È soltanto un Pokémon con le armi o è un qualcosa di più? Vieni a parlarne su Award & Oscar!
Nuova Discussione
Rispondi
 
Vota | Stampa | Notifica email    
Autore

Dead men working

Ultimo Aggiornamento: 31/08/2015 08:57
01/08/2012 17:52
 
Email
 
Scheda Utente
 
Modifica
 
Cancella
 
Quota
Post: 938
Sesso: Maschile
Utente semplice
Attico
OFFLINE
Re: Re: Re: Re: Re: SERVIZI E PRODUZIONE.
MARCHE66, 8/1/2012 7:41 AM:



Ritengo che i debiti siano sempre da rimborsare.
In ogni caso non sarebbe necessario stracciare l'intero debito ma solo una parte e rimodulare il rimanente.

Sicuramente una soluzione del genere insieme alla reintroduzione della lira sarebbe un pò catastrofica per l'Italia e soprattutto per l'europa e l'euro.
Non ho elementi sufficienti per valutare se questo comporterebbe più vantaggi o svantaggi.

Diversamente se si verificasse tale soluzione, molto probabilmente le banche soprattutto quelle italiane fallirebbero e dovrebbe essere subito nazionalizzate , stessa cosa per le grosse aziende tutte molto indebitate, mentre le piccole aziende e privati indebitati fallirebbero senza nessun aiuto.

E' vero che lo stato Italiano riavrà la sua sovranità monetaria ,
ma è anche vero che dovrà nuovamente indebitarsi per salvare le banche e le grosse aziende, e ritorneremo punto a capo, con un'inflazione vertiginosa.

Inoltre qualche paese europeo si inc...rà molto , saranno rimesse frontiere e dazi nei confronti dell'Italia, annullando quelli che potranno essere i benefici della sovranità monetaria, ricordo che l'Italia per vivere ha bisogno di esportare.

L'unico vantaggio che vedo è che chi ha fatto debiti e gestito male le cose sarà spazzato via e molto probabilmente ci sarà una nuova classe dirigente e politica.

Possiamo sempre però verificare se c'è la possibilità di una terza via.
Mi spiego, premesso che anche io ritengo che la sovranità monetaria, per un paese come l'Italia e per la sua economia sia fondamentale.

Dovremmo fare seriamente le riforme che stiamo facendo, abbassare un pò il debito pubblico, magari anche con la vendita di asset finanziario o immobiliare, come richiesto, riportare la fiducia sui mercati internazionali abbassando lo spread.
Ritrattare poi la Ns. permanenza nell'area euro , con la ns. sovranità monetaria, stile Inghilterra.
Diventeremmo una potenza economica al pari della Germania o Giappone.

Senza le riforme che stiamo facendo, e che dobbiamo fare, per la riduzione del debito pubblico, temo che non pagare il debito e la sovranità monetaria siano non sufficienti, a far ripartire L'Italia.



Ciao MArche,

Mi pare che ci sia confusione nel tuo discorso, cosa giustificabile perchè indotta da anni di estenuante martellamento mediatico.

quando dici che bisogna diventare come l'inghilterra mi fai ben felice perchè significa esattamente fanculizzare alla grande l'europa e l'euro.

Logicamente l'inghilterra non ci pensa manco per scherzo a vendere il proprio patrimonio pubblico per pagare il suo debito ESPRESSO IN STERLINE ! scusa, ma nessuno nell'universo conosciuto è masochista sino a questo punto.

Mentre noi dovremmo pagare un debito assurdo fatto da soli interessi composti perchè "i debiti vanno pagati" (*Nota1) e dovremmo vendere i nostri patrimono pubblici ... e diventare come l'inghilterra...

un pò astrusa la cosa, diciamo che le due cose assieme non stanno in piedi come superman e la kriptonite.

Poi per le banche nazionalizzate... guarda che oggi le banche sono già nazionalizzate e non solo in italia ma in tutta europa.
Il famoso "debito pubblico" è schizzato alle stelle proprio per i salvataggi bancari, o se preferisci hanno socializzato le perdite del sistema bancario.

perciò non ho seriamente capito di cosa si stà parlando.

per le aziende che falliscono, inutile ricordare che stanno già fallendo e alla grande con la cura ue & co, mai stato un disastro simile da quando esistono le statistiche.
Mi spieghi perchè questa cura che ha affossato il paese dovrebbe se fatta con maggiore insistenza portarci alla salvezza ?

non conviene cambiare medico e medicina finchè si è ancora vivi, come fece l'argentina ?

*nota1
a proposito dei "debiti che vanno pagati"

se non ricordo male uno stato sovrano ha il diritto e dovere legale di non ripagare debiti contratti in modo fraudolento o per comportamento corrotto dei suoi politici.
Mi pare che persino da un punto di vista legale ci siamo dentro e alla grande.


ciao
Mao

--------------------------------------------------
Comica e dannosa. In due parole, l’Unione Europea.
02/08/2012 10:09
 
Email
 
Scheda Utente
 
Modifica
 
Cancella
 
Quota
Re:
dgambera, 8/1/2012 3:11 PM:

Caso Nokia - Siemens. Si chiude a Catania

30 Luglio 2012 ore 08:43

Caso Nokia - Siemens. Si chiude a Catania
di Redazione
Fine della parentesi produttiva della Nokia - Siemens in territorio etneo. L'azienda ha confermato i 445 esuberi totali con 35 licenziamenti a Catania. In occasione del tavolo tecnico a Roma tra le Istituzioni competenti, assenti i rappresentanti politici (comunali, provinciali e regionali) catanesi.


"Ci hanno spiegato - dice il segretario regionale e vicesegretario nazionale della Uglm Luca Vecchio - che non possono fare a meno di chiudere la sede catanese perchè non ritengono più strategico delocalizzare le attività. Ma sappiamo già che le lavorazioni catanesi saranno trasferite in Portogallo. E che quindi delocalizzerano comunque"


rsunsn.myblog.it/




Da "La Sicilia" del 01/08/2012

02/08/2012 10:15
 
Email
 
Scheda Utente
 
Modifica
 
Cancella
 
Quota
Intesa Sanpaolo, via libera ai tagli

di Cristina Casadei 2 agosto 2012


L'occupazione al centro, contratti integrativi e di armonizzazione rimandati a settembre per i rappresentanti dei lavoratori, archiviati, per ora, per l'azienda. Semmai i temi da cui ripartire in settembre sono la ristrutturazione, la razionalizzazione della presenza territoriale, la flessibilità degli orari di lavoro e di sportello. È stato siglato l'altra notte da Intesa Sanpaolo e sindacati il verbale di accordo che chiude una parte della vertenza iniziata nei mesi scorsi e interrotta bruscamente dallo sciopero del 2 luglio. Nel verbale sono integralmente confermate le previsioni dell'accordo del 29 luglio 2011 – che per l'azienda non è mai stato messo in discussione, anche se i sindacati sostengono il contrario – ma si allargano le garanzie per i lavoratori in uscita. Sono quindi state ribadite le 5.024 uscite da raggiungere entro fine giugno del 2013. Nonostante le conseguenze che su quelle uscite ha avuto l'ultima riforma previdenziale. Proprio per minimizzarne l'impatto sulle tasche dei lavoratori, grazie all'accordo, sono però aumentate le garanzie e l'impegno da parte dell'azienda che ha infatti trovato una soluzione per tutti i casi di dipendenti che si sono trovati senza copertura.

Qualora alcuni dei lavoratori in uscita non dovessero essere coperti dal Decreto esodati, «avranno comunque la possibilità di rientrare in azienda mantenendo il vecchio trattamento economico, con versamento da parte della banca degli arretrati contributivi – spiega la Fabi –. Inoltre per tutti coloro che, pur coperti dal Decreto esodati, al termine della permanenza sul fondo non dovessero ancora avere i requisiti anagrafici, 62 anni, per accedere alla pensione è prevista la possibilità di rimanere in esodo un anno o due anni in più fino alla maturazione dei requisiti. Del costo si farà carico la banca». Inoltre Intesa si è impegnata ad «anticipare l'equivalente dell'assegno di sostegno al reddito ai 500 dipendenti già usciti a gennaio, fino a quando non verranno emanati i decreti attuativi del nuovo Fondo di Solidarietà e l'Inps sbloccherà gli assegni», spiegano sempre dalla Fabi.

Giuseppe Milazzo, coordinatore Fabi del Gruppo Intesa Sanpaolo, legge l'accordo come frutto dello «sciopero del 2 luglio», con cui il sindacato ha ottenuto «garanzie a favore degli esodati ma anche una conferma al piano di nuove mille assunzioni». A questo si aggiunga che «aver sbloccato le uscite previste consentirà all'azienda di recuperare 125 milioni di euro. Quando a settembre ripartiranno le trattative sui contratti aziendali, si dovrà trattare per recuperare 125 milioni di euro e non più 250 come inizialmente previsto», sostiene Milazzo.
Su questo fronte però le parti hanno posizioni molto divergenti. Se per il sindacato in settembre si riparte dai contratti aziendali e di armonizzazione – lasciati scadere senza essere rinnovati – per l'azienda, come spiega anche il verbale di accordo, si riparte da razionalizzazione della presenza territoriale, produttività e flessibilità degli orari.

©RIPRODUZIONE RISERVATA

02/08/2012 12:09
 
Email
 
Scheda Utente
 
Modifica
 
Cancella
 
Quota
Post: 2.041
Età: 46
Sesso: Maschile
Utente semplice
Ranch in Texas
OFFLINE
tanto per...
[Modificato da labottegadelfuturo 02/08/2012 12:10]

_____________________________________________________
Complottismo? No, Grazie!!!
02/08/2012 12:27
 
Email
 
Scheda Utente
 
Modifica
 
Cancella
 
Quota
Post: 1.800
Città: MILANO
Età: 48
Sesso: Maschile
Utente semplice
Villa Singola
OFFLINE
Re: tanto per...
labottegadelfuturo, 02/08/2012 12.09:




[SM=g1750147] [SM=g1748861]


02/08/2012 12:31
 
Email
 
Scheda Utente
 
Modifica
 
Cancella
 
Quota
Post: 3.254
Città: ROMA
Età: 52
Sesso: Femminile
Utente semplice
Castelletto sul Ticino
OFFLINE
Re: tanto per...
labottegadelfuturo, 02/08/2012 12.09:





Tanto per...
confermare che ci leggono in tanti.... copioni [SM=g7628]
======================================

Vojo vede na righina nera discendente.

02/08/2012 17:15
 
Email
 
Scheda Utente
 
Modifica
 
Cancella
 
Quota
Post: 2.041
Età: 46
Sesso: Maschile
Utente semplice
Ranch in Texas
OFFLINE
vita vissuta
Suicidarsi per lavoro... inizia così una richiesta di lavoro trovata sul web.

Leggere gli annunci di chi cerca lavoro in questo periodo da uno spaccato dell'Italia che fa praticamente paura...

_____________________________________________________
Complottismo? No, Grazie!!!
05/08/2012 14:22
 
Email
 
Scheda Utente
 
Modifica
 
Cancella
 
Quota
Ibm trasferisce 160 lavoratori a Milano. Cgil: intervengano gli Enti locali

Secondo il sindacato si tratta di una scelta immotivata. Chiesto un incontro urgente con Regione, Provincia e Comune. La segretaria generale Fiom Cgil Roma sud: "Si gettano nel panico centinaia di lavoratrici madri"

“Nei giorni scorsi l’Ibm ha formalizzato alle organizzazioni sindacali la procedura di trasferimento collettivo di 280 lavoratrici e lavoratori di varie sedi periferiche a Milano Segrate entro settembre. A Roma sono coinvolti circa 160 lavoratori che dovrebbero fare le valigie dal mese prossimo. I dipendenti coinvolti sono per la maggior parte donne con carichi familiari, numerosi portatori di handicap, lavoratori e lavoratrici in part time per motivi familiari. Riteniamo questo trasferimento un atto gravissimo e discriminatorio nei confronti delle fasce più deboli degli occupati". Così in una nota Roberta Turi, segretaria generale Fiom Cgil Roma sud.

"E’ un trasferimento del tutto immotivato, sia dal punto di vista strategico sia dal punto di vista di una presunta razionalizzazione delle sedi lavorative e di una migliore ottimizzazione organizzativa - continua Turi - In queste settimane siamo già impegnati in iniziative di lotta che stanno coinvolgendo l’insieme delle lavoratrici e dei lavoratori, con l’obiettivo di far riconsiderare queste scelte alla direzione aziendale: per noi tutte le lavoratrici e i lavoratori devono rimanere a Roma. Questa operazione è solo un pretesto per costringere tanti lavoratori alle dimissioni: rappresenta, di fatto, un licenziamento mascherato".

E oggi è stata formalizzata da Fiom di Roma Sud, unitamente alla Rsu, una richiesta di incontro urgente a Regione, Provincia e Comune "affinché intervengano al più presto sui vertici aziendali per scongiurare l’ulteriore impoverimento di uno dei settori industriali più innovativi e avanzati di questo territorio". "Abbiamo chiesto un incontro urgente anche alle consigliere di Parità della Regione Lazio e della Provincia di Roma per intervenire su un’azienda che pur vantandosi di ‘comportarsi eticamente e contribuire allo sviluppo economico e allo stesso tempo di migliorare la qualità della vita dei propri collaboratori e delle loro famiglie, della comunità locale e della società nel suo complesso’ (come recita il Corporate Citizenship in Ibm www-05.ibm.com/it/ibm/csr.html ) - conclude Turi - non esita a gettare nel panico più completo centinaia di lavoratrici madri che difficilmente potranno trasferirsi da Roma a Milano e tanti lavoratori diversamente abili o con l’incombenza di dover assistere familiari con handicap gravi. Altro che comportamento etico! E tutto questo avviene in pieno agosto, quando la maggior parte dei dipendenti è in ferie. Siamo di fronte a un comportamento vergognoso su cui anche le consigliere di parità devono intervenire al più presto".

Mercoledì, 01 Agosto 2012
[Modificato da dgambera 05/08/2012 14:24]
06/08/2012 23:25
 
Email
 
Scheda Utente
 
Modifica
 
Cancella
 
Quota
Monte Paschi convoca i sindacati, al via domani le trattative. Previsti 4640 esuberi e 400 sportelli in meno

di Nicola Borzi 6 agosto 2012


Parte in salita la trattativa tra Monte dei Paschi di Siena e sindacati sulla riorganizzazione prevista dal nuovo Piano industriale 2012/15 di Mps, approvato dal Consiglio di Amministrazione del 26 giugno 2012 e presentato alla comunità finanziaria e ai sindacati, che prevede 4.640 esuberi e la chiusura di 400 sportelli. Con una lettera inviata stamane alle 10 alle segreterie nazionali e ai cordinamenti delle Rsa di gruppo delle sigle del settore (Dircredito, Fabi, Fiba/Cisl, Fisac/Cgil, Sinfub, Ugl, Uilca e Unità Sindacale Falcri-Silcea), il top management del gruppo invita i rappresentanti dei lavoratori a dare il via ufficiale ai negoziati secondo le procedure del Contratto nazionale di categoria. I primi due summit si svolgeranno a Siena, all'Auditorium di viale Mazzini al civico 23, domani con inizio alle 11 e mercoledì dalle 9.30.

Gli obiettivi del Piano industriale
Secondo la lettera inviata ai sindacati, «il Piano industriale 2012/15 del gruppo MPS presentato nei giorni scorsi, costituisce la Risposta alla complessità del contesto esterno ed interno; si inserisce, infatti, in uno scenario economico/finanziario di perdurante negatività a cui si aggiungono le richieste di requisiti di capitale e liquidità sempre più stringenti (EBA e Basilea 3), in base alle quali le Banche devono rafforzare la propria struttura patrimoniale sostenendo ulteriori aggravi per l'aumento della quantità e della qualità del capitale da detenere, nonché per l'implementazione di specifici progetti di adeguamento dei processi e degli strumenti di presidio dei rischi… Si rendono dunque necessari interventi che… attivino leve adeguate in relazione alla complessità anche dei fattori interni al Gruppo (profilo della patrimonializzazione deteriorato a causa della svalutazione degli attivi finanziari, compressione del margine primario, aumento del costo del credito)».

Le azioni per rafforzare capitale, liquidità e redditività
Per Mps «il Piano identifica nuove azioni finalizzate a rafforzare la banca e il gruppo sotto il profilo del capitale (maggiore quantità e qualità del capitale), della liquidità (in ottica di riequilibrio strutturale) e della redditività in ottica di sviluppo sostenibile nel lungo termine. Il rafforzamento del profilo di liquidità e di capitale sarà perseguito anche attraverso auspicate operazioni di cessione delle società del Gruppo (Biver, Consum.it, attività Leasing). Sotto il profilo della redditività, il gruppo intende perseguire gli obiettivi del Piano Industriale attraverso l'aumento della Produttività – potenziando la forza commerciale con oltre 1.000 risorse, rafforzando la struttura Private, attivando un nuovo modello di banca on line, aumentando i ricavi da servizi con particolare riferimento alla bancassicurazione; il rafforzamento del presidio e della gestione del rischio di credito attraverso l'ottimizzazione del profilo rischio/rendimento del portafoglio crediti, la centralizzazione del governo del credito nella Direzione Crediti, il potenziamento del presidio del credito problematico (task force dedicata e nuove strategie di recupero). L'efficienza operativa sarà perseguita anche attraverso interventi di razionalizzazione del costo del lavoro e di altre spese amministrative, attuando al contempo progetti di riorganizzazione degli assetti del gruppo e di industrializzazione del modello operativo, supportati da nuovi modelli di organizzazione del lavoro e gestione delle risorse».

L'impatto occupazionale: 4.640 esuberi entro il 2015
Secondo la lettera, «con particolare riferimento agli obiettivi di efficienza operativa, per riallineare l'organizzazione del lavoro al percorso definito nel Piano industriale, si rende necessario realizzare interventi tali da garantire una significativa riduzione della base di organico e del relativo costo in tempi compatibili con gli obiettivi dichiarati. I progetti di Piano industriale prevedono, in particolare, un recupero di efficienza, sotto il profilo degli organici, per complessive 4.640 unità entro il 2015 e interventi di contenimento dei costi del personale, sia strutturali, sia attraverso misure "one off", anche con il ricorso alle prestazioni ordinarie del Fondo di sostegno al reddito», l'ammortizzatore sociale di settore, totalmente autofinanziato, che dal 2000 a oggi ha consentito l'accompagnamento alla pensione su base volontaria e incentivata di circa 30mila dipendenti del credito.

La revisione della rete commerciale: 400 sportelli in meno
Mops spiega che «il recupero di efficienza è stato programmato in arco di Piano in relazione alla progressiva attuazione dei singoli progetti organizzativi, a partire dal completamento del disegno organizzativo della banca capogruppo e dalla razionalizzazione della rete commerciale anche attraverso la chiusura di circa 400 Filiali. Nel contempo verrà perseguito il rafforzamento sia della forza vendita, in ottica di potenziamento sul territorio del presidio commerciale con circa 1.000 risorse dedicate, sia la gestione del rischio di credito con oltre 1.000 specialisti».

Le cessioni societarie e l'esternalizzazione del backoffice
Rocca Salimbeni spiega poi che, «sempre in relazione alla ricomposizione degli organici complessivi del gruppo, lo stesso intende altresì porre in essere adeguate e funzionali operazioni di cessioni societarie nonché del ramo d'azienda relativo alle attività di back office del gruppo. È intendimento del gruppo che la struttura organizzativa della banca capogruppo venga poi gradualmente alimentata con attività e risorse derivanti dalle operazioni di incorporazione societarie previste dal Piano iIndustriale, con l'obiettivo di recuperi di produttività in coerenza con le linee tracciate».

La "mano tesa" dei vertici di Mps
Secondo la lettera inviata ai sindacati, e firmata «su mandato dei rispettivi Consigli di Amministrazione, dai Direttori Generali di Banca Monte dei Paschi di Siena, Banca Antonveneta, Consum.it, MPS Leasing & Factoring, MPS Capital Services Banca per le Imprese», il Monte informa i sindacati che «nell'ambito del confronto sulle ricadute derivanti dal Piano industriale potrà essere ricercata fin da subito, con le maggiori flessibilità e opportunità consentite da un approccio complessivo, la condivisione delle misure - compatibili con gli obiettivi di Piano - idonee a contenere per quanto possibile le ricadute sui lavoratori e ad accompagnare più efficacemente la realizzazione del Piano stesso». La banca conferma «piena disponibilità a un confronto volto alla discussione e auspicata condivisione di un sistema di nuove regole e discipline collettive sostenibili e coerenti con gli attuali contesti».

"Complessiva sostenibilità sociale" del Piano
Per Mps «il Piano Industriale è stato costruito attraverso l'articolazione delle descritte progettualità, anche in ottica di complessiva sostenibilità sociale: da un lato, i progetti di razionalizzazione organizzativa che comporteranno il potenziamento commerciale e il presidio del credito saranno finalizzati al reimpiego delle risorse liberate tenendo conto, per quanto possibile, delle professionalità maturate, in un ambito di necessaria flessibilità; dall'altro, l'attuazione delle iniziative programmate ed un mirato intervento sui costi saranno finalizzati a cercare di contenere le ricadute sul personale soprattutto in ottica di salvaguardia dei livelli occupazionali».

Ma scatta la disdetta dei contratti integrativi
Mps, «nel descritto contesto e sempre alla luce di tutto quanto sopra esposto», comunica «di non poter ulteriormente garantire il rispetto e l'applicazione delle disposizioni e delle condizioni della scaduta contrattazione aziendale, divenuta non più compatibile con gli specifici risultati reddituali e gestionali. Conseguentemente, con la presente ciascuna azienda del gruppo comunica l'intendimento di recedere, con effetto dal primo novembre.2012, rispettivamente: dalle previsioni di cui all'"articolato del Contratto integrativo aziendale del 3 marzo 2006" con relativi allegati e degli altri accordi aziendali intervenuti in materia (in via meramente esemplificativa in allegato) per quanto riguarda la banca capogruppo; dal "Contratto integrativo aziendale del 11 febbraio 1998" con relativi allegati e degli altri accordi aziendali intervenuti in materia (in via meramente esemplificativa in allegato) per quanto riguarda Banca Antonveneta; dal Contratto integrativo aziendale come da accordo del 25 settembre 2000 e accordo di rinnovo del 7 novembre 2006 e degli altri accordi aziendali intervenuti in materia (in via meramente esemplificativa in allegato) per quanto riguarda Consum.it; dal Contratto integrativo aziendale come da accordo del 4 novembre 1997, accordo dell'11 settembre 2002 e accordo di rinnovo del 12 febbraio 2007 e degli altri accordi aziendali intervenuti in materia (in via meramente esemplificativa in allegato) per quanto riguarda Mps Leasing & Factoring; dal Contratto integrativo aziendale come da accordo del 18 novembre 2004 (costituzione di Banca per l'Impresa) e Accordo di rinnovo del 11 dicembre 2006, e degli altri accordi aziendali intervenuti in materia (in via meramente esemplificativa in allegato) , per quanto riguarda Mps Capital Services Banca per le Imprese e prassi applicate nell'ambito del gruppo stesso, fatta eccezione comunque per le previsioni relative alla Previdenza complementare aziendale e all'Assistenza sanitaria».

La Fabi: no a esternalizzazioni e disdette degli integrativi
Le richieste aziendali trovano immediata risposta da sindacati. «Vogliamo confrontarci su ogni punto con i vertici», avverte Florindo Pucci, coordinatore Fabi del gruppo, «ma confermiamo la nostra piena contrarietà al progetto di esternalizzare i 2.300 lavoratori del back office, un piano peraltro in netto contrasto con le previsioni del contratto nazionale firmato dall'Abi e dai sindacati, e diciamo no alla disdetta unilaterale del contratto integrativo aziendale, che significherebbe azzerare irrimediabilmente i diritti acquisiti dei lavoratori in tanti anni di lavoro e battaglie sindacali. Sottolineiamo, contrariamente a quanto scritto dall'azienda, che la lettera di convocazione non segna l'apertura della procedura sindacale. Questa inizierà soltanto quando la banca ci darà informazioni approfondite e dettagliate su ogni singolo punto del piano industriale oggetto di trattativa», conclude Pucci.

nicola.borzi@ilsole24ore.com

©RIPRODUZIONE RISERVATA



07/08/2012 16:55
 
Email
 
Scheda Utente
 
Modifica
 
Cancella
 
Quota
www.corriere.it/cronache/12_agosto_07/windjet-low-cost_b60033dc-e052-11e1-8d28-fa97424fa7...


Da giovedì tra la compagnia fondata dall'imprenditore e patron del Catania Nino Pulvirenti e Alitalia è in corso una trattativa per raggiungere un nuovo accordo sull'acquisizione del vettore low cost, con i suoi 800 dipendenti a rischio, da parte dell'ex compagnia di bandiera.

13/08/2012 08:45
 
Email
 
Scheda Utente
 
Modifica
 
Cancella
 
Quota
Post: 161
Città: MILANO
Età: 47
Sesso: Maschile
Utente semplice
Monolocale
OFFLINE
[SM=g1746735]

Bonet Italia, l'azienda chiude ma i dipendenti non lo sanno
domenica 12 agosto 2012

CASALGRANDE (Reggio Emilia) – Il colorificio Bonet Italia spa è stato messo in liquidazione e l’azienda non ha comunicato la notizia ai dipendenti. L’azienda di via Radici in Monte a Veggia di Casalgrande non ha fatto sapere nulla ai 42 lavoratori che si stavano preparando alle vacanze.

www.reggionline.com/it/2012/08/12/bonet-italia-lazienda-chiude-ma-i-dipendenti-non-lo-san...
13/08/2012 10:57
 
Email
 
Scheda Utente
 
Modifica
 
Cancella
 
Quota
Post: 7.647
Sesso: Maschile
Utente semplice
Castellina in Chianti
OFFLINE
Motorola: Google ordinera' il taglio di 4 mila posti
_____________________________________

21/08/2012 13:29
 
Email
 
Scheda Utente
 
Modifica
 
Cancella
 
Quota
La Germania e la crisi: Siemens, tagli in vista

Secondo la stampa tedesca, il colosso tedesco starebbe per annunciare migliaia di licenziamenti

La crisi si fa sentire anche in Germania. La Siemens, primo gruppo tedesco in termini di capitalizzazione, potrebbe annunciare il taglio di 10.000 di posti di lavoro. Lo scrive il quotidiano Boersen-Zeitung, senza specificare le fonti, aggiungendo che una decisione potrebbe arrivare in ottobre o in novembre. Un portavoce del gruppo non ha voluto commentare. La notizia giunge insieme ai segnali di una progressiva perdita di slancio dell'economia tedesca, che resta tuttavia relativamente robusta nell'ambito della zona euro. Ma in luglio il colosso europeo ha annunciato un forte calo di nuovi ordini poiché i clienti, a causa della crisi, riducono gli investimenti. La società ha inoltre aggiunto che gli obiettivi di fine anno sarebbero stati di difficile raggiungimento. Solo in Germania gli ordini hanno registrato un calo del 43% nei primi nove mesi dell'anno fiscale.

TAGLIO DEI COSTI - L'Ad Peter Loescher aveva dichiarato in quell'occasione che il gruppo avrebbe tagliato i costi ma non aveva specificato se si trattasse di costi del lavoro. Alla fine di giugno Siemens contava 410.000 dipendenti, di cui 129.000 in Germania.


Readzione online
21 agosto 2012 | 12:58© RIPRODUZIONE RISERVATA
23/08/2012 10:51
 
Email
 
Scheda Utente
 
Modifica
 
Cancella
 
Quota
Post: 7.647
Sesso: Maschile
Utente semplice
Castellina in Chianti
OFFLINE
Banche italiane: 19.000 tagli e 2.700 sportelli verso la chiusura

Il termometro della febbre, negli istituti di credito, segna temperature alte. Sindacati sul piede di guerre. Tutti i problemi di MPS, Ubi, Intesa SanPaolo. Mentre i titoli salgono in borsa da settimane.
_____________________________________

23/08/2012 13:05
 
Email
 
Scheda Utente
 
Modifica
 
Cancella
 
Quota
Rosso di Hp nel terzo trimestre, Sony pronta a tagliare mille posti di lavoro

23 agosto 2012


Le vecchie glorie dell'elettronica continuano a vedere rosso. L'aumento dei costi di ristrutturazione e altri oneri straordinari per 9,19 miliardi di dollari hanno fatto virare in rosso Hp, che ha chiuso il terzo trimestre fiscale in perdita e ha rivisto al ribasso le stime sui profitti dell'intero anno (a un range tra 4,05 e 4,07 dollari per azione). La società tecnologica americana ha riportato perdite per 8,86 miliardi di dollari, -4,49 dollari per azione, contro l'utile per 1,93 miliardi, 93 centesimi per azione, dello stesso periodo dell'anno scorso.

Il gigante giapponese Sony invece vorrebbe tagliare circa il 15% della forza lavoro nella divisione di business di telefonia mobile in Svezia. Uno dei settori più deboli del Gruppo anche per effetto dello strapotere di Samsung e Apple. L'obiettivo sarebbe quello di riurre la presenza in Europa e portare a Tokyo quel che resta di queste attività. A livello gobale Sony pianifica di tagliare il 6% della forza lavoro attraverso la chiusura di strutture e la riorganizzazione del business (alla fine dell'anno fiscale che si chiude a marzo il rosso è stato di 5,8 miliardi di dollari.

©RIPRODUZIONE RISERVATA

23/08/2012 16:52
 
Email
 
Scheda Utente
 
Modifica
 
Cancella
 
Quota
Re:
dgambera, 8/21/2012 1:29 PM:

La Germania e la crisi: Siemens, tagli in vista

Secondo la stampa tedesca, il colosso tedesco starebbe per annunciare migliaia di licenziamenti

La crisi si fa sentire anche in Germania. La Siemens, primo gruppo tedesco in termini di capitalizzazione, potrebbe annunciare il taglio di 10.000 di posti di lavoro. Lo scrive il quotidiano Boersen-Zeitung, senza specificare le fonti, aggiungendo che una decisione potrebbe arrivare in ottobre o in novembre. Un portavoce del gruppo non ha voluto commentare. La notizia giunge insieme ai segnali di una progressiva perdita di slancio dell'economia tedesca, che resta tuttavia relativamente robusta nell'ambito della zona euro. Ma in luglio il colosso europeo ha annunciato un forte calo di nuovi ordini poiché i clienti, a causa della crisi, riducono gli investimenti. La società ha inoltre aggiunto che gli obiettivi di fine anno sarebbero stati di difficile raggiungimento. Solo in Germania gli ordini hanno registrato un calo del 43% nei primi nove mesi dell'anno fiscale.

TAGLIO DEI COSTI - L'Ad Peter Loescher aveva dichiarato in quell'occasione che il gruppo avrebbe tagliato i costi ma non aveva specificato se si trattasse di costi del lavoro. Alla fine di giugno Siemens contava 410.000 dipendenti, di cui 129.000 in Germania.


Readzione online
21 agosto 2012 | 12:58© RIPRODUZIONE RISERVATA



Notare le differenze di scelte rispetto all'Italia

Opel, a settembre scatta la settimana corta

Riguarderà sia Russelsheim che Kaiserslautern: più di 15.000 dipendenti avranno il salario alleggerito del 6%

Mentre la Bmw festeggia la crescita delle vendite trainate dai mercati asiatici, i tedeschi fanno i conti con la crisi dell'auto in casa. A farne le spese è la Opel, marchio della General Motors che ha appena annunciato l'introduzione della settimana corta per migliaia di dipendenti a partire da settembre. La misura riguarda sia il quartier generale di Russelsheim dove si produno Insignia e Astra, sia la fabbrica di Kaiserslautern che produce motori e componentistica. Nel primo caso si parla di 3.500 dipendenti del settore produttivo e 3.300 amministrativi, nel secondo di 2.500 impiegati. Non vengono invece toccati dal provvedimento i 7.000 dipendenti del centro di sviluppo della sede principale.

PESSIMO COMPLEANNO - La settimana corta viene annunciata proprio nel giorno in cui il gruppo festeggia 150 anni dalla sua fondazione (la prima compatta di Opel risale addirittura al 1936, ben 76 anni fa). Kimmes Holger, membro del Considlio d'amministrazione Opel, ha spiegato che la società non è più in grado di compensare i cali di produzione con misure straordinarie di contabilità.

STIPENDIO LEGGERO - Il taglio dell'orario di lavoro costringerà i dipendenti a rinunciare fino al 6% del compenso netto mensile, secondo quanto scrive la Dpa. Il presidente del Consiglio di fabbrica, Wolfgang Schaefer-Klug, sottolinea però che l'introduzione di questo provvedimento «garantisce il mantenimento dei posti di lavoro».

Redazione online23 agosto 2012 | 15:55© RIPRODUZIONE RISERVATA
29/08/2012 10:11
 
Email
 
Scheda Utente
 
Modifica
 
Cancella
 
Quota
Post: 7.647
Sesso: Maschile
Utente semplice
Castellina in Chianti
OFFLINE


Alessandria fallita. Ai dipendenti: stipendi? Prendeteli a prestito

di: WSI Pubblicato il 29 agosto 2012| Ora 09:45

Nel caso non arrivassero i soldi dal Comune, saranno gli stessi dipendenti a dover ripagare i finanziamenti erogati. Con tanto di interessi. La proposta della Banca di Legnano. E l'altra condizione. Ci risiamo: atto di forza delle banche.



Alessandria, comune fallito: è una banca che paga i dipendenti pubblici.

Il contenuto di questo articolo, pubblicato da Il Fatto Quotidiano - che ringraziamo - esprime il pensiero dell' autore e non necessariamente rappresenta la linea editoriale di Wall Street Italia, che rimane autonoma e indipendente.

Roma - Volete gli stipendi? Prendeteli in prestito. Ad Alessandria i circa 500 dipendenti delle municipalizzate Atm (trasporti), Amiu (rifiuti) e Aspal (pluri-servizi) sono da questo mese senza retribuzione, ma hanno ricevuto una (discutibile) proposta: ottenere un finanziamento a titolo di anticipo della buste paga, accollandosi il rischio di insolvibilità dell’ente comunale.

Il neo sindaco Rita Rossa (Pd), infatti ha annunciato di aver trovato una soluzione per tamponare la mancanza di liquidità del Comune, il cui fallimento è stato certificato il 12 giugno scorso dalla sezione regionale di controllo della Corte dei Conti. La Banca di Legnano si è offerta di "finanziare" il 90 per cento della media delle ultime tre mensilità ad ogni lavoratore, per il prossimo bimestre e con possibilità di proroga di ulteriori 30 giorni.

A due condizioni: la prima è che chi accede alla linea di credito apra un conto presso i suoi sportelli (a costo e tasso zero), la seconda è che, nel caso non arrivassero i soldi dal Comune, saranno gli stessi dipendenti a dover ripagare, dopo sei mesi, con tanto di interessi, i fondi ricevuti. Nel primo semestre, invece, i prestiti saranno a tasso zero.

Contrari alla proposta i dipendenti di Amiu e Aspal che sono in stato di agitazione. Se le loro richieste di dilazionare i pagamenti, inoltrate questo sabato al presidente del Consiglio Mario Monti, non saranno ascoltate, non sanno come pagare le municipalizzate e queste, i lavoratori.

Dalle casse, hanno spiegato dal Comune, "escono dai 103 ai 105 milioni di euro all’anno (di cui 40 vanno alle municipalizzate) ma ne entrano solo 87. Entro ottobre dovremo presentare un’ipotesi di pareggio di bilancio, tagliando 24 milioni. Così è impossibile andare avanti".

Fino a ieri l’amministrazione ha potuto contare su un escamotage, con la tesoreria cittadina che ha anticipato 300mila euro ad ognuna delle società controllate. Ad una in particolare, quella che ha in gestione i rifiuti, pesantemente indebitata con Barclays per 9 milioni di euro, l’amministrazione ha sempre approvato il versamento straordinario per "ragioni di pubblica sicurezza". Operazione che ora i giudici contabili hanno espressamente vietato a causa del dissesto finanziario.

Questo è uno dei primi effetti del fallimento del Comune. Il dissesto è stato imputato a Piercarlo Fabbio (Pdl), ex sindaco rinviato a giudizio con l’accusa di aver "truccato" il bilancio consuntivo 2010 per rispettare il patto di stabilità. Con lui dovranno rispondere di falso in bilancio, abuso d’ufficio e truffa ai danni dello Stato anche l’ex assessore Luciano Vandone e l’ex ragioniere capo, Carlo Alberto Ravazzano.

Resta da capire perché la Banca di Legnano abbia accettato di rinunciare agli interessi sui prestiti offerti ai dipendenti delle municipalizzate alessandrine. Alcuni siti di informazione hanno indicato come possibile "suggeritore" dell’operazione Ezio Guerci, marito del primo cittadino, che oltre ad essere un esperto di dinamiche del lavoro è consigliere della Fondazione Cassa di Risparmio di Alessandria, fusa con la Legnano, e azionista della controllata Bpm.
_____________________________________

02/09/2012 10:23
 
Email
 
Scheda Utente
 
Modifica
 
Cancella
 
Quota
Post: 161
Città: MILANO
Età: 47
Sesso: Maschile
Utente semplice
Monolocale
OFFLINE
Anche il mio piccolo comune è affogato in un mare di debiti [SM=g1746735]

chissà quanti sono in Italia i comuni messi così
05/09/2012 10:16
 
Email
 
Scheda Utente
 
Modifica
 
Cancella
 
Quota
Post: 7.647
Sesso: Maschile
Utente semplice
Castellina in Chianti
OFFLINE
Mutui: sit-in contro super tagli Bbva

04/09/2012



Partiti ieri i tre giorni di sit-in di fronte alla sede della Banca d'Italia a Roma (foto) contro il piano di super tagli della Bbva Finanzia, divisione italiana del colosso bancario spagnolo Banco Bilbao Vizcaya Argentaria, specializzata in mutui e in credito al consumo.


Il piano prevede il licenziamento di 60 esuberi (45% dell'intera forza lavoro italiana su un totale di 137 dipendenti) e la chiusura della sede legale di Roma ed i punti vendita di Bologna, Catania, Milano, Napoli, Palermo, Roma, Torino e Verona.

Oltre alla consistenza dei tagli i dipendenti protestano contro la non disponibilità del gruppo a discutere con i sindacati per trovare un'alternativa.
_____________________________________

06/09/2012 12:52
 
Email
 
Scheda Utente
 
Modifica
 
Cancella
 
Quota
Post: 3.254
Città: ROMA
Età: 52
Sesso: Femminile
Utente semplice
Castelletto sul Ticino
OFFLINE
Padova, la rivolta delle cucitrici senza stipendio
una settantina tra ventenni, vedove, sposate con bimbi piccoli e quasi pensionate che da venerdì scorso hanno deciso di occupare i locali della loro ditta almeno finchè non verranno regolarmente pagate.

avanzano ancora lo stipendio di luglio, mese in cui l’azienda ha chiesto loro grandi sforzi per ultimare una commessa importante: qualche migliaio di giacche da uomo che dovevano essere pronte alla svelta, ordinate dal loro principale committente, la prestigiosa sartoria Raffaele Caruso di Soragna (Parma), 600 addetti, uno show room in via Monte Napoleone a Milano e l’ambizione di una joint venture con aziende cinesi per far partire il primo brand di lusso made in Italy in Cina.

Le dipendenti dell’azienda padovana per riuscire a consegnare in tempo le giacche hanno rinunciato – su precisa richiesta dei titolari – a una settimana di ferie e hanno lavorato tutti i sabati sommando numerose ore di straordinario. Alla fine di luglio però arriva la doccia fredda: niente busta paga , pagamenti sospesi per tutte. “Ci hanno spiegato che la ditta di Parma era indietro con due fatture e quindi non avevano i soldi per darci gli stipendi” racconta Maria Laura Ferretto “il nostro titolare è andato più volte a Parma e non l’hanno nemmeno ricevuto”.

Al ritorno dalle ferie un’altra brutta sorpresa: i macchinari sono fermi, la corrente elettrica è stata sospesa perché l’azienda non ha pagato le bollette.

link
======================================

Vojo vede na righina nera discendente.

07/09/2012 11:02
 
Email
 
Scheda Utente
 
Modifica
 
Cancella
 
Quota
Post: 3.254
Città: ROMA
Età: 52
Sesso: Femminile
Utente semplice
Castelletto sul Ticino
OFFLINE
San Raffaele, effetto crac sui lavoratori: almeno 300 posti a rischio
Non sono finiti i giorni difficili per l’ospedale San Raffaele e i suoi lavoratori. Le perdite continuano a esserci e per cercare di risanarlo, oltre ad una razionalizzazione delle forniture e una sforbiciata sui contratti dei dirigenti, l’amministrazione sta pensando di recuperare i 25 milioni di euro che mancano all’appello dal “personale”. Il che, secondo le stime dei sindacati, vorrebbe dire un taglio di 300-400 posti di lavoro.

link
======================================

Vojo vede na righina nera discendente.

24/09/2012 08:53
 
Email
 
Scheda Utente
 
Modifica
 
Cancella
 
Quota
Post: 2.041
Età: 46
Sesso: Maschile
Utente semplice
Ranch in Texas
OFFLINE
vecchia ma gustosa
Servizi Segreti -550

_____________________________________________________
Complottismo? No, Grazie!!!
09/10/2012 20:58
 
Email
 
Scheda Utente
 
Modifica
 
Cancella
 
Quota
Post: 3.254
Città: ROMA
Età: 52
Sesso: Femminile
Utente semplice
Castelletto sul Ticino
OFFLINE
Ex Alitalia, in mobilità 4200 dipendenti Venerdì in piazza piloti, hostess, operai
Finisce domenica 14 la cassa integrazione per i lavoratori della vecchia compagnia di bandiera: stipendi dimezzati per 1-2 anni, poi licenziamenti. E c'è anche il 20% di esodati


ALITALIA COME LA FIAT – «Un’intera industria azzerata, è come se avesse chiuso uno stabilimento della Fiat nel Lazio, mandato a casa migliaia di lavoratori. Ma nessuno ne parla», il paragone è potente e regge.


link
======================================

Vojo vede na righina nera discendente.

15/10/2012 14:51
 
Email
 
Scheda Utente
 
Modifica
 
Cancella
 
Quota
Post: 3.254
Città: ROMA
Età: 52
Sesso: Femminile
Utente semplice
Castelletto sul Ticino
OFFLINE
Re: Ex Alitalia, in mobilità 4200 dipendenti Venerdì in piazza piloti, hostess, operai
kemar71, 09/10/2012 20.58:

Finisce domenica 14 la cassa integrazione per i lavoratori della vecchia compagnia di bandiera: stipendi dimezzati per 1-2 anni, poi licenziamenti. E c'è anche il 20% di esodati


ALITALIA COME LA FIAT – «Un’intera industria azzerata, è come se avesse chiuso uno stabilimento della Fiat nel Lazio, mandato a casa migliaia di lavoratori. Ma nessuno ne parla», il paragone è potente e regge.


link




Alitalia, stangata sugli impiegati
in arrivo altri mille esuberi alla Cai


link

..............

Il grande pasticcio di Alitalia è arrivato a una svolta drammatica. Finita la cassa integrazione 3500 dipendenti della vecchia compagnia ormai in liquidazione entrano in mobilità, anticamera del licenziamento. Ma le cose vanno male anche nella nuova compagnia, la Cai dei capitani (d’impresa) coraggiosi voluta dall’allora premier Berlusconi e dall’allora banchiere Passera (ora ministro) e costata fra incentivi e debiti stornati circa 3 miliardi alle casse pubbliche.

Uno striscione dei cassa integrati Alitalia (Eidon)Uno striscione dei cassa integrati Alitalia (Eidon)
Dopo 13 trimestri su 14 con i conti in rosso, il capitale sociale si è eroso da 1,1 miliardi a circa 4 milioni. Perdite su perdite. E martedì prossimo l’azienda presenterà il nuovo piano industriale ai sindacati: si parla di altri 1000 lavoratori in cassa integrazione, che si andrebbero ad aggiungere ai 700 messi a riposo forzato dal marzo scorso su un totale di 14.500 lavoratori. E all’orizzonte non si vede nulla di buono: a gennaio scade il divieto di vendita delle azioni in mano appunto ai Capitani coraggiosi, alcuni (Benetton e Riva) hanno già manifestato l’intenzione di chiamarsi fuori. Insomma, c’è il rischio della grande fuga.

..........

«Vi è l’urgenza di costituire un tavolo anti-crisi tra Alitalia, governo e forze sociali col coinvolgimenti degli enti locali per affrontare un quadro di emergenza che rischia di esplodere e di provocare forti tensioni sociali e un vero e proprio crack per l’intero sistema economico del Lazio che ha numeri da dopoguerra».

[SM=g7628]
======================================

Vojo vede na righina nera discendente.

17/10/2012 10:35
 
Email
 
Scheda Utente
 
Modifica
 
Cancella
 
Quota
Post: 3.254
Città: ROMA
Età: 52
Sesso: Femminile
Utente semplice
Castelletto sul Ticino
OFFLINE
Inps : "Quattromila tagli" Tra pensionamenti e mobilità
il direttore generale dell'istituto ha spiegato che la "consistente" riduzione è dovuta all'accorpamento di Enpals e Inpdap nel SuperInps, e avverrà verso "fine ottobre": "Attualmente lavorano "33 mila persone, arriverermo a 29 mila per effetto della spending review"

link
======================================

Vojo vede na righina nera discendente.

18/10/2012 16:59
 
Email
 
Scheda Utente
 
Modifica
 
Cancella
 
Quota
Post: 2.041
Età: 46
Sesso: Maschile
Utente semplice
Ranch in Texas
OFFLINE
Re: Inps : "Quattromila tagli" Tra pensionamenti e mobilità
kemar71, 10/17/2012 10:35 AM:

il direttore generale dell'istituto ha spiegato che la "consistente" riduzione è dovuta all'accorpamento di Enpals e Inpdap nel SuperInps, e avverrà verso "fine ottobre": "Attualmente lavorano "33 mila persone, arriverermo a 29 mila per effetto della spending review"

link




c'è un bordello di "vecchiarelli" che non si sa bene cosa faccia.Ma tanto andranno a tagliare sui consulenti (che portano avanti la baracca).
Giochetti gia visti

_____________________________________________________
Complottismo? No, Grazie!!!
01/11/2012 08:36
 
Email
 
Scheda Utente
 
Modifica
 
Cancella
 
Quota
Post: 3.254
Città: ROMA
Età: 52
Sesso: Femminile
Utente semplice
Castelletto sul Ticino
OFFLINE
"Signorina, il mio badge non funziona" I licenziamenti brutali di Ubs a Londra
[SM=g7840] Un centinaio di dipendenti del colosso bancario svizzero hanno scoperto di essere stati tagliati quando ieri, cercando di entrare al lavoro, si sono accorti che i loro tesserini non funzionavano più. L'istituto di credito si accinge a eliminare 10 mila posti, di cui 3mila soltanto nella capitale britannica

LONDRA – “Scusi, signorina, non capisco perché ma il mio tesserino non funziona”. Uno dopo l’altro, un centinaio di dipendenti della Ubs, banca svizzera e uno dei giganti della finanza mondiale, si sono rivolti con queste parole, martedì mattina, alla receptionist all’ingresso della sede londinese della società. L’impiegata ha fatto una telefonata, un addetto alla sicurezza è apparso dal nulla e ha accompagnato uno alla volta i perplessi dipendenti della banca a un anonimo ufficio al quarto piano, dove ciascuno di loro ha appreso di essere diventato un ex-dipendente. Ad attenderli c’erano infatti uno scatolone con i loro effetti personali e una lettera che diceva più o meno: “Gentile collega, la tua presenza non è più richiesta. In attesa di ulteriori comunicazioni, ti preghiamo di non venire più in ufficio”. I licenziati, perché di questo in sostanza si tratta, sono andati al pub, cercando di annegare nella birra la brutta notizia.

link

======================================

Vojo vede na righina nera discendente.

01/11/2012 08:40
 
Email
 
Scheda Utente
 
Modifica
 
Cancella
 
Quota
Post: 3.254
Città: ROMA
Età: 52
Sesso: Femminile
Utente semplice
Castelletto sul Ticino
OFFLINE
San Raffaele, via a 244 licenziamenti "Abbiamo subito un'ingente perdita"
"Le perdite sono strutturali e i tagli non toccheranno medici, ricercatori e infermieri professionali"

link
======================================

Vojo vede na righina nera discendente.

06/11/2012 21:05
 
Email
 
Scheda Utente
 
Modifica
 
Cancella
 
Quota
Post: 3.254
Città: ROMA
Età: 52
Sesso: Femminile
Utente semplice
Castelletto sul Ticino
OFFLINE
Via alla «stretta» sugli statali. Pronti i decreti che eliminano 6mila posti per i tagli di spesa nel pubblico impiego
Oltre seimila eccedenze da gestire entro il primo semestre del prossimo anno. Con tutti gli strumenti che la legge mette a disposizione, dai prepensionamenti al part-time ai trasferimenti volontari, prima di attivare le procedure di «mobilità collettiva». È il quadro che emerge per i ministeri, gli enti di ricerca e quelli previdenziali dalla ricognizione effettuata sulle dotazioni organiche in vista dei tagli previsti dalla spending review (dl 95/2012; articolo 2).
Scaduto il termine di fine ottobre per il varo dei previsti decreti del presidente del Consiglio con la riduzione degli uffici dirigenziali del 20% e di quelli di funzionari e addetti del 10%, al ministero della Pa è quasi completo il quadro sugli esuberi effettivi che dovrebbero determinarsi dopo le compensazioni tra diverse amministrazioni. E in attesa degli ultimi dati ancora da definire di Farnesina, Viminale e ministero della Giustizia, il ministro Filippo Patroni Griffi si prepara all'incontro con i sindacati della settimana prossima per illustrare tutti i termini dell'operazione.

.............

link
======================================

Vojo vede na righina nera discendente.

07/11/2012 05:02
 
Email
 
Scheda Utente
 
Modifica
 
Cancella
 
Quota
Post: 938
Sesso: Maschile
Utente semplice
Attico
OFFLINE
Re: Via alla «stretta» sugli statali. Pronti i decreti che eliminano 6mila posti per i tagli di spesa nel pubblico impiego


Ma non è vero che le cose vanno così male !

mentre le imprese italiane chiudono sbocciano monoazinede ( 1 persona ) di immigrati e poi un fiorire di imprese cinesi, saranno loro a salvarci e a pagarci le pensioni [SM=g2326585] almeno a detta dei politicanti e dei sindacati.

Diciamola la verità, e che gli italiani non hanno voglia di lavorare sono fancazzari e bamboccioni, perciò basta lamentarsi e prendere esempio dal signor Lee o dal signor Ming con i loro laboratori artigianali che tanto fanno bene al made in italy, ai consumi interni ( cinesi ) e alle rimesse estere detassate dalla ue, oltre a dare lavoro "ben" pagato a tanta brava gente.

perciò basta pinagistei, a LAVORARE ! [SM=g2594222]


Le imprese costituite da immigrati re-
sistono meglio alla crisi. Lo rileva la
Confesercenti secondo la quale nei pri-
mi 9 mesi del 2012 le imprese con tito-
lare extra Ue crescono di 13mila unità,
mentre le altre scendono di 24mila.

In 10 anni le imprese guidate da citta-
dini stranieri sono aumentate comples-
sivamente dal 2% a quasi il 9%. Con ol-
tre 96mila attività, la maggior parte
dei titolari immigrati viene dal Maroc-
co (57mila) e dalla Cina (41.623).Segue
il Senegal (15.851), Egitto (1.300) e
Tunisia (12.348).
Pur essendo più numerose le aziende na-
te di quelle cessate, nei primi mesi di
quest’anno sono circa 279.000 le impre-
se che hanno chiuso: più di un migliaio
al giorno.Nonostante il saldo sia posi-
tivo e pari a quasi +20mila; ad aprire
sono piccole aziende, con dimensioni
occupazionali molto contenute.

Il saldo è dato dalla differenza tra le
iscrizioni e le cessazioni registrate
presso le Camere di Commercio al netto
delle cancellazioni d’ufficio effettua-
te nel periodo gennaio-settembre 2012.




[Modificato da ziomaoziomao 07/11/2012 05:02]

--------------------------------------------------
Comica e dannosa. In due parole, l’Unione Europea.
Nuova Discussione
Rispondi

Feed | Forum | Bacheca | Album | Utenti | Cerca | Login | Registrati | Amministra
Crea forum gratis, gestisci la tua comunità! Iscriviti a FreeForumZone
FreeForumZone [v.6.1] - Leggendo la pagina si accettano regolamento e privacy
Tutti gli orari sono GMT+01:00. Adesso sono le 12:30. Versione: Stampabile | Mobile
Copyright © 2000-2024 FFZ srl - www.freeforumzone.com
View My Stats