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Fallimento banche postate le news

Ultimo Aggiornamento: 12/11/2013 16:16
09/10/2008 12:39
 
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Re: Re: Re:
cocis18, 09/10/2008 12.24:



[SM=g7576]








Se ci mettiamo a cercare gli archivi dei giornali riguardo al pareggio di bilancio sono pieni di dichiarazioni fatte da persone chi da destra chi da manca negli ultimi 20 anni.

Ormai non li ascolto più: tutti buffoni.
E nel caso della bolla, mi basta che continuino ad essere altrettanto nei prossimi 3-4 anni: stanno facendo proprio ciò che và fatto per far crollare per bene il mercato e fare tanti danni.
09/10/2008 12:55
 
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09/10/2008 13:13
 
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Zitti (e fermi) per favore

Articolo illuminante e di una chiarezza assoluta su tutto quello che sta succedendo, con anche alcune previsioni di scenari futuri che mi sembrano piuttosto plausibili.

Allego una piccola tabella (presa dall'articolo) che può aiutare a capire quali sono le banche europee che potrebbero trovarsi più inguaiate delle altre [SM=g7667]

09/10/2008 13:16
 
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Re: Re: uno per tutti...
dgambera, 06/10/2008 19.18:



Ma niente niente che ogni nazione gioca al rialzo per convincere i correntisti delle altre nazioni europee a esportare un pò di liquidità che gli gioverebbe?

[SM=g7576] [SM=g7576] [SM=g7576]

Mamma mia come si stanno cag...o in mano questi.
Ahahahahahah

Stanno alla frutta.
Ora una bella cura dimagrante in ambito finanziario e quando tutto sarà finito, si saranno scordati di associazioni tipo "credito" e "facile", "tassi" e "bassi", ...






Ma forse che forse che ci avevo visto bene?

L'Austria blocca la fuga in Germania


La mossa di Gusenbauer, premier dimissionario (ieri a dieci giorni dalle elezioni anticipate, il leader del partito socialdemocratico Werner Faymann ha ricevuto dal presidente Heinz Fischer il mandato per la formazione del nuovo governo) si è resa necessaria per bloccare sul nascere la possibile fuga dei correntisti austriaci che da lunedì stavano pensando di varcare il confine con la Germania e portare i loro depositi al sicuro di un limite della "piena garanzia"



Fino a che cifra siamo garantiti in Italia?

[SM=p7579]
09/10/2008 14:07
 
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Re: stranuccio...
laplace77, 08/10/2008 11.24:


...vediamo se continua cosi'...


11:07 - Bce: interbancario, i depositi aumentano a 49,52 mld

(Il Sole 24 Ore Radiocor) - Francoforte, 02 ott - Attivita'
sempre ingessata sull'interbancario.

La Bce ha reso noto che le banche hanno aumentato i depositi
'overnight' a 49,52 mld dai 42,55 mld della vigilia,
sui quali possono vantare un rendimento del 3,25%.


La domanda di denaro a un giorno degli
istituti all'Eurotower e' cresciuta a 18,17 mld (13,56 mld
ieri con un tasso del 5,25%.



e lo strano non e' il solito differenziale, in perdita per le banche, in guadagno per la bce

lo strano sono le cifre: quasi 50mld depositati a fronte di meno di 20 richiesti

ma allora qualche banca il grano lo ha...

ma allora qui si sta facendo una bella guerra...

[SM=g7601] [SM=g7601] [SM=g7601]







Il problema è che chi ce li ha "col flauto" che si fida e li presta agli altri. [SM=j7569]

Di sti tempi difficile dargli torto...solo che se non si fidano loro perchè dovremmo fidarci noi a lasciargli i nostri risparmi ?!?!?!

Pega
09/10/2008 14:11
 
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Re: Re: Re: Altri che potrebbero entrare nel giro
damiX77, 08/10/2008 12.14:



Wow IWBank ha un core tier del 17%! Avevo intuito che questo istituto fosse tra i migliori





Qui danno anche websella come messa bene con un core tier 1 al 13%:


Sella (WEBsella) - core tier 1 del 13% (!!!) - interessi su liquidità circa 3% netto all'anno


Pega
09/10/2008 14:23
 
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Amici... ricordatevi che non c'è differenza tra gli oligarchi al potere...:

D’Alema riscopre Marx. Tardi però.
>>
>>
>> Maurizio Blondet
>>
>> 06 ottobre 2008
>>
>>
>>
>> Alla radio, ho sentito D’Alema riprendersi Marx. Ha sostenuto, con la
>> solita alterigia, che quella certa frase di Tremonti contro la
>> finanza speculativa («Il denaro da solo non crea denaro», o qualcosa
>> del genere) non era una novità, perché «l’aveva già detto Marx». La
>> citazione è spuria - non credo che Marx avrebbe mai detto una simile
>> banalità - ma la notizia è in ogni caso sensazionale.
>>
>> Negli ultimi vent’anni, è la prima volta assoluta che un comunista
>> italiano fa il nome di Karl. In questi vent’anni di capitalismo
>> finanziario speculativo trionfante e globalizzato, chi li aveva mai
>> sentiti ricordare il loro maestro del cinquantennio precedente?
>> Facevano finta di non averlo mai sentito nominare.
>>
>> Veltroni persino: «Mai stato comunista». Senza spiegare come mai,
>> allora, si iscrisse all’età di 14 anni nel Partito Comunista
>> Italiano, PCI, che ai tempi suoi aveva come modello l’URSS e i suoi
>> kolkhoz e i suoi kombinat, la collettivizzazione forzata, la confisca
>> senza esproprio della piccola proprietà privata, il controllo
>> poliziesco sulle volontà private. E che riceveva soldi da Mosca per
>> creare anche in Italia lo Stato collettivizzato e il KGB.
>>
>> Macché. Appena caduta l’URSS, sono tutti diventati liberisti. Anzi,
>> primi della classe nel dettare la «necessità» del liberismo globale
>> in questa ultima forma ideologica, dogmatica e terminale. Mai una
>> minima critica, di quelle che si trovano, eccome, nelle opere di
>> Marx, di questo tipo di capitalismo folle. Eppure l’avevano studiato,
>> alla scuola-quadri delle Frattocchie. Ma lo zio Karl era diventato un
>> parente povero, da non far entrare in salotto quando ci sono ospiti.
>>
>> Mai, giuro, ho sentito D’Alema obiettare alle famose privatizzazioni
>> decise sul Britannia, nè sospirare una critica alla nomina di Draghi,
>> che sul Britannia era lì a prendere ordini, come superbanchiere.
>> Anzi, sono stati i governi di sinistra, e dunque il PCI (poi PDS, poi
>> DS, poi Democrazia del Nulla) a compiere le privatizzazioni peggiori,
>> affidandole al delegato dei poteri forti anglo-massonici, Carlo
>> Azeglio Ciampi.
>>
>> Nel gran calderone dell’IRI c’erano catorci clientelari e veri
>> gioielli, imprese come la Nuovo Pignone leader di mercato mondiale
>> delle grande turbine. Ciampi svendette prima la Nuovo Pignone per un
>> boccone di pane ai concorrenti americani della Nuovo Pignone, secondo
>> gli ordini emanati sul Britannia. Mai i comunisti hanno detto che
>> quelle aziende erano degli italiani, mica di Ciampi, che le avevano
>> pagate più e più volte con le loro tasse.
>>
>> Silenzio: era più conveniente mostrare agli amerikani com’erano
>> bravi, come erano i primi a privatizzare, era tutto un far intendere
>> «Lasciate governare noi in Italia, padroni: saremo degni della vostra
>> fiducia». Marx non avrebbe approvato; ma chi l’aveva mai visto?
>>
>> Era anche facile privatizzare, cioè svendere, aziende-gioiello. Più
>> difficile privatizzare Alitalia, per dire. Ma per i catorci trovarono
>> un trucco. Quello stesso usato per «privatizzare» persino quelli che
>> gli economisti alla Marx chiamavano i monopoli «naturali»: strade,
>> autostrade, ferrovie.
>>
>> Le autostrade che rendevano, agli «amici» capitalisti di sinistra. I
>> monopoli naturali non lucrosi, trasformati in società per azioni ma -
>> ecco il trucco - con il Tesoro come azionista di maggioranza
>> assoluta. Il che significava: le perdite le ripiana sempre il
>> contribuente italiano. Solo che, ora che le Ferrovie sono private,
>> devono avere un consiglio d’amministrazione: lo riempiamo di nostri
>> compagni trombati alle elezioni, di personale politico da
>> stipendiare, mica vorrete che lo stipendino i partiti. La famose
>> banche d’interesse nazionale, ex IRI, parimenti privatizzate: e
>> riempite di «amici» e clienti.
>>
>> Il trucco ha avuto tanto successo, che l’hanno ripetuto a tutti i
>> livelli locali: hanno privatizzato centrali del latte, aziende
>> trasporti municipali, acquedotti comunali. Tutte al solito modo: metà
>> della proprietà al Comune, onde riempirne i posti dirigenziali di
>> trombati di partito, e garantire che a ripianare le perdite sarebbe
>> stato il Comune, ossia i cittadini.
>>
>> Il vantaggio era duplice: ora «società private», soggette al diritto
>> «privato», queste aziende non erano tenute a trovarsi i fornitori con
>> concorso pubblico, nè ad alienare i propri beni (pagati dai
>> cittadini) per gara pubblica, nè a limitare le paghe ai loro
>> dirigenti: erano diventati «manager», «consiglieri», «amministratori
>> delegati», da pagare come si usa sul «mercato libero». Anche se erano
>> solo parassiti.
>>
>> Insomma, con queste pseudo-privatizzazioni, la sinistra - più che la
>> «destra» - ha creato la Casta degli inadempienti pubblici strapagati
>> e impuniti.
>>
>> Nel frattempo, si avverava la profezia di Marx (e di Ricardo): in un
>> sistema capitalista globale e senza limiti legali, i salari si
>> riducono a livello di sussistenza, perché la manodopera - una volta
>> trattata come merce - è una merce abbondantissima, e quindi la cui
>> offerta supera la domanda. Nel capitalismo assoluto, insegnava Marx,
>> i lucri del capitale derivano solo da qui: dal fatto che il lavoro è
>> meno retribuito rispetto al capitale prestato.
>>
>> E D’Alema, zitto. Secondo i dati della stessa Commissione Europea,
>> nell’ultimo quindicennio in Europa, la parte dei salari nel valore
>> aggiunto delle imprese è calato di 12 punti: lavoratori pagati sempre
>> meno, e D’Alema zitto. In USA, nel 1982 l’% delle persone più ricche
>> si accaparravano, nel 1982, il 10% del reddito nazionale; nel 2006,
>> se ne ritagliavano il 23%. In Francia, nel 1982 i dividendi agli
>> azionisti rappresentavano il 4,4% della massa salariale, nel 2006
>> erano il 12,4%. In Italia è andata anche peggio, perché abbiamo il
>> più forte sindacato ex-comunista e per questo, anche i salari operai
>> più bassi d’Europa: la CGIL non voleva turbare «il mercato» chiedendo
>> paghe adeguate almeno per quei lavoratori che lo meritavano.
>>
>> Marx aveva predetto che l’arretramento del potere d’acquisto dei
>> salariati avrebbe portato al crollo del capitalismo nel suo insieme:
>> perché se il salario alto dell’operaio è per il padrone individuale
>> un costo da contenere, per il capitalismo come sistema è un elemento
>> necessario ad assicurare la solvibilità della domanda, e dunque i
>> consumi.
>>
>> Da qui la crisi attuale, che anche Keynes aveva descritto: con salari
>> sempre più bassi, il sistema capitalista (bancario-usuraio) ha dovuto
>> compensare il potere d’acquisto calante delle famiglie indebitandole
>> sempre più.
>>
>> In USA hanno incitato l’immigrato messicano da 800 dollari al mese a
>> comprarsi la casa col mutuo: mutuo al 125% sul valore dell’immobile,
>> ossia il messicano che accendeva un mutuo su una casa da 100 mila
>> dollari riceveva anche 25 mila dollari in contanti, subito. E quale
>> messicano non avrebbe accettato? Era ovvio che mai avrebbe pagato le
>> rate del mutuo. Ma alla banca non importava un fico, perché quel
>> mutuo mica se lo teneva nei libri contabili; lo spezzettava in
>> coriandoli, che chiamava «obbligazioni garantite da mutui», e lo
>> rifilava a decine di migliaia di clienti nel mondo. Quando il
>> messicano cessava di pagare, il problema era di quelle decine di
>> migliaia, mica della banca emettitrice.
>>
>> Ma avete mai sentito D’Alema o Veltroni esprimere una critica a
>> questo sistema? Mai. Nei testi di Marx avrebbero trovato tutti gli
>> argomenti per esprimere la critica, ma hanno taciuto.
>>
>> La globalizzazione, ci dicevano nei talk-show, è un fatto
>> ineluttabile, la concorrenza senza dazi è un fenomeno naturale.
>> Bisogna privatizzare la centrale del latte, l’acquedotto comunale, i
>> tassisti... Bisogna fare spazio alla grande distribuzione contro le
>> piccole botteghe che sono «inefficienti».
>>
>> Bersani era tutto per la grande distribuzione, perché aveva le COOP
>> (ex) rosse da favorire. Nessun ostacolo al capitalismo finale, quello
>> che (come previde Marx) non crea la concorrenza ma la distrugge,
>> perché crea enormi monopoli privati.
>>
>> Come mai hanno taciuto, i comunisti italiani? perché non hanno mai
>> invocato Marx quando ce n’era tanto bisogno?
>>
>> Forse, a voler essere benevoli, per un motivo che Marx aveva
>> perfettamente previsto: «Il capitalismo senza freni diventa una sorta
>> di mitologia, che attribuisce realtà, potenza e iniziativa a cose che
>> non hanno vita in sé» (come la Borsa o le azioni quotate); mentre le
>> cose vitali e organiche - le relazioni di famiglia e di comunità, lo
>> spirito civico, persino l’ambiente, che sono essenziali per l’uomo
>> vero e vivo e il solo dotato di iniziativa, il capitalismo le spregia
>> e le distrugge, in quanto non sono mercificabili.
>>
>> Marx in realtà approvava questa mercificazione universale: per lui
>> era la grande rivoluzione della borghesia - per esempio, svalutazione
>> dell’amore coniugale che non ha mercato, e sua sostituzione con la
>> pornografia, che si può vendere - che lui esaltava. perché,
>> distruggendo tutti i valori e i legami tradizionali fra uomo e uomo e
>> nella società, tutti i corpi intermedi, tutti i legami naturali e
>> religiosi, preparava l’avvento del proletariato.
>>
>> Ma, almeno, Marx sapeva: e chiamava il capitalismo la grande
>> prostituzione.
>>
>> D’Alema invece zitto. Sarà perché anche lui ci ha guadagnato dal
>> capitalismo. Lo yacht da regata che costa miliardi, mica è un regalo
>> della classe operaia al suo difensore. E’ il compenso del sistema a
>> chi ha agevolato e non ostacolato il capitalismo terminale, è la
>> mangiatoia che il sistema consente ai suoi servi «politici».
>>
>> Il dramma è che in Italia i servi pubblici si sono fatti pagare
>> troppo. A fine mandato, un presidente USA non ha da comprarsi un
>> panfilo da regata internazionale, se non è già ricco di suo. D’Alema,
>> come mai sì? Quanto ha guadagnato da parlamentare e da ministro e
>> primo ministro per pochi mesi, da poter condividere i piaceri dei
>> grandi miliardari?
>>
>> Ecco perché ha fatto finta di non riconoscere Karl per almeno 20 anni.
>>
>> E anche questo Marx aveva previsto: «Il modo d’esistenza crea la
>> coscienza». Tradotto: se il tuo modo d’esistenza è da miliardario
>> privilegiato, e nemmeno da ricco imprenditore (che rischia) ma da
>> redditiere e parassita, la tua «coscienza», la tua visione del mondo,
>> sarà quella del parassita rentier. Se vivi da miliardario, da nobile
>> di Versailles, non ti metterai mai nei panni del proletario. Mai più.
>> Darai ragione al capitalismo, la tua ideologia sarà quella.
>>
>> Per questo D’Alema non ha il diritto di fare il di più contro
>> Tremonti, e dirgli: «Quel che dici tu, l’aveva già detto Marx».
>> L’aveva detto Marx, ma non D’Alema.
>>
>> Solo ora, ora che il crollo del capitalismo rende urgente
>> l’intervento dello Stato in economia, D’Alema si ricorda di Marx. Ci
>> vuol dire: affidatevi a noi marxisti, abbiamo noi la ricetta per
>> governare in questa crisi delle banche. Dopo aver svenduto i gioielli
>> IRI (il socialismo di Stato creato dal fascismo, mica dai comunisti),
>> dopo le privatizzazioni delle ferrovie e delle centrali del latte,
>> dopo aver ridotto la sinistra a candidare Luxuria e Benigni, vogliono
>> di nuovo farci la lezione.
>>
>> Vogliono ridiventare «statalisti», mettere di nuovo le mani sui beni
>> privati, sentono che è venuto il tempo di «nazionalizzare» e quindi,
>> si candidano a farlo, con gran guadagni. E ritrovano persino Marx.
>>
>> Troppo tardi, direi.
>>
>>
>> COMMENTI: www.effedieffe.com/content/view/4713/169/
09/10/2008 14:27
 
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Re: riprezzare meno riprezzare tutto
laplace77, 08/10/2008 18.05:


le banche, dicono, sono state "purgate" a sufficienza...


16:29 - ###Crisi mercati: le banche italiane valgono meno dei mezzi propri-FOCUS

B.Popolare sconta il 50%,solo Mediobanca vicina a book value

(Il Sole 24 Ore Radiocor) - Milano, 08 ott - Fino alla
scorsa settimana resisteva solo Mediobanca, ma il crollo
delle ultime sedute ha messo sotto anche Piazzetta Cuccia:
nessuna banca italiana ha prezzi di Borsa che riflettono
almeno i mezzi propri. "Una cosa e' la quotazione e un'altra
e' l'attivita' industriale della banca, che e' la sostanza
vera" ha dichiarato il presidente della Bpm, Roberto
Mazzotta, segnalando la forte differenza tra valori
borsistici e patrimonio degli istituti di credito, ma gli
operatori non sembrano intenzionati a dargli retta.
Guardando agli istituti quotati sull'S&P/Mib, secondo dati
elaborati da Ubs, la divergenza piu' netta e' quella del Banco
Popolare: il rapporto prezzo/valore patrimoniale e' di 0,50,
quindi alla societa' guidata da Fabio Innocenzi e'
riconosciuta una valutazione di Borsa pari alla meta' del suo
patrimonio netto per azione. Unicredit, che ha la peggior
performance sul listino da inizio anno avendo lasciato sul
terreno il 53% circa, ha un coefficiente di 0,75. Sono a
ragione veduta le lamentele di Mazzotta: la Bpm tratta a
0,73 volte il book value. Non si salvano neppure Intesa San
Paolo e Mediobanca che fino a otto giorni fa stavano a galla
riflettendo in Borsa il valore del patrimonio: alle
quotazioni di ieri, Ca' de Sass e' sottovalutata dell'11 per
cento, Piazzetta Cuccia del 6 per cento. "Nei momenti di
Borse in espansione si arriva a quotare due o due volte e
mezzo il book value - commenta un operatore del mercato
finanziario - la situazione attuale puo' sembrare irrazionale
ma incorpora una componente di emotivita' causata dai
continui ribassi. Il prezzo di un'azione e' l'incontro tra
domanda e offerta: se l'offerta e' sotto stress, come in
questo caso, non si hanno valutazioni corrette. La forte
emotivita' da' luogo a mercati fatti piu' di numeri che di
prezzi. Questi ultimi non sono allineati al reale valore".
Allargando lo sguardo all'Europa, da sottolineare che il piu'
alto rapporto prezzi/valore patrimoniale tra le prime 60
banche continentali spetta alla svizzera Efg (2,37). Il piu'
basso e' Hypo Real Estate (0,22), due volte oggetto di
intervento da parte del governo tedesco.



...magari ancora no, visto che il "patrimonio" che hanno avra' una quota immobiliare che ancora deve essere riprezzata "pubblicamente"


l'esagerazione, almeno presunta, dei ribassi, stara' a significare che la borsa gia' incorpora tali svalutazioni immobiliari ???


voi che ne dite?

[SM=g7752] [SM=g7752] [SM=g7752]





Forse^^ ma è difficile dirlo vista l'effettiva situazione d'emotività diffusa della Borsa , comunque diciamo così si stanno portando avanti con il "lavoro di pulizia" e forse in qualche caso effettivamente il patrimonio reale epurato dagli accessi delle over-quotazioni immobiliari , potrebbe essere oggi molto più vicino alle attuali quotazioni azionarie...forse l'operazione da farsi è per l'appunto il Book value diviso 2 piuttosto che consideraere l'attuale come un ingiustificato 0.5... [SM=g7752]

Pega
09/10/2008 14:39
 
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Re: Re: Re: riprezzare meno riprezzare tutto
SULSA, 09/10/2008 0.24:



Secondo me le banche non sono state affatto purgate a sufficienza, anzi a okkio (perchè in questo momento non ho la possibilità di vedere un grafico) hanno da scendere ancora parecchio: la crisi è appena all'inizio e se all'antipasto le banche centrali si sono già così mobilitate...
Relativamente alla svalutazione dei patrimoni immobiliari, quella è la causa che ha generato lo scoppio della bolla in America e che si ripeterà pari pari pure qui da noi, con tutte le conseguenze sugli istituti finanziari che stiamo vedendo (anche se da noi hanno preso più garanzie da un lato, ma dall'altro sono esposte su banche fallite o che falliranno), quindi è normale attendersi una bella sforbiciata alle valutazioni iscritte in bilancio...e gli operatori sui mercati lo sanno, quindi la tua intuizione è più che corretta secondo me...paradossalmente la casa, uno dei beni rifugio per eccellenza, è stato quello che ha decretato la fine di questo sistema capitalistico...e meno male che era un bene sicuro [SM=g7560]




Esatto !!! Voglio dire ci sarà un motivo per cui stanno facendo proprio un "cartello" fortissimo per cercare d'arginare al massimo la caduta delle quotazioni immobiliari no ?!?!? la motivazione più ovvia è per l'appunto il patrimonio immobiliare bilancio...sai dopo il core tier 1 dove vanno a finire...

Pega

09/10/2008 15:16
 
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lo stato banchiere?

14:54 - Crisi mercati: Codacons, Governo acquisti i mutui dalle banche

Un piano da 34,5 mld che consentirebbe guadagni per 9,6 mld

(Il Sole 24 Ore Radiocor) - Roma, 09 ott - Il Governo ha
varato ieri un Dl contenente provvedimenti per la stabilita'
delle banche e del risparmio, ma per il Codacons si tratta
di un'iniziativa insufficiente perche' esclude le famiglie
che hanno contratto mutui a tasso variabile e che hanno
visto schizzare in questi giorni l'Euribor a record storici.
Il Codancons, afferma una nota, chiede al Governo di aiutare
le 530mila famiglie che sono in difficolta' per i mutui e
rilancia il piano del candidato Usa McCain. Un piano che non
solo e' a costo zero, ma che consentira' al Governo di
guadagnarci, anche se nel tempo. Se, infatti, lo Stato
acquistasse dalle banche i mutui in sofferenza, in
applicazione del principio della portabilita', e si facesse
poi restituire dalle famiglie, a tassi agevolati, i soldi
versati, pagherebbe oggi solo la quota capitale del piano di
ammortamento, ma nel tempo si farebbe ridare anche la quota
interessi. Secondo i calcoli del Codacons, ipotizzando che
le 530mila famiglie in difficolta' debbano rimborsare ancora
un capitale residuo medio di 65mila euro, il Governo
dovrebbe anticipare 34,5 mld. Se pero' ipotizziamo che lo
Stato applichi alle famiglie un interesse anche basso del 3%
(tasso fisso) ed una restituzione media in 17 anni, questo
consentirebbe allo Stato, in quel lasso temporale, di
guadagnare 9,5 mld. Con questo piano, conclude il Codacons,
si aiuteranno le banche, immettendo 34,5 mld di liquidita'
immediata nel sistema, ma contemporaneamente si aiuteranno
anche le famiglie in crisi, rilanciando per questa via i
consumi.



e le banche ci starebbero, se fosse in termini cosi' favorevoli, sia per lo stato che per i mutuatari?

il ricatto-crisi-crolla-tutto si ritorce loro contro?


mah...


...certo che quelle cifre messe li' andrebbero controllate ben bene...



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Laplace77 :: Giornalismo è diffondere ciò che qualcuno non vuole si sappia; il resto è propaganda. (Horacio Verbitsky)

forum sulla bolla immobiliare - video sulla bolla immobiliare
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DISCLAIMER:
Tutti hanno diritto di manifestare liberamente il proprio pensiero con la parola, lo scritto e ogni altro mezzo di diffusione.
Ogni individuo ha diritto alla libertà di opinione e di espressione incluso il diritto di non essere molestato per la propria opinione e quello di cercare, ricevere e diffondere informazioni e idee attraverso ogni mezzo e senza riguardo a frontiere.
09/10/2008 15:19
 
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Re:
nazionalsindacalista, 09/10/2008 14.23:

Amici... ricordatevi che non c'è differenza tra gli oligarchi al potere...:

>>
>> Da qui la crisi attuale, che anche Keynes aveva descritto: con salari
>> sempre più bassi, il sistema capitalista (bancario-usuraio) ha dovuto
>> compensare il potere d’acquisto calante delle famiglie indebitandole
>> sempre più.




Qui ha centrato la causa di tutto, si è indebitato il futuro fino ad un limite non più sostenibile, per la serie: meglio l'uovo oggi, domani morirò di fame.

Grande Blondet, peccato ora sia a pagamento! [SM=g7755]

09/10/2008 15:26
 
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Re: Re:
damiX77, 09/10/2008 15.19:



Qui ha centrato la causa di tutto, si è indebitato il futuro fino ad un limite non più sostenibile, per la serie: meglio l'uovo oggi, domani morirò di fame.

Grande Blondet, peccato ora sia a pagamento! [SM=g7755]




Ogni tanto guarda pure su www.ilcovo.mastertopforum.net/
Come dicevo ad ecorita, bisognerebbe fare una trasmissione tv in cui ci siano tutti i rappresentanti dei siti-verità... (questo compreso [SM=g7576] )

09/10/2008 15:48
 
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l'avidità..
[Modificato da luckyace 09/10/2008 15:57]
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anche i ricchi piangono
dall'altro forum, che cita il sole24ore


Zaleski a caccia di liquidità: minusvalenze a 1,7 miliardi

di Laura Galvagni e Marigia Mangano
8 ottobre 2008


Romain Zaleski passa alla cassa. Il finanziere franco polacco, spinto dalla crisi dei mercati e sollecitato, secondo quanto risulta da Il Sole 24 Ore, dalle banche verso le quali è maggiormente esposto, ha capitalizzato buona parte delle partecipazioni all'estero. Ciò per potere far fronte alle richieste di reintegro delle garanzie avanzate dai finanziatori. In quest'ottica, va ricordato, che tra i principali istituti creditrici risulterebbero Intesa Sanpaolo (per circa 1,8 miliardi), UniCredit (2,3 miliardi), Bnp Paribas (1,1 miliardi) Royal Bank of Scotland (1 miliardo) e poi in misura minore Mps, Ubi e la Popolare di Milano.

Così, proprio a fronte della pressione delle banche, Zaleski avrebbe smobilizzato pacchetti per un controvalore di poco superiore ai 2 miliardi. In questo quadro rientrerebbe anche l'alleggerimento della quota detenuta in Intesa Sanpaolo che dal 5,89% sarebbe scesa attorno al 5%. E c'è chi, alla luce delle forti vendite registrate nelle ultime due sedute, collega la debolezza del titolo con un ulteriore disimpegno del finanziere. Fatto sta che Zaleski, che a fine agosto aveva debiti al netto della liquidità di 7,7 miliardi, si ritrova oggi con un portafoglio partecipazioni ormai dimezzato, come valore e come quote. Più nel dettaglio, risulta che la minusvalenza complessiva in Italia sia di 1,7 miliardi. Ciò a fronte di un valore di mercato delle partecipazioni di 4,7 miliardi, una cifra che solo due mesi fa superava i 9 miliardi.

Capitolo a parte merita il portafoglio estero. In questo caso voci insistenti riferiscono di un consistente ridimensionamento delle posizioni in essere. Le vendite più importanti avrebbero riguardato i pacchetti detenuti in colossi come Arcelor-Mittal piuttosto che Edf. Voci che trovano parziale conferma se si consulta l'elenco soci delle varie società fornito periodicamente da Bloomberg. Risulta che Zaleski abbia drasticamente ridimensionato lo 0,87% di Pesco, il 4% di Apac, il 2,96% di Arcelor Mittal, lo 0,23% di Edf e il 13,17% di Eramet. Partecipazioni che un mese fa valevano quasi 5 miliardi e che, invece, ai prezzi attuali non arrivano nemmeno a 2 miliardi. Se si tiene conto però dei valori di carico di queste partecipazioni, che si possono evincere dai bilanci del gruppo Carlo Tassara, è probabile che le operazioni si siano chiuse in utile. Riguardo a ciò, non è stato possibile contattare la Carlo Tassara per ottenere una posizione ufficiale.

Inoltre, risulta, che Zaleski abbia montato negli scorsi mesi delle operazioni collar per proteggere le proprie partecipazioni blindando una parte del portafoglio. Anche se, uno sguardo approfondito sui pacchetti detenuti in Italia mette in luce le difficoltà del finanziere. Basta guardare la quota in Intesa Sanpaolo, scesa al 5%. La partecipazione è in carico per 3,1 miliardi mentre in Borsa ne vale poco più di 2 miliardi. La minusvalenza potenziale si aggira dunque attorno a 1 miliardo. Da qui le voci di un ulteriore alleggerimento della posizione. Altro caso esemplare l'ingresso in Monte dei Paschi di Siena. Il pacchetto, attualmente intorno al 2%, evidenzia un valore di carico intorno ai 400 milioni, ma la stessa quota in Borsa non arriva a 200 milioni. La perdita secca, dunque, è di circa 220 milioni. Importanti minusvalenze potenziali, nell'ordine di 135 milioni ciascuna, le registrano le quote in Mediobanca (2,2%) e Generali (2,2%), ma anche Bpm (41,6 milioni), A2A (41,7 milioni) e Telecom Italia (73 milioni). Restano ancora in positivo gli investimenti su Ubi Banca (24 milioni), Edison (59 milioni), Cattolica (3 milioni) e Mittel (18 milioni).

Fonte: Il Sole 24 Ore



posso ridere?

[SM=g7576] [SM=g7576] [SM=g7576]


PS: speriamo sia vero: sarebbe una bella soddisfazione...




ma il giorno dopo smentisce


Zaleski: «Intesa SanPaolo? Non sono io a vendere»

9 ottobre 2009

La Carlo Tassara, holding che fa capo al finanziere Romain Zaleski, precisa su richiesta della Consob «di non avere in corso vendite su titoli Intesa SanPaolo e su altri titoli di società quotate». In una nota il finanziere aggiunge peraltro che «nessuna banca finanziatrice ha in corso escussioni di garanzie dalla stessa prestate».

Le ipotesi di un alleggerimento del portafoglio partecipazioni da parte della Carlo Tassara circolano da diversi giorni, spinte soprattutto dalle stime sulle potenziali minusvalenze del nutrito pacchetto azionario in mano al finanziere franco polacco. Romain Zaleski, tramite le sue holding, risultava detenere - secondo le comunicazioni ufficiali fornite prima del crollo dei mercati - il 5,8% di Intesa SanPaolo, oltre al 2,27% di Generali, il 2,2% di Mediobanca, 2% Mps, circa l'1% di Telecom Italia, il 2,5% di A2a, l'1,99% di Bpm, il 10% di Edison, il 2,3% di Ubi Banca, il 18,2% di Mittel e oltre l'1% di Fondiaria Sai, senza contare tutte le partecipazioni in società estere.



eccolo, il magnate



[Modificato da laplace77 09/10/2008 21:11]
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Ogni individuo ha diritto alla libertà di opinione e di espressione incluso il diritto di non essere molestato per la propria opinione e quello di cercare, ricevere e diffondere informazioni e idee attraverso ogni mezzo e senza riguardo a frontiere.
09/10/2008 23:48
 
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Re: anche i ricchi piangono
laplace77, 09/10/2008 21.00:




eccolo, il magnate






forse è meglio chiamarlo "il magnante"

13/10/2008 09:32
 
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caccia grossa alla garanzia
www.ilsole24ore.com/art/SoleOnLine4/Finanza%20e%20Mercati/2008/10/garanzia-conti-bancari.shtml?uuid=f8951ee6-976e-11dd-88c6-a099ca2e91fa&DocRulesVie...

di Isabella Bufacchi

commenti - | | 11 ottobre 2008


Oro e materassi. Cassette di sicurezza e porti sicuri come i conti correnti e i depositi bancari blindati dalla massima garanzia pubblica possibile. La preoccupazione di molti risparmiatori non è più quella di aumentare il rendimento degli investimenti finanziari, ma piuttosto quella di alzare i muri di protezione attorno ai propri risparmi per proteggere il capitale, costi quel che costi. La corsa spasmodica alla ricerca del bene rifugio per eccellenza, guidata molto spesso da valutazioni soggettive ed emotive, non sta lasciando grandi spazi alla razionalità. Perchè quel risparmiatore tornato di gran carriera all'asta dei BoT, che in veste di correntista in banca sta studiando lo "spacchettamento" o lo spostamento dei propri denari liquidi per ottenere la massima garanzia pubblica sui depositi, altro non dimostra che una grande fiducia nello Stato come garante supremo della tutela del risparmio sancita dalla Costituzione. Proprio per questo allora lo stesso risparmiatore dovrebbe mostrare la stessa fiducia anche nel piano salva-banche varato dal Governo: lo Stato si è impegnato a evitare il fallimento delle banche italiane, emanando un decreto legge – entrato in vigore il 9 ottobre – che gli consente di sostenere finanziariamente il sistema bancario, negli aumenti di capitale degli istituti sottocapitalizzati e nella raccolta di fondi interbancari. Questo intervento a monte dovrebbe bastare per tranquillizzare i risparmiatori e rendere superflui altri tipi di garanzia.

Il provvedimento anti-crisi varato dal Governo questa settimana tuttavia è corredato anche da una misura di protezione a valle: lo Stato integrerà e agirà in aggiunta alla garanzia già esistente (nel caso di fallimento delle banche) su depositi e conti correnti fornita dai fondi interbancari di tutela. Questo intervento aggiuntivo serve a evitare svantaggi concorrenziali al sistema-Italia: cioè che i correntisti e i depositanti italiani presi dal panico corrano ad aprire i loro conti presso quelle banche estere che, nei propri Paesi e di riflesso in teoria nelle proprie filiali in Italia, godono di garanzia pubblica anche illimitata (almeno fino a quando l'Europa non riuscirà a imporre un livello di gioco uguale per tutti armonizzando queste garanzie sullo stesso importo).

I dettagli del funzionamento della garanzia pubblica su depositi e conti correnti in Italia saranno definiti in un decreto ministeriale non regolamentare da pubblicarsi entro 30 giorni dalla data di entrata in vigore del decreto legge. Per quel che stabilisce la norma già pubblicata in Gazzetta Ufficiale, il meccanismo di intervento pubblico è lineare: lo Stato testualmente integra e opera in aggiunta al fondo interbancario. Se il fondo non è in grado di ripagare integralmente il depositante di una banca di tutti i 103.291,38 euro che gli spettano, per la parte restante garantisce lo Stato. E se il fondo non riesce a far fronte ai suoi impegni, lo Stato subentra per tutti gli obblighi del fondo. Ne consegue che la garanzia pubblica offre la stessa identica copertura del fondo con le stesse modalità: per depositante, per banca. Questo significa che se un conto corrente è co-intestato, ogni intestatario in una banca è garantito fino a un massimo di 103.291,38 euro.

Il tetto massimo funziona in questa maniera: quando un depositante vanta nei confronti della stessa banca uno o più conti correnti anche online, uno o più depositi vincolati e non, certificati di deposito vari o uno o più assegni circolari, tutte queste diverse forme di risparmio vengono accumulate in un unico importo, che ai fini del fondo viene garantito per la cifra massima dei 103.291 euro. Ai fini di questo calcolo non si tiene conto del possesso di obbligazioni bancarie o titoli di Stato o azioni.

Se un depositante ha più conti in più banche, ha diritto alla garanzia massima di 103.291 euro in ogni banca: sempre calcolata dopo aver accumulato tutte le posizioni di risparmio detenute dal singolo depositante nel singolo istituto.


LA MIA OPINIONE:
nemmeno il corriere(oltre al sole24ore) si e' ricordato di un piccolo particolare da chiarire(dalle faq del sito del fidt - www.fitd.it/faq.htm):
se qualcuno ne sa di piu... [SM=g7752]

IN QUANTO TEMPO RECUPERO I MIEI SOLDI?



R. Entro i primi tre mesi dall’inizio della liquidazione coatta amministrativa della banca (prorogabili ad un periodo non superiore a nove mesi) sono rimborsati 20.000 euro. La restante parte viene restituita, entro il limite di 103.291,38 euro, in base ai tempi della liquidazione stabiliti dai liquidatori.



[Modificato da pax2you 13/10/2008 09:33]
13/10/2008 09:43
 
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Re: caccia grossa alla garanzia
pax2you, 13/10/2008 9.32:



LA MIA OPINIONE:
nemmeno il corriere(oltre al sole24ore) si e' ricordato di un piccolo particolare da chiarire(dalle faq del sito del fidt - www.fitd.it/faq.htm):
se qualcuno ne sa di piu... [SM=g7752]

IN QUANTO TEMPO RECUPERO I MIEI SOLDI?



R. Entro i primi tre mesi dall’inizio della liquidazione coatta amministrativa della banca (prorogabili ad un periodo non superiore a nove mesi) sono rimborsati 20.000 euro. La restante parte viene restituita, entro il limite di 103.291,38 euro, in base ai tempi della liquidazione stabiliti dai liquidatori.







Bravo.
Ed è proprio quello che sta facendo scappare la gente dai C/C verso altre forme di investimento: la lentezza della giustizia civile in Italia.

[SM=g7576] [SM=g7576]
13/10/2008 12:28
 
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Re: Re: caccia grossa alla garanzia
dgambera, 13/10/2008 9.43:




Bravo.
Ed è proprio quello che sta facendo scappare la gente dai C/C verso altre forme di investimento: la lentezza della giustizia civile in Italia.

[SM=g7576] [SM=g7576]



eh si perche se ci vogliono 3 anni per riaverli, a tasso 0, tanto vale tenerseli in contanti sotto il materasso.
13/10/2008 12:38
 
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Re: anche i ricchi piangono
laplace77, 09/10/2008 21.00:

dall'altro forum, che cita il sole24ore


Zaleski a caccia di liquidità: minusvalenze a 1,7 miliardi

di Laura Galvagni e Marigia Mangano
8 ottobre 2008








E allora beccati anche questa.............

Abramovich, che botta: -18 miliardi
La crisi colpisce il patron del Chelsea


La grande crisi economica che sta attanagliando tutto il mondo mette all'angolo, per quanto possibile, Roman Abramovich. Il tycoon russo munifico patron del Chelsea ha subito durissime perdite alla borsa di Mosca negli ultimi giorni stimabili nell'astronomica cifra di 12 miliardi di sterline, pari a circa 18 miliardi di euro. A trascinare in basso Abramovich sono stati i crolli nei listini di due compagnie di sua proprietà...........

www.sportmediaset.it

[SM=j7569]








[Modificato da grella 13/10/2008 12:39]
--- $ 100 WILL BUY THIS CAR MUST HAVE CASH LOST ALL ON THE SOTCK MARKET---
13/10/2008 13:16
 
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Ahi ahi ahi, se va giù questa
Rischio giapponese per Morgan Stanley

Un voltafaccia giapponese potrebbe essere fatale alla Morgan Stanley, una delle due ultime investment bank sopravvissute alla "strage" che ha fatto sparire Bear Stearns, Merrill Lynch, Lehman Brothers (le prime due rilevate da JP Morgan e Bank of America, la terza fallita). Morgan Stanley aveva trovato il suo "cavaliere bianco" nel Mitsubishi Ufj Financial Group. Il colosso nipponico aveva accettato di acquistare il 21% della banca americana per 9 miliardi di dollari. Ma dall'inizio del mese Morgan Stanley ha subito un tale tracollo in Borsa che venerdì scorso la sua capitalizzazione totale era precipitata a 10 miliardi di dollari.
Perciò un ripensamento dei giapponesi sarebbe comprensibile: ai prezzi attuali con la loro quota di 9 miliardi potrebbero comprarsi quasi la totalità della banca, anziché un quinto. In base alle intese, Mitsubishi dovrebbe confermare o annullare l'intesa entro questo martedì 14 ottobre. In poche ore quindi può giocarsi la sopravvivenza di Morgan Stanley.

Non è bastato a restituire fiducia ai mercati il fatto che la Morgan - come l'altra investment bank rimasta in piedi, Goldman Sachs - ha annunciato la sua prossima trasformazione in banca commerciale con depositi, alla stregua delle più solide Citigroup, Bank of America e JP Morgan Chase. Il pericolo che Mitsubishi si tiri indietro è concreto: se i dirigenti dell'istituto giapponese volessero dare prova di fair play mantenendo la parola data, rischierebbero di fronteggiare una rivolta dei propri azionisti. Perciò il finanziere George Soros ha lanciato un appello al segretario al Tesoro americano Henry Paulson: secondo Soros urge che il Tesoro diventi azionista della Morgan Stanley entro 48 ore, un gesto che darebbe fiducia ai mercati e consentirebbe a Mitsubishi di onorare l'impegno.

(12 ottobre 2008)
13/10/2008 13:23
 
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Re:
nazionalsindacalista, 09/10/2008 14.23:

Amici... ricordatevi che non c'è differenza tra gli oligarchi al potere...:

D’Alema riscopre Marx. Tardi però.
>>
>>
>> Maurizio Blondet
>>
>> 06 ottobre 2008
>>
>>
...(omissis)
>> E anche questo Marx aveva previsto: «Il modo d’esistenza crea la
>> coscienza
». Tradotto: se il tuo modo d’esistenza è da miliardario
>> privilegiato, e nemmeno da ricco imprenditore (che rischia) ma da
>> redditiere e parassita, la tua «coscienza», la tua visione del mondo,
>> sarà quella del parassita rentier. Se vivi da miliardario, da nobile
>> di Versailles, non ti metterai mai nei panni del proletario. Mai più.
>> Darai ragione al capitalismo, la tua ideologia sarà quella.
>>





E' quello che penso anch'io, da brava anarchica. Una volta giunti al potere, ideali addio (ammesso che ne abbiano mai avuti)

Ricordo Veltroni una decina d'anni fa vantare le sue origini proletarie:
"Vivevamo in 4 persone in una casa di 75mq. Era un incubo"
Mavvaffanculo dal profondo del cuore!
____________________________________________________

La casa è un sentimento.

°.°.°.°.°.°.°.°.°.°.°.°.°.°.°.°.°.°.°.°.°.°.°.°.°.°.°.°.°.°.°.°.°
13/10/2008 13:27
 
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Re: Re:
TobaccoFlower, 13/10/2008 13.23:




E' quello che penso anch'io, da brava anarchica. Una volta giunti al potere, ideali addio (ammesso che ne abbiano mai avuti)

Ricordo Veltroni una decina d'anni fa vantare le sue origini proletarie:
"Vivevamo in 4 persone in una casa di 75mq. Era un incubo"
Mavvaffanculo dal profondo del cuore!




Sei un idolo.

[SM=g7576]
13/10/2008 16:42
 
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conto arancio?
Una domandina:
ok, abbiamo capito che i soldi sui c/c sono tranquilli, anche se le bache falliscono fino ad un'importo di .....etc.etc....

Ma se io i soldi li ho sul conto arancio, della ING Direct, quello non è un c/c, giusto?

Nella malaugurata ipotesi di un tracollo, quei soldi NON sono garantiti?

Grazie a tutti per le risposte......

Rolando
13/10/2008 17:18
 
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Re: Ahi ahi ahi, se va giù questa
[QUOTE:87133280=dgambera, 13/10/2008 13.16 Perciò il finanziere George Soros ha lanciato un appello al segretario al Tesoro americano Henry Paulson: secondo Soros urge che il Tesoro diventi azionista della Morgan Stanley entro 48 ore, un gesto che darebbe fiducia ai mercati e consentirebbe a Mitsubishi di onorare l'impegno.

(12 ottobre 2008)



Capito chi è che dà le direttive? E' il plutocrate Soros che ordina... il "benefattore" amico degli zingari!!! L'unico che i nazi avrebbero dovuto eliminare nel ghetto di Budapest e invece l'unico che si è salvato! A sto bastardo che ha speculato sulla lira e ha dato ordini ai servi del Britannia i suoi illuminati fratelli di area mortadelliana (università massonica di Bologna) gli hanno dato pure la laurea honoris causa. Giusta ricompensa per chi disintegra il popolo itaggliano... E pensare che pochi cittadini onesti lo hanno anche denunciato per aggiotaggio e altri reati economici...

www.movisol.org/soros1.htm


13/10/2008 17:21
 
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Re: conto arancio?
rolando., 13/10/2008 16.42:

Una domandina:
ok, abbiamo capito che i soldi sui c/c sono tranquilli, anche se le bache falliscono fino ad un'importo di .....etc.etc....

Ma se io i soldi li ho sul conto arancio, della ING Direct, quello non è un c/c, giusto?

Nella malaugurata ipotesi di un tracollo, quei soldi NON sono garantiti?

Grazie a tutti per le risposte......

Rolando




la risposta qua "ING DIRECT, in qualità di filiale italiana di banca olandese, aderisce sia al Fondo Interbancario di Tutela dei Depositi olandese che al Fondo Interbancario di Tutela dei Depositi italiano, offrendo ai propri clienti la stessa garanzia di qualsiasi istituto bancario italiano."

Certo che poi torniamo alla solita questione: garantiti sì, ma come, quando e da chi?? [SM=g7600]
13/10/2008 17:25
 
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Re: Re: conto arancio?
Dotexe, 13/10/2008 17.21:




la risposta qua "ING DIRECT, in qualità di filiale italiana di banca olandese, aderisce sia al Fondo Interbancario di Tutela dei Depositi olandese che al Fondo Interbancario di Tutela dei Depositi italiano, offrendo ai propri clienti la stessa garanzia di qualsiasi istituto bancario italiano."

Certo che poi torniamo alla solita questione: garantiti sì, ma come, quando e da chi?? [SM=g7600]



GRAZIE!!!
Rolando


13/10/2008 17:25
 
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GLI UTENTI DI WSI DICONO CHE E' UN FALSO RIALZO
Tra i fattori citati: interbancario diminuito poco. Short bloccati. Auto-certificazioni di banche e governi. Rimbalzo fasullo, con volumi bassissimi. Indicatori macro orribili, si va in recessione.

Tutto l'articolo: http://www.wallstreetitalia.com/articolo.aspx?art_id=627083
giusto nel caso qualcuno pensasse "sta a vedere che si esce dalla crisi" [SM=g7626]

Ha da venì baffone! Altrochè.
13/10/2008 17:28
 
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Re: Re: conto arancio?
Dotexe, 13/10/2008 17.21:




la risposta qua "ING DIRECT, in qualità di filiale italiana di banca olandese, aderisce sia al Fondo Interbancario di Tutela dei Depositi olandese che al Fondo Interbancario di Tutela dei Depositi italiano, offrendo ai propri clienti la stessa garanzia di qualsiasi istituto bancario italiano."

Certo che poi torniamo alla solita questione: garantiti sì, ma come, quando e da chi?? [SM=g7600]



la trovate anche nella faq del fondo interbancario...cioe' colui che ci dovrebbe pagare.
www.fitd.it/faq.htm

E’ VERO CHE IL CONTO ARANCIO E’ GARANTITO DAL FITD?

R. Si. INGDIRECT è filiale italiana di banca olandese ed aderisce volontariamente al FITD dal 2002 per integrare la garanzia offerta dal sistema di assicurazione dei depositi del paese di origine (Olanda) fino al limite garantito dal Fondo italiano.

Il problema oltre alla cifra sono le tempistiche.
i primi 20.000 euro potrebbero richiedere fino a 9 mesi...il resto chissa...almeno 1 anno!
Provate a stare con la maggior parte dei vostri risparmi bloccati per qualche anno.
[SM=g7752]
[Modificato da pax2you 13/10/2008 17:28]
13/10/2008 17:36
 
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BANCHE: GLI ISTITUTI CON INDICI PATRIMONIALI SOTTO LA SOGLIA DI SICUREZZA
www.wallstreetitalia.com/articolo.asp?art_id=623155

UniCredit non è la sola banca ad avere un Core Tier 1 ratio inferiore alla soglia di sicurezza imposta da Banca d'Italia. Uno sguardo più allargato sul sistema bancario italiano mette in luce che diversi istituti hanno un rapporto fra patrimonio di base, al netto degli strumenti ibridi, e il totale delle attività a rischio, inferiore al 6%. Nel dettaglio (si veda la tabella..che non ho trovato sigh!) considerati i dati del primo semestre 2008, sia Intesa Sanpaolo, sia il Monte dei Paschi di Siena, sia il Banco Popolare sono sotto i dettami di Bankitalia. Intesa SanPaolo ha chiuso i primi sei mesi dell'anno con un Core Tier 1 ratio del 5,7% rispetto al 6,1% di marzo e al 7,2% del giugno 2007. Un calo al quale ha in parte contribuito la distribuzione di un extra cedola da 4,8 miliardi.
L'amministratore delegato Corrado Passera ha però più volte rassicurato il mercato sul prossimo recupero della soglia di sicurezza ( il 6% entro il 2009, che corrisponde al 6,7% utilizzando i criteri Basilea 2 avanzati). Un obiettivo che il manager ha ribadito verrà centrato senza intaccare la politica dei dividendi. In quest'ottica, l'istituto ha messo in cantiere una serie di «azioni di capital management su asset non strategici con un valore di libro complessivo di 8 miliardi». Operazioni che potrebbero comprendere cessioni mirate - a breve dovrebbe essere concretizzata la vendita degli immobili Immit a Fimit per 865 milioni - accordi commerciali e strategici oppure Ipo. Altra banca che attualmente ha un Core Tier 1 ratio inferiore al 6% è Mps. L'indicatore è al 5,1%, se si considera il pieno effetto di Basilea 2.

Ma come Intesa, anche il Monte dei Paschi di ha in agenda alcune operazioni funzionali a recuperare entro l'anno un Tier 1 superiore al 6%. Nel dettaglio, l'istituto ha chiuso con Clessidra un accordo per la cessione di Mps Asset management sgr e AAA sgr. Le due società sono state valutate complessivamente 570 milioni e verranno conferite in una newco di cui la banca deterrà il 33%. Mps ha poi previsto la dismissione del 49% di una newco che contiene immobili per un valore di 2,1 miliardi e la vendita di 150 filiali, che il direttore generale Antonio Vigni conta di archiviare entro l'anno. Infine, tra gli istituti sotto la soglia di sicurezza figura anche il Banco Popolare. Stando ai dati pro-forma relativi al primo semestre 2008, la banca ha un Core Tier 1 ratio del 5,9%. Un dato, tuttavia, in crescita rispetto ai trimestri precedenti.

Al termine dei primi tre mesi dell'anno il Core Tier 1 del Banco Popolare si attestava al 5,6-5,7%, dal 4% di fine 2007. Non a caso, recentemente, l'amministratore delegato Fabio Innocenzi ha dichiarato che la patrimonializzazione del gruppo ora è «adeguata». Sopra il limite imposto da Banca D'Italia ci sono invece Bpm e Ubi Banca, che hanno rispettivamente un Core Tier 1 ratio del 6,3% e del 6,5% (valore stimato).
www.wallstreetitalia.com/articolo.asp?art_id=623155
06 Ottobre 2008
da un'altra notiza ma che andrebbe verificata sembra che:
I 'Fratelli Lehman' hanno fallito con un coefficiente di 3,20....

qui una brave spiegazione di questi indici:
it.wikipedia.org/wiki/Tier_1_capital
[Modificato da pax2you 13/10/2008 17:41]
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