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Dead men working

Ultimo Aggiornamento: 31/08/2015 08:57
05/03/2009 21:43
 
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Giornalisti: 1.500 esuberi in quotidiani e periodici

«È difficile dare un dato complessivo ma, senza ammortizzatori sociali, si può stimare in 1.500 unità il numero dei giornalisti in esubero nell'intero comparto». Carlo Malinconico, presidente della Fieg, ha illustrato a Palazzo Chigi lo stato di crisi della stampa quotidiana e periodica senza ricorrere a mezze misure. Davanti al ministro del Welfare Maurizio Sacconi e al sottosegretario alla Presidenza del Consiglio Paolo Bonaiuti, gli editori hanno illustrato la situazione del settore.

Pubblicità e diffusione in calo
«Nel primo trimestre dell'anno - sottolinea il presidente della Fieg - la pubblicità cala in media del 30-40%, ma anche di più in alcuni casi. La diffusione scende in media del 10% mentre il costo della carta aumenta del 6-7 per cento». Bisogna quindi «usare al meglio tutti gli ammortizzatori sociali a disposizione». Su questo, le analisi della Fieg convergono con quelle della Fnsi, che ha incontrato separatamente il Governo: «Bisogna prestare attenzione non solo alle quote degli esuberi - spiega Franco Siddi, segretario della Fnsi - ma alle politiche di recupero attivo, con interventi collegati a politiche di rilancio e non solo di contenimento dei costi in un settore "speciale", sbloccando gli accordi pregressi per la stabilizzazione dei precari».
Sul contratto, atteso da quattro anni, le parti sono ormai vicine: c'è accordo sulla parte normativa e si sono fatti passi avanti anche su quella economica. Appena siglato il contratto, allora, si costituirà un tavolo tra Governo, editori e Federazione della stampa per l'attuazione di tutti gli strumenti a disposizione (cassa integrazione straordinaria, prepensionamenti, contratti di solidarietà, settimana corta).
06/03/2009 23:55
 
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07/03/2009 00:16
 
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10/03/2009 13:57
 
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Inps, tra gennaio e febbraio oltre 370.000 nuovi disoccupati

ROMA - Tra gennaio e febbraio 370.561 lavoratori hanno perso il posto di lavoro e hanno presentato all'Inps la domanda di indennità di disoccupazione, 116.983 in più rispetto allo stesso periodo dello scorso anno pari ad un +46,13%. I dati vengono anticipati dall'agenzia Ansa. Tali richieste comprendono l'indennità ordinaria, speciale e con i requisiti ridotti.
[Modificato da dgambera 10/03/2009 13:57]
10/03/2009 14:02
 
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10/03/2009 15:06
 
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similitudini bestiali
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...

L'arte dell'apicoltura

La gestione di un alveare consiste soprattutto nel sorvegliarne lo sviluppo in funzione del periodo e delle condizioni ambientali.

Una colonia di api è costituita da un'unica regina, da molte operaie (femmine), da fuchi (maschi) e dalla covata (larve). Un alveare è composto da un'unica colonia o famiglia.

Per riprodursi e sopravvivere, una colonia di api cerca di accumulare il massimo possibile di provviste durante la buona stagione, per poter passare l'inverno. La popolazione della colonia varia secondo le stagioni. È molto grande nei periodi in cui le risorse naturali sono abbondanti (da 30.000 a 70.000 individui), allo scopo di fare la maggiore raccolta possibile. D'inverno si riduce fino a scendere attorno ai 6.000 individui, per ridurre al minimo indispensabile il consumo delle provviste. La popolazione non può tuttavia scendere oltre un certo limite, giacché è quella che dovrà rilanciare la colonia in primavera.

...



sostituire "inverno" con "crisi"...


...eh, la sostenibilita'...

[Modificato da laplace77 10/03/2009 15:09]
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Tutti hanno diritto di manifestare liberamente il proprio pensiero con la parola, lo scritto e ogni altro mezzo di diffusione.
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10/03/2009 15:35
 
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Hedge Fund, nel 2009 si perderanno 20mila posti

La crisi presenta il conto all'industria degli hedge fund. Un conto salato. Nel 2009, secondo una stima del centro di ricerca Options Group, saranno 20mila i impiegati del settore a perdere il posto. Cioè il 14% della forza lavoro globale. Il crollo degli investimenti e il boom di ritiri ha eroso i margini di guadagno per un settore che fino al 2007 cresceva a ritmi sostenuti.

Nel 2008, 10mila persone hanno perso il posto. Il totale degli impiegati in tutto il mondo è così sceso dal massimo storico di 155mila del 2007, ai 145mila del 2008. L'anno scorso, secondo una stima del cenro studi Hedge Fund Resaerch di Chicago, hanno hanno chiuso i battenti 920 fondi (il 12% del totale). Dei circa 6800 single manager fund (cioè i fondi amministrati da un solo gestore), circa il 70% ha perso soldi nel 2008. Questo significa che se non recupereranno le perdite, dovranno scordarsi le commissioni di performance, introiti che vengono utilizzati per pagare i bonus ai consulenti finanziari.
10/03/2009 16:27
 
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Re:
dgambera, 10/03/2009 15.35:

Hedge Fund, nel 2009 si perderanno 20mila posti

La crisi presenta il conto all'industria degli hedge fund. Un conto salato. Nel 2009, secondo una stima del centro di ricerca Options Group, saranno 20mila i impiegati del settore a perdere il posto. Cioè il 14% della forza lavoro globale. Il crollo degli investimenti e il boom di ritiri ha eroso i margini di guadagno per un settore che fino al 2007 cresceva a ritmi sostenuti.

Nel 2008, 10mila persone hanno perso il posto. Il totale degli impiegati in tutto il mondo è così sceso dal massimo storico di 155mila del 2007, ai 145mila del 2008. L'anno scorso, secondo una stima del cenro studi Hedge Fund Resaerch di Chicago, hanno hanno chiuso i battenti 920 fondi (il 12% del totale). Dei circa 6800 single manager fund (cioè i fondi amministrati da un solo gestore), circa il 70% ha perso soldi nel 2008. Questo significa che se non recupereranno le perdite, dovranno scordarsi le commissioni di performance, introiti che vengono utilizzati per pagare i bonus ai consulenti finanziari.




questi sono i fuchi sfigati...

[SM=p7579]



tocca provalle tutte pe' fa' passa' er messaggio:
i fiori, le api e... la cicogna del mattone

[SM=g7576] [SM=g7576] [SM=g7576]


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11/03/2009 01:58
 
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Laureati. In discesa retribuzioni e tasso di occupazione post diploma

I primi effetti della crisi si fanno sentire anche sui neolaureati. È uno dei risultati che emerge dall'undicesimo rapporto sulla condizione occupazionale, realizzato dal consorzio interuniversitario Almalaurea e presentato oggi a Roma. Dall'indagine, che ha interessato quasi 300mila laureati di 47 atenei, viene fuori che, a 12 mesi dalla laurea, la quota di occupati scende dal 51,9 al 51,4 per cento (-0,5 per cento). Rapportato al 2000, invece, tale calo è del 6 per cento. In diminuzione, anche in misura più contenuta, la percentuale di coloro che lavorano cinque anni dopo il termine degli studi: 84,6% per i laureati 2003 contro l'86,3% del 2000.

Analogo trend negativo caratterizza le retribuzioni. Sempre a cinque anni dalla laurea lo stipendio medio di chi ha lasciato l'università nel 2000 era di 1.428 euro pro capite laddove per i laureati 2003 è diventato di 1.343 euro. Ma l'impatto della crisi, spiega il direttore di Almalaurea Andrea Cammelli, è testimoniato anche da un altro dato: nei primi due mesi del 2009 la stessa Almalaurea, che gestisce una banca dati on line con oltre 1,2 milioni di profili, ha ricevuto il 23% in meno di richieste da parte delle imprese. Con un picco del 35% per gli appartenenti al gruppo economico-statistico. Da qui la proposta al Governo per incentivare la domanda di capitale umano da parte delle aziende.

L'indagine si è poi concentrata sul confronto tra i soggetti che si sono formati prima e dopo la riforma del '99. Mettendo in luce i progressi che, nel passaggio da vecchio a nuovo ordinamento, si sono succeduti. Ad esempio su età di uscita (25,9 anni di età media contro 28), voto di laurea (109,1 contro 102,5), studenti in regola (69,6 contro 9,5) e partecipazione a stage o tirocini 85,9 contro 17,9). Unica «nota dolente», stando al rapporto, è la quota di lavoratori atipici rispetto a quelli stabili: quasi uno su due.
13/03/2009 00:29
 
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Cassa integrazione record. Confindustria: "Ai livelli del 1993"

ROMA - Si impenna il ricorso alla cassa integrazione da parte delle imprese italiane. La Cig si avvicina così ai massimi del 1993, ma è ancora lontana dal picco del 1984. A fornire il dato è il centro studi di Confindustria nella 'congiuntura flash'. A febbraio il monte ore Cig annualizzato è stato pari all'1,16% della forza lavoro (0,8% a gennaio). Il picco nel 1993 è stato all'1,4% e quello nel 1984 al 2,1%.

La crisi si ripercuote anche sulle buste paga. "Nell'industria in senso stretto - aggiunge il Centro studi - nel 2008 le retribuzioni di fatto per unità di lavoro a tempo pieno sono cresciute meno di quelle contrattuali, +3,1% contro +3,3%". Il divario si spiega con il minor apporto delle componenti variabili, soprattutto per il calo delle ore di straordinario, la cui quota sulle ore ordinarie lavorate nelle grandi imprese è scesa al 4,8% (5,4% nel dicembre 2007).

Ad aggravare lo stato delle imprese c'è anche la stretta operata al credito dalle banche che, secondo gli analisti di Confindustria, ostacola l'attività del 9,9% delle imprese italiane. "L'offerta di credito cala: il saldo netto dei giudizi delle aziende che segnalano una restrizione è infatti del 24,5", sottolinea il Centro studi.

Eppure, sottolineano gli industriali, nonostante l'aumento delle sofferenze la qualità del credito nel nostro Paese rimane buona nei confronti del passato. "Le sofferenze bancarie relative alle imprese - si legge nella congiuntura flash - erano pari ai 36,3 miliardi a dicembre 2008, cioè il 3,8% dei prestiti, in calo dal 4,8% a inizio 2007 (11% nel 1999)": le sofferenze relative alle famiglie erano invece pari a 10,7 miliardi (2,9% dal 3,1%). Con la crisi aumentano le nuove sofferenze e il tasso di decadimento per le imprese e le famiglie che "è salito a 0,31% a trimestre (0,24% a marzo 2007). Valore, però, storicamente basso: 0,64% in media nel '99.
13/03/2009 14:03
 
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Cdm. Voucher per lavori saltuari ai disoccupati fino a 3mila euro nel 2009

Via libera del Consiglio dei ministri al nuovo pacchetto di misure in favore dei precari. Si tratta di interventi di completamento e semplificazione a protezione dei lavoratori sospesi o licenziati. Le norme saranno presentate sotto forma di emendamento al decreto legge salva-auto. Tra le misure principali, voucher per lavori saltuari ai disoccupati in aggiunta all'indennità, il raddoppio per il 2009 dell'indennità di disoccupazione per i collaboratori a progetto che così passa dal 10 al 20% (in un intervallo che va da mille e 2.600 euro circa, ha detto il ministro) e la velocizzazione delle procedure per la concessione e l'erogazione degli ammortizzatori sociali. «Dai 120-140 giorni che servivano per l'erogazione degli strumenti ordinari - ha spiegato il ministro Sacconi - con le misure adottate oggi ci sarà una drastica semplificazione del procedimento per arrivare a 20-30 giorni». In questo modo si avrá un «vantaggio per i lavoratori e per le imprese che in questo momento hanno difficoltá sempre maggiori ad anticipazioni di cassa».

Ammortizzatori, anticipazione di 151 milioni. A disposizione delle Regioni per gli ammortizzatori sociali c'è un'anticipazione di 151 milioni di euro presso l'Inps. «Soldi che sono come conto aperto a cui possono attingere le regioni stesse in base a un primo riparto». E presto, dice il ministro, arriveranno nuove risorse, da ripartire dopo «aver concluso con le regioni i singoli accordi, sulla base di un'impostazione quadro in corso di definizione in un tavolo tecnico». Il raddoppio dell'assegno di indennità ai collaboratori a progetto é coperto per il 2009 da un fondo rotativo del ministero di 100 milioni di euro.

Buoni lavoro estesi anche a manifestazioni sportive. Ai lavoratori che ricevono sussidi è consentito, dunque, «in via sperimentale per il 2009 di svolgere lavori occasionali in modestà entità per un massimo di 3mila euro nell'anno in corso». I voucher, attualmente utilizzati per lavori stagionali in agricoltura, come la vendemmia, potrá essere esteso anche a manifestazioni sportive e a committenze nel pubblico. Il buono, ha spiegato Sacconi, «viene esteso, con una definizione riferita alle manifestazioni sportive, culturali, fieristiche, caritatevoli a lavori di emergenza e solidarietá e anche a committenze nel pubblico». Attualmente il voucher è di 10 euro, dei quali 7,5 euro vanno al lavoratore, mentre la restante parte è utilizzata per i contributi Inps e quelli anti-infortuni Inail. Ci sono anche buoni multipli da 50 euro, pari a 5 voucher, che hanno un valore netto per il lavoratore di 37,50 euro.

Ai giovani: «non rifiutate il lavoro». Sacconi ha lanciato anche un appello alle nuove generazioni che si affacciano al mondo del lavoro. «I giovani non rifiutino un lavoro» in questo periodo di crisi, «anche se questo lavoro non corrisponde ai propri studi». Nel dopo crisi, ha detto Sacconi, «conterà nel curriculum essersi messo in gioco, aver accettato anche un lavoro semplice e umile». E sulla crisi Sacconi ha sottolineato che «è certamente un momento difficile, possiamo legittimamente anche attenderci un ulteriore peggioramento degli indicatori nei prossimi mesi, ma relativizziamoli confrontandoli con il periodo precedente».

Pensioni, nessuna modifica generale durante la crisi. Nessun allungamento dell'età pensionabile, se non per quanto riguarda quella delle donne lavoratrici del pubblico impiego per le quali c'è l'obbligo legato alla sentenza della Corte di giustizia europea di equipararla a quella degli uomini. «Al di là di quel piccolo segmento che riguarda il pubblico impiego, noi non vogliamo modificare l'età di pensione». Sacconi ha aggiunto che non è possibile «allungare la prospettiva della pensione che è anche ammortizzatore sociale. L'obiettivo rimane allungare la vita lavorativa, ma non nel mezzo di una grande crisi sociale come questa».

Piano casa nel prossimo Cdm. Il Consiglio dei ministri ha anche avviato l'esame del piano casa, che potrebbe essere varato la prossima settimana come decreto legge. Sempre la prossima settimana sarà convocata la conferenza Stato-Regioni per un «ampio confronto».
15/03/2009 01:09
 
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STM: NEL 2009 SETTE SETTIMANE DI CASSA INTEGRAZIONE PER CATANIA

CATANIA (ITALPRESS) - Sette settimane di cassa integrazione ordinaria: il secondo trimestre del 2009 non si annuncia facile per i lavoratori del sito catanese della StM. La notizia e' emersa oggi pomeriggio, nel corso di un incontro al ministero delle Attivita' produttive, tra le organizzazioni sindacali, le aziende StM e Numonix e i rappresentanti del governo. Il quadro presentato dalla Stm alle organizzazioni e' negativo: il calo della domanda per il 2009 e' gia' del 25%; la "saturazione" degli impianti, che nel primo trimestre era arrivata al 50% grazie agli accordi raggiunti, dovra' scendere al 30%. Oltre a Catania la cassa integrazione interessera' il sito di Agrate (Mi). A renderlo noto e' la Fim Cisl. "Siamo molto preoccupati dal periodo che stiamo attraversando, l'anno si annuncia complicato - dice Rosario Pappalardo, segretario generale della Fim -. C'e' un aspetto positivo comunque che non va sottovalutato: i reparti saranno mantenuti cosi' come sono, il ricorso alla Cig permettera' di assorbire anche gli esuberi di cui si era parlato, e saranno almeno garantiti i livelli attuali di occupazione". (ITALPRESS). 02-Mar-09 19:31 NNNN
15/03/2009 01:14
 
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STM: Uil chiede modifica turni di Cassa integrazione

La Stm ha confermato oggi alle organizzazioni sindacali che da fine marzo scatterà la Cassa integrazione per 2 mila 200 dipendenti dello stabilimento catanese. Sono esclusi da questo provvedimento i settori ricerca e marketing. Fino a maggio saranno sospesi i turni domenicali e notturni. L'azienda s'è riservata di attivare un altro periodo di Cig da giugno. .... La Uil con il segretario provinciale Angelo Mattone e l'organizzazione di categoria Uilm con il segretario provinciale Matteo Spampinato seguono con particolare attenzione e inquietudine la vertenza e, intanto, ribadiscono alla Stm la richiesta di addizionale aziendale allo stipendio decurtato come segnale di disponibilità e rispetto verso quella parte del personale penalizzato dalla Cassa integrazione. Uil e Uilm propongono, altresì, la modifica dei turni perché quella attualmente concepita dall'azienda con i tagli di domenicali e notturni è eccessivamente onerosa per i lavoratori: Sino alla data di avvio della Cassa integrazione guadagni alla Stm dichiarano Mattone e Spampinato continueremo a trattare per ottenere dalla multinazionale una modifica dei turni rispetto a quelli attuali, che risultano particolarmente gravosi in busta paga, e un 'addizionale aziendale allo stipendio dei 2 mila 200 lavoratori interessati dal provvedimento. La nostra richiesta, stamattina, è stata respinta dai vertici della Stm ma riteniamo che anch'essi si rendano conto di dover dare un segnale di attenzione verso i settori produttivi, penalizzati rispetto a quelli della ricerca e del marketing, non interessati dalla Cig. Alla Stm, inoltre, sollecitiamo ancora la definizione del Piano industriale per lo stabilimento catanese e una risposta risolutiva sui progetti di investimento nella produzione di energia alternativa in Sicilia.
15/03/2009 01:31
 
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Agrate, StM: tredici settimane di cassa per 1.900 persone

Confermate in assemblea le cifre dovute al calo della produzione: oggi gli impianti lavorano al 58%

— AGRATE BRIANZA —
LA PAROLA d’ordine è «resistere, resistere, resistere». Difendersi dalla crisi mondiale ed essere pronti al grande balzo in avanti quanto «la brutta notte dell’economia globale» sarà passata. Intanto però i dipendenti della STMicroelectronics, la più grande azienda lombarda con i suoi 5.000 addetti, l’avamposto tecnologico italiano nel mondo, devono fare i conti con la cassa integrazione confermata ieri in un incontro sindacale ad Agrate Brianza. La cassa interesserà 1.900 persone impiegate nella produzione per 13 settimane. Praticamente da fine marzo a fine giugno. Servirà a rispondere a un calo di ordinativi che non risparmiano alcun settore strategico: telefonia, auto, informatica, impianti industriali e wireless. Gli impianti lavorano oggi al 58% delle loro potenzialità, quasi il 20% in meno rispetto a tre mesi fa. E le prospettive sono di un’ulteriore riduzione. «E’ una crisi diversa rispetto a quelle precedenti che interessavano particolari nicchie di mercato. Quando non era l’auto a tirare ci pensavano i telefonini o i computer. Oggi questa compensazione non è più possibile poichè la crisi è generalizzata», spiega Sergio Mariani, della Rsu, fuori dall’ingresso dell’azienda di via Olivetti. Una cittadella industriale vera e propria. Dove ogni giorno vengono a lavorare 5.000 persone, compresi i 1.000 impiegati alla Numonyx, società nata dal matrimonio con il colosso dei processori Intel.

ALLA RECEPTION è un viavai di gente di diversa nazionalità. Passano fornitori, personale esterno, autisti che fanno la spola con gli aeroporti di Malpensa o Linate per accompagnare o ricevere clienti. È il cosiddetto indotto, che dà lavoro ad altre 3.000 persone. Un fonte di guadagno per molte famiglie della Brianza. Anche per questo gli effetti della crisi alimentano paure non solo dentro le mura aziendali: «La cassa integrazione ordinaria ha lo scopo di gestire la congiuntura negativa - sottolinea Claudio Cerri, segretario della Fiom Cgil Brianza -. Faremo di tutto perchè a pagare non siano i lavoratori». Il primo obiettivo è ottenere una redistribuzione equa della cassa integrazione, che tenga conto dei casi personali: «non possiamo pensare di tenere la stessa persona a casa per 13 settimane». Anche perchè i tagli in busta paga non sono poi così leggeri: a un dipendente che guadagna meno di 1.900 euro lordi è garantito un salario di 870 euro, che diventa di 1.065 per una paga superiore ai 1.900 euro.

«C’È UNA FORTE preoccupazione per una crisi globale che qui sembrava non dovesse mai arrivare», commenta Marco Brambilla, 57 anni, 4 figli, due all’università e due al liceo: «c’è in tutti noi la consapevolezza della gravità del momento, dovuto a condizioni esterne all’azienda». Matteo Moretti, 30 anni, di figli ne ha due, e il terzo è in arrivo. La moglie lavora in St, dunque la paura è doppia: «Da qualche tempo si sentiva parlare di cassa integrazione. I numeri indubbiamente fanno impressione. E’ una crisi che non fa sconti a nessuno». «Tutti abbiamo un mutuo da pagare o i figli da crescere. Come si fa a non angosciarsi», confessa Marinella Lattanzio, arrivata ad Agrate nel 2005 dopo la chiusura dello stabilimento di Castelletto: «È difficile prevedere gli sbocchi della crisi. Molto dipendederà da quanto saranno capaci di fare gli Stati. Perchè è chiaro che senza l’aiuto pubblico non se ne esce», aggiunge Saverio Granello.

IN UNA NOTA l’azienda parla dell’aggravamento delle difficoltà incontrate nel saturare gli impianti già nel quarto trimestre 2008. Se nel primo trimestre la società «ha evitato il ricorso agli ammortizzatori sociali attraverso due accordi sindacali e ha tagliato turni in produzione utilizzando le ferie individuali», nel secondo non sarà più possibile: «i livelli di saturazione saranno ancora più bassi, a tal punto da rendere necessario il ricorso alla cassa integrazione ordinaria per il personale addetto alla produzione e il relativo personale di supporto». I dipendenti coinvolti sono circa il 50 percento su un totale di 8.067 persone in Italia. A fine gennaio, all’interno di un programma di alleggerimento dei costi per più di 700milioni di dollari nel 2009, la società aveva confermato la riduzione netta di 4.500 posti di lavoro a livello mondiale: «Per l’Italia - fa sapere ST - non sono previsti allo stato attuale esuberi strutturali». Incontri sindacali sono in programma oggi a Catania, lunedì 9 a Monza, giovedì 12 e venerdì 13 a Roma al Ministero dello Sviluppo economico.

«Siamo preoccupati Qui tutto ruota intorno alla StM»
— AGRATE BRIANZA —
QUASI i due terzi dei dipendenti di StMicroelectronics vivono ad Agrate e nei paesi vicini. Meno della metà dei dipendenti lavora in produzione, la maggioranza è fatta di laureati e diplomati. Qui opera un centro di ricerca e sviluppo tra i più importanti al mondo, qui sono state create le Mems, le memorie di nuova generazione destinate a rivoluzionare il mondo della microelettronica. L’azienda è tra le più importanti. Si capisce perchè ad Agrate Brianza seguano con grande attenzione tutte le notizie che riguardano lo stabilimento di via Olivetti. «Questa azienda è la forza di Agrate Brianza - dice da dentro la sua edicola Floriano Zorzi - sia perchè occupa tanti nostri giovani, sia per l’indotto che crea. La speranza è che la cassa integrazione sia semplicemente uno strumento utile a superare questa crisi tremenda e che tutto si risolva». Elena Orsi, 38 anni, è una ex dipendente St: «Ci ho lavorato per 13 anni, poi ho rilevato il negozio Casali qui in centro paese. Era il mio sogno quello di poter avere un’attività tutta mia». Anche il marito ha un passato in St. Si è dimesso per entrare in un’azienda più piccola, sempre nel settore dell’hi-tech: «Le cose non sono andate bene, la società ha chiuso e lui sta cercando un nuovo posto di lavoro», dice la moglie. La cassa integrazione in St? «L’azienda produce benessere per tutto il paese, anche per i piccoli negozi e normale che siamo preoccupati».

SEGUE con apprensione le vicende industriali del colosso dei microchip anche Carlo Orsi, pensionato: «Ci ho lavorato per 20 anni come responsabile resi nel mondo. Ogni famiglia di Agrate ha un debito di riconoscenza verso questa società. La consideriamo un bene di tutti. Capisco però che oggi l’economia è diventata troppo complessa e concatenata: ad Agrate, per esempio, subiamo gli effetti di decisioni prese in America o in Asia, a migliaia di chilometri di distanza». I giovani che studiano guardando in via Olivetti come un luogo dove fare carriera e crescere professionalmente: «Due miei ex fidanzati lavorano entrambi in St - ricorda Elisabetta Sala, studentessa universitaria -. E ho tanti amici che subito dopo la laurea sono entrati in questa azienda. Non è davvero possibile pensare Agrate senza la St». Il 93% per personale dell’azienda è laureato o diplomato. Si incontrano fisici, ingegneri, chimici, ma anche laureati in filosofia o in sociologia. Livelli tecnici e manageriali di eccellenza. Qui si realizza il 6% della spesa per ricerca e sviluppo in Italia. Nelle camere-laboratorio si lavora il silicio a una purezza senza pari. Chi mette mano ai microchip è vestito come un astronauta, coperto dalla testa ai piedi da appositi indumenti per non inquinare l’ambiente. Perchè un granello di polvere su una fetta di silicio può provocare una catastrofe. Così come scelte maldestre di alcune banche d’affari americane hanno innescato una crisi economica mondiale che oggi appare difficilmente governabile.
17/03/2009 13:23
 
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Industria: Lucchini, altro stop altoforno, 2 mesi in estate

di ANSA

Dal 1 luglio al 31 agosto, previsto taglio di 600 dipendenti
(ANSA) - PIOMBINO (LIVORNO), 17 MAR -
Produzione dimezzata per la mancanza di ordinativi: l'altoforno delle acciaierie Lucchini, a Piombino, sara' chiuso per 2 mesi. Lo stop e' previsto dal 1 luglio al 31 agosto. L'altoforno dello stabilimento era gia' stato chiuso dal 28 novembre scorso al 7 gennaio, con la messa in cassa integrazione di 1600 lavoratori. Non accadeva nella fabbrica da 40 anni. Da gennaio l'altoforno marcia al 60% della sua capacita'. Pochi giorni fa l'azienda ha annunciato il taglio di 600 dipendenti.

[SM=j7568]
17/03/2009 13:42
 
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Nokia prevede il taglio di 1700 posti, 700 solo in Finlandia

Nuovi tagli nel settore della telefonia mobile. Nokia, colosso da oltre 115 mila dipendenti nel mondo e leader mondiale dei telefonini, ha annunciato stamani una riduzione di 1700 posti di lavoro a livello globale, 700 dei quali nella sola Finlandia.

Nel comunicato diramato dal gruppo delle tlc si spiegano le ragioni alla base della decisione: «L'azienda si trova nella necessità di ridurre i costi per far fronte alla crisi della domanda. In proposito, a breve - continua il comunicato - inizieranno le consultazioni con le organizzazioni sindacali».

La compagnia finlandese - che già nel gennaio scorso aveva programmato una riduzione di costi e servizi per un totale di circa 700 milioni di euro fino alla fine del 2010 - aveva da poco deciso un blocco nella distribuzione dei dividendi. Fatto mai verificatosi nel corso degli ultimi sette anni.

Nokia ha previsto per l'anno in corso una perdita di dieci punti percentuali rispetto alle vendite del 2008 e ha appena emesso bond per un controvalore complessivo di 1,75 miliardi di euro.
20/03/2009 13:10
 
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Lavoro, la disoccupazione 2008 in Italia è salita al 6,7%

Dopo nove anni di ininterrotta diminuzione tornano a crescere i disoccupati. Nel 2008 il tasso di disoccupazione sale al 6,7% (era al 6,1% nel 2007) e s'interrompe così la diminuzione del numero dei disoccupati che proseguiva dal 1999. Lo rende noto l'Istat nella rilevazione sulle forze lavoro nella media del 2008.

Nella media del 2008 le persone in cerca di occupazione crescono del 12,3% (186.000 unità). L'aumento del livello della disoccupazione maschile (+98.000 unità) risente in misura determinante - spiega l'Istat - dell'accrescimento di quanti hanno perso il lavoro (+73.000 unità). L'allargamento dell'area della disoccupazione femminile (+88.000 unità) è dovuto soprattutto alla crescita delle ex-inattive (+55mila unità), in particolare nel Mezzogiorno.
Il tasso di disoccupazione sale anche per la componente straniera, passando dall'8,3% del 2007 all'8,5% . Il tasso di inattività cala al 37% per cento, cinque decimi di punto in meno rispetto a un anno prima. L'indicatore diminuisce per le donne e rimane invariato per gli uomini
21/03/2009 00:10
 
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Quando la crescita non salva dalla cassa integrazione

Imprenditori e lavoratori uniti in difesa del loro lavoro alla Mectex.
L'azienda tessile d'avanguardia, con sede a Erba, ha fatto della tecnologia applicata ai tessuti il suo segno distintivo. Ricorderete il gran parlare che si fece alle ultime Olimpiadi dei nuovi costumi high tech che hanno rivoluzionato il nuoto, costumi idrorepellenti in grado persino di migliorare le prestazioni degli atleti. Costumi targati Speedo e realizzati da Mectex, che ora sta preparando le versioni per i Mondiali di nuoto a Roma. Ci sono poi le commesse del ministero della Difesa per le divise della Guardia di Finanza e della Polizia, anche loro realizzate nei laboratori dell'azienda, che quest'anno ha registrato complessivamente un incremento degli ordini del 50 per cento.
Eppure le commissioni in forte crescita e i prodotti d'avanguardia non sono sufficienti a garantire a Mectex un futuro. L'azienda rischia di dover rinunciare a questi ordini per problemi di liquidità e la direzione del personale ha già proposto ai 77 dipendenti la cassa integrazione.
«Il nostro fatturato nel 2008 è stato di 14 milioni di euro, in crescita del 15 per cento sull'anno precedente e per il 2009 la previsione è di arrivare a 15 milioni», racconta Riccardo Galli, membro del comitato direzione generale «eppure i nostri fidi sono rimasti quelli del 2005, quando il fatturato era di 9 milioni di euro». Le banche non si dicono disposte a fornire ulteriore credito perchè Mectex fa parte del comparto tessile, un comparto in difficoltà.
«Alcuni istituti di credito locali stanno valutando la possibilità di venirci incontro» rivela Carmen Del Medico, delle Rsu «ma si tratta di piccoli aiuti, compatibili con la loro struttura e noi siamo molto preoccupati per il nostro futuro». Mectex è un'azienda tecnologica, con personale specializzato, ventennale. Per ora impiegati e operai proseguono con il lavoro, nella condivisione della buona e della cattiva sorte con l'azienda, ma l'amarezza è grande. «Di soldi non se ne vedono, si parla solo di finanziamenti virtuali», dice Riccardo Galli.
21/03/2009 03:08
 
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Re:
dgambera, 21/03/2009 0.10:

Quando la crescita non salva dalla cassa integrazione

Imprenditori e lavoratori uniti in difesa del loro lavoro alla Mectex.
L'azienda tessile d'avanguardia, con sede a Erba, ha fatto della tecnologia applicata ai tessuti il suo segno distintivo. Ricorderete il gran parlare che si fece alle ultime Olimpiadi dei nuovi costumi high tech che hanno rivoluzionato il nuoto, costumi idrorepellenti in grado persino di migliorare le prestazioni degli atleti. Costumi targati Speedo e realizzati da Mectex, che ora sta preparando le versioni per i Mondiali di nuoto a Roma. Ci sono poi le commesse del ministero della Difesa per le divise della Guardia di Finanza e della Polizia, anche loro realizzate nei laboratori dell'azienda, che quest'anno ha registrato complessivamente un incremento degli ordini del 50 per cento.
Eppure le commissioni in forte crescita e i prodotti d'avanguardia non sono sufficienti a garantire a Mectex un futuro. L'azienda rischia di dover rinunciare a questi ordini per problemi di liquidità e la direzione del personale ha già proposto ai 77 dipendenti la cassa integrazione.
«Il nostro fatturato nel 2008 è stato di 14 milioni di euro, in crescita del 15 per cento sull'anno precedente e per il 2009 la previsione è di arrivare a 15 milioni», racconta Riccardo Galli, membro del comitato direzione generale «eppure i nostri fidi sono rimasti quelli del 2005, quando il fatturato era di 9 milioni di euro». Le banche non si dicono disposte a fornire ulteriore credito perchè Mectex fa parte del comparto tessile, un comparto in difficoltà.
«Alcuni istituti di credito locali stanno valutando la possibilità di venirci incontro» rivela Carmen Del Medico, delle Rsu «ma si tratta di piccoli aiuti, compatibili con la loro struttura e noi siamo molto preoccupati per il nostro futuro». Mectex è un'azienda tecnologica, con personale specializzato, ventennale. Per ora impiegati e operai proseguono con il lavoro, nella condivisione della buona e della cattiva sorte con l'azienda, ma l'amarezza è grande. «Di soldi non se ne vedono, si parla solo di finanziamenti virtuali», dice Riccardo Galli.




sento puzzo di speculazione

forse qualcuno i rubinetti del credito glieli ha fatti chiudere perche' se la vuole pappare...

...a pensar male...


...in generale: come s'e' speculato al rialzo, si specula al ribasso...

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Laplace77 :: Giornalismo è diffondere ciò che qualcuno non vuole si sappia; il resto è propaganda. (Horacio Verbitsky)

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Tutti hanno diritto di manifestare liberamente il proprio pensiero con la parola, lo scritto e ogni altro mezzo di diffusione.
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21/03/2009 23:12
 
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Cgil: nei primi due mesi dell'anno 560mila lavoratori in cassa integrazione

Secondo la Cgil, nei primi due mesi del 2009, i lavoratori in cassa integrazione hanno toccato la cifra di 560mila. A gennaio-febbraio, spiega il sindacato di Corso Italia, i lavoratori coinvolti dai processi di Cig sono oltre 483mila, nei settori industria, commercio ed edilizia, «ai quali vanno aggiunti i lavoratori interessati dalla cassa integrazione in deroga, stimabili in non meno di 80mila unità». In rapporto alle ore perse di lavoro, «è come se l'occupazione si fosse ridotta di oltre 212mila lavoratori nei soli due mesi del 2009».

La Cig in particolare - aumentata del 201,63% rispetto a febbraio dell'anno scorso - fa registrare un volume di 38.754.180 di ore. Nei primi due mesi dell'anno, poi, si sono accumulate ore di cassa integrazione per 65.776.795, in crescita del 155,53% sullo stesso periodo del 2008
(ed è già oltre il 33% di quanto maturato in tutto l'anno scorso).
La cassa integrazione - aggiunge la Cgil - aumenta in tutti i diversi settori di attività, «con aumenti in qualche caso che sfiorano il 300%». In particolare, le percentuali sono "elevatissime" anche in settori con forte occupazione, come il meccanico (+254,89%) e in cinque comparti la crescita supera il 200%.

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Crisi, la Cgil: "E' boom della Cig in due mesi per 560mila persone"

I dati dell'osservatorio del sindacato. "La realtà è peggio dell'immaginazione"
In Piemonte le difficoltà della Fiat provocano un balzo di oltre il 780%
Il ministro Sacconi: "Dati già noti, rilanciati solo per creare stress sociale"

Più di 560 mila lavoratori in Cassa integrazione nei soli primi due mesi dell'anno. E' quanto emerge dall'ultimo rapporto a cura dell'Osservatorio della Cgil sulla Cig del Dipartimento settori produttivi, in cui si sottolinea che "la realtà è peggio della immaginazione".

In particolare, sono oltre 483.000 mila i lavoratori coinvolti nei mesi di gennaio e febbraio dai processi di Cassa integrazione nei settori industria, commercio e edilizia, in Italia. A questi vanno aggiunti i lavoratori interessati dalla Cig in deroga, stimabili in non meno di 80 mila unità; per un totale di oltre 563.000 lavoratori.

Il ministro del Lavoro Maurizio Sacconi critica fortemente la Cgil, accusandola di diffondere "stress sociale": "La cosa peggiore in questa crisi così dura e vera è quella di aggiungervi ulteriori ragioni di stress sociale, il cui esito sarebbe l'autoannichilimento di una società per fortuna ancora ricca di potenzialità".
"La Cgil e certa opposizione politica - ha aggiunto Sacconi - stanno esasperando ogni cosa, rilanciando quotidianamente dati già noti come fossero il peggioramento del giorno, organizzando processi sommari ad ogni intenzione, come nel caso del Testo unico sulla sicurezza, disegnando un'Italia spaccata in fazioni e classi e un governo che vuole le morti bianche e il saccheggio del territorio, nemici da abbattere nel nome di una campagna di odio sociale".

In Piemonte, segnala la Cgil, "l'aggravamento della crisi produttiva iniziata con la Cassa integrazione nella Fiat a partire dal settembre 2008, esplode incontenibile nei primi due mesi del 2009". Nella Regione si sono raggiunte le 9.804.932 ore di Cig ordinaria, con un aumento sullo stesso periodo, del +787,51%.

Guardando ai comparti di produzione, le situazioni peggiori si riscontrano nel settore metalmeccanico, con un aumento del 782,97%, nel metallurgico (+768,81%), nel chimico (+592,38%), nei trasporti e comunicazioni (+851,48%). Più contenuti gli aumenti nella Cassa integrazione straordinaria, "ma sempre su percentuali di aumento in media del 60%, e con alcuni settori oltre il 100%, come i trasporti e comunicazione, carta e poligrafici, estrazioni minerali".
25/03/2009 21:01
 
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Cominciano le rivolte coi forconi
Francia, sequestrato un altro manager contro i tagli. La disoccupazione sale ancora

I manager francesi ancora oggetto di proteste da parte dei lavoratori che rischiano di perdere il posto. Dieci giorni dopo il rapimento dell'amministratore delegato della Sony, Serge Foucher, i dipendenti di una filiale francese del colosso americano della chimica 3M di Pithiviers hanno sequestrato il direttore industriale, Luc Rousselet. Il manager è stato chiuso a chiave nel suo ufficio con l'intenzione di lasciarlo lì fino a quando non metterà nero su bianco nuovi e più favorevoli termini di congedo per 110 lavoratori allontanati dall'azienda per via della crisi. I "sequestratori" hanno fatto sapere che terranno sottochiave il manager almeno per tutta la notte, per proseguire i negoziati. La 3M ha annunciato un piano di tagli aziendali nelle 13 filiali francesi, dove lavorano complessivamente 2.700 persone. I sindacati chiedono una mediazione e pongono condizioni per liberarlo.

Intanto, la disoccupazione in Francia continua a crescere: a febbraio sono stati 79.900 i lavoratori ad aver perso il posto, dopo i 90mila di gennaio. A renderlo noto è stato il Minsitero del Lavoro, che ha comunicato il numero dei disoccupati in Francia: a febbraio sono saliti a quota 2 milioni 380 mila.

Anche in Scozia un gruppo di attivisti anti-capitalismo ha attaccato nella notte la casa a Edimburgo di Fred Goodwin, il banchiere che ha messo in ginocchio la Royal Bank of Scotland: infrante almeno quattro finestre a piano terra e seriamente danneggiata una Mercedes nera che era parcheggiata all'entrata della proprietà. L'attacco è stato rivendicato da un gruppo sinora sconosciuto, "Bank Bosses are criminals" che in una mail minaccia: «L'attacco Godwin è solo l'inizio». L'ex numero uno dell'istituto finanziario crollato è al centro di aspre polemiche, dopo aver lasciato l'incarico con in tasca una pensione d'oro da quasi 17 milioni di sterline. Fu lui a pilotare le operazioni di acquisizione di quote dell'olandese Abn Amro nel 2007 che contribuirono a far crollare la banca scozzese.
25/03/2009 23:58
 
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Berlusconi: «I licenziati trovino qualcosa da fare»

Il premier a Napoli: «La situazione è difficile, ma io non me ne starei con le mani in mano»

ROMA - «Auspico che chi è stato licenziato si trovi qualcosa da fare. Io non starei con le mani in mano». Lo dice Silvio Berlusconi conversando con i giornalisti all'Hotel Vesuvio a Napoli, dove si trova per l'inaugurazione del termovalorizzatore di Acerra. A proposito dei lavoratori della Fiat di Pomigliano (in giornata c'è stato l'incontro tra il premier e una delegazione delle rappresentanze sindacali), il Cavaliere promette di aprire «un tavolo a Palazzo Chigi affinché si arrivi innanzitutto ad un prolungamento della cassa integrazione».

SITUAZIONE DIFFICILE - «È una situazione veramente difficile» osserva il premier. «Io - aggiunge Berlusconi riferendosi alla situazione in generale - spero che si faccia di tutto affinché non si lasci nessuno a casa. Anche gli imprenditori si devono inventare qualcosa», sottolinea il Cavaliere. «Ci sono tante ricette - spiega - ma nessuno ha una cura precisa. Deve lavorare di più chi ha la possibilità di farlo» ribadisce il presidente del Consiglio, che si dice contrario alla proposta della settimana corta così come auspicata dalla cancelliera tedesca Angela Merkel.

«ALTRO CHE CESARISMO» - Berlusconi torna poi a parlare dei poteri del presidente del Consiglio. «Non ne ha - dice - Può solo convincere, utilizzare la propria moral suasion, ma poi deve trattare con tutti. Altro che cesarismo, altro che vezzi napoleonici dei quali vengo accusato solo perché un architetto mio amico ha visto due statue non esposte da 30 anni e ha pensato di utilizzarle nel luogo in cui vengono accolti i capi di Stato e di governo di tutto il mondo».

LE REAZIONI - Immediata la reazione di Antonio Di Pietro alle frasi del premier. «Cornuti e mazziati. Così il Presidente del Consiglio tratta gli italiani che, per colpa delle sue scelte sbagliate in campo economico, si ritrovano senza lavoro» dice il leader dell'Italia dei Valori. «E poi - continua - c’è ancora qualcuno che dice che viviamo in uno Stato democratico. Se questo fosse vero, il governo dovrebbe pensare ai cittadini, alle fasce sociali più deboli e non a difendere gli interessi dei soliti noti».
26/03/2009 12:29
 
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CONFINDUSTRIA, IN 2 ANNI -507 MILA POSTI (-2,2%)

ROMA - Tra la metà del 2008 e la metà del 2010 in Italia verranno persi 507 mila posti di lavoro, il 2,2% dell'occupazione totale. Lo sottolinea il Centro Studi della Confindustria spiegando che nel 2010 il tasso di occupazione salirà al 9%, un valore analogo a quello del 2001 (6,1% il minimo del 2007). Se si considerano anche le persone in cassa integrazione che quindi conservano formalmente il rapporto d'impiego, i lavori persi sarebbero 867 mila con un -2,8%.

La Confindustria rivede al ribasso le stime del pil 2009. Quest'anno, secondo il Centro Studi di Viale dell'Astronomia, il pil dovrebbe diminuire del 3,5% (-1,3% le stime dell'associazione degli imprenditori di dicembre). La previsione, spiega Confindustria, incorpora il ritorno alla crescita già nella seconda metà dell'anno. Per il 2010 la Confindustria prevede una crescita dello 0,8%.

Le stime per il 2009, ha spiegato il direttore del Centro Studi della Confindustria, Luca Paolazzi, risentono di quanto è accaduto nel primo trimestre, con un calo dell'1,4% sul trimestre precedente e del 4,6% sull'anno. Nel secondo trimestre è previsto un calo dello 0,4% sul trimestre precedente e del 4,3% sull'anno mentre una lieve ripresa è attesa già per la seconda metà dell'anno con un +0,1% congiunturale nel terzo trimestre e un +0,2% nel quarto. "Noi scommettiamo - ha detto Paolazzi - nella ripresa già nella seconda parte di quest'anno, anche se all'inizio molto debole. Su questa ripresa incideranno positivamente il calo della bolletta energetica e la riduzione dei tassi d'interesse".

Il deficit pubblico aumenterà nel 2009 al 4,6% del Pil dal 2,7% del 2008. E' quanto prevede Confindustria. Il deficit inizierà a rientrare nel 2010 (4,3% del Pil ). Il peggioramento é causato principalmente dall'andamento negativo delle entrate. Il debito pubblico arriverà nel 2009 al 112,5% del Pil (dal 105,8% del 2008) sino a toccare nel 2010 il 114,7%, valore di poco inferiore a quello del 2008.

Il calo dei prezzi dei prodotti energetici porterà nel 2009 risparmi per le bollette delle famiglie di circa 850 euro. Lo prevede il centro studi della Confindustria, secondo il quale nel complesso il risparmio della bolletta energetica in Italia raggiungerà i 35 miliardi di euro.

Grazie al calo dei tassi d'interesse le famiglie italiane che hanno acceso un mutuo a tasso variabile risparmieranno in media nel 2009 3.200 euro. E' quanto ha spiegato il direttore del centro studi della Confindustria, Luca Paolazzi, sottolineando che nel complesso le famiglie italiane risparmieranno quattro miliardi di euro
26/03/2009 13:39
 
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Effetto incentivi, Fiat annulla una settimana di Cig

Grazie al buon andamento degli incentivi auto la Fiat ha annullato la settimana di cassa integrazione a Mirafiori dal 30 marzo al 5 aprile. Il provvedimento interesserà gli addetti alle linee produttive dei modelli Musa, Idea, Mito, Multipla, Punto classic e Thesis.

È invece confermata la seconda settimana di cassa integrazione, dal 6 al 10 aprile, per i 3.500 lavoratori dei vari settori dello stabilimento torinese. La cassa interesserà inoltre, come previsto, nelle prime due settimane di aprile, circa 3 mila impiegati degli Enti Centrali di Mirafiori. Bene il titolo a Piazza Affari (+5% sopra i 5 euro poco prima delle ore 13).

Intanto, per far fronte alla domanda della Grande Punto a metano, nello stabilimento di Melfi (Potenza) sabato prossimo, 28 marzo, la produzione andrà in straordinario sul primo e sul secondo turno, alle ore 6 e alle 14. La scelta relativa a sabato prossimo è in continuità con quanto avviene già dal 28 febbraio scorso. Il segretario regionale della Basilicata della Fiom-Cgil, Giuseppe Cillis, ha spiegato che il sindacato ha chiesto alla Fiat, «in caso di ulteriori volumi di produzione, di creare nuova occupazione riassumendo i lavoratori interinali lucani licenziati. Alla fine del 2007 - ha concluso Cillis - furono 350 i lavoratori lasciati a casa».

Questa mattina, infine, è stata anche diffusa la notizia che i lavoratori - in una lettera aperta all'amministratore delegato della Fiat, Sergio Marchionne - hanno chiesto di incontrare le organizzazioni sindacali, prendere impegni sul futuro degli stabilimenti italiani del gruppo e aprire un negoziato in un tavolo con il Governo. La lettera sarà distribuita venerdì davanti al Lingotto, dove è convocata l'assemblea degli azionisti. A Torino arriveranno delegazioni di tutti gli stabilimenti italiani del gruppo.
28/03/2009 00:27
 
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IBM licenzia negli USA, si espande in India

La notizia èche altri 5mila dipendenti IBM se ne andranno a casa. Seguiranno il destino toccato in giugno a 4600 loro colleghi e prima ancora, a molti altri.

Gli ultimi licenziamenti programmati dal colosso tecnologico americano dipendono in parte dalla fine di alcuni contratti, in parte dal fatto che l’azienda sta da tempo sistematicamente trasferendo in India le proprie attività, tagliando contemporaneamente posti di lavoro negli States.

Su circa 385mila dipendenti di Big Blue, nel 2009 ben il 71 per cento risiede ed opera fuori dai confini americani, contro il 65 per cento del 2006.

Come già accennato, molte delle posizioni lavorative interessate dai licenziamenti non sono state chiuse, ma semplicemente trasferite in India. In molti casi, i dipendenti “congedati” hanno dovuto addirittura formare i nuovi “colleghi” assunti per sostituirli prima di ricevere il benservito.

Molto umano, non c’è che dire.

30/03/2009 01:03
 
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Allarme Ocse: disoccupazione vicina al 10% Sacconi: no ad allarmismi, ricostruire fiducia

L'Ocse lancia un nuovo allarme occupazione: entro la fine del 2010 il tasso di disoccupazione nei Paesi più industrializzati (con l'eccezione del Giappone) rischia di raggiungere valori a due cifre.

Secondo il rapporto distribuito nella prima giornata del summit sociale del G8 in corso alla Farnesina, sembra destinato a peggiorare sensibilmente il dato di gennaio del 2009, quando il tasso di disoccupazione medio dell'area delle 30 principali economie ha raggiunto il 6,9%, «quasi un punto percentuale più rispetto a un anno prima», con il risultato che nel giro di un anno «quasi 7,2 milioni di lavoratori si sono aggiunti ai disoccupati dell'area». Se si avverassero queste previsioni il numero di persone senza lavoro sarà nell'area Ocse «addirittura maggiore rispetto al decennio '70-'80, caratterizzato dai due shock petroliferi. E l'esperienza suggerisce che ci vorrà molto tempo per invertire questo andamento». Di fronte a questo scenario l'Ocse sollecita di intervenire «velocemente e in maniera efficace per evitare che la crisi finanziaria si trasformi pienamente in una crisi sociale con effetti molto negativi sui lavoratori più vulnerabili e sui redditi più bassi».

Nonostante queste previsioni a tinte fosche, il ministro del Lavoro, Maurizio Sacconi, ha sostenuto che «in Italia come nel resto dei Paesi dell'Unione europea la perdita di posti di lavoro legata alla crisi economica globale appare più lenta di quanto sta avvenendo negli Stati Uniti», invitando le organizzazioni internazionali «a muoversi con molta cautela nel fare previsioni, che talvolta poi devono correggere», concentrando «la tempistica sulle date di pubblicazione delle loro stime, per evitare un continuo accumularsi di cifre che creano allarmi». Per Sacconi in questa fase di crisi la priorità è «ricostruire un clima di fiducia», per far ciò «occorre partire dalla protezione sociale delle persone», non a caso il vertice richiama lo slogan "people first": «La sostenibilità sociale è una componente essenziale della ripresa economica, è un parametro di stabilità», ha detto il ministro. «Nel summit individueremo misure tempestive, anche temporanee, per proteggere i redditi, garantire l'occupabilità ed evitare la deindustrializzazione del tessuto produttivo. Bisogna utilizzare strumenti che consentano di mantenere vivo il rapporto tra impresa e gli occupati, in modo da essere in grado di cogliere il più rapidamente possibile la fase di ripresa, quando arriverà».

La netta contrarietà al ricorso al protezionismo è stata espressa dal numero uno dell'associazione mondiale degli imprenditori presso l'Ocse (Biac), Tadahiro Asami: «Il protezionsimo – ha spiegato – non è la risposta alla crisi, servono stimoli alla domanda, investimenti in formazione, bisogna impegnarsi in riforme strutturali». Il leader dell'organizzazione mondiale dei sindacati presso l'Ocse (Tuac), John Evans, ha sottolineato l'importanza dell'iniziativa italiana, in previsione di un G20 a Londra «che sarà dominato dai ministri finanziari, in cui i sindacati non avranno voce», mentre «soprattuto in questa fase va posta l'occupazione come questione centrale», definendo «pacchetti di misure coordinate tra i Paesi a sostegno al mercato del lavoro».

A margine della conferenza stampa d'apertura dei lavori, il vicepresidente di Confindustria, Alberto Bombassei, ha invocato un «cambiamento culturale» nei confronti delle politiche di welfare, «per evitare di cadere nella trappola dei sussidi passivi, di mera assistenza. Di fronte alla dimensione umana della crisi - ha detto - la vera risposta sta nel concepire interventi attivi che coniughino sostegno al reddito e formazione specifica per favorire un rapido reinserimento nel mercato del lavoro». Per Bombassei «in momenti come questi bisogna avere il coraggio di fare quelle riforme, anche difficili e complicate, che normalmente non si ha la forza di fare».

Per il sindacato, il leader della Cisl, Raffaele Bonanni, nel sollecitare misure anticicliche a sostegno della ripresa, ha annunciato con soddisfazione che il Governo ha presentato un emendamento, «proprio su nostra sollecitazione» che incentiva la settimana corta finanziando con 40 milioni di euro il fondo per la riduzione dell'orario di lavoro, nel decreto incentivi. Il leader della Uil, Luigi Angeletti, ha proposto che al prossimo G8 dei capi di Governo di La Maddalena ci sia un rappresentante dei sindacati internazionali per «esporre direttamente le nostre proposte, nella speranza di ascoltare anche risposte concrete».
01/04/2009 12:22
 
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Disocupazione alle stelle ...

Ue-16: a febbraio disoccupazione sale all'8,5%
di ANSA
Eurostat: a febbraio 2008 il tasso era al 7,2%


ANSA) - BRUXELLES, 1 APR - Disoccupazione in aumento all'8,5% nella zona euro nel mese di febbraio 2009 rispetto all'8,3% di gennaio 2009: lo comunica Eurostat. A febbraio 2008 il tasso dei senza lavoro era al 7,2%. Stessa dinamica anche nell'Ue-27, dove il tasso di disoccupazione a febbraio 2009 e' stato del 7,9% rispetto al 7,7% di gennaio. Nel febbraio 2008 il tasso era al 6,8%. Eurostat stima che 19,156 milioni di uomini e donne dell'Ue, di cui 13,486 nella zona dell'euro, erano senza lavoro a febbraio 2009. Rispetto a gennaio, il numero dei disoccupati e' aumentato di 478.000 nella Ue-27 e di 319.000 nella zona della moneta unica. Rispetto a febbraio 2008, la disoccupazione e' salita di 3,019 milioni nell'Unione europea e di 2,125 milioni nella zona dell'euro. Il tasso piu' alto di disoccupazione si e' registrato in Spagna (15,5%), Lettonia (14,4%) e Lituania (13,7%), mentre il piu' basso in Olanda (2,7%). Per l'Italia non e' disponibile il dato di febbraio 2009, ma la disoccupazione nell'ultimo trimestre del 2008 era al 6,9%. Rispetto ad un anno fa, sette Stati membri hanno registrato una diminuzione della disoccupazione e 19 un aumento. (ANSA).

www.wallstreetitalia.com/articolo.aspx?art_id=687176
03/04/2009 15:29
 
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Disoccupazione Usa all'8,5%: è il livello più alto dal 1983

Con la perdita di 663mila posti di lavoro, il tasso di disoccupazione negli Stati Uniti a marzo è salito all'8,5%, arrivando al livello più alto dal novembre 1983 (in linea con quanto atteso dai principali analisti). Il dipartimento del Lavoro ha rivisto anche i dati di gennaio, portando il numero di impieghi persi a 741mila, il massimo da ottobre 1949. Confermati i dati di febbraio: disoccupazione all'8,1% e perdita di 651mila posti.

03/04/2009 15:30
 
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Fisco: 18.300 euro il reddito medio degli italiani nel 2006

Il reddito medio degli italiani sale a quota 18.324 euro (in aumento del 5,7%). È quanto emerge dalle dichiarazioni dei redditi del 2007 sull'anno d'imposta 2006 pubblicate dal Dipartimento delle Finanze del Ministero dell'Economia. In totale i contribuenti italiani sono 40.752.847, 10mila in più di anno prima.

Al Sud si guadagna il 20% in meno
Considerando la distribuzione per area geografica, rispetto al 2005, il reddito complessivo medio è aumentato su tutto il territorio nazionale. Con un incremento minimo del 5,3% al Centro e massimo del 6,5% al Sud e nelle Isole. In cui si riscontra comunque un valore assoluto medio (14.626 euro) di circa il 20% inferiore a quello nazionale.

Un contribuente su tre dichiara meno di 10mila euro
Il 35% dei contribuenti italiani dichiara un reddito Irpef inferiore a 10.000 euro. I più ricchi del Paese, (che dichiarano oltre 100.000 euro) sono lo 0,9% del totale. Mentre solo il 2% degli italiani dichiara più di 70.000 euro. La fascia di reddito più consistente è quella tra i 10.000 e i 40.000 euro (58,4%). Il 51% dell'Irpef è pagata dunque dal 10% dei contribuenti con i redditi più alti.

L'80% delle dichiarazioni da pensionati e lavoratori dipendenti
Per quanto riguarda il tipo di reddito dichiarato, il 78% è reddito da lavoro dipendente e pensione. Il 5,5% sono redditi da partecipazione, il 5,1% redditi di impresa ed il 4,2% redditi da lavoro autonomo. Il valore medio dei redditi da lavoro autonomo (36.388 euro) è il più elevato (circa il doppio del reddito complessivo medio), mentre i redditi medi da pensione (13.046 euro) risultano essere i più bassi.

La metà delle società è in «rosso»
Secondo le dichiarazioni 2007, la metà delle società italiane è in «rosso». «La quota di società con imposta positiva - si legge nel documento - ha raggiunto il 52,4% del totale (circa 503.000), con una crescita del 3,5% rispetto al 2005». Soprattutto al Nord, anche se la loro quota nel Sud e Isole sul totale nazionale è aumentata dell'1% rispetto al 2005. Le Società di capitali (961.014) sono aumentate di circa il 4,4% rispetto al 2005 e, come negli anni precedenti, sono costituite principalmente da S.r.l. (84,8%). La spina dorsale dell'economia del paese si conferma formata da Pmi. «I due terzi delle società - si legge nel documento del Dipartimento delle Finanze - hanno una dimensione medio-piccola o piccolissima, con un totale di componenti positivi del reddito ai fini IRAP minore di 500 mila euro (solo l'1% delle società supera i 50 milioni)»
07/04/2009 16:48
 
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