26/10/2009 08:36 |
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Re: Re: Re: L'ERA DEL DEBITO marco---, 25/10/2009 13.35:
Non male l'idea di non perdere di vista chi realmente pagherà le spese di questa crisi, personalmente l'idea mi piace, quando vuoi procedi pure.
Marco
neanche a farlo apposta:
fonte: repubblica
ECONOMIA
Ondata di emendamenti alla Finanziaria: 750, di cui alcuni molto impegnativi
Proposta una assicurazione obbligatoria per i grandi gruppi creditizi
Assalto ai 5 miliardi dello scudo
e la Lega vuol "tassare" le banche
di ROBERTO PETRINI
ROMA - Tregua armata sul delicato fronte politico, "congelamento" della questione Irap, temporanea vittoria del "partito del rigore". Sembrerebbe tutto risolto, ma in realtà le tensioni rischiano di spostarsi tutte sul terreno concreto del dibattito sulla Finanziaria che da domani riprende in Senato: lì, ad aspettare il viceministro all'Economia Giuseppe Vegas ci sono ben 750 emendamenti, di cui molti assai impegnativi come quello del suo predecessore di An Mario Baldassarri che propone una manovra da 37 miliardi.
L'aria è da assalto alla diligenza si respira anche all'interno del governo: dai calcoli fatti nelle ultime ore i ministri di spesa non hanno usato mano leggera quando si è trattato di formulare le proprie richieste per il 2010 a Giulio Tremonti e hanno presentato un conto per complessivi 24-25 miliardi. Una enormità già bocciata dal Tesoro, come del resto le richieste dei 12 miliardi per l'Irap e i fondi per le deduzioni per i familiari a carico avanzate da Baldassari e dai 15 senatori del Pdl. Ma tanto basta per capire che le tensioni non sono finite.
La coperta resta corta. Anche gli ultimi dati diffusi ieri dall'Ansa, che ha fatto un sondaggio tra i principali istituti di credito, annunciano che lo scudo fiscale non potrà portare risorse per oltre 5 miliardi. Soldi in più si potranno ottenere solo con una ipotesi da ultima spiaggia: un condono tombale su Irpef, Ires e con un aggancio all'Iva. Altrimenti le risorse dello scudo sono già impegnate: come emerge dai dati tecnici del Tesoro l'elenco già prevede Università, scuola, sicurezza, proroga per la cedolare secca del 10 per cento per i premi di produttività dei contratti aziendali, alluvione di Messina, 5 per mille. Senza contare il patto per la salute e le necessità dei Comuni, sponsorizzate anche dalla Lega.
In questo quadro la Finanziaria, attualmente composta di soli tre articoli, rischia di aumentare di volume quando arriverà sul tavolo del presidente della Commissione Bilancio della Camera Giancarlo Giorgetti (che secondo alcune indiscrezioni qualcuno nel Pdl avrebbe proposto nei giorni scorsi come successore di Tremonti per spiazzare la Lega).
Spostata in un orizzonte temporale più distante da Bossi, Brunetta e dallo stesso Capezzone, la riduzione dell'Irap potrebbe rimanere come dichiarazione programmatica. Oppure, per venire incontro alle pressanti richieste della Confindustria e di alcuni osservatori, si potrebbe studiare un mini-intervento ampliando le deduzioni (oggi tra i 7 e i 9 mila euro per chi assume un lavoratore a tempo indeterminato) o aumentando l'attuale deducibilità del 10 per cento a valere sull'Ires.
Manovre minimali sulle quali sta lavorando il ministro per la Semplificazione Calderoli che sta anche cercando le risorse. Tre le idee che sta elaborando: la prima sarebbe una sorta di assicurazione obbligatoria per i grandi gruppi bancari al fine di garantire i risparmiatori a fronte della eventualità di una crisi, una sorta di tassa sulle grandi banche. Le altre due misure riguardano il taglio degli aiuti cosiddetti "Cip 6" alle fonti energetiche rinnovabili: oggi sono assicurati anche al petrolio e potrebbero essere ridotti o cancellati, contemporaneamente si procederebbe ad una scrematura del sistema dei certificati verdi.
(26 ottobre 2009)
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