03/09/2010 10:15 |
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In città non si muove più un mattone nel 2009 costruzioni al minimo storico (Fonte: Repubblica Bologna - di Eleonora Capelli - 03/09/2010)
Altro link: In città non si muove più un mattone nel 2009 costruzioni al minimo storico
Cantieri più che dimezzati rispetto a cinque anni fa. Capuzzimati: "Tanti non ritirano i permessi in Comune, non potendo partire". Al duro momento generale si somma la precarietà della amministrazione locale
La crisi del mattone morde ancora e la ripresa non si affaccia all´orizzonte. Nel 2009 a Bologna si è raggiunto il record negativo di nuove costruzioni e di ristrutturazioni private, con cifre ancor più basse rispetto al 2008, considerato l´annus horribilis dell´edilizia. Un indicatore preciso è quello degli oneri di urbanizzazione secondaria incassati dal Comune: nel 2009 furono poco più di 4,9 milioni di euro, un´ulteriore flessione rispetto al 2008 che aveva visto entrare nelle casse di Palazzo d´Accursio poco più di 5,2 milioni. Una piccola cartina di tornasole (cui poi nel bilancio si aggiungono gli oneri di urbanizzazione primaria) che si può calcolare a partire da quanto viene destinato agli enti religiosi, che hanno a disposizione il 7% del totale: quest´anno, 344.154 euro.
E´ il punto più basso degli ultimi anni, ma per rendersi conto della difficile congiuntura bisogna pensare che in cinque anni questa cifra si è più che dimezzata, calando quasi del 66%. Gli oneri di urbanizzazione secondaria sono un indicatore affidabile, perché si tratta dei soldi che chiunque costruisca o ristrutturi un immobile in città deve versare per "risarcire" la comunità, che poi deve provvedere ai servizi, al verde pubblico e alle infrastrutture. Nel 2004 questa cifra (sempre calcolata a partire dai fondi destinati alle confessioni religiose) arrivava a 11,4 milioni di euro, nel 2005 si superava quota 11 milioni, mentre nel 2006 e nel 2007 già si avvertiva una forte contrazione del mercato con 8,1 e 7,7 milioni. Quest´anno si è scesi sotto quota 5 milioni, e gli operatori faticano a vedere l´uscita dal tunnel.
«Sui grandi interventi edilizi ha pesato la crisi del mercato finanziario. Noi oggi ci troviamo nella situazione in cui rilasciamo dei permessi di costruire che rimangono in Comune e "scadono" senza essere ritirati - dice Giacomo Capuzzimati, direttore del dipartimento Qualità della città del Comune -. Oppure passano i 12 mesi fissati per l´inizio dei lavori senza che questi inizino effettivamente». «Il mercato non è brillante, le nuove iniziative stentano a partire e in più a Bologna c´è anche la crisi dell´amministrazione - conferma Carmine Preziosi, direttore del Collegio costruttori -. Molti strumenti urbanistici ci saranno solo nel 2011, con la nuova giunta. Questo spiega una situazione di sostanziale stabilità rispetto al 2008, che comunque ci allontana dalla ripresa».
Per ripartire si guarda ai comparti di Navile e Lazzaretto. Nel primo dei due casi, un primo lotto affidato dall´impresa Valdadige all´architetto Cino Zucchi ha ottenuto il permesso di costruire, e si sta preparando il cantiere che darà alla luce case per il libero mercato e palazzi di edilizia residenziale pubblica. Gli altri tre comparti di cui si sta occupando l´architetto milanese sono in fase di progettazione. «È un momento in cui tutti guardano il concorrente e chiedono: a te come va? C´è grande prudenza - spiega Zucchi -, ma bisogna provare a rispondere con un´architettura di qualità». Al Lazzaretto, invece, l´impresa Frascari costruzioni ha ottenuto il via libera per dare inizio alla trasformazione della grande area che aspetta l´arrivo del People mover.
Vedi anche: E la Grande stazione resta al palo "Ormai fermi da ventiquattro mesi" (Fonte: Repubblica Bologna - di Marco Bettazzi - 03/09/2010) [Modificato da marco--- 03/09/2010 15:12] |
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