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Diario della crisi economica

Ultimo Aggiornamento: 12/05/2020 11:31
21/05/2012 16:30
 
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Esclusiva per RC – RAPPORTO 1 QUADRIMESTRE 2012 (tutti gli indicatori economici): dove va l’Italia?
TERZA puntata del Rapporto 2012 ” dove va l’Italia? “.
Abbiamo arricchito il Rapporto con nuovi indicatori

(Qui trovate il Rapporto 1 bimestre 2012 (tutti gli indicatori economici): dove va l’Italia?. )
(Qui trovate il Rapporto 1 TRIMESTRE 2012 (tutti gli indicatori economici): dove va l’Italia?. )


Noio… volevam… volevàn savoir… l’indiriss…ja.. ….noi vogliamo sapere, per andare dove dobbiamo andare, per dove dobbiamo andare.



In questo post riassumeremo tutti i dati più indicativi del 2012, allo scopo di farci un’idea di dove l’Italia sta andando.



Guarderemo uno per uno gli indicatori fondamentali (tralasciando gli indicatori qualitativi o basati sulle aspettative di clima).

1 – Consumi energetici: a picco per calo consumi e aumento tasse; ad Aprile ulteriore peggioramento

Sintetizzando l’andamento dei consumi energetici: Gennaio in forte calo, Febbraio in ripresa (per le basse temperature e l’anno bisestile), Marzo disastroso, Aprile apocalittico. I consumi petroliferi sono tornati a livelli dei primi anni 70, e sono dell’ordine del 30-35% minori rispetto a fine anni 90; gli inasprimenti fiscali che si sommano all’andamento rialzista del prezzo del petrolio stanno causando un tracollo dei consumi (civili ed industriali). La cosa tragica e’ che lo Stato non ha significativi benefici erariali, visto che i maggiori introiti legati all’inasprimento fiscale sono in parte vanificati dal calo dei consumi.

2 – Prezzi: volano a causa delle tasse

I prezzi dei prodotti acquistati con maggiore frequenza ad Aprile salgono al 4,7% contro il 4,6% di Marzo. Nonostante il crollo dei consumi che sta investendo l’Italia (assai piu’ della media UE) i prezzi volano (assai piu’ che nalla media UE) causando una perdita di competitivita’ ulteriore per le imprese italiane ed un evidente impoverimento dei cittadini. Le cause della crescita dell’inflazione risiedono essenzialmente nell’aumento dell’IVA (deliberato a settembre) ma ancor di piu’ nei prezzi dei prodotti energetici, ove v’e’ stato un incremento di tasse formidabile, in particolare deciso nella manovra “Salva Italia” di Monti (i prezzi dei prodotti energetici sono a +15,6%).

3 – Produzione Industriale: in crollo a causa del mercato interno

Crolla la Produzione, il Fatturato e gli Ordinativi essenzialmente a causa dell’andamento disastroso del mercato interno, dove i consumi sono in tracollo in molti settori a causa del comportamento dei cittadini, che impauriti dall’aumento della pressione fiscale, tirano la cinghia. Per fortuna, i buoni andamenti sui mercati esteri attenuano il disastro. A Marzo la Produzione industriale registra un pauroso -5,9%, e torniamo ai livelli del 2009, in piena crisi, che a loro volta erano i livelli del 2000.

4 – Occupazione: sempre peggio (mezzo milione di disoccupati in piu’ in 1 anno)

A Marzo 2012, mezzo milione di disoccupati in piu’ dell’anno prima, ben il 23,4% di aumento, e contestualmente le Ore di Cassa integrazione sono stabili nel quadrimestre . L’occupazione regge per ora (leggera flessione), ma la disocuppazione cresce, perche’ in molte famiglie il salario del solo capofamiglia non basta piu’, e molti “inattivi” iniziano a cercare lavoro

5 – Potere d’acquisto: l’armageddon

Confrontando gli andamenti di retribuzioni e prezzi acquistati con maggiore frequenza si deduce una terrificante perdita del potere d’acquisto del 3,4% a Marzo. La pressione fiscale e’ prevista in fortissimo aumento, e facendo 2 conti si scopre che la componente di ricchezza non sottoposta a tasse passera’ dal 2011 al 2012, da 57,3% del PIL al 54,8%, con un calo di oltre il 4%. Approssimando il discorso, gli Italiani hanno meno soldi in tasca, e spendono conseguentemente meno.

6 – Consumi interni ed Investimenti: ovviamente crollano; va sempre peggio!

Tutte le indagini segnalano un crollo di consumi delle famiglie e degli investimenti (abbiamo arricchito la sezione con nuovi indicatori). Crollano le immatricolazioni di auto a livello del 1983 (i veicoli industriali vanno pure peggio). Crollano i consumi di petrolio al livello del 1970 (vedi sopra) e calano gli altri consumi energetici. Crollano le importazioni che a Marzo fanno in volume un incredibile -15%. Crolla la quota di fatturato destinato al mercato nazionale delle imprese Italiane, segno di un tracollo di consumi ed investimenti. Torna negativo l’indice dei movimenti aerei. Si dimezzano le richieste di mutui, essenzialmente legate all’acquisto di case, dopo la super-IMU introdotta da Monti (nel quadrimestre siamo a -46%). Molto male la Produzione nelle costruzioni (-12% nel primo trimestre). Per fortuna i consumi al dettaglio calano in modo non drammatico (grazie alla tenuta del settore alimentare, mentre gli altri settori cedono).

Appare ovvio che un “taglio cosi’ epocale della ricchezza delle famiglie” (vedi sopra) stia facendo crollare i consumi in modo verticale. I consumatori “hanno meno soldi” e si vede. A cio’ si somma l’effetto “scarsa fiducia” dei consumatori, che tendono a risparmiare e rimandare certe spese (la cosa e’ evidente, visto che sono in crollo anche “consumi” legati ai ceti alti e medio-alti, quali vacanze estere, auto di lusso, etc).

7 – Import-Export: migliora nettamente ed a Marzo il saldo migliora di quasi 6 miliardi

Bilancia Commerciale e dei Pagamenti in netto miglioramento, ma non perche’ le nostre imprese galoppano sui mercati esteri, ma semplicemente perche’ e’ in collasso il mercato interno, con ovviamente una epocale contrazione delle importazioni. A Marzo il fenomeno s’e’ fortemente rafforzato. Incide positivamente un po’ anche la quotazione dell’euro mentre le quotazioni dei prodotti energetici giocano contro.

8 - PIL

Il PIL nel primo trimestre 2012 ha fatto -0,8% trim/trim e -1,3% anno/anno. Il dato poteva essere assai peggiore, ma s’e’ contenuto grazie a 2 fattori: l’anno bisestile e soprattutto il forte miglioramento della bilancia commerciale.

9 - Conti Pubblici: per ora il “Salva Italia” ha effetti nulli

Le varie manovre di Tremonti e la manovra Salva-Italia del Governo Monti, si proponevano di ridurre il deficit pubblico nel 2012 di circa 40 miliardi (dal 3,9% all’1,5%), essenzialmente grazie ad un forte incremento delle entrate. Nel primo quadrimestre il miglioramento nei conti pubblici e’ praticamente nullo (il fabbisogno del primo quadrimestre migliora di 9 miliardi, unicamente grazie ad un artificio contabile di 8 miliardi); Le entrate non vanno come previsto: in pratica il crollo dei consumi ha un’effetto negativo sulle entrate che l’inasprimento fiscale fatica a compensare, e la situazione sta via via degenerando. Le spese sembrano sotto controllo, ed aumentano unicamente a causa della Spesa per Interessi.

Rischio Calcolato ha stimato un buco di 20-25 miliardi nel 2012, ed una nuova Manovra in arrivo. Sotto trovate l’articolo:

VERSO LA BANCAROTTA: arriva un’altra conferma al BUCO DA 20-25 MILIARDI; s’avvicina la NUOVA MANOVRA

10 - Borsa: il tracollo s’accentua

L’FTSE MIB e’ stato nel primo trimestre 2012 a -27% rispetto al corrispondente trimestre 2011. Ad Aprile 2012 siamo a -35% rispetto ad 1 anno prima.

11 - Rendimenti Titoli di Stato: crollano fino ad 1 mese fa, ora rivolano

- Tassi a 2 anni (18/5/2012): 3,75% (ad inizio 2012 era a 4,69%, il 19/3 erano a 2,30%)
- Tassi a 5 anni (18/5/2012): 5,06% (ad inizio 2012 era a 5,89%, il 19/3 erano a 3,90%)
- Tassi a 10 anni (18/5/2012): 5,81% (ad inizio 2012 era a 6,92%, il 19/3 erano a 4,83%)

C’e’ poco da dire sui Rendimenti dei Titoli Pubblici letteralmente crollati nei primi 3 mesi del 2012 e poi riesplosi negli ultimi 2 mesi. Tale andamento si riscontra anche in altri paesi ovviamente. Per onesta’ di cronaca, gli andamenti Spagnoli sono asssai peggiori nel periodo.

Considerazioni personali: la cura da cavallo decisa da Berlino per l’Italia sta ammazzando il cavallo

Le svariate manovre cui e’ stata sottoposta l’Italia (quelle di Tremonti e quella di Monti), richieste da Angela Merkel, ed incentrati sull’incremento della Pressione Fiscale hanno i seguenti effetti, guardando i primi dati del 2012:

- Crollo verticale dei consumi interni e degli investimenti (e quindi del PIL)
- Impoverimento reale consistente degli Italiani
- Crollo produttivo
- Aumento della disoccupazione

Quanto sopra ha a sua volta i seguenti effetti:

- Non conseguimento dei target previsti per le Entrate Fiscali
- Miglioramenti dei Conti Pubblici sotto le attese
- Crollo dell’Import e quindi miglioramento bilancia commerciale

E’ il gatto che si morde la coda!

In sintesi, l’Italia oggi e messa “peggio” rispetto ad alcuni mesi fa, e se Berlino di intestardisse e ci obbligasse a nuove manovre (inutili… anzi dannose!) andremo verso l’esito Greco. Non c’e’ alcun dubbio, comunque, che 40 anni di manovre economiche incentrate sul solo incremento della pressione fiscale, hanno semplicemente messo in ginocchio l’Italia.
Niente di concreto e serio e’ saltato fuori per ora dal cilindro dei tecnici al governo sul tema della RIDUZIONE MASSIVA DELLA SPESA PUBBLICA (al di fuori di quella pensionistica) che resta un tema tabu’ in Italia da 40 anni.

A tal fine ribadiamo la necessita’ di Ridurre massicciamente la spesa pubblica improduttiva, e contestualmente ridurre drasticamente le Tasse sulle categorie produttive e lavoratrici e fare riforme strutturali per ridare efficienza all’Italia alle PROPOSTE DI RISCHIO CALCOLATO PER DARE UN FUTURO AI NOSTRI FIGLI (clicca per vederle)

Vi invitiamo a leggere questo articolo riassuntivo sul tema:

PROGRAMMA di riduzione della SPESA PUBBLICA per 200 MLD di RC: risposte alle obiezioni e dibattito sul tema

Sottolineamo anche 2 azioni che sarebbero assolutamente necessarie, contestualmente a quanto sopra evidenziato:

1) Ridurre il Debito Pubblico. A tal fine leggete l’articolo RIDURRE il DEBITO PUBBLICO? Le ipotesi sul tappeto e le proposte di RC

2) Riconquistare la sovranita’ monetaria. A tal fine leggete l’articolo A chi conviene l’EURO ? Solo alla Germania !

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Fonte: Esclusiva per RC – RAPPORTO 1 QUADRIMESTRE 2012 (tutti gli indicatori economici): dove va l’Italia?

21.05.2012
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