Prezzi immobiliari - dati e previsioni

Versione Completa   Stampa   Cerca   Utenti   Iscriviti     Condividi : FacebookTwitter
Pagine: 1, 2, 3, [4], 5, 6, 7, 8
marco---
00lunedì 23 giugno 2014 14:04
Casa.it: prezzi -5,2% rispetto a giugno 2013
Immobiliare, Casa.it: prezzi in calo del 5,2% rispetto a giugno 2013 (Fonte: simplybiz.it - 23/06/2014)

Sarà durante l’appuntamento di Eire, rassegna riservata alla community del Real Estate che da domani al 26 giugno occuperà gli spazi di Fieramilanocity, che Casa.it presenterà la nuova edizione del suo Osservatorio Immobiliare, aggiornata al primo semestre 2014, commentando il marketing digitale dedicato all’immobiliare con gli interventi di Daniele Mancini, amministratore delegato di Casa.it, e partecipando alle tavole rotonde “il digitale come fattore di sviluppo del mercato immobiliare” e “Digital Marketing e Real Estate”.

Il portale immobiliare, informa una nota, ha confezionato un report, l’Osservatorio Immobiliare, che sulla scorta dei dati presenti in un database di oltre 700.000 annunci immobiliari, mette a disposizione un’analisi dettagliata sull’andamento e le tendenze del mercato immobiliare residenziale.

Panoramica sul mercato: come è e come viene vissuto

L’Osservatorio Immobiliare di Casa.it offre una doppia chiave di lettura sull’andamento del mercato: quella estrapolata dai dati sulla domanda e offerta e quella ricavata dalle sensazioni dominanti in chi vorrebbe vendere o acquistare casa.

Partendo da quest’ultima, l’indagine condotta in primavera su un campione di utenti di Casa.it ha evidenziato che la maggioranza degli italiani (80%) ritiene che nei primi 6 mesi dell’anno il valore degli immobili nella zona in cui risiede sia diminuito. Emerge, inoltre, che per il 54% degli utenti questo è un momento favorevole per l’acquisto di un immobile.

Alla base di tale convincimento c’è la diffusa sensazione che la discesa dei prezzi continuerà anche nei prossimi 6 mesi e che ci sia una maggiore possibilità di contrattazione. Se però si guarda alla propensione alla vendita, il 71.6% del campione non intende mettere in vendita il proprio immobile nel timore di svenderlo.

L’ottimismo degli utenti di Casa.it su un possibile “disgelo” del mercato immobiliare residenziale acquista spessore sia alla luce dell’incremento delle richieste di mutui rilevato a partire da gennaio 2014, sia per il fatto che nella prima metà dell’annola domanda di case è tornata a crescere in maniera più consistente rispetto alla fine del 2013. Anche su fronte dell’offerta, continuano ad aumentare le abitazioni messe sul mercato (+6,4% vs. giugno 2013).

Dall’Osservatorio Immobiliare di Casa.it si ricava che, a livello nazionale i prezzi rappresentativi degli immobili in offerta sul mercato sono effettivamente diminuiti in media del 5,2% rispetto a giugno 2013. Permane tuttavia una consistente divaricazione, che l’Osservatorio stima in un 9,4%, tra le quotazioni proposte da chi offre e quelle di chi cerca casa: una distanza che di certo non agevola il raggiungimento di un compromesso soddisfacente.

Le tipologie abitative

La composizione del mercato immobiliare dal punto di vista delle tipologie abitative in offerta vede attualmente una buona disponibilità nei tagli più ampi (4 e 5 o più locali) che, insieme, pesano per una quota che va dal 53,4% del Sud e Isole al 59,3% del Centro Italia.

Altrettanto consistente è l’offerta di abitazioni da 50 a 100 mq. (bilocali e trilocali), specialmente nelle regioni del Sud e nelle Isole dove costituiscono il 43,4% degli immobili in vendita. Nel regioni del Centro e del Nord Italia, le stesse tipologie occupano rispettivamente una quota del 37,8% e 34%. I monolocali, invece, assorbono quote residuali, fatta eccezione per il Nord Italia (11%).

Chi vuole acquistare casa nelle regioni del Nord cerca in primo luogo trilocali (33%) e bilocali (22%), ma sono ben rappresentati sia i quattro locali (18%) che i monolocali (17%). Al Centro e Sud Italia la domanda è ripartita in modo omogeneo su tutte le tipologie, con una lieve prevalenza delle grandi superfici (5 locali e più), seguite da trilocali, quadrilocali, e bilocali.

L’Osservatorio Immobiliare di Casa.it analizza in profondità l’andamento e le tendenze del mercato immobiliare residenziale a Torino, Milano, Roma e Napoli. Ecco in dettaglio la situazione città per città:

TORINO

Il primo semestre del 2014 non è stato foriero di novità positive per il mercato immobiliare torinese. Sotto la Mole, infatti, continua la discesa dei prezzi delle abitazioni che fa segnare un brusco calo del -5,3%. Cresce, invece, ma solo di decimi di punto (0,5%), il prezzo che i potenziali acquirenti sono disposti a investire. L’importo che rappresenta l’ideale punto di incontro tra le richieste di chi vende e chi compra si situa oggi a poco meno di 2.300 euro al metro quadro, ma la distanza tra le quotazioni delle parti rimane vicina al 9%.

A Torino, oltre il 50% dell’offerta riguarda bilocali e trilocali, mentre i monolocali sono appena il 7% del totale. Nel primo semestre 2014, inoltre, è cresciuta l’offerta di appartamenti di grandi dimensioni (dai 4 a 5 o più locali), che oggi rappresentano insieme oltre il 41% dell’offerta. La domanda di abitazioni, invece, si concentra per oltre il 60% dei casi sui bilocali e sui trilocali. Le grandi metrature attirano solo il 30% del totale della domanda, mentre i monolocali sono richiesti dal 7% dei potenziali acquirenti.

MILANO

Alla fine del primo semestre 2014 la discesa dei prezzi degli immobili in vendita a Milano ha fatto segnare un calo medio del -4,3%.

Dal lato della domanda, i valori stazionano sempre intorno ai 3.400 euro al mq. e il punto di incontro ideale per concludere l’acquisto è fissato lievemente al di sopra dei 3.500 euro al metro quadro.

A Milano oltre il 60% dell’offerta riguarda bilocali e trilocali, mentre i monolocali sono solo il 6% del totale. Nel primo semestre 2014 è cresciuta l’offerta di appartamenti di grandi dimensioni, dai 4 a 5 più locali, che oggi rappresentano insieme oltre il 30% dell’offerta. Nelle zone centrali della città prevale l’offerta di appartamenti con taglio superiore ai 120 metri quadri, mentre in semicentro ed in periferia l’offerta di bilocali e monolocali è superiore a quella dei quadrilocali.

La domanda di abitazioni si concentra per oltre il 70% dei casi su bilocali e trilocali. Le grandi metrature interessano solo il 14% del totale della domanda, mentre i monolocali vengono cercati dal 9% dei potenziali acquirenti.

ROMA

Dopo i cali superiori al 6% registrati a fine 2013, nei primi sei mesi dell’anno i prezzi offerti sul mercato immobiliare di Roma sono rimasti pressoché stabili (-1,8%).

Nella Capitale, il valore medio resta fra i più alti di’Italia con quasi 4.000 euro al metro quadro. Risulta in flessione (-2,1%) il prezzo che indica la disponibilità d’investimento da parte degli acquirenti e che si colloca vicino ai 3.600 euro al metro quadro. La forbice fra il prezzo offerto e quello domandato, tuttavia, rimane vicina all’8%, indicando che la strada per trovare un punto di equilibrio fra domanda e offerta è ancora lunga.

A Roma il 50% dell’offerta riguarda appartamenti da due o tre locali. Nel primo semestre 2014 è cresciuta la disponibilità di appartamenti nei tagli più abbondanti (quadrivani, pentavani o più), che oggi rappresentano insieme il 47% dell’offerta.

La domanda di abitazioni si concentra per oltre il 50% dei casi sui bilocali e trilocali. Non sono da meno le grandi metrature, che attirano il 40% del totale della domanda rispetto ai dati ricavati dall’offerta, si denota un buon equilibrio sia per i bilocali che per i trilocali. Anche sulle grandi metrature, i quadrilocali in particolare, le percentuali tra venditori e acquirenti coincidono in linea generale. Il fatto che ci siano corrispondenze fra domanda e offerta in termini di distribuzione delle stesse non significa però che il mercato sia in equilibrio. Infatti spesso l’offerta non combacia con la domanda, oltre che nel prezzo, anche per la localizzazione.

NAPOLI

A Napoli il primo semestre 2014 non ha modificato la tendenza del mercato, caratterizzata processo di repricing dell’offerta che vede i valori calare in media del 4,4%. D’altra parte, anche la domanda non dà segnali di ripresa, anzi, segna un nuovo calo in termini di costo al mq. disposta a spendere (-4,6%). lo scarto percentuale fra i due valori rimane intorno al 10% e non si prevedono gradi modifiche sui sei mesi restanti.

Il 50% dell’offerta nel capoluogo campano riguarda gli appartamenti di grandi dimensioni, ovverosia oltre i 120 metri quadri. Bilocali e trilocali, con il loro 45% complessivo, si spartiscono l’altra fetta dell’offerta. Nel primo semestre 2014 è cresciuta soprattutto l’offerta di appartamenti di grandi dimensioni che oggi, da soli, rappresentano il 30% dell’offerta sul mercato.

A Napoli la domanda di abitazioni si divide piuttosto equamente fra chi cerca i trilocali (30%) e gli appartamenti di grandi dimensioni (45%). Per quanto riguarda la ricerca di abitazioni dalle dimensioni ridotte (non superiori ai 50 mq.), questa concerne il 9% del totale dei potenziali acquirenti. Nei primi sei mesi del 2014 la domanda è tornata a crescere soprattutto nelle zone di migliore qualità abitativa della città a ridosso della costa.
marco---
00sabato 28 giugno 2014 20:52
Friuli Venezia Giulia: 1° trimestre 2014 prezzi in calo tra il 5 e il 10% rispetto allo scorso anno
Il valore degli immobili usati mai così bassi. I dati dei primi mesi dell'anno (Fonte: udinetoday.it - 27/06/2014)
marco---
00giovedì 3 luglio 2014 11:18
Prezzi abitazioni 1° trimestre 2014: -4,6% rispetto al 1° trimestre 2013
ISTAT: prezzi abitazioni 1° trimestre 2014: -4,6% rispetto al 1° trimestre 2013
marco---
00venerdì 4 luglio 2014 09:12
Crollo verticale del prezzo delle case (Fonte: opinione.it - di Vittorio Alfieri - 04/07/2014)

E' ancora stagione di saldi sul 'mattone'. Il metro quadro si fa sempre più conveniente, con lo sconto che diventa a doppia cifra. A monitorare le quotazioni sul mercato è l'Istat, che registra un nuovo, l'ennesimo, calo per i prezzi delle abitazioni, ormai inferiori del 10,4% rispetto a quattro anni fa, quando la rilevazione è cominciata. D'altra parte sono due anni che l'Istituto di statistica non fa altro che registrare ribassi. All'inizio a scendere erano solo i listini delle vecchie case, non più di prima mano, ma poi, a partire dallo scorso anno, hanno iniziato a diminuire anche le nuove. Insomma se si potesse parlare di deflazione anche per gli immobili, sarebbe di certo questo il caso, con tutto ciò che ne consegue.

L'Italia è infatti, come noto, un Paesi di proprietari, che fonda buona parte della propria ricchezza sul valore del patrimonio immobiliare. La forte flessione registrata per gli immobili già da tempo presenti sul mercato è infatti stata leggermente mitigata dal piccolo rialzo osservato, nello stesso periodo, per le nuove case (+0,8%). Tuttavia negli ultimi mesi anche le abitazioni 'fresche di vernice' hanno iniziato a segnare un calo dei prezzi. Prezzi ancora giù, in primi tre mesi -4,6% su anno - Nei primi tre mesi del 2014 l'indice dei prezzi delle abitazioni acquistate dalle famiglie, sia per fini abitativi sia per investimento, è sceso dello 0,7% sul trimestre precedente e del 4,6% nel confronto annuo.

Il calo interessa soprattutto gli immobili già esistenti, non più di 'prima mano' (-5,3%), ma calano anche i prezzi delle nuove case (-2,6%). Lo rileva l'Istat nelle stime. Si conferma così ''la tendenza al calo congiunturale e tendenziale dei prezzi delle abitazioni in atto da oltre due anni'', spiega.

Peccato che le rilevazioni dei prezzi siano iniziate solo 4 anni fa e non 8 anni fa, nel 2006, quando eravamo ai massimi in termini di prezzi. [SM=g6957]
marco---
00venerdì 4 luglio 2014 10:33
Tecnocasa: nei prossimi due anni il valore delle case in Sicilia calerà tra il 5 e il 10 per cento
Casa, in Sicilia quotazioni in caduta libera (Fonte: gds.it - di Salvo Ricco - 04/07/2014)
marco---
00lunedì 7 luglio 2014 07:00
marco---
00lunedì 7 luglio 2014 12:30
marco---
00lunedì 7 luglio 2014 13:33
Tecnocasa: dal 2007 prezzi zone periferiche -32%, zone centrali -26,6%
Tecnocasa: dal 2007 prezzi zone periferiche -32%, zone centrali -26,6% (Fonte: ilghirlandaio.com - 07/07/2014)
marco---
00venerdì 11 luglio 2014 11:09
Prezzi 2004-2014
Addio mia casa (Fonte: Panorama - di Stefano Caviglia - 16/07/2014)

Ingrandisci
marco---
00domenica 13 luglio 2014 10:26
Genova: dal 2006 prezzi diminuiti del 20%
Case, aumentano le vendite ma non i prezzi (Fonte: genova.repubblica.it - di Raffaele Niri - 13/07/2014)
marco---
00giovedì 17 luglio 2014 10:09
Trieste prezzi usato -30% rispetto al 2007-2008 prezzi nuovo -12%
Trieste, valori giù anche in classe A (Fonte: Il Sole 24 Ore - di Cristina Giua - 17/07/2014)
marco---
00sabato 19 luglio 2014 09:46
Piemonte: variazione prezzi immobiliari 2007-2013 (Fonte: radiogold.it - 18/07/2014)
marco---
00lunedì 21 luglio 2014 09:24
Prezzi in sofferenza nell’area euro e anche l’Italia non fa eccezione (Fonte: repubblica.it - 21/07/2014)

Nuova contrazione dei prezzi delle case. Nell'area euro nel primo trimestre hanno subito un calo dello 0,3 per cento rispetto ai tre mesi precedenti, secondo il rapporto diffuso da Eurostat. Nell'ultimo trimestre del 2013 i prezzi degli immobili abitativi avevano già registrato un meno 0,8 per cento. Nel frattempo è proseguita, ma attenuandosi, la flessione dei prezzi nel paragone su base annua: meno 0,3 per cento nel primi trimestre 2014 a fronte del meno 1,5 per cento registrato sul finire dello scorso anno. In Italia, riporta Eurostat, nel primo trimestre i prezzi delle case sono diminuiti dello 0,6 per cento dai tre mesi precedenti, dopo un meno 1,8 per cento a fine 2013. Nel confronto su base annua hanno segnato un meno 4,5 per cento dopo il meno 5,3 per cento precedente. Secondo gli esperti è difficile stabilire quando sarà possibile parlare di ripresa degli investimenti. (r.rap.)
marco---
00domenica 27 luglio 2014 17:06
Milano: andamento prezzi immobiliari
Dati immobiliare.it al 27/07/2014
marco---
00domenica 27 luglio 2014 17:12
immobiliare.it: andamento prezzi immobiliari
Andamento dei prezzi di richiesta per immobili in Italia - immobiliare.it

Nel riquadro "Inserisci un luogo in cui ricercare" potete ricercare i dati relativi ad una specifica città o provincia, di seguito la fotografia al 27/07/2014.

marco---
00mercoledì 13 agosto 2014 08:40
Prezzi bassi ancora a lungo (Fonte: Libero - di Attilio barbieri - 13/08/2014)

Link alternativo: Prezzi bassi ancora a lungo

La ripresa nel mercato immobiliare si fa attendere ed è sempre più difficile vendere a prezzi ragionevoli. Dal 2008 a oggi in molte zone d'Italia le case si sono svalutate del 50%. Ma se è difficile per chi vende non va meglio a quanti comprano: qual è il prezzo giusto? E cosa dobbiamo aspettarci per i prezzi? Saliranno o continbueranno a calare? Risponde Giampaolo Corsini, amministratore delegato di Prelios Valuations, società che si occupa di valutazioni sul patrimonio immobiliare e che insieme ad altre quattro è impegnata nella valutazione dei cespiti immobiliari degli istituti di credito per conto di Bankitalia. «Tutto dipende dallandamento dell’economia. Nell’immobiliare ci troviamo in una fase di mercato caratterizzata da una bassa volatilità. I prezzi sono scesi molto e ci sono tuttora i presupposti a livello macroeconomico perché le quotazioni rimangano ferme o ricomincino a salire».
Si, ma come comportarsi?
«Una famiglia in cerca dell'immobile da abitare deve sì sforzarsi di acquistarlo al miglior prezzo possibile ma le valutazioni che entrano in gioco in questo caso sono molteplici. Un investitore deve avere ben altra attenzione al prezzo».
Che segnali arrivano dal mercato in questi mesi?
«In questo momento stanno rientrando in Italia i grandi investitori istituzionali esteri perché sono convinti che il nostro mercato nel breve-medio termine possa dare delle soddisfazioni, con ritorni interessanti. Questo ci fa ritenere che nel medio periodo le quotazioni siano destinate a crescere». Non c'è il rischio che la revisione degli estimi catastali in arrivo dopo anni di gestazione, possa frenare la ripresa delle quotazioni?
«La modifica degli estimi era un passaggio atteso e inevitabile che aiuterà a fare un po' di chiarezza su questo mercato. Nel breve non dovrebbe portare a un aumento dell'Imu. Certo, in prospettiva ci sarà un adeguamento, per gli immobili classati in maniera non adeguata, soprattutto nei centri storici delle città».
Quanto tempo ci vorrà alla fine per vedere le quotazioni in ripresa?
«Come dicevo non è più un problema immobiliare. Oramai i valori si sono assestati su un livello basso. Le variabili che possono influire sui corsi del mattone a questo punto sono due: l’andamento dell’economia in generale e l’accesso al credito per chi voglia acquistare. Fintanto che l'economia non ripartirà e non ci sarà un allentamento nelle stretta creditizia, sarà ben difficile vedere i valori immobiliari risalire».
In che zone d’Italia si possono fare dei buoni affari?
«I privati di solito investono sulla zona che meglio conoscono. Quella in cui abitano. Solitamente guardano alla città in cui vivono, al massimo alla provincia. Ed è giusto che sia così perché diversamente rischierebbero di fare pessimi affari. Per gli istituzionali la prospettiva cambia radicalmente. Le piazze a cui guardano sono sempre le solite: Roma e Milano, vale a dire le città che garantiscono più di altre la piena occupazione degli immobili».
marco---
00giovedì 14 agosto 2014 09:31
Previsioni immobiliari / I prezzi delle case continueranno a scendere? (Fonte: ilsole24ore.com - di Michela Finizio - 13/08/2014)

Luca Dondi (direttore generale di Nomisma)
Sì, caleranno ancora. In media del 4/5% su base annua. Stimiamo che alle condizioni economiche date ci sia ancora un margine di ridimensionamento nell'ordine del 10% tra i valori di mercato attuali e le capacità di una parte della domanda.
E' chiaro che si tratta di un discorso strettamente legato alle dinamiche creditizie, una politica più espansiva del settore bancario ridurrebbe il gap e quindi la pressione ribassista. Ma oggi ci sono condizioni per un'attenuazione della selettività, non ancora per un ritorno a politiche espansive. Dal punto di vista dei prezzi, la flessione sarà generalizzata, anche se più intensa nei comuni minori e nell'hinterland dei grandi centri.

Mario Breglia (presidente di Scenari Immobiliari)
La discesa forte è alle spalle. Ora il mercato è molto diversificato, anche se non siamo ancora in zona positiva. La media dice meno 1,5 per cento, ma la variazione tra le zone sarà intensa.

Paola Ricciardi (managing director di REAG Real Estate Advisory Group)
La crisi immobiliare italiana si è concretizzata molto più in relazione alle quantità compravendute, calate di circa il 50%, piuttosto che sui valori, questi ultimi ridottisi in media fra il 10 ed il 20%, mostrando non solo una maggiore resilienza rispetto al numero di transazioni ma anche rispetto a quanto registrato all'estero.
Questo rappresenta, tra l'altro, uno dei motivi che ha creato le condizioni secondo cui all'estero (in particolare in UK, Germania e nei Paesi nordici) i prezzi abbiano ricominciato a crescere da tempo, mentre da noi si ritiene che il lento processo di riprezzamento immobiliare – reso possibile da una minore necessità di liquidare le immobilizzazioni in ragione di un basso livello di indebitamento delle famiglie – debba ancora finire il proprio corso.
Le previsioni dunque sono improntate ad una lenta prosecuzione riflessiva dei prezzi ancora per tutto il 2014 (con una riduzione su base annua del 3-4%) e anche per la prima parte del 2015 (ma con una riduzione pari alla metà di quella prevista per il 2014) per poi avere una lenta stabilizzazione tra la fine del 2015 ed il 2016.
Secondo le analisi recenti del Fondo Monetario Internazionale, infatti, il nostro mercato ha pressoché raggiunto un livello di sostenibilità dato sia dal rapporto redditi/prezzi abitazioni che da quello canoni/prezzi.
marco---
00sabato 16 agosto 2014 09:45
Varese: tra il 2007 e il 2013 prezzi crollati del 38%
Il fisco e la crisi uccidono il mattone (Fonte: laprovinciadivarese.it - 16/08/2014)
marco---
00venerdì 12 settembre 2014 15:03
Fiaip: tra il 2007 e il 2014 prezzi immobiliari -35%
Fiaip, cresce del 5% la domanda di case. Prezzi:-35% in 7 anni (Fonte: italiaoggi.it - 12/09/2014)

L’andamento del mercato immobiliare stenta a ripartire in Italia nonostante i primi buoni segnali di una crescita complessiva della domanda: +5% nel primo trimestre 2014. A frenare gli acquisti sono l’enorme tassazione e il timore di accertamenti tributari sulle transazioni immobiliari, in virtù di una legislazione penalizzante nei confronti degli spostamenti di capitale connessi al mercato immobiliare, secondo la federazione degli agenti immobiliari, la Fiaip. E questo nonostante i prezzi delle case siano scesi di circa il 35% dal 2007 a oggi, secondo i risultati dell’Osservatorio congiunturale del centro studi Fiaip. In particolare, nel primo semestre 2014 gli “sconti” per il residenziale hanno raggiunto una media del 18% e del 20% per gli immobili commerciali e d’impresa. E si è ridotta la “ forbice” tra prezzo richiesto e prezzo offerto entro il 10%, frutto del timido allineamento dell’offerta alla domanda. Inoltre, è aumentato il numero delle richieste di locazioni (+4%) per le famiglie con figli e i single.
marco---
00lunedì 15 settembre 2014 09:29
Prezzi e tassi giu: ora a Milano si compra un terzo di casa in più (Fonte: Corriere Economia - 15/09/2014)

Il fenomeno lo conoscono bene gli analisti di Borsa: i risparmiatori comprano quando i titoli sono ai massimi e vendono quando sono ai minimi. Alla regola non sfugge evidentemente il mercato della casa, perché mentre gli scambi continuano a languire le condizioni di acquisto, per l’effetto combinato della diminuzione dei prezzi, sono le migliori da anni a questa parte. Ad esempio a Milano oggi a parità di disponibilità economiche è possibile comprare un appartamento del 27% più grande di quello che si poteva acquisire cinque anni fa: con 70 mila euro in contanti e la disponibilità a spendere 500 euro al mese per un mutuo, infatti, si possono ottenere 53 metri quadrati, contro i quasi 42 acquistabili nel 2009. A Roma il miglioramento sfiora il 30%. Nella media delle principali città italiane l’incremento medio è del 30,9%. Un medesimo confronto effettuato sull’arco dei 10 anni dà risultati meno netti: l’aumento di potere d’acquisto degli acquirenti è solo dell’1,6% in media ma con oscillazioni notevoli: nel capoluogo lombardo si compra il 5% in più di superficie, a Roma 1’11,9% in meno. Il risultato è quello di un’analisi che abbiamo condotto partendo dal dati medi di prezzo rilevati da Nomisma e quelli dei mutui. Per la nostra simulazione abbiamo ipotizzato un prestito a 20 anni a tasso fisso; con il finanziamento variabile però i risultati cambierebbero di poco. Le città che nell’arco del quinquennio hanno registrato un maggiore aumento dei potere d’acquisto sono Firenze, dove l’incremento delle superfici ottenibili sfiora addirittura Il 40%, e Bologna, con il 36%; Bari, che ha il risultato peggiore del lotto, comunque fa segnare +25%. Rispetto a 10 anni fa i potenziali acquirenti nella condizione più favorevole sono ancora quelli di Firenze (+14,4%) e Bologna (+14,2%); la performance peggiore è quella di Roma dove, a parità di condizioni, nel 2004 si potevano comprare quasi 61 metri contro i 53 attuali. Un altro indicatore della convenienza dell’acquisto in questa fase di mercato lo si può ricavare mettendo a confronto mutui e canoni di locazione; usando sempre come base dati l’ultimo Osservatorio dl Nomisma, rilasciato lo scorso luglio, si può ricavare che ad esempio a Milano una casa di 80 metri quadrati
usata nel semicentro costa 320 mila euro e ha un affitto medio mensile di 1.200 euro. Impiegando l’equivalente dei canone in un mutuo fisso a 20 anni alle condizioni attuali si possono finanziare ben 192 mila euro, cioè il 60% del valore dell’immobile. A tasso variabile, però con tutti i rischi connessi, si otterrebbero addirittura 228 mila euro, quindi oltre il 70% dei valore. In periferia un modesto bilocale costa 130 mila euro e richiede un canone da 600 euro all’anno. Con questa somma si finanziano a 20 anni a tasso fisso 95 mila euro mentre a tasso variabile con l’equivalente dei canone si finanziano 115 mila euro, praticamente il costo della casa. Ancora più evidente il fenomeno a Roma, dove gli affitti in proporzione costano di più che a Milano: se infatti nel semicentro una casa da 80 metri costa 320 mila euro l’affitto mensile richiesto è di 1.400 euro. A tasso fisso si otterrebbero 224 mila euro, con il variabile si salirebbe addirittura 266 mila euro. In periferia una casa modesta costa 140 mila euro e l’affitto medio è di 650
euro; a tasso fisso si finanzierebbero 103 mila euro, a tasso variabile 124 mila. E evidente che se le banche, una volta che i prezzi si stabilizzassero, si mettessero a dare, con le dovute garanzie. mutui anche superiori al‘80%, il mercato delle periferie si sbloccherebbe e, a catena, anche quello degli immobili di maggior valore, per la semplice ragione che si tratta soprattutto di operazioni di sostituzione, dove chi vuole comprare non riesce a farlo perché non trova acquirenti finanziabili per l’immobile da cedere.
marco---
00lunedì 15 settembre 2014 13:59
I prezzi immobiliari nel caso di scenario economico avverso
Stress test e banche UE: lo scenario di crisi sistemica ipotizzato dall’EBA (Fonte: economy2050.it - 12/06/2014)

...Inevitabilmente l’improvviso deterioramento del contesto economico/finanziario si estenderebbe anche al settore immobiliare, soprattutto in quei paesi dove il livello dei prezzi è poco compatibile con l’andamento dei fondamentali macroeconomici: la caduta dei prezzi per gli immobili residenziali nella Ue sarebbe di circa il -14% nel triennio in termini assoluti, differenziata come riportato in tabella...
marco---
00mercoledì 17 settembre 2014 08:44
Mercato immobiliare: la situazione rimane ancora difficile (Fonte: lultimaribattuta.it - 17/09/2014)

...Quindi, secondo le sue considerazioni, il settore immobiliare italiano potrà realmente ripartire in tempi brevi?

Non fraintendetemi. Io ho parlato di una piccola ripresa del numero delle compravendite, riscontrata analizzando i dati del primo semestre 2014. Bisogna assolutamente scindere questo argomento da quello dei prezzi. Ad aver innescato questa grande crisi è stato proprio il brusco calo delle vendite, da cui è scaturito un crollo dei prezzi di oltre il 35% sul comparto residenziale. Dunque, prima di parlare di ripresa vera e propria, bisognerà fare in modo che la vendita e l’acquisto delle case aumentino vertiginosamente e di conseguenza aspettare il tanto atteso rialzo dei prezzi. Solo allora potremo finalmente parlare di un mercato immobiliare italiano in netta ripartenza. Ma, dal mio punto di vista non avvera’ in tempi così brevi come invece tutti ci auguriamo.

Chi però è costretto a vendere per ottenere liquidità deve fare i conti con la realtà di un mercato depresso. Quanti sono ancora gli italiani che propongono i loro immobili in vendita a prezzi esorbitanti?

La domanda mi offre uno spunto per fare chiarezza su questo argomento. A mio modo di vedere, oltre alle cause sopra elencate, ciò che ha contribuito in maniera imponente al blocco, è stata la mancanza di consapevolezza da parte dei venditori del forte calo dei prezzi subito dalle abitazioni. Sono moltissimi i casi di persone che decidono di vendere il proprio immobile senza allinearsi ai prezzi dettati dal mercato. Ed in questa maniera non fanno altro che tenere la propria casa invenduta. Immettere sul mercato immobili a prezzi esorbitanti è controproducente per tutti...
marco---
00domenica 21 settembre 2014 15:02
Dai massimi dei 2007 le quotazioni degli immobili sono precipitate quasi del 50%
In sei anni le case giù del 47% (Fonte: Libero - di Attilio Barbieri - 21/09/2014)

Mai così male da vent’anni. Dai massimi dei 2007 le quotazioni degli immobili sono precipitate.
E non danno segni di ripresa.


Nemmeno una briciola dei 23 miliardi di euro assegnati dalla Bce alle banche italiane nella prima asta dell’operazione Tltro andrà in mutui. Il primo round dell’operazione di rifinanziamento a lungo termine, questo significa l’acronimo impronunciabile inventato dai simpaticoni di Francoforte e Bruxelles, è stato un flop anche per questo. Sui 400 miliardi teoricamente disponibili da qui alla fine dell’anno, le banche europee ne hanno chiesti 83 scarsi. Nonostante i tassi stracciatissimi, l’Eurotower presta allo 0,15%, la richiesta è stata scarsa perché gli istituti non sanno come impiegarli questi soldi. O perché sono imbottiti di liquidità, come le banche tedesche, oppure perché la clientela si guarda bene dal domandare denari in prestito, come nel caso dell’Italia. Così il bazooka di Draghi si è trasformato in una fionda. L’unica voce che avrebbe potuto ridurre gli istituti a un maggior coraggio è stata però esclusa dalle operazioni finanziabili con i soldi europei: i mutui. Viste le quotazioni reali dei mattone, crollate quasi dei 50% negli ultimi sei anni, non mancano le occasioni. Al di fuori dei centri storici e delle località di tendenza, ad esempio Portofino, dove i prezzi possono addirittura essere superiori a quelli del 2007, nel resto d’Italia c’è stato un crollo. Un trilocale che sei anni or sono quotava 300mila euro, oggi si vende facilmente a poco più di 180mila. Ammesso di trovare i compratori e, soprattutto, una banca che finanzi almeno in parte l’acquisto. E qui avrebbero potuto entrare in gioco le linee di credito dell’operazione Tltro. Ma non è un caso se il mattone è al di fuori dei perimetro di utilizzo dei fondi Ue «Politiche monetarie espansive rischiano di creare una bolla speculativa sui mercati finanziari e immobiliari», ha tuonato ieri il ministro delle Finanze tedesco, Wolfgang Schaeuble, dal G20 di Cairns in Australia. Le quotazioni immobiliari, in effetti, sono tornate quasi ai valori del 2008 in molti Paesi. Ad esempio nelle aree metropolitane dell’Inghilterra, in Belgio e in Svezia. Non da noi dove restano ai minimi degli ultimi 20 anni. Che sul mattone continui a spirare una brutta aria lo confermano pure i dati sullo stock di unità immobiliari in pancia agli istituti di credito. Si tratta delle case escusse ai mutuatari insolventi. Ebbene, ce ne sono almeno 120mila pronte per andare all’asta, ma i banchieri non lo fanno perché la vendita potrebbe chiudersi anche dopo tre o quattro aste andate deserte. Con ribassi, guarda caso, superiori al 40%. Per non parlare poi delle quotazioni del nuovo, calate anche a 900 euro ai metro quadro, a fronte dei costi di costruzione fra i 1000 e i 1200 euro. Il rischio bolla, dunque, più che remoto è inesistente. Ma la scelta della Ue non è casuale: come ha spiegato sempre il falco Schaeuble «una politica monetaria accomodante, riduce la spinta alle riforme strutturali». L’Italia è bene che resti sulla graticola e faccia innanzitutto quella del lavoro. Ma a queste condizioni il nostro mercato immobiliare rischia di rimanere depresso per i prossimi dieci anni. Altro che bolla!
marco---
00martedì 23 settembre 2014 09:29
Previsioni Re/Max
Dario Castiglia, Re/Max: "il 2015 non porterà la ripresa che tutti pensavano, continuerà l'erosione dei prezzi" (Fonte: idealista.it - 22/09/2014)

In questo momento il settore immobiliare deve puntare sulla professionalità degli addetti ai lavori e dar vita a nuove iniziative capaci di coinvolgere i consumatori (venditori e acquirenti). ma nulla può cambiare davvero se non si rimette in moto la macchina italia. Non ha dubbi Dario Castiglia, presidente e amministratore delegato di Re/Max Italia, nel pronunciare queste parole durante un incontro con i giornalisti, nel corso del quale ha presentato l'andamento del gruppo e le previsioni per il 2015, anno che non porterà "la ripresa che tutti pensavano, l'erosione dei prezzi continuerà."

Parlando delle previsioni per il futuro, Castiglia ha spiegato che per i prossimi due anni si configura un andamento altalenante. A causa delle condizioni economiche, non si vede all’orizzonte una forte ripresa.
a tal proposito ha evidenziato la fragilità del nostro paese rispetto ad altre realtà, come ad esempio la spagna che ha avuto il coraggio di “affrontare di petto certe situazioni”. il quadro appare piuttosto chiaro: “con una crescita anemica, il mercato non va da nessuna parte”. Secondo quanto sottolineato dal presidente di re/max italia, il 2015 “non porterà quella ripresa che tutti pensavano, l’erosione dei prezzi continuerà anche nel prossimo anno”. ecco quindi che diventa indispensabile pensare a strategie capaci di determinare risultati e dar vita ad iniziative volte a coinvolgere non solo gli addetti ai lavori, ma anche i consumatori

illustrando alcuni dati, castiglia ha evidenziato il fatto che negli ultimi quattro anni il comparto delle agenzie immobiliari in franchising a livello nazionale ha subito un calo di oltre il 40%. in questo contesto, re/max italia è riuscita a mantenere sostanzialmente inalterato il numero di agenzie sul territorio, registrando un calo pari al 3%. il gruppo – approdato in italia nel 1996 – ha chiuso il 2013 con un fatturato aggregato pari a 57.992.576 di euro, segnando un +22% rispetto al 2008, anno in cui ha preso il via la crisi del settore immobiliare

risultati positivi per raggiungere i quali, però, è necessario mettere in campo strategie e iniziative ben precise, attraverso le quali intercettare e cogliere le opportunità del mercato. re/max italia punta in particolar modo su due aspetti: il potenziamento della squadra di sviluppo, in vista di una stabilizzazione del mercato e di una ripresa della fiducia, e l’acquisizione di nuovi network

per continuare a crescere anche in un contesto poco favorevole, re/max ha poi messo nel piatto una serie di iniziative: dalla settimana dell'acquirente agli eventi no provvigioni e saldi immobiliari, passando per il weekend open house. il tutto con una grande attenzione per le nuove tecnologie, elemento indispensabile in un settore in profondo cambiamento
marco---
00martedì 23 settembre 2014 13:42
Asti: rispetto al 2006, i valori medi di mercato sono scesi di circa il 30%
Compravendite di case giù del 50% Calati di un terzo i valori di mercato (Fonte: lanuovaprovincia.it - 22/09/2014)
marco---
00giovedì 25 settembre 2014 08:57
Dati Tecnocasa sul 1° semestre 2014
Mercato immobiliare: prezzi ancora giu', compravendite in ripresa (Fonte: edilone.it - di Olimpia Ogliari - 25/09/2014)

...Nelle grandi città la diminuzione dei valori nel primo semestre del 2014 è stata del 3%, del 3,1% nei capoluoghi di provincia e del 3,4% nell’hinterland delle grandi città...
marco---
00giovedì 25 settembre 2014 13:44
Ringraziando stelafe per questa segnalazione.

Global Real Estate Trends (Fonte: gbm.scotiabank.com - 28/03/2014)

marco---
00venerdì 3 ottobre 2014 13:49
Giù ancora i prezzi delle case (Fonte: borsaedintorni.it - 03/10/2014)

Crollano i prezzi delle case che dal 2010 sono scesi di ben l’11,2 per cento. La crisi continua a colpire il settore immobiliare e la flessione continua imperterrita anche nel secondo trimestre del 2014. È quanto diffuso dall’Istat. L’indice dei prezzi delle case acquistate dalle famiglie è sceso dello 0,6 per cento rispetto al trimestre precedente e del 4,8 per cento sul 2013. L’istituto di statistica sottolinea che tali ribassi sono dovuti principalmente al calo dei prezzi delle abitazioni esistenti (-5,7 per cento sul 2013) e di quelle nuove ( -2,7 per cento su base annuale). Per quanto concerne invece le stime preliminari riferite al secondo trimestre dell’anno in corso, sono orientate ancora sul persistere di una debolezza ed una flessione dei prezzi delle abitazioni. Rispetto al 2010, come anticipato, l’indice dei prezzi delle abitazioni registra un calo superiore dell’11,2 per cento, derivante soprattutto dalla flessione delle abitazioni esistenti (giù del 16 per cento), mentre la variazione per le abitazioni nuove risultano positive, anche se di poco: + 0,3 per cento.
marco---
00sabato 4 ottobre 2014 10:04
Casa, poca offerta ma i prezzi scendono (Fonte: Corriere della Sera - di Francesca Basso - 04/10/2014)

marco---
00martedì 7 ottobre 2014 09:00
Questa è la versione 'lo-fi' del Forum Per visualizzare la versione completa clicca qui
Tutti gli orari sono GMT+01:00. Adesso sono le 00:55.
Copyright © 2000-2024 FFZ srl - www.freeforumzone.com