È soltanto un Pokémon con le armi o è un qualcosa di più? Vieni a parlarne su Award & Oscar!
Nuova Discussione
Rispondi
 
Vota | Stampa | Notifica email    
Autore

Mutui Maledettissimi Mutui

Ultimo Aggiornamento: 27/06/2016 14:32
06/11/2008 21:35
 
Email
 
Scheda Utente
 
Modifica
 
Cancella
 
Quota
10/11/2008 15:00
 
Email
 
Scheda Utente
 
Modifica
 
Cancella
 
Quota
Post: 824
Città: MILANO
Età: 48
Sesso: Maschile
Utente semplice
Attico
OFFLINE
Mutui: illegali i contratti "alla francese"?
Mutui: illegali i contratti "alla francese"?
"Nei due contratti sotto esame, una consulenza tecnica ha dimostrato che la rata era calcolata con la formula dell'interesse composto che non era espressamente indicata dal contratto. La consulenza ha evidenziato un aumento del costo effettivo del contratto dovuta a un tasso effettivo superiore a quello nominale: più erano le rate, più costava il mutuo."

Che ne dite?

11/11/2008 02:36
 
Email
 
Scheda Utente
 
Modifica
 
Cancella
 
Quota
2200 al mese su 3000 di reddito [SM=j7568]
www.migliormutuo.it/forum/topic.asp?TOPIC_ID=838
15/11/2008 16:20
 
Email
 
Scheda Utente
 
Modifica
 
Cancella
 
Quota
22/11/2008 16:27
 
Email
 
Scheda Utente
 
Modifica
 
Cancella
 
Quota
Mutui, più tempo per rinegoziare


Una proroga dei termini per la rinegoziazione dei mutui a tasso variabile sulla prima casa e un fondo di garanzia per aiutare le famiglie a basso reddito che si trovano in difficoltà nel pagamento del rateo. Sono queste le due nuove misure cui stanno lavorando i tecnici del ministero dell'Economia in vista del varo del pacchetto anti-crisi, atteso con il Consiglio dei ministri di venerdì prossimo.
Nonostante lo scarso successo finora registrato dalla cosiddetta "opzione Tremonti", vale a dire la possibilità di allungare il mutuo divenuto troppo pesante riportando la rata sui valori del 2006, il Governo avrebbe scelto la carta del rilancio a pochi giorni dalla scadenza della convenzione stipulata tra l'Abi e il Dipartimento del Tesoro. L'intesa sulla possibilità di rinegoziazione dei mutui, in applicazione del Dl 93 del 27 maggio scorso, fissava infatti a fine novembre il termine ultimo per le adesioni da parte di circa due milioni di clienti con un contratto a tasso variabile (si veda altro articolo in pagina) che hanno ricevuto la lettera-invito della propria banca, datata 29 agosto. Il rinvio, oltre a riaprire una finestra per quanti volessero rinegoziare le condizioni del prestito nonostante il nuovo scenario di tassi in discesa, potrebbe contenere anche nuovi limiti sull'allungamento del rateo. Ma le condizione generali dovrebbero rimanere identiche, a partire dalla possibilità di ricontrattare i termini del mutuo senza spese aggiuntive e con una semplice scrittura privata non autenticata. L'Abi avrebbe già dato il suo assenso di massima, contando anche sul fatto che praticamente la totalità delle banche ha subito aderito alla prima convenzione.
Il fondo di garanzia, l'altra ipotesi allo studio, vedrebbe invece coinvolta la Cassa depositi e prestiti come erogatore dei finanziamenti temporanei per la copertura delle rate non pagate (si parla di non più di 3-4 mensilità) da famiglie in condizioni di reddito più critiche.
La platea non sarebbe molto grande. Come ha ricordato a fine ottobre il Governatore di Bankitalia Mario Draghi, in occasione della Giornata del risparmio, le famiglie che hanno contratto un mutuo non arriva al 15% (meno di tre milioni), a fronte del 70% di possessori dell'abitazione in cui vive. La forte crescita dei mutui registrata negli ultimi dieci anni ha riguardato principalmente le classi di reddito medio-alte «ma per le famiglie indebitate – aveva sottolineato Draghi - la rata di rimborso assorbe una quota sempre più crescente delle entrate correnti». E negli ultimi due anni la diffusione dei mutui a tasso variabile ha messo sotto tensione un numero crescente di clienti: «alla metà di quest'anno – aveva indicato Draghi – la rata è arrivata a superare il 20% del reddito disponibile, mentre le famiglie con redditi più bassi, l'1% del totale, sopportano oggi una rata stimabile in quasi il 40% del reddito». La ciambella di salvataggio della Cdp dovrebbe riguardare questa fascia dove, anche negli ultimi mesi, non si sono tuttavia registrati aumenti sensibili delle insolvenze.
La terza ipotesi circolata nelle ultime settimane, vale a dire l'ancoraggio dei mutui a tasso variabile a un tasso diverso dall'Euribor, non avrà invece un seguito normativo. Il primo a parlarne, nelle settimane seguite al crac della Lehman Brothers, era stato il ministro ombra del Pd Pierluigi Bersani, poi la proposta è stata formalizzata nel pacchetto di misure per le famiglie presentato da Walter Veltroni. Ma non se ne farà nulla, anche perché l'intervento avrebbe un carattere dirigistico. Per la banche resta il forte invito ad assumere un atteggiamento «pragmatico e flessibile» fatto a più riprese dal Governatore, che a chiesto a tutti gli istituto di trovare le soluzioni più idonee concordandole di volta in volta con i clienti in difficoltà proprio per salvaguardarne in tutti i modi la capacità di pagamento.

22/11/2008 17:01
 
Email
 
Scheda Utente
 
Modifica
 
Cancella
 
Quota
23/11/2008 00:18
 
Email
 
Scheda Utente
 
Modifica
 
Cancella
 
Quota
Post: 1.588
Sesso: Femminile
Utente semplice
Villa Singola
News hunter con gli attributi
OFFLINE
[Modificato da stelafe 23/11/2008 00:22]
27/11/2008 12:41
 
Email
 
Scheda Utente
 
Modifica
 
Cancella
 
Quota
Post: 6.986
Città: MILANO
Età: 44
Sesso: Maschile
Amministratore
Castellina in Chianti
OFFLINE
probabile cambio ancoraggio interessi sui mutui
www.ilsole24ore.com/art/SoleOnLine4/Economia%20e%20Lavoro/2008/11/mutui-tetto-alla-rata.shtml?uuid=fefa9782-bc55-11dd-a7e6-159b8087b4f8&DocRulesVie...

un passo:
Per i nuovi mutui invece si punta al passaggio dall'Euribor all'Irs come saggio di riferimento. Sono questi i dati salienti delle ultime fasi di definizione del piano anti-crisi. Che comunque non è ancora ultimato.
[Modificato da pax2you 27/11/2008 12:42]
27/11/2008 14:57
 
Email
 
Scheda Utente
 
Modifica
 
Cancella
 
Quota
28/11/2008 14:00
 
Email
 
Scheda Utente
 
Modifica
 
Cancella
 
Quota
Euribor a tre mesi ai minimi da febbraio 2007

Il tasso Euribor sulla scadenza tre mesi tocca i minimi da 21 mesi, scendendo al 3,85%, il livello più basso dal 21 febbraio 2007. Torna a scendere l'Euribor a un mese dopo il balzo compiuto ieri: il contratto a trenta giorni è sceso al 3,574% dal 3,61% di ieri. Prosegue nella sua marcia al ribasso anche il contratto a sei mesi (al 3,897% dal 3,928%).

Aveva destato non poco stupore (e preoccupazione fra chi ha un mutuo a tasso variabile) il rialzo dell'Euribor a un mese al fixing di giovedì mattina. Non tanto perché fosse il primo aumento dopo un mese e mezzo di continue discese, quanto perché piuttosto rilevante (22 punti base, dal 3,39% al 3,61%) e in controtendenza con altre scadenze importanti.

Il movimento anomalo, però, aveva dietro di sé motivazioni squisitamente tecniche e in effetti si ripresenta ogniqualvolta si approssima la fine dell'anno. Le banche che prestano il denaro interbancario sono infatti disponibili, per questioni di semplificazioni contabili, ad accettare una remunerazione inferiore se il prestito rientra entro il 31 dicembre.

Quindi, fintanto che la scadenza dell'Euribor a 1 mese cade entro fine anno, il tasso si mantiene relativamente basso e tendente all'overnight. Nel momento in cui si scavalca l'anno solare (ciò che sta avvenendo i questi giorni, visto che manca un mese al termine), chi dà a prestito il denaro richiede un adeguamento di remunerazione e il tasso si avvicina a quello delle scadenze successive (2 e 3 mesi in primis).


28/11/2008 14:03
 
Email
 
Scheda Utente
 
Modifica
 
Cancella
 
Quota
Mutui, credito d'imposta se la rata supera il tetto

Per i mutui immobiliari a tasso variabile è in arrivo la "rata dal volto umano". Il progetto studiato dal ministero dell'Economia (ma ritocchi tecnici e moral suasion nei confronti del sistema creditizio sono stati in corso fino all'ultimo minuto) prevede la possibilità di istituire un price cap sui mutui in essere, a partire dal primo gennaio 2009, vale a dire un tetto massimo intorno al 4 per cento per il costo dei mutui a tasso variabile. A fronte degli extra-costi sopportati dal sistema bancario c'è la disponibilità dello Stato ad intervenire attraverso il credito d'imposta. E non, com'era sembrato nei giorni scorsi, attraverso fondi pubblici messi a disposizione dalla Cassa depositi e prestiti.
Il provvedimento dovrebbe riguardare, oltre ai mutui in essere nel 2009, anche i nuovi mutui; ma fino a ieri le banche hanno espresso al Governo la loro preoccupazione per il rischio di condizionamento dell'autonomia imprenditoriale legato in particolar modo all'intenzione del ministero di arrivare per tutti i nuovi mutui al cambio di tasso base di riferimento: non più il tasso Euribor (che in condizioni normali esprime il prezzo del credito all'ingrosso ma che con la crisi finanziaria ha subìto nei mesi scorsi un'impennata e solo da poco ha ripreso a scendere) bensì il tasso Irs che è il tasso base della politica monetaria della Bce e che viene anche utilizzato come riferimento per i mutui a tasso fisso. Le banche hanno espresso perplessità per le difficoltà che un cambio del tasso di riferimento sui mutui variabili comporterebbe sul lato della raccolta obbligazionaria. Quanto ai prestiti accordati alle imprese, il Governo intende adottare una scelta analoga a quella realizzata dall'Esecutivo francese che ha affidato alle prefetture il compito di istituire degli osservatori sul buon esito dei finanziamenti delle banche alle aziende. Dal canto loro, le aziende di credito hanno fatto presente all'esecutivo che un modo efficace per impedire che la recessione riduca la disponibilità effettiva del credito verso le imprese è concedere agli istituti un riconoscimento fiscale di perdite e svalutazioni su crediti più elevato di quello attuale.
Sotto il profilo macroeconomico, che è quello visibile dai dati statistici, non sembra peraltro visibile per il momento nessun segnale apprezzabile di stretta creditizia.
I dati diffusi ieri dalla Banca d'Italia infatti, parlano ancora di una crescita a due cifre a ottobre per gli impieghi delle banche italiane, almeno per quel che riguarda l'incremento mese su mese: i prestiti hanno infatti registrato un incremento congiunturale dell'11,1% contro il 9,9% di settembre. Rallenta, invece, secondo i dati, la crescita tendenziale dei prestiti, in linea con l'andamento della congiuntura economica, con un incremento del 6,9% contro il 7,9% del mese precedente. Lo stock di impieghi delle banche alla fine del mese era di 1.746.097 milioni.
Va detto, tuttavia, che le indagini di tipo qualitativo (Isae sulla fiducia delle imprese e indagine Bce sulle banche) rilevano che le condizioni a cui viene concesso il credito si sono irrigidite negli ultimi mesi
28/11/2008 14:36
 
Email
 
Scheda Utente
 
Modifica
 
Cancella
 
Quota
Post: 1.162
Città: ROMA
Età: 50
Sesso: Maschile
Utente semplice
Appartamento in villa
OFFLINE
Me' venuto un dubbio. Ecco la spiegazione del decreto x i mutui

MUTUI - Per i mutui variabili sulla prima casa, stipulati fino al 2008, il tasso d'interesse non potrà superare il 4% nel 2009. Mentre per i nuovi mutui il saggio di riferimento sará quello fissato dalla Bce. Le rate dei mutui a tasso non fisso da corrispondere nel 2009, si legge nel testo, «è calcolato con riferimento con riferimento al maggiore tra il 4% senza spread, spese varie o altro tipo di maggioranza e il tasso contrattuale alla data di sottoscrizione del contratto». La differenza tra gli importi, a carico del mutuatario, delle rate determinati con il provvedimento e quelle derivati dall'applicazione delle condizioni contrattuali dei mutui «è assunta a carico dello Stato». I contratti con mutuo a tasso variabile che saranno sottoscritti a partire dal primo gennaio 2009, saranno indicizzati al tasso di riferimento principale della Bce.


Ma st'aiutino riguarda le sole rate del 2009? dopo passata la buriana torna tutto uguale a prima? oppure ho capito male io? [SM=g7628]
29/11/2008 19:05
 
Email
 
Scheda Utente
 
Modifica
 
Cancella
 
Quota
Post: 74
Città: MILANO
Età: 45
Sesso: Femminile
Utente semplice
Sottoscala
OFFLINE
Re:
iandy73, 28/11/2008 14.36:

Me' venuto un dubbio. Ecco la spiegazione del decreto x i mutui

MUTUI - Per i mutui variabili sulla prima casa, stipulati fino al 2008, il tasso d'interesse non potrà superare il 4% nel 2009. Mentre per i nuovi mutui il saggio di riferimento sará quello fissato dalla Bce. Le rate dei mutui a tasso non fisso da corrispondere nel 2009, si legge nel testo, «è calcolato con riferimento con riferimento al maggiore tra il 4% senza spread, spese varie o altro tipo di maggioranza e il tasso contrattuale alla data di sottoscrizione del contratto». La differenza tra gli importi, a carico del mutuatario, delle rate determinati con il provvedimento e quelle derivati dall'applicazione delle condizioni contrattuali dei mutui «è assunta a carico dello Stato». I contratti con mutuo a tasso variabile che saranno sottoscritti a partire dal primo gennaio 2009, saranno indicizzati al tasso di riferimento principale della Bce.


Ma st'aiutino riguarda le sole rate del 2009? dopo passata la buriana torna tutto uguale a prima? oppure ho capito male io? [SM=g7628]




anche io volevo capirci di più! qualcuno ci "illumina"? [SM=g7802]
29/11/2008 22:36
 
Email
 
Scheda Utente
 
Modifica
 
Cancella
 
Quota
Post: 222
Sesso: Maschile
Utente fico
Bilocale
OFFLINE
CREDO che valga solo per il 2009.
Altrimenti non avrebbe senso: sarebbe un tasso fisso "di stato" al 4%!

E in ogni caso è un provvedimento ingiusto per il contribuente e suona come una presa in giro per chi ha appena fatto un mutuo a tasso fisso.

L'unico modo corretto per spendere i soldi pubblici per la casa, è nell'edilizia popolare.

L'unico modo corretto per intervenire sul problema dei mutui troppo cari, è far rispettare la legge di Bersani.


29/11/2008 23:48
 
Email
 
Scheda Utente
 
Modifica
 
Cancella
 
Quota
Re:
antelope, 29/11/2008 22.36:

CREDO che valga solo per il 2009.
Altrimenti non avrebbe senso: sarebbe un tasso fisso "di stato" al 4%!

E in ogni caso è un provvedimento ingiusto per il contribuente e suona come una presa in giro per chi ha appena fatto un mutuo a tasso fisso.

L'unico modo corretto per spendere i soldi pubblici per la casa, è nell'edilizia popolare.

L'unico modo corretto per intervenire sul problema dei mutui troppo cari, è far rispettare la legge di Bersani.





Oppure fare in modo che le quotazioni degli immobili si abbassino (es.: edilizia residenziale pubblica, social housing, ...)
01/12/2008 14:25
 
Email
 
Scheda Utente
 
Modifica
 
Cancella
 
Quota
Nodo «spread» sul tetto al 4%

«Il tetto del 4% oltre il quale lo Stato si accolla la rata si riferisce al tasso Euribor del mutuo o devo aggiungere anche lo spread?» Quello espresso a caldo da un lettore di www.ilsole24ore.com dopo l'annuncio dei provvedimenti a favore delle famiglie italiane è soltanto uno dei dubbi che il Governo dovrà sciogliere nei prossimi giorni.

Il testo stesso del Decreto lascia in effetti spazio a interpretazioni diverse: il tetto alle rate 2009, si legge nel primo comma dell'articolo 2, «è calcolato con riferimento al maggiore tra il 4% senza spread, spese varie o altro tipo di maggiorazione e il tasso contrattuale alla data di sottoscrizione». Ed è proprio su quel «senza» che occorrerà fare chiarezza nei prossimi giorni.

Il Decreto in effetti dice di più: il limite massimo del 4% (con o senza lo spread) non è valido per tutti i mutui a tasso variabile anteriori al 31 ottobre 2008, ma soltanto per quelli che alla sottoscrizione hanno pagato un tasso inferiore a questa soglia. In altre parole, chi per esempio ha contratto un finanziamento nel 2007 pagando alla prima rata un interesse del 5,5% non può invocare la protezione del 4%: il tetto invalicabile sarà proprio il tasso di partenza.

Il provvedimento è applicabile anche a quei risparmiatori che hanno aderito alla rinegoziazione Abi-Governo e presumibilmente anche ai finanziamenti con struttura ibrida (opzione fisso-variabile e simili), visto che le norme valgono per i «mutui a tasso non fisso». Naturalmente, nel momento in cui il mercato dovesse spingere i tassi di riferimento sotto le soglie previste (4% o simili), tali criteri di calcolo non si applicherebbero. In effetti, da un mese a questa parte i tassi interbancari sono in continuo calo e continueranno probabilmente a scendere, visto che la Bce si appresta a tagliare nuovamente il costo del denaro. Sulla base dei tassi odierni (l'Euribor 1 mese è al 3,57%), il «risparmio» ottenibile su un mutuo ventennale da 100mila euro contratto nel settembre 2005 (vedi tabella) calcolando la rata al tasso calmierato del 4% (tutto compreso) varierebbe dal 2 all'8% circa in funzione dello spread praticato da ciascuna banca.
01/12/2008 14:26
 
Email
 
Scheda Utente
 
Modifica
 
Cancella
 
Quota
Mutui: con il tasso Bce la rata non cambia

La "soluzione 4%" per i mutui a tasso variabile prevista dal provvedimento anti-crisi varato venerdì sera potrà forse essere un vantaggio per chi ha già acceso un mutuo prima casa e da oggi sa che nel 2009 potrà contare su un tetto massimo per le sue rate, perché la differenza di costo è a carico dell'Erario (sotto forma di credito d'imposta per le banche). Non è detto, tuttavia, che il meccanismo definito nelle nuove norme risulti altrettanto conveniente per chi si presenterà in banca a partire da gennaio prossimo, deciso a sottoscrivere un mutuo a un tasso variabile ancorato al saggio refi Bce (attualmente al 3,25%) e non più all'Euribor (attualmente oscillante tra il 3,65% e il 3,95% a seconda della durata).

Il provvedimento, infatti, prevede esplicitamente questa soluzione come opzione per il risparmiatore: «A partire dal primo gennaio 2009, le banche che offrono alla clientela mutui garantiti da ipoteca per l'acquisto dell'abitazione principale devono assicurare ai medesimi clienti la possibilità di stipulare tali contratti a un tasso variabile, indicizzato al tasso sulle operazioni di rifinanziamento principale e della Banca centrale europea». Ma nel testo di legge si aggiunge anche che «il tasso complessivo applicato in tali contratti è in linea con quello praticato per le altre forme di indicizzazioni offerte». In sostanza, il tasso complessivo resterà nella discrezionalità della banca, che deve seguire le condizioni prevalenti sul mercato per realizzare la raccolta obbligazionaria a fronte del mutuo. Il cliente che va in banca all'inizio dell'anno prossimo, quindi, dovrà valutare con molta attenzione se è più conveniente un mutuo ancora agganciato al tasso Euribor (che dopo il picco registrato nei mesi scorsi, quando era massima la rarefazione degli scambi sull'interbancario, ha ripreso a scendere) ma con uno spread basso, o se è meglio sottoscrivere un nuovo mutuo ancorato al tasso refi Bce ma magari con un onere aggiuntivo di 150 punti base di spread. Il ministro dell'Economia, del resto, lo ha spiegato con chiarezza: ciò che viene garantito dalle nuove norme è il diritto a chiedere, quando si sottoscrive il mutuo a tasso variabile, un tasso di riferimento più basso: «Su questo tasso, poi – ha detto Tremonti – la banca può fare il prezzo che vuole, ma lo deve dichiarare». Dunque, ci si può guadagnare in trasparenza, ma non necessariamente in denaro sonante. Senza contare il fatto che, come hanno fatto notare ieri alcune associazioni consumeriste, nel corso del 2009 il costo delle rate è comunque destinato a scendere sotto il 4 per cento. E che, semmai, sempre a causa della recessione in arrivo, chi potrebbe trovarsi in difficoltà, sono i debitori a tasso fisso, che hanno sottoscritto mutui al 6-7 per cento. «Probabilmente, questo tipo di provvedimento è arrivato fuori tempo massimo», osserva Paolo Martinello, presidente di Altroconsumo. «Oramai il problema non è più l'inflazione che sale ma la recessione in arrivo. Meglio sarebbe stato – conclude – se il Governo avesse scelto di stanziare fondi per chi improvvisamente le rate del mutuo non riesce a pagarle, perché ha perso il lavoro».
01/12/2008 14:26
 
Email
 
Scheda Utente
 
Modifica
 
Cancella
 
Quota
Mini-risparmi sulla rata del mutuo

Boccata d'ossigeno per le famiglie italiane. Diversi mutuatari trarranno vantaggio dai provvedimenti governativi per combattere il caro-mutui, ma, verosimilmente, il risparmio reale sulla rata si potrà misurare sul filo dello 0,3-0,4 per cento. La partita che si apre si gioca sulle forbici della Banca centrale europea e sul saliscendi dei tassi d'interesse degli ultimi tre anni: nel 2006 i tassi hanno iniziato a salire partendo dal 4,30% e sfiorando la boa del 6% lo scorso settembre. Da allora il trend dei tassi ha invertito nuovamente senso di marcia.

Più in dettaglio, venerdì scorso il Governo ha varato il pacchetto anti-crisi che comprende anche misure per lenire gli effetti del caro-mutui per la prima casa. E il decreto legge, recante misure urgenti per il sostegno a famiglie, lavoro e impresa, all'articolo 2 prevede che per i mutui in corso (sottoscritti entro il 31 ottobre 2008) le rate variabili per il 2009 non potranno superare il 4%: lo Stato cioè si farà carico dell'eventuale eccedenza. Per i nuovi mutui il tasso di base su cui si calcola lo spread sarà costituito dal tasso stabilito dalla Banca centrale europea.

Per Luca Dondi, analista di Nomisma, si tratta di un'operazione che potrebbe avere effetti concreti limitati. Infatti, qualora questo mese la Bce tagliasse i tassi di mezzo punto percentuale «è verosimile che il tasso di riferimento dei mutui a tasso variabile, l'Euribor a 3 mesi, arrivi progressivamente ad attestarsi tra il 3,3 e il 3,4%. E, considerando uno spread medio di circa un punto, il tasso di riferimento dovrebbe oscillare tra il 4,3% e il 4,4%». E siccome il decreto legge stabilisce l'applicazione del maggiore tra il tasso in essere e il tasso al momento della sottoscrizione il risparmio potrà essere di una frazione di punto, cioè lo 0,3-0,4%. «Da una prima analisi – aggiunge Dondi – emergerebbe una lieve convenienza per i mutui sottoscritti fino alla metà del 2006 (quando i tassi toccarono il fondo, ndr). Per quelli successivi risulterebbe invece mediamente più conveniente fare riferimento al tasso di mercato stabilito dal contratto». Senza dire che se il taglio della Bce fosse di 0,75 punti «i vantaggi risulterebbero pressoché nulli» conclude Dondi.

Anche per Enrico Lodi, direttore di Credit Bureau Services di Crif – «il decreto legge è un segnale importante per le famiglie anche se, credo, si dovesse fare di più. La mancanza di certezze alimenta paure che deprimono la nostra economia». Lodi osserva che il disagio di molte famiglie nasce dallo choc dei tassi che in pochi anni ha ricomposto la struttura del mercato dei mutui: tre anni fa il tasso variabile era stato scelto nel 74% delle erogazioni, oggi il dato è precipitato al 22% dei nuovi mutui. Mentre il tasso fisso ha superato il 52%; il resto è costituito da mutui a tasso misto.

Il repentino mutamento delle scelte (spinto anche dalle rinegoziazioni) è stato innescato dall'impennata delle rate che, secondo i dati di Crif, hanno spinto moltissime famiglie a impegnare quote crescenti del reddito. In dettaglio, nello scorso giugno il 53% dei mutuatari pagava una rata mensile superiore ai 750 euro; era solo il 19% nel 2000. Mentre il 53% delle famiglie che otto anni fa pagava una rata fino a 500 euro oggi si è ridotto al 18 per cento. C'è stato un sostanziale rovesciamento delle posizioni, in parte trainata dalla corsa del mattone. «Il danno maggiore – conclude Lodi – è per le fasce sociali più deboli: giovani con lavoro precario e immigrati. Infatti, un dato rimasto incredibilmente nell'ombra è quello della corsa dei giovani verso il mutuo, che fa onore alle banche italiane, troppo spesso accusate di non rischiare nulla». Dai dati Crif emerge che nel 2000 solo il 9% dei mutui erogati è stato sottoscritto da giovani fino a 35 anni; oggi il dato è schizzato al 40%. Mentre i cinquantenni si sono dimezzati al 17 per cento.
01/12/2008 14:31
 
Email
 
Scheda Utente
 
Modifica
 
Cancella
 
Quota
Post: 8.844
Sesso: Maschile
Utente semplice
Castellina in Chianti
Building Site Hunter con le palle
OFFLINE
e intanto...

...la guerra di liquidita' continua:

14:16 - Bce: ancora elevato ricorso banche a sportello depositi

(Il Sole 24 Ore Radiocor) - Francoforte, 01 dic - Si
mantiene a livelli elevati il ricorso delle banche
dell'Eurozona allo sportello depositi della Bce, remunerato
al tasso del 2,75%. Come rende noto la Bce, domenica il
totale e' ammontato a 203,89 miliardi, mentre i prestiti
dallo sportello marginale, sottoposti al tasso del 3,75%,
sono stati pari a 4,37 miliardi.



mentre cala l'euribor a 1-3-6 mesi...

...sara' che siamo al 1DEC e i soldi servono fino al 31DEC,
per "abbellire" i bilanci (core tier & Co.)?


12:25 - Euribor: tassi continuano a scendere, contratto a tre mesi al 3,816%

(Il Sole 24 Ore Radiocor) - Milano, 01 dic - Ancora in
discesa l'Euribor. Il tasso per il contratto a trenta giorni
scende al 3,523% dal 3,574% di venerdi'. In ribasso anche le
scadenze tre mesi e sei mesi: il tasso relativo alla prima
cala al 3,816% dal 3,853%, quello a sei mesi si attesta al
3,859% dal 3,897%.


[SM=g7601] [SM=g7601] [SM=g7601]



-------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------
Laplace77 :: Giornalismo è diffondere ciò che qualcuno non vuole si sappia; il resto è propaganda. (Horacio Verbitsky)

forum sulla bolla immobiliare - video sulla bolla immobiliare
-------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------
DISCLAIMER:
Tutti hanno diritto di manifestare liberamente il proprio pensiero con la parola, lo scritto e ogni altro mezzo di diffusione.
Ogni individuo ha diritto alla libertà di opinione e di espressione incluso il diritto di non essere molestato per la propria opinione e quello di cercare, ricevere e diffondere informazioni e idee attraverso ogni mezzo e senza riguardo a frontiere.
01/12/2008 14:32
 
Email
 
Scheda Utente
 
Modifica
 
Cancella
 
Quota
Post: 8.844
Sesso: Maschile
Utente semplice
Castellina in Chianti
Building Site Hunter con le palle
OFFLINE
Re:
dgambera, 01/12/2008 14.26:

Mini-risparmi sulla rata del mutuo

Boccata d'ossigeno per le famiglie italiane. Diversi mutuatari trarranno vantaggio dai provvedimenti governativi per combattere il caro-mutui, ma, verosimilmente, il risparmio reale sulla rata si potrà misurare sul filo dello 0,3-0,4 per cento. La partita che si apre si gioca sulle forbici della Banca centrale europea e sul saliscendi dei tassi d'interesse degli ultimi tre anni: nel 2006 i tassi hanno iniziato a salire partendo dal 4,30% e sfiorando la boa del 6% lo scorso settembre. Da allora il trend dei tassi ha invertito nuovamente senso di marcia.

Più in dettaglio, venerdì scorso il Governo ha varato il pacchetto anti-crisi che comprende anche misure per lenire gli effetti del caro-mutui per la prima casa. E il decreto legge, recante misure urgenti per il sostegno a famiglie, lavoro e impresa, all'articolo 2 prevede che per i mutui in corso (sottoscritti entro il 31 ottobre 2008) le rate variabili per il 2009 non potranno superare il 4%: lo Stato cioè si farà carico dell'eventuale eccedenza. Per i nuovi mutui il tasso di base su cui si calcola lo spread sarà costituito dal tasso stabilito dalla Banca centrale europea.

Per Luca Dondi, analista di Nomisma, si tratta di un'operazione che potrebbe avere effetti concreti limitati. Infatti, qualora questo mese la Bce tagliasse i tassi di mezzo punto percentuale «è verosimile che il tasso di riferimento dei mutui a tasso variabile, l'Euribor a 3 mesi, arrivi progressivamente ad attestarsi tra il 3,3 e il 3,4%. E, considerando uno spread medio di circa un punto, il tasso di riferimento dovrebbe oscillare tra il 4,3% e il 4,4%». E siccome il decreto legge stabilisce l'applicazione del maggiore tra il tasso in essere e il tasso al momento della sottoscrizione il risparmio potrà essere di una frazione di punto, cioè lo 0,3-0,4%. «Da una prima analisi – aggiunge Dondi – emergerebbe una lieve convenienza per i mutui sottoscritti fino alla metà del 2006 (quando i tassi toccarono il fondo, ndr). Per quelli successivi risulterebbe invece mediamente più conveniente fare riferimento al tasso di mercato stabilito dal contratto». Senza dire che se il taglio della Bce fosse di 0,75 punti «i vantaggi risulterebbero pressoché nulli» conclude Dondi.

Anche per Enrico Lodi, direttore di Credit Bureau Services di Crif – «il decreto legge è un segnale importante per le famiglie anche se, credo, si dovesse fare di più. La mancanza di certezze alimenta paure che deprimono la nostra economia». Lodi osserva che il disagio di molte famiglie nasce dallo choc dei tassi che in pochi anni ha ricomposto la struttura del mercato dei mutui: tre anni fa il tasso variabile era stato scelto nel 74% delle erogazioni, oggi il dato è precipitato al 22% dei nuovi mutui. Mentre il tasso fisso ha superato il 52%; il resto è costituito da mutui a tasso misto.

Il repentino mutamento delle scelte (spinto anche dalle rinegoziazioni) è stato innescato dall'impennata delle rate che, secondo i dati di Crif, hanno spinto moltissime famiglie a impegnare quote crescenti del reddito. In dettaglio, nello scorso giugno il 53% dei mutuatari pagava una rata mensile superiore ai 750 euro; era solo il 19% nel 2000. Mentre il 53% delle famiglie che otto anni fa pagava una rata fino a 500 euro oggi si è ridotto al 18 per cento. C'è stato un sostanziale rovesciamento delle posizioni, in parte trainata dalla corsa del mattone. «Il danno maggiore – conclude Lodi – è per le fasce sociali più deboli: giovani con lavoro precario e immigrati. Infatti, un dato rimasto incredibilmente nell'ombra è quello della corsa dei giovani verso il mutuo, che fa onore alle banche italiane, troppo spesso accusate di non rischiare nulla». Dai dati Crif emerge che nel 2000 solo il 9% dei mutui erogati è stato sottoscritto da giovani fino a 35 anni; oggi il dato è schizzato al 40%. Mentre i cinquantenni si sono dimezzati al 17 per cento.




il burocratese criptico pre-giurassico si usa apposta
(bipartizan)

cosi' intanto si fa l'annuncio propagandistico,
mentre chi e' interessato dovra' aspettare ere geologiche per avere qualcosa di reale...


-------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------
Laplace77 :: Giornalismo è diffondere ciò che qualcuno non vuole si sappia; il resto è propaganda. (Horacio Verbitsky)

forum sulla bolla immobiliare - video sulla bolla immobiliare
-------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------
DISCLAIMER:
Tutti hanno diritto di manifestare liberamente il proprio pensiero con la parola, lo scritto e ogni altro mezzo di diffusione.
Ogni individuo ha diritto alla libertà di opinione e di espressione incluso il diritto di non essere molestato per la propria opinione e quello di cercare, ricevere e diffondere informazioni e idee attraverso ogni mezzo e senza riguardo a frontiere.
02/12/2008 12:52
 
Email
 
Scheda Utente
 
Modifica
 
Cancella
 
Quota
Euribor a tre mesi ancora in calo: 3,78%

Euribor ancora in discesa. Il calo dei tassi sull'interbancario come quello chiave a tre mesi si attesta oggi al 3,786%, il livello più basso dopo il 3,782% segnato il 31 gennaio del 2007, dopo il fixing di ieri a 3,816%. La scadenza Euribor a una settimana è scesa al 3,093% da 3,132% ieri e quella a sei mesi al 3,828% da 3,859%.

02/12/2008 15:01
 
Email
 
Scheda Utente
 
Modifica
 
Cancella
 
Quota
Il mutuo: una scelta sempre più sputtanata.
Stanno facendo una confusione tale che se c'era qualche coraggioso, lo fanno desistere sicuramente.

Mutui, l'aiuto scatta al 4% senza spread


La relazione al provvedimento anti-crisi varato venerdì scorso dal Consiglio dei ministri fornisce l'interpretazione autentica di una formulazione della norma sui mutui-prima casa non proprio chiarissima. Per i mutui in corso, si spiega infatti che le rate variabili 2009 non possono superare il 4%, per effetto dell'accollo da parte dello Stato dell'eventuale eccedenza. Il 4%, dunque, è un tasso finito, un tetto onnicomprensivo invalicabile, oltre il quale interviene l'Erario, a sostenere gli eventuali extra-costi del sistema bancario e a garantire che la soglia non venga superata. Per i nuovi mutui, dice inoltre la norma, il saggio di base su cui si calcolano gli spread è costituito dal saggio Bce. La ratio del decreto è del resto quella di venire incontro innanzitutto a chi in anni di tassi ancora bassissimi ha sottoscritto mutui a tasso variabile e si poi è trovato spiazzato dal loro improvviso rialzo. Per questo si afferma che l'importo delle rate dei mutui a tasso variabile a carico del mutuatario si calcolano con riferimento «al maggiore tra il 4% senza spread, spese varie o altro tipo di maggiorazione e il tasso contrattuale alla data di sottoscrizione del contratto» perché, se c'è un eccedenza, lo Stato interviene e si fa carico della parte eccedente tale misura.

La relazione conferma inoltre che le novità introdotte si applicano ai mutui prima casa sottoscritti da persone fisiche fino al 31 ottobre 2008 e a quelli rinegoziati entro la stessa data in applicazione della legge 126 del 2008; non, quindi, ai mutui sottoscritti in novembre o dicembre. Dopodiché, a partire dal 1° gennaio 2009, per i nuovi mutui il tasso di base su cui si calcola lo spread sarà costituito dal tasso Bce. Il mese di tempo dall'entrata in vigore del provvedimento è quello richiesto dal sistema creditizio per poter materialmente allestire dei prodotti finanziaria con una base di riferimento nuova.

Ma quanto costerà allo Stato assumersi i maggiori oneri derivanti al sistema creditizio dalle nuove disposizioni? Non molto: 250-350 milioni, al massimo, dice il Tesoro; anche se, in linea teorica, la forchetta di costo oscilla fra il miliardo e i 55 milioni di euro. Questi sono i numeri della relazione tecnica, dalla quale si evince che anche il Governo, come stanno facendo le associazioni dei consumatori, incrocia le dita affinché all'Eurotower di Francoforte si decida di ridurre al più presto almeno di un punto il tasso di riferimento per la politica monetaria europea.

Nella relazione si ricorda infatti in primo luogo che lo stock complessivo dei mutui a tasso variabile a settembre 2008 ammontava a circa 168 miliardi di euro: di questi, la quota dei mutui prima casa è pari a circa il 60% (100 miliardi circa). Attualmente osservano ancora i tecnici di via Venti settembre, lo spread contrattuale medio sui mutui a tasso variabile è pari a circa 110 punti base, nella quasi totalità dei casi applicato al tasso Euribor. Alle condizioni di mercato del 26 novembre 2008, il tasso per il calcolo della rata è in media compreso tra 4,5% e 5,1%, a seconda della scadenza del tasso Euribor (1 mese, 3 mesi o 6 mesi) considerata nel contratto di mutuo.

Se le condizioni di mercato rimanessero identiche per tutto l'anno prossimo e se si prendesse come riferimento medio il tasso Euribor a 3 mesi (3,901% al 26 novembre 2008) il costo massimo della misura sarebbe pari a circa 1 miliardo di euro. Fortunatamente, però, è prevista una significativa riduzione dei tassi di interesse nel corso del 2009. Se in capo a un paio di mesi la Bce abbassasse il suo tasso di riferimento di un punto percentuale, ne deducono gli esperti, il costo massimo della misura sarebbe pari a circa 55 milioni di euro: si avrebbe infatti un'eccedenza di costo rispetto alla soglia massima del 4%, di cui lo Stato dovrebbe farsi carico, pari soltanto allo 0,22% di 100 miliardi, per tre mesi. Ma poiché occorre considerare anche i ritardi nell'adeguamento delle rate di mutuo connessi alle condizioni contrattuali,ipotizzando un ritardo di 3 mesi il costo massimo della misura diverrebbe pari a circa 350 milioni di euro.





Non c'è tetto se il tasso alla stipula era più alto


La portabilità a costo zero del decreto Bersani prima, la Convenzione Abi-Governo poi, e adesso il «tetto» del 4 per cento. Nel giro di un anno di soluzioni per il rincaro delle rate ne sono state escogitate diverse ed è logico che i risparmiatori accolgano le novità sui mutui contenute nel decreto anti-crisi con grandi speranze, ma anche con tanti dubbi e un pizzico di disorientamento. La questione principale sollevata dai lettori che hanno rivolto le proprie domande a www.ilsole24ore.com riguarda inevitabilmente lo spread. Dal fatto che il ricarico applicato delle banche sia o meno ricompreso nel calcolo del 4% dipende in effetti la reale efficacia del provvedimento. L'interpretazione di Abi e Governo, come si legge a fianco, sembra essere quella più favorevole (cioè 4% assoluto compreso spread e altre spese), anche se a molti risparmiatori non è chiaro che questo limite non vale per chi a suo tempo ha stipulato un mutuo a un tasso superiore (presumibilmente tutti coloro che lo hanno acceso dalla primavera 2007), che diventa esso stesso il «tetto». Anche i dubbi operativi hanno il loro bel peso: «Che cosa devo fare, andare in banca domattina?» chiede un lettore. In realtà l'efficacia del decreto è automatica e non dovrebbe essere necessaria alcuna azione da parte del mutuatario, anche se non è da escludere l'invio di lettere da parte delle banche come è avvenuto a fine agosto per la rinegoziazione.

C'è poi chi si chiede se le norme siano valide per i mutui già oggetto di rinegoziazione o portabilità. Il decreto è efficace per chi ha aderito alla Convenzione (ma con effetto sulle rate soltanto dal momento in cui il conto di finanziamento accessorio ha saldo zero), e presumibilmente anche per chi è ricorso alla surroga o alla sostituzione (in quest'ultimo caso, trattandosi di un nuovo rapporto, il cambio deve però essere avvenuto prima del 31 ottobre 2008).

Il dibattito è invece aperto per chi ha un mutuo a tasso misto (con opzione fisso/variabile) o a rata costante: il fatto che il testo si riferisca a «mutui a tasso non fisso» dovrebbe far propendere per una risposta favorevole, ma un chiarimento sarà necessario. I più arrabbiati, invece, sono coloro che hanno appena stipulato un mutuo fisso o addirittura hanno cambiato di recente il tasso: «Ho preferito essere prudente – scrive un lettore – e adesso pago il 5,6% fisso. Perché nessuno pensa a me?».

02/12/2008 15:06
 
Email
 
Scheda Utente
 
Modifica
 
Cancella
 
Quota
http://www.money24.ilsole24ore.com/azioni/analisi-e-news/tutte-le-news/news-radiocor/news-radiocor.php?trackThisPage=trackThisPage&NEWSPAGE=1&PNAC=nRC_02.12.2008_12.54_148&Profile=m24user&title=UniCredit:%20lancia%20'Insieme%202009',%20sospende%20rate%20mutui%20per%20un%20anno&uuid=nRC_02.12.2008_12.54_148&DocRulesView=Libero&type=borsa&channel=M24

UniCredit: lancia 'Insieme 2009', sospende rate mutui per un anno
Iniziativa coinvolge oltre 260mila famiglie (Il Sole 24 Ore Radiocor) - Milano, 02 dic - Sospendere il pagamento della rata del mutuo, gratuitamente, per un massimo di dodici mesi. Questa l'offerta di Insieme 2009, l'iniziativa di UniCredit per, spiega una nota, "intervenire sui propri clienti che sono in temporanea difficolta' economica". L'offerta e' rivolta alle famiglie che in questi anni hanno acceso un mutuo presso una delle banche del gruppo e che non riescono a pagare la rata a causa di uno dei seguenti eventi nel periodo dal primo ottobre 2008 al 31 dicembre 2009: perdita del posto di lavoro, ingresso in cassa integrazione, separazione o divorzio (per famiglie con figli a carico), decesso di uno degli intestatari. Insieme 2009 riguarda le famiglie con reddito fino a 25mila euro lordi e coinvolge "piu' di 260mila nuclei, pari circa al 30% del portafoglio mutui privati del gruppo".
Com-Ppa- (RADIOCOR) 02-12-08 12:54:37 (0148) 5 NNNN
[Modificato da dgambera 02/12/2008 15:09]
02/12/2008 20:40
 
Email
 
Scheda Utente
 
Modifica
 
Cancella
 
Quota
Unicredit, per famiglie in difficoltà

Iniziativa del Gruppo che coinvolge più di 260.000 nuclei familiari
con redditi fino a 25.000 euro lordi al momento della sottoscrizione

La procedura per chi ha perso il posto, in caso di separazione o divorzio con figli a carico
e decesso di uno degli intestatari nel periodo che va dall'1/10/08 al 31/12/09
Unicredit, per famiglie in difficoltà mutui sospesi gratis per un anno

MILANO - Boccata d'ossigeno per le famiglie con difficoltà economiche che hanno contratto un mutuo con Unicredit Group. La banca si impegna a sospendere il pagamento della rata, gratuitamente, per un periodo fino a un massimo di 12 mesi. E' questo, in sintesi, "Insieme 2009", per i clienti in temporanea difficoltà economica e che hanno contratto un mutuo con le banche del gruppo: UniCredit Banca al Nord Italia, UniCredit Banca di Roma nel Centro Sud, Banco di Sicilia nell'isola e UniCredit Banca per la Casa.

Insieme 2009, spiega la banca, si rivolge alle famiglie che non riescono a pagare la rata a causa di uno dei seguenti eventi nel periodo che va dal 1/10/08 al 31/12/09: perdita del posto di lavoro per dipendenti a tempo indeterminato e per tutte le categorie di lavoratori atipici; cassa integrazione ordinaria e straordinaria; separazione o divorzio, per famiglie con figli a carico; decesso di uno degli intestatari.

L'iniziativa riguarda i nuclei famigliari con redditi fino a 25.000 euro lordi al momento della sottoscrizione del mutuo e coinvolge più di 260.000 famiglie, che rappresentano circa il 30% del portafoglio mutui privati del Gruppo UniCredit.

"Insieme 2009 - sottolinea Roberto Nicastro, Deputy Ceo di UniCredit Group - conferma l'attenzione di UniCredit alle esigenze delle famiglie in difficoltà. In Italia sono circa tre milioni le famiglie che stanno pagando un mutuo per l'acquisto dell'abitazione. Quelle a minor reddito sono circa un milione e proprio su queste bisogna intervenire con urgenza in modo che possano continuare a perseguire il 'sogno' della prima casa ed evitare che perdano l'investimento fatto inizialmente. Dopo Impresa Italia - ha concluso Nicastro - Insieme 2009 è una ulteriore dimostrazione della volontà di UniCredit di sostenere l'economia del Paese in questa fase congiunturale".
05/12/2008 11:13
 
Email
 
Scheda Utente
 
Modifica
 
Cancella
 
Quota
Post: 8.844
Sesso: Maschile
Utente semplice
Castellina in Chianti
Building Site Hunter con le palle
OFFLINE
mutui e problemi...
11:08 - Crisi mercati: Censis, 81 mila famiglie non rispettano scadenze mutui

(Il Sole 24 Ore Radiocor) - Roma, 05 dic - Sono circa 81
mila (2,8%) le famiglie che non hanno rispettato le scadenze
di pagamento delle rate del mutuo. Lo dice il Censis nel
rapporto 2008 sulla situazione del Paese sulla base di una
rilevazione campionaria effettuata con la Confcommercio nel
corso del 2007 e nei primi mesi del 2008. Secondo la
ricerca, il 12% di oltre 24 milioni di famiglie ha un mutuo
immobiliare. Il 60% delle famiglie con mutuo, oltre 2,8
milioni, non ha difficolta' nella restituzione del debito e
quindi del pagamento delle rate. Il 29,1%, circa 838mila
famiglie, ha dichiarato di avere qualche difficolta' ma non
tale da rappresentare un vero problema con rischio
insolvenza. Il 9,7% delle famiglie con mutuo, circa 279mila,
ha indicato notevoli difficolta' nel pagamento delle rate
rispettando tuttavia le scadenze. Secondo il Censis, sulle
famiglie insolventi "occorrerebbe agire con strumenti
idonei, a partire da una dilatazione delle scadenze di
pagamento senza innalzare in modo spropositato i tassi di
interesse sulle rate residue, fenomeno gia' ampiamente
verificatosi nell'arco degli ultimi 2 anni".



11:16 - Crisi mercati: Censis, 81 mila famiglie non rispettano scadenze mutui -2-

Cambia la spesa: il 72% compra prodotti in offerta speciale

(Il Sole 24 Ore Radiocor) - Roma, 05 dic - L'indebitamento
delle famiglie per il pagamento di mutui immobiliari si e'
attestato negli ultimi tre anni al 48,5% del reddito
disponibile, nel 2004 si era poco al di sotto del 40%. I
consumi, secondo il Censis, per gran parte del 2008 hanno
subito una consistente flessione in termini reali,
diminuendo dello 0,2 e dello 0,6 tendenziale nel primo e nel
secondo trimestre. In questo momento di crisi, rileva il
Censis, cambia il modo di fare la spesa. Secondo una ricerca
fatta dal Censis a marzo 2008 su 1.500 famiglie, emerge che
il 72% acquista prodotti in offerta speciale, il 53%
acquista i prodotti alimentari nei mercati rionali e il
48,8% non disdegna gli hard discount.



commenti?

[Modificato da laplace77 05/12/2008 11:18]
-------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------
Laplace77 :: Giornalismo è diffondere ciò che qualcuno non vuole si sappia; il resto è propaganda. (Horacio Verbitsky)

forum sulla bolla immobiliare - video sulla bolla immobiliare
-------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------
DISCLAIMER:
Tutti hanno diritto di manifestare liberamente il proprio pensiero con la parola, lo scritto e ogni altro mezzo di diffusione.
Ogni individuo ha diritto alla libertà di opinione e di espressione incluso il diritto di non essere molestato per la propria opinione e quello di cercare, ricevere e diffondere informazioni e idee attraverso ogni mezzo e senza riguardo a frontiere.
05/12/2008 11:24
 
Email
 
Scheda Utente
 
Modifica
 
Cancella
 
Quota
Re: mutui e problemi...
laplace77, 05/12/2008 11.13:

11:08 - Crisi mercati: Censis, 81 mila famiglie non rispettano scadenze mutui

(Il Sole 24 Ore Radiocor) - Roma, 05 dic - Sono circa 81
mila (2,8%) le famiglie che non hanno rispettato le scadenze
di pagamento delle rate del mutuo. Lo dice il Censis nel
rapporto 2008 sulla situazione del Paese sulla base di una
rilevazione campionaria effettuata con la Confcommercio nel
corso del 2007 e nei primi mesi del 2008. Secondo la
ricerca, il 12% di oltre 24 milioni di famiglie ha un mutuo
immobiliare. Il 60% delle famiglie con mutuo, oltre 2,8
milioni, non ha difficolta' nella restituzione del debito e
quindi del pagamento delle rate. Il 29,1%, circa 838mila
famiglie, ha dichiarato di avere qualche difficolta' ma non
tale da rappresentare un vero problema con rischio
insolvenza. Il 9,7% delle famiglie con mutuo, circa 279mila,
ha indicato notevoli difficolta' nel pagamento delle rate
rispettando tuttavia le scadenze. Secondo il Censis, sulle
famiglie insolventi "occorrerebbe agire con strumenti
idonei, a partire da una dilatazione delle scadenze di
pagamento senza innalzare in modo spropositato i tassi di
interesse sulle rate residue, fenomeno gia' ampiamente
verificatosi nell'arco degli ultimi 2 anni".



11:16 - Crisi mercati: Censis, 81 mila famiglie non rispettano scadenze mutui -2-

Cambia la spesa: il 72% compra prodotti in offerta speciale

(Il Sole 24 Ore Radiocor) - Roma, 05 dic - L'indebitamento
delle famiglie per il pagamento di mutui immobiliari si e'
attestato negli ultimi tre anni al 48,5% del reddito
disponibile, nel 2004 si era poco al di sotto del 40%. I
consumi, secondo il Censis, per gran parte del 2008 hanno
subito una consistente flessione in termini reali,
diminuendo dello 0,2 e dello 0,6 tendenziale nel primo e nel
secondo trimestre. In questo momento di crisi, rileva il
Censis, cambia il modo di fare la spesa. Secondo una ricerca
fatta dal Censis a marzo 2008 su 1.500 famiglie, emerge che
il 72% acquista prodotti in offerta speciale, il 53%
acquista i prodotti alimentari nei mercati rionali e il
48,8% non disdegna gli hard discount.



commenti?





Tutto come da copione.
10/12/2008 16:15
 
Email
 
Scheda Utente
 
Modifica
 
Cancella
 
Quota
13/12/2008 16:22
 
Email
 
Scheda Utente
 
Modifica
 
Cancella
 
Quota
13/12/2008 16:44
 
Email
 
Scheda Utente
 
Modifica
 
Cancella
 
Quota
Post: 2.114
Città: SANTA MARINELLA
Età: 50
Sesso: Femminile
Utente semplice
Ranch in Texas
OFFLINE
Re: ancora qualcuno crede alla lotteria
giemmeppi, 13/12/2008 16.22:

http://it.answers.yahoo.com/question/index;_ylt=ArRO6wrfAP8YI4OPAWv7ujvpDwx.;_ylv=3?qid=20081213040843AAPWxQ8




Mille euro al mese per 30 anni? Urky burky... e vuol fare pure l'affarone... [SM=g7576]
13/12/2008 16:59
 
Email
 
Scheda Utente
 
Modifica
 
Cancella
 
Quota
Re: Re: ancora qualcuno crede alla lotteria
wonderfufy, 13/12/2008 16.44:




Mille euro al mese per 30 anni? Urky burky... e vuol fare pure l'affarone... [SM=g7576]




Non ho retto: ho risposto.
[Modificato da dgambera 13/12/2008 16:59]
Nuova Discussione
Rispondi

Feed | Forum | Bacheca | Album | Utenti | Cerca | Login | Registrati | Amministra
Crea forum gratis, gestisci la tua comunità! Iscriviti a FreeForumZone
FreeForumZone [v.6.1] - Leggendo la pagina si accettano regolamento e privacy
Tutti gli orari sono GMT+01:00. Adesso sono le 18:00. Versione: Stampabile | Mobile
Copyright © 2000-2024 FFZ srl - www.freeforumzone.com
View My Stats