notai e avvocati
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«Registriamo una stagnazione del volume d’affari: e la crisi non potrà che accentuare queste difficoltà.
Inoltre, scontiamo il fatto che i clienti paghino con difficoltà e che in alcuni casi, neppure così rari, cerchino in tutti i modi di rinegoziare il compenso».
E' Guido Alpa, presidente del Consiglio nazionale forense,a fotografare così l’attuale fase economica. Una valutazione confermata anche da molti studi.
«Negli ultimi sei mesi abbiamo registrato una diminuzione media del 30% delle nuove operazioni immobiliari e di M&A con punte del 50% nel banking, mentre l’anno era iniziato molto ben sottolinea Federico Sutti, managing partner di Dla Piper Italia. Per contro, prosegue Sutti «è cresciuta del 20% l’attività dei contenziosi per mancati pagamenti, nel diritto del lavoro e per la responsabilità precontrattuale».
Più colpiti, per ora, sembrano essere i notai per i quali, come spiega Paolo Piccoli, presidente del Consiglio nazionale del notariato (Cnn), il reddito medio lordo su base nazionale si dovrebbe collocare oggi intorno ai 250-300mila euro, mentre nel 2006 — a dirlo è lo studio di settore dell’agenzia delle Entrate — ammontava a 436 mila. «Il dato tendenziale a fine ottobre 2oo8 è di uncalo della base contributiva del 10,4% — sottolinea, Piccoli — mentre quello dell’intero 2007 era stato pari a -11,7 percento». Secondo Piccoli una parte (13-4%) della riduzione complessiva è legata alla perdita di alcune competenze prevista dal decreto Bersani, mentre la quota restante è un calo dell’attività portato dalla crisi.
«Aumentano le cessazioni di società e le messe in liquidazione, mentre l’immobiliare è pressoché fermo: siamo di fronte a una crisi esogena», afferma Paolo Mammucari, presidente del consiglio notarile di Treviso.
lo stesso annuncio si trova sul sole24ore del 29 dic 2008 il link si riferisce alla rassegna stampa del governo.
link
ancora un contributo dei notai:
sole24ore.it
4 novembre 2008
«Nessuno ne parla volentieri, stia certo, ma anche i professionisti stanno pagando, anzi, in alcuni casi stanno finanziando in senso letterale la crisi della piccola e media impresa. Le parlo da notaio, so quello che dico».
Giulia Clarizio, vicentina, consigliere nazionale del notariato, aveva lanciato il sasso in un recente convegno a Montebelluna, rivelando «quello che si fa fatica a confidare a un collega amico», figurarsi al resto del mondo.
La crisi insomma è arrivata alle fondamenta delle aziende, o forse nel frattempo è andata anche oltre trasferendosi anche sugli immobili e proprietà personali: «Quello che mi preoccupa, come cittadino più ancora che professionista – aggiunge Giulia Clarizio – è prendere atto che oggi non pochi imprenditori garantiscono i mutui con la propria casa, e spesso si tratta addirittura di prestiti contratti per coprire l'esposizione pregressa con le banche».
Il settore immobiliare ormai si è completamente fermato – dice il notaio vicentino – i mutui che le aziende contraggono sono quelli già deliberati e decisi da tempo, o comunque quelli necessari per rientrare da altri debiti.