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Bolla immobiliare - 11° Parte

Ultimo Aggiornamento: 23/06/2009 18:34
07/08/2008 01:06
 
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Per una volta potrei essere aver fatto io la Cassandra?
«Subito 20mila nuove case» - Polemica sul piano Tremonti


Il ministro annuncia altri alloggi per il 2009. Il sindacato degli inquilini: «Una vera e propria truffa»

ROMA - A Palazzo Chigi è il giorno di Giulio Tremonti. Dopo aver incassato il sì definitivo del Parlamento alla manovra, il ministro dell'Economia presenta le linee guida della Finanziaria 2009. Ottenendo le lodi del sottosegretario alla presidenza del Consiglio Gianni Letta: con l'approvazione della manovra «che si deve a Giulio Tremonti» il governo, ha spiegato Letta, ha realizzato «una grande novità, forse una rivoluzione». La Finanziaria, annuncia Tremonti, verrà approvata «entro settembre» assieme al ddl bilancio. «La Repubblica italiana si è impegnata al pareggio di bilancio entro il 2011» e per quanto riguarda il governo si tratta di «un impegno che la Repubblica italiana intende rispettare».

NUOVI ALLOGGI - Quella della presentazione della Finanziaria è per Tremonti anche un'occasione per illustrare ai giornalisti il «Piano casa del governo Berlusconi» un piano che «è in avanzata fase di definizione», e che prevede «già dal prossimo anno 20 mila nuovi alloggi«. Le nuove case verranno costruite, spiega Tremonti, «sul modello del social housing applicato nelle Regioni». Secondo il ministro, si tratta di un «impegno che siamo assolutamente in grado di mantenere». Tremonti ne sottolinea la novità ricordando che «negli ultimi anni l'edilizia pubblica ha costruito solo 1900 alloggi».

SUNIA - Ma le cifre fornite dal ministro non tranquillizzano il Sunia: sul piede di guerra il Sindacato Unitario Nazionale Inquilini e Assegnatari secondo il quale il ministro dell'Economia, Giulio Tremonti, annuncia 20.000 case nel 2009 «e intanto ne cancella 12.000». Con l'approvazione alla Camera del decreto legge che anticipa la manovra è diventata legge dello Stato «una vera e propria truffa», dice il segretario nazionale del Sunia Luigi Pallotta, sottolineando che si tolgono 550 milioni di euro destinati nel 2007 all'emergenza abitativa, ed in particolare alle famiglie disagiate sottoposte a sfratto, per destinarli ad un fondo nazionale che dovrà finanziare un "piano casa" tutto da definire entro sei mesi (gennaio 2009), che dovrà successivamente essere attuato dalle Regioni e dai Comuni. Stando alla lettura del testo approvato il piano «già si profila come l'ennesimo sostegno ai costruttori nostrani che per effetto della crisi vedono crollate le compravendite», sostiene il segretario. Altri alloggi in proprietà, quindi, che «non servono a nulla e vanno nella direzione opposta alla necessità che lo stesso Governo e gli stessi costruttori hanno, sino a poche settimane fa, dichiarato: quella di costruire e recuperare alloggi in locazione a canoni sostenibili dai redditi delle famiglie in cerca di abitazione».

OBAMA E ROBIN TAX - Circa la Robin Hood Tax Tremonti ha spiegato che i soldi derivati dalla tassa sono serviti a «evitare ulteriori riduzioni della spesa sociale: i quattro miliardi di maggiori imposte da quel settore saranno utilizzati per risparmiare tagli in settori sociali per noi meritevoli» ha detto Tremonti, che ha anche precisato che la carta sociale «sarà finanziata oltre che da fondi pubblici anche da contributi dal settore privato, e in più con sconti che verranno dal settore del commercio». Anche altri Paesi applicheranno la Robin Hood Tax ma Tremonti ha spiegato, con una battuta, che non chiederà il diritto d'autore, nemmeno al candidato alla presidenza degli Stati Uniti. «Sulla Robin Hood Tax - ha detto il ministro durante la conferenza stampa per illustrare la Finanziaria - nessuno ha diritto di autore e non intendiamo chiedere diritti d'autore al candidato alla presidenza d'America. Ma Obama - ha ricordato il ministro - vuole tassare i guadagni dei petrolieri per dare ad ogni famiglia americana 1.000 dollari».

«LA CRISI? DIFFICILE DIRE QUANDO FINIRA'» - Guardando oltre i confini nazionali il ministro dell'Economia ha detto che «è difficile definire la tempistica della crisi internazionale. «La crisi c'è, è in qualche modo sospesa, ma si manifesta a precipizio e all'improvviso».

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