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Per chi vuole conoscere meglio Milano

Ultimo Aggiornamento: 05/11/2015 16:17
12/10/2010 11:48
 
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meglio milano o l'hinterland???
Ciao Milano» quando trasferirsi conviene
Cento metri in città valgono 165 (nuovi) fuori Ma per chi si sposta in auto il trasloco è un rischio

Meglio investire la stessa somma per comprare un appartamento usato da 80 metri in via dei Missaglia, al Gratosoglio, o spostarsi di pochi chilometri per abitarne uno di 130 metri a Rozzano? O ancora: meglio investire 400 mila euro per un trilocale usato a Città Studi o comprare una bella villetta a Rodano, godendo del verde ma sobbarcandosi ogni mattina le code della Rivoltana? Per aiutare chi si trovi di fronte al dilemma «Milano o hinterland?», abbiamo elaborato la tabella che si trova in queste pagine. Partendo dal prezzo medio di un trilocale usato in otto quartieri milanesi (quattro zone residenziali di livello medio-alto e quattro più popolari) abbiamo calcolato, ricorrendo a medie di mercato, che cosa si potrebbe ottenere, a parità di investimento, in 24 comuni dell' hinterland. Negli ultimi due anni i prezzi del capoluogo sono scesi meno che nell' hinterland e il gap di valore è quindi aumentato. Il numero di compravendite effettuate a Milano tra aprile 2009 e marzo 2010 è rimasto pressoché invariato rispetto all' anno precedente (+0,1%); quello dell' hinterland si è invece ridotto di di oltre il 14%. A oggi chi vende un metro in un quartiere di pregio di Milano compra in media 1,65 metri nuovi in un comune dell' hinterland. Al vantaggio oltre il 14%.di prezzi immobiliari più bassi i comuni della provincia contrappongono, per chi si reca tutti i giorni nel capoluogo, la necessità di sobbarcarsi i costi di trasporto. Nella tabella indichiamo il prezzo annuo per l' abbonamento sui mezzi pubblici (il bus e, dove esista, la metropolitana extraurbana). In alternativa segnaliamo anche quello del treno per le località servite da Fs o dalle Nord. Esborsi molto maggiori sono necessari per gli spostamenti in auto: ad esempio spostarsi da Legnano a Milano comporta una spesa di oltre 4.600 euro all' anno. Due parole su come sono stati calcolati i costi della vettura: abbiamo ipotizzato 250 viaggi all' anno compiuti con una Punto diesel (l' autovettura media a gasolio più venduta) e applicato alla distanza percorsa i costi chilometrici desunti dalle tabelle dell' Aci; i costi fissi (bollo, assicurazione, deprezzamento auto) sono computati ipotizzando che la vettura sia usata per lavoro per un terzo della percorrenza. Dove è più veloce l' autostrada, abbiamo aggiunto il pedaggio. Il confronto auto/mezzi pubblici andrebbe fatto considerando i tempi necessari per spostarsi in auto e quelli richiesti dal mezzo pubblico e monetizzare anche la differenza di tempo. In alcuni casi il mezzo pubblico potrebbe significare, ad esempio, dover pagare un' ora in più di baby sitter. Sono tutti costi di cui tenere conto nella scelta e che, considerati a priori, potrebbero risultare sorprendenti. Per fare un esempio, partendo dalla casa di Legnano: se i 4.645 euro annui che abbiamo calcolato per l' auto venissero impiegati per pagare un mutuo a 30 anni si potrebbero ottenere 90mila euro in più subito per comprare casa a Milano. D' altra parte questi sono ragionamenti che il mercato fa implicitamente, visto che il prezzo delle località dell' hinterland dipende anche dai collegamenti con la metropoli. I pro e i contro In centro Meno costi per gli spostamenti ma disagi legati a smog, rumore e traffico Fuori città Gli svantaggi sono legati ai costi e ai tempi di spostamento. Nell' hinterland è più facile trovare case nuove e quindi meglio disposte e con meno problemi di manutenzione I pericoli La cautela nell' acquisto va raddoppiata, soprattutto nelle località di minor costo e dove c' è maggiore presenza di cantieri. In questa fase difficile di mercato il rischio di fallimento dell' impresa è tutt' altro che remoto * * *

archiviostorico.corriere.it/2010/settembre/29/Ciao_Milano_quando_trasferirsi_conviene_co_7_1009290...
[Modificato da ccc56 12/10/2010 11:53]
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meglio la citta o l’hinterland? partendo dal prezzo medio di un trilocale usato in otto quartieri di milano (quattro zone medio-alte e quattro popolari) il corriere della sera ha analizzato i pro e i contro del dilemma dell’acquisto di un immobile, prendendo in analisi le medie di mercato, e cosa si può comprare a parità di investimento. 24 comuni a confronto con il capoluogo

la riposta. negli ultimi tre anni, infatti, i prezzi delle case a milano sono scesi meno che nelle periferie e il gap di valore è aumentato. in più, secondo le tabelle elaborate dal quotidiano, il numero delle compravendite effettuate a milano tra aprile 2009 e marzo 2010 è rimasto quasi invariato rispetto all’anno precedente

a parità di prezzo, dunque, conviene comprare nell¡hinterland, se non si tiene conto dei costi di spostamento, esborsi non indifferenti per chi si muove in autobus e mezzi pubblici (abbonamento) o in treno, che crescono nel caso ci si rechi a lavoro nel centro cittá in auto: 4.600 euro l’anno

ragionamento questo che ha portato ad un altro, che implicitamente fa il mercato immobiliare: se i 4.600 euro annui venissero impiegati per pagare un mutuo a 30 anni si potrebbero ottenere 90mila euro in più subito per comprare casa a milano

ma a volte le scelte sono obbligate, come nel caso di roma, in cui, solo nel 2009, 40mila persone hanno abbandonato la città per l’hinterland

www.lagunablu.org/notizie/meglio-andare-a-vivere-in-campagna/
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13/10/2010 08:54
 
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Metropoli sempre più multietnica, milanesi in fuga nell’hinterland


Cresce il numero di stranieri in via Padova, Bovisa e Comasina Gli italiani si rifugiano a Bicocca e vicino ai grandi parchi a sud. Le previsioni: nei prossimi trent'anni traslocheranno anche altri 500mila residenti
Gli stranieri scelgono
La mappa della città cambia velocemente. Ed è sempre più a macchia di leopardo: ci sono quartieri in cui cresce la presenza degli italiani e zone in cui invece aumenta sempre di più il numero degli stranieri. Negli ultimi dieci anni il numero degli immigrati regolari (che ora sono in tutto 208mila) è salito e rappresenta il 16% della popolazione, ma ci sono certi punti della città in cui non arriva al 10%. Si tratta di una decina di roccaforti, dove la fanno da padrone ancora gli italiani. E non stiamo parlando del centro di Milano, spesso inaccessibile alle tasche di chi si è appena trasferito dall’estero. Parliamo di periferie che, come prezzi e costo della vita, si equivalgono, certe zone periferiche, i milanesi ne scelgono altre. Spostandosi, traslocando, disdicendo affitti e firmando nuovi contratti di locazione o nuovi mutui.
E, a sorpresa, dai numeri emerge una curiosità: i milanesi scappano sempre più frequentemente dalla città e si rifugiano nelle immediate vicinanze, nella prima cintura dell’hinterland o in certi quartieri della periferia più vivibile (Bicocca, Rogoredo, Lambrate). In sostanza, sembra che là dove arrivano gli stranieri, le famiglie italiane facciano i bagagli e traslochino in altre zone. Magari subito fuori da Milano per risparmiare sulla casa. Ma i numeri svelano anche una Milano in controtendenza, sempre più italiana. «Nell’ultimo decennio - fa i conti il vicesindaco Riccardo De Corato - l’immigrazione straniera è stata galoppante e c’è stata un’autentica fuga degli italiani dalla città. Fuga che nell’arco di trent’anni è destinata a diventare mezzo milione». A sfogliare tra le statistiche comunali, si può trovare qualche esempio che rende l’idea di come la mappa si stia modificando: alla Comasina gli stranieri sono in crescita del 445% a fronte di un calo degli italiani del 15%, a Dergnano (che comprende anche via Imbonati) gli stranieri sono cresciuti del 172% e gli italiani sono diminuiti dell’8%.
La fotografia scattata dal settore Statistica del Comune ci dice che ci sono anche quartieri molto popolosi con gli italiani in crescita. È il caso di Rogoredo, con gli italiani aumentati del 29% dal 2000 ad oggi, o di Lambrate, dove si segna un più 32%. Alla Bicocca, popolata da più di 6.500 abitanti, gli italiani sono cresciuti del 11%, rappresentando l’86% dei residenti. E ancora, il quartiere Adriano con gli italiani cresciuti del 3,6% e con più di 10mila presenze su una popolazione di 12mila residenti. C’è poi Muggiano che, pur essendo meno popoloso, registra una crescita degli italiani dell’83%.
La presenza di famiglie immigrate è inferiore al 10% anche in altri quartieri: XXII Marzo, Chiaravalle, Ripamonti, Barona, Tortona e alcune aree del centro. Vuoi per i prezzi delle case, più elevati rispetto ad altri quartieri, vuoi per altre dinamiche.

www.ilgiornale.it/milano/metropoli_sempre_piu_multietnica_milanesi_fuga_nellhinterland/03-10-2010/articolo-id=477541-page=0-co...
[Modificato da ccc56 13/10/2010 08:58]
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13/10/2010 09:12
 
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Mercoledì 13 Ottobre 2010 07:19 Bookmark and Share
Milano sempre più straniera, lo dicono i dati Istat
In trent’anni Milano ha perso il 32% degli italiani, con circa 528mila milanesi in meno




Il dato dell’Istat che certifica una media del 7% dei cittadini stranieri residenti in Italia: per Milano la cifra va più che raddoppiato, e si parla di una media del 16%.

Anche la crescita annua verificata nel capoluogo lombardo è superiore alla media nazionale: il dato emerso dall’Istat per il 2010 è pari al 10% a fronte dell’8,8%.

La ricerca ha poi individuato quartieri dove 1 abitante su 3 non è italiano:
* Loreto 29%
* Ortomercato 29%
* Parco Monluè-Ponte Lambro 32%
* Selinunte 28%
* Farini 30%
* Bovisa 29%
* Dergano 29%

Tra i Nil, Nuclei di identità locale, 2 su 88 sono a maggioranza stranieri:

* Parco Bosco, 61%
* Triulzo Superiore 62 %

Nel quadro tracciato della città, rilevanza è stata data anche ai clandestini, stimati in circa 50mila persone.

“In un quartiere come la Comasina, costituito per il 26% da stranieri – ha detto il vicesindaco e Assessore alla Sicurezza Riccardo De Corato – l’immigrazione in dieci anni è cresciuta del 445%. Sul lungo periodo i dati sono ancora più eclatanti. Perché, secondo il Servizio Statistica, in trent’anni Milano ha perso il 32% degli italiani, e contemporaneamente gli stranieri sono cresciuti dell’835%. Ciò equivale a dire che la città si è svuotata di 528mila milanesi (da 1.663.361 a 1.105.310) gonfiandosi invece di 185mila stranieri (da 22.238 a 208.021). Investire nell’integrazione è uno slogan facile. Ma tradotto in pratica significa costi sociali, economici e per la sicurezza a carico dei Comuni in crescita esponenziale. La via d’uscita non è dire sì o no all’immigrazione, ma all’immigrazione sostenibile”.

ttp://www.cronacamilano.it/cronaca/2899-milano-sempre-piu-straniera-lo-dicono-i-dati-istat.html
[Modificato da ccc56 13/10/2010 09:15]
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14/10/2010 12:30
 
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quartiene che tiene malgrado il.........................degrado
Movida e degrado al Ticinese contro gli eccessi 500 firme

Repubblica — 29 settembre 2010 pagina 4 sezione: MILANO
OGNI mattina i cocci di bottiglie di birra rotte arrivano fino alle cancellate del parco delle Basiliche, e chi porta i bimbi agli scivoli è costretto a fare uno slalom fra i vetri per non tagliarsi. Le auto parcheggiate hanno almeno uno specchietto mozzo, o mandato in frantumi durante la notte. Il tanfo di pipì, poi, non se ne va per ore. E in 500, in zona Ticinese, chiedono che una pattuglia permanente della polizia ponga fine al degrado di via Vetere. A firmare il documento - che verrà inviato a sindaco, prefetto e questura - residenti e commercianti esasperati dai continui danni causati dalla movida selvaggia. E allarmati dal visibile aumento, nel giro di pochi mesi, dello spaccio di eroina e cocaina davanti ai propri portoni. «Non ne possiamo più- racconta Carla Saibene, il cui cancello è di fronte allo storico Bar Rattazzo- abito qui da cinque anni ed è sempre peggio. È come se l'amministrazione avesse deciso di lasciare completamente andare questo quartiere». Ma se fino a qualche mese fa erano i decibel notturni di troppo, e le conseguenti notti insonni, a mobilitare gli abitanti della zona, ora la priorità è la «totale mancanza di sicurezza» in tutta la zona Ticinese. «Lo spaccio qui aumenta a vista d'occhio - si lamenta Paola, residente in via Vetere - la sera quando esco mi offrono di tutto: ora ci risiamo pure con l'eroina e le siringhe si moltiplicano. Ed è indecente che sia ridotta così una zona così bella di Milano». «De Corato ci ha assicurato che ci sono ben otto poliziotti a controllare la zona - dice Claudio Berniere, del comitato la Cittadella - ma sono tutti alle Colonne di San Lorenzo, non qui, dove non se ne saranno visti al massimo tre in cinque mesi. E non si capisce come, in una zona già in difficoltà Massimo Cacciari per la movida, il Comune abbia potuto concedere ben sette licenze per l'apertura di nuovi locali». Alla raccolta di firme seguirà anche un esposto in procura. Nel quale i residenti chiedono, oltre alla pattuglia di polizia permanente, anche un controllo del rispetto degli orari di chiusura dei locali. E un maggiore controllo della zona, attraverso le telecamere. Tra firmatari del documento - che ha il sostegno anche di Massimo Cacciari - anche Lapo Elkann, che da aprile si è trasferito proprio in Ticinese: «Sono l'ultimo arrivato qui.E non ho firmato per protestare o fare polemica - ha spiegato - ma mi sembrava giusto esprime solidarietà a chi vive qui da una vita. Questa è zona davvero viva di Milano, autentica. Con un altissimo potenziale creativo. Ma come tutte le zone vive e allegre ci sono delle complicazioni da affrontare». A chiedere un intervento delle forze dell'ordine sono anche 200 commercianti di corso di Porta Ticinese, da mesi presi di mira dai writer che di notte incidono le vetrine della via: «Gli atti vandalici partono proprio dai parcheggi di via Vetere, dove ogni notte ci sono risse e accoltellamenti - si legge nella petizione - ma le singole pattuglie, se chiamate, non riescono nemmeno a entrare nella via per la presenza di migliaia di giovani».

ricerca.repubblica.it/repubblica/archivio/repubblica/2010/09/29/movida-degrado-al-ticinese-contro-gli-ecce...
[Modificato da ccc56 14/10/2010 12:30]
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14/10/2010 12:34
 
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Colonne di San Lorenzo, in arrivo la cancellata?
Le Colonne di San Lorenzo sono sempre al centro di polemiche, vuoi per la movida, vuoi per ragazzini che ci scrivono sopra Marco love Anna. Questa volta sono i secondi a creare subbuglio.

Pochi giorni fa ne sono stati fermati due, minorenni, che scarabocchiavano su una colonna. L’episodio ha dato la possibilità a chi vorrebbe l’intera città piena di cancelli di riprendere in mano un progetto del 2005. De Corato ha fatto appello a forme più restrittive di tutela. Leggi cancello.

Il progetto di cui sopra, prevede un cancello a scomparsa, di giorno sparisce, di notte si alza. Costo del progetto un milione e quattrocentomila euro. L’idea parte tre anni fa da Erminio De Scalzi, vescovo ausiliare di Milano, e sembra piacere anche ai comitati di zona.


www.02blog.it/post/5378/colonne-di-san-lorenzo-in-arrivo-la-ca...

[Modificato da ccc56 14/10/2010 12:35]
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Proposta per Porta Ticinese
venerdì 24 settembre 2010
Milano


La porta progettata da Luigi Cagnola in stile neoclassico fu costruita fra il 1801 e il 1814.
Nel 1815, al termine delle guerre napoleoniche, vi fu posta l'iscrizione latina paci populorum sospitae «alla pace liberatrice dei popoli». (Wikipedia)

La porta più monumentale di Milano, escludendo l'arco della Pace di Corso Sempione.
Questo luogo mi è sempre piaciuto molto, ricco di storia, popolare e scenografico.
Le varie giunte comunali in questi decenni se ne sono beatamente fregate, pochi interventi, se non quelli, per fortuna, di pura manutenzione.
Mi son sempre chiesto, perché il comune non pedonalizza, non interviene per rendere lo spazio più gradevole (come se fosse il solo posto così abbandonato dal municipio).
Sotto l'arco bivaccano spesso i barboni, la gente non è invogliata a passarci sotto, i tram falciano in due lo spazio, insomma un posto abbandonato.

Bene, ecco la mia stupida idea, anzitutto l'intervento più stravolgente e perfetto per me sarebbe di far passare il traffico che proviene dai varii viali (D'Annunzio, Gian Galeazzo) sotto il livello stradale creando un piccolo tunnel, mentre sopra pedonalizzare il tutto, ma questa sarebbe utopia mi sa.
Più semplicemente farei ruotare il traffico in modo differente, attorno all'arco e a ai caselli così da permettere alla gente di vivere quello spazio da vicino, aprendo bar o ristoranti nei due caselli, insomma far vivere un po' meglio Porta Cicca.

porta ticinese oggi



proposta porta ticinese



skyminoshouse.blogspot.com/2010/09/milano-proposta-per-porta-ticin...
[Modificato da ccc56 14/10/2010 12:39]
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Chi pulisce la movida?
Chi pulisce la movida?

Una notte al fianco degli operatori Amsa

Giovani milanesi. Quante volte, tornando a casa la notte, abbiamo visto con la coda dell’occhio quegli omini all’apparenza tutti uguali, con la giubba catarifrangente, scorrazzare su mezzi verdi tutti illuminati e rumorosi? Quante volte, senza rendercene conto, li abbiamo incrociati e non ci siamo neppure chiesti che cosa fanno, come lo fanno e soprattutto che cosa vedono? Quante volte poi abbiamo imprecato incontrandoli sulla nostra strada, lenti e ingombranti bloccare il traffico di primo mattino per tirare su giusto qualche sacco nero? Ecco, quelle persone la notte, mentre la Milano che lavora riposa, rifanno il trucco alle nostre strade, pettinano i nostri parchi, ordinano i nostri marciapiedi, e soprattutto sono testimoni di ciò che accade in città.

L’incontro è fissato per le 23.30 di un martedì sera primaverile in Piazza Sempione, proprio sotto all’Arco della Pace. L’ingegner Giuseppe Rinaldi, uno dei responsabili del dipartimento Silla, ed il capo area Amsa (Azienda Milanese Servizi Ambientali) Claudio Andolina arrivano a bordo di una delle tante auto bianche di servizio che dopo la mezzanotte iniziano a sciamare per le strade della città a sostegno dei mezzi pulenti e degli operatori ecologici.

Una veloce chiacchierata sull’abc di questo universo parallelo e si delinea immediatamente una Milano rigorosamente suddivisa in quattro dipartimenti operativi, ognuno dei quali fa riferimento a un centro raccolta e smistamento rifiuti: a nord il termovalorizzatore Silla II, a ovest la base di Primaticcio, a sud Zama e a est la sede centrale di Amsa in Via Olgettina.

Prima tappa del giro notturno è la zona di Porta Genova - Navigli. Grazie al sempre attivo telefono rosso, che ogni capo zona ha in dotazione per comunicare con i colleghi degli altri dipartimenti, incontriamo Giovanni Rimondo, il responsabile di Zona Primaticcio, che ci parla delle aree che richiedono gli interventi più massicci: Ripa di Porta Ticinese, Via Vigevano, il Ponte di Porta Genova, soprattutto dopo l’assalto dei fine settimana. «I problemi principali sono l’incuria e l’inciviltà ». I giovani e le giovani milanesi sono assidui ed esperti “orinatori” da marciapiede; stretti tra le macchine o seminascosti nei vicoli nulla riesce a fermare le loro vesciche e dopo nottate di baldoria è necessario cospargere i marciapiedi con ettolitri di disinfettante (circa 260 kg da gennaio a marzo 2010 ndr). Sono un problema anche i venditori ambulanti di panini, più conosciuti come “quelli della salamella”, che sostano con i loro furgoni fino all’alba nelle aree tattiche della movida e intralciano o addirittura vanificano le operazioni di pulizia.

Nonostante la vicinanza, le Colonne di San Lorenzo sono di competenza del dipartimento di Zama. Qui, per la raccolta del vetro, ci sono solo due campane , colme all’inverosimile, le quali vengono svuotate una volta a settimana. «La situazione è migliorata da quando è entrata in vigore l’ordinanza del sindaco che vieta l’uso di bevande in bottiglia di vetro; prima i mezzi rimanevano spesso bloccati per le forature ai pneumatici» spiega il capo zona di Zama Cherubelli. Anche qui l’inciviltà dilaga e le zone a rischio sono via Vetere (di fronte al bar Rattazzo ndr) ed il primo tratto di Corso di Porta Ticinese. Soprattutto d’estate, quando le strade sono prese d’assalto dalla folla distratta è successo più di una volta che le ambulanze non siano riuscite a passare. Anche la basilica di San Lorenzo e le sue colonne non se la passano bene: nei fine settimana il sagrato è adibito a latrina a cielo aperto con conseguente olezzo nauseante che ha costretto il parroco a chiedere soccorso per poter celebrare i matrimoni del sabato mattina senza esporre la sposa al rischio di inciampare nei cocci di vetro.

Di tutt’altro parere sull’ordinanza del sindaco sono i responsabili del dipartimento di Olgettina: ogni notte devono farsi largo tra auto di grossa cilindrata abbandonate intorno a Corso Como, la zona delle discoteche alla moda. «Da quando i locali usano i bicchieri di plastica qui è l’inferno! Prima i gestori si preoccupavano di raccogliere i loro bicchieri di vetro, ora tutto viene lasciato a terra» sostiene il capo zona Lorenzo Fornaro. Corso Como sembra non dormire mai: dall’alba è un fiorente centro commerciale e le sue attività richiedono interventi veloci ed efficaci. Questo restringe ulteriormente i tempi di azione. Qui il problema della movida pettinata è il posteggio selvaggio: i mezzi Amsa rimangono incastrati tra le vetture che impediscono loro di terminare il servizio.

La zona Arco della Pace-Corso Sempione, sotto responsabilità del dipartimento di Silla II, è forse quella che dà meno problemi agli operatori ecologici: la stretta collaborazione tra le associazioni di quartiere e quelle dei commercianti previene il degrado. Anche qui imperversa il posteggio selvaggio ed il baccano spesso impedisce il sonno ai residenti. Fuori dai locali e dalle discoteche non sono pochi i giovani e meno giovani che sniffano cocaina sui cofani delle loro fuoriserie.

Merita un capitolo a parte il tema “Bottellon”, tradizione ispanica giunta da qualche anno in città. Dopo la baldoria della notte, Piazza Leonardo da Vinci- solitamente teatro dell’evento- è un campo di battaglia: cocci di vetro dappertutto, rifiuti organici ed inorganici sparsi ovunque. Proprio le caratteristiche del Bottellon, solitamente organizzato via web con un passaparola, non favoriscono la pulizia preventiva che prevede l’installazione di campane di vetro per la raccolta differenziata e il potenziamento di cestini e cassonetti.

Questo enorme lavoro di pulizia della città viene coordinato da una macchina operativa pensata fin nei minimi dettagli: ogni dipartimento possiede dei capi area che organizzano i percorsi di pulizia, delle squadre di operatori ecologici- solitamente composte da tre elementi, degli ispettori che controllano successivamente l’effettiva qualità dell’intervento.

La notte, quando il traffico cala, è il momento ideale per rimettere in sesto la città. I dipendenti Amsa hanno ritmi di vita vampireschi: iniziano verso le 23 e finiscono in media alle 5 del mattino. I turni sono assegnati annualmente: i netturbini che vediamo sulle strade questa notte sono gli stessi che incontreremo la settimana prossima e i mesi a seguire.

Si tratta di 2000 operatori, quasi sempre italiani soprattutto dopo la recente crisi economica, che svolgono attività sul territorio. Pochi gli extracomunitari, soprattutto magrebini. In caso di necessità- nevicate, eventi sportivi ecc. - il servizio viene potenziato ricorrendo a delle agenzie di lavoro interinale e questi lavoratori possono anche venire assunti a tempo indeterminato. Claudio Andolina, in Amsa da venticinque anni, è la prova vivente che si può fare carriera all’interno dell’azienda: ha iniziato come operatore, adesso è capo area.

La pulizia delle strade deve avvenire nel minor tempo possibile, rispettando rigorosamente una precisa tabella di marcia collaudata negli anni, affinché al mattino le strade siano pulite, i sacchi neri raccolti, i cestini vuoti. Per svolgere meglio il servizio ogni dipartimento ha individuato le zone a maggior rischio, che richiedono gli interventi più frequenti e capillari: aree che spesso corrispondono, come detto, alle vie della movida milanese.

Il giro per i quartieri della vita notturna termina verso le 4 del mattino. Ogni zona ha quindi patologie differenti, legate alla clientela variopinta che le anima. Il comune denominatore però non è la spensieratezza di una serata in compagnia, ma piuttosto la noncuranza di noi cittadini.
ccc56
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I navigli in ostaggio delle feste anarchiche Residenti esasperati
opo lo sgombero del centro sociale Lab Zero gli autonomi si ritrovano per ripicca ogni sera a suonare e ballare. I residenti presentano un esposto al prefetto: "Cocci di bottiglia e urina ovunque: nei giardini non si può entrare"

Pensavano di essersi finalmente liberati di loro, ma non avevano forse fatto ancora i conti con la capacità organizzativa e la tenacia di quei ragazzi. Feste notturne, rave party, graffiti, schiamazzi, cani che abbaiano fino all’alba. Conseguenti notti insonni per circa un migliaio di famiglie che vivono nei dintorni. All’origine dell’esasperazione dei residenti del quadrilatero compreso tra il Naviglio grande, via Argelati e Ripa di Porta ticinese il «Lab zero», il centro sociale anarchico sgomberato il 16 giugno scorso.
C’era voluta una giornata intera e decine di agenti in tenuta antisommossa per liberare la palazzina occupata di Ripa di Porta Ticinese 83. Iniziata la mattina in un clima particolarmente teso e conclusasi la sera in via Savona, dopo un pomeriggio di tensione e cariche, scontri e tafferugli nella sera tra la polizia e gli anarchici sostenuti dai compagni di Cox 18, Corsari e Cantiere. Una volta occupato un altro palazzo, lo stabile di via Savona 18, però, i compagni si sono fatti prendere dalla nostalgia e hanno deciso di trascorrere le notti d’estate davanti alla loro vecchia casa. Per strada. Il risultato? Rave, concerti, schiamazzi, grigliate, insomma festa grande fino alle prime luci del mattino. Notti insonni e degrado, sporcizia ovunque soprattutto nel parco «Baden Powell» frequentato dalle famiglie del quartiere. La zona è piombata nel degrado e la via è infrequentabile - denunciano i residenti - per l’odore nauseabondo, reso insopportabile dal caldo estivo, dovuto a fiumi di birre, vomito e urina, eredità delle notti brave degli anarchici. Inutile dire che le facciate dei palazzi sono diventate una galleria di graffiti a cielo sereno. Sono cadute nel vuoto le chiamate dei cittadini furibondi ai vigili e polizia durante le «loro» notti bianche d’agosto: nessuno è mai uscito a controllare.
Esasperati i residenti hanno preso carta e penna e scritto al presidente di zona 6, Massimo Girtanner che ha chiesto ad Amsa di intensificare il servizio di pulizia dei giardini e delle vie limitrofe. «Le famiglie non possono più frequentare i giardinetti: bottiglie rotte, sporcizia di ogni tipo, avanzi della festa - spiega -. Non solo, ora nella ripa di porta Ticinese all’altezza della pesa un gruppo di zingari e balordi ha preso l’abitudine di riunirsi il sabato, in concomitanza con la fiera di Senigallia, per vendere merce rubata».
Il presidente Girtanner ha sua volta fatto un esposto «per disturbo della quiete pubblica» indirizzato al prefetto chiedendo un intervento urgente «affinché la zona interessata possa riacquistare la sua tranquillità».

www.ilgiornale.it/milano/i_navigli_ostaggio_delle_feste_anarchiche_residenti_esasperati/autonomi-urina-ubriachi-disagi-milano-anarchici-caos-centro_sociale-navigli/13-09-2010/articolo-id=473113-page=0-co...
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la risposta delle istituzioni
La risposta contro la movida selvaggia potrebbe esser di quelle dure: militari a presidiare le notti brave del popolo mondano e coprifuoco alle 22 per i locali che non rispettano le regole. Lo annunciano il vicesindaco Riccardo De Corato e il presidente della commissione Sicurezza Matteo Salvini (Lega), riunita ieri a Palazzo Marino. «Non volevamo mandare i militari nelle zone della movida, e tuttora non vorremmo - spiegano - ma se la situazione nella zona di via Vetere, Porta Ticinese e Colonne di San Lorenzo non migliorerà nemmeno rafforzando la presenza delle forze di polizia, procederemo, come già fatto in viale Pasubio». All’ordine del giorno: il degrado in via Vetere e dintorni. Obiettivo: intervenire subito e in modo incisivo affinché ordine e sicurezza vengano ripristinati. Contro i «party notturni a base di droga, alcool e musica a gran volume» parte l’invito di De Corato ai gestori del Ticinese a rispettare la sentenza del Consiglio di Stato, secondo cui sono tenuti a garantire certe condizioni all’esterno dei loro locali. Altrimenti? «Obbligo di chiusura alle 22, come in via Sammartini», che - secondo il Comitato dei residenti - hanno dato vita una situazione «intollerabile». «Una disperazione» per la signora Politi, che abita esattamente sopra al bar Rattazzo, focolaio della discordia. Sotto casa sua «ogni sera ce ne è una». A darle ragione sono i consiglieri comunali. Due le testimonianze portate in Consiglio e messe sotto gli occhi di De Corato. Un dossier di fotografie, scattate «sulla scena del crimine», in cui si vedono graffiti, parcheggi selvaggi, bicchieri e sporcizie maleodoranti da tutte le parti. «L’altro giorno abbiamo contato 113 bottiglie di birra sul tetto di un’auto», hanno segnalato gli operatori Amsa che, ieri mattina, erano alle prese con la pulizia dell’area sotto accusa (per la quale impiegano minimo 3 ore).
Nel filmino - seconda prova - «il comitato La Cittadella presenta Concerto Rock abusivo notturno in via Vetere», cita la cover del cd. Le riprese puntano l’obiettivo sulla performance musicale del 4 ottobre, organizzata dal Stg. Pepper, locale appena aperto. Il gestore assicura «d’avere un regolare permesso». Che, però, è limitato a concertini occasionali, secondo quanto emerso dalle verifiche dei residenti. «Peccato che si verifichino ogni sera», commentano.
E in attesa che le misure stabilite entrino in atto, il vice sindaco ha annunciato che a breve verrà introdotta una telecamera in via Arena per controllare traffico (attualmente è difficile capire quale sia il senso di marcia corretto) e parcheggi.

www.facebook.com/group.php?gid=31747893149


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20159 via Valtellina , zona Machiachini Mercoledì 13 Ottobre 2010
Ragazza stuprata Scalo Farini via Valtellina, si era rifugiata dai vicini dopo una lite
Lo stupratore è un 32enne palestinese irregolare giunto dai vicini di casa presso i quali la vittima, una 19enne marocchina, si era rifugiata dopo una lite col fidanzato

Secondo quanto emerso dalle indagini, una 19enne di origine marocchina avrebbe litigato col fidanzato, anch’egli di origine marocchina, lunedì sera; a seguito dello scontro la giovane avrebbe quindi chiesto rifugio a una coppia di stranieri residenti accanto alla propria abitazione.

Proprio presso i vicini sarebbe poi giunto a passare la notte un 32enne pregiudicato e irregolare di origine palestinese.

Il momento della violenza sarebbe avvenuto soltanto la mattina successiva, quando la 19enne è rimasta a casa sola con il 32enne: durante l’abuso l’aggressore avrebbe violentemente picchiato la vittima, lasciandole evidenti segni sul corpo, e non sarebbe stata usata alcuna protezione.

Solo in pomeriggio la giovane vittima ha avuto il coraggio di confidare al fidanzato quanto accaduto, e insieme hanno chiamato la Polizia.

Ascoltata la 19enne, gli agenti hanno immediatamente aperto le indagini per rintracciare lo stupratore, rapidamente identificato ed arrestato in uno stabile abbandonato della stessa zona; nella sua abitazione i Poliziotti hanno anche trovato 3 grammi di cocaina e 8 di hashish.

La giovane vittima, invece, è stata accompagnata dagli agenti al Centro soccorso violenze sessuali della clinica Mangiagalli, dove oltre che affidata ai medici per riscontrare la violenza subita potrà essere seguita da psicologi specializzati. I Poliziotti hanno non hanno mancato di raccogliere anche la regolare denuncia dell’accaduto, presso gli uffici della Questura.

www.cronacamilano.it/cronaca/2907-ragazza-stuprata-scalo-farini-via-valtellina-si-era-rifugiata-dai-vicini-dopo-una-li...



un commento personale anche se non amo farne.
ragazze, donne, fanciulle MAI E POI MAI andare in casa di sconosciuti............................. accettare passaggi in auto da sconosciuti.
MAI fidarsi MAI E POI MAI
i reati di questo tipo calerebbero di botto se le donne fossero piu'
caute e diffidenti.
[Modificato da ccc56 14/10/2010 13:16]
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14/10/2010 13:19
 
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Il “settembre nero” dei lombardi: in 7mila hanno perso il lavoro

Pubblicato il 14 Ottobre 2010

Cassaintegrazione, disoc­cupazione e precariato: tutti in aumento rispetto al 2009. La crisi è tutt’altro che fini­ta.
A fare il punto sull’economia lombarda è un’analisi della Cgil regionale basata sui dati di settembre.
LAVORO A RISCHIO
I numeri resi pubblici, d’al­tronde, non lasciano dubbi: la tanto agognata e sbandie­rata ripresa deve ancora arri­vare.
Basti sapere che i licenzia­menti lombardi del 2010 am­montano a 42.375 (7mila so­lo nel mese di settembre), ben il 10 per cento in più rispetto all’agosto del 2009. E il 2009 non è stato certo uno degli anni più rosei quanto a lavoro e occupazione.
Cresciute del 52 per cento anche le ore di cassaintegra­zione che a settembre hanno sfondato il muro dei 26 mi­lioni (26.082.925 per l’esat­tezza).
In particolare sono diminui­te quelle di cassa ordinaria del 27 per cento e cresciute quelle di cassa in deroga del 265 per cento e straordinaria del 184 per cento, per un totale di quasi 249 milioni di ore complessive da gennaio, facendo registrare un au­mento complessivo del 42 per cento.

milano.cronacaqui.it/2010/10/14/il-%E2%80%9Csettembre-nero%E2%80%9D-dei-lombardi-in-7mila-hanno-perso-il...
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Il no della Lega al "coprifuoco": è scontro con il Pdl
N on bastava già la crepa tra Pdl e Lega evidenziata dai sondaggi per le comunali del 2011, adesso il Caroccio fa retromarcia sull'ordinanza antidegrado, ribattezzata ormai "coprifuoco", emanata dal sindaco Letizia Moratti nei quartieri più critici della città. Sulla decisione si esprime De Corato, vicesindaco e assessore alla sicurezza di Milano: "Fa specie che la Lega ora faccia retromarcia quando solo un mese chiedeva a gran voce di estendere le ordinanze a tutti i quartieri periferici: un mal di mancia improvviso, evidentemente il Carroccio si è fatto abbindolare dalle lobby delle discoteche".

È d'accordo sull'estensione dei controlli agli affitti e alle attività degli stranieri nelle periferie il consigliere comunale leghista Matteo Salvini ma ribadisce l'importanza di "lasciar lavorare bene gli italiani senza perseguitarli". Puntano il dito contro le ordinanze "coprifuoco" anche l'Epam e la Confesercenti di Milano, in particolare dopo la decisione del Comune di prorogare fino al 31 gennaio quelle in scadenza in via Padova e al Corvetto. "Le ordinanze, in un modo di fare tutto all'italiana - si legge in un comunicato congiunto dell'associazione dei pubblici esercizi dell'Unione del Commercio e della Confesercenti di Milano - da provvisorie e d'emergenza sono ormai stabili. E questo, con riferimento ai pronunciamenti dei giudici amministrativi, deve far riflettere perché ci sono quelle motivazioni d'urgenza che giustificano la sospensione dei provvedimenti".

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Il 19 ottobre i giudici del Tar esamineranno il merito del ricorso presentato dalle associazioni di categoria contro le ordinanze. "L'amministrazione comunale, con queste ordinanze - si legge ancora nella nota - si comporta come Dr. Jekill e Mr. Hyde perché da una parte, con il Pgt, si auspicano per la sicurezza maggiori presidi delle attività commerciali e dall'altra, con i provvedimenti coprifuoco si impedisce alle stesse attività commerciali di fare da presidio per la sicurezza del territorio".

www.milanotoday.it/politica/lega-dice-no-al-coprifuoco-polemica-con-...
[Modificato da ccc56 14/10/2010 13:22]
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Tassista aggredito: una delle arrestate era abusiva
Stefania Citterio, arrestata per il pestaggio ai danni del tassista Luca Massari, occupava abusivamente un alloggio Aler in Via Ghini 4. L'abitazione è stata sgomberata dalle forze dell'ordine e dai tutor di Aler Milano

www.milanotoday.it/cronaca/tassista-aggredito-stefania-citterio-abus...
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14/10/2010 13:25
 
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Tassista aggredito: una delle arrestate era abusiva
Stefania Citterio, arrestata per il pestaggio ai danni del tassista Luca Massari, occupava abusivamente un alloggio Aler in Via Ghini 4. L'abitazione è stata sgomberata dalle forze dell'ordine e dai tutor di Aler Milano

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Sondaggi Primarie, sale Pisapia, scende Boeri: molti gli indecisi



Secondo un'indagine condotta dalla Lorien Consulting-Public è in testa Pisapia, con il 34%. Scende Boeri al 25%. Resta alta, al 34%, la percentuale degli indecisi che, per il momento, si aggiudicano la vittoria


www.milanotoday.it/politica/sondaggio-primarie-centrosinistra-lorien-2...
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14/10/2010 16:48
 
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13 OTTOBRE 2010 – AUSTERITY ANCHE NELL’IMMOBILIARE

La casa è buon investimento ma la ripresa è un’invenzione
Solo a Milano ci sono 40mila immobili invenduti

REAL ESTATE – IMMOBILIARE | «Il mercato residenziale italiano sembra in attesa ma la ripresa potrebbe essere dietro l’angolo: domanda e offerta sono in incremento ma la fiducia dei consumatori deve essere riconquistata. I prezzi sono calati soprattutto nelle zone semicentrali e periferiche delle grandi città – quelle di pregio non hanno subito scossoni – ma ancora non abbastanza da consentire una vera e propria ripresa. Il prezzo degli immobili, mercato del lavoro e accesso al credito rimangono le variabili principali che incidono sull’andamento del mattone. I margini per la ripresa possono ampliarsi se gli operatori valuteranno con assoluta precisione gli immobili da immettere sul mercato. Con i giusti prezzi i consumatori torneranno automaticamente a investire sulle abitazioni. In particolare, negli ultimi 12 mesi la domanda di immobili ha registrato un incremento del 16,45% a livello nazionale mentre l’offerta, dopo aver toccato il minimo ad aprile (-11,28%), ha perso poco più del 7% (7,07%) nello stesso arco temporale. Qualcosa, dunque, si muove». Questi i dati e le analisi forniti da Replat e finiti su tutti i giornali e ovunque nella rete senza alcun contraddittorio.


Premesso che in Italia non esiste il mercato ma i mercati immobiliari, a differenza di altri Paesi e oltre ad essere profondamente stanziali, i nostri sono micromercati territoriali da valutarsi per aree integrate di tessuto socio-economico. In due anni abbiamo visto crollare l’immobiliare italiano del 40% nei volumi di compravendita (i dati sono dell’Agenzia del Territorio), i prezzi non sono crollati da noi perché il real estate italiano non fa da leva per l’economia reale del cittadino… In parole povere non ci si indebita ipotecando casa per vivere, in quanto il nostro sistema bancario non ti dà una lira… e poi noi non abbiamo mai avuto il problema della bolla immobiliare perché la proprietà è diffusa capillarmente nel Paese e raggiunge l’80% dei cittadini che non si muovono se non per cause squisitamente personali e, dal mio punto di vista, comperare non conviene mai dal punto di vista finanziario, se ci fosse un mercato dell’affitto, che purtroppo non c’è ma sta per arrivare, non si pone l’alternativa perché un investimento immobiliare non è un buon investimento dal punto di vista finanziario. È un investimento dal punto di vista psicologico, del risparmio forzoso, del lasciare qualcosa ai figli, cioè tutte considerazioni extra economiche, sostanzialmente. Dal punto di vista finanziario conviene pagare un affitto, restare per parecchio tempo e poi accumulare invece in titoli di stato, in azioni, in risparmio finanziario che rendono molto di più rispetto all’immobile… I dati di crescita in doppia cifra del 2010 sono palesemente alterati, in quanto la sola città di Roma ha costruito il numero in doppia cifra, è un caso a parte che non fa certo tendenza. Si consideri solo che la città di Milano ha oltre 40mila immobili invenduti e chissà quanti anni ci vorranno per venderli, considerando la crisi economica e l’indebitamento dei lombardi che hanno fatto aumentare la classifica delle ipoteche legali nel 2010 raddoppiandole.

Inoltre aggiungerei per creare entusiasmo, siamo seri, raccontiamo la verità, oggi… in fila davanti alla cancelleria, con i libri contabili in rosso, c’è soprattutto chi, con la propria società, si era avventurato in attività edilizie e immobiliari. Oltre, naturalmente, agli ancora tanti piccoli e medi imprenditori del triangolo della sedia. Ma il peggio deve ancora arrivare. L’impressione, tra gli addetti ai lavori, è che l’aumento più consistente si registrerà nel 2011. Che, per qualcuno, potrebbero anche non arrivare. Intanto, quello che si delinea è un quadro più che eloquente: sempre più imprenditori alla gogna dei creditori e sempre più aziende iscritte nel ruolo delle udienze di fallimento… Non meno colpito il mondo dell’edilizia, che da solo rappresenta un quinto delle ditte fallite dall’inizio dell’anno. Costruttori e ristrutturatori di edifici e venditori e amministratori di immobili, tutti parimenti spazzati via dall’onda lunga della crisi dell’economia mondiale…
ccc56
14/10/2010 17:01
 
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Re:
ccc56, 14/10/2010 16.48:

13 OTTOBRE 2010 – AUSTERITY ANCHE NELL’IMMOBILIARE



copione [SM=g6942]

[SM=g1750865]
_____________________________________

14/10/2010 19:01
 
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Re: Re:
(sylvestro), 14/10/2010 17.01:



copione [SM=g6942]

[SM=g1750865]




Pardon [SM=g7802] [SM=g7802] [SM=g7802] [SM=g7802] ma e' un articolo che riguarda anche Milano.
Interessante.
[Modificato da ccc56 14/10/2010 19:01]
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14/10/2010 19:04
 
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Re: Re: Re:
ccc56, 14/10/2010 19.01:




Pardon [SM=g7802] [SM=g7802] [SM=g7802] [SM=g7802] ma e' un articolo che riguarda anche Milano.
Interessante.




Ovvio che va bene [SM=g1750826] [SM=g6957]
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15/10/2010 08:57
 
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le case di lusso a milano
Case di lusso, si vende di più. Ma la crisi non c'è mai stata"
di Laura Verlicchi

La ripresa del mattone, vista dall’osservatorio del lusso, è in realtà una conferma. «Il mio settore, cioè il residenziale di pregio a Milano, non ha mai avuto una crisi: semmai, il problema è trovare le case giuste, per rispondere alle tante richieste che mi arrivano ogni giorno». A dirlo è Barbara Magro, un nome che è una garanzia nel settore dell’immobile di lusso, quelli che si vendono col passaparola e si comprano per vivere a cinque stelle, in città come in vacanza.
«Chi compra questo tipo di casa - spiega la fondatrice del “Barbara Magro Luxury Real Estate” - lo fa anzitutto per avere un ambiente dove stare bene con la sua famiglia, non certo per speculazione. Però un fatto è certo: chi acquista un immobile così, mette in cassaforte un assegno circolare, che non perderà mai di valore. Ecco perchè il mercato non si è mai fermato, semmai è stato un po’ alla finestra durante l’“anno sabbatico” del 2009: ma subito dopo, complice la crisi delle Borse, ma anche lo scudo fiscale, è ripartito con entusiasmo. E questo vale non solo per i centri storici, dove l’investimento nel mattone dà sempre soddisfazioni, ovviamente con valori differenti da città a città e da immobile a immobile, ma anche per le località turistiche d’alto livello, anche se qui il mercato è un po’ rallentato rispetto a qualche anno fa». Qual è allora la marcia in più? «Deve essere un immobile speciale, che invogli all’acquisto: deve suscitare, insomma, il colpo di fulmine. Tant’è vero che per proporlo, me ne devo innamorare io per prima: e sono molto selettiva. Ogni giorno, delle cento richieste che mi arrivano da tutta Italia, ne salvo pochissime».
L’emozione, cioè la stessa, irresistibile molla che fa decidere all’acquisto, anche se non strettamente necessario, come ben sanno i marchi del lusso in ogni campo, dall’automobile all’accessorio: ma qui, ovviamente, parliamo di ben altre esigenze. E di ben altre cifre: «Nella zona residenziale milanese non si scende sotto ai diecimila euro al metro quadro e spesso si arriva ai venti. Poi, ci sono le ville importanti: per una di Como, veramente unica, sto trattando con un pool di banche per conto di un miliardario russo, innamorato, come molti suoi connazionali, della vista sull’acqua. Ma la vera sorpresa, in questo campo, sono i nuovi ricchi cinesi: fino a un anno fa compravano solo case in città, per motivi di lavoro, adesso si sono occidentalizzati, hanno scoperto il piacere della vacanza, e quindi si orientano sulle ville».
Invece qual è l’identikit del compratore in città? «Spesso è il manager importante, magari americano o svizzero, o il politico: ma ci sono anche figli di grandi famiglie milanesi. Il problema è che Milano non è New York o Parigi: di case veramente uniche ce ne sono poche, mentre le richieste sono molte». Di boom dei mutui, qui, non è il caso di parlare: «È una questione che riguarda il 2% dei nostri acquirenti. Però so da altri colleghi che le banche stanno agevolando l’accesso al credito per la casa: perchè sanno bene anche loro che l’immobile resta l’investimento più sicuro».

www.ilgiornale.it/economia/case_lusso_si_vende_piu_ma_crisi_non_ce_mai_stata/10-09-2010/articolo-id=472437-page=0-co...
[Modificato da ccc56 15/10/2010 08:58]
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17/10/2010 10:46
 
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borsino immobiliare 1- 2010
Banca dati delle quotazioni immobiliari - Ricerca

Provincia: MILANO

Selezionare il semestre e il comune


Semestre: 1-2010
Comune: MILANO


www.agenziaterritorio.it/site.php?id=2158
[Modificato da ccc56 17/10/2010 10:47]
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17/10/2010 10:53
 
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VIA PADOVA
Venerdì 15 Ottobre 2010 15:14 Bookmark and Share
Proroga ordinanze Corvetto e via Padova, saranno in vigore fino al 31 gennaio 2011
Il Sindaco Moratti ha firmato la proroga delle ordinanze per la sicurezza di via Padova e Corvetto, in scadenza al 16 ottobre. I termini di validità sono stati equiparati agli altri provvedimenti vigenti in via Sarpi, corso Lodi e Imbonati-Comasina

Vicesindaco
"Le ordinanze anti-dormitori e quelle che regolamentano gli orari di chiusura di alcuni esercizi commerciali – spiega il vicesindaco e assessore alla Sicurezza Riccardo De Corato – si stanno rivelando estremamente utili sul piano della sicurezza, soprattutto perché hanno portato ad aumentare il numero di agenti presenti di notte sulle strade milanesi, dal centro alla periferia.

“Tale positiva attività è riflessa nei dati riferiti alle 5 aree interessate – aggiunge De Corato – poiché è grazie ai controlli se sono scattate anche 207 denunce, 18 arresti, 5.259 multe al codice della strada e 219 sanzioni per violazioni amministrative, come al regolamento d'igiene".

"Tra l’altro non dimentichiamo – sottolinea il vicesindaco – che se al Corvetto è stata salvata la vita a un uomo, un maghrebino sottratto coraggiosamente a un pestaggio, questo è avvenuto perché c'era un vigile in servizio per le ordinanze. Agente che per l'atto di eroismo è stato qualche giorno fa ricevuto per un elogio dallo stesso procuratore capo Edmondo Bruti Liberati. Sempre grazie alle ordinanze, in via Padova un ecuadoregno è stato arrestato per tentato omicidio di un dipendente di un kebab".

"Sul piano dei numeri – prosegue De Corato – le 3.878 schede depositate sugli affitti e le 101 segnalazioni degli amministratori condominiali, hanno permesso alla Polizia Locale di scoprire numerosi stabili del degrado, tanto da inoltrare alla Procura la richiesta di sequestro di 63 immobili affittati a clandestini, di cui 50 solo in via Padova.

“Inoltre, le violazioni per i pubblici esercizi che hanno avuto l'anticipazione oraria sono finora 175 – spiega ancora il vicesindaco – e al 75% riguardano attività etniche e vendita di alcolici. Nel dettaglio i più sanzionati sono gli autonegozi (44) che hanno violato il divieto di commercio in forma itinerante, in particolare di alcolici (un problema già emerso in alcuni vertici in Prefettura). Seguono 42 violazioni da parte di bar (aperti dopo la mezzanotte), 31 da esercizi che vendono alcolici (dopo le 20 in bottiglie di vetro), 24 da phone center e Internet point (aperti dopo le 22), 19 da centri massaggi (aperti dopo le 20), 9 da kebab e take away (aperti dopo le 24) e 6 da discoteche (aperte dopo le 3 del mattino)".

"Come si evidenzia – sottolinea De Corato – le sanzioni sono per lo più a carico di pubblici esercizi che violano le disposizioni sugli alcolici e per attività etniche che hanno creato maggiori problemi di sicurezza godendo di totale libertà oraria. Sono invece poche le sanzioni per gli altri esercizi quali bar (aperto dopo la mezzanotte) e discoteche (aperte dopo le 3) che a tarda ora in alcuni quartieri critici e periferici possono attrarre degrado.

“Qualcuno – ha specificato notare De Corato – ha parlato a sproposito di ristoranti che invece non sono stati toccati dal provvedimento".


www.cronacamilano.it/cronaca/2933-proroga-ordinanze-corvetto-e-via-padova-saranno-in-vigore-fino-al-31-gennaio-2...
[Modificato da ccc56 17/10/2010 13:50]
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Aggressione vigilante Esselunga viale Certosa, ladro fermato da un gruppo di extracomunitari
Un’addetta alla sorveglianza del supermercato stata colpita con un pugno da un romeno che aveva appena rubato alcuni prodotti; l’uomo è stato immobilizzato da un gruppo di maghrebini e cittadini dell'est europeo


Qui un rumeno di 40 anni con precedenti ha tentato di scappare dopo aver appena rubato alcuni prodotti per un totale di 30 euro; intercettato dall’addetta alla sicurezza del supermercato l’ha quindi colpita con un violento pugno.

La colluttazione è stata vista da un gruppo di maghrebini e cittadini dell'est europeo che si trovavano davanti al supermercato: gli uomini sono quindi intervenuti senza esitare in difesa della vigilante, e sono riusciti ad immobilizzare l’aggressore.

Allertate le Forze dell’Ordine, per il ladro sono scattate le manette.

www.cronacamilano.it/cronaca/2945-aggressione-vigilante-esselunga-viale-certosa-ladro-fermato-da-un-gruppo-di-extracomunit...
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Occupazione via Giannone zona Paolo Sarpi, Chinatown
20154 via Giannone Pietro , Lunedì 18 Ottobre 2010

Occupazione via Giannone zona Paolo Sarpi, Chinatown
Gli anarchici hanno iniziato una nuova oKKupazione: giù dai tetti di via Savona, e già dentro un nuovo stabile di proprietà del Comune

E’ infatti appena stata liberata la “Bottiglieria” di via Savona 18, che già i militanti dei centri sociali hanno occupato un nuovo stabile dismesso in via Giannone: un edificio di proprietà privata, venduto dal Comune negli scorsi mesi, durante l'operazione di dismissione di alcuni stabili con un fondo immobiliare ad hoc.

Gli occupanti si sono già insediati e riuniti per una prima assemblea: a quanto sembra promettono di rimettere a posto lo stabile e "aprirlo alla città".

Immediato il commento del vicesindaco e Assessore alla Sicurezza Riccardo De Corato: "Un altro atto illecito, l'ennesimo, che non resteremo certo a guardare. Ricordo, infatti, che l'immobile in questione faceva parte del Fondo Immobiliare del Comune ed è stato oggetto di dismissione, per cui solleciteremo la proprietà a fare querela. E dopo ci auguriamo arrivi presto lo sgombero da parte della forza pubblica".

www.cronacamilano.it/cronaca/2944-occupazione-via-giannone-zona-paolo-sarpi-chinat...
[Modificato da ccc56 18/10/2010 09:19]
ccc56
18/10/2010 09:24
 
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20136 v.le Tibaldi , Lunedì 18 Ottobre 2010 08:46 Bookmark and Share Sequestro cibo avariato ristorante cinese via Tibaldi
Un menu ricchissimo di specialità di carne di maiale, pollo, e pesce in abbondanza: peccato che fosse tutto marcio

Un quintale e mezzo di alimenti in cattivo stato di conservazione sono stati sequestrati dal Nucleo Tutela del Consumatore della Polizia Locale e dall'Asl, in un ristorante cinese di viale Tibaldi.

In particolare:

* 82 kg di carne di maiale,;
* 47 kg di carne di pollo;
* 21 kg di pesce.

Il titolare, un cinese di 32 anni con cittadinanza italiana, e' stato denunciato per cattiva conservazione degli alimenti, ed e' stato sanzionato per circa 1.000 euro a causa della sporcizia trovata nei frigocongelatori.

L'esercente dovra' provvedere entro 30 giorni al ripristino di adeguate condizioni igienico-sanitarie.

www.cronacamilano.it/cronaca/2948-sequestro-cibo-avariato-ristorante-cinese-via-tibaldi-scoperto-un-quintale-e-mezzo-di-alimenti-gua...

''Solo 4 giorni fa - spiega il vicesindaco e Assessore alla Sicurezza Riccardo De Corato - vigili e Asl hanno sequestrato 25 kg di alimenti scaduti anche da un anno in un ristorante italiano di via Poma. Non e' accettabile che questa trascuratezza venga fatta pagare ai consumatori, mettendo in pericolo la loro salute. Ecco perche' continua il progetto 'Mangia Sicuro' condotto dal parte del Nucleo Tutela del Consumatore insieme ad Asl".

ccc56
18/10/2010 09:26
 
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Lea Garofalo, la collaboratrice di giustizia scomparsa a Milano nel novembre del 2009, è stata uccisa e poi sciolta nell'acido in un terreno a San Fruttuoso vicino a Monza. I carabinieri di Milano hanno arrestato sei persone. Nel provvedimento del giudice si ritiene che l'omicidio della donna sia stato una vera e propria "esecuzione". Gli arresti sono stati eseguiti tra Lombardia, Calabria e Molise e sono in corso perquisizioni.
Dda: Lea Garofalo e' stata uccisa

Dei sei provvedimenti, due sono stati notificati in cella a Carlo Cosco, ex convivente della donna - dalla relazione è nata una figlia ora maggiorenne - e a Massimo Sabatino. I due erano già stati arrestati a febbraio per un precedente tentativo di sequestro, avvenuto a Campobasso nel maggio dell'anno scorso, con lo scopo di uccidere la Garofalo per vendicarsi delle dichiarazioni da lei rese agli inquirenti, a partire dal 2002, contro alcuni affiliati alle cosche della 'ndrangheta di Petilia Policastro (Crotone).

Gli altri quattro destinatari del provvedimento del giudice Gennari sono i fratelli di Carlo Cosco, Giuseppe detto Smith (gli è stato contestato anche lo spaccio di stupefacenti) e Vito detto Sergio, e altre due persone, una delle quali accusata solo di distruzione di cadavere.

Secondo l'indagine, Carlo Cosco ha organizzato l'agguato teso a Lea Garofalo proprio mentre questa si trovava a Milano con la figlia. Proprio con il pretesto di mantenere i rapporti con la ragazza, legatissima alla madre, Cosco ha attirato la sua ex nel capoluogo lombardo.

Almeno quattro giorni prima del rapimento, ha predisposto un piano, contattando i complici, assicurandosi sia il furgone dove è stata caricata a forza, sia la pistola per ammazzarla "con un colpo", sia il magazzino o il deposito dove interrogarla, e infine l'appezzamento dove si ritiene sia stata sciolta nell'acido.

La distruzione del cadavere, per inquirenti e investigatori, ha avuto lo scopo di "simulare la scomparsa volontaria" della collaboratrice e assicurare l'impunità degli autori materiali dell'esecuzione.

Autori che inquirenti e investigatori hanno identificato in Vito e Giuseppe Cosco, ai quali Lea Garofalo è stata consegnata dagli altri due complici destinatari dell'ordinanza e indicati come i rapitori. L'accusa di omicidio è stata ipotizzata con le aggravanti della premeditazione. A dare l'allarme per prima per la sparizione della donna era stata proprio la figlia della Garofalo e di Cosco.

www.tgcom.mediaset.it/cronaca/articoli/articolo493571.shtml
[Modificato da ccc56 18/10/2010 09:27]
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18/10/2010 09:29
 
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Nuove "Cinque Giornate": Il Programma Di Boeri
56 minuti fa: Affaritaliani.it
Al Teatro Smeraldo, in piazza XXV Aprile, Stefano Boeri presenta il suo programma a sostegno della candidatura alle primarie del Centrosinistra per la corsa alla poltrona di sindaco di Milano.


www.intopic.it/lombardia/milano/
ccc56
18/10/2010 09:32
 
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Corteo e tensione in via Savona E gli anarchici scendono dal tetto
MILANO - L'occupazione di via Savona 18 è finita, gli antagonisti sono scesi dal tetto, la «Bottiglieria» è tornata il palazzo abbandonato che era, polizia e carabinieri hanno alleggerito la pressione sul quartiere e il sindaco Letizia Moratti ha ringraziato «il questore e tutti gli uomini delle forze dell'ordine per come hanno gestito la delicata situazione relativa allo sgombero».
Peccato che la partita si sia riaperta nella notte con un'altra occupazione. Lo sgombero è stato completato nel terzo giorno di assedio, tensione, cortei, traffico bloccato, bombe carta, serrande dei negozi abbassate, cassonetti incendiati, slogan e insulti agli italiani morti a Nassiriya. Una delegazione di manifestanti e familiari (in lacrime), accompagnata da vigili del fuoco e polizia, ha preso in consegna gli ultimi cinque «resistenti» e li ha festeggiati in corteo (una studentessa era scesa dal tetto in mattinata). Prima che calasse la terza notte al quarto piano, mentre la pioggia si faceva insistente, i ragazzi sono stati denunciati per occupazione abusiva. Erano da poco passate le 18.

I sette scendono dal tetto

«Noi miriamo molto più in alto di un tetto, non finisce qui». Il sabato dei centri sociali s'è chiuso su questa promessa, ma era cominciato secondo lo stesso copione dei giorni precedenti, dal giovedì in cui la polizia aveva fatto irruzione nella «Bottiglieria». I militanti di Cox, Panetteria occupata, Cantiere, anarchici e antagonisti si sono radunati alle 15 davanti alla stazione di Porta Genova, poco più di 400 metri da via Savona. Duecento persone in tutto. Slogan, volantini, fumogeni. Un cordone di agenti tutt'attorno, in tenuta antisommossa. La fermata del metrò chiusa per motivi di sicurezza (fino alle 17.40). Poi il corteo in corso Colombo e viale Coni Zugna, fin quasi all'imbocco di via Savona, fin quando i cinque ragazzi sono scesi dal tetto, si sono riuniti al gruppo e hanno raggiunto piazza XXIV Maggio.


L'occupazione della «Bottiglieria» è durata quattro mesi, dalla notte del 15 giugno allo sgombero di giovedì mattina. I sette ragazzi rifugiati sul tetto - due liceali, tre universitari, due lavoratori - sono tornati coi piedi per terra in momenti diversi, tra venerdì e ieri. A tarda notte, però, il «movimento» ha già occupato un altro stabile abbandonato, in centro città, non lontano da Chinatown. Il vicesindaco Riccardo De Corato ribadisce: «Sono d'accordo con il presidente del consiglio regionale, Davide Boni, quando afferma che non può esserci dialogo con chi parla solo il linguaggio della violenza». Dunque? «Si prosegua subito con lo sgombero degli altri dodici stabili occupati illegalmente in città. Spero che l'intervento in via Savona sia il segnale di una controtendenza rispetto a quanto fatto, o meglio non fatto, finora». S'intenda: dal ministro dell'Interno. Nel mirino ci sono, tra gli altri, Cox 18, Casa Loca e Panetteria: «Sono zone franche - conclude De Corato - a cui va dato un segnale forte di legalità».

milano.corriere.it/milano/notizie/cronaca/10_ottobre_17/ragazzi-scendono-tetto-via-savona-17039694163...
[Modificato da ccc56 18/10/2010 09:33]
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19/10/2010 11:36
 
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centrale nucleare anche in Lombardia
Possibile una centrale nucleare anche in Lombardia
La Lombardia apre alla possibilità di una centrale nucleare ma è già polemica


Battaglia legale tra nove regioni, compreso il Piemonte
"Ritengo che, non essendoci un'opposizione pregiudiziale da parte della Regione per quanto riguarda la Lombardia, io dico che una centrale in Lombardia può darsi che possa essere installata". Lo ha detto il ministro allo Sviluppo Economico, Paolo Romani, a margine di un convegno a Palazzo Isimbardi.

"Non avendo riscontrato opinioni pregiudiziali, io penso che la Lombardia sarà sicuramente una delle Regioni dalle quali si inizierà a esaminare la possibilità che possa essere installata. E' la più grande regione italiana - ha spiegato il neoministro - la più popolosa, la più industrializzata e quindi quella più bisognosa di energia. Quindi, mi sembrerebbe strano non prevedere che in Lombardia ce ne possa essere una". Romani ha quindi spiegato di aver incontrato Formigoni "il quale non ha fatto un'opposizione pregiudiziale all'istallazione di centrali nucleari in Lombardia. Quindi ho riscontrato una disponibilita' di Regione Lombardia".

Il verde Angelo Bonelli parla di una considerazione non solo preventiva: "La centrale nucleare in Lombardia di cui parla il ministro molto probabilmente sarà realizzata fra le province di Cremona e Mantova lungo il fiume Po". Bonelli rispolvera, portando come rpova, la "mappa" dei siti che il suo schieramento sostiene di aver tratto dai piani governativi che però smentiscono l'esistenza di questa lista. Le località comprese nella lista sono Monfalcone (Friuli), Chioggia (Venezia), il vecchio sito di Caorso (Emilia Romagna), il vecchio sito piemontese di Trino ma anche Fossano, Scarlino (Toscana), San Benedetto del Tronto (Marche), Montalto di Castro e la vecchia centrale di Latina (Lazio), Termoli (Molise), Mola di Bari (Puglia) in alternativa a Nardò e Manduria, Scanzano Ionico (Basilicata), Oristano (Sardegna), Palma (Sicilia).

Frena anche il presidente del consiglio regionale, il leghista Davide Boni: "Bisogna ragionare un attimo". L'arrivo del nucleare, come è noto, è ritenuta una boccata d'ossigeno dagli industriali, che vedrebbero ridursi di molto i costi della produzione. "L'energia costa troppo e questa è una palla al piede per troppe nostre aziende" sintetizza Formigoni.


milano.virgilio.it/primopiano/possibile-centrale-nucleare-in-lombar...
[Modificato da ccc56 19/10/2010 11:38]
ccc56
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