Edilizia, in Italia si continua a soffrire
Oggi mi sento tanto becchino
Tiè i dati lusinghieri sui successi all'estero non bastano a nascondere le difficoltà del settore in Italia. I segnali di debole ripresa dell'economia, infatti, non rincuorano i costruttori: «noi stiamo entrando nella fase più dura, il peggio per noi sta arrivando ora», spiega Buzzetti. Che non può far altro che lanciare ancora una volta l'allarme sui posti di lavoro a rischio: «Senza interventi confermiamo la stima di 250 mila posti di lavoro in meno entro fine anno: il portafoglio ordini delle nostre aziende - sottolinea Buzzetti - si sta esaurendo, le pubbliche amministrazioni pagano ormai con ritardi di più di 8-12 mesi, il mercato immobiliare è fermo e anche quello delle grandi commesse soffre, con l'Anas che non ha stanziato nessuno finanziamento aggiuntivo per il 2010». A rischio chiusura anche «centinaia e centinaia, se non migliaia, di piccole imprese».