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Dead men working

Ultimo Aggiornamento: 31/08/2015 08:57
07/04/2009 18:44
 
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Cassa integrazione: a marzo richieste decuplicate

A marzo la cassa integrazione ordinaria è cresciuta del 925% rispetto allo stesso mese del 2008. Lo comunica l'Inps spiegando che nel primo trimestre 2009 l'aumento è stato del 589% rispetto ai primi tre mesi dello scorso anno.

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Fiat, cassa integrazione per i colletti bianchi

Andranno in cassa integrazione tredici settimane consecutive, dal 4 maggio al 2 agosto, 973 colletti bianchi della Fiat, 478 degli enti centrali di Mirafiori, 240 della Powertrain e 255 dell'Iveco. Altri 1.069 faranno sei settimane ma non consecutive. Lo ha comunicato oggi la Fiat ai rappresentanti sindacali di Fim, Fiom, Uilm e Fismic dello stabilimento.
Per 4.530 dipendenti, in grande maggioranza impiegati, delle strutture centrali di Fiat Group Automobiles e di Powertrainla cassa durerà invece una settimane, dal 18 al 24 maggio.
[Modificato da dgambera 07/04/2009 18:44]
08/04/2009 14:33
 
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Rbs taglierà 9 mila posti in due anni

Il colosso britannico Royal Bank of Scotland annuncia di essere pronto a tagliare 9 mila posti di lavoro nei prossimi due anni, di cui 4.500 in Gran Bretagna. Rbs in un comunicato fa sapere che intende risparmiare 2,5 miliardi di sterline nei prossimo tre anni e assicura che alla fine i posti persi saranno «meno» della cifra annunciata. Il gruppo, parzialmente nazionalizzato, ha già tagliato 2.700 posti dall'inizio dell'anno e garantisce che gli esuberi obbligatori saranno utilizzati solo come ultima risorsa, mentre si introdurrà un programma di fuoriuscite volontarie per i lavoratori
11/04/2009 19:49
 
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14/04/2009 12:34
 
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Qantas taglia l'80% delle stime di utili e 1.750 posti lavoro

La compagnia aerea australiana Qantas ha annunciato un taglio dell'80% delle stime sugli utili, la soppressione di 1.750 posti di lavoro e il rinvio dell'ordine per 16 nuovi apparecchi (4 Airbus A380 e 12 Boeing 737-800), per un valore di diversi miliardi di dollari, a causa del «deterioramento rapido e significativo dello stato del mercato nel corso delle ultime settimane».

«Non abbiamo altra scelta - ha dichiarato il direttore generale della compagnia, Alan Joyce - che ridurre le nostre previsioni sui risultati ed effettuare dei cambiamenti importanti per essere sicuri che Qantas possa superare l'attuale situazione commerciale».
Con il taglio annunciato oggi, le previsioni sull'utile passano da 500 milioni di dollari australiani a una forchetta tra 100 e 200 milioni.
15/04/2009 20:28
 
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Esselunga quest'anno assume 800 persone. Vendite 2008 in rialzo del 7,8%

Vendite in rialzo del 7,8%, con una cifra che raggiunge i 5.782,6 milioni di euro, per il gruppo Esselunga. Il margine operativo lordo è stato di di 421,4 milioni (+11,5%), mentre l'utile netto consolidato è cresciuto del 36,2%, a 201,6 milioni. Il risultato operativo passa a 301,8 milioni dai 289,9 milioni del 2007, con un'incidenza sul fatturato del 5,2%, mentre l'indebitamento finanziario netto cala a 275 milioni da 435,8 milioni di fine 2007.

Nel 2008 gli investimenti sono stati pari a 490,3 milioni, di cui circa 400 milioni per lo sviluppo e l'ammodernamento della rete di vendita. Il gruppo Esselunga ha aperto 5 nuovi punti vendita ed ha riaperto il punto vendita di Viareggio che è stato ampliato e ristrutturato. Inoltre, sempre nel corso dello scorso anno, sono stati aperti due nuovi punti vendita a Milano e Desio, chiudendo contestualmente i vecchi. Per il 2009 il gruppo guidato da Bernardo Caprotti conta di aprire 7 nuovi punti vendita, creando circa 800 nuovi posti di lavoro
15/04/2009 20:31
 
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Eutelia, duemila dipendenti in cassa integrazione da luglio

Duemila lavoratori in cassa integrazione dal mese di luglio per Eutelia, società aretina di servizi per la gestione delle infrastrutture tecnologiche e delle telecomunicazioni. Gli ammortizzatori sociali interesseranno i dipendenti per un periodo di 24 mesi, chiarisce la società, «nel più ampio obiettivo della dismissione delle attività non strategiche». Nel mese di gennaio Eutelia aveva annunciato l'uscita dal comparto dell'It e i sindacati avevano preannunciato 2 mila licenziamenti.

La società di revisione PriceWaterhouseCoopers non ha certificato il bilancio 2008 della società guidata da Angelo e Samuele Landi, esprimendo, così, dubbi sulla continuità aziendale. I revisori, afferma un comunicato della stessa società, e hanno espresso dubbi sulla conclusione positiva dei negoziati in corso con le banche creditrici per accordi di ristrutturazione e moratoria del debito. Nella nota, invece, gli amministratori della società di Arezzo ribadiscono la loro «piena fiducia sulla solidità delle ipotesi del piano industriale e sulla realizzabilità degli obiettivi ritenendo quindi sussistente la continuità aziendale».

Secondo il revisore Marilena Cederna, invece, il piano industriale di Eutelia prevede l'incasso nel 2009 di un importo totale di 31 milioni essenzialmente derivante da crediti per cessioni di partecipazioni avvenute nel 2008 e nell'esercizio precedente e dall'incasso di corrispettivi per cessioni di partecipazione pianificate per quest'anno. Il verificarsi di questi eventi, assieme ad altri, presupposto essenziale per la realizzazione del piano industriale, scrive ancora il revisore, «dipende in modo significativo da fattori esterni alla società che non sono sotto il controllo degli amministratori».
15/04/2009 20:34
 
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Carne da macello
Ubs annuncia 1,3 miliardi € di perdite e 8.700 licenziamenti

La banca svizzera Ubs ha annunciato di aver registrato una perdita di 2 miliardi di franchi svizzeri (1,32 miliardi di euro) nel primo trimestre 2009. La banca, la più importante del paese, ha reso noto che perseguirà il suo piano di riduzione dei costi, che prevede 8.700 licenziamenti entro il 2010.

La notizia della perdita trimestrale del colosso bancario UBS pari a quasi 2 miliardi di franchi non è stato accolta bene dalla borsa svizzera nella giornata cruciale dell'assemblea dell'istituto : alle 9.10 il titolo della grande banca perdeva circa il 9% a 12,15 franchi, dopo che ieri l'azione aveva beneficiato di un rialzo superiore al 15 per cento.

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Il nuovo ad Gruebel: «Impossibile evitare i licenziamenti»

Maxi perdite e tagli pesanti agli organici per il colosso bancario elvetico Ubs. «A fine 2008 contavamo circa 77.800 collaboratori - ha dichiarato stamane il nuovo amministratore delegato Oswald J. Gruebel, durante la presentazione dei risultati a Zurigo - e a fine marzo il loro numero si aggirava attorno a 76.200 unità. Prevediamo che entro il 2010 scenderanno a 67.500».
Gruebel ha sottolineato che «non sarà possibile evitare licenziamenti, anche in Svizzera», dove «tenendo conto di una riduzione di 2.500 posti sono attesi da 1.200 a 1.500 licenziamenti». Il potenziale di risparmi stimato entro fine 2010 si aggira, ha precisato, in totale a 3,5-4 miliardi di franchi.

Ubs, ricorda una nota, nel primo trimestre 2009 ha accusato una perdita netta di 2 miliardi, con la svalutazione degli attivi per 3,9 miliardi che aveva gravato sui conti.
L'Istituto, nonostante un mese di gennaio promettente, non è riuscito ad arginare i ritiri di capitali. Per i primi tre mesi dell'anno la banca ha infatti ammesso di avere registrato «uscite nette generalizzate di nuovo denaro». La divisione gestione di portafogli e quella degli sportelli hanno visto i loro clienti ritirare complessivamente 23 miliardi di franchi, soprattutto a causa della cattiva pubblicità generata dalle cause giudiziarie negli Stati Uniti (dove la banca elvetica é accusata di avere aiutato contribuenti americani a frodare il fisco). Gruebel ha sottolineato che «la strada verso il successo sarà lunga e senza soluzioni rapide. Avanzeremo passo dopo passo in modo rigoroso e disciplinato». Il prossimo 5 maggio Ubs pubblicherà i risultati completi relativi al primo trimestre.
15/04/2009 20:36
 
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Anche Yahoo! pronto a tagliare centiaia di posti

Il portale Usa su Internet Yahoo è pronto a tagliare centinaia di posti di lavoro. Si tratta della prima riduzione significativa di personale dal gennaio scorso e cioè da quando è stata nominata amministratore delegato Carol Bartz. I tagli potrebbero essere annunciati domani, in concomitanza coi risultati del primo trimestre. Il gruppo, mentre era amministratore delegato Jerry Yang, aveva chiuso il 2008 con un totale di 13.600 addetti, 1.600 in meno dall'inizio dell'anno
17/04/2009 10:05
 
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PosteItaliane ha mandato via il truppone microsoft.

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Complottismo? No, Grazie!!!
17/04/2009 14:22
 
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Google: ricavi in calo per la prima volta, il click «costa meno»

Google ha diffuso i conti del primo trimestre del 2009, che per la prima volta nella storia dell'azienda registrano un calo dei ricavi del 3% rispetto al trimestre precedente: 5,5 miliardi di dollari contro 5,7 miliardi. Un dato che fotografa l'impatto della recessione in atto, comunque contenuto: il confronto con i ricavi del primo trimestre 2008 vede invece una crescita del 6%. I conti sono migliori rispetto alle attese degli analisti. Il colosso dei motori di ricerca, sempre nel primo trimestre dell'anno, ha registrato utili per 1,42 miliardi di dollari (4,49 dollari per azione), in crescita rispetto agli 1,31 miliardi di dollari dello stesso periodo dell'anno scorso. Cresce il paid click, ovvero le inserzioni sui siti di Google e sui siti partner, che sono cresciute di circa il 17% rispetto al primo trimestre del 2008 e di circa il 3% rispetto all'ultimo trimestre 2008. Si tratta di una fetta decisamente rilevante per il business di Google, eppure la sua crescita non si traduce in un aumento dei ricavi. Come mai? La crisi ha ridotto in maniera decisa i budget pubblicitari delle aziende. Internet ne sente meno degli altri media, ma Google ha comunque dovuto «ridurre il costo unitario del click», spiegano da Google Italia. Come dire, sempre più utenti cliccano sulle pubblicità online ma generano meno valore per Google.

Decisivo, per un miglioramento (su base annuale) dei propri conti, il contenimento costi. Il ceo Eric Schmidt ha ammesso «nessuna società è immune alla recessione e Google sta assolutamente avvertendo come tutte le altre». «Il 95% delle nostre conversazioni interne continua a vertere su iniziative di crescita - ha però detto il cfo Patrick Michette - ma sarebbe da irresponsabili in questo momento non tenere sotto controllo le spese». Tra le misure di contenimento dei costi adottate, la riduzione del personale (di sole 58 unità a 20.164 ma comunque significativa per un gruppo che conosceva solo la parola assunzioni) e il taglio del 69% a 263 milioni delle spese in nuovi maxicomputer e altri progetti.

17/04/2009 14:23
 
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SonyEricsson, trimestre in rosso, taglia 2mila posti di lavoro

Sony Ericsson ha chiuso il primo trimestre in rosso e ha annunciato il taglio di altri 2 mila posti di lavoro.
Il colosso della telefonia mobile ha registrato una perdita di 293 milioni di euro (384 milioni di dollari) dopo aver archiviato in rosso anche il terzo e il quarto trimestre 2008.
Già a luglio scorso il gruppo aveva annunciato un piano di tagli ai costi che prevedeva 2mila licenziamenti entro la fine della prima metà del 2009 che avrebbero portato la forza lavoro totale a 10mila unità.


17/04/2009 14:33
 
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Toshiba, stime corrette in ribasso,

Il colosso tecnologico giapponese Toshiba taglierà altri 3.900 posti entro il prossimo mese di marzo per fronteggiare la crisi economica. Lo ha annunciato il vice presidente esecutivo del gruppo, Fumio Muraoka, precisando che non rinnoverà i contratti dei dipendenti, la maggiora parte dei quali lavoratori a tempo.
Toshiba ha già licenziato 4.500 lavoratori a tempo determinato
. Il gruppo ha anche corretto le stime per l'anno fiscale terminato il mese scorso, valutando la perdita d'esercizio in 350 miliardi di yen, (3,5 miliardi di dollari), oltre le precedenti attese. Allo stesso tempo, però, la compagnia ha abbassato la previsione sulla perdita operativa che dovrebbe attestarsi a 250 miliardi di yen contro i 280 precedentemente stimati. «Toshiba - ha sottolineato Muraoka - non può essere ottimista sul fatto che lo scenario stia migliorando visto che le condizioni probabilmente rimarranno difficili nel 2009».
17/04/2009 15:27
 
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Nokia, ricavi e utili a picco nel primo trimestre

Volano del 12% le azioni di Nokia alla Borsa di Helsinki (si attestano a 11,4 corone), nonostante la trimestrale negativa annunciata in mattinata. I titoli della società beneficiano del fatto che i vertici del gruppo finlandese hanno fornito indicazioni positive per i prossimi mesi: l'azienda stima di guadagnare quote di mercato nel corso dell'anno.

Il più grande produttore mondiale di cellulari ha riportato vendite per 9,3 miliardi di euro nel primo trimestre del 2009, in netto ribasso rispetto ai 12,66 miliardi di un anno fa. L'utile è crollato a 122 milioni dal miliardo e 220 milioni di un anno prima (-90%).

Si tratta del peggior risultato da oltre un decennio, una peformance dovuta essenzialmente al calo della domanda. Il risultato riportato, inoltre, è inferiore alle attese degli analisti che avevano previsto ricavi per 9,8 miliardi. Gli utili sono stati pari a 0,1 euro ad azione contro gli 0,39 di un anno fa. Anche in questo caso il risultato è peggiore delle attese. Nel primo trimestre, il margine operativo è sceso allo 0,6% dal 12,1% di un anno fa.

L'amministratore delegato Olli-Pekka Kallasvuo ha sostenuto che in un contesto «eccezionalmente difficile» il gruppo ha continuato ad investire, a concentrarsi sull'ampliamento del suo portafoglio di offerta prodotti e sui nuovi servizi internet. «Messe assieme, queste iniziative guideranno la crescita futura», ha detto.

Per il secondo trimestre, in effetti, Nokia si attende un andamento generale del settore in linea con quello dei primi tre mesi, a cui seguirà una ripresa a partire dalla seconda metà dell'anno. Il produttore finlandese continua a prevedere che aumenterà la sua quota di mercato in un panorama complessivo che dovrebbe registrare nel 2009 una contrazione del10 per cento. La società, che lo scorso gennaio ha iniziato un vasto piano di ristrutturazione con il licenziamento di migliaia di dipendenti e cercherà di realizzare risparmi per 700 milioni nell'arco dei prossimi due anni.


17/04/2009 18:53
 
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Gm, Henderson: «Ricorso a Chapter 11 più probabile»


Il costruttore di Detroit cerca soluzioni per un piano di ristrutturazione convincente, ma ammette le difficoltà. Servono altri 4,6 miliardi di dollari. Almeno sei offerte pronte per Opel. Licenziamento per altri 3.400 colletti bianchi la prossima settimana.

General Motors continua a cercare strade per un difficile salvataggio e lavora con il Tesoro americano alla stesura del nuovo piano di ristrutturazione. Lo ha detto l'amministratore delegato Fritz Henderson, sottolineando l'intenzione della casa automobilistica di Detroit di fornire regolari aggiornamenti sullo stato del piano da qui alla scadenza fissata dall'amministrazione Obama, il 31 maggio prossimo.

Gm non sarebbe, ha spiegato Henderson, sotto pressione da parte del Governo e continua a preferire una ristrutturazione al di fuori di una procedura di insolvenza. Tuttavia, ha spiegato il successore di Rick Wagoner, sono aumentate le probabilità di ricorso alla richiesta di tutela dal fallimento (il cosiddetto Chapter 11, parte della legge fallimentare in vigore negli Stati Uniti). Henderson ha aggiunto che, se necessario, la casa americana sarebbe pronta a proseguire proprio su questa strada, che in Italia corrisponde all'amministrazione controllata.

Henderson ha anche precisato che il gigante ferito dell'industria automobilistica americana, dopo avere ottenuto dal Tesoro Usa 13,4 miliardi di dollari in aiuti pubblici per evitare il crollo, potrebbe aver bisogno di ulteriori 4,6 miliardi di finanziamento pubblico nel secondo trimestre. Quanto alla vendita di Opel, i potenziali acquirenti di una quota sono società finanziarie e industriali, ha detto ancora Henderson, secondo il quale sarebbero almeno sei gli investitori interessati ad acquisire una partecipazione.

Gm, intanto, va avanti nel programma di taglio dei costi e dovrebbe licenziare altri 3.400 colletti bianchi la prossima settimana. Lo stesso chief executiva ha ammesso che Gm opterà per ulteriori sacrifici sul fronte dell'occupazione nelle settimane a venire, andando a tagliare precari e contratti a tempo indeterminato.
21/04/2009 17:52
 
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Usa, i lavoratori dell'acciaio invocano i green jobs

La città di Braddock, in Pennsylvania, ha vissuto giorni migliori. Un tempo gli abitanti erano più di 20mila. Ora sono solo 2.600. Il motivo? La maggior parte della popolazione lavorava nell'industria dell'acciaio, poi travolta da una fortissima crisi. Ora il sindaco John Fetterman, laureato ad Harvard, ha deciso di fare di Braddock il paladino dei tanto declamati green jobs. Ha realizzato una serie di spot insieme alcuni ex lavoratori delle acciaierie, ora disoccupati. Racconta la storia di Braddock, e i pesanti strascichi che l'industrializzazione ha lasciato sulla popolazione. Fabbriche chiuse, famiglie che hanno perso il lavoro. Ecco dunque la richiesta: l'approvazione, da parte del Congresso, di una legge che limiti le emissioni di gas serra (Carbon cap).

«Città come la nostra tornerebbero a dare lavoro - spiega il sindaco - ci vogliono 250 tonnellate di acciaio per realizzare una turbina eolica. Anche i pannelli solari hanno componenti di questo materiale. Abbiamo perso 250mila posti nell'intera Monongahela Valley, e vogliamo recuperarli con una riconversione dell'industria all'energia pulita». Secondo l'associazione americana dei produttori di energia del vento il settore potrebbe portare nuovi 85mila posti.

Il principio è quello scandito da Barack Obama sin dalla campagna elettorale: riconvertire l'industria in maniera sostenibile con un massiccio sostegno alle fonti rinnovabili, alle auto elettriche e alle reti di nuova generazione. Solo che in questo caso passa per il volto triste di uomini di fabbrica che hanno perso il lavoro e credono nella conversione al green come possibile rinascita occupazionale. Pochi giorni fa l'Epa (l'agenzia Usa per la protezione dell'ambiente) per la prima volta ha riconosciuto l'anidride carbonica ed altri sei gas serra come una «minaccia per la salute pubblica e per il benessere del Paese». Di fatto, la giustificazione "scientifica" che la Casa Bianca aspettava per varare una serie di riforme in tema di produzione e tutela dell'ambiente. Che si tratti di cabon tax o di un sistema di cap-and-trade, la situazione è destinata a cambiare rispetto all'amministrazione Bush. La richiesta potrebbe dunque essere accolta.

L'iniziativa di Fetterman ha un sito ufficiale: The cap solution. Gli spot sono stati realizzati con la collaborazione del sindacato dei lavoratori dell'acciaio, la Blue green alliance e l'Environmental defense found.
21/04/2009 17:58
 
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Re:
dgambera, 21/04/2009 17.52:

Usa, i lavoratori dell'acciaio invocano i green jobs

...

Il principio è quello scandito da Barack Obama sin dalla campagna elettorale: riconvertire l'industria in maniera sostenibile con un massiccio sostegno alle fonti rinnovabili, alle auto elettriche e alle reti di nuova generazione. Solo che in questo caso passa per il volto triste di uomini di fabbrica che hanno perso il lavoro e credono nella conversione al green come possibile rinascita occupazionale. Pochi giorni fa l'Epa (l'agenzia Usa per la protezione dell'ambiente) per la prima volta ha riconosciuto l'anidride carbonica ed altri sei gas serra come una «minaccia per la salute pubblica e per il benessere del Paese». Di fatto, la giustificazione "scientifica" che la Casa Bianca aspettava per varare una serie di riforme in tema di produzione e tutela dell'ambiente. Che si tratti di cabon tax o di un sistema di cap-and-trade, la situazione è destinata a cambiare rispetto all'amministrazione Bush. La richiesta potrebbe dunque essere accolta.

...




per la sostenibilita', questa crisi e' un'occasione da paura...


e se si perde l'opportunita' di fare la "riconversione" adesso...


...tocchera' farne due, se si sopravvive alla III-WW...

[SM=g7600]

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21/04/2009 18:03
 
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in italia e' diverso...
tanto per tornare IT...


18:01 - Crisi: 15.410 lavoratori perdono il posto nel I trimestre in Lombardia

Rapporto della Cisl sul mercato

(Il Sole 24 Ore Radiocor) - Milano, 21 apr - Nel primo
trimestre del 2009, 15.410 persone hanno perso il posto di
lavoro in Lombardia. Al 10 marzo 1.126 imprese avevano fatto
ricorso agli ammortizzatori in deroga per 8.700 lavoratori,
un dato superiore a quello di tutto il 2008. Nei primi due
mesi dell'anno sono state autorizzate circa 17 milioni e
mezzo di ore di cassa integrazione ordinaria e 4 milioni e
mezzo di straordinaria. E' quanto emerge dal rapporto
congiunturale sul mercato del lavoro in Lombardia
predisposto dalla Cisl Lombardia in occasione del decimo
congresso del sindacato regionale (che si aprira' domani a
Milano) illustrati oggi dal segretario generale Gigi
Petteni.


[Modificato da laplace77 21/04/2009 18:04]
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22/04/2009 01:38
 
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Yahoo! taglierà 6-700 posti di lavoro

Perdite del 13% nelle entrate del primo trimestre 2009 rispetto all'anno scorso. Riduzioni del personale pari al 5% del totale

WASHINGTON - La crisi investe anche Yahoo!, che si appresta a tagliare tra i 6 e i 700 posti di lavoro, pari a circa il 5% del totale, per far fronte al peggiorare della propria situazione economica. In un comunicato diffuso dopo la chiusura delle contrattazioni a New York, la società californiana di Sunnyvale ha indicato perdite del 13% nelle entrate del primo trimestre 2009 (a 1,58 miliardi di dollari), rispetto allo stesso periodo dello scorso anno. «Yahoo! non è immune all'attuale situazione economica negativa» ha detto il nuovo ceo, Carol Bartz, aggiungendo però che la società continua a operare con un cash flow positivo grazie «a un'attenta gestione dei costi».
23/04/2009 12:47
 
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Bosch: 2009 difficile, in vista tagli ai posti di lavoro

Il gruppo Bosch si avvia a tagliare un numero ancora imprecisato di posti di lavoro sia in Germania che negli altri stabilimenti del colosso tedesco della componentistica, a causa della flessione nelle vendite nel corso dell'ultimo anno.
«Il 2009 potrebbe essere per noi uno degli anni più difficili nella storia aziendale - ha dichiarato, alla conferenza stampa annuale, il ceo del gruppo tedesco Franz Fehrenbach - tuttavia, secondo le nostre stime, la seconda metà dell'anno dovrebbe mostrare i primi, seppur minimi, cenni di stabilità».
A seguito della recessione economica globale, Bosch ha registrato un calo del fatturato e degli utili. Con un giro di affari di 45,1 miliardi di euro, la flessione delle vendite su base annua si è attestata al 2,6%. Al netto degli effetti valutari, il calo è stato pari allo 0,5%. L'utile al lordo delle imposte è stato di 940 milioni di euro, a fronte dei 3,8 miliardi di euro realizzati l'anno precedente, mentre la redditività sul fatturato ha segnato un 2,1%, attestandosi al di sotto del target a lungo termine del 7-8%.
In Germania, il lavoro di circa 32 mila dipendenti è attualmente strutturato su settimane corte, mentre ad altri 26 mila è stato ridotto il numero di ore lavorative. Fuori dalla Germania, circa 35 mila collaboratori hanno subito una riduzione delle ore lavorative. «Nei casi in cui si verifichino fluttuazioni congiunturali nel carico di lavoro - ha continuato Fehrenbach - il nostro obiettivo è quello di salvaguardare, per quanto possibile, il nostro organico. Allo stesso tempo, però, dobbiamo adeguare le nostre strutture ed, eventualmente, anche ridurre le sovracapacità».
24/04/2009 12:44
 
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Spagna: oltre 4 milioni senza lavoro. Iveco taglia mille posti

Il tasso di disoccupazione in Spagna sale di 3,45 punti percentuali e vola al 17,4% nel primo trimestre. Il numero dei disoccupati cresce di 1,8 milioni di unità a 4,01 milioni di unità, il massimo da 10 anni a questa parte. Lo rivela l'istituto nazionale di statistica, secondo il quale i disoccupati crescono in tutti i settori e in particolare nei servizi. Secondo gli esperti la disoccupazione in Spagna è destinata a crescere ancora nel primo semestre e anche nella seconda parte dell'anno, sebbene a un tasso meno forte. Complessivamente si stima che a fine anno possa raggiungere il 20 per cento.

Iveco, filiale mezzi pesanti del gruppo Fiat, ha indicato che prevede il taglio di mille posti di lavoro nel suo complesso di Madrid a causa di un calo della domanda. Iveco Espagne ha spiegato questa decisione con una «riduzione drammatica» del mercato dei veicoli industriali nel mercato iberico nel corso degli ultimi mesi e con una «previsione di ripresa lenta e solo parziale della domanda sul medio termine». Anche l'export, che assorbe l'80% della produzione, è «fortemente calato».
24/04/2009 23:55
 
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Apple cancella 1.600 posti di lavoro nei negozi

Apple ha cancellato 1.600 posti di lavoro nei negozi del marchio della mela morsicata. La notizia è del Wall Street Journal. Secondo il quotidiano sono stati ridotti da 15.600 a 14 mila i dipendenti dei negozi da dicembre 2008 alla fine di marzo 2009. la casa della mela si trova a fronteggiare anch'essa la crisi economica e se da una parte l'iPhone va bene, pur con numeri limitati rispetto a player della telefonia mobile come Nokia o Samsung, e l'Ipod resta un business profittevole cosi come le canzoni su iTunes e le applicazioni sul negozio virtuale App Store, lo stesso non si può più dire dei computer. Nel secondo trimestre dell'anno fiscale per la prima volta in sei anni sono invece calate le vendite di Mac (-3% a 2,2 milioni di unità). Apple, insieme a Sony è tra i pochi grandi vendor a non aver puntato sui netbook, i pc bonsai che da 18 mesi stanno spopolando e cambiando le regole del mercato e dell'industria del persona computing

Va sottolineato che La casa di Cupertino non è presente nella classifica mondiale per quote di mercato nei pc ma è al quarto posto in quella relativa al mercato Usa. Apple ha venduto 11 milioni di iPod, oltre il 3% in più dell'anno precedente, e 3,8 milioni di iPhone, il doppio rispetto al passato, dove però il melafonino era stato appena lanciato.
27/04/2009 11:51
 
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caltagirone taglia...
11:46 - Editoria: Cdr Mattino, taglio 25% giornalisti, chiude redazione di Roma

Oggi a Caltagirone una copia del giornale 'romanizzato'

(Il Sole 24 Ore Radiocor) - Roma, 27 apr - "E'
inaccettabile che una testata storica come il Mattino
diventi la copia napoletana del Messaggero". Cosi' il
Comitato di Redazione (Cdr) della testata partenopea che
oggi alle 11,30 si presentera' a Roma all'assemblea annuale
degli azionisti della Caltagirone Editore per consegnare la
prima pagina del Mattino firmata dai Sette Re di Roma.
Quella di redigere una copia del quotidiano 'romanizzato' -
afferma una nota del sindacato interno dei giornalisti - e'
ovviamente una provocazione: chiudendo la redazione romana e
tagliando il 25% dei giornalisti
, come prevede il piano di
ristrutturazione, il Mattino perdera' la propria identita'".
La redazione della capitale verra' sostituita con l'utilizzo
di "conoscenze presenti nelle testate del gruppo", ovvero
firme del Messaggero, per seguire fatti di politica,
economia, cultura anche di specifico interesse per il
Mezzogiorno. "Sui tagli si puo' discutere - afferma il Cdr -
quel che non e' trattabile e' l'identita' del giornale".



[Modificato da laplace77 27/04/2009 11:53]
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27/04/2009 11:52
 
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Confesercenti pessimista...

...so' finiti i tempi di 1 euro = 1.000 lire, eh?


11:40 - Crisi: Confesercenti, niente ottimismo, in 3 mesi chiuse 20mila imprese

Persi almeno 35mila posti di lavoro

(Il Sole 24 Ore Radiocor) - Roma, 27 apr - "Piu' di 17mila
imprese cancellate nel commercio, 3mila nel turismo. Questo
il saldo complessivo del primo trimestre che mantiene il
segno meno e prolunga l'ombra inquietante della crisi nel
2009. Se guardiamo a questa realta', la realta' dei fatti
economici, va detto che non si deve cedere al fatalismo, ma
non si puo' neanche indulgere in facili ottimismi sull'uscita
dalla crisi". Cosi' Confesercenti in una nota nella quale
precisa che "nel commercio al dettaglio il saldo tocca
14mila esercizi che mancano all'appello, il resto riguarda
l'ingrosso. E nel turismo a 4.752 aperture si contrappongono
7.759 chiusure con un risultato finale negativo per 3.000
unita'. La crisi - precisa il comunicato - ha tagliato almeno
35mila posti di lavoro che vanno ad aggiungersi agli oltre
100mila perduti nel 2008.
E' chiaro che occorre un forte e
rapido progetto di sostegno ai consumi interni nei quali la
leva fiscale resta centrale ma che va anche corredato da
interventi che contrastino la riduzione della nascita nuove
attivita'. Sarebbe importante ad esempio come Confesercenti
ha gia' proposto al Governo, incoraggiare i giovani ad aprire
nuove imprese garantendo ad esse un biennio di esenzione
fiscale".



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27/04/2009 14:57
 
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mala tempora
14:50 - Occupazione: CsC, in 2009 calera' di 650mila unita', cig vicina picco '93

(Il Sole 24 Ore Radiocor) - Roma, 27 apr - "A fine 2008
l'occupazione misurata con le unita' di lavoro era gia' l'1%,
(240mila unita'), inferiore rispetto all'inizio dell'anno.

Calera' di almeno altre 650mila unita' nel corso del 2009". Lo
rileva il centro studi di Confindustria nello studio
"Congiuntura flash. L'aumento del tasso di disoccupazione,
"sara' contenuto dal ricorso alla Cig i cui iscritti sono
considerati formalmente occupati"
. Il ricorso alla Cig,
inoltre, si sottolinea, "e' molto vicino ai massimi del 1993.
Nel periodo gennaio-marzo in termini di unita' di lavoro
dipendenti il monte ore autorizzate di Cig, in rapporto alla
forza lavoro, e' stato in media l'1,21% (annualizzato). Il
picco del 1993 e' stato dell'1,4% e quello nell'84 al 2,1%.
Il solo marzo e' pero' all'1,48%". In termini assoluti, sempre
nel periodo gennaio-marzo, spiega il CsC, il numero delle
unita' di lavoro mediamente in Cig, pari a 304mila unita',
rimane al di sotto dei livelli del '93 - 322mila unita' - e
del 1984, pari a 491mila unita'.


[SM=g7600]

[Modificato da laplace77 27/04/2009 14:58]
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27/04/2009 15:11
 
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Re: mala tempora
laplace77, 27/04/2009 14.57:

14:50 - Occupazione: CsC, in 2009 calera' di 650mila unita', cig vicina picco '93

(Il Sole 24 Ore Radiocor) - Roma, 27 apr - "A fine 2008
l'occupazione misurata con le unita' di lavoro era gia' l'1%,
(240mila unita'), inferiore rispetto all'inizio dell'anno.

Calera' di almeno altre 650mila unita' nel corso del 2009". Lo
rileva il centro studi di Confindustria nello studio
"Congiuntura flash. L'aumento del tasso di disoccupazione,
"sara' contenuto dal ricorso alla Cig i cui iscritti sono
considerati formalmente occupati"
. Il ricorso alla Cig,
inoltre, si sottolinea, "e' molto vicino ai massimi del 1993.
Nel periodo gennaio-marzo in termini di unita' di lavoro
dipendenti il monte ore autorizzate di Cig, in rapporto alla
forza lavoro, e' stato in media l'1,21% (annualizzato). Il
picco del 1993 e' stato dell'1,4% e quello nell'84 al 2,1%.
Il solo marzo e' pero' all'1,48%". In termini assoluti, sempre
nel periodo gennaio-marzo, spiega il CsC, il numero delle
unita' di lavoro mediamente in Cig, pari a 304mila unita',
rimane al di sotto dei livelli del '93 - 322mila unita' - e
del 1984, pari a 491mila unita'.


[SM=g7600]





L'occupazione scenderà di 650mila unità nel 2009


Giusto per avere pure il link

"A fine 2008 l'occupazione misurata con le unità di lavoro era già l'1% inferiore rispetto all'inizio dell'anno (240mila unità). Calerà di almeno altre 650mila unità nel corso del 2009". Lo rileva il centro studi di Confindustria nello studio "Congiuntura flash. L'aumento del tasso di disoccupazione, "sarà contenuto dal ricorso alla Cig i cui iscritti sono considerati formalmente occupati". Il ricorso alla Cig, inoltre, si sottolinea, "è molto vicino ai massimi del 1993. Nel periodo gennaio-marzo in termini di unità di lavoro dipendenti il monte ore autorizzate di Cig, in rapporto alla forza lavoro, è stato in media l'1,21% (annualizzato). Il picco del 1993 è stato dell'1,4% e quello nell'84 al 2,1%. Il solo marzo è però all'1,48%". In termini assoluti, sempre nel periodo gennaio-marzo, spiega il CsC, il numero delle unità di lavoro mediamente in Cig, pari a 304mila unità, rimane al di sotto dei livelli del '93 - 322mila unità - e del 1984, pari a 491mila unità.
[Modificato da dgambera 27/04/2009 15:11]
27/04/2009 15:13
 
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Gm, nuovi tagli a occupazione e concessionarie

General Motors tenta l'ultima carta per evitare la bancarotta. Il gigante di Detroit, sull'orlo del chapter 11, ha annunciato un nuovo piano annunciato di ristrutturazione per 27 miliardi di dollari di debiti obbligazionari che prevede tagli occupazionali quantificati i 7/8mila dipendete e il circa 21mila lavoratori temporanei. Il programma prevede l'eliminazione i di rami secchi come il brand Pontiac, che scomparirà entro fine 2010, mentre una decisione su Saab, Hummer e Saturn sarà presa entro fine anno.
Inoltre è prevista una profonda revisione del canale di vendita: il numero delle concessionarie dovrebbe essere ridotto a 3.600 da 6.200

[SM=g7728]
27/04/2009 20:09
 
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Gm, al via il nuovo piano: 21 mila tagli entro il 2010

General Motors tenta l'ultima carta per evitare la bancarotta. Il gigante di Detroit, sull'orlo del chapter 11, ha annunciato un nuovo piano annunciato di ristrutturazione ed è pronta ad avviare un piano di ristrutturazione del debito di27 miliardi di dollari.

General Motors tenta l'ultima carta per evitare la bancarotta. Il gigante di Detroit, sull'orlo del chapter 11, ha annunciato un nuovo piano di ristrutturazione del debito da 27 miliardi di dollari. Il colosso in crisi taglierà 21mila posti di lavoro negli Stati Uniti entro il 2010 e chiuderà 13 delle sue 47 fabbriche presenti nel paese. Il nuovo piano presuppone che verranno tagliati altri 8mila posti rispetto a quelli già annunciati il 17 febbraio scorso. In questo modo Gm potrà ridurre i costi del lavoro del 34% rispetto allo scorso anno. Il gruppo ha anche fatto sapere che entro il 2012 manterrà solo 31 impianti negli Usa.

La Casa offrirà al governo una quota del 50% del suo capitale ordinario in cambio della cancellazione di metà dei crediti concessi al 1 giugno. Lo scambio consentirà la cancellazione di 27 miliardi di dollari di debito se avrà successo: al termine dell'operazione gli obbligazionisti avranno il 10% della società. La società di Detroit ha inoltre aggiunto i dettagli dell'operazione di swap «debt-for-equity» (debito in cambio di azioni) annunciando che offrirà 225 azioni ordinarie per ogni mille titoli in mano agli obbligazionisti.

Il programma prevede l'eliminazione i di rami secchi come il brand Pontiac. Il marchio scomparirà entro fine 2010, mentre una decisione su Saab, Hummer e Saturn sarà presa entro fine anno. Negli Usa GM intende concentrarsi su quattro marchi: Cadillac, Chevrolet, Buick e Gmc.

Inoltre è prevista una profonda revisione del canale di vendita: il numero delle concessionarie dovrebbe essere ridotto a 3.600 da 6.200. Tra l'altro la società è in trattative per la vendita di Saturn proprio ai suoi dealer. La casa Bianca ha accolto con soddisfazione le nuove misure di ristrutturazione annunciate da General Motors, che vengono definite «un passo importante». General Motors, infine stando a quanto dichiarato dall'amministratore delegato Fritz Henderson, potrebbe aver bisogno di fondi governativi oltre il 2009.

Se il piano non dovesse soddisfare il governo, la società potrebbe andare incontro alla procedura fallimentare. Inoltre il gruppo offre al sindacato United Auto Workers azioni per almeno la metà dei 20 miliardi di euro che Gm deve pagare al trust del sindacato che dal prossimo anno si farà carico delle spese sanitarie dei pensionati. L'offerta implica che gli attuali azionisti di Gm al termine dello scambio avranno solo l'un per cento del capitale. Da ricordare che General Motors sopravvive grazie a un prestito governativo da 15,4 miliardi di dollari, ha tempo sino al primo giugno per completare un piano di ristrutturazione necessario per ottenere ulteriori aiuti da Washington. Se il piano non dovesse soddisfare il governo, la società potrebbe andare incontro alla procedura fallimentare.
29/04/2009 10:46
 
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Le PMI se la passano male
Paolo Galassi, presidente di Confapi l'associazione delle piccole e medie imprese (60 mila aziende iscritte con 1,5 milioni di addetti per una quota di Pil stimata attorno al 15%). Secondo Galassi, infatti, l'idea - sostenuta da Emma Marcegaglia - che la crisi freni e il peggio sia passato non sta in piedi. Dice: "Spero tanto di essere smentito ma la situazione delle piccole e medie imprese manifatturiere rimane drammatica. Le nostre aziende hanno perso fra il trenta e il settanta per cento del fatturato. Senza provvedimenti straordinari credo che sia impossibile far fronte ad un'emergenza di questo tipo. Il primo drammatico appuntamento sarà in giugno quando la cassa integrazione verrà trasformata in licenziamenti. Come possiamo superare la crisi se un terzo dei lavoratori saranno licenziati?".

Tratto da Repubblica.it

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Complottismo? No, Grazie!!!
30/04/2009 10:42
 
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St Microelectronics licenzia 3200 persone e chiude due impianti

Nel primo trimestre St Microelectronics ha ridotto la sua forza lavoro di 3200 unità e ha chiuso due stabilimenti. Lo ha annunciato l'amministratore delegato Carlo Bozotti in occasione dei risultati di bilancio del primo trimestre: l'azienda ha riportato perdite nette per 541 milioni di dollari o 62 centesimi ad azione contro una perdita di 84 milioni un anno fa. Al netto di alcune voci straordinarie, come l'onere da 200 milioni relativo alla joint venture con Intel per la produzione di flash memory, St ha perso 31 centesimi ad azione, un centesimo meglio delle attese. I ricavi nel periodo sono calati del 33% a 1,66 miliardi di dollari, al di sotto degli 1,74 miliardi attesi dal consensus. Il margine lordo cala al 26,3% dal 36,1% del quarto trimestre.

Riferendosi al piano di tagli Bozotti ha detto di ritenere che «queste e altre iniziative prese dalla società dimostrino con chiarezza che siamo ben allineati al conseguimento del nostro obiettivo 2009 che prevede la riduzione dei costi di oltre 700 milioni di dollari rispetto ai dati annualizzati del quarto trimestre 2008». I due impianti chiusi sono quello di assemblaggio di Ain Sebaa in Marocco e quello per la lavorazione di fette di silicio di Carrollton in Texas.

«E' chiaro che l'ambiente economico globale si é ulteriormente deteriorato durante il primo trimestre 2009. Mentre abbiamo recentemente iniziato a vedere alcuni indicatori di miglioramento negli ordinativi e più in generale della visibilità, riteniamo che sia ancora troppo presto per stabilire quanto siano sostenibili questi segnali attraverso l'intera gamma di applicazioni e tutte le aree geografiche», ha concluso il ceo di St Microelectronics.
30/04/2009 12:00
 
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Occupazione nelle grandi imprese: a febbraio -3,2%

Nel mese di febbraio 2009, l'indice dell'occupazione nelle grandi imprese ha segnato una flessione annua del 3,2% al netto della Cig e dell'1% al lordo della Cassa integrazione. Lo rileva l'Istat precisando che complessivamente, nei primi due mesi del 2009 il calo medio dell'occupazione, rispetto allo stesso periodo del 2008, è stato dello 0,9% al lordo della Cig e del 2,9% al netto della Cig.

Il dato sull'occupazione nelle grandi imprese relativo al mese di febbraio rappresenta il calo tendenziale più forte da gennaio 2001.

Sempre a febbraio l'indice depurato dagli effetti della stagionalitá, ha registrato una variazione rispetto al mese precedente di meno 0,2% al lordo della Cig. e di meno 0,6% al netto dei dipendenti in Cig. Nel confronto tra la media degli ultimi tre mesi e quella dei tre mesi precedenti si è registrato un calo dello 0,2 per cento al lordo della Cig e dell'1,3 per cento al netto della Cig.
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