Bolla immobiliare - 29° Parte

---

... relativa, la mia preoccupazione principale è rivolta alla disoccupazione e alle inevitabili negative conseguenze che produrrà.
L'aspetto che più mi inquieta è che questa volta, in caso di crollo, temo che non vi saranno rimedi, i tassi sono già stati drasticamente ridotti e gli Stati si sono già indebitati a livelli stratosferici.

---

...infatti, dopo aver letto recentemente i commenti di Passera sull'aumento dei debiti "difficilmente esigibili" delle banche italiane...mi sono incominciato a preoccupare e tenermi informato...
...poi ho visto tale articolo...che, è giusto precisare, è la previsione più pessimistica (tra tre previsioni) che Société Genérale fa...
se aggiungiamo anche il report del GEAB e la situazione della disoccupazione che in Europa deve ancora scoppiare (nei prossimi mesi) e aggiungiamo quanto negli USA sta continuando ad avvenire con i mutui... credo che sia uno scenario più che fattibile.

Quello che mi preoccupa è il divario sociale che si verrà a creare in Europa e in particolar modo in Italia fra la gente con i debiti e quella senza.
Siccome probabilmente lo scenario sarà deflattivo (anche se secondo me sempre di pochi punti percentuali ---max 2-3 %) per i prossimi 5-10 anni... chi avrà debiti si troverà sempre più nei guai (leggi potenziale scontro sociale) e chi non li ha...sarà tentato a ridurre i consumi (visto che gli conviene) o effettuarli quando realmente gli servono.
Ciò avrà effetti disastrosi sulla disoccupazione. Probabilmente chi manovra attualmente le redini di questa crisi ci sta preparando psicologicamente a questo: cioè i famosi "stress test" li stanno facendo sulla popolazione e stanno studiando le reazioni e quanto possono tirare la corda (leggi quante notizie brutte darci un pò alla volta...e mantenere contemporaneamente un livello di fiducia tale che il sistema continui a sopravvivere [per loro!]).
A sua volta la disoccupazione indotta continuerà ad alimentare la spirale...e a quel punto probabilmente dovremo rivedere anche il sistema pensionistico e sanitario (la maggior spesa del PIL nei paesi dell'EU ed in particolare dell'Italia).
Il lato positivo è che in periferia, chi sarà in grado di capire e avrà buon senso, cercherà di aumentare la collaborazione fra cittadini: leggi scambio di beni direttamente (orto, lavori, ecc) e quindi aumenterà la socializzazione. In città purtroppo credo che succederà il contrario.
Quindi finirà l'epoca del quasi tutti abbiamo qualcosa per fare una vita semidecente...ma i divari sociali aumenteranno a dismisura...e gli anziani non potranno più godersi la pensione (immaginiamo i giovani o quarantenni di oggi).
In questo scenario i prezzi delle case mi sembra un argomento molto relativo: probabilmente chi dovrà vendere (gli indebitati o persone che hanno perso il lavoro e avranno estremo bisogno di soldi) svenderà (rapportato ai valori attuali) a valori probabilmente inferiori al 50% di quelli attuali. Gli altri semplicemente si terranno "la roba". Chi comprava per investimento ci perderà e pochi di questi ultimi si renderanno conto che è meglio vendere perdendoci poco che tenersi qualcosa che non riacquisterà mai più il valore di oggi (quindi la maggior parte si terrà l'immobile in attesa di tempi migliori). Insomma il mercato immobiliare sarà una qualcosa di nicchia...(come sarebbe giusto che sia in tali frangenti).
Il mercato delle ristrutturazioni probabilmente sarà l'unico che rimarrà con "transazioni" di molto superiori alle compravendite.
Spero di sbagliarmi...e di prevedere correttamente solo l'aumento della solidarietà e collaborazione fra cittadini (leggi conseguente aumento onestà ed eliminazione "alla radice" della classe dirigente attuale).
Buona notte

Tony