del 4,83%) e il BTp scadenza 01/11/2029, piazzato per 869 milioni, è uscito con un rendimento del 5,38%.


Per i BTp a 5 anni, offerti per un importo tra 3 e 3,5 miliardi di euro, la domanda è stata pari a 4,2 miliardi di euro e l'importo aggiudicato con un prezzo di 101,23. Gli operatori partecipanti al collocamento sono stati 23. I BTp scadenza 01/08/2023, offerti tra 1,5 e 2,5 miliardi, la richiesta è ammontata a 2,853 miliardi, e l'importo assegnato è stato di 2,182 miliardi di euro ad un prezzo di 97,53. Gli operatori partecipanti al collocamento sono stati 23. L'importo in circolazione è ora pari a 11,278 miliardi. I BTp scadenza 01/11/2029, offerti in trentaquattresima tranche per un importo massimo di 2 miliardi, la richiesta è stata pari a 1,344 miliardi e l'importo di 869 milioni è stata aggiudicata ad un prezzo di 99,30. Gli operatori partecipanti sono stati 23 e l'importo in circolazione è pari a 25,8 miliardi. Per i BTp scadenza 01/08/2021, offerti per un importo massimo di 2 miliardi, la richiesta è stata pari a 1,471 miliardi e l'importo di 800 milioni è stato assegnato con un prezzo di 90,50. Gli operatori partecipanti all'asta sono stati 22 e l'importo in circolazione è ora di 21,166 miliardi di euro. Per le emissioni il regolamento è fissato per il prossimo 17 febbraio.
[Modificato da dgambera 13/02/2009 13:44]
24/02/2009 14:11
 
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Asta, rendimento BoT ai minimi L'Euribor scende ancora più giù

I rendimenti dei titoli di Stato, sulle scadenze brevi, scendono ancora. Nell'asta di oggi i Bot semestrali sono stati collocati con un rendimento lordo dell'1,236%, in calo di 0,243 punti. Un valore più basso di quel minimo storico fatto segnare nell'asta di gennaio. Analoga sorte l'hanno subita i BoT flessibili
(scadenza 30/11/2009), collocati con un tasso lordo dell'1,266%. Su nuovi minimi anche il rendimento del CTz, scadenza il 30 settembre prossimo: il tasso lordo si è attestato all'1,833%, in calo di 0,514 punti rispetto al precedente collocamento. Anche qui è il nuovo minimo storico che risaliva al giugno 2003 (1,85%).

Le recenti aste dei Bot
Durata Offerta Richiesta Q' Assegnata Prezzo Rendimento
Asta 10/12/08
3 mesi 91 4.500 8.414 4.500 99,381 2,487
12 mesi 365 6.500 9.044 6.500 97,400 2,632
Asta 29/12/08
6 mesi 179 10.500 14.750 10.500 99,063 1,911
6 mesi (2a) 179 1.050 1.373 1.050 99,063 1,911
Asta 12/01/09
3 mesi 90 5.500 9.849 5.500 99,587 1,669
12 mesi 365 7.500 10.576 7.500 98,169 1,839
Asta 27/01/09
Giorni 119 2.500 6.465 2.500 99,528 1,442
Giorni 182 10.000 15.730 10.000 99,258 1,484
Giorni (2a) 182 1.000 4.718 1.000 99,258 1,484
Asta 11/02/09
Giorni 88 4.500 10.037 4.500 99,706 1,212
Giorni 364 7.500 11.458 7.500 98,630 1,374
Asta 24/02/09
Giorni 185 10.000 13.156 10.000 99,369 1,239
Giorni 276 3.500 6.183 3.500 99,039 1,268
Gli importi sono espressi in milioni di euro. I rendimenti sono lordi composti.
(fonte: Radiocor)

Alla fine, insomma, i titoli di Stato sulle scadenze brevi non permettono nemmeno il recupero dell'inflazione. «È la ricerca spasmodica di un porto sicuro - sottolinea Angelo Drusiani, gestore obbligazionario di Albertini Syz - Ci si accontenta di un rendimento minimo, se non praticamente inesistente, pur di pensare che l'investimento in conto capitale non sia intaccato». Una situazione, questa, confermata dalla forte domanda che ha sfiorato i 24 miliardi di euro. Ben superiore alla già cospicua offerta in asta: 16 miliardi di euro. È chiaro che, con questo eccesso di domanda, i rendimenti non possono che essere bassi.

Va rilevato, peraltro, che la tipologia della domanda non è più quella classica dei BoT people. Il retail, infatti, è una presenza fortemente limitata. In realtà, in questa fase di mercato, è l'investitore istituzionale che fa incetta di obbligazioni statali, sopratutto per esigenze di tesoreria. Al di là dell'identikit di chi chiede BoT e Ctz, quale la dinamica dei rendimenti sulle scandenze brevi? «È possibile - risponde Drusiani- un ulteriore loro ribasso. Nella prossima riunione della Bce, il 5 marzo, molti si aspettano un altro taglio del costo del denaro all'1,5 per cento. Questo, ovviamente, avrà una sua influenza anche sul rendimento dei titoli di Stato»
.

Rimane, invece, ancora elevato lo spread tra il decennale italiano e il Bund tedesco: attualmente attorno all'1,3 per cento. «Si tratta di un valore troppo elevato - dice Drusiani -, che non è giustificato dalle reali situazioni economico-finanziarie di Germania e Italia. Fino a prova contraria il sistema bancario tedesco sembra avere mostrato più fragilità di quello italiano». E quindi? «E quindi siamo di fronte ad una speculazione». Potrà essere, ma sul fronte del debito il Belpaese non è messo bene. «Certo, non si può negare. Ma se guardiamo agli istituti di credito, all'indebitamento delle famiglie, la situazione in Italiam non è tale da giustificare uno spread così alto».


Nel mondo dell'interbancario, invece, le tensioni sono ancora in calo: l'Euribor a tre mesi, riferimento che le banche utilizzano per basare le proprie politiche nei mutui ipotecari, è stato fissato stamani all'1,858%, che corrisponde al livello più basso dalla costituzione dell'Ue. Stessa
direzione per gli altri tassi: quello a un mese all'1,561% (1,571%) e quello a sei mesi all'1,963% (1,975%).
24/02/2009 18:46
 
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Tremonti bond: un prodotto non adatto alle famiglie

Con le sue cedolone all'8,5%, 10%, persino al 15 per cento, il Tremonti bond non passa di certo inosservato in questi tempi di rendimenti ridotti all'osso, con i BoT che offrono al risparmiatore meno dell'1% al netto di ritenuta e commissioni.
La tentazione di invitare l'investitore retail al "banchetto" di questi nuovi strumenti ibridi è grande: se una parte del risparmio degli italiani dovesse contribuire a rafforzare il sistema bancario a sostegno della ripresa economica del Paese, l'operazione potrebbe diventare "socialmente" virtuosa.
E la partecipazione dei privati alleggerirebbe il peso di queste ricapitazzazioni sul bilancio dello Stato e in particolare sul debito pubblico.
Fatto è che l'ipotesi di estendere anche al risparmiatore, oltre al Tesoro, la sottoscrizione dei Tremonti-bond è ora all'esame dei tecnici del Mef, della Banca d'Italia e delle stesse banche.

Prodotti finanziari sofisticati non adatti a tutti
Queste speciali obbligazioni subordinate, che saranno emesse a breve dalle banche per rafforzare il capitale di vigilanza cosiddetto Core Tier-1, tuttavia non sono adatte a tutti i palati. Sono prodotti d'investimento particolarmente rischiosi e solo l'investitore più sofisticato può valutarne correttamente il rapporto rischio/rendimento.

Più simili alle azioni che alle obbligazioni
I bond subordinati, ibridi, convertibili e perpetui sono molto lontani dalle obbligazioni senior (titoli di debito) perché si avvicinano di più all'equity: le cedole dei Tremonti-bond vengono pagate solo quando c'è un utile distribuibile e quindi sono perse (non cumulabili) nell'anno in cui l'esercizio della banca è in rosso.
In aggiunta, il Tremonti-bond si comporta come un titolo azionario (il termine tecnico è pari passu) in quanto nel caso di abbattimento del capitale anche il valore del bond ne risente in eguale misura.
La possibilità che il Tremonti-bond finisca nel portafoglio delle famiglie italiane è dunque remota, secondo fonti bancarie che tra l'altro temono i tempi lunghi della preparazione di un prospetto ad hoc.
La preoccupazione principale è però di stampo reputazionale: il risparmiatore potrebbe non essere in grado di capire fino in fondo che la cedola e il capitale di un bond ibrido sono altamente a rischio, come nel caso del dividendo e dell'andamento di Borsa del titolo azionario bancario.
In passato, la Banca d'Italia ha frenato il collocamento dei bond subordinati per il Core Tier-1 e Tier-1 presso la clientela retail delle banche. È più probabile che i Tremonti-bond, se allineati alle condizioni di mercato come richiede la Commissione europea in nome della concorrenza, possano essere offerti agli investitori istituzionali, come i fondi comuni d'investimento, gli hedge fund, le banche stesse.

[Modificato da dgambera 24/02/2009 18:46]
25/02/2009 13:40
 
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I due possibili Tremonti-bond (senza privati)

26/02/2009 13:54
 
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Asta BTp, rendimenti in crescita per i triennali

Rendimenti in crescita per i BTp triennali e in calo per i BTp a dieci anni assegnati oggi in asta dal Tesoro. Nel dettaglio, la prima tranche del nuovo BTp triennale scadenza 01/03/2012 è stata collocata con un rendimento lordo di 2,94%, in aumento di 0,15 punti. La nona tranche del BTp decennale scadenza 01/03/2019 è stata piazzata con un rendimento lordo di 4,57%, in flessione di 0,05 punti. In calo anche il rendimento dell'undicesima tranche dei CcT scadenza 01/09/2015, assegnati a un rendimento lordo annuo del 2,38%, in flessione di 0,29 punti. I CcT scadenza 1-07-2013 sono stati assegnati per 606,3 milioni di euro con un rendimento del 2,29%. (Il Sole 24 Ore Radiocor)
26/02/2009 14:13
 
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Re:
dgambera, 24/02/2009 18.46:

Tremonti bond: un prodotto non adatto alle famiglie

Con le sue cedolone all'8,5%, 10%, persino al 15 per cento, il Tremonti bond non passa di certo inosservato in questi tempi di rendimenti ridotti all'osso, con i BoT che offrono al risparmiatore meno dell'1% al netto di ritenuta e commissioni.
La tentazione di invitare l'investitore retail al "banchetto" di questi nuovi strumenti ibridi è grande: se una parte del risparmio degli italiani dovesse contribuire a rafforzare il sistema bancario a sostegno della ripresa economica del Paese, l'operazione potrebbe diventare "socialmente" virtuosa.
E la partecipazione dei privati alleggerirebbe il peso di queste ricapitazzazioni sul bilancio dello Stato e in particolare sul debito pubblico.
Fatto è che l'ipotesi di estendere anche al risparmiatore, oltre al Tesoro, la sottoscrizione dei Tremonti-bond è ora all'esame dei tecnici del Mef, della Banca d'Italia e delle stesse banche.

Prodotti finanziari sofisticati non adatti a tutti
Queste speciali obbligazioni subordinate, che saranno emesse a breve dalle banche per rafforzare il capitale di vigilanza cosiddetto Core Tier-1, tuttavia non sono adatte a tutti i palati. Sono prodotti d'investimento particolarmente rischiosi e solo l'investitore più sofisticato può valutarne correttamente il rapporto rischio/rendimento.

Più simili alle azioni che alle obbligazioni
I bond subordinati, ibridi, convertibili e perpetui sono molto lontani dalle obbligazioni senior (titoli di debito) perché si avvicinano di più all'equity: le cedole dei Tremonti-bond vengono pagate solo quando c'è un utile distribuibile e quindi sono perse (non cumulabili) nell'anno in cui l'esercizio della banca è in rosso.
In aggiunta, il Tremonti-bond si comporta come un titolo azionario (il termine tecnico è pari passu) in quanto nel caso di abbattimento del capitale anche il valore del bond ne risente in eguale misura.
La possibilità che il Tremonti-bond finisca nel portafoglio delle famiglie italiane è dunque remota, secondo fonti bancarie che tra l'altro temono i tempi lunghi della preparazione di un prospetto ad hoc.
La preoccupazione principale è però di stampo reputazionale: il risparmiatore potrebbe non essere in grado di capire fino in fondo che la cedola e il capitale di un bond ibrido sono altamente a rischio, come nel caso del dividendo e dell'andamento di Borsa del titolo azionario bancario.
In passato, la Banca d'Italia ha frenato il collocamento dei bond subordinati per il Core Tier-1 e Tier-1 presso la clientela retail delle banche. È più probabile che i Tremonti-bond, se allineati alle condizioni di mercato come richiede la Commissione europea in nome della concorrenza, possano essere offerti agli investitori istituzionali, come i fondi comuni d'investimento, gli hedge fund, le banche stesse.

[/IMG]



Remota........??? .......... [SM=g1749697] [SM=g10303] [SM=g7574]

p.s. Ecco cosa non mi tornava........non avevo ancora sentito "impossibile"..........!! [SM=g1750163]










[Modificato da grella 26/02/2009 14:15]
--- $ 100 WILL BUY THIS CAR MUST HAVE CASH LOST ALL ON THE SOTCK MARKET---
26/03/2009 21:20
 
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Bot ai nuovi minimi, ma la star è il Ctz

Nuovi minimi storici per i BoT semestrali assegnati in asta dal Tesoro. I Buoni semestrali sono stati collocati con un rendimento lordo semplice dell'1,168%, in calo di 0,068 punti, aggiornando il minimo storico segnato nell'asta di fine febbraio. I BoT flessibili con durata 276 giorni e scadenza 15/07/2009 sono stati collocati con un tasso lordo dell'1,145%. In rialzo, invece, il rendimento del nuovo CTz scadenza 31/03/2011: il tasso lordo semplice si è attestato al 2,083%, in rialzo di 0,250 punti rispetto al precedente collocamento. La vera star dell'asta è stato dunque il CTz. Con una domanda quasi doppia rispetto all'importo offerto, lo "Zero Coupon" offerto dal Tesoro ha catalizzato l'attenzione degli investitori istituzionali e delle tesorerie che, dicono gli operatori interpellati da Radiocor, hanno preferito in molti casi il CTz al tradizione investimento sui BoT. Ancora scarsa la domanda arrivata dai piccoli risparmiatori, assai poco invogliati dai rendimenti sempre più magri, allo 0,63% netto secondo l'Assiom per il BoT semestrale.

Il CTz ha collezionato richieste per oltre 7 miliardi di euro a fronte dei 4 miliardi offerti in prima tranche del ministero dell'Economia. «L'interesse verso il titolo - dicono i trader - è arrivato soprattutto dagli investitori istituzionali che hanno preferito acquistare un titolo capace di offrire un buon margine rispetto all'Eonia (+90 punti base, ndr). Lo spread è decisamente migliore rispettoa quello garantito dai BoT semestrali (intorno ai 40 punti, ndr): quasi doppio e con solamente un anno di differenza in termini di scadenza». Il forte interesse raccolto dai CTz spiega anche la performance poco convincente dei BoT, soprattutto di quelli semestrali: «Una quota significativa di domanda è stata dirottata verso i CTz, che sono continuati a salire sul mercato anche dopo l'asta», segnala un operatore secondo il quale anche il collocamento del BoT flessibile contribuisce a spiegare il basso rapporto tra domanda e offerta registrato dal BoT a 6 mesi.
30/03/2009 16:08
 
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Btp, rendimenti in calo per i titoli a tre e dieci anni

Rendimenti in calo per i BTp triennali e per i decennali assegnati lunedì in asta dal Tesoro. Nel dettaglio, il rendimento annuo lordo dei BTp triennali è sceso al 2,54% (-0,40 rispetto all'asta precedente) ed è stato assegnato per un importo pari a 3,1 miliardi. Lo rende noto il Tesoro. Il rendimento lordo dei BTp decennali è sceso al 4,39% (-0,19 punti) ed è stato assegnato un importo di 4 miliardi. È in flessione anche il rendimento dei Cct scadenza 01/09/2011 al 2,10% (-0,29); l'importo assegnato è stato pari a 1,5 miliardi di euro.

Per i BTp a tre anni, scadenza 01/03/2012, la domanda è stata pari a 4,4 miliardi a fronte di un importo offerto compreso tra 3 e 3,5 miliardi. Il prezzo di aggiudicazione è stato pari a 101,33. Gli operatori partecipanti all'asta sono stati 23. Per i BTp decennali la domanda è stata di 4,6 miliardi a fronte di un importo offerto compreso tra 3,2 e 4 miliardi. Il prezzo di aggiudicazione è stato pari a 101,28 mentre il numero di operatori partecipanti è stato pari a 24. Per i Cct scadenza 01/09/2015 la domanda è stata pari a 2,08 miliardi a fronte di un importo offerto compreso tra 1 e 1,5 miliardi. Il prezzo di aggiudicazione è stato pari a 96,3 mentre gli operatori sono stati 23.

Per i Cct scadenza 01/12/2014 il rendimento è stato pari a 2,02% mentre l'importo assegnato è stato pari a 1 miliardo. La domanda è stata pari a 1,5 miliardi a fronte di un importo offerto compreso tra 500mila e 1 miliardo. Il prezzo di aggiudicazione è stato pari a 97,28 mentre i partecipanti all'sta sono stati 23.
09/04/2009 18:30
 
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BTp, cala il rendimento. I bond a 5 anni al 3,3%

Rendimenti in calo per i BTp assegnati oggi in asta dal Tesoro. La settima tranche del BTp a 5 anni scadenza 15/12/2013 é stata collocata con un rendimento lordo semplice del 3,30% (-0,21 centesimi) mentre la decima tranche del BTp a 15 anni scadenza 01/08/2023 é uscita con un rendimento lordo semplice del 4,89% (-0,18 centesimi). Per quanto i due BTp off-the-run il Buono scadenza 01/02/2019 é stato piazzato con un tasso lordo del 4,23% (-0,15 tick) mentre il BTp scadenza 01/11/2029 ha spuntato un rendimento lordo del 5,26% (+0,19 centesimi). In totale il Tesoro ha collocato 9,22 miliardi di titoli a medio e lungo termine.

-.-.-.-.-.-.-.-.-.-

BoT trimestrali, rendimenti ai minimi storici

Rendimenti misti per i BoT a 3 e 12 mesi assegnati oggi in asta dal Tesoro. Nella prima asta sul breve termine con indicazione del rendimento, il tasso lordo del BoT trimestrale ha segnato un nuovo minimo storico scendendo di 0,092 punti all'1,053% medio ponderato. In lieve rialzo, invece, il rendimento lordo del BoT annuale: il tasso medio ponderato é salito di 0,046 punti attestandosi all'1,361%. Buona domanda per i due titoli: il trimestrale ha raccolto richieste per 9,49 miliardi a fronte dei 5,5 miliardi offerti. Il BoT annuale ha totalizzato richieste per 10,5 miliardi a fronte degli 8 miliardi offerti.

Asta di metà mese dei Buoni Ordinari del Tesoro
Regolamento  15/04/2009Durata gg.91365
Prezzo medio ponderato 99,73598,639
Ritenuta fiscale 12,5%0,033130,17013
Arrotondamento 0,001870,00088
Prezzo netto d'aggiudicazione99,7798,81
Rendimento semplice netto0,911,19
Rendimento composto netto0,921,19
Nell'ipotesi di applicazioni delle commissioni massime, i prezzi ed i rendimenti risultanocosì modificati:
Commissioni massime0,100,30
Prezzo netto d'aggiudicazione+commissioni (massime)99,8799,11
Rendimento semplice (minimo)0,510,89
Rendimento composto netto (minimo)0,520,89
Al pubblico i titoli sono assegnati ai prezzi medi ponderati dell'asta più le ritenute calcolate sui prezzi fiscali, ai quali vengono aggiunte commissioni differenti a seconda della durata dei Bot: max 0,05% per i Buoni aventi durata residua pari o inferiore a 80 gg, 0,10% per i Buoni aventi durata residua compresa tra 81 e 170 giorni, 0,20% per i Buoni aventi durata residua compresa tra 171 e 330 giorni e 0,30% per i Buoni aventi durata residua pari o superiore a 331 giorni Decreto Min.del Tesoro del 12 febbraio 2004.
* durata residua Fonte ASSIOM
20/04/2009 12:23
 
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27/04/2009 12:20
 
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Moody's conferma la doppia A all'Italia e ai suoi titoli di Stato

Il rating "Aa2" di Moody's sull'Italia e sui titoli di Stato italiani è saldamente a prova di crisi. La peggiore e più lunga recessione dal Dopoguerra non ha scalfito questa doppia "A" italiana che si traduce in un alto grado di affidabilità dello Stato nella sua capacità di ripagare tutti i debiti, puntualmente e integralmente. Assegnata da Moody's all'Italia nel maggio 2002, a distanza di sette anni questa "Aa2" mantiene le prospettive "stabili" in virtù della "forza economica italiana molto elevata" e nonostante "il peso del debito pubblico e i problemi strutturali" del Paese.

Sono questi i concetti principali contenuti nell'ultimo rapporto sull'Italia pubblicato oggi da Moody's, l'agenzia di rating che assegna il voto più alto allo standing creditizio dello Stato italiano, un gradino al di sopra della "AA-" di Fitch e due gradini sopra la "A+" di Standard & Poor's.
L'analisi sul rischio-Paese è un appuntamento che rientra nelle attività di routine delle agenzie di rating: tuttavia il tempismo di questo rapporto sull'Italia - un documento lungo 11 pagine fitto di numeri, previsioni e valutazioni che toccano tutti gli aspetti della vita economica, politica, sociale e finanziaria del Paese - consente a Moody's, nel contesto di una crisi caratterizzata da un impressionante grado di imprevedibilità, di dare le sue risposte alle preoccupazioni dei trader e degli investitori che detengono oltre 1.400 miliardi di BoT, CTz, CcT e BTp e che si interrogano continuamente sulla capacità dell'Italia di conservare i suoi rating mentre quelli di altri solidi Stati europei vengono declassati (Irlanda, Spagna, Portogallo, Grecia) o minacciati dalle retrocessioni. Per quanto riguarda Moody's, dunque, per ora la "Aa2" è solida con prospettive di medio termine stabili.

Questo rapporto sull'Italia è firmato da quattro analisti di peso: Alexander Kockerbeck (senior credit officer e primo analista per il rating sovrano italiano), Dietmar Hornung (senior analyst), Kristin Lindow (Regional credit officer for Europe and Africa) e Pierre Cailleteau (managing director). L'analisi si sofferma sulle grandi quattro aree tematiche che contribuiscono all'assegnazione del rating, in base alla metodologia di questa agenzia, con l'assegnazione all'Italia di un livello scelto tra cinque: molto alto, alto, moderato, basso, molto basso. Così la "Aa2"italiana ha una forza economica "molto alta"; un assetto istituzionale "alto"; una forza finanziaria del Governo "alta"; un'esposizione al rischio di eventi negativi "bassa".

Ecco i principali giudizi contenuti dell'analisi di Moody's
Forza economica – Molto alta ma con un'economia in recessione
•La forza economica dell'Italia è molto alta in virtù della diversificazione e delle dimensioni dell'economia e del reddito pro-capite degli italiani. Moody's ricorda che l'Italia è la settima economia al mondo e il quinto esportatore per volumi di beni manufatti (automobilistico, aerospaziale e difesa, meccanica di precisione, petrolchimica, armi da fuoco, elettricità, moda, lusso, alimentari), e gode di un settore turistico molto dinamico.

•Per Moody's, la forza economica dell'Italia è indebolita dalla perdita graduale di competitività: l'Italia nell'ultimo decennio è cresciuta "solo" a un tasso medio dell'1,2 per cento. Inoltre dli oneri e il finanziamento del debito pubblico assorbono gran parte del risparmio del Paese.

•Il mercato nero è molto esteso, non è rilevato statisticamente e quindi rende difficile la vera stima della ricchezza nazionale, secondo Moody's.

•Nonostante le riforme degli ultimi anni, le dinamiche della crescita economica continuano a essere frenate da numerose inefficienze: l'importazione di energia, l'alta pressione fiscale (resa più pesante dalla diffusa evasione fiscale), una crescita della produttività fiacca. Moody's sottolinea anche l'aggravante degli alti costi di lavoro per unità di prodotto "nonostante i livelli salariali modesti che a loro volta influiscono sui consumi".

•Il calo della competitività a livello internazionale dei prodotti italiani è accompagnato da un aumento abbastanza forte dei costi di produzione, dal 2001. Il tessuto industriale italiano dominato dalle Piccole e medie imprese è capace di grande flessibilità, riconoscono gli analisti di Moody's, ma è limito nella capacità di innovare: questo frena la crescita nella catena dei prodotti con alto valore aggiunto per affrontare la concorrenza dalle economie emergenti asiatiche che hanno costi salariali bassi.

•Le inefficienze della burocrazia ostruiscono la politica economica e il miglioramento del gap infrastrutturale, specialmente nel Sud del Paese dove permane il problema della criminalità organizzata.

•Anche Moody's prevede una contrazione dell'economia italiana nel 2009 e attribuisce questo calo non solo alla recessione su scala mondiale ma anche alle fragilità a livello nazionale: tra queste la mancanza di fiducia del consumatore e le condizioni di precarietà del lavoro della popolazione più giovane.

•Un fattore positivo sottolineato nel rapporto è rappresentato dal basso livello di indebitamento dei privati e l'alto tasso di risparmio delle famiglie: questo riduce il rischio di "deleveraging" (riduzione del debito) che per contro sta influendo negativamente sulle prospettive di crescita di molti altri Paesi industrializzati. Moody's cita come punto a favore delle risorse finanziarie dei privati il fatto che in Italia vi siano tra i 30 (Mef) e i 70 (Confindustria) miliardi di euro di crediti vantati dalle imprese nei confronti dello Stato.

•Lo spazio di manovra delle politiche fiscali per il Governo è limitato dalla situazione globale, dalla crisi economica e dalle dimensioni dello stock del debito pubblico. Moody's cita i 44 miliardi di euro del recente pacchetto di misure governative di stimolo, ricordando però che in parte erano già previste dalla Finanziaria 2009. La sfida per il Governo "è di sostenere la base industriale nel Nord del Paese, quella maggiormente colpita dalla crisi, e migliorare il flusso del credito bancario alle imprese". Il rapporto mette in chiaro che le banche italiane sono state meno colpite dalla crisi finanziaria internazionale (modello di business convervativo) ma restano comunque esposte al deterioramento dei crediti causato dalla recessione: sono valutati positivamente a questo riguardo i Tremonti-bond (che aumentano la capacità delle banche di erogare credito), l'estensione dell'attività della Cassa depositi e prestiti, gli incentivi per le auto, i nuovi investimenti dello Stato nelle infrastrutture.

•Secondo Moody's le banche italiane hanno un'esposizione limitata e altamente frammentata nei confronti dell'Est Europa.

•L'agenzia di rating non prevede che lo Stato italiano sarà chiamato a intervenire d'urgenza con piani massicci di salvataggio di banche (come è avvenuto invece negli Usa, in Irlanda, nel Regno Unito ndr.). Tuttavia, Moody's ci tiene a precisare che qualsiasi salvataggio sul sistema bancario italiano a carico dello Stato danneggerebbe le dinamiche del debito pubblico, che concede al Governo margini di manovra ristretti.

Forza istituzionale. Alta ma la governance e il sistema giudiziario sono carenze importanti.
•Tra le sfide importanti per l'Italia rilanciate dal rapporto-Moody's permane il miglioramento dell'efficienza della burocrazia nel Sud, considerato un passaggio obbligato per velocizzare lo sviluppo della Regione.

•Una maggiore efficienza del sistema giudiziario è altrettanto necessaria: la durata troppo lunga dei processi è un ostacolo all'applicazione dei diritti contrattuali.

•Moody's rileva una debolezza del sistema amministrativo italiano anche per quanto riguarda la politica dell'immigrazione, che "ha fallito nel promuovere l'integrazione" ed è sfociata in nuove tensioni sociali. "Una politica dell'immigrazione lungimirante è importante in un Paese come l'Italia che deve affrontare il calo della popolazione".

•Un'altra peculiarità del sistema Italia, secondo Moody's, continua a essere quella delle forti tensioni tra Governo e magistratura, risalenti al periodo di Mani Pulite e Tangentopoli.

• Quanto all'attuale Governo, Moody's ricorda che questa coalizione gode di una forte maggioranza alla Camera e al Senato, "una grande differenza" rispetto al precedente Governo Prodi. L'attuale opposizione, secondo Moody's è relativamente debole dopo le dimissioni di Walter Veltroni: nonostante la formazione del Partito Democratico, "le liti interne permangono".

Forza finanziaria del Governo. Alta ma pesa sempre il debito pubblico
•Il fattore principale che impedisce all'Italia di ottenere una promozione di rating dalla "Aa2" è l'alto livello del debito pubblico sopra il 100% del Pil abbinato alla mancanza di dinamismo economico e una popolazione in calo.

•Tra il 1970 e il 1990 il debito pubblico italiano è aumentato anche a causa del consociativismo. Il rapporto debito/Pil è migliorato per assicurare l'ingresso nell'Unione monetaria negli anni '90 ed è calato dal 120% al 104% del 2004: ma questo impulso al miglioramento si è affievolito dopo l'adesione all'euro. Il miglioramento dei conti pubblici italiani non ha tenuto il passo con quello di altri Stati con alto debito pubblico come il Belgio. Il surplus primario dell'Italia è calato dal 6% circa del 2000 a quasi zero nel 2005: scenderà all'1% del Pil nominale quest'anno e rimarrà sotto il 3% fino al 2011. Per Moody's questo livello di surplus primario non basta a compensare gli oneri per interessi sul debito vicini al 5% e un debole tasso di crescita del Pil. "Non si può escludere che i tassi d'interesse aumenteranno ancora a causa degli spread più elevati richiesti dal mercato sui titoli di Stato". In aggiunta, il rapporto ricorda che quest'anno l'Italia deve rinnovare 300 miliardi di debito in scadenza, al quale vanno sommati 60 miliardi di nuove emissioni di titoli di Stato in un mercato primario dei bond governativi nell'area dell'euro già molto affollato.

•Il deficit/Pil italiano quest'anno andrà oltre il 4% e si assesterà ad almeno il 3% nel seguente biennio: questo aumenterà dell'8% il debito/Pil che viaggiava al 106% nel 2008. Il deterioramento ciclico della dinamica del debito pubblico in Italia, durante questa crisi, è una conseguenza del calo delle entrate tributarie e di un aumento della spesa pubblica, due tendenze comunque in linea con quello che Moody's prevede accadrà anche in altri Paesi. Secondo le stime di questo rapporto, il consolidamento dei conti pubblici riprenderà in Italia nel 2011, ma solo se la crescita dovesse tornare in terreno positivo dopo una recessione di oltre il 3% quest'anno e una stagnazione nel 2010.

•Secondo Moody's la strada maestra per il miglioramento dei conti pubblici e il controllo sulle dinamiche del debito pubblico resta quella del contenimento della spesa pubblica, tenuto conto che le prospettive della crescita non sono buone. In questo contesto, il processo del federalismo fiscale secondo Moody's potrebbe contribuire ad aumentare il grado di responsabilizzazione e qualità della spesa pubblica: ma il trasferimento delle responsabilità dall'amministrazione centrale a quella locale dovrà essere accompagnato da controlli più rigidi di finanza pubblica.

•La crisi spinge l'Italia verso un'alteriore riforma delle pensioni, quanto mai necessaria. Secondo Moody's il sistema pensionistico italiano deve essere riformato perché è un capitolo di spesa che al 15% circa del Pil è già tra i più alti nei Paesi industrializzati. La riforma dell'età pensionabile può liberare risorse che dovrebbero essere riallocate per aiutare le generazioni più giovani a trovare un lavoro stabile. Per Moody's il problema della disoccupazione o sottoccupazione dei giovani è grave.

•In quanto dal rapporto debito/Pil, è previsto all'111% nel 2009 da Moody's, ben sopra la media del 72% stimata per l'Eurozona. Inoltre in termini di rapporto percentuale rispetto alle entrate dello Stato, il debito/Pil in Italia orbita attorno a quota 240%, ben sopra la media di 170% per la zona dell'euro nel 2010. L'alto debito pubblico assorbe in Italia, con gli oneri degli interessi, oltre il 10% delle entrate tributarie annuali contro il 6,7% in media nell'Eurozona. Ma la vulnerabilità causata dall'alto debito pubblico è attenuata, anche secondo Moody's, dal basso tasso di indebitamento dei privati.
27/04/2009 15:31
 
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BoT: rendimento semestrali al nuovo minimo storico

Nuovi minimi storici per i BoTsemestrali assegnati in asta dal Tesoro. I Buoni sono stati collocati con un rendimento medio ponderato dell'1,070%, in calo di 0,098 punti, aggiornando il minimo storico segnato nell'asta di fine marzo. I BoT flessibili con durata 276 giorni e scadenza 30/11/2009 sono stati collocati con un rendimento medio ponderato dell'1,066%. In calo anche il rendimento del CTz scadenza 31/03/2011: il tasso lordo si é attestato all'1,845%, in discesa di 0,239 punti rispetto al precedente collocamento.

Nel dettaglio i BoT semestrali, offerti dal Tesoro per 9,5 miliardi hanno avuto una forte richiesta, pari a 18,103 miliardi, e sono stati assegnati con un prezzo medio ponderato di 99,459. Gli operatori partecipanti al collocamento sono stati 25 e la percentuale di riparto si é attestata al 11,842. Per i BoT flessibili scadenza 30/11/2009, offerti per 3,5 miliardi di euro e richiesti per 5,946 miliardi, il prezzo medio ponderato é stato di 99,370. Gli operatori partecipanti al collocamento sono stati 23 e la percentuale di riparto é stata 94. Per i CTz, la domanda é stata pari a 4,691 miliardi a fronte dei 3 miliardi offerti e interamente assegnati dal Tesoro. Il prezzo di aggiudicazione é stato di 96,555 mentre il prezzo di esclusione si é attestato a 94,673. Gli operatori partecipanti sono stati 23 e la percentuale di riparto é stata dell'46,027. Il regolamento delle emissioni cade sul prossimo 30 aprile.


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L'asta BoT di fine aprile

Asta di fine mese dei Buoni Ordinari del Tesoro 
Regolamento30/04/2009Durata gg.183214*
Prezzo medio ponderato99,45999,37
Ritenuta fiscale 12,5%0,067620,12013
Arrotondamento0,00338-0,00013
Prezzo netto d'aggiudicazione99,5399,49
Rendimento semplice netto0,930,86
Rendimento composto netto0,960,86
Nell'ipotesi di applicazioni delle commissioni massime, i prezzi ed i rendimenti risultanocosì modificati:
Commissioni massime0,200,30
Prezzo netto d'aggiudicazione+commissioni (massime)99,7399,79
Rendimento semplice (minimo)0,530,35
Rendimento composto netto (minimo)0,530,35
Al pubblico i titoli sono assegnati ai prezzi medi ponderati dell'asta più le ritenute calcolate sui prezzi fiscali, ai quali vengono aggiunte commissioni differenti a seconda della durata dei Bot: max 0,05% per i Buoni aventi durata residua pari o inferiore a 80 gg, 0,10% per i Buoni aventi durata residua compresa tra 81 e 170 giorni, 0,20% per i Buoni aventi durata residua compresa tra 171 e 330 giorni e 0,30% per i Buoni aventi durata residua pari o superiore a 331 giorni Decreto Min.del Tesoro del 12 febbraio 2004.
* durata residuaFonte ASSIOM


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L'asta CTz di aprile

Asta Ctz - Fine mese
Scadenza31.03.2009
Cod./TrancheIT0004480858/3
Imp.offerto3000
Regolamento30.04.2009
Imp.domandato4692
Imp.assegnato3000
Prezzo aggiudicazione96,555
Prezzo esclusione94,673
Rendimento lordo1,85
Variazione Rend.Asta prec. (*)-0,238
Rendimento netto1,59
Riparto46,027
Importo in circolazione (mln)8000
Riapertura (mln)(**)
Prezzo nettisti96,534654
(*) raffronto con titolo di pari durata
(**) non pervenuto
Elaborazione ASSIOM - Associazione Italiana Operatori Mercati dei Capitali
29/04/2009 17:36
 
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BTp decennale, buona domanda e rendimenti in crescita

Rendimenti in crescita e buona domanda per il nuovo BTp decennale 1-3-2009/1-9-2019: il rendimento annuo lordo si è portato al 4,39% (+0,16%) rispetto all'asta precedente. Buona la richiesta pari a 7,6 miliardi a fronte di un'offerta massima pari a 5,5 miliardi di euro. Rendimenti in calo, invece, per il BTp triennale 1-3-2009/1-3-2012: il rendimento annuo lordo é stato del 2,42% (-0,12%) a fronte di richieste per 4,4 miliardi di euro dopo un'offerta pari a 3,5 miliardi. Per i BTp a 10 anni, offerti in prima tranche per un importo tra 4 e 5,5 miliardi di euro, l'importo è stato aggiudicato con un prezzo di 99,20. Gli operatori partecipanti al collocamento sono stati 25, la percentuale di riparto si è attestata al 39,174. L'importo in circolazione è pari a 5,5 miliardi. I BTp a 3 anni scadenza 01/03/2009 sono stati aggiudicati ad un prezzo di 101,62. Gli operatori partecipanti al collocamento sono stati 23. L'importo in circolazione é ora pari a 13,234 miliardi. Per le emissioni il regolamento è fissato per il prossimo 4 maggio.

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I rendimenti dei buoni ordinari

ASTA DI META' MESE DEI BUONI ORDINARI DEL TESORO
Regolamento 15/05/200991364 giorni
Prezzo medio ponderato99.77898.863
Ritenuta fiscale 12.5%0.027750.14213
Arrotondamento0.004250.00488
Prezzo netto d'aggiudicazione99.8199.01
Rendimento semplice netto0,750.99
Rendimento composto netto0.760.99
Nell'ipotesi di applicazione delle commissioni massime, i prezzi ed i rendimenti risultano così modificati91364 giorni
Commissioni massime0.100.30
commissioni (massime) 99.9199.31
Rendimento semplice (minimo)0.360.69
Rendimento composto netto (minimo)0.360.69
UnicaUnica
[Modificato da dgambera 13/05/2009 15:04]
04/05/2009 11:42
 
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Vediamo che succede a statistiche simili se le borse ripartono.

LA CASA VINCE SEMPRE, LA BORSA RECUPERA

06/05/2009 18:05
 
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Il BTp dimezza il distacco dal Bund

Il BTp ha sfondato ieri al galoppo la soglia psicologica contro Bund dei 100 centesimi di punto percentuale. Il differenziale del rendimento tra i titoli di Stato italiani e tedeschi decennali ha riconquistato quota 98,5, trasportato dall'onda lunga della voglia di rischiare tornata sul mercato nelle ultime settimane [SM=g1749713] . Quell'onda che sostiene i rialzi delle Borse, abbassa la volatilità, comprime il premio al rischio su obbligazioni societarie e high yield bond.

Dal picco dell'avversione al rischio, che lo scorso gennaio aveva allargato lo spread BTp/Bund a 176 centesimi, il differenziale si è insomma dimezzato, e l'Italia si prende la rivincita: il rischio-paese è quotato a 68 centesimi sui credit default swap decennali (derivati di copertura contro il pericolo insolvenza), più che dimezzando il livello massimo toccato a 140. Se le previsioni prevalenti tra trader e strategist dovessero essere confermate, il gap BTp/Bund si ridurrà ancora: quota 50 nel 2010 per BnpParibas, livello 85 per Calyon nel medio periodo.
I BTp non brillano solo di luce riflessa. Secondo Luigi Speranza, capoeconomista di BnpParibas, le previsioni sull'andamento dei conti pubblici italiani non si allontanano dalla media europea e mondiale. «I problemi strutturali italiani sono noti, vecchi e scontati, mentre il mercato con questa crisi ha appreso due buone notizie sull'Italia: la solidità del sistema bancario e il basso debito di privati e consumatori, che consentono al paese di assorbire meglio gli shock», ha puntualizzato Speranza, secondo il quale lo spread premia anche la politica fiscale, «che non usa spazi di manovra che non ha».

I meriti dell'Italia di questi tempi dunque fanno più notizia e hanno più peso dei vecchi demeriti. Quando messo a confronto con i problemi di Gran Bretagna, Irlanda, Spagna e Grecia, il sistema-Italia ha una marcia in più, grazie a banche e risparmiatori. «Quanto al debito pubblico, la vera sorpresa una volta tanto non è l'Italia, bensì la convergenza di tutti i paesi dell'Unione, salvo forse la Finlandia, verso livelli di indebitamento molto elevati - ha commentato Francesco Garzarelli di Goldman Sachs - secondo le nostre proiezioni, la differenza tra l'indebitamento massimo in rapporto al Pil e quello mediano nella zona dell'euro scenderà al 20% del Pil, dall'attuale 40% e dal 50% d'inizio Unione monetaria». Per Ciaran O'Hagan di Société Générale il calo dello spread BTp/Bund è dovuto anche all'aumento delle emissioni nette di titoli italiani quest'anno,modesto rispetto ad altri paesi. Sullo spread BTp/Bund tuttavia qualche nube all'orizzonte permane: se dovesse rinfocolarsi il timore di default di uno Stato in Eurolandia, il Bund tornerebbe a penalizzare tutti gli altri titoli di Stato in euro. E anche una ripresa più lenta e più fiacca del previsto per l'Italia, a causa della zavorra dei vecchi problemi strutturali, alla fine peserà.


[Modificato da dgambera 06/05/2009 18:05]
12/05/2009 22:30
 
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Bot, rendimenti ai minimi storici

La forte domanda, in modo particolare sui BoT trimestrali, é l'elemento che ha caratterizzato l'asta a breve termine. Per i titoli a 3 mesi le richieste hanno abbondantemente superato i 10 miliardi di euro a fronte dei 4 miliardi offerti dal Tesoro, mentre per i BoT annuali la domanda ha toccato gli 11 miliardi di euro (6,5 miliardi l'offerta). I rendimenti hanno toccato così i nuovi minimi storici. Secondo i calcoli di Assiom, nell'ipotesi di applicazione delle commissioni massime, il rendimento composto minimo per i titoli trimestrali è sceso a quota 0,36%. Per gli annuali invece si scende allo 0,69%. È questo infatti il valore che si raggiunte applicando ai due rendimenti lordi composti (rispettivamente allo 0,882% per i trimestrali e all'1,137% per gli annuali) la ritenuta fiscale del 12,5% e le commissioni massime degli intermediari (0,10% per i titoli sotto i 170 giorni e 0,30% per i buoni di durata superiore ai 331 giorni).
12/05/2009 23:54
 
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Re:
dgambera, 03/02/2009 17.36:

Enel, nel 2008 ricavi a 61 miliardi. Margini in crescita del 14%

Risultati secondo le attese di mercato e tuttavia molto brillanti per Enel, a cominciare dai ricavi in crescita del 40% nel 2008 a 61 miliardi di euro rispetto ai 43,7 miliardi di euro del 2007. È quanto emerge dal preconsuntivo del bilancio di esercizio per il 2008 del gruppo guidato da Fulvio Conti, che vede ridursi l'indebitamento finanziario netto a fine 2008, pari a circa 50 miliardi di euro, in diminuzione di circa 5,8 miliardi di euro rispetto alla fine del 2007.

I ricavi relativi al 2008 beneficiano del consolidamento proporzionale al 67,05% dei risultati conseguiti dalla maxi-utility spagnola Endesa per l'intero anno a fronte di un 2007 che risente di tale beneficio solo nell'ultimo trimestre. L'Ebitda (margine operativo lordo) è pari a oltre 14,2 miliardi di euro, in aumento del 45% rispetto ai 9,8 miliardi di euro del 2007, per effetto principalmente del consolidamento proporzionale al 67,05% dei risultati conseguiti da Endesa nell'intero esercizio a fronte di un 2007 che includeva tali benefici solo nell'ultimo trimestre.
Il decremento dell'indebitamento risente essenzialmente dei benefici derivanti dal perfezionamento dell'operazione di cessione delle attività relative a Endesa Europa e Viesgo al colosso tedesco E.On, parzialmente compensato dai fabbisogni connessi alla finalizzazione delle operazioni di acquisizione effettuate nel corso del 2008.

«Gli eccellenti risultati del 2008 - ha commentato l'amministratore delegato, Fulvio Conti - confermano la validità di un percorso che ha portato il nostro gruppo a diventare uno dei principali operatori mondiali dell'energia. Inoltre, coerentemente con gli obiettivi prefissati, l'indebitamento è stato ridotto a 50 miliardi. Inoltre, prevediamo di mantenere un dividendo per l'intero esercizio 2008 pari a 49 centesimi di euro per azione». Il titolo Enel ha preso decisamente quota dopo la pubblicazione dei conti preliminari per il 2008.


---------------------------------

Vorrei farvi notare che Enel oggi è a 4.45 circa. Con dividendo a 0.49 fa circa 11% lordo --> 9.6% netto. Se poi mettiamo in conto che il dividendo mi sembra che lo stacchino a Luglio normalmente, il conto di cui prima è su base semestrale, quindi per riportare su base annua occorre raddoppiare. Se si compra OGGI --> 22% lordo, 19% NETTO.

Vorrei infine ricordare che l'anno scorso si parlava di dividendo fermo fino al 2012 (se non ricordo male). Quindi chi comprerebbe oggi, avrebbe il 9.6% netto annuo per 3 anni.

Ovviamente tutto può essere soggetto a revisione.

DISCLAIMER
Non sto invogliando nessuno a comprare questo titolo, sto solo indicando quella che sembrerebbe essere una buona opportunità di investimento di PARTE del proprio portafoglio per aumentare, diversifiando, i rendimenti ad oggi bassi di TDS o altre forme di investimento un pò più risk free, ma a rendimenti più o meno bassi.




Enel, nel primo trimestre utile più che raddoppiato

Il gruppo Enel ha chiuso il primo trimestre 2009 con un risultato netto di 1.908 milioni di euro, in aumento del 101,5% rispetto allo stesso periodo dello scorso anno. Il margine operativo lordo avanza del 14,1%, a 3.850 milioni. In miglioramento anche il risultato operativo: +25,7% a 2.740 milioni. I ricavi sono in flessione, -1,5%, a quota 14.863 milioni. L'indebitamento finanziario netto aumenta dell'1,7% a 50.831 milioni.

«I primi mesi del 2009 - spiega l'azienda - evidenziano una contrazione generalizzata della domanda di energia elettrica nei principali paesi in cui il gruppo Enel è presente. Ciò è il risultato di un contesto macroeconomico critico per l'intero anno». Tuttavia «si prevede che il gruppo Enel sia in grado di mantenere un adeguato livello di redditività grazie al mix produttivo ben bilanciato e alle strategie di copertura dei margini di generazione, in particolare anche attraverso la contrattualizzazione anticipata delle vendite di energia».

-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-

Buone prospettive.
13/05/2009 02:26
 
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Re: Re:
dgambera, 12/05/2009 23.54:




Enel, nel primo trimestre utile più che raddoppiato

Il gruppo Enel ha chiuso il primo trimestre 2009 con un risultato netto di 1.908 milioni di euro, in aumento del 101,5% rispetto allo stesso periodo dello scorso anno. Il margine operativo lordo avanza del 14,1%, a 3.850 milioni. In miglioramento anche il risultato operativo: +25,7% a 2.740 milioni. I ricavi sono in flessione, -1,5%, a quota 14.863 milioni. L'indebitamento finanziario netto aumenta dell'1,7% a 50.831 milioni.

«I primi mesi del 2009 - spiega l'azienda - evidenziano una contrazione generalizzata della domanda di energia elettrica nei principali paesi in cui il gruppo Enel è presente. Ciò è il risultato di un contesto macroeconomico critico per l'intero anno». Tuttavia «si prevede che il gruppo Enel sia in grado di mantenere un adeguato livello di redditività grazie al mix produttivo ben bilanciato e alle strategie di copertura dei margini di generazione, in particolare anche attraverso la contrattualizzazione anticipata delle vendite di energia».

-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-

Buone prospettive.




dici?

fonte: yahoo

Martedì 12 Maggio 2009, 18:29

Enel, utile netto I trim. +101,5% a 1.908 milioni per effetto opzione put Acciona - 2

Il margine operativo lordo (ebitda) del primo trimestre 2009 è stato di 3.850 milioni di euro rispetto ai 3.374 milioni del primo trimestre 2008, mentre il risultato operativo (ebit) è stato di 2.740 milioni, in aumento di 560 milioni (+25,7%) rispetto ai 2.180 dei primi tre mesi del 2008. L'indebitamento finanziario al 31 marzo era di 50.831 milioni di euro (49.967 milioni al 31 dicembre 2008). Per quel che concerne l'evoluzione prevedibile della gestione, Enel stima "che tutte le azioni poste in essere coerentemente con le strategie definite possano produrre effetti positivi anche nel 2009, contribuendo alla crescita dei risultati operativi del gruppo"


nello stesso trimestre (il primo del 2009) sia il debito che l'utile sono aumentati di 1.000 milioni di euro, circa

da dove viene l'utile?

[SM=g1749704]

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Tutti hanno diritto di manifestare liberamente il proprio pensiero con la parola, lo scritto e ogni altro mezzo di diffusione.
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13/05/2009 10:15
 
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Re: Re: Re:
laplace77, 13/05/2009 2.26:




dici?

fonte: yahoo

Martedì 12 Maggio 2009, 18:29

Enel, utile netto I trim. +101,5% a 1.908 milioni per effetto opzione put Acciona - 2

Il margine operativo lordo (ebitda) del primo trimestre 2009 è stato di 3.850 milioni di euro rispetto ai 3.374 milioni del primo trimestre 2008, mentre il risultato operativo (ebit) è stato di 2.740 milioni, in aumento di 560 milioni (+25,7%) rispetto ai 2.180 dei primi tre mesi del 2008. L'indebitamento finanziario al 31 marzo era di 50.831 milioni di euro (49.967 milioni al 31 dicembre 2008). Per quel che concerne l'evoluzione prevedibile della gestione, Enel stima "che tutte le azioni poste in essere coerentemente con le strategie definite possano produrre effetti positivi anche nel 2009, contribuendo alla crescita dei risultati operativi del gruppo"


nello stesso trimestre (il primo del 2009) sia il debito che l'utile sono aumentati di 1.000 milioni di euro, circa

da dove viene l'utile?

[SM=g1749704]





Da quel che mi ricordo di quel poco di contabilità aziendale che ho studiato, l'indebitamento finisce nello stato patrimoniale tra le voci passive, mentre l'utile dovrebbe essere il risultato finanziario dopo il bilancio d'esercizio. Ovvero, il debito è controbilanciato dal patrimonio che sta tra le voci attive dello stato patrimoniale, che servono da garanzia per finanziare le attività correnti dell'azienda.
Si dovrebbe dare un'occhiata allo stato patrimoniale, per vedere quanto cash c'è e quanti/quali asset a garanzia del debito.

O forse non ho capito bene il tuo post? [SM=g1749704]
[Modificato da dgambera 13/05/2009 10:17]
13/05/2009 15:30
 
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Re: Re: Re: Re:
dgambera, 13/05/2009 10.15:




Da quel che mi ricordo di quel poco di contabilità aziendale che ho studiato, l'indebitamento finisce nello stato patrimoniale tra le voci passive, mentre l'utile dovrebbe essere il risultato finanziario dopo il bilancio d'esercizio. Ovvero, il debito è controbilanciato dal patrimonio che sta tra le voci attive dello stato patrimoniale, che servono da garanzia per finanziare le attività correnti dell'azienda.
Si dovrebbe dare un'occhiata allo stato patrimoniale, per vedere quanto cash c'è e quanti/quali asset a garanzia del debito.

O forse non ho capito bene il tuo post? [SM=g1749704]




su come hanno contabilizzato (creativamente?) non mi esprimo...

consideravo il discorso "opposto" che hanno fatto alcune banche,
tipo unicredit mi pare, che ha rinunciato a distribuire utili,
usando quei soldi per diminuire il debito e darsi una "raddrizzata"

l'ultima azienda che mi ricordo abbia aumentato i debiti per distribuire utili (e mantenere alte le quotazioni, facendo "contenti" gli azionisti) fu fastweb un paio di anni fa...



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14/05/2009 12:24
 
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BTp, cala il rendimento delle scadenze a 5 anni

Rendimenti in calo per il BTp offerti oggi in asta dal Tesoro. Il BTp a 5 anni scadenza 15/12/2013, offerto in nona tranche, é stato collocato con un rendimento lordo semplice del 3,05% (-0,25 centesimi sull'asta precedente), ai minimi da novembre 2005. In calo anche la 14ma tranche del BTp a 30 anni scadenza 01/08/2039, uscita al 5,32% lordo (-0,28 centesimi). La 19 tranche del BTp off-the-run scadenza 01/08/2015 é stata collocata con un tasso lordo del 3,33%. Gli importi assegnati sono stati pari, rispettivamente, a 3,25 miliardi per il BTp a 5 anni, a 2,46 miliardi per il BTp a 30 anni e a 1,3 miliardi per il BTp off-the-run scadenza
14/05/2009 13:59
 
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Btp e Cct, è caccia ai rendimenti. Quota 3% con la scadenza giusta

Julius Baer: è il momento di puntare sui titoli legati all’inflazione

MILANO — I Bot, l’approdo più sicuro in assoluto per i risparmi degli italiani, hanno ormai un rendimento vicino allo zero. Stan­do ai risultati dell’asta di martedì scorso, per esempio, quelli a scadenza annuale rendono lo 0,96% al netto delle tasse, ma ancora me­no se si tiene conto delle commissioni banca­rie. Secondo la rilevazione dell’Assiom, l’as­sociazione che riunisce gli operatori sui mer­cati dei capitali, applicando le tariffe massi­me si può scendere allo 0,69%. Per i trime­strali addirittura allo 0,36%. Insomma, se per il Tesoro questo trend può essere un van­taggio, perché diminuisce il costo del debito pubblico, per chi investe in titoli di Stato la convenienza è al minimo. «Siamo arrivati a livelli non più comprimibili», osserva Vitto­rio Gaudio, responsabile Asset management di Banca Mediolanum. D’altra parte, aggiun­ge, «non c’è nulla di anomalo, se si pensa che l’Euribor (il tasso interbancario, ndr) è oggi all’1,28% e che lo stesso tasso di riferi­mento della Bce ha toccato il livello minimo dell’1%». Sì, ma allora conviene ancora pun­tare su Bot, Cct e Btp? Come si può ottenere una remunerazione maggiore senza uscire dall’ambito dei titoli pubblici?

I risparmiatori ormai l’hanno capito: più cresce il rendimento, più sale il rischio. Un meccanismo che vale per ogni tipo di investi­mento. Se, dunque, si cerca la sicurezza mas­sima bisogna accontentarsi di poco. Dopo le turbolenze che hanno interessato nell’ulti­mo anno i mercati finanziari e le difficoltà di banche e istituzioni che sembravano solidis­sime, di affidabile è rimasto soltanto lo Sta­to. Così, le famiglie pagano con una minore remunerazione la garanzia di una maggiore tranquillità.

Al di là di ogni altra considerazione con­tingente (la crisi, la scarsa liquidità del siste­ma, la stretta al credito), gli italiani manten­gono una delle più alte propensioni al rispar­mio del mondo. E chi è riuscito a salvare, in tutto o in parte, un po’ di liquidità, ora va giustamente alla ricerca del modo migliore in cui impiegarla.

È il caso, dunque, di accontentarsi dell’or­mai minimo rendimento dei Bot? Oppure c’è qualche altra strada, sempre nell’ambito dei titoli pubblici, un po’ più conveniente? «La cultura del risparmiatore italiano è so­stanzialmente orientata al breve periodo», osserva Massimo De Palma, responsabile As­set Management di Julius Baer Sgr. Ed è pro­prio questo il limite principale alla possibili­tà di guadagnare di più. Basta, infatti, rivol­gersi a titoli di durata più lunga per trovare rendimenti più interessanti. Il Btp con sca­denza 1 marzo 2012, per esempio, rende il 2,35% lordo e il 2,08% al netto delle tasse (a questo risultato si arriva combinando la ce­dola facciale, pari al 3% lordo, con la quota­zione attuale sul mercato secondario, che su­pera il valore nominale). Se, poi, si vuole an­dare su scadenze ancora più lunghe, la re­munerazione crescerà in proporzione. Il Btp che sarà rimborsato nell’agosto del 2015, cioè fra poco più di sei anni, oggi rende per esempio il 3,38% (che scende però al 2,98% al netto del Fisco).

Ma vale la pena impegnarsi per un tempo così lungo? Secondo gli esperti, non appena l’economia accennerà a riprendersi ripartirà anche l’inflazione. E di conseguenza tutto il sistema dei tassi si adeguerà. Perciò, in pre­visione di un rialzo che potrebbe attuarsi fra uno o due anni, il consiglio è quello di punta­re su titoli a tasso variabile. «Nel breve perio­do — è il parere di De Palma — il problema dell’inflazione non si pone. Guardando più avanti, tuttavia, è possibile che la tendenza si manifesti. Per questo è certamente conve­niente mettere in portafoglio titoli con una cedola indicizzata, meglio se il meccanismo di adeguamento non è troppo lungo. E con una durata non eccessiva: penso, per esem­pio, al 2014 come limite massimo».

I titoli dello Stato italiano con queste carat­teristiche, però, sono i Cct (Certificati di cre­dito del Tesoro), le cui cedole vengono ag­giornate ogni sei mesi. In una fase di rialzo dei tassi d’interesse, che potrebbe avvenire con una forte accelerazione, il semestre po­trebbe essere un periodo troppo lungo.
26/05/2009 16:25
 
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Titoli di Stato: nuovo minimo storico per Bot semestrali e Ctz

Nuovi minimi storici per i BoT a sei mesi assegnati in asta dal Tesoro. I Buoni semestrali sono stati collocati con un rendimento medio ponderato dell'1,023%, in calo di 0,043 punti, aggiornando il minimo storico segnato ad aprile. I BoT a 94 giorni (di fatto BoT trimestrali con scadenza 31 agosto 2009) sono stati collocati con un tasso lordo dello 0,932% (+0,050 punti). Nuovo minimo storico anche per il CTz scadenza 31 marzo 2011: la quinta tranche é stata collocata con un tasso lordo semplice dell'1,705%, in calo di 0,140 punti rispetto al precedente collocamento.

Nel dettaglio i BoT semestrali, offerti dal Tesoro per 9,5 miliardi e richiesti per 17,706 miliardi, sono stati assegnati con un prezzo medio ponderato di 99,477, mentre il rendimento di esclusione é stato del 2,021. Gli operatori partecipanti al collocamento sono stati 25 e la percentuale di riparto si é attestata all'1,958%. Per i BoT a 94 giorni scadenza 31/08/2009, offerti per 2,5 miliardi di euro e richiesto per 5,720 miliardi, il prezzo medio ponderato é stato di 99,757 mentre il rendimento di esclusione si é fermato all'1,927%. Gli operatori partecipanti al collocamento sono stati 23 e la percentuale di riparto é stata del 67,143.

Per i CTz, la domanda é stata pari a 5,045 miliardi a fronte dei 3 miliardi offerti e interamente assegnati dal Tesoro. Il prezzo di aggiudicazione é stato di 96,940 mentre il prezzo di esclusione si é attestato a 95,034. Gli operatori partecipanti sono stati 23 e la percentuale di riparto é stata dell'80,010. Il regolamento delle emissioni cade sul prossimo 29 maggio.

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Regolamento 29/05/2009
Durata gg.
94*185
Prezzo medio ponderato99,75799,477
Ritenuta fiscale 12,5%0,030370,0654
Arrotondamento0,00263-0,0024
Prezzo netto d'aggiudicazione99,7999,54
Rendimento semplice netto0,810,9
Rendimento composto netto0,810,9
Nell'ipotesi di applicazioni delle commissioni massime, i prezzi ed i rendimenti risultano così modificati:
Commissioni massime0,100,20
Prezzo netto d'aggiudicazione+commissioni (massime)99,8999,74
Rendimento semplice (minimo)0,420,51
Rendimento composto netto (minimo)0,420,51
Al pubblico i titoli sono assegnati ai prezzi medi ponderati dell'asta più le ritenute calcolate sui prezzi fiscali, ai quali vengono aggiunte commissioni differenti a seconda della durata dei Bot: max 0,05% per i Buoni aventi durata residua pari o inferiore a 80 gg, 0,10% per i Buoni aventi durata residua compresa tra 81 e 170 giorni, 0,20% per i Buoni aventi durata residua compresa tra 171 e 330 giorni e 0,30% per i Buoni aventi durata residua pari o superiore a 331 giorni Decreto Min.del Tesoro del 12 febbraio 2004.
* BOT flessibile Fonte ASSIOM


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ASTA TITOLI DI STATO - CTZ - FINE MAGGIO
Scadenza31.03.2011
Cod./TrancheIT0004480858/5
Imp.offerto3000
Regolamento29.05.2009
Imp.domandato5045
Imp.assegnato3000
Prezzo aggiudicazione96,940
Prezzo esclusione95,034
Rendimento lordo1,71
Variazione Rend.Asta prec. (*)-0,140
Rendimento netto1,45
Riparto80,010
Importo in circolazione (mln)11300
Riapertura (mln)(**)
Prezzo nettisti96,899954
(*) raffronto con titolo di pari durata
(**) non pervenuto
Elaborazione ASSIOM - Associazione Italiana Operatori Mercati dei Capitali
28/05/2009 16:27
 
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BTp, rendimenti in crescita. Flessione per i CcT

Rendimenti in salita per i BTp assegnati oggi in asta dal Tesoro. Il Buono triennale scadenza 01/03/2012, offerto in settima tranche e collocato per 2,5 miliardi, è stato collocato con un rendimento lordo semplice del 2,44%, in aumento di 3 centesimi sull'asta precedente. In aumento anche il rendimento del BTp a 10 anni: la terza tranche del Buono decennale scadenza 01/09/2019, piazzato per 4,5 miliardi, è stata collocata con un rendimento lordo semplice del 4,59% (+0,20 centesimi).

In flessione invece il rendimento del CcT: offerto in diciassettesima tranche il CcT scadenza 01/09/2015 è stato piazzato per un importo di 1,015 miliardi, con un tasso lordo dell'1,73% (-0,08 centesimi), al nuovo minimo storico. Collocato per 740,5 milioni di euro anche il CcT off-the-run scadenza 01/03/2012, con un rendimento lordo dell'1,43%. Per i BTp a 3 anni, offerti per un importo tra 2 e 2,5 miliardi di euro, la domanda è stata pari a 4,1 miliardi di euro e l'importo aggiudicato con un prezzo di 101,51 è stato pari a 2,5 miliardi. Gli operatori partecipanti al collocamento sono stati 23, la percentuale di riparto si è attestata al 91,811.

I BTp decennali scadenza 01/09/2019, offerti per un ammontare compreso tra 3,5 e 4,5 miliardi, sono stati richiesti per 6,02 miliardi e sono stati aggiudicati per un importo di 4,5 miliardi di euro ad un prezzo di 97,62. Gli operatori partecipanti al collocamento sono stati 24. L'importo in circolazione é ora pari a 11,37 miliardi. I CcT scadenza 01/09/2015, offerti per un importo compreso tra 0,75 e 1,25 miliardi e richiesti per 1,71 miliardi, sono stati aggiudicati per un importo di 1,015 miliardi ad un prezzo di 97,70. Gli operatori partecipanti sono stati 23 e l'importo in circolazione é pari a 11,6 miliardi. Il CcT off-the-run scadenza 01/03/2012, offerto per un importo compreso tra 0,5 e 1 miliardo di euro, é stato collocato per 740 milioni a fronte di una richiesta pari complessivamente a 1,653 miliardi di euro. L'importo é stato assegnato con un prezzo di 99,71. Gli operatori partecipanti sono stati 22. Per le emissioni la data di regolamento cade sul prossimo 1 giugno.

In sostanza, buona domanda, e interesse da parte degli investitori istituzionali esteri: questi gli elementi che hanno caratterizzato il collocamento di oggi. Il risultato dell'asta, dicono gli operatori, è in linea con la performance convincente che i cosiddetti paesi perifericì hanno registrato negli ultimi giorni. «L'asta - ha dichiarato un trader a Il Sole 24 Ore Radiocor - è arrivata in un momento favorevole ai paesi periferici. La maggiore propensione al rischio e la ricerca di rendimenti più succosi ha spinto molti investitori a dirottare il proprio interesse verso i bond di questi Paesi.

«Soprattutto Grecia, Spagna e Portogallo - ha aggiunto il trader - hanno guadagnato molto terreno rispetto alla Germania. Le ultime emissioni sindacate di Spagna e Portogallo sui 5 e 10 anni hanno registrato una buona domanda, tanto che le forchette di prezzo indicate inizialmente sono state riviste al ribasso nel corso del collocamento». I guadagni dell'Italia sono stati meno vistosi ma questo anche perché i BTp avevano perso meno terreno al momento della crisi. In ogni caso lo spread BTp/Bund si è progressivamente ristretto e sta consolidando le sue posizioni intorno ai 90 punti base.

«Nell'asta di oggi - ha spiegato un altro operatore - si sono visti ordini di acquisto molto consistenti provenienti dall'estero. Spinti anche da fattori tecnici, in molti hanno puntato sul BTp a 3 anni, che garantisce uno buon margine di guadagno rispetto ai pari scadenza tedeschi». Molto scarsa, per non dire inesistente, la presenza dei piccoli risparmiatori, per nulla invogliati dal lieve rialzo dei rendimenti arrivati, secondo i calcoli dell'Assiom, al 2,07% netto per il BTp a 3 anni e al 4,03% per il BTp a 10 anni.

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ASTE TITOLI DI STATO A MEDIO/LUNGO TERMINE DEL 28 MAGGIO 2009

CCT T. V.

CCT T. V.

BTP 3,00%

BTP 4,25%

Scadenza

01.09.2015

01.03.2012

01.03.2012

01.09.2019

Cod./Tranche

IT0004404965/17

IT0003858856/15

IT0004467483/7

IT0004489610/3

Imp.offerto
101574125004500

Regolamento

01.06.2009

01.06.2009

01.06.2009

01.06.2009

Ced. God.
0,770,75

Imp.domandato
1712165341116027

Imp.assegnato
101574125004500

Prezzo aggiudicazione
97,799,71101,5197,62

Prezzo esclusione

(**)

(**)

(**)

(**)

Rendimento lordo

1,73

1,43

2,44

4,59

Variazione Rend.Asta prec.(*)

-0,08

(**)

0,02

0,2

Rendimento netto

1,54

1,27

2,07

4,03

Riparto

(**)

(**)

91,811

53,316

Importo in circolazione (mln)

11654

13794

16085

11375

Riapertura (mln)

(**)

(**)

(**)

(**)

Prezzo nettisti

97,68678300

99,71000000

101,51000000

97,61760200

(*) raffronto con titolo di pari durata

(**) dato non pervenuto

Elaborazione ASSIOM - Fonte calcoli Skipper Informatica
29/09/2009 11:09
 
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FT: dai risparmiatori fiducia in picchiata nelle banche
da valori.it
28/09/2009

La fiducia dei risparmiatori

"...
Ai partecipanti al sondaggio è stato chiesto anche, al contrario, quali siano gli istituti nei quali ripongano meno fiducia, e la risposta è stata netta: le banche e gli adviser delle società immobiliari.
..."
_____________________________________

29/09/2009 13:59
 
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Re: FT: dai risparmiatori fiducia in picchiata nelle banche
(sylvestro), 29/09/2009 11.09:

da valori.it
28/09/2009

La fiducia dei risparmiatori

"...
Ai partecipanti al sondaggio è stato chiesto anche, al contrario, quali siano gli istituti nei quali ripongano meno fiducia, e la risposta è stata netta: le banche e gli adviser delle società immobiliari.
..."



Questo per loro è grave ...........puntavano solo su quella per risollevarsi............anche perchè di altri validi motivi non se ne vedono all'orizzonte!!! [SM=g1749697]




--- $ 100 WILL BUY THIS CAR MUST HAVE CASH LOST ALL ON THE SOTCK MARKET---
10/11/2009 18:18
 
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Che sta succedendo sul mercato dei CDS?
Ho notato che nell'elenco dei titoli con il credito in deteroramento ci sono la capogruppo e una sussidiaria del gruppo assicurativo AMBAC:

Tuesday, 10 November 2009 — 16:30
Largest Widening Spreads (Greatest Credit Deterioration)
Entity Name .................. 5 Yr Mid bps ... Change From Close

AMBAC Financial Group Inc. ... 9973.82 ..... +64.58
...
Ambac Assurance Corp ........ 11885.43 ..... +29.61
...

I grafici sono preoccupanti. Poi ho trovato alcune notizie fresche fresche:
Bears pressure Ambac amid dire reports-11/10/2009
Ambac Financial points to possible chapter 11

Ricordo che l'AIG, la maggiore emittente dei CDS, l'anno scorso era stata salvata «nell’interesse e nella promozione della stabilità dei mercati finanziari». Ovviamente questa è la motivazione ufficiale, mentre sappiamo bene che dietro c'era Goldman Sachs. E stavolta?

Vedere anche:
Che rischio se il Cds lo fa l'assicurazione
La piramide della liquidità

fabio
10/11/2009 18:23
 
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Re:
fabio_c, 10/11/2009 18.18:

Che sta succedendo sul mercato dei CDS?
Ho notato che nell'elenco dei titoli con il credito in deteroramento ci sono la capogruppo e una sussidiaria del gruppo assicurativo AMBAC:

Tuesday, 10 November 2009 — 16:30
Largest Widening Spreads (Greatest Credit Deterioration)
Entity Name .................. 5 Yr Mid bps ... Change From Close

AMBAC Financial Group Inc. ... 9973.82 ..... +64.58
...
Ambac Assurance Corp ........ 11885.43 ..... +29.61
...

I grafici sono preoccupanti. Poi ho trovato alcune notizie fresche fresche:
Bears pressure Ambac amid dire reports-11/10/2009
Ambac Financial points to possible chapter 11

Ricordo che l'AIG, la maggiore emittente dei CDS, l'anno scorso era stata salvata «nell’interesse e nella promozione della stabilità dei mercati finanziari». Ovviamente questa è la motivazione ufficiale, mentre sappiamo bene che dietro c'era Goldman Sachs. E stavolta?

Vedere anche:
Che rischio se il Cds lo fa l'assicurazione
La piramide della liquidità

fabio



ma che data precisa ha quell'impennamento ? ........... [SM=g1749704]

p.s. Ora arriva nazio by Mazzalai.......e dirà la sua.....




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10/11/2009 19:04
 
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Re:
fabio_c, 10/11/2009 18.18:

Che sta succedendo sul mercato dei CDS?

...

Ricordo che l'AIG, la maggiore emittente dei CDS, l'anno scorso era stata salvata «nell’interesse e nella promozione della stabilità dei mercati finanziari».

...

fabio




per i neofiti su AIG e i CDS suggerisco questi video:

Credit Default Swaps




Credit Default Swaps 2




PS: se il costo del CDS che "assicura" il debito di qualcuno sale, facile che quel qualcuno e' ad alta probabilita' di fallimento (una specie di bonus-malus: piu' sei "risky" piu' costa assicurarti)

PS-2: non tutti i contratti "derivati" sono quotati come questi, ad esempio gli OTC ("over the counter", letteralmente "da banco", come i farmaci in vendita senza ricetta)

PS-3: sarebbe utile trovare un sito con i dati dei CDS italioti...

[SM=g1750163]

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