Fiat, cassa integrazione per 50mila dipendenti
Da oggi «ferie forzate» per quasi 50mila addetti del Gruppo Fiat, che fino al 12 gennaio saranno in cassa integrazione. Una fermata, che coinvolge praticamente tutti gli stabilimenti italiani del Gruppo torinese.
Il mercato italiano dell'auto che, a novembre, ha registrato una flessione del 29,46%, è investito dalla crisi che ha toccato a livello mondiale il settore. Domani a Torino è previsto l'incontro, programmato da tempo, tra azienda e sindacati per discutere dell'integrativo ma, come sottolinea Giorgio Airaudo della Fiom torinese, «sarà inevitabile parlare di quanto sta avvenendo. È un incontro che avviene a fabbriche chiuse e questo non è un segnale positivo».
Ma, secondo Airaudo, «il vero epicentro della crisi è l'indotto dell'auto, che a Torino per il 40-50% lavora per Fiat ma per il restante 50% per Peugeot, Renault, Bmw». E l'indotto è concentrato in gran parte nella provincia di Torino, per un totale di 75.000 addetti di aziende che, negli ultimi tre mesi, hanno registrato un calo del fatturato del 50%. «La chiusura di Mirafiori colpisce - ha detto ancora Airaudo - ma la vera situazione drammatica riguarda l'indotto».