Rio Tinto taglia 14mila posti per ridurre il debito
Il colosso del settore minerario Rio Tinto annuncia il taglio di 14 mila posti e si appresta a vendere un certo numero di attività per ridurre l'indebitamento, che è salito a quasi 40 miliardi di dollari. Il progetto, oltre al taglio dei posti di lavoro e la vendita di asset significativi, include anche la riduzione degli investimenti 2009 a 4 miliardi di dollari dai 9 previsti. Il gruppo, quotato al London Stock Exchange, ha precisato che il dividendo relativo all'esercizio 2008 sarà mantenuto ai livelli di quello precedente. A fine ottobre il debito di Rio Tinto ammontava a 38,9 miliardi di dollari, in calo di 3,2 miliardi rispetto a giugno. L'amministratore delegato del gruppo, Tom Albanese, ha tuttavia escluso che sia necessario ricorrere a un aumento di capitale, sottolineando che il gruppo «minimizzerà i costi operativi e di capitale, portandoli a livelli appropriati, fino a quando non si vedranno segni credibili e significativi di recupero nei mercati in cui opera». Allo stesso tempo, Rio Tinto «mantiene le opzioni strategiche di crescita». Albanese si è detto quindi tranquillo sulla posizione finanziaria delle società e ha spiegato che alcuni progetti saranno ritardati, mentre altri saranno direttamente cancellati.