labottegadelfuturo, 24/11/2009 12.44:
La mia teoria, al di la dei numeri, spiega il perchè assistiamo a piccoli aggiustamenti di volta in volta ed al perchè capita che chi ha comprato l'anno scorso a X quest'anno vede lo stesso bene valutato X -5%.
Perchè i compratori con potere d'acquisto del 2008 non ci sono più e bisogna adeguare i prezzi al potere d'acquisto del 2009.
Sarà interessante vedere i prezzi adeguarsi al potere d'acquisto del 2010, con una disoccupazione attorno al 10% ;)
Credo che abbiate dato già delle letture sensate. C'è un po' di tutto: il calo progressivo delle fasce con cash come dici tu, il passaggio di cerini per il nuovo appena terminato ma venduto tempo fa come dice Lap, il calo a denti di sega delle NTN come dice Marco...
Aggiungo che con lo scenario deflazionistico che ormai sembra il più probabile aumenta progressivamente la disoccupazione e calano lentamente i redditi da lavoro e anche, in parte, da capitale, calano i profitti delle aziende rivolte al consumo, proprio perchè licenziamenti e compressioni dei salari riducono potere d'acquisto.
A sua volta la mancanza di richieste di investimenti da parte delle aziende (che anzi tirano tutti i remi in barca possibili) e la stretta creditizia crescente (in sordina) riducono le possibilità e la volontà di indebitamento, con calo anche dei consumi a buffo e azzeramento del moltiplicatore degli investimenti (gli stati si indebitano più per tappare le falle che per risollevare gli investimenti, questa è una grande differenza dal '29)..
Tutto questo secondo me ci porterà alla goccia cinese, - anzi giapponese - un calo "lento" (relativamente poco intenso), ma progressivo, insesorabile ma purtroppo non secco e immediato e di proporzione immediatamente esplosiva.
Anche a me sarebbe piaciuto vedere la morte istantanea della bolla, ma gli oligarchi hanno fatto tutto quello che hanno fatto a partire dall'ottobre scorso apposta, proprio per evitare il crollo secco e implacabile. Invece che un nuovo '29 hanno preferito un nuovo 1992 giapponese...
Solo che stavolta è un giappone globale, il che non è sostenibile...
Sono convinto che assisteremo a molti anni di cali non vistosissimi con potere crescente del compratore in trattativa, ma cmq invece di avere che so un -60% in 3 o 5 anni come poteva essere dopo il 1992, quando i tassi schizzarono verso l'alto travolgendo gli indebitati e scoraggiando "istantaneamente" nuovi compratori a debito, stavolta magari avremo un -60% in 7-10 anni, con debitori messi in difficoltà non dai tassi, fermi a 0, ma dalla lenta e progressiva perdita del posto di lavoro o dalla riduzione del proprio reddito, stessi motivi che scoraggeranno i potenziali acquirenti a rischiare un acquisto in una situazione di incertezza e di lento, poco sensibile ma progressivo, decadimento della propria situazione se non altro a livello psicologico...