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Bolla immobiliare - 7° Parte

Ultimo Aggiornamento: 03/02/2008 15:21
04/01/2008 19:15
 
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lisa_li, 04/01/2008 18.30:

va beh se lo dite voi....

se lo meritano... se la son cercata... pure ignoranti.... va beh... nn ho parole!

potrebbe capitare anche a voi... ah no... a voi no! [SM=g7605]



Cara Lisa,
premetto che apprezzo molto i tuoi interventi e li considero un prezioso punto di vista da insider del mercato.

Riguardo alla triste vicenda dei subprime italiani al 100%, per capire la questione bisogna secondo me partire dalla finanza comportamentale.

Da un lato dell'operazione abbiamo persone che:

- agiscono su base puramente emozionale

- non conoscendo la materia, basano le proprie decisioni sul sentito dire, sui luoghi comuni e su quanto fanno gli altri (in gergo: parco buoi)

- normalmente non hanno mai avuto grosse disponibità liquide, quindi non riescono ad capire appieno il valore del denaro: i soldi del mutuo transitano velocemente dalla banca al proprietario, nella loro mente sono comunque "soldi della banca", non soldi loro, mentre la casa la sentono loro e non della banca. Mentre in realtà i soldi sono i loro (nel senso che dovranno restituirli, con interessi) e finchè non lo faranno la casa è di fatto della banca.

- messe davanti alla possibilità di avere un finanziamento al 100% ed "avere una casa", sono presi dal desiderio (legittimo) di "ricchezza" e di proprietà e sono portati a sottovalutare i rischi dell'operazione e/o ad essere incautamente ottimisti sulle prospettive del mercato (tassi, rivalutazione)

Dall'altro lato della transazione abbiamo le banche che:

- operano su basi esclusivamente oggettive e razionali

- normalmente conoscono e valutano bene il rischio (almeno quelle che non si sono fatte prendere dai subprime USA :) ), sanno che non è bene assumerlo e lo girano volentieri agli sprovveduti

- hanno come unico e solo obiettivo il profitto (giustamente, visto che sono imprese), e quindi per loro l'unica cosa che conta è non perdere soldi nell'operazione. Se dei mutuatari dovranno mangiare pane e cipolla per pagare le rate, oppure se dovranno svendere e re-indebitarsi per coprire la differenza, non è certo un problema loro. L'unica cosa da evitare è l'insolvenza (che andrebbe ad impattare sui bilanci della banca), ed al limite se proprio insolvenza ci deve essere, che sia nei bilanci di qualche istituzionale sprovveduto (fondo pensione) che ha acquistato il mutuo cartolarizzato.

Data la "disparità" delle forze in campo, non è difficile indovinare chi ci guadagna.

Spesso sono molto critico nei confronti del mondo bancario, ma in questo caso ha colpe molto limitate. Non c'è infatti nessuna asimmetria informativa nella transazione: lo storico dei tassi, lo storico dei prezzi immobiliari, il funzionamento di un piano di ammortamento, i rischi connessi all'operazione sono informazioni facilmente accessibili a tutti.

Nessuno ha obbligato i mutuatari a contrarre il mutuo. Forse l'unico appunto al sistema bancario è quello di aver costretto a fare il tasso variabile, in modo da avere la sicurezza di un po' di rate pagate e margini di manovra (allungamenti) in caso di problemi.

Le inutili associazioni dei consumatori, invece di invocare improbabili salvataggi dei subprime a spese della collettività, avrebbero fatto meglio a informare preventivamente su cos'è un mutuo, un piano di ammortamento, un tasso di interesse, il negative equity, ecc..

Adesso ormai è troppo tardi.



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