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Dead men working

Ultimo Aggiornamento: 31/08/2015 08:57
15/02/2009 20:16
 
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A Milano si teme il taglio d'organico

Un nuovo amministratore delegato all'Lse e forse un nuovo corso per Borsa Italiana. L'arrivo di Xavier Rolet alla guida del London Stock Exchange potrebbe rimescolare le carte in tavola e magari mettere in discussione l'attuale struttura societaria del gruppo e la conseguente architettura organizzativa. Fonti che conoscono bene Rolet non esitano a definirlo un «manager razionale che non ha nulla da perdere nel farsi carico anche di decisioni scomode». E così potrebbe prendere corpo quel progetto di strutturazione del gruppo per divisioni che di certo cambierebbe il profilo di Borsa Italiana Spa e che fino oggi sarebbe rimasto nel congelatore per evitare di far emergere possibili minusvalenze, legate per lo più alla valutazione degli asset di Piazza Affari al momento delle nozze con Londra. Senza contare che non è ancora sciolto il dilemma su quello che farà l'attuale amministratore delegato di Borsa, Massimo Capuano, nonché vice di Rolet.
Borsa Italiana, peraltro, già oggi sembra avere al proprio interno figure e professioni ridondanti rispetto alle funzioni già presenti presso la casa madre londinese. Soprattutto alla luce dell'attuale crisi di mercato. Proprio la situazione globale potrebbe fungere da ulteriore stimolo per assegnare un nuovo ruolo alla controllata. Rispetto al momento in cui è stato dato il via libera alla fusione con Londra Borsa Italiana oggi è certamente un mercato "più piccolo". Le Ipo sono diminuite e così anche le offerte pubbliche di acquisto e i volumi sui mercati. Ragion per cui non è escluso che anche Piazza Affari sia oggetto di un programma di contenimento dei costi volto anche a eliminare quelle funzioni che oggi duplicano quanto già viene fatto a Londra. Alcuni si chiedono, infatti, a che pro mantenere anche in Italia le attività strategiche o quelle relative al corporate finance piuttosto che allo sviluppo di progetti speciali. Tutti ruoli che possono tranquillamente venir centralizzati e quindi spostati a Londra. Piuttosto, Milano, che oggi oltre al chairman e all'amministratore delegato, conta un responsabile per le relazioni internazionali, uno per i progetti speciali, un altro per la corporate communication, l'internal auditing, la ricerca e sviluppo, la market supervision, gli affari legali e istituzionali, i new business, le risorse finanziarie e per l'Italian Exchange Market, dovrebbe concentrare i propri sforzi sulle attività di marketing.
Insomma, c'è chi ipotizza un ridimensionamento degli organici. Anche se, per ora, solo due manager hanno preso strade diverse. Lo scorso giugno il direttore finanziario Paolo Ciccarelli ha lasciato l'incarico per andare a Barclays e più recentemente, a fine anno, Lodovico Rosnati ha abbandonato l'incarico di responsabile del segmento Blue Chip.
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