In Italia si confonde continuamente il patrimonio con il reddito.
Molte, moltissime famiglie hanno immobili comprati per due soldi in tempi remoti e che fino ad oggi non gli sono costati una lira.
La tipica casetta al mare/lago/montagna o il tipico appartamento (magari anche due o tre) affittato a due soldi illudono l'italiano medio di avere un patrimonio.
In realta' un patrimonio "immobile" (e per definizione una casa lo e') e non produttivo
non identifica necessariamente ricchezza.
La ricchezza e' data dal rapporto tra entrate e uscite correlata con la capacita' di risparmio
LIQUIDO e DISPONIBILE IMMEDIATAMENTE e, nella tipica situazione reddituale italiana, un esborso di 1000 o 2000 euro l'anno
non e' affatto residuale e pesa non poco sul tipico bilancio familiare che, ricordiamolo, in genere non supera i 3000 euro al mese.
Oltretutto l'immobile da 200mila euro che si poteva tranquillamente vendere a 180mila fino a qualche mese fa a chiunque possedesse un po' di capitale e una situazione di reddito tale da accendere un mutuo,
oggi andra' in competizione contemporanea con migliaia di immobili simili e con una platea di acquirenti falciata nel numero e
impossibilitata ad indebitarsi (anche in maniera ragionevole e sostenibile, non solo per gli affezionati del mutuo culla-tomba).