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Sardegna - situazione del mercato immobiliare

Ultimo Aggiornamento: 22/02/2016 09:30
08/10/2010 12:46
 
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LA NUOVA SARDEGNA - Economia:

Il mercato immobiliare non si riprende dalla crisi prezzi in picchiata del 6%

07.10.2010

OLBIA. Mattoni di ottimismo. Il grigio cemento continua ad avanzare. Piano dopo piano, palazzo dopo palazzo l’industria della casa non si ferma mai. Confeziona nuovi appartamenti che restano vuoti. I prezzi sono in calo mentre si moltiplicano i quartieri fantasma. Nel 2009 con un rapido calcolo si era arrivati a un triste primato. Oltre 3mila gli appartamenti costruiti e rimasti vuoti. Record sbriciolato. Nel 2010 la crisi ha frenato la corsa al mattone. I prezzi si sono sgonfiati, ma le betoniere hanno continuato a impastare malta, i muratori a impilare blocchetti. Motore che continua all’infinito il suo moto inerziale senza senso. Difficile capire la logica economica delle troppe gru che svettano nello skyline della città. Il mercato immobiliare arranca. I prezzi sono scesi del 5 per cento. Il calo più marcato tra tutti i capoluoghi dell’isola. Un segnale confermato anche da Gabetti e Tecnocasa, due delle catene di agenzie immobiliari più diffuse in Italia. Comprare un monolocale è diventato roba da ricchi. Le banche hanno inaugurato i mutui che superano i 30 anni. Il padre orgoglioso potrà mostrare la pila di bollettini da pagare al figlio e dire. «Tutto questo un giorno sarà tuo». Il calo dei prezzi non rende meno impossibile la scalata al mattone. La conquista di 40 metri quadri in una palazzina alveare. I costi al metro quadro variano tra i diversi quartieri e dalla qualità dell’appartamento. Tra le zone più economiche, si fa per dire, Poltu Cuadu e zona Bandinu, qualcosa meno di 1800, 2mila euro al metro quadro per un appartamento nuovo. In salita verticale le quotazioni del centro storico. In passato snobbato, ora riscoperto e ricercato. Al metro quadro intorno ai 2200 euro. Per chi sogna un appartamento sul mare si sale di prezzo. A Pittulongu si spendono 3mila euro, per Olbia Mare 2500 euro. Improponibile per i comuni mortali con stipendio alla fine del mese acquistare a Porto Rotondo. Si va da 6mila a 7500 euro al metro quadro. Intorno ai 2200 euro per viale Aldo Moro, costi simili anche per la zona di Sa Minda Noa, e via Veronese. Salgono i prezzi a Tannaule, il nuovo ospedale prende corpo e intorno nasce una piccola città. Un quartiere i cui prezzi lievitano oltre i 2mila euro. E anche il San Raffaele, per ora ancora un groviglio di gru e impalcature, fa impennare i prezzi delle case vicine. Al Lido del Sole le quotazioni superano i 2700 euro, a Murta Maria si arriva a 3mila. Rimangono stabili le quotazioni di via Vittorio Veneto e via Barcellona oltre i 2mila euro. Un viaggio tra i prezzi che resta ancora tutto virtuale. Perché se la fabbrica del mattone continua a restare accesa il mercato vive un momento di forte affanno. Lo dimostra il calo del 5 per cento dei prezzi nel 2010 e la forte quantità di case che restano invendute. Basta fare un giro nei nuovi palazzi. Costruiti a ritmi da operaio cinese, ma che dopo mesi sono ancora senza un nome sul citofono. La conferma indiretta arriva anche dai sindacati che tutelano i diritti dei lavoratori dell’edilizia. Il calo degli occupati è costante. Anche gli imprenditori che per anni hanno investito nel mattone di città ora mostrano segni di difficoltà, piegati anche loro da una crisi che rende sempre più complicato acquistare una casa. La monocoltura del cemento non si è ancora ripresa dallo choc internazionale della bolla immobiliare che aveva travolto il sistema che si basava sulla catena di trasmissione banche, imprese, occupati. L’economia sdrucita dell’isola vive nel 2010 la fase più pesante della recessione e anche il mattone, da sempre un bene rifugio, un po’ l’oro dei piccoli capitalisti, vive un momento di appannamento. L’investimento casa è diventato un lusso per pochi. A deprimere in modo ancora più marcato un sistema senza più credito, dopo la stretta delle banche, anche la crisi del settore pubblico. Le grandi opere sono promesse col timer, durano al massimo il tempo di una campagna elettorale.
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08/10/2010 19:19
 
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Re:
(sylvestro), 08/10/2010 12.46:

LA NUOVA SARDEGNA - Economia:

Il mercato immobiliare non si riprende dalla crisi prezzi in picchiata del 6%

07.10.2010

OLBIA. Basta fare un giro nei nuovi palazzi. Costruiti a ritmi da operaio cinese, ma che dopo mesi sono ancora senza un nome sul citofono(...) La monocoltura del cemento non si è ancora ripresa dallo choc internazionale della bolla immobiliare che aveva travolto il sistema che si basava sulla catena di trasmissione banche, imprese, occupati.




Mi piace molto questo articolo… [SM=g1750147] [SM=g1750147] [SM=g1750147] [SM=g1750147] monocoltura del cemento

29/10/2010 09:40
 
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Il mercato immobiliare sardo, secondo Tecnocasa

28 ott 2010

In questa prima parte del 2010 gli andamenti delle quotazioni immobiliari in Sardegna hanno visto tendenze differenti. In base ai dati forniti dall’Ufficio Studi Tecnocasa le quotazioni sono diversa da un versante all’altro dell’Isola. A Cagliari nel primo semestre 2010 le quotazioni relative alle abitazioni sono aumentate di 1,5 punti percentuali. I quartieri Genneruxi e Amsicora , quartieri residenziali con molto verde e serviti dai mezzi pubblici, sono quelli che hanno visto un leggero aumento dei prezzi: si valutano prezzi medi tra i 2700/2800 euro al metro quadro. A Nuoro invece si è registrata una diminuzione di 9,1 punti percentuali. La domanda è più dinamica ed è spinta da famiglie e coppie tra i 30 e i 50 anni. Le tipologie maggiormente richieste sono i tagli indipendenti o semindipendenti e di metratura ampia. In lieve rialzo, le quotazioni del mercato immobiliare sassarese che hanno visto un incremento dello 0,2 per cento. Stabili, le quotazioni dei quartieri di Serra Secca, Carbonazzi Alta, Carbonazzi Bassa e Luna e Sole per quanto riguarda le abitazioni usate mentre sono in leggero rialzo le quotazioni degli immobili di nuova costruzione. Nei primi sei mesi del 2010 le quotazioni delle abitazioni di Sassari sono aumentate dello 0,2 per cento. Le quotazioni delle abitazioni usate dei quartieri di Serra Secca, Carbonazzi Alta, Carbonazzi Bassa e Luna e Sole sono rimaste abbastanza stabili, mentre si registra un leggero aumento dei prezzi sulle abitazioni di nuova costruzione, sorte numerose nella parte alta di Serra Secca e Luna e Sole. A Olbia invece le quotazioni hanno perso 5 punti percentuali, una sostanziale stabilità si è registrata nelle zone di Baratta e Bandino.
[Modificato da (sylvestro) 29/10/2010 09:40]
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04/01/2011 14:50
 
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Olbia, dimezzati gli occupati: l'industria del mattone cola a picco

L’edilizia sempre più in affanno in Gallura. La crisi cancella posti di lavoro e moltiplica le ore di cassa integrazione, che è cresciuta del 300 per cento in meno di due anni. In un anno gli occupati nell’edilizia nel nord dell’isola sono passati da 14mila a 7 mila e 600, quasi dimezzati
di Luca Rojch

OLBIA. L'economia che va a cemento continua la sua discesa negli inferi. La crisi cancella posti di lavoro e moltiplica le ore di cassa integrazione, cresciuta del 300% in meno di due anni. Un'ecatombe silenziosa di posti di lavoro. In un anno gli occupati nell'edilizia nel nord dell'isola sono passati da 14mila a 7 mila e 600. Dimezzati. Le imprese si inventano sempre più forme creative di occupazione. Crescono i lavoratori part time. Operai assunti per 2 ore al giorno. Mentre dilagano le zone grigie, in cui i controlli non esistono e si lavora al ritmo di operai cinesi incatenati al telaio.

Il quadro da grande depressione arriva dalla Filca Cisl. Il segretario provinciale Alfredo Costa non lascia grandi spazi all'ottimismo. «Il 2010 è stato un anno orribile - dice -. Il 2011 si annuncia con lo stesso trend negativo. Continuiamo a firmare la cassa integrazione in deroga per le imprese. Ma ora molte attività vivono un nuovo dramma. Hanno esaurito le 52 settimane di ammortizzatori sociali e ora saranno costrette a licenziare i dipendenti». Ma non solo segnali di crisi. Ci sono settori che dimostrano una certa vitalità.

«Il sughero sembra in ripresa dopo alcuni anni di fortissima crisi - spiega il segretario provinciale aggiunto, Battista Imperio -. Le scorte ferme da tempo nei magazzini sono state esaurite. Sono cresciute le richieste di tappi. Anche il granito sembra mostrare segnali di ripresa, anche se più sfumati. Gli occupati in edilizia sono crollati. I dati della Cassa edile non lasciano spazio a dubbi. Gli iscritti sono crollati da 14mila a 7mila e 600. Mentre aumentano i lavoratori in nero. C'è una zona grigia in Gallura che sfugge a ogni controllo. Nell'area che va da Santa Teresa a Valledoria abbiamo tantissimi casi di operai assunti in nero. Ho visto tutto con i miei occhi. Lavorano alle cinque di sera con una lampadina che illumina il pavimento, mentre loro continuano a piastrellare sotto il diluvio. Situazioni agghiaccianti che denunciamo con forza. Ma il nostro è un grido inutile. C'è buona volontà degli ispettori dell'ufficio del lavoro. Ma per fare i controlli devono arrivare da Sassari. Sono troppo pochi. Non bastano. Serve la creazione di una sezione autonoma con più mezzi e personale in Gallura. Servono più controlli, più attenzione. Più vigilanza. Noi raccogliamo le denunce dei lavoratori costretti a firmare buste paga in cui vengono assicurati per due ore. Le altre otto le fanno in nero. In questa situazione non possiamo parlare di sicurezza sul lavoro».


Una novità che potrebbe avere qualche effetto sull'emersione del lavoro nero è l'indice di congruità. «Da quest'anno c'è l'obbligo - spiega Alfredo Costa - per i lavori pubblici e per quelli che superano i 70mila euro di garantire una presenza adeguata di operai all'interno di un un cantiere per portare a termine i lavori. Difficile credere che una maxi opera possa essere completata da un'impresa che ha assunto solo tre operai. Ci dovrà essere una proporzione tra entità dei lavori e assunti. Un modo concreto per contrastare il lavoro nero. Certo da solo non basta. Serve un cambio di mentalità. Serve maggiore coraggio per contrastare in modo efficace fenomeni che nascondono irregolarità. Come il part time, in edilizia quasi sempre è indice di una parziale evasione dei contributi. E basta contare quanti sono stati i morti sul lavoro nei cantieri della Gallura per capire quanto la sicurezza sul lavoro sia indispensabile. Nello stesso tempo ci deve essere uno sforzo da parte del sistema creditizio per andare incontro alle imprese che spesso si trovano costrette a vivere nell'illegalità. Lo Stato per primo ritarda nei pagamenti, mentre le banche chiudono i rubinetti del credito. Una situazione che rischia di portare al collasso il sistema. L'indice della crisi è tutto nel tracollo delle imprese che producono cemento. Una parte ha chiuso, c'è una contrazione del mercato del 30 per cento. Le altre aziende dell'indotto per ora si rifugiano nella cassa integrazione in attesa che la grande depressione scompaia».

© RIPRODUZIONE RISERVATA
(04 gennaio 2011)
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09/01/2011 19:04
 
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Re:
(sylvestro), 09/01/2011 19.04:




"a porto puddu e' diverso"

sara' l'effetto nomen omen...

[SM=p7579]
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Laplace77 :: Giornalismo è diffondere ciò che qualcuno non vuole si sappia; il resto è propaganda. (Horacio Verbitsky)

forum sulla bolla immobiliare - video sulla bolla immobiliare
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Re: Re:
laplace77, 16/01/2011 16.37:


...
sara' l'effetto nomen omen...

[SM=p7579]



[SM=g7576]
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15/05/2011 22:21
 
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Edilizia: Ance, in Sardegna settore in forte crisi (3)


(Adnkronos) - In Sardegna, il mercato immobiliare abitativo non evidenzia segnali di ripresa. A partire dal 2007, spiega il rapporto Ance, si e' assistito ad un forte ridimensionamento nel numero di abitazioni compravendute, che a fine 2010 ha segnato una flessione del 25,5%. I livelli di compravendite sono ritornati a quelli osservati a fine anni '90.

Anche quest'anno lo scenario appare a tinte fosche. Il primo trimestre del 2011 conferma il trend negativo delle compravendite in Sardegna con una flessione del 10,5% rispetto al primo trimestre 2010. Si tratta di un calo piu' rilevante rispetto alla media italiana (pari a -3,7%). La diminuzione delle compravendite di abitazioni nel primo trimestre 2011, e' da ascrivere sia agli scambi nei comuni capoluoghi (-9,0%), che nei comuni non capoluoghi (-10,9%).

Nel triennio 2009-2011 si riducono del 34% anche le risorse messe in campo dallo Stato per nuovi investimenti infrastrutturali. Una contrazione che sfiora il livello piu' basso degli ultimi venti anni. A fronte di 2,9 miliardi di euro messi a disposizione dai fondi strutturali europei e Fas per le infrastrutture e le costruzioni dell'isola, la Sardegna ne ha impegnato meno del 7% con il paradosso che a fine 2011 potrebbe dover restituire a Bruxelles circa 162 milioni di euro. (segue)

11/07/2011
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14/07/2011 23:35
 
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Nuoro, edilizia: il mattone ancora in crisi
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09/09/2011 09:39
 
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Mercato della casa in crisi: tempi di vendita lunghi, i proprietari fanno sconti (Fonte: Nuova Sardegna - di Paoletta Farina - 08/09/2011)

Rapporto Gabetti: quotazioni basse al centro storico Lu Fangazzu al top, cresce la richiesta a Porcellana

SASSARI. Calo del 10 per cento delle quotazioni immobiliari, tempi di vendita che si sono allungati a oltre sette mesi e proprietari pronti a fare sconti di quasi il 18 per cento rispetto all’offerta iniziale. Non naviga in buone acque il mercato della casa in città, secondo il report dell’Ufficio studi Gabetti che ha preso in esame l’andamento del primo semestre dell’anno. La crisi, quindi, investe, anche il mattone, tradizionale rifugio in tempi di tempeste finanziarie.

Il panorama attuale è caratterizzato da una grande offerta, e da una marea di invenduto: confermato che la mancanza di liquidità ritarda gli acquisti di appartamenti. E così, chi si trova nella necessità di vendere, abbassa i prezzi «anche nell’ordine del 17,5 per cento»...
09/09/2011 13:11
 
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01/04/2012 10:45
 
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08/05/2012 15:02
 
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Numeri da circolo polare antartico al culmine dell'inverno [SM=g1750163]

Erogazione mutui in Sardegna
[Modificato da (sylvestro) 08/05/2012 15:03]
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31/05/2012 10:32
 
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Sardegna: prezzi case in calo, crollo compravendite del 21% (Fonte: monitorimmobiliare.it - 05/10/2012)

Prezzi della case in calo in Sardegna nei primi sei mesi 2012. A fotografare il mercato immobiliare è un report dell'Ufficio studi di Tecnocasa. La città dove la contrazione dei prezzi è stata più forte è Carbonia (-10%), seguita da Sassari (-6%) e da Cagliari (-3,6%). Quasi invariate le quotazioni a Tortolì, Iglesias e Oristano (-0,5%). Anche più netta la sofferenza sui volumi di compravendite che segnano per la Sardegna in generale un -21,1%, con le maglie nere di Sassari (-25,7%), Nuoro (-24,9%), Cagliari (-23,1%, -18,8% nella provincia). L'analisi della domanda vede in testa la richiesta di trilocali e di bilocali, mentre l'offerta è più consistente in termini di trilocali e quadrilocali. Riguardo ai mutui, nel primo trimestre 2012 le famiglie sarde hanno ricevuto finanziamenti per l'acquisto dell'abitazione per 134,7 milioni di euro con una contrazione del 44,64% rispetto allo stesso periodo 2011. Il calo maggiore in provincia di Nuoro con quasi il 70% in meno dei volumi, Carbonia recupera il 32,18%.
24/10/2012 13:48
 
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Casa:Immobiliare.it, crollo prezzi -6,9% (Fonte: ansa.it - 24/10/2012)

CAGLIARI, 24 OTT - Nel primo semestre 2012 i prezzi sono crollati del -6,9%. Un calo che supera la media nazionale al -2,7%. Il numero degli annunci degli immobili in vendita è aumentato del 20% (media italiana +9%). Sono i dati dell'analisi del mercato residenziale di Immobiliare.it. Tutte le province sono interessate dal calo del prezzo medio. Record negativo a Nuoro (-20%); Tempio (-15,7%), Olbia (-14,3%), Iglesias (-11,5%). Contenute le riduzioni a Sassari (-8,5%), Oristano (-2,8%) e Cagliari (-2%).
29/10/2012 16:50
 
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Casa: crolla il mercato immobiliare (Fonte: ansa.it - 29/10/2012)

Confcommercio: transazioni in calo 50% in ultimi cinque anni

CAGLIARI, 29 OTT - Compravendite immobiliari in caduta libera: dal 2006 al 2011 la diminuzione delle transazioni e' stata del 32%. E il dato sembra destinato ad arrivare al -50% alla fine del 2012. Nella provincia di Cagliari l'andamento delle vendite mostra evidenti segnali di crisi e l'inizio del 2012 e' stato il peggiore degli ultimi anni, con appena 2472 compravendite nei primi sei mesi. Sono i dati di Fimaa-Confcommercio, federazione che riunisce 450 agenti immobiliari e mediatori della Sardegna.
[Modificato da marco--- 29/10/2012 16:52]
03/02/2013 09:29
 
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Da 500 a 85: crollano le compravendite (Fonte: lanuovasardegna.gelocal.it - di Valeria Gianoglio - 02/02/2013)

NUORO. Negli anni d’oro, erano circa 500 all’anno. Nelle ultime rilevazioni del 2012, nella sola Nuoro città, le compravendite immobiliari, sono scese ad appena 85 in un semestre. Un crollo precipitoso. Una vera miseria, che sta facendo annaspare le imprese edili, le agenzie immobiliari, le ditte di arredamento, e tenendo un intero settore con il fiato sospeso in attesa che arrivino tempi migliori.

Le ultime statistiche provinciali del mercato immobiliare residenziale elaborate dall’apposito osservatorio dell’Agenzia delle entrate, rivelano, insomma, quello che il senso comune e le chiacchiere da bar avevano già abbondantemente registrato: nel capoluogo barbaricino, quanto a case, non si batte chiodo. È difficilissimo venderle, quantomeno a un prezzo dignitoso, è altrettanto complicato acquistarle, soprattutto a un prezzo alla portata delle tasche ai tempi della crisi. Ottantacinque, dunque, appena 85 compravendite registrate all’Agenzia delle entrate, non si vedevano forse neanche nell’immediato secondo Dopoguerra. E c’è stato un calo ulteriore del 24,6 per cento rispetto al semestre precedente, mentre le quotazioni a metro quadro sono calate anch’esse, ma in misura percentuale minore: sono scese, infatti, solo dell’1,4 per cento.

A Nuoro città, la quotazione media a metro quadro delle case è di 1500 euro. In media, dunque, una casa di 90 metri quadri, costa 135mila euro. Ma ovviamente ci sono diverse oscillazioni tra un quartiere e l’altro. Comprare un appartamento al corso Garibaldi, ad esempio, costa ancora mediamente di più rispetto a zone di estrema periferia: nel primo caso, infatti, il prezzo si aggira sui 1750 euro al metro quadro – ed è la cifra media più alta che c’è a Nuoro – mentre, giusto per fare un esempio, chi ha comprato nella zona compresa tra piazza Su Connottu e via Ballero, ha speso una media di 1300 euro al metro quadro. In quest’ultimo caso conta, infatti, il fatto che molto probabilmente si è trattato di case da ristrutturare, visto che si tratta di un rione storico, che pullula di edifici dal fascino antico ma bisognosi anche di lavori. Di meno, si spende soltanto comprando a Testimonzos, e sicuramente non è un caso visto che si tratta di un rione abusivo, che da anni cerca di ottenere un pieno riconoscimento da parte del Comune, con annesse infrastrutture. Ma proprio avant’ieri, la vicenda che lo riguarda, è approdata in tribunale perché c’è una sentenza da rendere esecutiva che riguarda la confisca di 77 proprietà in quella zona.

Il dato più rilevante, e per certi versi anche più sorprendente, è invece il “più 9,2 per cento” di compravendite immobiliari registrato nel rione di Ugolio. Chissà, forse anche la vicinanza di uno dei più bei polmoni verdi di Nuoro, ovvero la pineta più amata dai podisti e dai cani, avrà esercitato una certa attrattiva. Così come la nascita di diverse nuove attività commerciali e servizi. La zona dell’ospedale San Francesco registra anche quotazioni medie per metro quadro superiori a molte altre zone di Nuoro: viaggia più o meno intorno ai 1600 euro al metro quadro. Ma la situazione generale delle compravendite immobiliari resta comunqhe molto difficile. Lo sa bene Alessandro Prina, responsabile provinciale della Fiaip, il sindacato degli agenti immobiliari, e componente dell’osservatorio immobiliare dell’Agenzia delle entrate – che annovera, anche come componenti esterni l’agronomo Enzo Ibba, l’ingegnere Paolo Marras, e il geometra Laura Schintu. «Il mercato immobiliare a Nuoro e provincia è statico – spiega Prina – siamo tornati alla situazione della fine degli anni Novanta. L’unica differenza è che ora le famiglie che hanno investito nell’immobiliare hanno molte difficoltà a rivendere le case, e sono costrette a svenderle, anche se Nuoro città, da questo punto di vista, è restìa. Non c’è equilibrio tra domanda e offerta. Come Fiaip a Roma abbiamo presentato una proposta per superare questo momento. Speriamo che la politica ci venga incontro».
16/05/2013 09:26
 
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In aumento chi ha bisogno di vendere e accetta tagli dei 20% su prezzi già al ribasso
A Cagliari sconti elevati (Fonte: Il Sole 24 Ore - di Cristina Giua - 16/05/2013)

In aumento chi ha bisogno di vendere e accetta tagli dei 20% su prezzi già al ribasso

Quasi impossibile oggi a Cagliari trovare un segmento dei mercato residenziale non in difficoltà. A partire dalle compravendite: «I prezzi sono scesi dei 15-20% rispetto a quelli che giravano durante il periodo di bolla immobiliare nel 2007-08», spiega Angelo Bianchi, presidente provinciale Fiaip. Ma attenzione, stiamo parlando di prezzi di partenza, perché in fase di trattativa gli sconti tolgono in media un altro 13-14 per cento. E negli ultimi mesi è aumentata la quota dei proprietari che ha fretta di vendere: «Arrivano ad accettare proposte anche dei 20% più basse rispetto alla prima richiesta», racconta Luca Manunta, agente Re/Max. Più contenuta l’erosione nel centro storico, «purché si tratti di immobili funzionali e riqualificati anche dal punto di vista energetico», segna la Gian Luigi Trudu, agente Tecnocasa. A queste condizioni mantengono il loro appeal zone centralissime — risistemate o con lavori di recupero in corso - come Castello Marina. Oppure zone semicentrali come San Benedetto, Monte Urpinu e Quartiere del Sole. Altrimenti le quotazioni sono condizionate dall’offerta elevata e dalla difficoltà di accesso al credito. «Mai visti così tanti cartelli vendesi in giro - sostiene Marco Mainas, presidente provinciale Fimaa che, parla di tempi di vendita record spesso vicini ai 9-10 mesi -, ci vogliono 6-8 mesi per avere risposta dalle banche su una richiesta di mutuo, e su dieci pratiche ne passano al massimo cinque». «La maggior parte delle compravendite che si stanno concludendo ora - riprende Bianchi - è senza mutuo o quasi tutta in liquidità». Pochi quindi gli investitori disposti a scommettere sul mattone, anche se un leggero ritorno della do manda d’affitto c’è. Ma i canoni si so no abbassati del io-10-12% nel giro di un anno e ci vogliono anche 2 mesi per chiudere un contratto.
[Modificato da marco--- 16/05/2013 09:33]
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Case in vendita in Sardegna: i prezzi continuano a calare (Fonte: a-zeta.it - di Explore Sardinia - 07/06/2013)

In questi tempi di crisi non si può certo dire che il mercato immobiliare in Italia stia vivendo un periodo felice, colpito soprattutto dalla scarsa propensione dei nostri connazionali nel richiedere mutui alle banche che, a loro volta, concedono sempre più difficilmente e a tassi d'interesse non sempre vantaggiosi. Tuttavia, se si analizzano i dati che periodicamente pubblicano l'Osservatorio del Mercato Immobiliare dell'Agenzia delle Entrate e tanti altri istituti di statistica, ci si rende conto che non tutti i mali vengono per nuocere. Ne è un esempio lampante la Sardegna: nell'isola al centro del Mediterraneo, apprezzata in tutto il mondo soprattutto per il suo mare e meta vacanze al centro dei desideri per migliaia di turisti, il prezzo delle case in vendita si è vertiginosamente abbassato e questo fenomeno pare non arrestarsi.
Secondo alcune fonti, nel mese di maggio 2013 il prezzo medio al mq delle case in vendita in Sardegna si attesta a 2513 euro, circa 200 euro in meno rispetto alla quota registrata due anni fa (quota che si riduce ulteriormente nel confronto con periodi ancora precedenti). Da ciò si desume che questo risulti un momento particolarmente favorevole per investire nel mattone in Sardegna.
L'affare diviene più vantaggioso se si decide di acquistare in zone dove il calo dei prezzi degli immobili è maggiore e la localizzazione risulta potenzialmente redditizia. Rientrano pienamente in questa categoria alcune zone dell'interno come la Barbagia, percorsa dalla catena montuosa del Gennargentu e circondata da boschi, laghi e fiumi, oppure alcune zone costiere ancora distanti dal turismo di massa ma che ospitano spiagge che nulla hanno da invidiare, ad esempio, a quelle della celebre Costa Smeralda: stiamo parlando della costa dell'Ogliastra, che occupa la fascia centro-orientale della Sardegna e che comprende alcune delle spiagge giudicate tra le più belle al mondo come Cala Goloritzé, Cala Luna e Cala Mariolu; oppure la costa dell'Oristanese, sulla sponda opposta, paradiso per gli amanti delle immersioni e del surf (Capo Mannu è una delle mete più apprezzate dai surfisti in Europa). A queste si aggiungono la selvaggia Costa Verde, con le sue dune di sabbia alte anche centinaia di metri e altre isolate località come Carloforte, suggestiva cittadina dell'isola di San Pietro, nel sud della Sardegna.
Il caso di quest'ultima località risulta particolarmente interessante: il mercato delle case a Carloforte è uno dei più redditizi in Sardegna perché le richieste di case vacanze per l'estate sono in continuo aumento ma i prezzi di vendita degli immobili rimangono invariati rispetto al passato, garantendo un investimento di sicura solidità.
Soprattutto per chi decide di investire nelle località di mare, l'acquisto di una casa in Sardegna significa poter beneficiare di una importante rendita che deriva dagli affitti stagionali e che non conosce crisi visto che sempre più turisti preferiscono per motivi economici le case vacanze agli hotel.
[Modificato da marco--- 07/06/2013 20:46]
08/10/2013 14:18
 
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Sardegna: prezzi immobili -14,4%
Sardegna: ancora in frenata mercato immobiliare (Fonte: a-realestate.it - 08/10/2013)

Dati Tecnocasa, cala anche ammontare mutui concessi per acquisto.

CAGLIARI, 8 OTT - Ancora in difficoltà il mercato immobiliare in Sardegna, dove la crisi stenta a far decollare le compravendite, con quotazioni che si registrano ancora in ribasso, complessivamente -14,4%. Secondo l'indagine effettuata da Tecnocasa e presentata oggi nella Biblioteca regionale, in provincia di Cagliari si perde il 15,9%, ma peggio fa quella di Sassari con un - 25,5%. In controtendenza, ma con volumi decisamente inferiori, la provincia di Nuoro, con un +14,1% e quella di Oristano con un +2,1%. Riguardo i capoluoghi di provincia, Cagliari ha fatto registrare una variazione negativa del 6,1%, seguita da Sassari (-6%) e Oristano con -4,7%. Tiene meglio Iglesias con un -2,3%, mentre a Tortolì il mercato resta stabile e Carbonia perde il 12,5%. Le famiglie frenano anche nella contrazione,dei mutui che registrano in Sardegna una variazione negativa del 33,37% rispetto al primo trimestre del 2012, passando da 78,22 milioni di euro a 39,17 milioni.
30/10/2013 14:15
 
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Immobili, a picco il mercato delle vendite "Ma la crisi è un'occasione per investire" (Fonte: unionesarda.it - 30/10/2013)

Crolla il mercato delle compravendite immobiliari in Sardegna. A denunciarlo sono la Confocommercio e la Fimaa. Il primo semestre di quest'anno conferma l'andamento negativo del decennio, anche se, gli esperti confermano che dalla crisi possano scaturire opportunità per chi vuole investire.

Cartelli con la scritta vendesi che rimangono affissi anche per mesi sui portoni dei palazzi. Ma anche le statistiche lo confermano: le compravendite degli immobili continuano a calare. La discesa è iniziata nel 2006 e anche i primi sei mesi del 2013 non fanno eccezione. La provincia di Cagliari perde il 18%, in linea con Nuoro (-19%) e Oristano (-18%). Rallentamento della caduta invece a Sassari col -8%. Sono i dati dell'analisi di Mercato immobiliare a cura dell'ufficio studi della Confcommercio illustrati questa mattina dal presidente della Confcommercio Sardegna, Agostino Cicalò, e dal presidente della Federazione mediatori agenti d'affari (Fimaa), Marco Mainas. La crisi, però, che può essere anche una buona opportunità di investimento, lo ha sottolineato proprio il presidente di Confcommercio Cicalò: "La curva è scesa davvero in basso - ha sottolineato - questo sembra il momento migliore per gli acquisti: ci aspettiamo tutti una inevitabile ripresa". Qualche segnale c'è già, sottolinea Mainas: "Rispetto al resto d'Italia - ha spiegato - soffriamo ancora perché in Sardegna gli effetti della crisi sono iniziati in ritardo. Ma già riscontriamo qualche progresso in prospettiva". Il 2013, confermano gli esperti di mercato, però è andato malissimo con un riallineamento verso il basso delle valutazioni degli immobili legato alla difficoltà, o almeno ai tempi lunghi, delle compravendite. Si registra anche una progressiva diminuzione delle erogazioni dei mutui ipotecari. Poi si aggiungono l'incertezza per gli sviluppi della situazione economica generale e dei costi fiscali dell'immobile. Il mercato ha raggiunto in Sardegna, secondo Confcommercio e Fimaa, i valori più bassi dall'inizio del decennio. Un esempio su tutti in provincia di Cagliari: nel 2006 si registravamo 8.580 transazioni di immobili residenziali. Il quadro, sei anni dopo, è cambiato: nel 2012 le compravendite sono state 4.782 con un calo del 44%. Ma a Sassari è andata anche peggio: nello stesso periodo -4.522 transazioni con un decremento del 52%.
08/11/2013 14:01
 
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Crollo del mercato immobiliare sardo: "A Cagliari crisi drammatica" (Fonte: castedduonline.it - 08/11/2013)

Non si arresta il calo del mercato immobiliare in Sardegna. Nel corso del primo semestre 2013 arrivano segnali poco incoraggianti. Tra gennaio e giugno il numero delle compravendite (meno di 5mila) è calato del 14,4% rispetto al primo semestre 2012. Situazione drammatica a Cagliari, Oristano, Nuoro e Sassari che perdono il 16% delle transazioni, a fronte del -14% osservato nei comuni minori (compresi Olbia, Tempio, Tortoli, Lanusei, Villacidro, Sanluri, Carbonia e Iglesias). Il dato conferma un trend già in atto nei quattro capoluoghi originari che nel 2012 hanno visto il mercato ridursi addirittura del 28,3% (-21,6% nelle altre aree città). I dati aggiornati del mercato immobiliare in Sardegna sono contenuti in una ricerca elaborata dal Centro studi della Cna Sardegna, nella quale si evidenzia come la crisi delle compravendite - iniziata nelle maggiori città sarde già nel 2005 (-1,5%) e poi nel 2006 (-4,3%) mentre il mercato continuava a tirare nelle altre aree di istituzione delle nuove province (oltre 17mila transizioni nel 2006) - ha gradualmente colpito tutta l’isola. Se sarà confermato il trend del primo semestre, alla fine del 2013 il mercato si attesterà su 7.700 compravendite nei comuni minori (56% in meno rispetto al 2006). E se ne stimano meno di 2mila nelle quattro città principali, contro le 4.500 del 2004 (-56% anche in questo caso). L’analisi della Cna rileva comunque qualche segnale di ripresa: nel secondo trimestre 2013 il calo si attenua passando dal -16% del primo trimestre al -12,9. Una dinamica, questa, che accade sia per i capoluoghi che per gli altri comuni, così come sta accadendo a livello Italia...
27/01/2014 12:23
 
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Ringraziando pax2you per questa segnalazione.

Sardegna: prezzi case in calo, record a Carbonia -12,5% (Fonte: a-realestate.it - 24/01/2014)

(ANSA) - CAGLIARI, 24 GEN - Prezzi delle case in calo in Sardegna nel primo semestre del 2013 rispetto agli ultimi sei mesi dell'anno precedente. Lo rileva l'Ufficio studi di Tecnocasa. Il decremento principale si registra a Carbonia con un meno 12,5 per cento. Allineati i due centri più importanti dell'isola: a Cagliari il bilancio conclusivo è del -6,1 per cento. Molto simile a quello di Sassari attestato al -6 per cento. Oristano scende del 4,7 per cento, mentre tengono di più (anche se comunque si registra una diminuzione) i prezzi a Iglesias e Olbia. Nel Sulcis il decremento è del 2,3 per cento, mentre in Gallura è leggermente superiore: -2,4 per cento. A Cagliari i prezzi più alti per un "signorile usato" si registrano in zona via Roma e Bonaria storica. Per la stessa categoria a Sassari in cima c'è Li Punti, seguito da Luna e sole, Sant'Orsola e Serra Secca.
09/05/2014 08:47
 
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sulla costa sud della sardegna si vende con ribassi del 30%, ma il mercato del lusso non conosce crisi (Fonte: idealista.it - 08/05/2014)

prezzi più bassi del 30% per una casa sulla costa sud della sardegna, oltre a una crisi nera per i locali commerciali nel centro di cagliari. il turistico di lusso invece funziona, ma spesso è difficile accontentare i troppo pretenziosi investitori stranieri. è un quadro frammentato quello descritto da alessandro onali, che a cagliari dirige l’agenzia remax, che può contare su quattro sedi e 34 agenti in tutta l’isola

ci faccia la fotografia del mercato immobiliare di cagliari
dobbiamo distinguere tra residenziale, turistico e turistico di lusso. nel residenziale, resistono gli affari sulla prima casa, tenuti in piedi anche dalle giovani coppie che si sposano, mentre nel turistico le cose vanno un po’ male perché le famiglie devono fare i conti con la situazione economica radicalmente mutata, che le costringe a rimandare l’acquisto delle seconde case. nel turistico c’è tanto invenduto, circostanza che ha portato ad un verticale abbassamento dei prezzi

qualche esempio?
oggi una casa a villasimìus, costa rei o a santa margherita di pula costa fino al 30% in meno rispetto a quattro anni fa

la crisi c’è anche nel settore lusso?
no, qui le cose vanno meglio, ma gli acquirenti sono soprattutto stranieri e le richiedono con caratteristiche molto particolari. aumentano anche le locazioni di lusso, ci sono clienti disposti a spendere anche 100 mila euro al mese per affittare una villa. ad esempio madonna, tramite il suo agente, ha messo sul piatto 250 mila euro per l’affitto di una villa nel mese di agosto. l’ha richiesta con 10 camere, vicina al mare, e nella zona di porto rotondo

agli affitti come vanno?
c’è un aumento della richiesta, circa il 20% in più rispetto al passato. l’italia è ancora oggi il paese con il più alto numero di proprietari in europa, ma questo trend sta diminuendo perché la gente decide di vendere, un po’ per la crisi del mercato del lavoro, ma anche per approfittare di un’occasione che magari difficilmente ritorna

vi aspettavate questa tendenza?
no, e infatti ci stiamo specializzando anche in locazioni, cercando degli agenti specifici che si occupino degli affitti. non era mai successo prima

quali sono gli immobili più venduti?
nel residenziale, il trilocale con prezzo medio tra 130 e 180mila euro al mq. qualche cliente propone in vendita un trilocale per comprare un quadrilocale (prezzo medio 200/260 mila) approfittando del momento buono dei prezzi
nel turistico, abbiamo richieste per immobili di prestigio che però spesso non riusciamo a soddisfare perché con troppe pretese, oppure vendiamo il classico appartamento da 200 mila euro. stanno invece scomparendo dal mercato quelle villette da 400 mila euro in media, che fino a qualche anno fa erano il taglio classico preferito da professionisti come medici, avvocati e ingegneri

come vanno invece gli affari con gli immobili commerciali?
è crisi nera. locali commerciali, capannoni, negozi, non si vende nulla da tempo. credo che il problema sia direttamente collegato alla crisi del mondo delle imprese e in generale all’economia che non cresce. qui a cagliari è molto evidente: le vie storiche dello shopping come via garibaldi e via dante sono dominate dalle serrande abbassate su locali vuoti e sfitti

dal punto di vista strategico come avete affrontato la fase di crisi?
credo sia ormai vecchio parlare di crisi, il punto è che il mercato è cambiato per sempre e non si torna più indietro. noi consigliamo ai clienti di abbellire la casa, di renderla presentabile togliendo foto o quadri, verniciandola all’interno, ripulendo magazzini e terrazze che spesso diventano ripostigli. il cliente deve valorizzare la casa in vendita, e su questo i nostri consulenti stanno facendo dei corsi

i pro e i contro del web nel mondo dell'agente immobiliare
ormai da tempo il marketing si fa soprattutto sul web, e gli agenti immobiliari devono essere sempre aggiornati sulla tecnologia, perché chi non lo fa rimane fuori.
i dispositivi mobili ci hanno permesso di lavorare da qualsiasi posto e in qualunque momento, qualità importantissime per il nostro lavoro, che si fa ovunque e senza orari. la condivisione delle foto degli immobili sono un altro strumento efficace così come lo sono i social network: abbiamo notato che facebook ci ha aiutato a vendere di più. ma ci sono anche aspetti poco rassicuranti

quali?
su alcuni portali non sempre è chiara la distinzione tra privati e agenzie. un privato tende a essere meno obiettivo perché è di parte, mentre gli agenti sono più affidabili. su internet abbondano anche i finti agenti immobiliari, e davanti al rischio truffe bisogna stare sempre all’erta. prima di ogni trattativa occorre verificare ogni singolo documento, e credo che in questo senso si stia andando sempre più verso la certificazione degli immobili. come un elettrodomestico o altri beni, anche una casa deve essere garantita
30/06/2014 12:09
 
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Cna, mercato case in caduta nell'isola (Fonte: ansa.it - 30/06/2014)

In Sardegna nel 2013 compravendite -13,7%, nel 2012 -23%

(ANSA)-CAGLIARI,30 GIU- Ancora crisi nel mercato immobiliare. Il 2013 si è chiuso con un nuovo calo delle compravendite del -13,7%, che arriva dopo il crollo del -23% del 2012. Lo scorso anno in tutta l'isola sono state vendute 9.772 abitazioni, nuove o usate, 1.556 in meno rispetto al 2012. Il residenziale si è dimezzato rispetto alle medie del triennio 2004-2006 quando erano circa 21mila le compravendite. Lo ha ricordato la Cna per la quale bisogna puntare sulla riqualificazione del patrimonio edilizio inutilizzato.
03/07/2014 08:48
 
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A Cagliari si ferma la discesa dei prezzi, domanda in ripresa (Fonte: Casa 24 Il Sole 24 Ore - 03/07/2014)

Segnali contrastanti sul residenziale cagliaritano: dopo i primi mesi dell’anno vivaci a livello di compravendite — almeno in parte “drogato” dallo sconto sulle imposte di registro partito dal 1° gennaio 2014 il mercato è tornato a planare. «La domanda abitativa non manca, anzi è in crescita — riferisce Luca Manunta, agente Re/Max - La difficoltà resta l’accesso al credito, anche se da parte delle banche qualcosa si sta sbloccando». Ad aver quasi raggiunto il punto di equilibrio sono invece i prezzi sul cartelli vendesi "La discesa si è fermata — conferma Angelo Bianchi, presidente provinciale Fiaip — dopo un abbattimento delle quotazioni intorno al 20% circa rispetto a quelle raggiunte fino al 2006)". In questo scenario si è mantenuto vivo l’interesse di chi cerca casa in zone centrali come Castello o Marina, dove l’erosione dei prezzi c’è stata ma in maniera più contenuta rispetto al resto della città. Hanno mantenuto appeal anche immobili di qualità in zone non proprio centrali come San Benedetto, Monte Urpinu e Quartiere del Sole. Continua una certa vivacità nel segmento affitti. «Molta la richiesta per appartamenti sotto 1500 euro al mese — fa il punto Marco Mainas, presidente provinciale Fimaa — è complicato però incrodare domanda e offerta, malgrado i canoni in ribasso, circa il 10% nel giro di un anno e la tanta disponibilità di appartamenti da locare».
01/08/2014 09:57
 
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Prezzi giù ville Porto Cervo ma quella da sogno costa 30mln (Fonte: a-realestate.it - 31/07/2014)

(ANSA) - CAGLIARI, 31 LUG - Prezzi delle ville a Porto Cervo in calo mediamente del 30 per cento rispetto al 2007. A parte le eccezioni: La Celvia, Romazzino e Li Capriccioli mantengono quotazioni da capogiro con case da sogno sul mare che vengono ancora acquistate per 30 milioni di euro da acquirenti stranieri. Il mercato, però, in generale si muove. Non tanto per i costi di manutenzione delle case, ma per un ricambio generazionale. È il risultato di un approfondimento del Centro Studi del Gruppo Toscano sul mercato immobiliare della Costa Smeralda. Il profilo di chi decide di vendere? Circa 60 anni, proprietario di lunga data che ha acquistato casa all'inizio degli anni Ottanta. E che trascorre solo parte delle proprie ferie in Sardegna, al massimo una decina di giorni. Prezzi più accessibili. Un tipico esempio è Pantogia: oggi si può acquistare un trilocale con vista mare a 250mila euro, oppure Cala del Faro. Qui un bilocale vale sui 300mila euro, una cifra tutto sommato abbordabile rispetto ai valori del 2007. I russi, negli anni passati protagonisti del mercato, si vedono poco, probabilmente a causa della guerra in Ucraina. Mentre si prevedono acquisti da parte degli arabi, che hanno fatto importanti investimenti nell'area di Olbia. Tra gli stranieri si registra la presenza di inglesi, tedeschi e francesi. Ma anche italiani, soprattutto manager e imprenditori. "Le compravendite di immobili importanti, oltre un milione di euro, sono ripartite questa primavera - afferma Giovanni Cuda, consulente Area del Gruppo Toscano in Sardegna - Ciononostante prevediamo ancora un lieve calo delle quotazioni nei prossimi mesi, soprattutto per le abitazioni lontane dal mare". (ANSA).
04/01/2015 11:58
 
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Prezzi immobiliari Cagliari 2011 - 2014


Vedi anche: Andamento dei prezzi di richiesta per immobili in Italia a partire dal 2011 (Immobiliare.it)
[Modificato da marco--- 08/01/2015 20:54]
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