Vertice Ue: no al «piano per l'Est», sì allo sblocco dei canali del credito
LA PROPOSTA UNGHERESE - La Repubblica ceca, che presiede l’Unione europea, e diversi altri Paesi europei hanno nel frattempo espresso la loro opposizione al «Programma multilaterale europeo di stabilizzazione e integrazione» proposto dall'Ungheria, uno dei Paesi più colpiti dalla crisi. E questo nonostante i pericoli prospettati dal premier Gyucsany: «I bisogni di rifinanziamento dell’Europa centrale potrebbero raggiungere quota 300 miliardi di euro, ossia il 30% del pil della regione», si legge nel documento in cui viene presentata la proposta, che suggerisce la creazione di un fondo tra i 160 e i 190 miliardi di euro e sottolinea come una crisi dell’Europa dell’est potrebbe avere effetti sistemici globali. Tra i Paesi più coinvolti da questo «effetto domino» ci sarebbe anche l'Italia, che insieme ad Austria e Grecia ha «accumulato più esposizione sul debito della regione».