Irlanda: 30mila licenziamenti nelle costruzioni
Ulster Bank a Dublino (foto).
Trentamila licenziamenti nei prossimi tre anni. Banche ed operatori finanziari irlandesi suonano il campanello d'allarme. Il settore dell'edilizia rallenta. Si prevedono licenziamenti a raffica. Meglio correre ai ripari. Il monito parte da Pat McArdle responsabile economico di Ulster Bank. Il dito e' puntato verso il boom del mercato edilizio che non regge piu' il ritmo di crescita vertiginoso degli ultimi tre anni. Nello stesso tempo i responsabili economici gettano acqua sul fuoco. L'impiego negli altri settori dovrebbe rimanere stabile. Anzi forse crescere. Questo taglio di posti di lavoro portera' la Repubblica al 5% della disoccupazione.
Secondo Ulster Bank questa situazione non arrestera' la crescita economica globale del paese. Servizi, turismo e commercio continuano per la loro strada. Con effetto trainante. Anche l'Ufficio Centrale di Statistica conferma la caduta del mondo delle costruzioni. Il rallentamento delle vendite degli immobili dovuto ad un calo della domanda lascera' a casa diversi operatori del settore. Attualmente ci sono circa 282mila impiegati di cui 38mila non irlandesi. Chi perdera' lavoro, secondo Pat McArdle, trovera' nuovi impieghi nel settore commerciale e in Irlanda del Nord per la costruzione di infrastrutture e immobili delle Olimpiadi del 2012. Quest'anno in Irlanda, fatta eccezione per il mondo delle costruzioni, saranno creati 50.000 nuovi posti di lavoro.
[Modificato da dgambera 29/01/2009 10:34]