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Diario della crisi economica

Ultimo Aggiornamento: 12/05/2020 11:31
24/05/2012 12:53
 
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Re: Re: Re: Re: Il susino: ma non l'albero
marco---, 24/05/2012 09.31:

I tentativi d'introdurre una moneta complementare prima o poi sono destinati a fallire, su questo concordo, non concordo per nulla sull'ingenuità di queste persone, questi hanno compreso dove veramente sta il problema, nella finanza.



Si dice che ogni prolema complesso abbia una soluzione semplice, che pero' di solito tende anche ad essere sbagliata (di solito si attribuisca la frase ad Einstein, non so se sia vero ma e' irrilevante, quello che conta e' la filosofia che sottende il concetto).

Ora, che ci siano problemi di eccessiva finanziarizzazione del sistema economico moderno e' sicuramente vero, ma attribuire al sistema finanziario i problemi economici dell'universo mondo e' semplicistico oltre che non essere corretto se espresso in questi termini.

Sicuramente non c'e' un complotto dietro alla proliferazione della finanza. C'e' un mondo in cui gli incrementi della capacita' di produzione hanno creato della ricchezza che cerca impieghi proficui.

Questa ricchezza e' diventata, complice lo sviluppo tecnologico delle comunicazioni e dei mercati (intesi in senso tecnologico: borse valori, borse merci, derivati, forex) che consentono operativita' un tempo impensabili, un fattore di destabilizzazione dovuto al fatto che la quantita' di denaro disponibile per le speculazioni e' diventata molto piu' grossa della quantita' di denaro destinata alla produzione e al consumo.

Traduco: fino a pochi anni fa le borse muovevano capitali che non arrivavano ad una frazione del "giro" economico mondiale, oggi sono multipli del PIL.

Un barile di petrolio trent'anni fa veniva estratto in Arabia Saudita e, prima di essere bruciato dalle automobili occidentali, veniva compravenduto tre o quattro volte. Oggi il giro di denaro legato al mercato del petrolio e' decine e decine di volte maggiore del valore del "sottostante", ovvero di quei non moltissimi milioni di barili di petrolio che rappresentano il "circolante".

Stessa cosa per il grano, le materie prime, i metalli preziosi, etc.etc.

Ovvio che queste quantita' (immense) di denaro che si spostano creino danni. Ma questo non avviene per dolo o secondi fini, avviene per il semplice fatto che non e' piu' il cane che muove la coda ma e' la coda (diventata ipertrofica) che muove il cane.

L'ultimo esempio in ordine di tempo che mi viene in mente e' la quotazione di Facebook: 100 miliardi (abbondanti) di dollari di valutazione iniziale di un'azienda che fattura quattro miliardi di dollari e ne fa uno di utile. Da un punto di vista razionale un assurdo. E infatti il mercato ha gia' ridotto questo valore di una trentina di miliardi (malcontati) dal massimo e probabilmente continuera' fino ad un livello sostenibile.

E' lo stesso discorso dei valori delle case di cui parliamo continuamente, solo piu' in grande stile.

Fin qui i fatti (che non credo possano essere fin qui messi in dubbio), ora le opinioni (mie personali, quindi soggette a critica e/o revisione).

Se ne esce da situazioni di questo tipo? A mio parere se ne uscira' col tempo mediante una regolamentazione dei mercati (fenomeno che vedo gia' in atto anche se ancora in embrione) sia a livello nazionale (ad esempio la Mifid) che sovranazionale (ad esempio gli accordi di Basilea) e mediante una maggiore efficienza dei mercati stessi.

Se andiamo a verificare le situazioni di speculazione io noto come alla base esse abbiano di solito quella che si chiama "asimmetria informativa", ovvero siano fallate da una scarsa comprensione dell'operativita' tipica del mercato di riferimento, da una sovrastima delle proprie capacita' cognitive da parte dell'investitore e da una sottostima delle difficolta' e, sopratutto, dei rischi legati all'operazione.

Una maggiore regolamentazione dei mercati in termini di tracciabilita' dei flussi e di accentramento delle contrattazioni (facendo sparire per quanto possibile i famigerati OTC, basterebbe togliergli la tutela legale) unite ad un maggior monitoraggio delle posizioni (con l'imposizione di margini di garanzia coerenti) potrebbe diminuire in maniera drastica le storture dei mercati.

Parimenti l'assimilazione delle economie in crescita (BRIC) all'attuale duopolio Europa/USA comportera' a lungo termine l'omogeneizzazione delle procedure di valutazione dei rischi e della solvibilita' con conseguente diminuzione della volatilita'.

Guardati in prospettiva storica sono fenomeni temporalmente limitati. Ovviamente vaglielo a raccontare al contadino del Sahel che si e' appena visto triplicare il costo delle sementi.

Sicuramente non ci sono complotti.

Ogni nazione lavora per se' e rema per conto proprio (ovviamente ognuna con il peso specifico che le compete, quindi alcune si muovono come corazzate e altre valgono il due di picche).

I complotti sono solo nella testa della gente che cerca di decifrare la complessita' di un sistema con strumenti elementari e senza l'applicazione di sforzo.

Concludo il papocchio riportando un mio intervendo del 30 dicembre del 2011 con cui rispondevo all'amico nobear e che mi sembra adeguato (lo so che l'autocitazione e' contraria alla netiquette, ma stavolta sorvolo...):

"Il problema e' che l'Italia soffre di questo fenomeno:
la-teoria-della-montagna-di-merda che trovi su www punto keinpfusch punto net (cercando con Google perche' il tipo non gradisce i link diretti e ridireziona in automatico a siti a luci rosse).

In breve: ultimamente ci si fa un filmone su un complotto che dovrebbe essere mirato a distruggere l'Euro, l'Europa, l'Italia, la NATO, l'Impero Assiro Babilonese, l'Universo etc. etc. etc.

E si producono documenti, ipotesi, scenari, totalmente basati su prospettive irrealistiche, fantasiose e a mio parere inutili.
Ogni giorno si rincorrono teorie catastrofiste, scenari di guerriglia urbana, terrorismo mediatico.

Io pero' TUTTE QUESTE CA22ATE NON LE VEDO SUCCEDERE.

Ci sono problemi, gravi, grossi e impellenti, pero' NON siamo alla fine del mondo. Te l'ho gia' detto una volta: vivi sereno.
Il mondo non sta per finire. I Maya hanno smesso di calcolare il loro CA22O di calendario solo perche' sono morti. Non c'e' nessun complotto.
Tutti i casini degli ultimi anni sono solo dovuti alla MANCANZA DI PIANIFICAZIONE e alla MANCANZA DI PROSPETTIVA E PREVIDENZA da parte di tutti gli attori economici a ogni livello, dal governo che persegue una politica di spreco come se non ci fosse un domani, alla banca che concede soldi a chi non ha neanche gli occhi per piangere, al povero fesso che si indebita a vita per un mutuo "tanto il mattone va sempre su".

Goditi il Capodanno con la tua famiglia e preparati ad assistere serenamente nel 2012 ad un periodo in cui i prezzi degli immobili ritorneranno a livelli piu' umani.
"
[Modificato da Loziodigekko 24/05/2012 13:21]
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