Prezzi immobiliari - dati e previsioni

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00mercoledì 25 marzo 2015 13:48
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00mercoledì 25 marzo 2015 13:51
Prezzi immobili: si allontanano ancora le prospettiva di una risalita al 2017
Ringraziando pax2you per questa segnalazione.

Nomisma: compravendite residenziali in crescita di oltre il 10% nel 2015, ma prezzi in calo fino al 2017 (Fonte: casa24.ilsole24ore.com - di Emiliano Sgambato - 25/03/2015)

Compravendite residenziali confermate in ripresa di oltre il 10% sulla scia degli ultimi dati rilevati dalle Entrate e grazie alla spinta dei mutui, che nel corso dell’anno cresceranno del 30%. Per i valori al metro quadro si allontanano ancora le prospettiva di una risalita, a causa soprattutto dello scenario di stagnazione. Per il 2015 si prospetta un nuovo calo delle quotazioni mediamente dell'ordine dei tre punti percentuali: -2,9% per le abitazioni, -3,1% per gli uffici e -2,6% per i negozi. Nel 2016 ci sarà una sostanziale stabilità e nel 2017 dovrebbe iniziare una lenta ripresa tra il 2 e il 3%.

È la fotografia sul settore immobiliare scattata da Nomisma nel primo Osservatorio del 2015 presentato il 15 marzo a Milano presso Assolombarda.

I prezzi
Analizzando le 13 grandi città monitorate da Nomisma, il calo maggiore dei prezzi nel 2015 si avrà a Firenze (-3,8%), mentre il più basso sarà a Milano con -1,6%. Nel capoluogo lombardo la risalità per il residenziale dovrebbe quindi essere abbastanza consistente già nel 2016 (+1,7%). Il segno più dovrebbe caratterizzare l’anno prossimo anche in altri grandi centri, anche se solo a Genova, Torino e Bologna si salirà oltre l’1%. I rialzi del 2017 dovrebbero essere invece compresi tra il 2,5% di rialzo di Bari al 3,9% di Genova, compatibilmente con uno scenario generale che si auspica non deflattivo.

Le compravendite
Sulla base dei dati rilevati su un campione di 13 città intermedie italiane si conferma il miglioramento per il mercato residenziale, con un aumento tuttavia limitato alle transazioni.

Per il 2015 l'attesa stimata di aumento dell'attività transattiva è di circa 50 mila unità abitative, «per un totale che si dovrebbe attestare nell'ordine di 468 mila transazioni (forte dei segnali di irrobustimento offerti dai primi tre mesi dell'anno)». L'istituto bolognese evidenzia la centralità dei comuni capoluogo (di grande e media dimensione), che condizionano l'inversione del ciclo registrato nel 2014.

Per il biennio 2016-2017 si stima «un aumento delle compravendite che porterà a oltrepassare la soglia delle 500mila»: nulla a che vedere con i dati del periodo 2004/2007, quando le transazioni annue si attestavano oltre le 800.000 unità. Per l'istituto bolognese la prospettiva, superata l'ascesa, è quella di una stabilizzazione delle compravendite su livelli più bassi rispetto a quelli pre-crisi: «nessuna crescita travolgente è alle porte, niente di paragonabile alla prepotente ascesa che ha caratterizzato gran parte dello scorso decennio».

Gli affitti
Anche rispetto alle locazioni l'istituto bolognese stima un miglioramento, sia per quanto riguarda i contratti conclusi, sia per la prosecuzione della tendenza alla stabilizzazione dei canoni.

Gli uffici
Le stesse aspettative «non si riscontrano – notano da Nomisma – per il settore direzionale, anche se gli operatori interpellati intravedono un timido miglioramento all'orizzonte che, tuttavia, non impedirà un ulteriore arretramento del comparto. Lo scetticismo degli operatori si concentra in particolar modo sui prezzi e, in misure minore, sulle compravendite».

I negozi
Sul fronte dei negozi «le attese meno negative si riscontrano sul fronte delle transazioni. Le compravendite rimarranno in linea con quelle concluse nel corso del 2014. Anche sul versante dei capannoni industriali si confermano timidi segnali di miglioramento, con un quadro meno fosco sul fronte dei valori e in misura più marcata per le transazioni».

Box e garage
Per il segmento box e garage, secondo Nomisma nel 2015 si avrà un aumento delle compravendite, ma con valori di transazione in linea con quelli registrati nel 2014.

Costruzioni
Gli investimenti in costruzioni, che concorrono alla formulazione delle previsioni sul numero di compravendite, si presentano ancora in contrazione, con un'intensità negativa superiore rispetto a quella prevista nel novembre 2014 (-1,2%, rispetto al -0,3% stimato in precedenza). Solo nel 2016 il settore edilizio potrà cogliere un “segno +”, con un tasso di variazione annuale di +1,6% grazie al miglioramento della domanda interna ed un contestuale indebolimento delle restrizioni bancarie.

Sconti e tempi di vendita
Nei 13 grandi mercati «gli sconti medi sui prezzi richiesti, pur rimanendo elevati, nel corso del 2014 si sono leggermente abbassati. Ciò non si può dire per i 13 mercati di provincia, che hanno invece registrato un ulteriore incremento». Per quel che riguarda i tempi necessari per la vendita di un immobile, «anche in questo caso sono i mercati di provincia a far registrare i dati peggiori, con sequenze temporali straordinariamente alte.

I mutui
Anche a fronte di realtà bancarie tornate decisamente su posizioni espansive, per Nomisma è evidente come un quadro di sostegno «fortemente disomogeneo» limiti la crescita del comparto immobiliare: «La quota di transazioni sostenute da mutuo – in un quadro di aumento del numero di transazioni nel 2014 del +3,6% – è cresciuta del 12,7% (dati Agenzia delle Entrate), a conferma dell'importanza del sostegno bancario nelle tendenze positive del settore. Per il 2015 Nomisma stima una crescita dei mutui nell'ordine del 30% (a cui concorrerà ancora la componente di surroga e sostituzione), per un totale di circa 32 miliardi di euro erogati».
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00giovedì 26 marzo 2015 07:04
Prezzi delle case giù fino al 2016 (Fonte: MF - di Teresa Campo - 26/03/2015)

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00giovedì 26 marzo 2015 07:11
Gorizia: dal 2008 al 2014 prezzi case -40% (Fonte: ilpiccolo.gelocal.it - di Francesco Fain - 25/03/2015)
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00sabato 4 aprile 2015 09:16
Istat: nel 2014 i prezzi delle abitazioni sono diminuiti del 4,2% rispetto al 2013 (Fonte: lettera43.it - 03/04/2015)

Nel 2014 i prezzi delle abitazioni sono diminuiti del 4,2% rispetto al 2013 (quando la variazione media annua era stata del -5,7%). Lo ha rilevato l'Istat sottolineando che il calo è dovuto a una riduzione del 5% dei prezzi delle abitazioni esistenti (dopo il -7,2% del 2013) e del 2,2% dei prezzi di quelle nuove (era -2,4% nel 2013).
CROLLO DELL'11,5% RISPETTO AL 2010.Rispetto al 2010, i prezzi delle case si sono ridotti dell'11,5%...
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00sabato 11 aprile 2015 09:31
Emilia Romagna, non si ferma la discesa dei prezzi delle case: -2,8% nel primo trimestre 2015 (Fonte: idealista.it - 10/04/2015)

L’Emilia Romagna inaugura la prima parte dell’anno in corso con un ribasso del 2,8% dei valori immobiliari, a 1.826 euro//m². il saldo negativo accumulato rispetto allo stesso periodo dell’anno scorso sale al 4,4%...
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00martedì 21 aprile 2015 10:18
Prezzi immobili Italia 1980 Q1 2014 Q3
Prezzi immobili Italia 1980 Q1 2014 Q3

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00martedì 5 maggio 2015 21:12
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00martedì 5 maggio 2015 21:23
Nomisma: nel 2015 prezzi case ancora in calo del -3%
Nomisma: in 2015 prezzi case ancora in calo(-3%), ripresa in 2017 (Video - 25/03/2015)

Milano (askanews) - Compravendite in crescita di circa 50mila unità, verso quota 470mila, ma prezzi ancora in calo del 3% circa. Queste in sintesi le previsioni 2015 di Nomisma per il mercato immobiliare italiano. Per l'istituto bolognese il 2016 sarà l'anno di conclusione della fase di flessione dei prezzi degli immobili, mentre nel 2017 si avrà l'attesa inversione con una risalita delle quotazioni fino al 3%, trainata dai comuni capoluogo. Sul fronte degli immobili industriali, invece, nel 2015 dovrebbero recuperare terreno i capannoni, mentre sono attese in aumento le compravendite ma non i prezzi di uffici e negozi. Luca Dondi direttore generale Nomisma.
"Qualche segnale di miglioramento c'è da un punto di vista del
contesto della fiducia e del numero di transazioni, ma è chiaro
che siamo ancora all'interno di una dinamica negativa dei prezzi. Del resto questo è un fattore fisiologico perchè la ripresa del mercato arriva sempre prima dal punto di vista delle quantità poi, con un ritardo di 12-18 mesi a seconda del contesto, dal punto di vistare dei prezzi".
Anche rispetto alle locazioni Nomisma stima un miglioramento, sia per quanto riguarda i contratti conclusi, sia per la prosecuzione della tendenza alla stabilizzazione dei canoni dopo la flessione degli anni scorsi. Sul fronte bancario per il 2015 l'istituto bolognese stima una crescita dei mutui, incluse surroghe e sostituzioni, nell'ordine del 30% per un totale di circa 32 miliardi di euro erogati.
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00venerdì 22 maggio 2015 07:02
Agenzia delle Entrate: tra il 2011 e il 2014 prezzi case -12%
Immobiliare: prezzi delle case -12% in tre anni (Fonte: imolaoggi.it - 22/05/2015)

Prosegue la discesa dei prezzi delle case: a fine 2014 il prezzo della casa media era pari a 146,6 mila euro, inferiore del 3,5% al dato di fine 2013 e del 12,8% al punto di picco di fine 2008. E’ quanto rileva il rapporto immobiliare 2015 realizzato dall’Agenzia delle Entrate in collaborazione con l’Abi. La flessione dei prezzi tra il 2011 e il 2014 e’ stata del 12%.

Lo scorso anno la discesa dei prezzi nominali, in media, si legge nel rapporto, non e’ stata tuttavia nel complesso particolarmente vistosa, almeno rispetto al crollo che negli anni scorsi (specie nel 2012) hanno subito le compravendite. La discesa dei prezzi e’ stata comunque percepita dai potenziali acquirenti come ‘occasione da non perdere’ e questo ha indotto a una maggiore propensione all’acquisto.

Nei comuni piu’ piccoli inferiori ai 5.000 abitanti si registrano i valori piu’ bassi con 117 mila euro circa per abitazione, mentre il valore mediamente piu’ elevato si riscontra nelle grandi citta’ con 268 mila euro circa. Cresce invece il fatturato del mercato delle case: e’ passato da 67,5 miliardi nel 2013 ai 72,1 miliardi nel 2014. Si evidenzia inoltre un aumento del 5% della superficie media dell’unita’ abitativa acquistata, pari a 105,2 metri quadri. agi
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00venerdì 22 maggio 2015 07:16
Tecnocasa: tra il 2008 e il 2014 prezzi case scesi oltre il 30%
Casa, le vendite tornano a crescere. Ma i prezzi scendono ancora (Fonte: online-news.it - 21/05/2015)

Dopo sette anni in negativo, torna a crescere il mercato italiano della casa che, nel 2014, sui rogiti effettivamente registrati nell’anno, mostra un incremento del 3,5% rispetto all’anno precedente. E’ la fotografia scattata dall’Osservatorio del mercato immobiliare sul settore residenziale pubblicato dall’Agenzia delle Entrate in collaborazione con l’Abi che tuttavia invita a “interpretare con cautela” il segnale positivo perché “influenzato” dagli effetti fiscali della modifica dell’imposta di registro intervenuta dal 1° gennaio del 2014 che ha portato a rogitare acquisti, di fatto compiuti sul finire del 2013, nei primi mesi del 2014.

I prezzi delle case sono scesi invece del 4,1%, proseguendo la tendenza degli anni precedenti (nel 2013 si è registrato un -5,7% e nel 2012 un -2,9%). Complessivamente, nell’ultimo triennio, il calo è stato di circa 12 punti percentuali.

Tornando alle compravendite, il risultato migliore è quello di Bologna dove crescono del 18,5%, seguono Genova + 15%, Roma +13,9% e Firenze +13,3%. Risultati positivi anche a Torino +5,4%, Milano +5% e Palermo +4%. L’unica città dove le vendite continuano a calare, è Napoli, dove nel 2014 si sono registrate il 3,7% di compravendite in meno rispetto al 2013.

Secondo uno studio di Tecnocasa fatto cento il prezzo nel primo semestre del 2008, antecedente alla fase più acuta della crisi, nelle grandi città nel secondo semestre 2014 il valore dell’immobile è sceso al 64,5 e a Roma al 69,8, perdendo rispettivamente il 35,5% e il 31,2%.

L’analisi della variazione percentuale dei prezzi dal 1998 al 2014, per le principali zone di Roma evidenzia un incremento di valore del 184,3% degli immobili situati in centro, del 108,5% di Monteverde-Aurelio, del 105,8% di Villa Ada-Monte Sacro, del 90,3% di Prati-Francia, dell 51,8% di Roma sud. Ma se si prende il periodo che va dal secondo semestre 2007 al 2014 la caduta media dei prezzi è la seguente: -18,8% del Centro, -33,6% di Monteverde Aurelio, al -27,6% di Villa Ada Monte Sacro, -27,2% di Prati-Francia, al -34,1% di Roma sud.

Nel secondo semestre del 2014 la diminuzione dei prezzi nelle macroaree di Roma è stata del -2,8% in Centro, del -4,2% a Roma Sud, del -5,2% a San Giovanni-Roma Est, del -4,1% a Cassia-Torrevecchia, del -2,2% a Prati-Francia ed infine del -2,3% a Monteverde-Aurelio.
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00lunedì 25 maggio 2015 15:08
Tecnocasa: prezzi -7,2% nel 2014
Immobili: Tecnocasa, prezzi ancora in discesa (Fonte: globalpress.eu - 25/05/2015)

Dall`inizio del trend ribassista le quotazioni della città hanno perso quasi il 36%, Genova ha perso il 42,3%. La Capitale nel 2014 segnala una contrazione dei valori pari al 5,3%.
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00martedì 26 maggio 2015 08:52
Casa, perché l'Italia è oggi un "mercato dell'acquirente" (Fonte: idealista.it - 25/05/2015)

Personalmente ritengo assai poco probabile che la discesa dei prezzi sia terminata.

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00martedì 26 maggio 2015 08:54
Post spostato di ORTIGIA ISLAND nella discussione "Affitto o mutuo?": Siracusa Comprare casa o affittare ?
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00mercoledì 27 maggio 2015 14:55
Tecnocasa: variazione prezzi immobili 2007-2014
Di quanto sono scesi i prezzi degli immobili dal 2007 ad oggi? (tabelle città) (Fonte: idealista.it - 26/05/2015)

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00sabato 6 giugno 2015 10:43
L'Italia nel contesto europeo
Prezzi delle abitazioni (Fonte: noi-italia2015.istat.it)

L'Italia nel contesto europeo

Gli indici che misurano la variazione nel tempo dei prezzi delle abitazioni hanno un ruolo ampiamente riconosciuto per fini di politica economica, monetaria e per le valutazioni di stabilità finanziaria. L’indice dei prezzi delle abitazioni (Ipab, in inglese “House price index” Hpi) deflazionato è uno degli indicatori previsti dal “Macroeconomic Imbalance Procedure“ (MIP) Scoreboard, il sistema di controllo sviluppato dalla Commissione Ue, insieme alla Banca centrale europea e agli Stati membri, ai fini della prevenzione e della correzione degli squilibri macroeconomici: un tasso di crescita tendenziale troppo elevato – la soglia di allarme adottata è il 6 per cento - è considerato un indicatore anticipatore di tensioni sul mercato immobiliare che segnala il rischio di bolle sui prezzi. Nonostante un quadro ciclico caratterizzato da un forte calo del reddito disponibile delle famiglie e da una persistente caduta del tasso di investimenti in abitazioni, l’aggiustamento dei prezzi delle abitazioni in Italia inizia soltanto nel 2012, quando si registra un calo del 2,8 per cento (dopo il +0,8 per cento del 2011). Nel 2013 la diminuzione dei prezzi delle abitazioni risulta ancora più marcata (-5,7 per cento) ed è imputabile a un calo del 2,4 per cento dei prezzi delle abitazioni nuove (dopo gli incrementi nel 2011 e nel 2012) e del 7,2 per cento dei prezzi di quelle esistenti (in flessione per il terzo anno consecutivo). Nella prima metà del 2014, pur in presenza di una lieve attenuazione delle flessioni, la dinamica tendenziale resta negativa (-4,9 per cento rispetto al primo semestre 2013).

Per Italia, Croazia e Germania il dato è provvisorio. Per Austria, Grecia e Polonia i dati non sono disponibili. Nel 2013 il calo dei prezzi delle abitazioni in Italia è tra i più ampi dell'Unione europea, inferiore soltanto alle diminuzioni registrate nei Paesi Bassi (-6,0 per cento), in Spagna (-9,1 per cento) e in Croazia (-16,5 per cento). Flessioni dei prezzi interessano ben altri nove paesi tra i quali Cipro, che presenta una tendenza negativa pari a quella italiana, Francia e Portogallo (per entrambi -1,9 per cento). Tassi di variazione positivi elevati si riscontrano invece per Germania, Regno Unito, Danimarca, Lussemburgo, Svezia, Lettonia ed Estonia, che registra quello massimo (10,7 per cento). Le dinamiche dell'Hpi deflazionato confermano l'esistenza di ampi squilibri tra alcuni dei principali paesi dell'area Uem. In Italia, l'aggiustamento dei prezzi degli immobili residenziali inizia gradualmente nel 2008 (-0,4 per cento; pari tasso si registra nel 2009), con tassi negativi progressivamente più ampi a partire dal 2010. Dinamica simile ma decisamente più marcata si riscontra per la Spagna che, dopo i forti incrementi dei prezzi negli anni della bolla immobiliare, mostra sin dal 2008 tassi negativi sensibilmente ampi fino a registrare un calo del 16,9 per cento nel 2012, che si ridimensiona al -10,4 per cento nel 2013. Sia in Italia, sia in Spagna l'aggiustamento dei prezzi degli immobili residenziali va di pari passo con il ridimensionamento del settore delle costruzioni e la contrazione del credito alle famiglie. Anche in Francia l'aggiustamento dei prezzi inizia nel 2008, ma diversamente dall'Italia e dalla Spagna, si interrompe nel 2010, per poi riprendere nel 2012. Diverso l'andamento dei prezzi in Germania, che presenta tassi negativi negli anni della bolla immobiliare e, dal 2008, tassi comunque contenuti e oscillanti tra -0,9 per cento del 2010 e +1,8 per cento del 2012.


Vedi anche: Istogramma interattivo

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00mercoledì 17 giugno 2015 07:14
Bologna: in 9 anni prezzi -30%
Case, i prezzi scendono ancora Ma c'è La ripresa (Fonte: Corriere di Bologna - 12/06/2015)
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00mercoledì 24 giugno 2015 07:07
Casa, dal 1998 prezzi nelle grandi città aumentati del 42,2% (Fonte: ilghirlandaio.com - 24/06/2015)

(Il Ghirlandaio) Roma, 23 giu. Dal 1998 ad oggi nelle grandi città italiane gli immobili si sono rivalutati del 42,2%. La città che si è rivalutata maggiormente è stata Roma con il 73,3%. A seguire nella classifica troviamo Napoli con il 72,3% e Milano con il 59,1%. Sono i risultati di una ricerca realizzata da Tecnocasa. Dal 2007 ad oggi invece la fase discendente del mercato a livello nazionale si registra una diminuzione del 36,4%. La città dove gli immobili hanno perso maggiormente valore è stata Bologna con -44,9%, seguita da Napoli con -43,1 %.

Gli immobili hanno ceduto meno a Milano (-26,5%) e Firenze (-30,1%).
Dal 1998 la rivalutazione delle abitazioni nei capoluoghi di provincia e nell'hinterland delle grandi città è stata rispettivamente del 10,5% e del 21,2%, quindi, meno forte di quella che si è avuta nelle grandi città. In queste realtà sull'onda del boom immobiliare dalla fine degli anni '90 agli inizi del 2000 molte nuove costruzioni sono state messe in cantiere (più difficile che ciò si realizzasse nelle grandi città) e questo ha contribuito a calmierare i prezzi di mercato.

Nei capoluoghi di provincia si è registrato un maggior incremento di valore nei capoluoghi del Sud (+29,4%), del Centro (+10,2%) e del Nord (+2,4%). Dal 2007 ad oggi la perdita di valore nelle diverse realtà territoriali è stata abbastanza omogenea: -36,4% per le grandi città, -38,5% per i capoluoghi di provincia e -37,2% per l'hinterland delle grandi città. La diminuzione di valore dal secondo semestre del 2007 è stata più forte per le località del Centro Italia e del Sud Italia rispettivamente con (-40%) e (-39,2%), seguite dal Nord (-37,2%).
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00giovedì 2 luglio 2015 21:22
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00venerdì 3 luglio 2015 21:47
Ferrara giugno 2015: in un anno prezzi immobiliari -8,32%

Ancora in calo i prezzi delle case, anche a Ferrara, rispetto all’anno scorso la diminuzione è di oltre l’8%, oltre il doppio rispetto al dato nazionale...
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00sabato 15 agosto 2015 09:39
Prosegue la discesa dei valori immobiliari nel 1° semestre 2015

Lazio (immobiliare.it)
Piemonte (casa.it)
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00martedì 25 agosto 2015 10:25
Case, ancora giù i prezzi dell’usato: -2,1% a luglio (Fonte: idealista.it - 25/08/2015)

Il prezzo delle abitazioni già esistenti ha fatto registrare una brusca battuta d’arresto durante il mese di luglio, con un calo del 2,1%, che ne fissa il valore medio a 2.006 euro/m2. Rispetto allo stesso periodo dell’anno scorso il calo accumulato dagli immobili italiani è pari al 2,2%.

Regioni
Trend negativo questo mese per 8 regioni italiane su 20. La maggiore caduta si è verificata in Campania (-4,9%) , seguita da Piemonte (-3,1%) e Lombardia (-2,7 %). All’opposto della tavola le variazioni positive più ampie, in termini tendenziali, si sono registrate in Valle D’Aosta (2,1%), Friuli Venezia Giulia e Toscana, allo stesso ritmo di crescita dell’1,4%.

La Liguria è la regione più cara dall’alto dei suoi 2.779 euro al metro quadro, seguita dal Lazio (2.679 euro/m2) e Valle d’Aosta (2.434 euro/m2).. Dal lato opposto della tavola Calabria (978 euro/m2), Molise (1.143 euro/m2) e Basilicata (1.231 euro/m2) sono le più economiche.

Province
La situazione a livello provinciale vede le variazioni negative di 53 aree e le variazioni positive in altre 49, per un quadro molto meno netto di quanto dicano le variazioni chiaramente negative riscontrate in ambito nazionale.

I maggiori ribassi del mese si sono registrati in provincia di Napoli (-5,4%), Como (-4,8%) e Gorizia (-4,6%). Le performance migliori spettano invece a Verbano-Cusio-Ossola (3,9%), Brescia (3,7%) e Lucca (3,6%).

Il ranking dei prezzi vede primeggiare sempre Savona (3.504 euro/m2) mentre la provincia di Bolzano (2.972 euro/m2) supera quella di Roma (2.907 euro/m2), che scende a sua volta sotto i 3mila euro al metro quadro dopo la sforbiciata di questo mese. Dal lato opposto della tavola Biella (796 euro/m2) è sempre la provincia più economica d’Italia. La seguono Caltanissetta (852 euro/m2) e Agrigento (885 euro/m2).

Grandi città e capoluoghi
Nel corso del mese di luglio scendono a 44 le città in terreno positivo sulle 103 monitorate, allontanando l’inversione di tendenza auspicata nei mesi scorsi. In un contesto prevalentemtente negativo, in cui anche Milano e Roma segnano ribassi, rispettivamente dello 0,9 e del 3%, i capoluoghi che hanno performato peggio sono Pistoia (-4,5%), Imperia (-4%) e Napoli (-3,9%). All’opposto i rimbalzi maggiori spettano a Perugia (3,9%), Fermo (3,8%) e Massa (3,4%).

Nella graduatoria dei prezzi, Venezia (4.467 euro/m²) rimane la città più cara, Biella la più economica con appena 831 euro al metro quadro. Roma (3.451 euro/m²) precede Firenze (3.448 euro/m²) tra le città italiane dove acquistare casa costa di più.

Per la realizzazione di quest’indice sono stati analizzati i dati di 287.508 annunci immobiliari pubblicati su idealista tra l’1 e il 30 luglio del 2015; questi immobili hanno superato il controllo qualità basato su informazioni come: prezzo, dimensione, distribuzione e non duplicazione.




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00giovedì 27 agosto 2015 06:59
Prezzi in discesa per gli immobili residenziali (Fonte: bassitassi.com - 26/08/2015)

Il primo semestre 2015 si chiude nuovamente con un calo dei prezzi del mercato immobiliare. I dati, rilevati dall’Osservatorio di Immobiliare.it, fanno registrare nell’arco dei sei mesi un -2,3%. Buono per chi deve acquistare un po’ meno buono per le banche che erogano prestiti minori.

A giugno il prezzo medio ponderato degli immobili residenziali italiani è sceso a 2.117 euro per metro quadro, con una variazione annuale che si attesta sul -6,3%.
Adesso gli importi sembrano destinati a stabilizzarsi: la contrazione si attesta rispettivamente a -2,3% e -1,1%.

> La rivalutazione degli immobili

A livello geografico, nel Sud Italia i prezzi sono rimasti stabili per sei mesi e si sono ridotti pochissimo, soltanto del 2,1 per cento. Sempre al Sud gli importi al metro quadro sono più bassi della media nazionale e si sono arrestati a 1.814 euro. Il Centro Italia ha fatto registrare il calo più consistente che è stato del 2,6%, con flessioni del 3% nel Lazio. Pere concludere la panoramica geografica del fenomeno, diremo che nel nord Italia gli importi sono scesi del 2,2% (2.130 euro al mq), con Lombardia e Veneto che frenano la tendenza al ribasso rispettivamente con -1,9% e -0,5%.

Merita un’attenzione particolare la situazione della Capitale. A Roma, infatti il costo delle case perde il 2,6%, portando il valore a 3.472 euro al metro quadro. Così Firenze riprende il primato di città più cara: il capoluogo toscano vede comunque scendere le proprie quotazioni dell’1,8%, con prezzi pari a 3.590 euro per singolo metro quadrato. Tra le città che offrono immobili più costosi c’è anche Milano, con un ribasso semestrale superiore alla media nazionale (-2,5%) e un valore delle abitazioni per metro quadro che si aggira attorno ai 3.440 euro.
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00venerdì 4 settembre 2015 09:23
Indice idealista: ad agosto anche i prezzi delle case vanno in vacanza (tabelle valori) (Fonte: idealista.it - 03/09/2015)

Prosegue la discesa dei prezzi delle abitazioni già esistenti in Italia, dopo l’ulteriore calo dello 0,3% ad agosto, il valore medio degli immobili è ora di 2.000 euro/m2. Rispetto allo stesso periodo dell’anno scorso i prezzi sono calati del 2,8%.

Regioni

Metà delle regioni italiane (10) hanno chiuso il mese appena trascorso in campo positivo con gli incrementi maggiori in Emilia Romagna (1,1%), Marche (0,9%) e Sardegna (0,7%). Valori invariati per Trentino Alto Adige e Umbria, prezzi giù nel resto delle regioni con la maggiore contrazione del periodo in Veneto (-2,4%), seguito da Molise (-1,7%) e Puglia (-1,1%).

La Liguria consolida il proprio primato di regione con le case più care d’Italia, a una media di 2.797 euro al metro quadro, la seguono Lazio (2.668 euro/m2) e Valle d’Aosta (2.470 euro/m2).. Dal lato opposto della tavola, la Calabria (981 euro/m2) precede Molise (1.124 euro/m2) e Basilicata (1.224 euro/m2) nella graduatoria delle più economiche.

Province

idealista ha monitorato i valori in 97 delle 110 province italiane, che mostrano una leggera prevalenza di segni meno (54), rispetto alle aree in terreno positivo (43). Fra queste ultime i maggiori incrementi si registrano nelle province di Verbano-Cusio-Ossola (4,9%), Rovigo (4,4%) e Belluno (4,3%). Fanno marcia indietro invece i valori a Verona (-3,2%), Enna (-2,7%) e Isernia (-2,4%).

Sul fronte dei prezzi è sempre Savona (3.505 euro/m2) la provincia più cara, seguita da Bolzano (3.016 euro/m2) che si consolida come la seconda provincia più cara a discapito di Roma (2.894 euro/m2). I valori più bassi della Penisola si trovano invece a Biella (794 euro/m2), Caltanissetta (861 euro/m2) e Isernia (869 euro/m2).

Grandi città e capoluoghi

Nel corso del mese di agosto i centri capoluogo con variazioni positive sono calati dai 44 di luglio ai 35 attuali, sui 97 monitoriati. I ribalzi più marcati riguardano Pesaro (3,5%) e Lodi (3,5%) seguite a un decimo di punto da Oristano (3,4%). Al lato opposto del ranking, Asti (-5,8%) guida la graduatoria dei ribassi su Pistoia (-4,4%) e Udine (-4,1%). A livello cittadino il contesto rimane in prevalenza negativo anche per i grandi mercati come Napoli (-2,7%) e Roma (-0,3%), mentre Milano è ferma ai valori di un mese fa.

Nella graduatoria dei prezzi Venezia (4.487 euro/m²) è la città più cara davanti a Firenze (3.444 euro/m²), che scalza Roma (3.439 euro/m²) dal secondo gradino del podio. Dall’altra parte Biella (794 euro/m²) è la città più economica d’Italia seguita da Caltanissetta (861 euro/m²) e Trapani (983 euro/m²).






marco---
00venerdì 4 settembre 2015 09:31
Ringraziando reganam (FOL) per questa segnalazione.

Italia: prezzi reali delle case ai livelli del 1975 (Fonte: it.finance.yahoo.com - di Guido Gennaccari - 02/09/2015)

La ricchezza privata delle famiglie italiane è tra le più alte a livello globale; perché allora tanto declino ed insofferenza? Risparmio finanziario ed immobili rendono l’italiano medio “benestante patrimonialmente” anche se il problema principale è che l’italiano medio non riesce a produrre reddito se non legato sempre al risparmio ed alla proprietà della casa. Il fisco però non distingue tra patrimonio e reddito e quindi, in assenza di nuovo reddito in entrata, per pagare le tasse è necessario “vendere o svendere” il proprio patrimonio impoverendosi un pochino e facendo calare i prezzi dei beni venduti (ad esempio immobili).

Manca il vero “reddito” quello produttivo delle imprese e quello da lavoro dei singoli contribuenti che darebbe nuova linfa all’economia italiana e renderebbe più agevole pagare le tasse su reddito nuovo in entrata e non sul patrimonio. Ma oltre al danno anche la beffa: mentre i prezzi reali degli immobili in Italia sono tornati ai livelli del 1975, con una discesa dai massimi del 2006 del 23%, la tassazione sugli immobili è notevolmente aumentata negli ultimi anni. Lo stato incassa di più in termini nominali e il cittadino è più povero in termini reali. Privilegi da rendita da risparmio/mattone si stanno ormai esaurendo ed è il caso di trovare la via per cercare nuovamente il “reddito produttivo e da lavoro”.
marco---
00lunedì 7 settembre 2015 16:53
Come va il mercato immobiliare italiano? Non tanto bene..... (Fonte: ugobardi.blogspot.it - di Ugo Bardi - 03/04/2015)

Comunque la si voglia mettere, non va bene. Gli ultimi dati ISTAT parlano di una perdita del 4.2% per il 2014, rispetto al 2013. Al crollo dei prezzi che dura ormai dal 2009, si aggiunge il crollo del numero delle compravendite, più che dimezzate rispetto ai tempi d'oro.

C'è chi vede il bicchiere mezzo pieno. In effetti, se il mercato è ciclico, come lo è stato negli ultimi 50 anni, circa, sarebbe tempo di iniziare un nuovo ciclo positivo e qualche dato sembra indicarlo. D'altra parte, l'ultimo ciclo ha ha mala pena compensato il penultimo; non è affatto detto che il prossimo faccia meglio di così. E non è detto che ci sarà un ciclo del genere.

Insomma, chi ha comprato al picco dell'ultimo ciclo, difficilmente riprenderà mai quello che ha investito e se dovesse vendere adesso (posto che ci riesca) avrebbe perso un buon 25% dell'investimento. Ma forse eviterebbe guai peggiori.


Origine del grafico

marco---
00lunedì 14 settembre 2015 21:45
Ringraziando stelafe per questa segnalazione

Italy House Price Index (Fonte: tradingeconomics.com)

Un click per ingrandire
marco---
00lunedì 14 settembre 2015 22:04
Casa, da Milano a Napoli: il giro dei prezzi Nel 2016 primi rialzi e l’addio a Imu-Tasi (Fonte: corriere.it - di Gino Pagliuca - 07/09/2015)

L’erosione dei valori immobiliari non ha risparmiato nemmeno le aree di pregio delle metropoli. Una notizia non tanto buona per chi deve vendere e, all’opposto, una serie di dati a cui fare attenzione se si è tra chi vuole comprare. Se è vero (come mostrano i dati delle previsioni) che nel 2016-2017 il mercato immobiliare potrebbe risollevarsi, l’autunno in cui si entra ora potrebbe essere una stagione di svolta in tutti i sensi. Da un’analisi che Tecnocasa ha compiuto per Corriere Economia emerge che alla fine del primo semestre 2015 i macroquartieri delle quattro più importanti città italiane hanno registrato rispetto a cinque anni prima perdite che partono da poco meno del 10% del centro di Milano sino a sfiorare il 50% per gli appartamenti della periferia collinare di Torino. L’analisi è stata condotta confrontando su un data base omogeneo i valori nel tempo delle abitazioni usate e di medio livello, la tipologia in cui rientra la grande maggioranza delle abitazioni offerte nelle città. Questo significa che sono esclusi immobili signorili o di caratteristiche particolari (le ville della collina torinese ammesso che ce ne siano in vendita certo non valgono la metà di cinque anni fa) e soprattutto che sono esclusi gli immobili di nuova costruzione, che per la loro struttura di costo non possono registrare cali di listino così sensibili. Un costruttore piuttosto che vendere al 30% meno di solito ha più convenienza a fallire...




Le previsioni relative ai prezzi

marco---
00martedì 15 settembre 2015 18:00
Prezzi 1990-2015 (Bank for International Settlements)
Ringraziando stelafe per questa segnalazione.

Real Residential Property Prices for Italy (Fonte: research.stlouisfed.org)

marco---
00mercoledì 16 settembre 2015 07:06
Un click per ingrandire


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